Inverter CMOS Lucidi del Corso di Elettronica Digitale Modulo 4 Università di Cagliari Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica Laboratorio di Elettronica (EOLAB) Inverter CMOS VDD PMOS Vin Tensione di alimentazione, storicamente 5V ma ormai, ormai in tecnologie moderne, può essere 3.3V, 2.5V, 1.8V, 1.2V, 0.9V Vout T i Tensione di uscita it NMOS Tensione e so ed di ingresso 23 Settembre 2009 E’ chiamato CMOS, da Complementary MOS perché sfrutta entrambi i tipi di MOS (p ( e n)) ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 2 Interruttore NMOS VGS>VTn E’ sicuramente acceso se VG=VDD G S VGS<VTn Il terminale di source è (tipicamente) quello in basso ed è collegato alla massa 23 Settembre 2009 RON ED - Inverter CMOS E sicuramente E’ spento se VG=0 Circuito aperto ape to Massimo Barbaro 3 Interruttore PMOS VSG>|VTp| S RON E’ sicuramente acceso se VG=0 G VSG<|V |VTp| Il terminale di source è (tipicamente) quello in alto ed è collegato all’alimentazione (VDD) 23 Settembre 2009 ED - Inverter CMOS E’ sicuramente spento se VG=VDD Circuito aperto ape to Massimo Barbaro 4 Inverter: funzionamento di massima Nelle resistenze non scorre VDD quindi: ΔV=R•I=0 corrente q Vin=0 ΔV =VDD – Vout Voutt Vin i Vout=VDD Vout=0 Vin=VDD ΔV = Voutt 23 Settembre 2009 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 5 Inverter: funzionamento di massima Ma perché possiamo affermare che la corrente è esattamente uguale l a zero? ? Vin=0 VDD La corrente non può scorrere verso massa perché lo NMOS è interdetto. Inoltre il carico (il circuito a valle) sarà necessariamente un circuito dello stesso tipo (nel caso più semplice un altro inverter uguale, come in figura) e perciò presenterà in ingresso i gate di un nmos ed un pmos che sono circuiti aperti e NON assorbono corrente. 23 Settembre 2009 ED - Inverter CMOS Vout Massimo Barbaro Vout2 6 Inverter: VTC Se il comportamento di massima è giustamente quello di un inverter come è la VTC? E’ necessario costruirla per punti conoscendo le curve caratteristiche dei due MOS al variare della tensione gate-source. Procedimento: si impone che le correnti del pmos e del nmos siano uguali (lo sono perché non ci sono altri possibili percorsi per la corrente). Graficamente questo significa disegnare le caratteristiche dei due mos sullo stesso grafico e trovare i punti di intersezione Nel caso del NMOS: OS VGS=Vin , VDS=Vout Nel caso del PMOS: VSG=VDD-Vin , VSD=VDD-Vout 23 Settembre 2009 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 7 Inverter: VTC VDD VSGp=V VDD -V Vin IDp Vin i E’ necessario mettere in relazione le grandezze della VTC ossia ingresso (Vin) ed uscita ((Vout) con le tensioni che determinano la corrente dei MOS ossia VDSn (VSDp) e VGSn (VSGp). VSDp=VDD -Vout Voutt IDn=IDp IDn VGSn =Vin 23 Settembre 2009 VDSn=Vout ED - Inverter CMOS Perché la corrente non può andare da nessun’altra parte p Massimo Barbaro 8 IDnn , IDp Inverter: VTC Vin=0 PMOS NMOS Vin=1 Vin=0.125 Vin=0.875 Vin=0.250 Vin=0.750 Vin=0.375 Vin=0.625 Vin=0.500 Vout 23 Settembre 2009 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 9 Inverter: VTC (a) pmos triodo (b) Vout pmos saturazione La VTC è quella desiderata, ossia una VTC che h gode d della d ll proprietà i tà rigenerativa ( ) (c) nmos off (VIN<VTn) pmos off (VIN>VDD-|VTp|) nmos saturazione VTn 23 Settembre 2009 nmos triodo (d) ED - Inverter CMOS (e) Massimo Barbaro Vin 10 Inverter VTC La caratteristica è divisa in 5 zone: Infatti lo NMOS è: Pmos in triodo, nmos spento (a) Pmos in triodo, nmos in saturazione (b) Pmos in saturazione, nmos in saturazione (c) Pmos in saturazione, nmos in triodo (d) Pmos off, nmos in triodo (e) Off se Vin<VTn In triodo se Vout<VDSAT, in saturazione altrimenti Infatti il PMOS è: Off se Vin>VDD-|VTp| In triodo se Vout>VDD-|VDSAT|, in saturazione altrimenti 23 Settembre 2009 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 11 Inverter CMOS Calcolo dei parametri statici Università di Cagliari Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica