Il Globe di Shakespeare venne ricostruito com’era un tempo dall’attore e regista americano Sam
Wannamaker, nel 1949, ed è diventato uno dei teatri di maggiore successo di Londra e, di diritto, una
delle maggiori attrazioni londinesi.
Costruito nel 1599, l’edificio originale che ospitava il teatro di Shakespeare a Londra era una struttura
all’aperto dove il drammaturgo compose molte delle sue maggiori opere.
Shakespeare, il mago di Stratford
Bibliografia e filmografia dal catalogo delle biblioteche
dell’Unione Reno Galliera
Saggistica
Ackroyd, P. Shakespeare. Una
biografia, Beat, 2016
Il romanzo della vita di Shakespeare: così
può essere definita questa monumentale
biografia che penetra così a fondo nel
mondo e nelle vicende più salienti
dell’esistenza del genio inglese da apparire
più come l’opera di uno scrittore coevo che
quella di un biografo del ventunesimo
secolo. Shakespeare nacque a Stratford il
23 aprile del 1564 e morì nella stessa
piccola città inglese il 23 aprile del 1616.
Gli amici di Stratford furono i suoi amici di
sempre, le persone che accompagnarono
l’intera sua esistenza. Lavorò in teatro,
recitando nelle prime sale londinesi e
riscrivendo e componendo per una serie di
compagnie determinate quali «The Queen’s
Men», «The Lord Chamberlain’s Men» e
«The King’s Men». Un piccolo mondo,
preciso, costante. Peter Ackroyd ci
accompagna innanzi tutto nel paesaggio di
questo mondo. Percorre le strade di
Stratford e Londra, a cavallo tra
Cinquecento e Seicento, come se
appartenesse pienamente a quel tempo.
Descrive l’ambiente teatrale come se fosse
uno spettatore elisabettiano e assistesse
alle prime rappresentazioni delle tragedie e
delle commedie. Scrive dello Shakespeare
attore, drammaturgo e poeta, e dunque
della sua cerchia di impresari, attori e
coautori e della loro «comunanza di
sentimenti». Ritesse, insomma, non solo la
tela dell’epoca di Shakespeare, ma ne
ravviva i colori e le sfumature come se
fossero appena dipinti.
Baldini, G. Manualetto shakespeariano,
Einaudi, 2001
«Il dramma moderno, quanto alla struttura
e al linguaggio, si può calcolare che maturi
le premesse, all'incirca, verso la fine del
XVI secolo, e in Inghilterra. Il fatto piú
importante, per questo sostanziale
mutamento nell'impostazione espressiva
del dramma, si può dire consista
nell'adottare convenzioni di natura, per
allora, insospettata. Rispetto alle
convenzioni del dramma classico, infatti, il
dramma elisabettiano si mostrò
notevolmente incline ad accoglierne di
nuove, non importa quanto audaci e
assurde esse potessero sembrare».
Il Manualetto si propone di offrire una
esposizione dei problemi essenziali da
riferire alla biografia, all'iconografia,
all'autenticità degli scritti, agli apocrifi e alla
trasmissione e critica del testo di William
Shakespeare, alla struttura dei teatri e
delle compagnie elisabettiane e al
linguaggio legato al mezzo teatrale: in
breve, un ragguaglio di tutto quanto,
riguardo a Shakespeare, pertiene alla
filologia, e cioè ai fatti documentabili.
Baldini fornisce cosí una rappresentazione
critica della parabola segnata dalla poesia
shakespeariana, che viene riproposta in
una interpretazione nuova e personale dai
poemetti ai drammi sperimentali, alle
tragedie e commedie liriche, dalle tre
commedie alle tre storie con Falstaff,
dall'Amleto all'Otello e alla fase maggiore
delle grandi tragedie sino ai sonetti e alle
poesie minori. In questo testo Baldini ha
concentrato la sua preziosa esperienza
maturata nel campo degli studi inglesi e, in
particolare, elisabettiani.
Bloom, H. Shakespeare. L'invenzione
dell'uomo, Bur, 2003
Analizzando le opere maggiori di
Shakespeare, Bloom dimostra che il
drammaturgo, più che semplici ruoli teatrali
o personaggi, ha creato vere e proprie
personalità. Dopo oltre 12 anni trascorsi a
studiarlo e a insegnarlo, Bloom si arrende,
ammirato, alla mente del "bardo" che,
lungi dal "riprodurre la natura", ha
inventato l'uomo, i percorsi e i motivi della
sua psiche, scendendo a profondità non
ancora completamente spiegate e
comprese, nemmeno da Freud. I
personaggi shakesperiani sono più vivi
della vita stessa, come il pubblico di allora
e di oggi percepisce bene al di là di ogni
velleitaria analisi critica o messinscena
teatrale.
