Processi radiativi al primo ordine La probabilità che un certo tipo di processo avvenga e’ determinato dall’interazione tra il campo di radiazione ed i singoli elettroni legati entro un atomo. Ciò e’ rappresentato dal potenziale d’interazione: Ci interessiamo dei processi che provengono dal termine Processi di questo tipo sono quelli al primo ordine nell’interazione o al primo ordine nella perturbazione L’elemento di matrice d’interazione e’ proporzionale ad e, quindi la probabilità e2, ovvero e’ I processi al secondo ordine nell’interazione o nella perturbazione (stati intermedi) Processi del I ordine •Creazione di un fotone da parte di un elettrone (o positrone) –emissione di un fotone da parte di un elettrone legato in un atomo –bremsstrahlung - scattering di un elettrone da un campo esterno, con emissione di un fotone •Annichilazione di un fotone mediante un elettrone (o positrone) •assorbimento di un fotone da un eletrone legato in un atomo •effetto fotoelettrico •bremsstrahlung inverso •Annichilazione o creazione di una coppia elettrone-positrone La larghezza di riga della radiazione e’ strettamente connessa ai processi di assorbimento ed emissione Emissione Diseccitazione Eccitazione Nella rappresentazione dei diagrammi di Feynman ad un vertice corrisponde un elemento di matrice della transizione. In particolare per il sistema atomo-campo EM La transizione e’ determinata dall’Hamiltoniana d’interazione, con La probabilita’ per unita’ di tempo che l’atomo emetta un singolo fotone k con pol. l e’ data da (regola di Fermi) e considerando solo il termine d’interazione al I ordine essendo se si considerano fotoni nel regime ottico Pertanto l >> dat, essendo ri = R + ri Inoltre nel VIS Approssimazione di dipolo elettrico ricaviamo l'identità essendo l’Hamiltoniana imperturbata essendo Pertanto operatore di dipolo elettrico con le opportune sostituzioni si ha ovvero ponendo si ha In definitiva Emissione spontanea Emissione stimolata Emissione spontanea Il processo avviene indipendentemente dalla presenza di un campo EM esterno, benche’ si produca un fotone nella transizione differenti modi del campo possono essere eccitati, essendo la polarizzazione e la direzione di emissione assolutamente casuali. Prendendo un fotone emesso di vettore d’onda k, lungo l’asse z con due scelte possibili per la polarizzazione ek1 ek2 lungo gli assi x e y. In coordinate sferiche essendo Sommando sulle due possibili polarizzazioni La dipendenza da sin2q e’ analoga a quella ricavata per un dipolo elettrico oscillante trattato classicamente. Integrando su q e f per tenere conto della casualità della direzione di emissione, si ottiene il coefficiente di Einstein per l’emissione spontanea: La potenza totale emessa si ottiene moltiplicando per w4 e al quadrato del momento di dipolo Questo risultato e’ molto simile a quello classico Cio’ giustifica, almeno in parte, la visione semiclassica che individua negli elettroni che orbitano intorno all’atomo l’origine di un momento di dipolo oscillante. Si può stimare il tempo di vita t dello stato eccitato, sostituendo mBA con e a, essendo a la dimensione lineare dell’atomo. essendo si ha Nel visibile wk 1015 s-1 t nanosecondi ; Raggi X wk 1018 s-1 t picosecondi Emissione stimolata Questo processo incrementa il numero di fotoni presenti in un modo del campo EM già eccitato. Come risultato si hanno fotoni con la stessa frequenza, polarizzazione e direzione identica al fotone eccitante, diversamente dal caso dell’emissione spontanea in cui i fotoni prodotti possono popolare qualunque modo (occupato o no). L’emissione stimolata nel modo (kl) e’ n kl volte piu’ probabile di una emissione spontanea: Al crescere del numero di occupazione crescera’ l’effetto, generando una amplificazione coerente del modo. Senza opportuni accorgimenti interviene un meccanismo di assorbimento da parte degli atomi che limita il processo. Il meccanismo e’ alla base del funzionamento del LASER (Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation). L’emissione spontanea nei sistemi laser rappresenta il “rumore di fondo”. Assorbimento Rimozione di un fotone