Sintesi quinta lezione - Sporting Club Oleggio

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14/05/2012
Relazione sintesi 5° lezione corso istruttore.
Abbiamo iniziato la giornata con la cerimonia del Saho in zazen (o za
rei), quindi il saluto allo Shomen, il saluto allo Shihan, per terminare
con il saluto tra i praticanti (ottagai ni rei ).
Abbiamo quindi proseguito con un avviamento cardiovascolare,
riscaldamento muscolare durante questa fase preparatoria, lo Shihan
Julitta ci chiedeva come fare vari esercizi quindi la terminologia nello
specifico dell’esercizio richiesto o viceversa, lo Shihan dimostrava un
tipo di esercizio chiedendone il nome, in alcuni casi approfondiva nei
particolari vari aspetti ancora poco chiari.
Siamo quindi passati alla pratica del pugno jako-tsuki portato in atemi:
gli atemi sono dei punti del corpo vitali, vulnerabili ma non per forza
mortali, bisogna chiarire che per portare dei colpi in atemi è
necessario avere un’ottima conoscenza dei punti vitali e un ottimo
controllo dei colpi portati.
Di seguito illustrerò una serie di punti vitali e la conseguenza dei colpi
portati.
TESTA E COLLO
PIRAMIDE DEL TEMPORALE O PROCESSO MASTOIDEO
Colpi col taglio della mano (Shuto- Haito).
Conseguenze: Lesioni al nervo uditivo, sordità temporanea, senso di
vertigine, svenimento, e fratturando la rocca petrosa: morte.
TEMPIA
Colpi con piccola superficie (seiken, ippon ken, nakadaka ken).
Conseguenze: Rottura della squama del temporale con probabile
incuneamento della stessa nella materia cerebrale, paralisi, emorragia
cerebrale, lesione ai vasi, morte.
ZIGOMO
Colpi come per la tempia.
Conseguenze: Lesioni ossee, raramente possibilità di paralisi.
ARTICOLAZIONE DELLA MANDIBOLA
Colpi di media e piccola superficie.
Conseguenze: Frattura delle ossa, possibile k.o. per sollecitazione del
nervo vago.
ORECCHIO
Colpi piatti a larga superficie (Teisho, kumade, empi).
Conseguenze: Rottura del timpano, sordità.
RADICE DEL NASO
Colpi penetranti a superficie piccola e media.
Conseguenze: Frattura ossa nasali ed etmoide, eventuale
commozione cerebrale, possibile morte.
OCCHI
Conseguenze: immaginabili.
COLLO
Colpi di ogni genere.
Conseguenze: Frattura dell'osso ioideo, lesione della trachea, arresto
della respirazione, morte.
COLLO "LATERALE"
Colpi di taglio lungo il muscolo sternocleidomastoideo.
Conseguenze: Lesione del nervo vago con conseguente alterazione
del ritmo cardiaco, malessere, abbassamento della pressione
arteriosa, morte. Lesione del nervo frenico con conseguenti problemi
respiratori, senso di soffocamento.
COLLO "POSTERIORE"
Colpi di ogni genere sotto la base del cranio.
Conseguenze: Frattura della II vertebra cervicale "epistrofeo" con
conseguente paralisi, incuneamento del dente epistrofeo nel bulbo
spinale con morte istantanea.
TORACE E ARTI SUPERIORI
CLAVICOLA
Colpi con piccola superficie nel punto di inserzione con il deltoide.
Conseguenze: Lussazione della clavicola, possibile lesione del nervo
subclaviale, paralisi del braccio, lesione apice polmonare, lesione
arteria succlavia, emorragia.
INSERZIONE DEI PETTORALI ALLE ASCELLE
Colpi penetranti (keito- ippon ken).
Conseguenze: paralisi del braccio.
COSTOLE
Colpi con piccola superficie.
Conseguenze: Dolore intenso, frattura, arresto del respiro, lesione
pleurica e polmonare con emotisi.
PROCESSO XIFOIDEO
Colpi con piccola superficie.
Conseguenze: Frattura dell'appendice xifoide, arresto della
respirazione.
CUORE
Colpi penetranti.
Conseguenze: Alterazione del funzionamento del nervo vago con
probabile k.o. e possibile arresto cardiaco.
COSTOLE FLUTTUANTI
Colpi penetranti.
Conseguenze: Frattura e arresto del respiro.
