Sorano - Sovana - Pitigliano - Grosseto - Castiglione della
Pescaia - Massa Marittima - Monterotondo - Chiusdino
Sommario
Sorano................................................................................................................................................................ 2
Il centro storico.............................................................................................................................................. 2
Il Masso Leopoldino ....................................................................................................................................... 2
La chiesa di S. Niccolò .................................................................................................................................... 2
Il palazzo Comitale ......................................................................................................................................... 2
La fortezza Orsini ........................................................................................................................................... 2
I Colombari .................................................................................................................................................... 2
Le vie cave ..................................................................................................................................................... 2
La Necropoli di San Rocco ............................................................................................................................. 3
Sovana ............................................................................................................................................................... 3
Vie Cave di Pitigliano ......................................................................................................................................... 3
Pitigliano ............................................................................................................................................................ 4
Grosseto ............................................................................................................................................................ 6
Castiglione della Pescaia.................................................................................................................................... 7
Massa Marittima ............................................................................................................................................... 8
Monterotondo Marittimo e il Parco delle Biancane ......................................................................................... 9
Chiusdino ......................................................................................................................................................... 10
Montesiepi – Mulino Le Pile ............................................................................................................................ 11
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Pescaia - Massa Marittima - Monterotondo - Chiusdino
Sorano
Questo paese colpisce per l’inconsueta agglomerazione degli edifici che quasi si confondono con la roccia
sulla quale è costruito. Al suo interno un dedalo di strade e vicoli trasversali, tanto intricati che vi daranno la
sensazione di perdere l’orientamento. Il borgo è circondato da imponenti vallate alla base delle quali
scorrono limpidi fiumi, dove trovano luogo numerosi siti archeologici dal fascino incredibile. Numerosi i
monumenti da visitare tra cui da non perdere il Masso Leopoldino, la Fortezza Orsini ed il parco di San
Rocco situato dall’altra parte della valle come a vegliare su Sorano. Tutto intorno al villaggio, vigneti, oliveti
e campi coltivati dove pascolano greggi di pecore, tutta l’area infatti è estremamente dedita all’agricoltura.
Un’ ulteriore conferma dell’alta qualità ambientale sono le eccellenti produzioni tipiche che derivano dalla
lavorazione di queste terre.
Il centro storico
Sorano sorge su uno sperone di roccia tufacea. Mantiene la sua struttura medioevale, con le case che si
sviluppano in altezza, a volte scavate nel tufo. In paese si entra tramite due porte, nella piazza si trovano la
Torre dell'Orologio, la chiesa di S. Niccolò e i resti del palazzo Comitale.
Il Masso Leopoldino
E' un grosso masso tufaceo che si trova di fronte alla parte più antica della Fortezza. Le sue pareti furono
levigate a mano e la sommità fu spianata come una terrazza.
La chiesa di S. Niccolò
Della struttura originale rimane intatto il lato nord. L'interno è a croce latina irregolare, interessante il
crocefisso ligneo dono di Cosimo de' Medici. Edificata tra il 1290 e il 1300.
Il palazzo Comitale
Di eleganza rinascimentale, una volta era residenza degll Orsini. Nel cortile si trova parte del loggiato ad
archi, alcune porte con cornici in pietra decorate con stemmi. E' tutt'ora abitato.
La fortezza Orsini
Le prime notizie a riguardo risalgono agli inizi del 1300. Imponente, occupa l'istmo della penisoletta dove si
erge Sorano e guarda verso la strada che proviene da Pitigliano. Si entra nella fortezza da un ponte ex
levatoio che attraversa un fossato.
I Colombari
Sono enormi buche scavate nel tufo risalenti al primo secolo avanti Cristo, hanno pareti bucherellate da
nicchie quadrangolari. Pare che servissero da abitazioni per i primitivi. Si trovano all'inizio del paese.
Le vie cave
Vie lunghe e strette incassate nella roccia tufacea, in alcuni punti le pareti raggiungono i venti metri di
altezza. Sono nascoste dalla folta vegetazione che ne occulta il percorso. Si consiglia una visita lungo questi
percorsi che portano anche a diverse tombe etrusche.