con transizione atomica B A In questo caso g(En) densita’ di stati finali in cui si distribuisce il modo (kl) dopo la perdita di un fotone. Usando per g(En) l’espressione ricavata in precedenza, si ha Spettro di corpo nero Rappresentano le probabilità di emissione ed assorbimento per singolo atomo associate al modo (kl) del campo EM. Essendo la radiazione confinata in cavità la polarizzazione e direzione di emissione del fotone sono casuali. Pertanto nk dipende dalla densita’ di energia del campo Utilizzando la nota espressione per g(w), integrando sull’angolo solido si ha Pertanto Coefficienti di Einstein per l’emissione stimolata Be e per l’assorbimento Ba Per una cavita’ in equilibrio termico alla temperatura T consideriamo il principio del bilancio dettagliato essendo Spettro di assorbimento IR: forma di banda e rotazioni molecolari Ciascuna banda in uno spettro di assorbimento IR e’ dovuta a transizioni tra i livelli vibrazionali-rotazionali del sistema molecolare. La frequenza centrale della banda e’ associata alla eccitazione vibrazionale per una data configurazione elettronica, mentre la forma della banda e’ associata al comportamento rotazionale. Poiché le interazioni con le molecole vicine influenzano aspetti del moto rotazionale, le forme di banda sono molto sensibili alla fase del sistema molecolare e, nel caso di soluzioni, alla scelta del solvente. Rl : momento e posizione l-esima molecola Definiamo l’operatore densità momento di dipolo L’Hamiltoniana d’interazione e’ essendo si trattiene solo la parte e si ottiene L’elemento di matrice tra con trasf. Fourier momento dipolo e e’ La potenza assorbita e’ Dalla rappresentazione di Fourier della d(w) essendo con Hs hamiltoniana imperturbata con la relazione di chiusura sugli stati finali Î In termini di intensità del fascio incidente La sezione d’urto di assorbimento infrarosso Se il sistema e’ isotropo la polarizzazione non ha effetto funzione assorbimento e’ la trasformata di Fourier di Si puo’ dimostrare che i termini incrociati non contribuiscono Inoltre sulla scala dei tempi compatibili con le frequenze IR, un tipico spostamento molecolare Rl(t) - Rl(0) e’ di molto inferiore alla l della radiazione, exp{ik•[Rl(t) - Rl(0)]} 1. Lo spettro di assorbimento, pertanto, fornisce una funzione di autocorrelazione che correla il momento di dipolo iniziale di una molecola con il momento di dipolo della stessa molecola al tempo t successivo: Il valore di m dipende dal momento di dipolo della transizione associata ad una particolare eccitazione vibrazionale, ciò determina la frequenza centrale w0. Se ci si sofferma solo sul moto rotazionale che e’ legato alla dipendenza temporale dell’orientazione del dipolo. In questo caso wk = w0 + Dw Pertanto, la forma della funzione assorbimento intorno al centro-banda a(Dw) e’ lo spettro di interesse. La trasformata di Fourier di a(Dw) fornisce la versione puramente rotazionale della funzione di autocorrelazione La figura mostra sia l’assorbimento che la funzione di correlazione rotazionale del CO2 in due differenti solventi. La funzione di correlazione può essere pensata come la proiezione media del vettore m sullo stesso vettore a un tempo t precedente (o successivo). In CHCl3 la funzione di correlazione rimane positiva indicando che la rotazione della molecola di CO per più di 90º e’ altamente improbabile a causa delle forze esterne esercitate dal solvente. Nel caso del solvente n-C7H16 esiste una piccola correlazione negativa dopo un tempo di circa 0.4 ps per cui la molecola si potrà orientare oltre i 90º dopo questo tempo. Inoltre la funzione di correlazione va a zero dopo circa 1 ps: cio’ rappresenta il tempo tipico perché l’orientamento molecolare diventi assolutamente casuale a causa dell’agitazione termica. Per CHCl3 il tempo e’ di diversi ps. Larghezza di riga delle righe spettrali Le righe spettrali misurate mostrano una larghezza finita , indipendentemente da possibili effetti sperimentali. Larghezza di riga naturale Teoria classica: come già visto per il dipolo elettrico, più in generale ogni qualvolta una particella carica subisce variazioni di