La Seconda guerra mondiale

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La seconda guerra mondiale
A differenza della prima guerra mondiale, nella seconda guerra mondiale sono ben chiare le
responsabilità.
Queste ricadono in tutto nella Germania nazista e nella sua volontà di conquista e di riarmo.
1. Anschluss dell'Austria (1938)
2. annessione del territorio dei Sudeti (1938) - a questo si collega il Patto di Monaco stipulato tra
Italia, Inghilterra, Francia, Germania che, in sostanza, è la ratifica della decisione di Hitler di
invadere i territori, già occupati
3. invasione della Cecoslovacchia (1939) Hitler invade la Cecoslovacchia e crea due Stati: il
Protettorato di Boemia Moravia, di fatto annesso al Reich, e la Slovacchia guidata da monsignor
Tiso, un sacerdote filo nazista che costituisce uno stato collaborazionista.
4. il patto di acciaio Italia Germania (1939), 'il quale però a livello pratico non ebbe delle
conseguenze particolarmente incisive
5. il patto Molotov – Ribbentropp, firmato tra Unione sovietica e Germania il 23 agosto 1939 che
prevedeva la non aggressione tra Unione sovietica e Germania nazista per 10 anni e la
spartizione della Polonia tra i due stati.
La guerra lampo
Con il termine guerra lampo si intende la prima fase della Seconda guerra mondiale, nella quale la
Germania nazista, forte della sua superiorità bellica, procede ad invadere diversi stati avversari:
1. l’invasione della Polonia nel 1939, che è occupata con la realizzazione di un ordine nuovo basato
su uccisioni di persone della classe dirigente, anche civili, e sull'instaurazione di un durissimo
regime di occupazione; contemporaneamente nella parte orientale della Polonia l’Unione
sovietica procede, a sua volta, all'invasione e alla realizzazione di massacri nei confronti della
classe dirigente.
2. La conquista di Norvegia e Danimarca (1940) e l'instaurazione di regimi collaborazionisti
3. l'attacco a Francia, Olanda, Belgio e Lussemburgo. Questo attacco si rivela particolarmente
efficiente, al punto che la Francia viene rapidamente conquistata; è proprio la rapidità della
conquista della Francia e gli spettacolari successi della Germania che inducono Benito Mussolini
ad entrare in guerra il 10 giugno 1940, ritenendo che per l'Italia la guerra sarebbe stata
estremamente breve e fruttuosa. La Francia, dopo la conquista tedesca, viene divisa in due parti:
la parte settentrionale occupata direttamente dai tedeschi, e la parte meridionale dove si
costituisce il regime collaborazionista del maresciallo Petain, con capitale la località termale di
Vichy. Tuttavia, il generale Charles de Gaulle, da Londra, il 18 giugno 1940 lancia un appello ai
Francesi affinché continuino la lotta contro l'occupazione nazista; pertanto, accanto alla Francia
collaborazionista, sussiste una Francia legata ancora al patto con l'Inghilterra che darà vita a una
resistenza nei confronti dell'occupazione nazista.
Le guerre parallele
Il termine guerre parallele si applica all'apertura di nuovi fronti nella Seconda guerra mondiale da parte
di Mussolini che intendeva condurre alcune guerre indipendenti dalla Germania e ad essa affiancate,
allo scopo di dimostrare una sorta di autonomia da parte dell'Italia. Le guerre parallele, tuttavia, avranno
un risultato estremamente deludente per Mussolini e si risolveranno nella richiesta di aiuto dell’Italia alla
Germania nazista. Le guerre parallele si combattono in due settori:
1. l'Africa con l'attacco alla Somalia britannica e all'Egitto (1940) dove l'Italia però è costretta a
chiedere aiuto alla Germania nel 1941. La Germania invia le truppe dell'Africa Corps guidate dal
generale Rommel.
2. i Balcani, dove l’Italia nel 1940 attacca la Grecia, ma anche questa guerra si risolve in un
disastro ed anche in questo caso devono intervenire i tedeschi nel 1941. La stessa situazione si
ripete nella Jugoslavia, dove intervengono le truppe tedesche a sostegno di quelle italiane.