Bradley, A. C. La tragedia di Shakespeare,
Garzanti, 1975
Amleto, Otello, Re Lear, Macbeth, Antonio
e Cleopatra: le passioni umane scatenate in
un gioco destinato a concludersi in modo
nefasto. Il dubbio tra vendetta e inazione,
la gelosia e l'intrigo dei cortigiani,
l'ingratitudine filiale, la follia di un uomo
che vuole realizzare a ogni costo il destino
(ingannevole) che gli è stato mostrato,
l'amore sfrenato che conduce alla
perdizione. Un'analisi che ci introduce nel
grande laboratorio shakesperiano.
Bryson, B. Il mondo è un teatro. La vita e
l'epoca di Wililam Shakespeare, Guanda,
2008
Cavell, S. Il ripudio del sapere: lo
William Shakespeare, il celeberrimo bardo
di lingua inglese, ha lasciato dietro di sé
milioni di versi e di parole, ma poco o nulla
si sa della sua vita e della sua personalità.
La sua biografia è fatta di molte
supposizioni, imbastite attorno a poche e
frammentarie notizie certe. Per esempio
non esiste un ritratto sicuramente
attribuibile a lui, abbiamo solo pochissimi
versi scritti di suo pugno, alcuni studiosi
addirittura dubitano della sua esistenza! Bill
Bryson attinge a questo guazzabuglio di
notizie per rivelarci l'uomo che c'è dietro,
ricostruendo non solo una biografia ma
anche un'epoca, l'età elisabettiana - di
profonda temperie intellettuale, di grande
libertà di pensiero e di notevole sviluppo
economico. Andando a cercare le infinite
curiosità che si annidano tra le pieghe di
una vita, Bryson dipinge in queste pagine
uno Shakespeare poeta di grande talento
ed enorme inventiva, e creatore di molte
espressioni in uso ancora oggi nella lingua
inglese di tutti i giorni.
Un'interpretazione delle tragedie di
Shakespeare viste in relazione alla crisi del
sapere e alla nascita dello scetticismo del
primo Seicento. Lo scetticismo che
prenderà forma nelle "Meditazioni" di
Cartesio è, infatti, già del tutto presente
nelle grandi opere teatrali del
drammaturgo inglese. Otello con la sua
"gelosia" e la sua violenza consente di
analizzare le conseguenze dello scetticismo
sull'uso umano della conoscenza. Amleto è
il dramma di un uomo che si rifiuta di
nascere, che non vuole farsi avanti nel
mondo che lo attende. Una parte notevole
del volume consiste nell'esplorazione di "Re
Lear", uno dei più importanti contributi
critici di scuola anglo-americana dedicato al
capolavoro shakespeariano.
scetticismo nel teatro di Shakespeare,
Einaudi, 2004
Frye, N. Shakespeare: nove lezioni,
Einaudi, 1990
In nove lezioni tratte dai suoi corsi
universitari, il grande critico canadese ci
propone una personale riflessione sui
drammi shakespeariani, con particolare
attenzione alla tarda produzione, quei
romances che da qualche tempo vengono
individuati come una categoria a sé
nell’opera del grande drammaturgo.
Fusini, N. Di vita si muore. Lo spettacolo
delle passioni nel teatro di Shakespeare,
Mondadori, 2010
Conoscersi, riconoscersi: è questa la
straordinaria avventura in cui il teatro
shakespeariano trascina spettatori e lettori,
con la gioia che nasce dal sentirsi vivi. Ma
profonde e buie sono le cavità del cuore
umano che quel teatro, più di ogni altro
spettacolo, mette in scena. Per analizzarle
ed esporle alla luce Nadia Fusini compie un
viaggio nel mondo della tragedia di
Shakespeare, indagandone le passioni, da
quelle più vitali alle più inquietanti,
nell'incontro con figure letterarie che sono
per lei diventate intimamente familiari. E
così produce il miracolo dì renderle
vicinissime al modo nostro di vivere le
passioni. Bruto, Amleto, Claudio, Otello,
Iago, Lear, Macbeth, Ofelia, Cordelia,
Desdemona, lady Macbeth, Isabella:
ognuno di questi personaggi, colto nel
pieno rigoglio delle sue passioni, diviene un
esempio luminoso e paradigmatico di ciò
che anche a noi può succedere nella vita.
