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Pagina inziale » Ambiente » Articolo n. 14273 del 19 ottobre 2016
Dai fondali oceanici alla complessità ignota del mantello terrestre
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Mercoledì 19 ottobre presso l’Università degli Studi di Pavia, Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente
dell’Università di Pavia è in programma l’incontro “Dai fondali oceanici alla complessità ignota del mantello
terrestre”.
Il geo-evento rappresenta un’occasione per approfondire le conoscenze sui fondali oceanici e sulla formazione
della crosta terrestre sommersa. Vari esperti in materia presenteranno i risultati di recenti missioni oceanografiche
e le prospettive future riguardanti l’esplorazione e la comprensione della crosta terrestre oceanica.
Gli oceani occupano più del 70% della superficie terrestre e sono una fonte inesauribile di informazioni dei processi
esogeni ed endogeni che avvengono sul nostro pianeta. Le dorsali medio-oceaniche, localizzate nella parte
centrale degli oceani, costituiscono la più lunga catena montuosa del pianeta (circa 60,000 km di lunghezza),
nascosta da migliaia di metri di acqua. La teoria della tettonica delle placche prevede che le dorsali
rappresentino le zone in cui due diverse placche divergono l’una dall’altra dando luogo alla deriva dei continenti (continental drift) e alla
formazione di nuovi oceani, regolando la dinamica della crosta terrestre. Queste catene montuose sottomarine sono sede di intensa attività
vulcanica, sismica e idrotermale, i.e. la risalita verso la superficie di fluidi caldi e ricchi di minerali pesanti attraverso fratture presenti nella
crosta terrestre. Queste fratture ospitano anche una straordinaria attività biologica che gli scienziati credono possa giocare un ruolo fondamentale
nel chimismo dell’acqua marina e nella comprensione dell’origine della vita sulla Terra. Il substrato oceanico che si genera nelle dorsali è
formato dalla crosta, materiale freddo e rigido, simile a quello su cui viviamo sulla terra ferma e dal mantello, materiale più denso e plastico.
Tutto ciò che conosciamo del mantello deriva dall’esplorazione geofisica o da brandelli di rocce che vengono portati in superfice dai movimenti
delle placche o dalle lave. Mai, in precedenza, è stato possibile raggiungere il limite crosta-mantello tramite perforazione. Questo limite può
essere attraversato in corrispondenza dei bacini oceanici dove la crosta terrestre è più sottile. Il raggiungimento dell’inaccessibile e complesso
mantello terrestre è il primo obiettivo di recenti spedizioni oceanografiche internazionali finalizzate ad attraversare le porzioni crostali profonde.
Inoltre, i bacini oceanici accolgono ogni anno tonnellate di sedimenti di origine biotica ed abiotica che rappresentano la testimonianza di ciò che
accade negli oceani e sui continenti ad essi adiacenti. La componente biotica è costituita da resti scheletrici di organismi e fornisce informazioni
circa le diverse masse d’acqua in gioco in termini di temperatura, salinità, grado di ossigenazione, disponibilità di nutrienti e molto altro. La
componente abiotica, invece, fornisce una misura di ciò che accade sulla terraferma in termini di umidità-aridità, intensità e direzione dei venti,
intensità dei processi di trasporto del sedimento verso e all’interno degli oceani.
L’Italia gioca un ruolo fondamentale nei progetti internazionali di esplorazione oceanica, con scienziati provenienti da università ed enti di ricerca
attivamente impegnati ad indagare l’ignoto degli abissi per migliorare la conoscenza del struttura profonda del nostro pianeta.
In occasione del geo-evento sarà attivo un Servizio Filatelico Temporaneo dotato di un bollo speciale creato appositamente per l’evento : il
personale di Poste italiane S.p.A., sezione di Pavia, sarà presente durante il geo-evento per l’annullo filatelico che potrà essere richiesto su
cartoline singole o serie di cartoline aventi come tema alcune immagini di rocce in sezione sottile osservate al microscopio.
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Pavia, 19/10/2016 (14273)
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