L'attacco tedesco all'unione sovietica - 22 giugno 1941
L'attacco tedesco all'Unione sovietica fa parte delle premesse ideologiche del nazismo, il quale si
proponeva, come ultimo scopo, un attacco al regime comunista sovietico e l'occupazione dei suoi
territori che costituivano lo spazio vitale del quale parlava Hitler. L'attacco all'Unione sovietica è un
attacco micidiale sviluppato su tre fronti:
1. Paesi baltici verso Leningrado
2. Varsavia verso Mosca
3. Kiev verso l'Ucraina
Le truppe sovietiche, tuttavia, resistono e si formano anche gruppi di di partigiani che danno vita al
fenomeno della resistenza. Nel 1942 inizia la grande offensiva di Stalingrado che porterà
progressivamente l'Unione sovietica a recuperare i territori perduti.
La guerra nel Pacifico
Le premesse per la guerra nel Pacifico sono la sottoscrizione della Carta atlantica il 14 agosto 1941 tra
Churchill e Roosevelt, un documento che prefigura un nuovo ordine internazionale dopo la fine della
guerra. Questo nuovo ordine internazionale prevede un mondo più democratico, basato sul libero
scambio delle merci e dei capitali e sulla distruzione dei regimi fascisti e nazisti. Nel frattempo, però, il
Giappone occupa l'Indocina (1941), realizzando anch'esso nei territori occupati una sorta di nuovo
ordine analogo a quello fascista e nazista.
Il 7 dicembre 1941, senza dichiarazione di guerra, il Giappone attacca la flotta americana a Pearl
Harbour e la distrugge quasi completamente. Questo episodio provoca l'intervento in guerra degli Stati
Uniti d'America a fianco di Inghilterra e Francia libera e contro l'Italia e la Germania nazista.
L'ordine nuovo
L’ordine nuovo è l'organizzazione dei territori occupati dai paesi dell'asse e basata fondamentalmente
sul razzismo e sulle premesse biologiche di una razza superiore alle altre. Possiamo distinguere questi
territori:
A. Asia: i territori occupati dal Giappone nell'Asia, come le Filippine, l'Indonesia, la Malesia, la
Thailandia sono sottoposti a durissimi regimi di occupazione con lo scopo di depredare le risorse
e usarle per il rafforzamento della potenza giapponese e del suo esercito.
B. Europa: in Europa le forme di occupazione variano e possono essere divise in tre livelli di
sfruttamento
1. i regimi collaborazionisti: comprendono quegli Stati, nei quali si formano alcuni regimi legati al
collaborazionismo con il nemico occupante; ricordiamo la Francia di Vichy, la Slovacchia di
monsignor Tisu, la Croazia, la Norvegia
2. le aree di occupazione militare: sono soprattutto le aree dell'est europeo, dove avvengono delle
deportazioni di persone in massa, che vengono impiegate come manodopera servile utile solo a
incrementare le risorse per il Reich per garantire ai tedeschi un tenore di vita relativamente alto
nonostante la durezza della guerra. Il numero dei deportati si aggira circa su 13 milioni e in larga
parte questi sono di nazionalità russa.
3. i popoli e le razze destinati allo sterminio: comprendono, come sappiamo, gli ebrei, ma anche
altre categorie di persone come zingari, omosessuali, testimoni di Geova, ammalati gravi.
Costoro, dopo una fase di deportazione, e di chiusura all’interno di luoghi appositi, vengono
avviati allo sterminio. Per quanto concerne gli ebrei, lo sterminio viene praticato con due soluzioni
complementari: le fucilazioni di massa, che sono messe a regime nei primi territori occupati e
trovano uno dei momenti più gravi nel massacro di Kiev nel settembre 1941 dove si hanno 30.000
morti; in seguito, a causa della difficoltà di realizzare l'uccisione degli ebrei attraverso le
fucilazioni di massa, si decide di attuare la soluzione dei campi di sterminio, nei quali gli ebrei,
internati e trattati peggio di animali, sono sfruttati fino al limite della sopravvivenza e poi sterminati
con una procedura rigorosamente pianificata dai gerarchi del regime.
Nel 1942, infatti, viene adottata la soluzione finale con la quale vengono costruiti i campi di sterminio;
dopo lo sfruttamento fino al possibile degli ebrei, i superstiti vengono uccisi nelle camere a gas e
sottoposti alla successiva cremazione. Le dimensioni dello sterminio sono spaventose 6 milioni di morti
di cui 1 milione di bambini
La resistenza
Abbiamo già visto la resistenza nei territori soggetti all'occupazione nazista dell'est, soprattutto l'Unione
sovietica. Con resistenza si intendono le ribellioni alle occupazioni naziste e fasciste. La resistenza
appare come un fenomeno diversificato
1. in Grecia e in Jugoslavia abbiamo da una parte partigiani nazionalisti e dall'altra partigiani
comunisti che si trovano spesso in contrasto tra di loro
2. in Francia l'esercito della Francia libera, guidato da de Gaulle, arriva invece ad unificare tutte le
correnti che si trovano a combattere uniti nei confronti della Francia di Vichy e dei nazisti
3. nei Paesi dell’est – eccetto la Jugoslavia – il fenomeno si collega all’arrivo dell’Armata Rossa,
che realizza, di fatto, la liberazione di questi territori dall’occupazione nazista
4. in Italia il fenomeno, come vedremo, ha carattere particolare, in quanto si lega alla caduta del
fascismo e all'armistizio dell'8 settembre 1943.