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La Necropoli di San Rocco
Si trova lungo la strada che porta da Sorano a Sovana, seguendo un sentiero che costeggia la chiesetta
romanica di S. Rocco. Si possono osservare tombe a camera e numerosi colombari romani.
Sovana
Sovana, suggestivo borgo dall’atmosfera ferma nel tempo, rappresenta un raro gioiello di urbanistica
medievale. Dal 7° al 3° secolo avanti Cristo fu un fiorente centro etrusco; di questo periodo è la importante
Necropoli Etrusca con la sua tomba “regina” chiamata Tomba Ildebranda a forma di tempio greco. Fu poi
importante città in epoca romana, tanto è vero che nei primi secoli del Cristianesimo divenne sede
vescovile. Fu conquistata dai Longobardi (594), e divenne dominio degli Aldobrandeschi il cui Ducato arrivò
a comprendere l’intera provincia di Grosseto. Passata poi alla Famiglia Orsini per successione ereditaria fu
saccheggiata e devastata dai Senesi nel 1410. Rimasta in una situazione di grande abbandono per secoli, ha
avuto la fortuna di poter arrivare intatta fino ai giorni nostri nella sua veste medioevale. A lungo da storici e
viaggiatori è stata identificata con “la città di Geremia”la città che muore.
Dalla Rocca Aldobrandesca, percorrendo un selciato in cotto, si arriva fino alla Cattedrale dei SS. Pietro e
Paolo, e racchiusa così tra i simboli dei poteri che l’hanno governata, Sovana conserva ancora il suo antico
incanto e splendore. Nella Piazza del Pretorio si può ammirare il Palazzo Pretorio, la Loggia del Capitano, il
Palazzo dell’Archivio, nonché la Chiesa di Santa Maria Maggiore e il seicentesco Palazzo Bourbon del
Monte, in parte addossato all’antica Chiesa di SanMamiliano e, proseguendo per via del Duomo, sulla
sinistra, si trova la presunta casa natale del personaggio più illustre di Sovana, Ildebrandodivenuto poi Papa
con il nome di Gregorio VII.
Attorno a Sovana, le Vie Cave si snodano all'interno e attorno all'Area Archeologica, ricongiungendosi
successivamente a quelle provenienti da Sorano e Pitigliano.
Vie Cave di Pitigliano
Intorno a Pitigliano, si sviluppano varie Vie Cave, tra cui quella diretta verso l'area archeologica di Sovana.
Tra le altre, sono da ricordare:
1. Le Vie Cave del Gradone, a sud del centro al di là del fiume Meleta, ove si articola anche il Museo
archeologico all'aperto Alberto Manzi: lungo l'anello viario si trova la seicentesca cappella dei Santi Apostoli
Giacomo e Filippo.
2. Le Vie Cave di San Giuseppe.
3. Le Vie Cave di Fratenuti.
4. Le Vie Cave della Madonna delle Grazie, che si sviluppano a sud-ovest dell'abitato attorno al santuario
della Madonna delle Grazie.
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Pitigliano
Pitigliano è un piccolo borgo della Maremma toscana e offre numerose opportunità per un breve giro
turistico: innanzitutto c’è la Sinagoga, in pieno centro storico.
La Sinagoga risale al ‘500 e testimonia la perfetta integrazione della comunità ebraica, tanto che Pitigliano è
spesso definita “la piccola Gerusalemme”. Ma il centro e i dintorni di Pitigliano regalano tante altre
sorprese: dentro le mura merita una sosta il Duomo medievale di Pitignano, dedicato ai Santi Pietro e
Paolo, che custodisce opere d’arte realizzate dal Seicento al secolo scorso. Fuori dalle mura ci sono la
Chiesa di Santa Maria Assunta, riconoscibile per il campanile, oppure il Santuario della Madonna delle
Grazie. Meritano una visita anche le chiese di San Michele, della Madonna del Fiore e di San Francesco,
tutte all’esterno del centro storico del paese, dove sorgono invece i principali edifici civili, come il Palazzo
Orsini e il Palazzo Comunale.
