La Posta in Istria da Cecco Beppe a Tito

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Domenighini Stefano
La Posta in Istria
da Cecco Beppe a
Tito
Prima della caduta della Serenissima (1797), operava in Istria il solo ufficio postale
(veneto) di Capodistria; l’assetto definitivo dato alla regione dalla Pace di Presburgo
(26 dicembre 1805) vede la nascita del Regno d’Italia napoleonico, suddiviso in vari
Dipartimenti. Nel Dipartimento dell’Istria (capoluogo Capodistria) vennero aperti gli
uffici postali di Albona, Capodistria, Dignano, Montona, Parenzo, Pinguente, Pirano,
Pola e Rovigno. Con la creazione delle Province Illiriche (14 ottobre 1809) il
Dipartimento venne staccato dal Regno d’Italia ed incorporato in esse. Con la
definitiva sconfitta di Napoleone e la conclusione del Congresso di Vienna, l’Istria ex
veneta entra a far parte dell’impero austriaco formando, con il territorio dell’Istria
imperiale, il Krönland del Litorale. A partire dal 1817 varie leggi e regolamenti
postali entreranno in vigore nell’Impero: le tariffe postali sono calcolate in base al
peso e alla distanza e possono essere pagate sia dal mittente che dal destinatario; tutti
gli uffici postali hanno in dotazione il timbro nominativo. Negli anni Trenta tutti i
timbri vengono sostituiti da nuovi tipi riportanti il toponimo della località e la data.
Per molti decenni il toponimo della località è espresso esclusivamente in italiano:
solo alla fine del XIX secolo alcune località dell’interno verranno indicate col
toponimo bilingue sloveno/italiano o croato/italiano.
Nel 1850 vengono introdotti in tutto l’Impero i primi francobolli adesivi; le tasse
postali vengono inizialmente calcolate ancora col vecchio sistema del peso e della
distanza: dopo pochi anni una nuova riforma postale prevederà un’unica tariffa
postale valida per tutto l’Impero, calcolata solo in base al peso.
Con la fine della Grande Guerra, l’Istria entra a far parte del Regno d’Italia e pertanto
viene introdotta, gradualmente, la normativa postale italiana: i primi tempi vengono
emessi speciali francobolli di occupazione seguiti, dal 20 aprile 1919 dai normali
francobolli in uso in Italia; si provvede a scalpellare dai timbri postali i toponimi
croati delle località, timbri che verranno gradualmente sostituiti da nuovi tipi recanti
il toponimo in italiano seguito dall’indicazione della provincia di appartenenza
(prima ISTRIA poi POLA).
Scoppia la Seconda Guerra Mondiale. I fatti d’arme sfavorevoli all’Italia portano
all’armistizio dell’8 settembre 1943 e all’occupazione del territorio nazionale da parte
delle truppe tedesche. Fino al maggio 1945 l’Istria, sulla carta, fa parte della
Repubblica Sociale Italiana anche se il controllo tedesco è totale: l’amministrazione
postale italiana (repubblichina) continua a gestire il servizio con le modalità
precedentemente applicate; ad essa si affianca la struttura postale tedesca che vede
anche l’apertura di un ufficio postale di servizio a Pola. La fine delle ostilità vede la
regione occupata dalle truppe iugoslave: in giugno, con la divisione della VeneziaGiulia in due zone (A e B, divise dalla Linea Morgan), Pola viene evacuata dagli
iugoslavi e incorporata (come enclave) nella zona A; in questo periodo i francobolli
italiani vengono posti fuori corso e verranno usati i francobolli soprastampati AMGVG (zona A) e quelli speciali emessi per il Litorale Sloveno o quelli soprastampati
dagli iugoslavi (zona B). Il trattato di pace del settembre 1947 vedrà la creazione del
Territorio Libero di Trieste e l’assegnazione dell’Istria alla Iugoslavia.
Lettera spedita da Pola il 29 gennaio 1831 per Trieste.
La lettera è stata spedita in franchigia postale totale in quanto sia l’Ente mittente (I.
R. Deputazione di Sanità Marittima di Pola) che l’Ente destinatario (I. R. Magistrato
Centrale di Sanità) erano esentati dal pagamento delle tasse postali.
Il timbro postale è quello di fornitura napoleonica.
Lettera spedita da Montona il 20 settembre 1836 per Capodistria
e qui tassata per 2 kreuzer.
La tariffa applicata corrisponde ad una lettera di primo porto (1/2 lotto) spedita in 1^
distanza (da 1 a 3 stazioni di posta).
