Linguistica 10

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Linguistica generale
a.a.2014-2015
Federica Da Milano
La flessione
Le parole che troviamo in un enunciato sono
forme flesse di parola, cioè forme che
esprimono, oltre ad un significato lessicale,
anche uno o più significati grammaticali
I morfemi flessivi (o flessionali) non modificano il
significato della radice lessicale su cui operano
La flessione
I morfemi flessionali realizzano valori delle categorie
grammaticali
La flessione del nome:
in italiano genere e numero
Ted. maschile: der Mann, der Fisch, der Zug
femminile: die Mutter, die Tasche, die Nacht
neutro: das Buch, das Kind, das Fenster
La flessione nominale
Dyirbal (lingua australiana)
Classe
Base semantica
Esempi
I classe
maschio
Uomo
(bayi)
animali
Canguro, serpente
mito associato
Arcobaleno, luna
II classe
femmina
Donna
(balan)
fuoco
Fuoco, carbone, lucciola
acqua
Acqua, fiume, palude
lotta
Lancia da battaglia, scudo
mito associato
Uccello, sole, stella
pericolo
Pesce, pietra, ortica
cibo (no carne)
Verdura, fagiolo nero
altro
Albero
III classe
(balam)
IV classe
(bala)
La flessione nominale
Numero
It. singolare/plurale
Greco: singolare, plurale, duale
Tolomako (lingua austronesiana): singolare,
plurale, duale, triale
Hopi (lingua uto-azteca): paucale
La flessione nominale
Caso
Mette in relazione la forma nominale con la
funzione sintattica che ricopre nella frase
It. casi residuali nel sistema pronominale
Io, me, mi
Tu, te, ti
La flessione nominale
Latino
Nom.
rosa
Gen.
rosae
Dat.
rosae
Acc.
rosam
Voc.
rosa
Abl.
rosa
La flessione nominale
Finnico
Nom.
koira
Gen.
koiran
Acc.
koiran
Partitivo
koiraa
Inessivo
koirassa
Elativo
koirasta
Illativo
koiraan
Adessivo koiralla
Ablativo
koiralta
Allativo
koiralle
Traslativo koiraksi
Essivo
koirana
Istruttivo koirain
Comitativo koiraine
Abessivo koiratta
La flessione del verbo
Tempo: mette in relazione l'evento di cui l'enunciato parla
con il momento in cui l'enunciato stesso viene proferito
Aspetto: categoria che non si manifesta in modo evidente
in tutte le lingue, ma i cui valori possono essere riportati a
due fenomeni diversi:
- la completezza dell'evento espresso dalla forma verbale ;
- la cosiddetta Aktionsart o azionalità verbale
La flessione del verbo
- perfettivo/imperfettivo: possibilità che la forma verbale esprima la
completezza/conclusione dell'azione (forma perfettiva) oppure esprima la sua
incompletezza (forma imperfettiva)
- codifica delle fasi del processo che il verbo indica (stativo/non stativo)
• Stativi (es. sapere)
• Non stativi
- incoativi: nel significato verbale è lessicalizzata la fase iniziale del processo (es.
invecchiare)
- durativi: nel significato verbale è lessicalizzata la fase di durata di un processo
già instaurato (es. guardare)
La flessione del verbo
- risultativi: il verbo sottolinea il tratto conclusivo del processo (es. raggiungere)
- puntuali: l'azione indicata dal verbo è priva di durata (es. scoppiare)
- frequentativi: indicano la ripetizione dell'azione (es. riascoltare)
Modo: esprime i valori della modalità, cioè del l'atteggiamento che si esprime rispetto a ciò
che si dice
Diatesi: esprime il rapporto in cui viene rappresentata l'azione o l'evento rispetto ai
partecipanti e in particolare rispetto al soggetto (attivo vs. passivo, eventualmente medio)
Persona: indica chi compie l'azione, riferisce la forma verbale al suo soggetto; implica di
solito anche una marcatura di numero)
Le parti del discorso
Classificazione delle parole in base alla natura
del loro significato, del loro comportamento nel
discorso e delle loro caratteristiche flessionali
Nome, aggettivo, verbo, pronome, articolo,
preposizione, congiunzione, avverbio,
interiezione
Flessione inerente e flessione
contestuale
Morfologia dell'enunciato
Le modificazioni morfologiche hanno una funzione essenziale
nell'enunciato, dato che offrono un vasto repertorio di segnali di
collegamento tra gli elementi
Il genere dei nomi in italiano è un'informazione che non può essere
variata (tranne in alcuni casi, es. ragazzo/a) e non è condizionato da
nulla di esterno (es. tavolo, sedia): è inerente all'intero lessema
La categoria del numero, invece, può variare, ma dipende dalla volontà
del parlante, non dal contesto sintattico: è inerente a una certa forma
flessa di lessema
Flessione inerente e flessione
contestuale
I fiori nel vaso rosso sopra alla mensola nera sono profumati
Articoli e aggettivi si accordano in genere e numero con i nomi; non
hanno né un genere né un numero inerenti
L'accordo determina tra il nome, l'articolo e l'aggettivo un tipo di
flessione contestuale
Anche con i verbi: persona e numero
Eleonora adora il cioccolato
Eleonora e Giovanni vanno all'asilo
Flessione inerente e flessione
contestuale
Guardava te, non lui
Lat. utor + abl.
Utor gladio
Flessione di caso
Flessione contestuale per reggenza
Reggenza e accordo sono due diversi modi in cui delle forme
flesse acquisiscono un certo valore di una certa categoria
grammaticale contestualmente, in dipendenza da altri elementi
del contesto sintattico
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