Così la distanza dei secoli si annulla, e
ognuno di noi si riconosce contemporaneo
di quelle figure, che sono lontane e
ieratiche soltanto in apparenza.
Fusini, N. Donne fatali. Ofelia, Desdemona,
Cleopatra, Bulzoni, 2005
Fusini, N. Vivere nella tempesta, Einaudi,
2016
Questo libretto di gradevolissima lettura ci
riporta ai tempi di Shakespeare, e all’odore
di legno e stallatico in mezzo al quale
doveva scrivere. Fusini osserva che ci sono
importanti personaggi femminili in
Shakespeare, sebbene gli attori all’epoca
fossero tutti uomini. E che grandi tragedie
scritte una dopo l’altra come Macbeth,
Antonio e Cleopatra e Corioliano, forse si
devono alla presenza nella compagnia, di
un giovane attore particolarmente dotato.
La "Tempesta" di Shakespeare è la
conchiglia di questo libro di tempeste, in
cui si narra di navi, isole, viaggi e naufragi,
e mari e oceani, dell'incontro con lo
sconosciuto, il selvaggio, il diverso.
Assistendo alla commedia, o leggendola e
rileggendola, viviamo il rischio del
naufragio e siamo premiati col dono della
salvezza. L'isola è infatti il luogo del
salvataggio ma è anche il luogo dove si
rimette in scena il delirio del potere, dove
vivere si presenta insieme come una
rinascita - e una ripetizione - e dove tutto
volge verso la commedia. La commedia
della vita umana. E se in questo suo ultimo
dramma Shakespeare sceglie di volgere la
trama verso uno scioglimento comico è
appunto perché sceglie la vita e con essa
non tanto il terrore, ma la pietà, la
meraviglia della pietà. Questo nuovo libro
di Nadia Fusini è una lettura emozionante e
una libera riscrittura della "Tempesta" e
insieme un invito a riflettere su quel che
significa l'atto di vivere: essere coscienti e
vigili di fronte alle piccole e grandi
tempeste della vita quotidiana. Per poi
della vita riconoscere il dono, la meraviglia.
Gentili, V. La recita della follia. Funzioni
dell'insania nel teatro dell'età di
Shakespeare, Einaudi, 1978
Ricavandola da oltre cento testi
drammatici, Vanna Gentili presenta la
doppia valenza del fool, il confronto
buffone-melanconico, l’alternanza di follia
reale e contraffatta. Queste sono alcune
delle molte opposizioni e distinzioni
tracciate nel suo studio sulla cultura
europea tra Cinque e Seicento: un deposito
di codici per una serie di espressioni
letterarie che si manifestano soprattutto
nel grande teatro inglese.
Greenblatt, S. Vita, arte e passioni di
William Shakespeare, capocomico: come
Shakespeare divenne Shakespeare,
Einaudi, 2005
Verso il 1590 un giovanotto di provincia
decide di cercar fortuna a Londra. E in un
brevissimo lasso di tempo diventa il
commediografo più celebre della sua epoca
e di tutti i tempi. Le sue opere sono
sofisticatissime e innovative, valgono la
politica in poesia, mischiano volgari
buffonerie con sottigliezze filosofiche,
fanno piangere e ridere e, soprattutto,
parlano del mondo con il linguaggio del
mondo. Un viaggio attraverso la vita di
Shakespeare, ricostruita e narrata da uno
dei suoi massimi studiosi: la strabiliante
storia di un successo la cui origine è
avvolta nel mistero.
documento di storia del gusto per coloro
che verranno dopo di noi.”
Kott, J. Shakespeare nostro
contemporaneo, Feltrinelli, 2002
È possibile accostarsi a Shakespeare come
a un contemporaneo senza falsare quei
valori storici dai quali tuttavia non può
prescindere la lettura di un testo poetico?
Non solo è possibile, risponde Jan Kott, ma
è questo l'unico modo di comprendere il
grande drammaturgo elisabettiano.