Laboratorio di Elettronica (EOLAB) Parametri statici Una volta ottenuta la VTC dell’inverter si possono ricavare i parametri statici statici. Banalmente: VOH = VDD VOL = 0 Per ricavare P i VIL, VIH e VM bisogna bi utilizzare tili l le equazioni dei MOS 23 Settembre 2009 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 13 Inverter: calcolo di VM La soglia logica (VM) si trova imponendo che le due correnti siano uguali e Vout=Vin. Tale condizione si verificherà sicuramente nella zona (c) dove entrambi i MOS sono in saturazione. VGS=Vin =VM VSG= VDD-Vin= VDD -VM VDSATn ⎤ ⎡ k nVDSATn ⎢VM − VTn − 2 ⎥⎦ ⎣ VM = con r= 23 Settembre 2009 = ⎡ VDSATp k pVDSATp ⎢VDD − VM − VTp − 2 ⎢⎣ VDSATp VDSATn ⎞ ⎛⎜ ⎛ ⎜VTn + ⎟ + r VDD − VTp − 2 ⎠ ⎜ 2 ⎝ ⎝ ⎤ ⎥ ⎥⎦ ⎞ ⎟ ⎟ ⎠ 1+ r k pVDSATp k nVDSATn μ pVDSATpW p Ln vsatpW p = = μ nVDSATnWn L p vsatnWn ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 14 Inverter: dimensionamento per VM E’ possibile, ovviamente, ricavare, a partire dall’equazione precedente, le dimensioni da dare ai transistor (o meglio i loro rapporti) per ottenere una precisa VM. Ricordando che: ⎛W ⎞ ⎛W ⎞ k n = k n ' ⎜ ⎟ = μ nCOX ⎜ ⎟ ⎝ L ⎠n ⎝ L ⎠n (W / L ) p (W / L )n 23 Settembre 2009 ⎛W ⎞ ⎛W ⎞ k p = k p ' ⎜ ⎟ = μ p COX ⎜ ⎟ ⎝ L ⎠p ⎝ L ⎠p VDSATn ⎞ ⎛ k 'n VDSATn ⎜VM − VTn − ⎟ 2 ⎝ ⎠ = ⎛ VDSATp ⎜ k ' p VDSATp VDD − VM − VTp − ⎜ 2 ⎝ ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro ⎞ ⎟ ⎟ ⎠ 15 Soglia logica: considerazioni La soglia logica è funzione del rapporto fra i fattori di forma del pmos e del nmos La condizione ideale (che rende la caratteristica simmetrica e massimizza i margini di rumore) è quella in cui VM=VDD/2 In un circuito tipico, in cui si punta a minimizzare le dimensioni totali, le due lunghezze saranno uguali e pari alla lunghezza minima consentita dal processo Tipicamente, in processi moderni: Le tensioni di soglia di NMOS e PMOS sono uguali La VDSATp è leggermente maggiore della VDSATn (i PMOS sono meno soggetti alla velocity saturation) La mobilità degli elettroni è circa 3-4 volte quella delle lacune Se ne ricava che, per posizionare la soglia logica al centro dell’intervallo, è richiesto (se Ln=Lp=Lmin e se le VDSAT sono molto simili): r=1 → Wp = (μnVDSATn/μpVDSATp ) Wn = r’ Wn ≈ μn/μp Wn Il rapporto fra le dimensioni del PMOS e del NMOS dovrebbe quindi essere 3-3.5 ma tipicamente, grosse variazione di Wp non modificano di molto la soglia logica, un valore ottimo spesso utilizzato è quello di Wp/Lp=2Wn/Ln il che porta la soglia vicino a VDD/2 (anche se non esattamente uguale) e mantiene le dimensioni dell’inverter ridotte. 23 Settembre 2009 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 16 Margini di rumore Per calcolare i margini di rumore è necessario trovare VIL e VIH. Questo calcolo è complesso se si usano le definizioni standard. M difi h Modificheremo quindi i di la l definizione d fi i i d i due dei d valori l i approssimando i d la l VTC come una curva spezzata, costituita da 3 tratti VIL viene ora definito come il punto di intersezione della retta centrale (a pendenza g) con VOH e VIH come l’intersezione con VOL Vout VOH VTC (Voltage-Transfer (Voltage Transfer Characteristic) VM Pendenza molto elevata pari a: g VOL 23 Settembre 2009 Vin VIL VM VIH ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 17 Margini di rumore Sappiamo già che: VOH=VDD VOL=0 0 Possiamo calcolare VIH e VIL geometricamente: VM VIH = VM − g VDD − VM VIL = VM + g Il guadagno g è ovviamente un numero numero negativo che deve essere calcolato. 