Gli schemi motori_Lo Sviluppo della Motricità Consapevole.…

Lo Sviluppo della Motricità Consapevole
La partecipazione attiva dei nostri allievi al processo educativo, grazie ad una maturazione graduale dei processi
intellettivi, permetterà nel corso degli anni di giungere alla consapevolezza di ciò che conosce (che SA) delle abilità
che possiede (ciò che SA FARE) e delle possibili applicazioni (il SAPER UTILIZZARE.)
ASPETTI COGNITIVI
ASPETTI MOTORI
“IL SAPERE”
“IL SAPER FARE”
• Sviluppo conoscenze
• Cosa
• Come
• Sviluppo abilità
• Competenze
procedurali
ASPETTI INTELLETTIVI
“IL SAPERE DI SAPER FARE”
• Conoscenza dei percorsi svolti
• Coscienza del conseguimento di obiettivi
• Consapevolezza degli apprendimenti
COMPETENZE
“IL SAPER UTILIZZARE”
• Applicazione
• Transfer
• Invenzione, creatività
Questo processo nel rispetto dei tempi di apprendimento individuali, richiede tempo, pazienza e la ricerca del
miglior sviluppo motorio a lunga scadenza e non a breve termine. Quindi sarà un intervento pluriennale che avrà
come obiettivo il massimo sviluppo dell’intera personalità dell’individuo.
Il “saper fare” esprime il concetto di abilità, nel caso nostro di abilità motoria. Un percorso educativo deve quindi nel
tempo portare all’acquisizione di abilità motorie trasferibili, cioè utilizzabili in situazioni nuove e come risposta ai
problemi di gioco che si presentano così da risultare non solo “Capaci di giocare”, ma di avere maestria motoria.
I FATTORI DELLA
MOTRICITÁ DEL BAMBINO
SISTEMA SENSOMOTORIO
Mette in relazione l’attività
motoria con i dati precedenti
È legato allo sviluppo del SNC
Attività di percezione
. PROPRIOCETTIVA O CINESTESICA
. ESTEROCETTIVA
Il livello di elaborazione senso
motoria evolve con lo sviluppo
nervoso e condiziona lo sviluppo
dell’intelligenza
. Intelligenza PRE-OPERATORIA
(0-6 ANNI)
. Intelligenza CONCRETA (7-9 ANNI)
. Intelligenza FORMALE (9-11 ANNI)
SCHEMI MOTORI DI BASE
CAPACITÁ COORDINATIVE
CAPACITÁ MOTORIE
ABILITÁ MOTORIE
CAPACITÁ CONDIZIONALI
Il sistema senso motorio permette al bambino il confronto con l’ambiente circostante e, tramite esso, la conoscenza
del proprio corpo e del mondo. Le attività di percezione migliorano i livelli di acquisizione e di elaborazione delle
informazioni in relazione allo sviluppo dell’intelligenza.
L’azione sull’ambiente e sulle cose viene garantita dall’utilizzo degli schemi motori. Risulta fondamentale svilupparli
in forma multilaterale e ampliarle in forma polivalente per garantire la massima espressione delle potenzialità di
ciascuno. Grazie all’utilizzo educativo degli schemi motori vengono migliorate le capacità motorie fino a giungere in
un cammino poliennale all’acquisizione delle abilità motorie, cioè al SAPER FARE. Gli schemi motori diventano man
mano che si sviluppano, delle abilità motorie semplici che rappresentano l’obiettivo della fascia di età 6 - 12 anni.
Un primo principio educativo sostiene che, in ciascuno stadio di sviluppo, occorre che l’educatore realizzi le
condizioni per ampliare il più possibile il repertorio degli schemi motori. Tante attività ed esercizi diversi rivolte ad
un unico obiettivo. Ad esempio lo schema motorio del “correre” diviene un’abilità motoria generale quando l’allievo
sa controllarlo in molteplici situazioni ed applicazioni: correre avanti-dietro, correre a slalom, correre lateralmente,
correre su superfici morbide (materassini), correre in situazioni ludiche (guardia e ladri, palla avvelenata). Nel
Minibasket si dovrà giungere ad un controllo efficace del palleggio in movimento nelle diverse situazioni di gioco.
Un secondo principio educativo sostiene che lo sviluppo degli schemi motori può essere ottimale solo se anche nelle
altre aree della personalità si realizzano adeguati e complementari sviluppi. Quindi bisogna aiutare lo sviluppo
anche:
Dell’area intellettiva: far sì che ogni esercizio impegni mentalmente l’allievo, quindi evitare nei piccoli esercizi
troppo ripetitivi che portano in pochi istanti all’assuefazione e a un controllo automatico e poco stimolante gli
aspetti intellettivi.
Dell’area affettiva: far si che gli allievi si sentano bene, affettivamente considerati e rispettati. L’istruttore
deve essere giusto con tutti, quindi severo e dolce con tutti facendo sentire a ogni bambino che è importante,
considerato e accettato.
Dell’area sociale: far si che dentro il campo, ma soprattutto fuori, i bambini si sentano parte di un gruppo di
amici, indipendentemente dalla bravura, o meno, dimostrata in campo. In campo ci sono dei valori che sono
perfettamente percepiti dai bambini, ma fuori campo tali valori non reggono più (il migliore e il meno bravo sono
delle “persone” con pari dignità e diritto di rispetto).
Un terzo principio educativo sostiene che gli schemi motori si attuano e si sviluppano CON e NEL movimento. Il
movimento stesso è la condizione fondamentale del loro sviluppo e della loro efficiente conservazione. Non posso
pensare di sviluppare l’abilità generale del “saltare” se non salto mai o se salto molto poco o se salto sempre con lo
stesso esercizio.