Pitigliano è un caratteristico borgo della bassa Toscana, ai margini della Maremma grossetana, unico nel
suo genere per la particolarità di essere costruito interamente su rocce tufiche. Pitigliano è denominata "la
piccola Gerusalemme", in quanto ospita la presenza di una sinagoga e di una comunità ebraica piuttosto
numerosa che da sempre riuscì a trovare un'ottima integrazione con la popolazione locale. Il paese si eleva
su un’altura formata dai corsi d'acqua Lente, Meleta e Prochio, ed è uno fra i centri artistici più belli della
Toscana e d'Italia. La cittadina conserva vari monumenti di interesse artistico che spaziano dall'epoca
medievale al Settecento, come: Palazzo Orsini, il Duomo, la Chiesa di S.Maria, il Santuario della Madonna
delle Grazie, il Tempietto Paleocristiano e molte altre bellezze architettoniche.
Il centro storico si caratterizza soprattutto per la sinagoga cinquecentesca, all'interno della quale spiccano
l'Aron sulla parete di fondo e la Tevà al centro; sulle pareti sono conservate iscrizioni di versetti biblici
mentre in alto si trova il Matroneo riservato alle donne. L'antico Ghetto si sviluppava intorno alla sinagoga,
lungo l'attuale via Zuccarelli e in alcuni vicoli che intersecano questa strada.
Palazzo Orsini è un imponente struttura che domina l’intero centro storico. L’edificio venne costruito su un
preesistente convento francescano e si presenta in forme cinquecentesche per l'intervento di Antonio da
Sangallo avvenuto in epoca rinascimentale. Il complesso, dalle linee eleganti, ospita il Museo Diocesano
dove sono custodite varie opere d'arte che spaziano dal tardo Medioevo all'epoca barocca; in un'altra ala si
trova invece il Museo Civico Archeologico della Civiltà Etrusca.
La Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo venne edificata in epoca medievale, rimaneggiata durante il
Cinquecento e profondamente modificata nelle epoche successive. L'interno della cattedrale, in stile
barocco a navata unica con cappelle laterali, custodisce varie opere d'arte che spaziano prevalentemente
tra il Seicento e il secolo scorso.
Santuario della Madonna delle Grazie
Questo edificio religioso, sorto in epoca tardo medievale come cappella rurale, venne trasformato in
santuario dedicato alla Vergine nel corso del Cinquecento e ampliato in epoche successive quando il luogo
divenne sede di una comunità di francescani fino alla seconda metà del Settecento.
Acquedotto Mediceo, Fontana delle Sette Cannelle, Teatro Salvini, Chiesa e Convento di San Francesco
…questo e molto altro le bellezze di Pitigliano.
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Le Vie Cave, denominate anche Cavoni, costituiscono una suggestiva rete viaria di epoca etrusca che
collega vari insediamenti e necropoli nell'area compresa traSovana, Sorano e Pitigliano, sviluppandosi
prevalentemente in trincea tra ripide pareti rocciose di tufo, a tratti alte oltre i venti metri: queste
caratteristiche costituivano anche un efficace sistema di difesa contro possibili invasori.
In epoca romana, le Vie Cave entrarono a far parte di un sistema viario che si connetteva al tronco
principale della via Clodia, antica strada di collegamento traRoma e Saturnia, attraverso la città di Tuscania,
che si diramava dalla via Cassia in territorio laziale.
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Grosseto
Piazza Dante è la piazza principale di Grosseto, sede dei più importanti edifici della città.
La piazza, dalla caratteristica forma trapezoidale, è stata realizzata tra il Duecento e il Trecento ed è
costituita da due aree che si ricongiungono l'una con l'altra, senza soluzioni di continuità, dinanzi al sagrato
della cattedrale.
L'area principale della piazza è compresa tra la fiancata meridionale destra del Duomo, la facciata principale
di Palazzo Aldobrandeschi e il loggiato che si articola senza soluzione di continuità sul lato meridionale e su
quello occidentale. Al centro di un'area leggermente rialzata, sotto la quale si trovava una cisterna, si trova
il Monumento a Canapone (il granduca Leopoldo II di Lorena), che sorge nel punto dove nei secoli scorsi
doveva essere presente il pozzo della corrispondente cisterna sottostante. L'area che racchiude la cisterna
interrata è delimitata da una serie di colonnini e catene, che hanno portato i Grossetani a denominare
"Piazza delle Catene" questa sezione di Piazza Dante.
