OFFICE ACCES Tabelle Una tabella è sostanzialmente una struttura bidimensionale identificata da campi e da record Nelle tabelle i dati vengono organizzati in colonne e righe. Maschere Una maschera rappresenta l'interfaccia grafica mediante la quale l'utente dialoga con il Data Base; è possibile immettere, modificare e visualizzare dati. Rappresenta in pratica il Layout, ossia come appare la tabella all’esterno Query La query è uno strumento che consente di estrarre dei dati memorizzati nelle tabelle, per visualizzarli, analizzarli e modificarli in modi diversi.Le query consentono di trovare dati contenuti nel Data Base. Report Il report costituisce un efficace mezzo per presentare i dati in un formato adatto ad essere stampato. In un report le informazioni possano essere organizzate in modo chiaro ed efficace. Serve essenzialmente per raggruppare i dati per la stampa. Macro e moduli Le macro sono strumenti che consentono di eseguire automaticamente una o più operazioni, dette azioni, ripetitive o abituali VisualBasic Tantissime FAQ Qui potrete trovare, tantissime risposte su quesiti più o meno ardui di Access 2000. Ogni settimana tanti nuovi aggiornamenti sulle problematiche più comuni dei più conosciuti DataBase. Vienici a visitare non rimarrai deluso... http://web.tiscalinet.it/programmazione/ CREARE UN NUOVO FILE NUOVO – NOME FILE – CREA VADO IN TABELLA 1 – VISUALIZZA – STRUTTURA NOME CAMPO ………………………. INSERIRE I CAMPI IN VERTICALE INSERIRE I DATI NELLA TABELLA TEBELLA 1 (A SINISTRA DELLO SCHERMO) INSERISCO I DATI AGGIUNGERE UN ALLEGATO NELLA TABELLA VISUALIZZA VISUALIZZA STRUTTURA IN “TIPO DATI” SELEZIONA ALLEGATI CREARE LA MASCHERA CREA – ALTRE MASCHERE – CREAZIONE GUIDATA MASCHERA SPOSTARE I CAMPI SECONDO LE ESIGENZE SCEGLIERE IL LAYOUT SCEGLIERE LO STILE MODIFICARE, PREFERIBILMENTE, IL TITOLO DELLA MASCHERA STRUTTURA MASCHERA CLICCARE “VISUALIZZA STRUTTURA MASCHERA” SI VISUALIZZA COSĺ LA MASCHERA; MODIFICARE LE LINEE SE NECESSARIO REPORT HOME CREAZIONE GUIDATA REPORT MODIFICO, PREFERIBILMENTE, IL NOME DEL REPORT STAMPO (DI SOLITO TUTTO NELLA STESSA PAGINA) La definizione ufficiale (odiosa quanto stringata) è "un insieme organizzato di dati utilizzato per modellare tipi di organizzazioni o di modelli organizzativi". Cosa significa? È la rappresentazione informatica strutturata ed organizzata di quello che ci circonda e dei processi di ciò ce ci circonda. Nel preciso momento in cui si raccolgono dati e li si scheda o organizza in modo tale da essere reperibili, ebbene stiamo facendo un database, quando prendiamo la nostra rubrica telefonica sul cellulare o quella cartacea accanto al telefono di casa, quello è un vero e proprio database. Per comprendere appieno cos'è un Data Base e quali sono i vantaggi legati al suo impiego, soprattutto nel settore gestionale, è necessario definire in modo esatto e preciso cosa si intende per: Data Base; Data Base Management System (DBMS). Un Data base può essere definito come un insieme di dati strettamente correlati, memorizzati su un supporto di memoria di massa, costituenti un tutt'uno, che possono essere manipolati, da più programmi applicativi; oppure possiamo dire che è un sistema di gestione di dati integrati, ricompilati e immagazzinati secondo precisi criteri, necessari all'attività che si deve svolgere. I programmi di gestione di Data Base realizzano una serie di operazioni che consentono l'accesso a dati immagazzinati in un PC e che ne permettono altresì una certa manipolazione. Tali operazioni consistono fondamentalmente in: immissione e cancellazione di dati, modifica di dati già introdotti, ricerca di dati attraverso criteri definiti dall'utente, ordinamento e classificazione dei dati singolarmente o secondo vari criteri, stampa di rapporti o relazioni. Invece, Un Data base Management System (DBMS) è un sistema software per la gestione di basi dati; esso si occupa dell'aggiornamento, della manutenzione e della consultazione di un insieme di registrazioni contenute in un supporto di memoria di massa. Il DBMS, pertanto, è un insieme di programmi, che sono rivolti alla gestione di dati memorizzati in archivi. Ovviamente, tra Data Base e DBMS esiste una forte interazione, per cui spesso si tende a considerarli due parti distinte di un unico