Istituzioni di linguistica
a.a. 2010-2011
Federica Da Milano
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La flessione
Le parole che troviamo in un enunciato sono
forme flesse di parola, cioè forme che
esprimono, oltre ad un significato
lessicale, anche uno o più significati
grammaticali
La flessione del nome
I libri con illustrazioni sono sugli scaffali
Lessema (parola astratta) vs. forma flessa di
lessema
Classe di flessione:
- declinazione (nomi)
La flessione del verbo
Classe di flessione:
Coniugazione (verbi)
Le categorie morfosintattiche del verbo
tempo: mette in relazione l’evento di cui l’enunciato
parla con il momento in cui l’enunciato stesso viene
proferito
aspetto: categoria che non si manifesta in modo
evidente in tutte le lingue ma i cui valori possono
essere riportati a due fenomeni diversi:
i) La completezza dell’evento espresso dalla forma
verbale;
ii) La cosiddetta Aktionsart o azionalità verbale
La flessione del verbo
i)
ii)


perfettivo/imperfettivo: possibilità che la forma verbale
esprima la completezza/conclusione dell’azione
(forma perfettiva) oppure esprima la sua
incompiutezza (forma imperfettiva)
codifica delle fasi del processo che il verbo indica
(stativo/non stativo)
stativi (es. sapere)
non stativi:
Incoativi: nel significato del verbo è lessicalizzata la
fase iniziale del processo (es. invecchiare)
Durativi: nel significato del verbo è lessicalizzata la
fase di durata di un processo già instaurato (es.
guardare)
La flessione del verbo
 Risultativi: il verbo sottolinea il tratto conclusivo
del processo (es. raggiungere)
 Puntuali: l’azione indicata dal verbo è priva di
durata (es. scoppiare)
 Frequentativi: indicano la ripetizione dell’azione
(es. riascoltare)
- Il modo: esprime i valori della modalità, cioè
dell’atteggiamento che si esprime rispetto a ciò
che si dice
- La diatesi: attivo/passivo
Flessione inerente e flessione
contestuale
Il genere dei nomi in italiano è un’informazione che non può
essere variata (tranne in alcuni casi: es. ragazzo/a) e non è
condizionato da nulla di esterno (es. tavolo, sedia): è inerente
all’intero lessema
La categoria del numero, invece, può variare, ma dipende dalla
volontà del parlante, non dal contesto sintattico: è inerente a
una certa forma flessa di un lessema
I fiori nel vaso rosso sopra la mensola nera sono profumati
Articoli e aggettivi si accordano in genere e numero con i nom;
non hanno né un genere né un numero inerenti
L’accordo determina tra il nome, l’articolo e l’aggettivo un tipo di
flessione contestuale
Anche con i verbi: persona e numero
Eleonora adora il cioccolato
Eleonora e Giorgio vanno all’asilo
Flessione inerente e flessione
contestuale
Guardava te, non lui
Flessione di caso
Flessione contestuale per reggenza
Reggenza e accordo sono due diversi modi in cui
delle forme flesse acquisiscono un certo valore
di una certa categoria grammaticale
contestualmente, in dipendenza da altri elementi
del contesto sintattico
La classe paradigmatica
Ogni lessema è portatore di una
informazione di appartenenza ad una
classe di flessione
Una classe di flessione è definita
dall’insieme delle forme flesse del
lessema, dal suo paradigma
Processi per la derivazione di
forme flesse
- identità tra una certa base e una certa forma
flessa: es. nomi inglesi
boy
- sottrazione: riduzione della base (molto raro)
- Aggiunta: suffisso (dog/dogs); prefissi (swahili
ni-na-kimbia ‘corro’, u-li-kimbia ‘correvi’, a-takimbia ‘correrà’)
 Raddoppiamento: (totale: warlpiri kurdu
‘bambino’ kurdukurdu ‘bambini’; parziale: lat.
mordeo ‘mordo’ momordi ‘morsi’)