Timbro in corsivo racchiuso in ovale applicato in rosso.
Lettera spedita da Parenzo l’11 giugno 1858 per Ostiglia, ove giunse il giorno 14. La
lettera è transitata per Trieste (12 giugno).
Affrancatura di 9 kreuzer ottenuta con un francobollo da 6 e uno da 3 kr., carta a
macchina, emessi a partire dal 1854.
La tariffa applicata corrisponde ad una lettera di primo porto (1/2 lotto)
spedita in 3^ distanza.
Timbro a cerchio semplice.
Lettera spedita da Dignano il 2 giugno 1864 per Montona,
ove giunse il giorno seguente.
Affrancatura di 5 kreuzer ottenuta con un francobollo dell’emissione 1863-64.
La tariffa applicata corrisponde ad una lettera di primo porto spedita per l’interno.
Timbro a cerchio semplice.
Lettera spedita da Lussingrande il 4 gennaio 1878 per Zara,
ove giunse il giorno stesso.
Affrancatura di 5 kreuzer ottenuta con un francobollo
dell’emissione 1863-64, stampa fine.
La tariffa applicata corrisponde ad una lettera di primo porto spedita per l’interno.
Timbro a cerchio semplice.
Cartolina illustrata (Bari, Piazza Garibaldi) spedita da Bari il 28 luglio 1902 per
Capodistria, ove giunse il giorno successivo.
Causa affrancatura insufficiente (5 centesimi corrispondevano
al porto interno italiano), la cartolina venne tassata
per il doppio del mancante (5 cent.= 5 heller x 2 = 10 heller).
Francobollo italiano della serie “Floreale”, emissione 1901;
segnatasse austriaco, emissione 1899/1900, nella nuova valuta.
Lettera spedita da Pola il 9 luglio 1915 per Corfù, ove giunse il giorno successivo.
Affrancatura di 25 heller ottenuta con un francobollo da 5 e 2 da 10 heller
dell’emissione ordinaria del 1908, stampa opaca.
La tariffa applicata corrisponde ad una lettera di primo porto spedita all’estero.
Cartolina illustrata (Arena di Pola) spedita in franchigia da Pola il 20 dicembre
1916 per Villa Lagarina.
La cartolina è esente da affrancatura in quanto corrispondenza godente di franchigia
postale (corrispondenza di militari).
Risultano impressi, oltre al datario in dotazione all’ufficio di posta militare, il timbro
lineare e il bollo con stemma del reparto cui appartiene il militare.
I confini orientali dopo il Trattato di Pace
Cartolina illustrata spedita da Cittanova il 5 aprile 1919 per Trieste.
Affrancatura di 10 centesimi di corona ottenuta con un francobollo italiano da 10
cent. tipo Leoni soprastampato con nuova valuta per le Terre Redente
(emissione generale).
La tariffa applicata corrisponde ad una cartolina illustrata contenente corrispondenza
epistolare spedita all’estero.
Telegramma espresso di stato spedito da Parenzo il 30 settembre 1920 per Trieste.
Spedito in esenzione di tassa per via ordinaria, come normalmente previsto dalla
normativa.
Sono presenti, oltre al timbro postale ex austriaco, il timbro ovale di franchigia
“RR. POSTE - COMMISSARIATO CIVILE DISTRETTUALE di PARENZO”
e il timbro in cartella RISERVATO.
Cartolina in franchigia per le Forze Armate spedita da Pola il 18 febbraio 1921 per
Reggiolo.
Ancora per poco tempo sarà possibile spedire queste cartoline in franchigia postale.
Con la cessazione dello stato di guerra esse perderanno questa agevolazione e
pertanto gli eventuali esemplari spediti dovranno essere affrancati secondo la tariffa
in vigore.
Lettera raccomandata spedita da Pola il 6 aprile 1921 per Vienna.
La tariffa applicata di Lire 1,20 è così composta: 60 cent.: lettera ordinaria diretta
all’estero + 60 cent. diritto di raccomandazione (estero).
Etichetta di raccomandazione di tipo italiano generica (lineare d’ufficio impresso
manualmente) timbro postale di fornitura austriaca.
Lettera spedita da Pola il 25 marzo 1922 per Vienna.
La tariffa applicata corrisponde al porto per una lettera ordinaria diretta all’estero
(D.M. 31.12.1921, valida dal 01.01.1922 al 31.05.1922).
Timbro postale di fornitura austriaca.
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