23 Settembre 2009 ED - Inverter CMOS VDD VM VM- VIL VIH- VM Massimo Barbaro 18 Calcolo di g Per prima cosa consideriamo VIN=VOUT=VM ed uguagliamo le correnti del NMOS e PMOS, tenendo conto della modulazione di lunghezza di canale l (qui ( i non è trascurabile t bil perché hé altrimenti lt i ti il guadagno d sarebbe bb infinito) I DSATn (1 + λnVOUT ) = I DSATp (1 + λ p (VDD − VOUT )) Deriviamo membro a membro per VIN ∂I DSATn ∂VOUT DSAT (1 + λnVOUT ) + λn I DSATn = ∂VIN ∂VIN = ∂I DSATp ∂VIN 23 Settembre 2009 ∂VOUT (1 + λ p (VDD − VOUT )) − λ p I DSATp ∂VIN ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 19 Calcolo di g Ricordiamo che g = dVOUT/dVIN Risolvendo per g, g otteniamo: Trascuriamo al numeratore dipendenti dai λn e λp i termini μ nCOX VDSATnWn / Ln (1 + r ) g≈− = I DSATn (λn + λ p ) =− 23 Settembre 2009 (1 + r ) VDSATn ⎞ ⎛ ⎟ ( λn + λ p ) ⎜VM − VTn − 2 ⎠ ⎝ ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 20 Dimensionamento: considerazioni Si è visto che la condizione Wp/Lp=2Wn/Ln rende la caratteristica simmetrica, simmetrica posiziona la soglia logica vicino al centro del range di tensioni e massimizza,, contemporaneamente, p , i due margini di rumore Cosa succede se la condizione non è verificata? Qualitativamente si può pensare in questo modo: q quando Wp/Lp<2Wn/Ln lo NMOS è p più conduttivo (assorbe più corrente) quindi è più difficile spegnerlo per portare l’uscita a 0 quindi l soglia la li logica l i sii sposta t verso il basso. b L’opposto avviene se Wp/Lp>2Wn/Ln 23 Settembre 2009 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 21 Dimensionamento Poiché l’obiettivo finale è sempre quello di avere i dispositivi più piccoli possibili (anche perché sono più veloci) l i) per ottenere tt Wp/Lp=2W 2Wn/Ln sii agisce i sulle ll larghezze (W) dei due MOS imponendo per ciascuno la lunghezza minima ottenibile per una data tecnologia Sarà quindi Ln=Lp=Lmin Wp= 2 Wn Nello schematico di un circuito digitale, dunque, affianco ad un transistor si mette un numero che rappresenta la sua W (espressa in micron) dando per scontato che la L sia la minima possibile In tecnologie moderne la lunghezza di canale arriva a Lmin= 65nm. 65 L stessa La t I t l prevede Intel d di arrivare i a Lmin= 45nm per il 2007, Lmin= 32nm per il 2009 23 Settembre 2009 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 22 Caratteristiche statiche: riassunto Le tensioni nominali di uscita sono rispettivamente VDD e 0 dunque coprono il massimo range di tensioni possibile (massimizzando i margini di rumore) Il valore delle tensioni nominali VOH e VOL NON dipende p dalle dimensioni dei MOS (logica ratioless, ossia NON a rapporto) In condizioni statiche esiste sempre un percorso a bassa impedenza verso massa o verso l’alimentazione (a seconda che sia chiuso lo NMOS o il PMOS) In condizioni statiche NON esiste un percorso di corrente diretto fra alimentazione e massa L’impedenza di ingresso è molto elevata (virtualmente infinita) perché rappresentata dal gate di un MOS 23 Settembre 2009 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 23 Inverter CMOS Calcolo dei parametri dinamici Università di Cagliari Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica Laboratorio di Elettronica (EOLAB) Inverter: caratteristiche dinamiche Per trovare le caratteristiche dinamiche è necessario un modello ancora più approfondito dei transistor. In prima approssimazione Vin sii può ò pensare che h la l risposta sia influenzata da una sola capacità che rappresenta tutte le capacità p parassite e di p carico connesse sul nodo di uscita 23 Settembre 2009 ED - Inverter CMOS Vout CL Massimo Barbaro 25 Inverter: tempo di propagazione Un’approssimazione del tempo di propagazione si può trovare col semplice modello ad interruttore: L’evoluzione del sistema è quella di un tipico sistema RC. La tensione d’uscita avrà un andamento esponenziale (parte da VDD) fino ad arrivare a 0. 