L'altro spazio di superficie minore, piazza Duomo, che la costituisce, si estende tra il sagrato della
cattedrale, il Palazzo Comunale, costruito a partire dal 1867 nel punto in cui sorgeva la chiesa di San
Giovanni Decollato, e il Palazzo Alben, il novecentesco edificio con loggiato che venne costruito negli anni
immediatamente successivi al Ventennio fascista (1947-48) al posto dell'antico Palazzo dei Priori, il cui
aspetto è visibile soltanto in alcune stampe d'epoca.
All'estremità settentrionale di Piazza Dante ha inizio Corso Carducci, principale via del centro storico che
conduce fino all'area di Porta Nuova; all'estremità sud-orientale della piazza ha origine Strada Ricasoli che
conduce a Piazza del Sale dinanzi a Porta Vecchia.
Da notare, infine, la Colonna romana collocata all'angolo destro della facciata del Duomo che, dal periodo
medievale fino alla metà dell'Ottocento, aveva trovato posto nella parte meridionale della piazza.
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Castiglione della Pescaia
Castiglione della Pescaia è situato nel cuore della Maremma Toscana. Per le sue spiagge pulite e il mare
trasparente è anche chiamata la “Svizzera della Maremma”.
Pur essendo una piccola cittadina, presenta diversi monumenti, tra i quali citiamo:
la Pieve di San Giovanni Battista, con il caratteristico campanile che è frutto della ristrutturazione in chiave
neogotica di una torre della cinta muraria effettuata nel XX sec. All’interno dell’edificio sono conservate le
reliquie di San Guglielmo di Malavalle, riposte in un reliquiario d’argento seicentesco;
la Chiesa di Santa Maria del Giglio eretta nel 1773, al cui interno, sull’altare maggiore è collocata una tela
settecentesca di modesta fattura con la Madonna del Giglio, considerata la copia di un’immagine
quattrocentesca. Accanto agli edifici sacri ci sono anche: il Palazzo Pretorio, situato nella parte alta del
borgo medievale, che fu la sede del pretorio e delle carceri, e Palazzo Camaiori, uno storico edificio situato
nel centro della cittadina, costruito in epoca rinascimentale nel corso del ‘400. Situata lungo via delle Mura
vi è la Cisterna pubblica, utilizzata fin dal periodo medievale. Per un soggiorno all’insegna del benessere,
non resta che passeggiare lungo le vie di questa “piccola Svizzera” tutta italiana!
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Massa Marittima
La Cattedrale di San Cerbone è il luogo di culto cattolico più importante di Massa Marittima, chiesa madre
della diocesi di Massa Marittima-Piombino.
La cattedrale di San Cerbone ha subito un'impegnativa campagna di restauri, durata circa dieci anni (19902000) ad opera dell'arch. Antonio Cappelli. Sono stati consolidati parte della cupola ed il muro a retta sul
lato ovest della cattedrale. Inoltre il progetto del restauro della facciata principale redatto dall'Architetto
Cappelli (1995-1997) ha vinto, per le innovative modalità di esecuzione (pulizia di alcune parti scultoree con
il laser impulsato) un bando europeo per il restauro innovativo del patrimonio monumentale. In occasione
del Giubileo del 2000, con il contributo di Enel, è stato riprogettato e realizzato l'impianto illuminotecnico,
onde esaltare e valorizzare l'architettura del complesso e le tante opere d'arte in esso contenute.
Il prospetto della chiesa rivela le componenti culturali che si sono imposte a Massa Marittima nel corso
della sua storia: la parte inferiore ad arcatelle cieche decorate da aperture circolari e losanghe, il loggiato
mediano e il sovrastante coronamento a timpano riconducono all'influenza del Romanico pisano; mentre la
grande quadrifora ogivale che si apre sul coronamento e le tre guglie suggeriscono l'influenza senese.