L'originalità dell'interpretazione passa
attraverso questa intuizione di fondo:
l'uomo, stritolato nell'ingranaggio della
storia, ritrova la propria dimensione
umana, la dimensione dell'intelligenza,
interrogandosi sul senso della vita e sul
proprio destino. Lo Shakespeare che esce
da questo libro, secondo quanto scrive
Mario Praz nella Prefazione (che è di per sé
un interessantissimo saggio sulla critica
storica e sulla critica valutativa), è ‟quale lo
può vedere oggi un lettore e uno
spettatore saturo dei drammi di Samuel
Beckett e di Berthold Brecht”. ‟Il merito di
Kott,” conclude Praz, ‟è di aver dato
all'opera shakespeariana un significato
vibrante di sensibilità moderna,
un'interpretazione valida come critica per
alcuni o molti contemporanei, e come
Lombardo, A. a cura di, Shakespeare e
Jonson: il teatro elisabettiano oggi,
Officina, 1979
Risultato di una ricerca seminariale
promossa dal Teatro di Roma e dall’Istituto
di Letteratura Inglese e Americana
dell’Università di Roma, protrattasi dal
novembre 1977 al maggio 1978, questo
volume documenta, soprattutto attraverso
l’analisi della drammaturgia di Shakespeare
e Jonson e quella dei loro allestimenti in
Italia, uno dei momenti cruciali della storia
del nostro teatro, spiegando le ragioni
dell’odierno interesse per la scena
elisabettiana.
Zazo, A. L. Introduzione a Shakespeare,
Laterza, 1993
In questo saggio viene individuato
l'elemento centrale dell'opera
shakespeariana nel personaggio di Amleto
e ripercorso, dramma per dramma, l'intero
itinerario dell'autore, esaminando in ogni
singola opera la presenza del personaggio,
della maschera di Amleto, dalla sua prima
incarnazione nel Riccardo III al Prospero
della Tempesta.
Narrativa
Jacobson, H. Il mio nome è Shylock,
Rizzoli, 2016
A quattrocento anni dalla morte di William
Shakespeare una grande impresa
letteraria: celebri autori contemporanei
riscrivono le maggiori opere del grande
drammaturgo.
In un cimitero del Cheshire, due uomini
non alzano lo sguardo: uno è Simon
Strulovitch, facoltoso filantropo e
collezionista di opere d’arte, padre dagli
entusiasmi volubili, invischiato in una crisi
familiare e bisognoso di qualcuno con cui
parlare. L’altro, trasportato nel
ventunesimo secolo con un mirabile gioco
di realismo magico, è Shylock, ora come
allora sospeso in un limbo di rabbia e
risentimento, controparte perfetta per le
domande esistenziali di Strulovitch. Dal
cimitero se ne vanno insieme, segnando
l’inizio di una straordinaria amicizia.Non
lontano da lì, la ricca Plurabelle vive in una
bolla di mondanità, interventi di chirurgia
plastica e feste sfarzose. Suo fedele amico
è D’Anton, malinconico dandy con la nobile
missione di portare sorrisi nelle vite degli
altri, che si ritrova a vestire un po’ per caso
i panni di Cupido per aiutare la figlia di
Strulovitch; e così, a sottoscrivere un patto
molto audace: anche lui, dovrà essere
pronto a rinunciare a «una libbra della sua
carne». «Ho immaginato Shylock» dice
Jacobson «come una persona reale,
contemporanea, non come un fantasma;
un personaggio del dramma e della
commedia dei nostri giorni.» Così, questa
riscrittura del Mercante di Venezia gioca
con il tempo per esaminare, con
intelligenza e lucida ironia, il travaglio di
essere padri, ebrei e, più in generale,
uomini che fanno i conti con il sentimento
della pietà.
personali convivono con il fascino dei
personaggi e dell'inimitabile linguaggio di
Shakespeare; un libro che sottolinea
l'importanza della letteratura capace non
solo di donare essenziali momenti di svago
ed evasione, ma anche di aiutare ad
affrontare traumi e difficoltà personali e
familiari.