0 Il tempo di propagazione è dato dal tempo che impiega un sistema del primo ordine a raggiungere il 50% (VDD/2) dell’escursione Vout Req CL VDD Vout Vout (t ) = VDD e t Req C L VDD/2 t tpHL 23 Settembre 2009 − ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 26 Inverter: tempo di propagazione Definizione di tempo di tpHL VDD Vout (t pHL ) = 2 Andamento esponenziale Vout (t pHL ) = VDD e − t pHL RC t pHL − VDD = VDD e RC 2 t pHL = ln(2) Req C L = 0.69 Req C L 23 Settembre 2009 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 27 Calcolo del tempo di propagazione Evidentemente è necessario avere un modello ancora più dettagliato per avere informazioni quantitative sul comportamento dinamico. Il primo i punto t da d focalizzare f li è il valore l esatto tt della capacità CL di carico: da quali capacità è costituita tit it e quanto t valgono l Il secondo punto è identificare Req e, successivamente, sostituirla con un modello più concreto del MOS 23 Settembre 2009 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 28 Calcolo del tempo di propagazione Quali sono le condizioni di carico in cui misurare la capacità p di carico CL? Ipotizziamo di avere come carico dell’inverter la porta più semplice possibile (il caso migliore), ossia l’inverter stesso In tale situazione infatti il tempo di propagazione sarà il migliore possibile, in tutti gli altri casi a carico maggiore corrisponderà tp maggiore Vout Carico Vin 23 Settembre 2009 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 29 Calcolo di tp: capacità in gioco CGSp+CGBp Mp CDBp CGp2 Mp2 Vout Vin CGDp+CGDn CW Mn CDBn CGSn+CGBn 23 Settembre 2009 ED - Inverter CMOS Mn2 CGn2 Massimo Barbaro 30 Calcolo di tp: capacità in gioco Le capacità CGSn+CGBn e CGSp+CGBp non hanno influenza perché si suppone che il segnale in ingresso vari istantaneamente (ci pensa il generatore di segnale) Le capacità CDBn e CDBp sono capacità di diffusione L capacità La ità CW è la l capacità ità associata i t alla ll metallo t ll di interconnessione fra i due inverter (spesso trascurabile) Le capacità CGn2 G 2 e CGp2 G 2 contengono diversi contributi (gate/bulk, gate/drain, gate/source) ma possono essere approssimate con la sola capacità di ossido (COXWL) La capacità CGDn+CGDn è l’unica che non sia connessa direttamente fra il nodo d’uscita e la massa. Può essere trasformata in una capacità fra nodo d d’uscita uscita e massa applicando il teorema di Miller. Contiene solo il contributo di overlap perché il PMOS e o NMOS sono sempre prevalentemente l t t o in i saturazione t i o in i cutoff t ff 23 Settembre 2009 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 31 Teorema di Miller Il teorema di Miller afferma che, se fra il nodo V1 e V2 esiste il guadagno A è sempre possibile trasformare un’ammettenza fra i due nodi con due ammettenze fra ciascuno dei due nodi e massa di valore opportuno. V1 Y V1 V2 Yeq1=Y(1-A) V2 Yeq2=Y(1-1/A) Nel caso dell’inverter il guadagno fra il nodo di ingresso e quello di uscita può essere considerato pari a -1 nel punto di commutazione quindi Yeq1=Yeq2=2Y 23 Settembre 2009 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 32 Calcolo di CL E’ possibile a questo punto calcolare CL come la somma di tutti i componenti connessi al nodo di uscita C Valore CGDp 2COVWp CGDn 2COVWn Si usa il peso 2 per via dell’effetto dell effetto Miller CDBp Keq(CJ0ADp+CJSW0PDp) CDBn Keq(CJ0ADn+CJSW0PDn) CGp2 COXWpLp CGn2 COXWnLn 23 Settembre 2009 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 33 Calcolo del tempo di propagazione Per calcolare il tempo di propagazione HL facciamo l’ipotesi p che l’ingresso g commuti istantaneamente da 0 a VDD. In tale caso si può affermare che il PMOS si spenga istantaneamente mentre lo NMOS si accende Vout(t) Req CL La corrente L t che h scorre attraverso lo NMOS deve scaricare la capacità CL fino a 0 ID(t) 23 Settembre 2009 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 34 Calcolo di RON Per calcolare Req dobbiamo tenere conto che, in realtà, corrente del MOS varia al variare della tensione di uscita. Tipicamente si calcola quindi una resistenza media, integrando il valore della resistenza offerta (V/I) al variare della tensione e dividendo per il range di tensioni di interesse V2 V 1 Req = dV ∫ V2 − V1 V1 I (V ) 23 Settembre 2009 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 35 Calcolo di RON Per via della velocity-saturation il MOS si trova a lavorare, durante tutta la commutazione (ossia per Vout che varia da VDD a VDD/2), in regione di saturazione. La