Il sistema di frigoconservazione ipogeo

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Il sistema di frigoconservazione ipogeo
La natura conserva la natura
Il padre della scoperta
“Quando abbiamo davanti agli occhi dei grandi tesori, non ce ne accorgiamo mai. Perché gli
uomini non credono ai tesori” (Paolo Cohelo); e così la maggior parte dei tesori va persa, e un
tesoro diventa tale solo quando ci accorgiamo che esiste.
Chi ha scoperto il tesoro è il prof. Andrea Fuganti, geologo, già titolare della Cattedra di
Geologia presso l’Università degli Studi di Trento, della Cattedra di Geologia nella Facoltà di
Ingegneria dell’Università di Trento dal 1986, della Cattedra di Geologia Applicata nella
Facoltà di Scienze dell’Università di Catania dal 1970 al 1985 e Assistente alla Cattedra di
Geologia Applicata presso l’Università di Trieste fra il 1960 ed il 1970.
Attraverso la sua attività di studio e di ricerca avviata fin dagli anni ‘50, il prof. Fuganti ha
scoperto le originalità della dolomia del sito di Tuenetto di Taio (Tn), che lui ha denominato
“dolomia di Torra” dall’omonimo paese soprastante, e ha messo in luce l’unicità del sistema
geologico le cui caratteristiche hanno permesso a Tassullo di sviluppare le proprie cave
ipogee e a Melinda di realizzare il primo magazzino al mondo sotterraneo in atmosfera
controllata.
Quello di Tuenetto è un sistema geologico dalle caratteristiche uniche, ricco di opportunità
nascoste nel sottosuolo, che madre natura ha voluto consegnarci in moto tale che ne
facessimo qualche cosa.
Nuovi modelli di utilizzo del territorio: il nuovo magazzino sotterraneo
Il nuovo magazzino ipogeo nasce per iniziativa di Tassullo e Melinda.
Il complesso messo in funzione nell’ottobre 2014 ha la capacità di contenere e conservare in
atmosfera controllata 10.500 tonnellate di mele (1.050 vagoni) accogliendo 33.870 bins.
Il magazzino ipogeo si trova in Val di Non presso la frazione di Tuenetto di Taio alla quota di
575 m sul livello del mare. È realizzato a una profondità di 275 metri dal livello del suolo ed è
stato scavato e costruito da Tassullo, azienda leader nella produzione di materiali per l’edilizia
e per il restauro, allo scopo di estrarre rocce e minerali che costituiscono le materie prime alla
base dei propri prodotti.
I vuoti sotterranei hanno così una duplice funzione; in primo luogo sono un giacimento di
materia prima e allo stesso tempo diventano spazi idonei per l’attività di frigoconservazione,
proponendo un nuovo modello di progettazione e utilizzo del territorio che connette
economie e punti di vista tra loro diversi generando una sintesi virtuosa.
Il nuovo magazzino è costituito da 12 celle da 880 tonnellate cadauna che hanno un’altezza di
11 metri e una larghezza di 12 metri.
Caratteristiche delle roccie
La realizzazione è resa possibile grazie alla conformazione geologica del sito che mostra dei
caratteri di assoluta particolarità. La roccia in cui sono scavati i vuoti è di tipo dolomitico, è
molto compatta e resistente e si è formata attraverso un processo sedimentario avvenuto tra i
170 e i 150 milioni di anni fa. La peculiarità più singolare è che tale strato si presenta
assolutamente asciutto, ciò grazie al fatto che è sovrastato da rocce più giovani nate tra i 130 e
i 55 milioni di anni fa che, in quanto ricche di argilla, fungono da impermeabilizzante naturale
capace di allontanare le acque e le piogge meteoriche.
La storia geologica ha aggiunto ulteriore originalità al sito: il fronte di accesso che si apre sul
lato ovest è il risultato di un piano di faglia che, attraverso la frattura della roccia avvenuta
circa 20 milioni di anni fa, ha determinato il contenimento delle acque imprigionate nella
dolomia degli strati profondi. Questo evento ha determinato la creazione, al di sotto del
sistema ipogeo di Tassullo, di un vasto accumulo acqua fossile, pura e perfettamente
utilizzabile.
Aspetti energetici
Come evidenziato dagli specifici studi idrogeologici effettuati, la risorsa idrica sottostante
l’area estrattiva può essere emunta in quantità idonee a servire dei bacini di accumulo
sotterranei realizzati da Tassullo a servizio del sistema agricolo locale con la stessa logica di
pianificazione territoriale sviluppata per la costruzione del magazzino ipogeo. L’acqua, data la
sua temperatura di soli 10 °C, transitando dalla falda ai bacini, riesce a raffreddare gli impianti
frigo a servizio delle celle frigorifere incrementando l’efficienza degli stessi: è così che,
attraverso la geotermia, si ottiene un sensibile risparmio energetico, peraltro azzerando i
consumi di acqua e l’impatto acustico tipici dei sistemi tradizionali fuori terra.
La qualità energetica del sistema si dimostra oltremodo interessante se si considera poi la
capacità dell’ammasso roccioso che avvolge i vuoti: la roccia dolomitica, la cui temperatura
naturale è di soli 10 °C, con i suoi 2.800 kg a metro cubo, ha una massa molto elevata. Questa
in primo luogo funge da condensatore, il che significa che, portata a una certa temperatura, la
sa accumulare e mantenere nel tempo evitando picchi di potenza (- 80% di potenza installata)
e restituendo una riduzione dei consumi energetici del processo di frigoconservazione che,
sommata a quanto dato dalla tecnologia geotermica, supera il 70% rispetto gli impianti
tradizionali.
Allo stesso tempo la roccia, oltre che da accumulatore di freddo, funge da isolante naturale: è
la sua stessa massa, e di conseguenza la sua densità, a porre da freno alla fuga del freddo
contenuto nelle celle, le quali, grazie a questo principio, hanno un funzionamento perfetto in
assenza di isolanti artificiali.
L’innovazione
Il maggiore spunto di innovazione del nuovo magazzino sotterraneo consiste nella
realizzazione delle celle direttamente nella roccia naturale: questo ha permesso di
valorizzarne le eccellenti qualità della dolomia stessa e di eliminare 850 tonnellate di isolante
artificiale, riducendo in maniera significativa l’impronta ambientale della struttura.
Altrettanto rilevante è che nel nuovo magazzino la frutta viene conservata in atmosfera
controllata dinamica: questo è possibile grazie all’impiego di tecnologie innovative e grazie al
fatto che le celle sono state impermeabilizzate con prodotti creati specificamente per
quest’opera, capaci di rendere le stesse a tenuta stagna e di contenere l’atmosfera ottimale
alla conservazione della mela.
Aspetti ambientali e paesaggistici
Il nuovo magazzino sotterraneo di Melinda riduce l’impronta ambientale del processo di
frigoconservazione attraverso l’eliminazione degli isolanti artificiali e azzerando i consumi di
acqua a scopo industriale di cui gli impianti frigo tradizionali necessitano.
La realizzazione ha contribuito poi al rispetto del territorio e del paesaggio evitando la
costruzione di nuovi volumi su oltre 10.000 metri quadrati di superficie che rimane a servizio
dell’agricoltura e della comunità locale.
Il nuovo magazzino sotterraneo di Melinda è un sistema all’avanguardia, a impatto ambientale
e paesaggistico zero: un modello di innovazione che dà tanto valore senza prendere nulla.
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