Smith, B. Il ragazzo che amava
Shakespeare, Guanda, 2004
L'autore di questa appassionante
autobiografia è Bob Smith, attore e regista
del Connecticut, che svolge anche la
professione di "consulente"
shakespeariano: infatti legge e commenta i
testi di Shakespeare a gruppi di studenti,
attori e anziani, invitandoli a scoprirvi le
chiavi del successo e della felicità. Sono
questi i meravigliosi poteri della poesia, che
Bob scopre consultando la biblioteca della
cittadina in cui vive, quando è ancora poco
più che un bambino proveniente da una
famiglia piena di problemi. Da quel
momento non abbandonerà mai più i versi
dello scrittore inglese, che influenzeranno
non solo le sue scelte e la sua carriera
professionale ma anche le relazioni
interpersonali e la vita di ogni giorno. I
difficili rapporti con i genitori e la sorellina
handicappata, le difficoltà dell'adolescenza,
le indecisioni della giovinezza, la sofferta
conquista della maturità: tutte le tappe
della vita di Bob si susseguono in pagine
dalla prosa vivace e commovente, che
introduce nel racconto biografico la
citazione dei versi degli indimenticabili
capolavori dello scrittore inglese. Il risultato
è un libro di memorie in cui i ricordi
una storia tutta contemporanea di amicizia,
paranoia e redenzione, che si muove fra
parcheggi sotterranei, videogiochi di ultima
generazione, musei dell’automobile, angeli
caduti. Sulla scena si fronteggiano,
nell’ampio spazio del tempo, la gelosia
devastante di un marito e l’amore duraturo
di una figlia. E come già nell’originale
shakespeariano è proprio il tempo il
protagonista del romanzo, la sua natura
ellittica ed elastica; il tempo capace, a
sipario ancora alzato, di ridare un posto a
qualcosa che si credeva perduto.
Winterson, J. Lo spazio del tempo. Una
riscrittura del Racconto d’inverno, Rizzoli,
2015
Luogo dell’azione: Nuova Boemia, sud degli
Stati Uniti. In una notte di pioggia battente
e superluna, un pianista nero di nome Shep
è testimone dell’assassinio di un anziano
messicano; pochi minuti dopo,
abbandonata nella ruota per bambini di un
ospedale, trova una neonata bianca e,
accanto a lei, una ventiquattrore. L’uomo
solleva la bambina, “leggera come una
stella”, e decide di tenerla con sé. Luogo
dell’azione: oltreoceano, Londra. Leo Kaiser
è un disinvolto uomo d’affari che con i soldi
ci sa fare, molto meno con i sentimenti. Se,
come crede, la sua amata moglie lo
tradisce con il suo migliore amico, cosa
diavolo dovrebbe farsene della bambina
che lei ha appena dato alla luce?
Diciassette anni dopo, questa bambina di
nome Perdita chiederà conto del proprio
passato, “ci vuole così poco tempo per
cambiare una vita e ci vuole tutta una vita
per comprendere il cambiamento”. La
cover version di Jeanette Winterson del
Racconto d’inverno di William Shakespeare
è una brillante prova d’autore. Vibra
dell’eco dell’opera originale, abilmente
sospesa fra tragedia e commedia, ma è
Leong, S. Romeo e Giulietta, Rizzoli oltre,
2008
Le parole sono quelle di Shakespeare, i
disegni e le ambientazioni quelli dei manga
giapponesi. Fra i grattacieli della Tokyo
contemporanea Giulietta e Romeo si
amano nonostante appartengano a due
famiglie mafiose rivali. La tradizione
incontra l'innovazione per conquistare gli
appassionati di manga e i più fedeli cultori
del Bardo, e per affascinare i neofiti.
Vieceli, E. Amleto, Rizzoli oltre, 2008
Ambientata nella Danimarca del 2017,
devastata dai mutamenti climatici, la storia
di Amleto, il cui odio verso lo zio assassino
e usurpatore si carica di tormenti prima di
trasformarsi in vendetta. Amleto combatte
con la sua esistenza dolorosa e visionaria
nel mondo cibernetico del 2107. Le
domande e i dubbi di un capolavoro della
letteratura in una versione nuova e
originale.
Film in DVD
Amleto di Franco Zeffirelli (2006)
girovaghi arrivano a palazzo: Amleto fa loro
mettere in scena un dramma che ricalca la
sua vicenda familiare. La vendetta sarà
inesorabile, come una tempesta, e porterà
tutti nella tomba, vendicatore compreso.
As you like it (come vi piace) di Kenneth
Branagh (2006)
Amleto è un film del 1990 diretto da Franco
Zeffirelli, tratto dalla tragedia
omonima di William Shakespeare,
interpretato, tra gli altri, da Mel
Gibson, Glenn Close e Helena Bonham
Carter.