VDSATn è infatti tipicamente più piccola di VDD/2. La cosa non sarebbe vera nel caso classico, in quanto VGS-VTH è tipicamente maggiore di VDD/2. Velocity-saturated Classico Commutazione LIN Commutazione SAT LIN 2 VDSATn 2 1 VDD/2 23 Settembre 2009 SAT 1 VDD/2 VGS-V VTH ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 36 Calcolo di RON 1 Req = VDD / 2 − VDD ≈− 2 I DSATnVDD VDD / 2 ∫ VDD VDD / 2 ∫ VDD V dV ≈ I DSATn (1 + λV ) 1 ≈ 1− x 1+ x V (1 − λV )dV 3 VDD ⎛ 7 ⎞ Req = ⎜1 − λVDD ⎟ 4 I DSATn ⎝ 9 ⎠ Analoghi calcoli e risultato si possono ovviamente ottenere per il PMOS. PMOS Abbiamo quindi Reqn e Reqp, la prima interviene nel fenomeno di scarica (commutazione HL) e la seconda in quello di carica (commutazione LH) 23 Settembre 2009 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 37 Calcolo del tempo di propagazione Stessi conti si possono fare per il tempo di propagazione nella commutazione inversa (LH). Facendo la media si ottiene il tempo di propagazione globale: tp ( t = pHL HL 23 Settembre 2009 + t pLH LH ) 2 = 0.69C L ED - Inverter CMOS Reqn + Reqp Massimo Barbaro 2 38 Effetti del dimensionamento Per ragionare sul risultato ottenuto vediamo il singolo contributo del NMOS (analogo discorso si può fare per il PMOS), sostituendo la formula per la corrente di saturazione e, nella formula per la resistenza, transcurando l’effetto di modulazione di lunghezza di canale (λ) che ha poco impatto: p p t pHL 3 VDD C LVDD ≈ 0.69C L = 0.52 4 I DSATn k 'n (W / L )n VDSATn (VDD − VTn − VDSATn / 2 ) Da cosa dipende questo valore e come può essere diminuito? 23 Settembre 2009 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 39 Diminuzione di tp Le opzioni per la diminuzione del tempo di propagazione sono: Aumento della tensione di alimentazione Riduzione della CL In realtà non è praticamente possibile agire su questo parametro perché hé è fissato fi t da d motivazioni ti i i tecnologiche t l i h e di processo. Potendo farlo, però, tp diminuirebbe perché diminuirebbe la resistenza equivalente (per via della parte dipendente da λ che abbiamo trascurato nell nell’ultima ultima formula) Il che significa ridurre al minimo le dimensioni dei transistor e del carico Aumento di Wn e (Wp) Questa è una soluzione solo parziale perché, perché a parità di carico, carico l’aumento delle dimensioni comporta l’aumento delle capacità parassite e quindi l’aumento di CL (effetto di self-loading, l’inverter carica sé stesso) 23 Settembre 2009 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 40 Dimensionamento: minimizzazione ritardo Il dimensionamento effettuato per posizionare la soglia logica g a VDD/2 non coincide col dimensionamento p per la minimizzazione del ritardo intrinseco Infatti per avere VM=VDD/2 è necessario rendere più largo il PMOS rispetto al NMOS in modo da equalizzare le resistenze equivalenti Ciò comporta, però, un aumento delle dimensioni del PMOS, ossia una aumento delle sue capacità parassite e della capacità di gate offerta in ingresso dall’inverter di carico (supposto sempre che sia di identico all’inverter in esame). Come è possibile allora minimizzare il ritardo accettando di rinunciare ad una soglia logica perfettamente centrata? 23 Settembre 2009 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 41 Dimensionamento per il ritardo Consideriamo un PMOS β volte più largo di un NMOS a dimensione minima: Sappiamo pp che tutte le capacità p Capacità di diffusione (complessive) del primo inverter (n e p) Viceversa, la resistenza equivalente del PMOS è inversamente proporzionale alla sua W quindi la Reqp sarà β volte più piccola di quella di un PMOS minimo Capacità gate/drain (overlap) del primo inverter (n e p) Cdp1 = βCdn1 Cgp2 = βCgn2 Rp = Capacità di gate (complessive) del secondo inverter Sostitu uendo ⎛W ⎞ ⎛W ⎞ ⎜ ⎟ = β⎜ ⎟ ⎝ L ⎠p ⎝ L ⎠n parassite sono proporzionali alla larghezza del transistor quindi le capacità parassite del PMOS saranno β volte più grandi di quelle del NMOS Reqp β Capacità dei wire