LA RESISTENZA IN ITALIA
In Italia la Resistenza ha origine da questi fatti:
1. la caduta del regime fascista → il 25 luglio 1943 Mussolini è sfiduciato dal Gran Consiglio del
fascismo, arrestato e rinchiuso nella prigione di Campo Imperatore sul Gran Sasso / il gen. Pietro
Badoglio è nominato Presidente del Consiglio
2. l’armistizio →l’8 settembre 1943 il Governo Badoglio rende noto l’armistizio con gli Alleati
3. l’occupazione nazista → nel frattempo i tedeschi occupano l’Italia centro-settentrionale,
fermandosi ad un fronte che congiunge Gaeta con la foce del Sangro (linea Gustav)
4. la divisione dell’Italia → il 12 settembre 1943 Mussolini viene liberato da un commando di
paracadustisti tedeschi e trasferito a nord, dove fonda la Repubblica sociale italiana con capitale
Salò sul Lago di Garda (→ da cui il nome Repubblica di Salò).
L’Italia è quindi divisa in due parti:
1.a Sud il Regno d’Italia con Vittorio Emanuele III, il governo Badoglio e gli Anglo-americani
2.a nord la Repubblica di Salò con Mussolini e i nazisti che esercitano il vero potere.
Nella parte occupata dai tedeschi si formano bande di partigiani (all’inizio solo 9000, 80000 nel 1944,
130000 nel 1945) che decidono di combattere contro i nazisti e contro i fascisti, loro alleati.
Struttura della Resistenza:i partigiani sono divisi in brigate che prendono il nome dall’orientamento
politico
1.
Brigate Garibaldi (PCI)
2.
Brigate Matteotti (PSIUP)
3.
Brigate Giustizia e Libertà (PdA, PRI, forze minori …)
4.
Fiamme Verdi (liberali, monarchici, cattolici)
Le brigate sono coordinate da un Comitato di liberazione Alta Italia (CLNAI) e agiscono secondo due
modalità:
1.
nelle montagne viene ingaggiata una guerra per bande che ha le caratteristiche di una guerriglia
2.
nelle città i partigiani operano con azioni di sabotaggio, colpendo obiettivi nazisti e fascisti e
compiendo attentati
Composizione politica della Resistenza: la mappa politica della Resistenza corrisponde alla mappa
politica, creatasi nel Sud dopo l’8 settembre 1943 e raccolta nel Comitato di Liberazione Nazionale
(CLN): PCI, PSIUP, PdA, PRI, DC, PLI, DL (monarchici). Questi partiti, dopo una prima fase di dura
polemica con il re e con Badoglio, decidono di collaborare con il governo contro i nazisti e i fascisti. La
decisione viene presa nel marzo 1944 grazie all’apporto del segretario del PCI Togliatti che propone di
fare fronte comune contro i nemici (→ svolta di Salerno 1944).
Il 24 aprile 1944 Badoglio costituisce un nuovo governo, con la presenza dei partiti del CLN.
Nel giugno 1944 viene liberata Roma e il re cede i poteri al figlio Umberto, mentre Badoglio è sostituito
da Bonomi
Gli eccidi nazi-fascisti: i nazisti, con i fascisti loro alleati, impiegano metodi durissimi e spietati, già
sperimentati in tutta Europa negli anni precedenti, contro i partigiani. Le azioni si rivolgono non solo
contro i partigiani, ma anche contro i civili, con torture, crudeltà varie ed eccidi spoporzionati (10 uomini
per ogni tedesco ucciso). Man mano che le truppe alleate avanzano verso nord, la linea militare tedesca
si pone tra Toscana ed Emilia (linea Gotica) e gli atti di ritorsione nazi-fascisti diventano sempre più
efferati e violenti, colpendo interi villaggi e, più delle volte, persone estranee alla lotta. Alcune delle stragi
più famose sono quella delle Fosse Ardeatine (marzo 1944 335 detenuti uccisi per vendetta), quella di