Amleto, principe di Danimarca, sa che suo
padre è stato ucciso a tradimento dal
fratello che ne ha usurpato il trono e
sposato la moglie. Ora Gertrude, la madre
di Amleto, siede sul trono a fianco di
Claudio, l'assassino di suo marito, e il
giovane principe medita la vendetta; per
compiere il suo piano non esita
a sacrificare l'amore che la
giovane Ofelia prova per lui. Il principe si
fa credere pazzo e la giovane donna ne
soffre fino a morirne. La tragedia intanto
incombe sul trono degli usurpatori e viene
scatenata nel momento in cui degli attori
Il Duca e sua figlia Rosalinda, insieme ad
un gruppo di fedeli, sono costretti ad una
rocambolesca fuga verso la foresta, dopo
che il fratello del Duca, Federigo, si è
impossessato illegittimamente del trono.
Nella foresta di Arden, Rosalinda,
accompagnata dalla sua migliore amica
Celia e dal buffone di corte Touchstone,
per nascondersi sarà costretta a prendere
le sembianze di un maschio innescando
così una serie di equivoci con Orlando,
ragazzo di cui è segretamente innamorata.
Kenneth Branagh, che si è da tempo
prefisso la missione di far rivivere l'opera
Shakespeare con i mezzi della
cinematografia nella probabile convinzione
che questa rappresenti il suo luogo
naturale, con As You Like It (Come Vi
Piace) si confronta con una commedia di
ambientazione bucolica, un balletto di
personaggi sul tema dell'amore romantico
e, in particolare, della coppia.
Spostando l'azione dalla Francia del
Seicento al Giappone dell'Ottocento,
Branagh ottiene un risultato visivo superbo,
che perfeziona colorando anche i
protagonisti, chi color dell'Africa e chi
d'Oriente. Come in un dipinto ispirato
all'Arcadia, ogni cosa è elegante, armonica,
musicale.
L'epilogo mette in scena uno dei versi più
noti della commedia, secondo cui tutto il
mondo è teatro e tutti gli uomini e le
donne non sono che attori, nel grande
spettacolo della vita.
Ambientato a Padova alla fine del XVI
secolo, il film narra la storia di due sorelle,
Bianca e Caterina.
Per divieto del padre, Bianca non può
sposarsi finché la sorella non avrà trovato
marito. Ma Caterina ha un carattere
terribile, e nessuno la vuole in moglie.
Sarà Petruccio a sposarla, dopo un
corteggiamento piuttosto agguerrito,
permettendo così a Bianca di sposare
Lucenzio.
Il film è una commedia brillante e
divertente, ricca di elementi comici e
trascinante soprattutto nelle sequenze di
lotta tra i coniugi e nei toni più sentimentali
della parte finale. La coppia Burton-Taylor
sembra approfittarne per riversare sullo
schermo le schermaglie della loro vita
privata: entrambi attori di altissimo livello,
l’uno è la spalla dell’altro.
La bisbetica domata di Franco Zeffirelli
(2005)
Film del 1967 diretto da Franco Zeffirelli,
tratto dall'omonima commedia di William
Shakespeare, è interpretato dalla coppia
d'oro dell'epoca formata da Elizabeth
Taylor e Richard Burton.
Hamlet di Kenneth Branagh (2007)
Hamlet è un film del 1996 diretto
da Kenneth Branagh, e presentato fuori
concorso al Festival di Cannes 1997.
Elsinore, Danimarca. In un tempo
imprecisato che sembra essere un oscuro
XIX secolo, il principe Amleto scopre che il
padre è stato ucciso dallo zio Claudio che,
sposando la vedova Gertrude, ha ereditato
il trono. Amleto decide quindi di fingersi
pazzo per preparare la sua vendetta.
Hamlet appare di fatto come una fusione
tra i temi tipici di Branagh, riconducibili ai
precedenti lavori del regista, e quelli
dell'Amleto shakespeariano; una riflessione
sulla vita, la morte, la natura umana, il
rapporto tra realtà e artificio, la paura della
perdita e l'incapacità degli uomini di
affrontare la realtà. La follia quindi, in tutte
le sue forme (la pazzia di Ofelia, la lucida
follia di Amleto, il rifiuto di Gertrude di
vedere i problemi) diventa l'unica via di
fuga da una realtà deludente e crudele, a
cui i personaggi preferiscono le menzogne
e le falsità che loro stessi hanno creato,
incuranti dei cambiamenti di un mondo al
quale non appartengono e che presto li
dimenticherà (l'ambientazione, sospesa
fuori dal tempo, mostra un mondo alle
soglie della modernità in cui i personaggi
del dramma, e il dramma stesso, risultano
estranei).