Nella facciata, il portale centrale è dotato di una piattabanda affiancata da due protomi leonine, che
presenta nei cinque pannelli le Storie di San Cerbone (inizio Duecento). Le tre colonne centrali del timpano
posano su tre figure: un uomo barbuto, un grifone e un cavallo. I fianchi, dove si distende una serie di
arcate cieche, rivelano un'esecuzione duecentesca di carattere pisano, sottolineata anche dalla decorazione
bicolore dell'alzato, presente sul fianco destro.
Il campanile conserva il carattere originario nella parte inferiore, fino alla trifora mentre la superiore è stata
ricostruita in forma assai diversa negli anni 1929-1930. La forma poligonale del tiburio è di ispirazione
quattrocentesca.
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Monterotondo Marittimo e il Parco delle Biancane
Un sistema geotermico assomiglia ad una pentola a pressione messa sul fuoco. La sorgente di calore è
costituita dal magma; il fondo della pentola corrisponde di solito ad uno strato di rocce impermeabili;
l'interno della pentola fatto da rocce permeabili rappresenta il serbatoio con il fluido geotermico; il
coperchio è costituito da uno strato di rocce impermeabili, le valvole di questa grande pentola sono i pozzi
di perforazione e il vapore delle manifestazioni naturali.
Lungo il percorso affiorano le rocce permeabili del serbatoio (calcari e diaspri) che consentono ai fluidi di
raggiungere la superficie, dando luogo a vistose manifestazioni endogene naturali.
Dalla fittissima rete di fratture presenti nelle rocce affioranti in superficie, giunge un continuo flusso di
vapore costituito, in media, per il 95% da vapore acqueo e per il 5 % di vari gas quali anidride carbonica,
metano, ammoniaca, acido borico, idrogeno solforato, idrogeno, azoto, radon e molto altri; l'idrogeno
solforato o acido solfidrico (H2S) è il responsabile del caratteristico odore di uova marce.
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Chiusdino
San Galgano, il paesino famoso per la sua abbazia “senza tetto” e per la spada nella roccia! La peste del
1348 colpì duramente la comunità monastica che viveva nella chiesa di San Galgano e questo segnò il
progressivo declino dell’abbazia, che venne abbandonata. A fine ’500 la chiesa fu privata della sua
copertura in piombo, nel 1781 le parti rimanenti della copertura crollarono e infine nel 1786 un fulmine
abbatté anche il campanile dell’abbazia di San Galgano! Da allora la chiesa è senza tetto e senza torre
campanaria! Nel 1789, infine, la chiesa venne sconsacrata e trasformata in fattoria. Oggi è possibile visitare
l’abbazia di san Galgano, ogni giorno dell’anno al costo di 2 euro!
Dopo varie foto all’interno e all’esterno dell’abbazia di San Galgano ci siamo diretti a piedi lungo una salita
che ci avrebbe condotto in cima al colle di Montesiepi, all’Eremo di San Galgano in Montesiepi. E’ in questa
chiesa a pianta circolare che è conservata la famosa spada nella roccia di San Galgano. Galgano era un
nobile cavaliere di Chiusino che nel 1180 ebbe la sua vocazione e si ritirò sulla collina di Montesiepi per
vivere in solitudine a contatto con Dio e la natura. E’ qui che egli conficcò la sua spada nella roccia, in segno
di rinuncia alla guerra e all’uso dell’arma come croce davanti a cui pregare.
Appena si entra nella Rotonda di Montesiepi la spada del XII secolo è lì, conficcata nella roccia con l’elsa che
spunta. Ovviamente oggi l’arma di San Galgano è conservata in una teca protettiva. La spada,
sfortunatamente, nel corso dei decenni ha subito due gravi danni: negli anni ’60 fu spezzata da un vandalo
e nel 1991 un turista la troncò nel tentativo di estrarla dalla roccia.
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Montesiepi – Mulino Le Pile
Un posto vicino e assolutamente da scoprire: l’Agriturismo il Mulino delle Pile.
Da San Galgano il Mulino è raggiungibile in pochi minuti di macchina. Uscendo dal viale alberato basta
girare a sinistra, superare Palazzetto e dopo 2 km svoltare a sinistra verso Luriano, attraversare il fiume
Merse e… la location che ha fatto da testimonial alle pubblicità della Mulino Bianco è proprio lì!
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