Cdn1 + Cdp1 + 2C gdn1 + 2C gdp1 + C gn 2 + C gp 2 + CW = = [(1 + β )(Cdn d 1 + 2C gdn d 1 + C gn 2 ) + CW ] 23 Settembre 2009 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 42 Dimensionamento per il ritardo Mettendo tutto insieme: t pHL = 0.69[(1 + β )(Cdn1 + 2C gdn1 + C gn 2 ) + CW ]Reqn t pLH = 0.69[(1 + β )(Cdn1 + 2C gdn1 + C gn 2 ) + CW ]Reqp In entrambe le commutazioni (HL e LH) la capacità da scaricare o caricare è sempre la stessa, ossia la capacità parassita al nodo di uscita. Per ottenere il tempo di propagazione totale dobbiamo fare la media fra i due tempi di propagazione HL e LH: tp = t pHL + t pLH 2 [ = 0.69 (1 + β )(Cdn1 + 2C gdn1 + C gn 2 ) + CW 23 Settembre 2009 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro ] Reqn + Reqp 2 43 Dimensionamento per il ritardo Mettendo in relazione il rapporto delle resistenze con il parametro r già visto per il calcolo di VM (pag.14) Mettendo in evidenza e manipolando: ⎛ Reqp 1 ⎞ 0.69 ⎟ =Reqp (1 + β )(Cdn1 + 2C gdn1 + C gn 2 ) + CW Reqn ⎜⎜1 + tp = ⎟ 2 R β eqn ⎝ ⎠ Reqn [ = 0.345[(1 + β )(C ] dn1 + 2C gdn1 + C gn 2 ⎛ r' ⎞ eqn ⎜ ⎜1 + β ⎟⎟ ⎝ ⎠ ) + C ]R W = VDD 4 I DSATp = = V DD 3 4I DSATn 3 I DSATn μ nVDSATn ≈ = r' I DSATp μ pVDSATp Per ottenere il dimensionamento ottimo deriviamo rispetto a β ed uguagliamo a zero. Riscriviamo l’espressione in modo più comodo: A = 0.345 R ⎛ r' ⎞ t p = A(B + Bβ + C )⎜⎜1 + ⎟⎟ ⎝ β⎠ 23 Settembre 2009 ED - Inverter CMOS eqn B = Cdn1 + 2C gdn1 + C gn 2 C = CW Massimo Barbaro 44 Dimensionamento per il ritardo Derivando: ∂t p ⎛ r' B ⎞ r' A ⎟⎟ − 2 (B + Bβ + C ) = 0 = A⎜⎜ B + ∂β β ⎠ β ⎝ B− r ' (B + C ) β opt β opt 23 Settembre 2009 2 =0 β opt 2 ⎛ C⎞ = r ' ⎜1 + ⎟ ⎝ B⎠ ⎛ ⎞ C W ⎟ = r ' ⎜1 + ⎜ C + 2C + C ⎟ dn1 gdn1 gn 2 ⎠ ⎝ ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 45 Dimensionamento : considerazioni Se la capacità dei wire (CW) è trascurabile si ottiene un rapporto proporzionale alla radice di r’ anzi che a r’ come ottenuto dal dimensionamento per la soglia logica (pag. (pag 16). 16) Paradossalmente, quindi, a transistor più piccoli corrispondono gate più veloci (sempre quando la capacità dei wire è trascurabile e supponendo d un carico i uguale l all gate t stesso) t ) La ragione è da ricercare nel fatto che, alla diminuzione di uno dei due tempi di propagazione (quello LH) dovuto all’aumento delle di dimensioni i i del d l PMOS corrisponde i d un aumento t del d l tempo t HL dovuto d t al fatto che lo NMOS, a parità di dimensioni, deve scaricare una capacità più grande Il valore di β trovato corrisponde al punto in cui la media dei due fenomeni è minima il che NON corrisponde al punto in cui i due ritardi sono uguali (come sarebbe richiesto dall’avere soglia logica parii a VDD/2) 23 Settembre 2009 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 46 Ritardo: riassunto Il ritardo di inverter si minimizza agendo sulle dimensioni (minimizzando la capacità parassita) Il dimensionamento per ritardo ottimo non corrisponde i d all dimensionamento di i t per soglia li logica ottima All’aumentare delle dimensioni il gate si carica da solo (self-loading) e le prestazioni non migliorano più 23 Settembre 2009 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 47 Inverter CMOS Consumo di potenza Università di Cagliari Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica Laboratorio di Elettronica (EOLAB) Potenza dissipata Le componenti del consumo di potenza sono 3: Potenza statica: è quella dissipata quando l’inverter ha ingresso costante, in condizioni di stabilità Potenza dinamica dovuta a CL: è la potenza consumata in commutazione, dovuta al fatto che in corrispondenza p di una variazione d’ingresso g deve avvenire una variazione dell’uscita che comporta la carica e la scarica di CL Potenza dinamica dovuta a correnti di cortocircuito: è la potenza che si dissipa in comm ta ione quando, commutazione q ando temporaneamente temporaneamente, si creano percorsi conduttivi diretti fra alimentazione e massa 23 Settembre 2009 