Molto rumore per nulla di Kenneth Branagh
(2006)
Film del 1993 diretto, prodotto e
interpretato da Kenneth Branagh affiancato
da Emma Thompson, Michael
Keaton, Denzel Washington, Keanu
Reeves, Robert Sean Leonard, Imelda
Staunton, Richard Briers e una
giovanissima Kate Beckinsale.
Il film fu presentato in concorso al 46º
Festival di Cannes. La commedia riprende
di pari passo l'originale shakespeariano,
rispettandone i tempi drammatici e la
filologia del testo.
La vicenda inizia con l'arrivo a Messina del
principe Pedro d'Aragona al ritorno da
imprese d'armi nella corte di Leonato. Uno
dei favoriti del principe, il conte fiorentino
Claudio, s’innamora della figlia di Leonato,
Hero.
Il padre approva, il matrimonio sembra
definito ma Don Juan, malevolo fratello del
principe, cerca in tutti i modi di mettere
zizzania.
Nel frattempo si assiste a una divertente
schermaglia tra Beatrice, nipote di Leonato
e il signor Benedetto da Padova, entrambi
arguti e sprezzanti le gioie dell'amore.
Un farsesco complotto, ordito dal principe
Pedro, mira a far cadere l'una nelle braccia
dell'altro: il principe Pedro, Leonato e
Claudio fanno credere a Benedetto che
Beatrice sia innamorata di lui; lo stesso
piano è attuato da Hero e dalle sue
damigelle con Beatrice.
Il film mantiene l'originale ambientazione a
Messina, ma è stato interamente girato in
una tenuta nei pressi di Greve in Chianti
(Firenze).
Otello di Colin Lowrey (2009)
Quando Desdemona sfida il senatore suo
padre e sposa Otello, il Moro di Venezia
sembra avere tutto - l'amore, l'amicizia,
una posizione sociale e il rispetto. Ma nel
grande amore di Otello per la sua sposa
risiedono i semi della sua stessa
distruzione. Ed ecco allora farsi avanti il
servo Iago - una figura di manipolatore
pronto ad alimentare i timori del Moro per i
suoi interessi...
La produzione televisiva del 1978 della BBC
vede tra i personaggi protagonisti i giovani
Anthony Hopkins e Bob Hoskins nei ruoli
rispettivamente di Otello e Iago, e ruota
attorno all'indiscusso talento dei due
giovani attori. Hopkins ammise, in
quest'occasione, "Otello è la parte che ho
sempre voluto interpretare". Insieme
tessono una sempre più intricata tela di
manipolazione, inganno e gelosia, che si
dipana lungo un tragico cammino verso la
comprensione di sé.
Romeo + Giulietta di Baz Luhrmann (2006)
Film del 1996 diretto da Baz Luhrmann, è
una rielaborazione in
chiave postmoderna della celebre tragedia
shakespeariana, con una convincente
prova del giovane Leonardo Di Caprio.
Le vicende ricalcano quasi interamente
quelle della celebre tragedia
shakespeariana, di cui sono ripresi
fedelmente i testi e i dialoghi. Cambia
invece il contesto, ambientato in epoca
moderna; Verona diventa la
moderna Verona Beach, sobborgo
immaginario di Los Angeles, le famiglie
rivali dei Montecchi e dei Capuleti sono
rappresentate come potenti imperi d'affari
in guerra tra loro, le spade sono sostituite
dalle armi da fuoco, tra tamponamenti in
auto e droghe sintetiche.
regina, che benedice la pièce, ma non
l'amore dei due.
Film del 1998, diretto da John Madden, è
stato insignito di molti premi, tra cui
3 BAFTA, 3 Golden Globe e 7 Oscar su 13
nomination, il che lo pone al terzo posto
dei film con più candidature all'Oscar.
