SCHEDA
APPROFONDIMENTO RADIOTERAPIA
La nascita della radioterapia, disciplina clinica che si serve delle radiazioni ionizzanti per la cura dei
tumori, è stata resa possibile da tre scoperte fondamentali avvenute poco più di 100 anni fa per merito
di Wilhelm Conrad Röntgen (1895), Henry Becquerel (1896) e Marie e Pierre. Curie nel 1898.
Questi scienziati, che per le loro ricerche conseguirono il premio Nobel, scoprirono i raggi X e la
radioattività naturale; sul loro sviluppo sono fondate la moderna radioterapia a fasci esterni e la
brachiterapia, che utilizza le radiazioni emesse da sorgenti radioattive poste “vicino” alla lesione da
curare.
Negli ultimi 20 anni il campo della radioterapia ha conosciuto un enorme sviluppo tecnologico, anche
grazie all’apporto dell’informatica che consente di conoscere la distribuzione e gli effetti biologici
delle radiazioni per tessuto e di eseguire ricostruzioni tridimensionali. Le conseguenze positive sono
aumento delle guarigioni e diminuzione degli effetti collaterali.
Lo studio degli effetti delle radiazioni sui tessuti animali e umani sani e tumorali ha condotto allo
sviluppo di modalità di frazionamento della dose che consentono notevoli vantaggi, migliorando il
rapporto costo/beneficio: l’azione di danno da radiazioni si svolge soprattutto a carico del tumore e i
tessuti sani irradiati riescono a sopportare dosi elevate.
Oggi la radioterapia con l’ausilio delle più recenti tecnologie informatiche può eseguire trattamenti ad
intensità modulata (IMRT) e 4D con Tomoterapia (vera rivoluzione della Rt) con distribuzione della
dose conforme al volume tridimensionale da irradiare e modulazione del flusso energetico
Esiste poi la Radioterapia Intraoperatoria (IORT), dopo la rimozione del tumore da parte del chirurgo,
la “zona” viene irradiata direttamente sul letto operatorio. L’uso di fasci di ioni carbonio rappresenta
radioterapia di ulteriore innovazione.
Per motivi storico-culturali, la radioterapia è stata considerata «la terapia dell’ultima spiaggia». Alcune
patologie, invece, sono di pertinenza esclusivamente radioterapica e, se prese per tempo, offrono
ottime speranze di guarigione. È il caso, ad esempio, dei tumori della rino-faringe che in tutto il mondo
sono
trattati
con
la
sola
Radiochemioterapia
concomitante
in
infusione
continua.
«Tutti gli stadi iniziali di tumori alla laringe, guariscono se trattati esclusivamente con radioterapia
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senza dover ricorrere a un intervento chirurgico che guarisce, ma altera la funzionalità d’organo. In
quasi tutti i tumori solidi si può usare una terapia loco-regionale come può essere la radioterapia (i
benefici e gli effetti sono limitati solo all’area irradiata). La radioterapia ha un ruolo importante
nell’ambito dei tumori cerebrali per i quali è indicata come intervento postoperatorio. L’uso della
radioterapia integrata alla chemioterapia nella cura dei tumori del distretto cranio cervico facciale
(laringe, rino-faringe cavo orale) è ormai pratica regolarmente utilizzata nei centri oncologici di
riferimento in luogo dell’intervento chirurgico, data . A livello polmonare, per certi tumori, può essere
usata la radioterapia dopo una chirurgia o, in certi casi di tumori inoperabili può essere una valida
alternativa alla chirurgia anche in associazione con la chemioterapia per rendere operabile la malattia.
Nel caso della mammella, lo sviluppo della chirurgia con interventi sempre meno demolitivi è stato
possibile grazie all’utilizzo di una radioterapia complementare (Veronesi, Fisher).
Si usa la radioterapia anche nell’ambito dei tumori solidi della vescica, del retto, dove può essere
anteposta alla chirurgia, e nei tumori dell’utero, soprattutto della cervice uterina, che possono essere
trattati con la radioterapia transcutanea associata alla brachiterapia
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