oggetto: il DBMS rappresenta la parte attiva, il Data Base quella passiva, sulla quale il DBMS opera. L'utilizzo di un programma di Data Base presenta i seguenti vantaggi: permette un "uso amichevole" delle procedure di gestione di facile utilizzo all'utente, rendendo trasparenti allo stesso tutti i dettagli fisici del programma; evita la programmazione per compiti comuni: il programma incorpora una serie di funzioni che consentono di svolgere operazioni senza la necessità di un linguaggio di programmazione; riduce le ripetitività: basti pensare agli archivi (cartacei) delle biblioteche, in cui i volumi sono ordinati per autori e per titoli; un Data Base permette di relazionare dati tra loro, ciò che riduce di molto le duplicazioni; riduce i costi: i Data Base sono prodotti standard, per questo risultano più economici di applicazioni su misura; garantisce un certo livello di sicurezza, soprattutto in ambienti multiutente. Tipi di Data Base Con un certo grado di approssimazione possiamo dire che esistono due modi di suddividere e gestire l'informazione: gestori di file e Data Base relazionali. Gestori di file. Ogni base di dati è rappresentata da un file, che si divide in record: il record rappresenta uno degli elementi che si desidera registrare, ed è composto a sua volta da campi, cioè informazioni elementari che caratterizzano ogni entità da classificare. Con un gestore di file, ogni informazione si immagazzina in un unico file e le operazioni sui dati interessano un solo record per volta. Data Base relazionali. Si presentano in forma tabellare in cui le righe rappresentano i record e le colonne rappresentano i campi. Le operazioni realizzate con questo tipo di Data Base riguardano le tabelle e non i record individuali, come nel caso dei gestori di file. Oggi i principali Data Base in circolazione sono di tipo relazionale, ciò perché praticamente tutti gli insiemi di dati che corrispondono a entità complesse organizzate come imprese, scuole, associazioni varie,… implicano collegamenti tra i vari dati ad esempio: ai fornitori sono collegate le merci, agli alunni i corsi, e così via. La norma fondamentale per stabilire relazioni tra tabelle, cioè tra contenitori di dati correlabili, è che il campo di collegamento non deve avere ripetizioni, ossia ogni record deve potere essere identificato in maniera univoca. Il campo che permette l'identificazione di ogni record è detto "chiave primaria" e deve essere comune alle tabelle che si intende correlare. Si possono stabilire tre tipi di relazione: uno a uno: si tratta di relazioni tra elementi che hanno una corrispondenza univoca: ad un elemento di una tabella ne corrisponde uno soltanto in un'altra e viceversa; uno a molti: sono relazioni che si stabiliscono tra un record di una tabella e più records di un'altra tabella, ma non il contrario; molti a molti: un record può essere relazionato a più di un record di un'altra tabella e viceversa; questo tipo di relazione è normalmente definita tramite una terza tabella che costituisce un "ponte" tra le due da relazionare. QUANTI TIPI DI DATABASE CI SONO? Passiamo subito alla prima distinzione tra database: Questa distinzione viene fatta funzionalmente, cioè descrive a cosa servono i database. Database Operativi e Database Analitici I database Operativi sono praticamente ormai radicati nella gestione delle aziende, essi sono contenitori di informazioni che rappresentano dati dinamici, cioè dati in continuo mutamento, si provi a pensare ai database degli scambi finanziari in borsa, oppure al molto più semplice database di officina con tanto di pezzi di ricambio in continuo carico scarico ad ogni acquisto o vendita. I database Analitici sono invece raccolte di dati storici, consultabili per estrapolarne statistiche, esempio classico è il censimento che tenta di raccogliere tutti i dati relativi alle famiglie italiane, magari nel 2030 potremmo vedere l’andamento generale della popolazione a partire dal nuovo millennio su base statistica di 30 anni. Un ulteriore distinzione viene fatta sulla struttura vera e propria del database, su come viene organizzato. Abbiamo database di tipo gerarchico, reticolare, relazionle o ad oggetti. I database Gerarchici Sono i più anziani e a mio avviso i meno semplici da