Sogno di una notte di mezza estate di
Shakespeare in love di John Madden
(2004)
Nella Londra del giovane Shakespeare e di
Elisabetta I si combattono vere battaglie
fra teatri per assicurarsi le opere di scrittori
come William, appunto, e Christopher
Marlowe, che ha appena scritto il suo
Faustus. Shakespeare vorrebbe scrivere
una storia di pirati, poi "ripiega"
su Giulietta e Romeo. Si sa che solo gli
uomini potevano salire sul palcoscenico,
ma la giovane e bellissima Viola (Gwyneth
Paltrow) divorata dalla passione per il
teatro si traveste da uomo per fare
Giulietta. Fra l'equivoco iniziale e la
rappresentazione del dramma William e
Viola si amano furiosamente. C'è anche la
Michael Hoffman (2013)
Alla fine del 1800 nella località di Atena, in
Italia, c'è grande agitazione: siamo alla
vigilia delle nozze tra il duca Teseo e
Ippolita. Ma a margine di queste nozze,
procede anche la difficile storia d'amore tra
Ermia e Lisandro: i due non possono
coronare il loro sogno, perché il padre di
Ermia ha destinato la figlia a Demetrio,
innamorato non corrisposto di Ermia e a
sua volta amato ma senza speranza da
Elena. Durante la notte, gli amanti tentano
la fuga e si inoltrano nel bosco, inseguiti da
Demetrio ed Elena. Qui queste situazioni
vengono osservate da Oberon e dagli Elfi e
Fate del suo magico regno. Assegnando
alcuni compiti a Puck ed altri a Titania,
Oberon fa in modo che il corso degli eventi
cambi e l'amore giusto ritrovi la retta via.
Adesso può finalmente celebrarsi il
matrimonio tra Teseo e Ippolita. Durante le
nozze, la compagnia di attori dilettanti
diretta da Nick Chiappa mette in scena la
triste storia d'amore tra Piramo e Tisbe,
ottenendo grande successo.
Michelle Pfeiffer è Titania, regina delle fate.
Rupert Everett il suo sposo Oberon, geloso
e dispettoso. Stanley Tucci, piccole corna
sulla pelata, è il folletto Puck. E Kevin Kline
è Bottom, cioè Chiappa, il guitto mutato in
somaro per irridere le voglie di Titania.
Curiosità: questo film del 1999 è stato
girato interamente in Italia, mentre la
colonna sonora comprende Midsummer
Night's Dream (Mendelssohn) eseguita
dalla Deutsches Symphonie Orchester
Berlin diretta da Vladimir Ashkenazy.
L'ultima tempesta (Prospero’s Books) di
Peter Greenaway (2009)
Film del 1991 diretto da Peter Greenaway,
è tratto dall'opera shakespeariana “La
tempesta”. Prospero, ormai vecchio, è
stato spodestato dal fratello e ha perso così
il ducato di Milano. Ora vive su un’isola
dalla quale, scatenando una tempesta, fa
naufragare le navi di passaggio.
Misurandosi con un testo complesso e
bellissimo del Bardo, Greenaway dà sfoggio
a tutta la complessità tecnica di cui è
capace. L'inquadratura diventa satura di
immagini, di colori, di personaggi, di
dettagli, e la traccia sonora viene riempita
da suoni, diverse voci che si
sovrappongono, musiche minimaliste.
L'eccesso, il gusto per l'immagine pittorica
che va da Botticelli a Rubens, le danze di
spiriti e ninfe e tutto ciò che sta dentro alla
cornice dell'inquadratura è
meravigliosamente collegato al resto grazie
alla celeberrima colonna sonora del
grande Michael Nyman, che forse firma il
suo più grande capolavoro e con Prospero's
Magic la sua traccia più famosa.
West Side Story di Robert Wise e Jerome
Robbins (2004)
Film del 1961 diretto da Jerome
Robbins e Robert Wise, tratto dall'omonimo
musical del 1957, West side Story è uno
dei capolavori di tutti i tempi nella storia
del cinema, premiato con ben 10 Oscar e
osannato da milioni di persone in tutto il
mondo. E’ stato il primo film ad aver vinto
un doppio Oscar al miglior regista, ed è il
film di genere musicale ad aver ricevuto il
maggior numero di Academy Awards.
West Side Story è prima di tutto una
grande storia d’amore, ispirata alla tragedia
di Romeo e Giulietta. I protagonisti sono
Tony e Maria, due giovani, dell’Upper West
Side (da qui il titolo dell’opera) di New York
che s’innamorano nonostante facciano
parte di due bande diverse e ovviamente
rivali. Da una parte troviamo i bianchi
americani Jets di Tony e dall’altra i
portoricani Sharks di Maria. Le bande si
dividono il territorio e non c’è alcuna
possibilità che questi gruppi accettino una
relazione che in qualche modo possa unire
le due fazioni.