FEGATO
Colpi portati sotto le fluttuanti nella parte ant. dx.
Conseguenze: Possibile emorragia interna con conseguenze più o
meno gravi.
MILZA
Colpi sulla parte ant. sx tra la 7/8/9 costola.
Conseguenze: Stesse del fegato.
VERTEBRE CERVICALI E TORACICHE
Colpi con piccola superficie.
Conseguenze: Lesione alla colonna vertebrale con conseguente
paralisi.
RENI
Colpi vibrati portati tra la 10 costola e la cresta iliaca.
Conseguenze: Lesioni renali, emorragia, blocco renale.
BRACCIA
Colpi in controarticolazione, colpi penetranti nella cavità ascellare.
Conseguenze: Fratture, lesione dei vasi sanguigni, lesione ai nervi
brachiali, paralisi del braccio.
AVAMBRACCIO
Colpi penetranti a piccola superficie.
Conseguenze: Lesioni ai vasi sanguigni e ai nervi, fratture e dolore
intenso.
RADIO E ULNA
Colpi penetranti.
Conseguenze: Lesione del nervo radiale e ulnare.
OSSA DELLA MANO E DITA
Colpi in schiacciamento e in controarticolazione.
Conseguenze: Contusioni, lussazioni, fratture.
ADDOME ED ARTI INFERIORI
ADDOME ANTERIORE
Colpi penetranti all' inguine e vicino al pube.
Conseguenze: Lesioni viscerali, peritonite traumatica, rottura della
vescica se piena.
ADDOME POSTERIORE
Colpi a piccola superficie sulle vertebre.
Conseguenze: Frattura del sacro, lesioni al retto.
TESTICOLI
Ogni genere di colpi.
Conseguenze: Urchite, arresto della respirazione, morte.
ARTI INFERIORI
Colpi penetranti alla superficie mediale della coscia.
Conseguenze: Dolore intenso, lesioni all'arteria femorale e vena
safena.
Parti del corpo con cui colpire :
A questo punto siamo passati alla pratica d’insegnamento della
tecnica di pugno jako-tsuki, portato con la rotazione delle anche
(koshino-kaiten).
Mi sono accorto come sia facile dimostrare la tecnica, spiegarla anche
a parole, ma cosa molto più facile è dimenticarsi che molti utenti sono
neofiti e che per loro ciò che diciamo può risultare incomprensibile.
Nel nostro caso, quindi, va spiegato che il pugno jako-tsuki è un
pugno inverso alla gamba anteriore (gamba destra avanti pugno
sinistro), ma dovrò anche spiegare cosa sia una guardia da
combattimento e a cosa può servire la mano anteriore della guardia: a
intercettare un attacco dell’avversario, a disturbare la guardia
dell’avversario, ad aprire la guardia dell’avversario, a fare un attacco
diretto ecc… Dovrò così spiegare che mentre apro la guardia
dell’avversario avrò l’anca aperta, chiudendola poi facendo una
torsione verso l’interno (caratteristica che rende il pugno più potente e
penetrante) mentre porto il pugno jako-tsuki (pugno che si porta
facendo una torsione interna del braccio ).
Abbiamo concluso la mattina con la spiegazione delle tecniche di
kangetsu e la messa in pratica di tecniche di leve, grazie anche alla
pratica di nostri amici Aikidoka .
Esperienza che spero di potere approfondire, in quanto è molto
interessante.
Queste esperienze sono molto interessanti e soprattutto creative,
vedendo gli sbagli degli altri si possono correggere i nostri, e
contemporaneamente fare nostre delle metodologie che riteniamo
valenti.
Per questo un lavoro di gruppo strutturato sotto questa forma di
collaborazione e non di competizione (a chi è più bravo), è molto
valente, stimolandoti a lavorare al meglio.
A questo punto abbiamo fatto la pausa pranzo, cosa sempre molto
gradita anche al fine di socializzare, scambiare le nostre idee della
giornata, delle varie esperienze e soprattutto creare un gruppo
affiatato.
Nel pomeriggio abbiamo trattato l’argomento della metodologia
dell’insegnamento sportivo, la periodizzazione dell’allenamento che si
divide in tre fasi.
Per finire abbiamo letto e commentato alcuni dei compiti della lezione
precedente, finendo con l’assegnazione dei nuovi compiti.
C.N 2° DAN Aspirante Istruttore
Ferreri Gaetano
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