velocità essa irraggerà energia sotto forma di radiazione elettromagnetica. Formula di Larmor Poiche’ l’energia e’ portata via dal campo irradiato l’energia meccanica della carica oscillante deve diminuire, quindi la sorgente di radiazione si comporta come un’oscillatore armonico smorzato: l’oscillatore esegue un lavoro positivo sul campo il campo esegue un lavoro negativo sull’oscillatore (forza di reazione). Dal lavoro compiuto dal campo sull’oscillatore si può ricavare la forza di smorzamento integrando per parti si ha nel caso di moto oscillatorio sottosmorzato (forza di smorzamento molto piu’ debole della forza di richiamo), il primo termine si annulla (funzione identica sul periodo t). Pertanto moto armonico con frequenza w0 Eq. oscillatore smorzato con L’analisi e’ corretta se (moto sottosmorzato) > ovvero con Tale criterio e’ rispettato da tutti i tipi di radiazione elettromagnetica, eccetto i raggi g di elevata energia. poiché E0 soluzione e Lo spettro della potenza emessa Classicamente il tempo di vita t e’ il tempo necessario perché l’energia totale mediata su un ciclo <e> si riduca di e-1. larghezza di riga tempo di vita Teoria quantistica Dal principio di indeterminazione per le variabili energia-tempo Benche’ corretto, tale argomento non può descrivere in dettaglio il processo di emissione (assorbimento). transizione Formulazione di Weisskopf-Wigner funzione d’onda del sistema atomo + campo Nella configurazione d’interazione si ottiene il seguente sistema di due equazioni essendo con essendo Consideriamo per tempi lunghi rispetto a La soluzione classica (esponenziale decrescente) suggerisce una soluzione di prova del tipo sostituendo con costante complessa. si ottiene si ha applicando la condizione iniziale e sostituendo nella prima con La somma su k e’ stata sostituita con un integrale sulle frequenze e direzioni possibili. La forma della soluzione scelta per cA(t) non e’ esattamente corretta in quanto g non sembra una costante, indipendente dal tempo come previsto. Tuttavia se si assume che il tempo di vita sia molto piu’ grande di 1/ wAB Siamo interessati alla parte reale di g, cioè G inoltre per un tempo t sufficientemente lungo Pertanto calcolato a con coincide con la probabilità di transizione = tempo di vita stato eccitato Consideriamo lo spettro di frequenza emesso Calcolando per tempi molto lunghi si ha Il numeratore e’ proprio la costante G, pertanto lo spettro emesso ha una forma Lorenziana in accordo con il risultato classico. Nel calcolo quantistico e’ presente pero’ un piccolo shift del centro banda, D. per garantire che l’atomo sia decaduto avendo sostituito Larghezza di riga naturale larghezza in frequenza G/2p ~ 100 MHz Allargamento collisionale A causa delle collisioni tra molecole vengono indotte transizioni che riducono il tempo di vita dello stato eccitato, l’allargamento e’ proporzionale alla probabilità di collisione. Tempo medio tra le collisioni Libero cammino medio Velocità media (maxwelliana) D = diametro molecolare per gas ideali a T=300K e P= 1 atm Gc ~1010 s-1 >> G. Allargamento Doppler Per un fotone emesso nella direzione x e con essendo Distribuzione Maxwelliana delle velocità quindi con ~ 1010 s-1 Effetto fotoelettrico Un fotone viene assorbito da un atomo con espulsione di un elettrone. Nello stato finale l’atomo non e’ legato, il fotoelettrone viene promosso al continuo di energia. ħwk > soglia di energia di shell n=1,2,3,… K, L, M, … soglie A seguito dell’evento fotoelettrico l’elettrone lascia una vacanza nell’atomo e seguono una serie di transizioni verso il basso degli elettroni piu’ esterni, con conseguente emissione di radiazione caratteristica (tipicamente raggi X). Tuttavia le intensità e le larghezze misurate differiscono da quelle previste, specialmente per gli elementi con basso Z. Ciò e’ dovuto alla presenza di un meccanismo di diseccitazione non radiativo noto come effetto Auger. In questo caso viene emesso un elettrone secondario di energia pari alla energia dell’ipotetico fotone emesso meno la sua energia di legame nell’atomo ionizzato una volta. Questo elettrone e’ facilmente distinguibile in