S. Anna di Stazzema (12 agosto 1944: 560 morti) e quella di Marzabotto (ottobre 1944: 770 morti).
Nonostante ciò, le formazioni partigiane non cessano di operare e di contrastare i nazisti e i fascisti,
continuando la loro battaglia. Il 25 aprile 1945 il CLNAI fa scattare l’insurrezione generale delle truppe
partigiane che riescono a liberare, prima dell’arrivo degli Alleati, le principali città della Valle Padana. I
tedeschi si ritirano dall’Italia. Tra essi, confuso e travestito, c’è Benito Mussolini che cerca di fuggire con
la sua amante, Claretta Petacci. Riconosciuti, i due sono fermati da un gruppo di partigiani a Dongo e
fucilati il 28 aprile 1945. I loro cadaveri sono esposti al pubblico ludibrio a Piazzale Loreto a Milano.
Significato della Resistenza: al di là del suo contributo modesto alla liberazione dell’Italia, la
Resistenza ha conferito una legittimazione politica al CLN e al governo da esso espresso, che è
diventato una proiezione politica di una ribellione popolare. In effetti, nella Resistenza erano
rappresentate tutte le forze politiche che hanno contribuito a ricostruire l’Italia dopo la tragedia del
Secondo conflitto mondiale. In più nella Resistenza sono entrate persone di varia estrazione sociale ed
economica: intellettuali, operai, studenti, militari, semplici cittadini, imprenditori (Gianni Agnelli). Tutto ciò
ha trasformato questo fenomeno di “minoranza” in una vera e propria guerra di liberazione, paragonabile
ad un nuovo Risorgimento, rappresentativo, questa volta, non solo della borghesia, ma di tutta la
popolazione.
La svolta del 1942/43 e la fine della guerra
La svolta del 1942/43 è data essenzialmente dalla superiorità bellica degli Stati Uniti nei confronti
degli altri contendenti. Per renderci conto della superiorità del colosso americano possiamo citare alcuni
dati: gli aerei prodotti dagli americani, in questo periodo, sono due volte quelli della Germania e il
Giappone messi insieme, i carri armati hanno una proporzione di 2,5 a uno, le navi da guerra una
proporzione di sei a uno.
I tre quadranti di guerra nei quali si combatte questa ultima fase della seconda guerra mondiale sono i
seguenti:
1. il Pacifico nel quale abbiamo la battaglia del Mar dei coralli (1942) dalla quale abbiamo la
preminenza degli Stati Uniti sul Giappone
2. la Russia nella quale la battaglia di Stalingrado (1942-43) vinta dai russi porta alla controffensiva
sovietica nei confronti dei nazisti
3. l'Africa dove la sconfitta di italiani e tedeschi ad El-Alamein (novembre 1942) provoca la disfatta
delle forze dell'asse e successivamente lo sbarco in Marocco dal quale prenderà poi il via
all'attacco all'Italia (10 luglio 1940)
4. A questi tre quadranti si aggiunge un quarto quadrante che prevede lo sbarco in Normandia il 6
giugno 1944, che è sicuramente la più imponente operazione effettuata in questo conflitto:
380.000 soldati, inglesi e americani, che invadono il territorio francese e i territori soggetti al
Reich. Il 25 agosto 1944 abbiamo l'entrata a Parigi e di qui la sorte della guerra sembra segnata.
Il 13-15 febbraio 1945 abbiamo il terribile bombardamento di Dresda
il 4-11 febbraio 1945 a Yalta in Crimea si riuniscono Churchill, Stalin e Roosevelt per decidere il futuro
dell'Europa e del mondo dopo la fine del conflitto, che è ormai imminente.
In Italia il 25 aprile 1945 abbiamo il crollo definitivo dell'occupazione nazista e tre giorni dopo 28 aprile
1945 l'uccisione di Mussolini.
Contemporaneamente il 30 aprile 1945 abbiamo il suicidio di Hitler nel bunker di Berlino dopo di che
la Germania si arrende senza condizioni il 7 maggio 1945.
L'ultima appendice della guerra l'abbiamo con la durissima resistenza giapponese, determinata anche
dall'eroismo dei piloti kamikaze, alla quale, però, viene messo fine con il lancio delle due bombe
atomiche su Hiroshima 6 agosto 1945 e Nagasaki 9 agosto 1945. Pochi giorni dopo il Giappone si
arrende e il 2 settembre 1945 viene firmato l'armistizio.
La seconda guerra mondiale è finita con 50 milioni di morti!!!
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