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 49 Potenza dinamica su CL Ogni volta che CL viene caricata in una commutazione LH una certa q quantità di energia g deve essere p prelevata dall’alimentazione. Parte di questa energia viene immagazzinata su CL e parte dissipata nel PMOS Se la transizione dell’ingresso è istantanea, lo NMOS si spegne istantaneamente ed il PMOS si accende (inizialmente in saturazione) Il PMOS carica CL fino al valore di VDD con la sua corrente di drain che varia al variare di Vout 23 Settembre 2009 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 50 Potenza dinamica su CL dV (t ) i (t ) = C dt out Vin=0 VDD Vout L CL Energia fornita dall’alimentazione E VDD Non c c’è è percorso diretto verso massa perché lo NMOS è off = ∫ i (t )V dt 0 VDD DD Energia assorbita da CL ∞ E = ∫ i (t )V (t )dt CL 23 Settembre 2009 ∞ ED - Inverter CMOS 0 VDD Massimo Barbaro out 51 Energia erogata dall’alimentazione L’energia totale erogata dall’alimentazione per caricare completamente CL è: dV E =CV ∫ dt = dt = C V ∫ dV = C V ∞ VDD L out DD 0 VDD L 23 Settembre 2009 DD 0 out ED - Inverter CMOS L 2 DD Massimo Barbaro 52 Energia assorbita da CL L’energia totale assorbita da CL è pari alla metà dell’energia dell energia erogata dall dall’alimentazione alimentazione, questo perché l’altra metà viene dissipata sul PMOS dVout ECL = C L ∫0 Vout dt = dt 2 VDD C LVDD = C L ∫0 Vout dVout = 2 ∞ 23 Settembre 2009 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 53 Transizione HL Nella commutazione opposta (HL) il PMOS si spegne e CL si scarica attraverso lo NMOS. NMOS In questa situazione l’alimentazione non eroga energia i (perché ( hé non eroga corrente). t ) L’energia che era stata precedentemente immagazzinata su CL viene dissipata sul NMOS 23 Settembre 2009 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 54 Potenza dinamica dissipata L’energia totale dissipata in una doppia transizione (L→H→L) è data dalla somma di quella dissipata sul PMOS e sul NMOS. T l energia Tale i è indipendente i di d t dalla d ll resistenza i t dei MOS e dalle loro dimensioni La potenza dissipata si ottiene dividendo l’energia per il tempo impiegato dalla doppia transizione (ossia moltiplicando per la frequenza di commutazione dell’inverter) Pdyn = CLVDD2/T = CLVDD2 f0→1 23 Settembre 2009 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 55 Potenza dissipata: considerazioni La frequenza f0→1 per cui viene moltiplicata l’energia non è necessariamente uguale alla frequenza di funzionamento del sistema Non è infatti vero che ogni singolo gate commuti alla frequenza del sistema (non tutti i gate commutano contemporaneamente) Questo fa sì che la frequenza effettiva da usare nella formula sia da pesare con un coefficiente moltiplicativo che deriva da considerazioni statistiche sulla probabilità di commutazione di vari gate t La formula ci dà il caso peggiore (worst case) Per valutare il consumo reale bisogna g avere delle statistiche sul numero di transizioni dell’uscita, che dipendono dalla specifica operazione svolta dal circuito (switching-activity). Si ottiene che, se la probabilità di avere una transizione è pari a P0Æ1: Pdyn = CLVDD2 P0→1f = Ceff VDD2 f 23 Settembre 2009 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 56 Potenza dinamica da cortocircuito In realtà l’ingresso non potrà mai variare instantaneamente fra 0 e VDD (o VDD e 0) ma assumerà tutto i valori intermedi. M Mentre l’i l’ingresso compie i la l sua commutazione, i i un certo range di in tensioni sia il PMOS che lo NMOS sono accesi e si stabilisce quindi un cortocircuito (temporaneo) fra alimentazione e massa. Questo avviene quando l’ingresso è: Vtn<Vin<VDD-|Vtp| Vin IShort 23 Settembre 2009 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 57 Potenza dinamica da cortocircuito Al variare della tensione di ingresso può capitare che i due dispositivi siano accesi contemporaneamente dando origine ad una corrente di cortocircuito (Ishort) che dissipa potenza Vin