quanto la sua energia non dipende dall’energia del fotone incidente. La quantita’ di radiazione emessa e’ nota come resa di fluorescenza (fluorescence yield) con a 1.12 x 106 per la shell K a 6.4 x 107 per la shell L. Sezione d’urto per l’assorbimento di un fotone da parte di un elettrone della shell K si ha anche Sotto la condizione Per elettroni della shell K si possono trascurare gli effetti di schermo degli altri elettroni, pertanto dalla espressione di Bohr si ricava in definitiva la condizione Inoltre nell’ipotesi di fotoelettroni non relativistici La sezione d’urto differenziale sarà data dal rapporto tra la probabilità di transizione W nm ed il flusso incidente. Considerando il sistema atomo-bersaglio + fotone, contenuto in una scatola di volume L3, il flusso sara’ la densita’ numero di fotoni incidenti (p.es. 1 fotone/L3) per la velocita’ del fotone c. Pertanto stato iniziale stato finale La densita’ di stati finale del sistema g(En) e’ uguale alla densita’ di stati del fotoelettrone g(EB). con Poiche’ In definitiva Calcolo dell’elemento di matrice Trasformando nella rappresentazione posizione-spazio Poiche’ per il fotone Usando per lo stato iniziale la funzione d’onda dello stato fondamentale dell’atomo di idrogeno: Sulla base della approssimazione di Born (ħv >> Ze2) lo stato finale (elettrone emesso con un definito momento p e’ rappresentato da una semplice onda piana: Essendo Integrando per parti il momento di rinculo dell’atomo si ha con In definitiva si ottiene per la sezione d’urto Con riferimento alla figura si ha (legge dei coseni) lontano dalla soglia di assorbimento si ha Tuttavia poiche’ le energie del fotone e dell’elettrone sono circa uguali Poiché v/c << 1 e aq >> 1, anche aQ >> 1 quindi La sezione d’urto differenziale diventa: lontano dalla soglia di assorbimento L’espressione ricavata mostra che non vengono emessi elettroni nella direzione del momento del fotone incidente (q=0). Per valori di v/c piccoli la piu’ probabile direzione di emissione e’ q=p/2, f=0 (direzione della polarizzazione del fotone). Per elettroni piu’ energetici (tuttavia con v/c<0.1) si osserva uno spostamento nella direzione forward (q<p/2, f=0 vedi figura). La sezione d’urto totale per la shell K e’ il fattore 2 deriva dalla presenza di due elettroni nella shell K. complessivamente La sezione d’urto cresce rapidamente con il numero atomico e diminuisce velocemente con l’energia del fotone incidente. con Se si include la possibilita’ che l’assorbimento avvenga in prossimita’ della soglia K, si puo’ avere L’espressione corretta per la sezione d’urto diventa (Stobbe) occorre cioè moltiplicare per il fattore Alla soglia di assorbimento Lontano dalla soglia K con e Hall ha proposto una soluzione nal caso di fotoelettrone relativistico. con Fotodisintegrazione del deuterone Deuterone = neutrone + protone energia di soglia = energia di legame del deuterone Eb = 2.225 MeV Vi e’ un solo stato legato, lo stato fondamentale, di tipo s (l = 0) con spin allineati e quindi con momento angolare totale, ovvero spin nucleare, pari ad 1. Poiché il numero quantico magnetico può assumere i valori +1, 0, -1 lo stato fondamentale e’ noto come stato di tripletto. Il potenziale d’interazione neutrone-protone e’ e la funzione d’onda relativa sono rappresentati nel grafico. Condizioni differenti rispetto allo schema dell’effetto fotoelettrico: (1) la massa del protone mp sostituisce quella dell’elettrone nel calcolo dell’elemento di matrice; (2) la sezione d’urto differenziale va calcolata nello schema del centro di massa del sistema n-p. La funzione d’onda dello stato finale e’ corretta, in quanto rappresenta il protone emesso come un’onda piana. Per semplificare il calcolo se ci si limita ad energie < 1 GeV la l del fotone e’ >> del size del deuterone = funzione d’onda stato iniziale Dalla eq. di Schroedinger si ha integrando il primo per parti con e Si ha inoltre Dal punto di vista del bilancio energetico della reazione avendo utilizzato la funzione d’onda esplicita per lo stato s. e pertanto Con le approssimazioni ed in definitiva ovvero ed usando La sezione d’urto totale e’