perù: huayhuash trek - Viaggi Avventure nel Mondo

(055-89) Taccuini
4-03-2003
20:03
Pagina 99
PERÙ:
HUAYHUASH TREK
Gr. Bratina
di Franco Bratina
Per gli appassionati della linea trek–alpinismo l’oriente rappresenta da sempre la meta piu’ ambita, una
fonte inesauribile di viaggi di grande soddisfazione.
Ognuno puo’ ritagliarsi e personalizzare il viaggio a seconda della propria esperienza, del grado di allenamento, dell’eta’ e, non ultimo, anche in base alla disponibilita’ finanziaria.
In questi ultimi anni si e’ assistito a un rincaro graduale
dei trekking-permit, cioe’ la tassa per poter entrare nei
parchi e nelle valli di particolare valore etnico e paesaggistico, come pure i permessi per scalare i trekkingpeak, cioe’ montagne con difficolta’ alla portata degli
alpinisti medi. A complicare la situazione in modo
preoccupante sono stati pero’ i conflitti tribali, le dispute di frontiera e le guerre piu’ o meno dichiarate.
Lungo tutta la dorsale Karakorum-Himalaya si fronteggiano piccole e grandi potenze, sono conflitti che
ci toccano tutti da vicino. Il martoriato Afghanistan e’
l’epicentro di una situazione disastrosa che aggrava ulteriormente l’ultradecennale crisi del Kashmir. La conseguenza piu’ vistosa e’ la chiusura del Karakorum pakistano con le sue cime incredibili e le sue splendide
popolazioni. Ma c’e’ un’altra spiacevole novita’: il favoloso Nepal, da sempre e da tutti considerato un’oasi di pace, sta attraversando un momento difficile, la
guerriglia interna insanguina le valli che erano il regno
incontrastato della spiritualita’ buddista.
Che fare? Dove trovare altre valide alternative al di fuori del classico trittico India-Pakistan-Nepal? A ben guardare vi sono allettanti offerte di trek in tutti i continenti dalla Patagonia alla Groenlandia, dalla Nuova Zelanda al Sahara; ma se ben analizzati il piu' delle volte
questi trek non hanno la completezza, la varieta’ e il fascino offerti per esempio da quelli nepalesi; il percorso
e’ spesso disomogeneo e frammentato, in certe tappe
si e’ costretti all’impiego di anacronistici mezzi meccanici; a volte manca il contatto con le popolazioni locali;
soprattutto l'organizzazione logistica puo' essere impegnativa e costosa. Una soluzione semplice e brillante e’
data dal trek della Cordillera Huayhuash in Peru’.
400 km a nord di lima vi e’ la vivace cittadina di Huaraz, c’e’ un’aria tipo far west, gli unici turisti sono i
trekkers-andinisti.
Tutte le attivita’ si svolgono lungo la Avenida Luzuriaga: qui e’ possibile vedere la favolosa parata del 24
luglio, assistere al peleo de gallos, fare amicizia con
simpatici bottegai, venire derubati del portafoglio e
tante altre amenita’; un’infinita’ di agenzie organizzano spedizioni, rafting, gite a cavallo, vendono o noleggiano tutto l’equipaggiamento necessario.
Il nord del Peru’ ha ben poco in comune col sud di Cuzco e del Macchu Picchu, le cordilleras parlano italiano
grazie all’attivita’ dell’OMG e alle memorabili imprese compiute specialmente dagli alpinisti lombardi.
La temporada va da maggio a settembre, luglio e’ il
mese ideale.
Siamo a sud dell’equatore e paradossalmente per noi
le pareti nord sono quelle battute dal sole.
Col bus-colectivo ci si porta 100 km a sud-est di Huaraz nella graziosa cittadina di Chiquian base di partenza del nostro trek; qui si comprano gli ultimi viveri, c’e’ persino un pane speciale che rimane morbido
per 20 giorni; qui, oltre la guida, si fa la conoscenza
con l’arriero e i suoi asini per il trasporto dei materiali; c’e’ anche un cavallo come ‘croce rossa’ di emergenza. Il trek circolare si snoda per 175 km da percorrere in quasi due settimane attraverso un ambiente selvaggio e severo con scarsi punti di appoggio; la
locandina del giornalino di AnM recita: “sgambata impegnativa in zone disabitate”, quindi da non sottovalutare; per una decina di giorni si rimane costantemente tra i 4000 e i 5000 metri!
Nel mese di luglio l’aria di giorno e’ “frizzante”, di
notte... si suda solo sotto la lingua.
Tra il passo di Cacanan e la laguna di Jahuacocha si
susseguono scenari entusiasmanti, ogni sera ci si accampa ai bordi di laghi incantevoli dove si specchiano
cime imponenti cariche di neve e ghiaccio: Yerupaja’,
6634 metri seconda cima del Peru’, Rondoy, Jiris-
hanca, Siula’, Carniciero, Trapecio, Cuyoc, Diablo mudo e molte altre. Per non parlare dei condor che spesso ci accompagnano con le loro maestose evoluzioni.
Morale: questo trek e’ bellissimo!
Sulla strada del ritorno a Pacllon veniamo sfidati dai ragazzini locali a una partita di pallone e facciamo anche
bella figura perche’ il soroche non si fa piu’ sentire.
Concludendo secondo me ci sono due modi di affrontare questo trek:
1. gruppi tranquilli e poco allenati (mediomen)
Programmare il giro secondo lo schema classico inserendo qualche giorno di relax con visita anche alla laguna di Sarapacocha e, perche’ no un giorno di
pesca alle squisite trote di montagna. A Huaraz dedicare un paio di giornate alle rovine di Chavin, bagni nelle vicine acque termali, shopping; la cucina
peruviana e’ saporita e varia, le cene finiscono regolarmente con brindisi a base di pisco.
2. gruppi bene allenati (supermen)
evitare le prime due tappe di relativo acclimatamento e andare direttamente con bus privato a Matacancha via Conococha / Huallanca. Possibilita’ di
salire in giornata l’elegante cresta innevata del Diablo Mudo 5223 metri con modesta attrezzatura alpinistica.
Tornati a Huaraz bene acclimatati c’e’ solo l’imbarazzo della scelta su come impiegare alcuni giorni
di margine; la cordillera blanca si estende a nord per
150 km e offre ogni tipo di escursione; le piu’ gettonate sono:
• trek di Aanta Cruz
• rifugio Peru’ e cima Pisco 5752 m autentica balconata sulla Cordillera
• rifugio Ishinca e cime Ishinca 5630 m, Urus, ecc.
...e per i supermen incontentabili c’e’ sempre l’HuaScaran e l’Alpamayo!
Buon trek a tutti.
AVVENTURE NEL MONDO 1 • GENNAIO/FEBBRAIO 2003
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