capire: infatti i dati vengono in essi organizzati in insiemi legati tra loro da relazioni di "possesso", in cui un insieme può possedere altri insiemi di dati, ma un insieme può appartenere solo ad un altro insieme. La struttura risultante è un albero di insiemi di dati. I database Reticolari sono DB di tipo molto simile al gerarchico, infatti sono un’estensioni di quest’ultimo. Anche in questo modello di DB gli insiemi di dati sono legati da relazioni di possesso, ma ogni insieme di dati può appartenere a uno o più insiemi. La struttura finale è una rete di insiemi di dati. I database Relazionali si basano sul modello relazionale la cui struttura principale è una relazione cioè una tabella bidimensionale composta da righe e da colonne. La struttura è una o più tabelle riportanti insiemi di attributi comuni come colonne e descrizioni come righe. I database ad Oggetti sono rappresentati da un insieme di classi, che definiscono le caratterestiche ed il comportamento degli oggetti che popoleranno il database. La principale differenza con gli altri modelli è la non passività dei dati. Infatti con un database tradizionale le operazioni che devono essere effettuate vengono demandate alle applicazioni che li utilizzano. Al contrario con un DB Object Oriented gli oggetti memorizzati contengono sia gli attributi che le operazioni attuabili su tali dati. In questa digressione quando parleremo di database voglio intendere sempre database relazionali, non gerachici e nemmeno reticolari, in quanto questi ultimi stanno praticamente scomparendo dalla panoramica informatica. Storicamente il primo database relazionale lo si può imputare nell’anno 1969 al dott. Edgard Codd dipendente di IBM al tempo. Sotto precise direttive dell’azienda madre lo scienziato si applicò anima e corpo all’implementazione di un modello per la raccolta di quantità massicce di dati completamente slegato dall’implementazione fisica dei dati. Cioè pur essendo i dati salvati in ordine su una griglia, lui voleva fare in modo di trovare un metodo matematico per la rappresentazione di dati spezzettati ma correlati tra loro. Ebbene oggi è il modello più diffuso, diciamo che ci ha indovinato. Adesso che abbiamo descritto la scorza di un database, andiamo ad esaminarne l’interno. Un database Relazionale è organizzato in tuple cioè relazioni (relazioni si intendono insiemi di dati come da teoria degli insiemi) che sono visibili all’utente come tabelle. Ogni tabella è organizzata come segue: In senso orizzontale abbiamo le righe dette records, mentre in senso verticale abbiamo le colonne dette campi (in inglese fields). Ogni colonna ha un suo identificativo univoco all’interno della stessa tabella. Abbiamo così una bella matrice bidimensionale di dati in righe e colonne dove le colonne hanno un nome e le righe hanno un numero. In un database Relazionale è possibile ricostruire un dato semplicemente specificando una serie di coordinate: la quinta riga, la seconda colonna. Microsoft Excel è fondamentalmente una relazione in un foglio singolo ed un database in più fogli. Nel database relazionale è inoltr epossibile collegare n record di una tabelle con un record di un’altra tabella. Facciamo un esempio: Abbiamo una tabella contenente i movimenti fatti sul mio conto corrente che chiameremo CC. Una tabella che contiene tutte le transazioni fatte da tutti i bancomat della mia banca che chiameremo Transazioni. Supponendo di avere tutti i dati a disposizione (numero di conto, numero di bancomat etc etc) possiamo vedere in che negozio è stata effettuata una transazione con il mio bancomat. Partendo dal numero di conto faccio già una selezione di solo alcuni record della mia relazione transazioni, mettendo poi il numero del bancomat potrei filtrare ulteriormente i dati a mia disposizione. La data e l’importo in fine sono coloro che mi danno la possibilità di individuare univocamente la transazione e di andarmi a leggere il negozio in cui è stata fatta. Il nostro cervello fa tutte queste operazione senza odinarglielo, mentre un computer ed un database in particolare hanno bisogno di istruzioni precise. Con dati di grosse dimensioni non cambia nulla, anche per database estremamanete complicati si tratta solo di mettere in correlazione delle informazioni.