Ipeak Ishort tf tr Edp=VDDIpeak(tr+tf)/2 Pdp=Edp f0→1= f0→1VDDIpeak(tr+tf)/2 23 Settembre 2009 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 58 Potenza statica La dissipazione di potenza statica è molto piccola ed è legata solo a due fenomeni: La corrente L t di leakage l k attraverso tt i diodi di di parassiti iti La corrente di sottosoglia dei MOS. Corrente di sottosoglia, dovuta al fatto che, in realtà, il transistor non sii spegne b t l brutalmente t ma conduce anche per VGS inferiori alla soglia. Tanto più corto è il dispositivo, tanto minore è la tensione di soglia e maggiore gg la corrente di sottosoglia. 23 Settembre 2009 ED - Inverter CMOS n+ n+ Diodi parassiti (formati dalle giunzioni p g pn fra le sacche n+ di source e drain ed il substrato). Analoghe strutture esistono nel PMOS. Massimo Barbaro 59 Potenza statica Il vantaggio della tecnologia CMOS rispetto a tutte le altre è proprio il fatto di avere una dissipazione statica praticamente trascurabile N ll tecnologia Nelle l i moderne d (d (deep-submicron), b i ) dai d i 90nm 90 i giù, in iù la l corrente di sottosoglia tende a dominare il fenomeno. Diodi parassiti (formati dalle sacche n+ e dal body e dalle sacche p p+ e dalla nwell)) ID Corrente di sottosoglia 23 Settembre 2009 IS Ileakage=IS+ID Pstat=IleakageVDD ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 60 Potenza dissipata La potenza dissipata totale è data dalla somma delle 3 componenti: P = Pstat+Pdyn+Pdp = = IleakageVDD+ [CLVDD2 + VDDIpeak(tr+tf)/2]f0→1 In genere il contributo di Pdyn è quello dominante d 23 Settembre 2009 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 61 Prodotto Potenza/Ritardo (PDP) Un parametro fondamentale di una tecnologia è il prodotto potenza/ritardo (Power Delay Product), ossia il prodotto fra massima frequenza di funzionamento e ritardo. Nel caso CMOS si può ricavare dalla formula della potenza, notando che la massima frequenza di funzionamento dell’inverter è pari al doppio del tempo di propagazione. Infatti per ogni colpo di clock devono essere compiute due commutazioni (HL e LH) (per frequenze maggiori il segnale non riesce a propagarsi prima che l’ingresso cambi nuovamente), dunque, trascurando i contributi di statica e di cortociruito: PDP = Pdyntp = CLVDD2 fmax tp = CLVDD2 (1/2tp) tp= CLVDD2/2 Il termine PDP dipende solo da alimentazione e CL che vanno quindi minimizzate contemporaneamente. contemporaneamente Il PDP è una misura dell’energia mediamente consumata per una transizione. Come metrica ha però un difetto: mediando l’energia sul tempo di elaborazione può essere resa bassa semplicemente riducendo la frequenza di operazione, ossia impiegando più tempo per fare la stessa operazione (a scapito delle prestazioni effettive). 23 Settembre 2009 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 62 Prodotto Energia/Ritardo (EDP) Una metrica più efficace è rappresentata dal prodotto energia/ritardo (Energy Delay Product) Lo EDP misura infatti ll’energia energia spesa a parità di prestazioni (a parità di velocità di funzionamento). Si può facilmente ricavare l’EDP di un inverter CMOS dal suo PDP moltiplicando ulteriormente per il tempo di propagazione: EDP = PDP tp = CLVDD2/2 tp Si vede ora che, all’aumentare della tensione di alimentazione aumentano le prestazioni (diminuisce tp) ma aumenta anche l’energia dissipata (quadraticamente). Al contrario, il PDP migliora g indefinitamente al diminuire della VDD (ovviamente a scapito delle velocità). 23 Settembre 2009 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 63 Potenza: riassunto La dissipazione di potenza statica è praticamente nulla La dissipazione di potenza dinamica è proporzionale al quadrato della tensione di alimentazione ed alla q di commutazione frequenza In commutazione ci possono essere cortocircuiti temporanei fra alimentazione e massa Il PDP dipende solo da VDD e da CL Lo EDP dipende da VDD e da CL e dal tempo di propagazione 23 Settembre 2009 ED - Inverter CMOS Massimo Barbaro 64