Nino Rota dedicò al clarinetto alcune delle pagine più riuscite della sua ricca produzione cameristica. Un primo esempio si ha con l’elegante e lirica Sonata in re, del 1945, in cui il dialogo tra pianoforte e clarinetto alterna momenti di fusione con altri di scambio poetico intenso. Composta nel 1945 per il clarinettista Attilio Torquato Scotese, docente presso l’allora Liceo Musicale barese di cui Rota era direttore, la Sonata, dopo un Allegretto scorrevole (cantabile) che giustifica gli aggettivi posti in esergo dall’Autore, si espande in un lirico Andante quasi adagio dai toni elegiaci che prepara un finale Allegro scorrevole, in cui ancora una volta l’aggettivo apposto indica precisamente il carattere fluido ed insieme agilmente mosso con cui la sonata si conclude. Al clarinetto senza accompagnamento Rota affidò il commento musicale per la prima rappresentazione nel 1950 del dramma di Ugo Betti Spiritismo nella vecchia casa, commentando la vicenda inquietante della ciarlataneria di un finto medium che inganna, con esiti tragici, una vedova che si illudeva di essere in contatto con lo spirito del defunto consorte. La forma di 6 variazioni e 3 suggestioni indica chiaramente il carattere liberamente evocativo che lo strumento è chiamato a creare intorno all’evento scenico. Nel 1977 il compositore con l’Allegro danzante arricchisce il repertorio clarinettistico con un brano in cui pianoforte e solista intessono un dialogo improntato a ricchezza melodica e brillantezza di scrittura strumentale che rendono gradevole ed interessante il lavoro, come sempre impegnativo e gratificante per gli esecutori. Rota era un pianista dotatissimo: come diceva Fedele D’Amico, “Nino suonava il pianoforte come altri parla”. Al suo strumento il musicista dedicò quattro lavori per pianoforte e orchestra e numerosi brani di diversa entità ed importanza sia in formazioni cameristiche che da solo. Nel 1930 Rota dedicò al suo vecchio maestro Ildebrando Pizzetti Ippolito gioca, una pagina pianistica brillante ispirata al figlioletto del compositore, che sarebbe diventato un architetto insigne paesaggista ed esperto di botanica. Tra il ’44 ed il ’45 elaborò una complessa Fantasia in sol minore per pianoforte, uno dei suoi lavori di più ampia struttura, articolato in diverse sezioni collegate tra loro, che richiede una solida preparazione per l’interpretazione date la complessità della forma e le difficoltà tecniche esecutive. Un ciclo importante nella produzione pianistica rotiana è quello dei 15 Preludi, composti nel 1964, che nella loro concisione rappresentano una sintesi significativa della poetica musicale del musicista, soprattutto quando li si ascolti tutti nella loro successione. I momenti lirici si alternano a quelli più icasticamente ritmici o virtuosistici, senza che vada mai persa la spontaneità dell’invenzione che si coniuga con la chiarezza del discorso musicale. I Sette pezzi difficili per bambini, risalenti al 1971, sono un notevole contributo alla letteratura per giovani pianisti che abbiano raggiunto una certa qual preparazione strumentale onde affrontarne le difficoltà tecniche: i più grandi compositori, da Bach a Schumann, da Ciaikovskij ad Khachaturian, hanno scritto per i giovani esecutori unendo alla freschezza dell’ispirazione, doverosa quando indirizzata a creature in formazione, un giusto impegno tecnico proporzionato allo scopo. E Rota, che era stato un fanciullo decisamente precoce nella realizzazione del suo talento musicale, in questi sette brani seppe infondere l’amore per i giovani musicisti in erba che come didatta aveva sempre posto in cima ai suoi pensieri. Nicola Scardicchio Spiritismo nella vecchia casa Sei variazioni e tre suggestioni per clarinetto solo Mauro Altamura Fantasia in sol minore per pianoforte Porsia Caragnano Sette pezzi difficili per bambini per pianoforte 1. Salti e giochi 2. Capriccio 3. Cantilena 4. 5. 6. 7. Michele Argentieri Le scalette Grillo notturno Puccettino nella giungla L’acrobata Ippolito gioca per pianoforte Pierluigi Carbonara Quindici Preludi per pianoforte Serena Valluzzi Allegro brillante per clarinetto e pianoforte Sonata in re per clarinetto e pianoforte Allegretto scorrevole (cantabile) – Andante quasi adagio – Allegro scorrevole Mauro Altamura, clarinetto Emanuele Petruzzella, pianoforte