Il principio della polivalenza consiste nello stimolare gli schemi motori integrandoli con le altre aree della personalità
(cognitiva, affettiva e sociale) in modo che l’applicazione motoria possa assumere valenza e validità diverse e non
standardizzate. Correre, ad esempio può avere diverse valenze : correre per coprire velocemente un determinato
spazio, correre per sfuggire alla cattura, correre per prepararsi a un salto, etc.
Il principio della multilateralità consiste nella scelta di mezzi (giochi, percorsi, circuiti, ecc.) e di esercizi i più diversi e
variati. In tal modo si attivano e si affinano il maggior numero possibile di schemi motori e si costruiscono abilità
motorie generali significative, per qualità e quantità, tali da essere trasferibili nella acquisizione delle abilità motorie
specifiche delle discipline sportive.
Nella fascia d’età che abbraccia i 6 – 12 anni, il carico motorio può dirsi polivalente e multilaterale se presenta una
continua variazione di contenuti (esercizi) e mezzi tale da garantire un ampio sviluppo della motricità di base (abilità
generali) come base di lancio per un corretto e proficuo avviamento allo sport.
SCHEMI MOTORI DI BASE
Rappresentano abilità
motorie semplici che
impegnano il bambino
nella fascia di
età da 6 a 12 anni
Devono essere
sviluppati secondo i
criteri di:
MULTILATERALITÁ
POLIVALENZA
Fino a 10 anni i bambini
sono disponibili ad
apprendere tante
abilità motorie
CAMMINARE CORRERE
ROTOLARE AFFERRARE
LANCIARE SALTARE
ARRAMPICARE…
Impegnano le capacità
motorie:
CAPACITÁ COORDINATIVE
CAPACITÁ CONDIZIONALI
È bene far giocare i
ragazzi per fornire loro
un’ampia esperienza
sulle variabili relative ad
ogni abilità motoria
A partire da 10 – 11 anni
il bambino è in grado di
migliorare la qualità dei
gesti appresi
OBIETTIVI nel Minibasket
Pulcini /Paperine: esplorazione e le esperienze relative a tutti gli schemi motori di base
Scoiattoli/ Libellule: la combinazione e l’utilizzo dei diversi schemi motori coordinandoli tra loro
Aquilotti /Gazzelle: coordinazione di vari schemi di movimento in successione, simultaneità e anticipazione
Esordienti: padronanza, combinazione e integrazione di tutti gli schemi motori di base
Alcuni tipi di proposte
Le uova di draghetto. Le palline da tennis diventano le uova di draghetto che hanno
la caratteristica di essere indistruttibili, quindi ognuno dovrà provare a raccogliere la
sfida di riuscire a romperle provando vari modi: battendole per terra, pestandole,
lanciandole in vari modi ecc..
Camminare lungo il contorno del campo quando il bambino designato lo decide si
entra all’interno del campo e ci si scatena correndo al segnale dell’istruttore si ritorna
sul perimetro però agli stessi posti Andrea dietro a Paolo e davanti a Marco… varianti
del camminare del correre e del ritornare a posto.
I contrari Sfruttando le indicazioni che vengono dai bambini si propongono
movimenti contrari: veloce/lento alto/basso destra/sinistra forte/piano ecc… stessa
cosa con la palla.
Lanci / prese con palla, palle diverse, scambi, respinte, “dieci fratelli”
Tom & Jerry A coppie vengono assegnati i ruoli dei due amici/nemici uno fa da guida
l’altro esegue dei movimenti, con comandi vari, guidando con la voce, Tom sta
davanti, dietro, di fianco, passa sotto, trasportano una palla, se la passano ecc..
Staffette in gruppo con palla passata sopra sotto di fianco, con più palle, con palle
diverse; partenze saltando il compagno che ritorna rotolando/ che passa sotto alle
gambe di tutta la fila…
Sfide Partenza con palla rotolata che va superata e fatta passare tra le gambe, sotto
la pancia, sotto la schiena, anche toccando un cono; una volta ripresa si va a tirare
fino al canestro di uno degli sfidanti.
Iseguire in palleggio un cerchio che rotola cercando di evitare gli altri cerchi in
movimento per il campo, passsargli denro la palla, farlo girare a trottola allontanarsi e
riprenderlo prima che si fermi/saltandogli dentro e fuori più volte.
Eseguire una sequenza ritmica con le mani, con i piedi, in palleggio e rappresentarla
graficamente con i cerchi a terra
e poi
percorrerla di corsa e in palleggio.
Due bambini formano due squadre: uno dei due fa i 2 gruppi, l’altro sceglie con quale
dei due stare.
Squadre disposte come da diagramma 1: tic tac a due dei centrali, appena superata la
metà campo A posa la palla a terra e difende assieme al proprio compagno che
intanto ha fatto un minipercorso prima di entrare in campo. B raccoglie la palla e
attacca assieme al proprio compagno che intanto ha fatto il minipercorso sull’altro
lato del campo. 2c2 tutto campo.
Capovolta/rotolamento o altro
B
A
Capovolta/rotolamento o altro
Diag. 1
Squadre disposte come da diagramma 2: I tre della squadra A attaccano contro i tre
della squadra B. B ha una palla morbida che deve far arrivare a B2 tramite B1. Per
fare punto la squadra A deve fare canestro, la squadra B riuscire a colpire con la palla
morbida il giocatore avversario in possesso di palla.
B1
B
A
B2
Diag. 2