Calendula arvensis L. - Parco Scientifico e Tecnologico del Molise

CALENDULA ARVENSIS L.
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Classe:
Magnoliopsida (Dicotyledoneae)
Ordine:
Asterales
Famiglia:
Asteraceae
Specie e descrittore:
Calendula arvensis L.
Nome comune:
Fiorrancio selvatico
Sinonimi:
C. parviflora Raf., C. arvensis L. subsp.
arvensis var. malacitana (Boiss. & Reut.)
Cout., C. officinalis L. subsp. arvensis (L.)
Fiori, C. malacitana Boiss. & Reut., C.
micrantha Tineo & Guss., C. aegyptiaca
Desf.
Forma biologica:
T scap (H bienn)
Parte balsamica:
Foglie, sommità fiorite
Principi attivi:
Mucillagini, saponine, acidi malico e
salicilico, tannini, calendolina ed olio
essenziale (Guarrera, 2006).
Usi etnobotanici:
Si utilizza come antiflogistico, detergente,
diuretico, emmenagogo, sedativo,
sudorifero, astringente ed emetocatartico.
La pianta era utilizzata anche per impacchi
sulla pelle in caso di arrossamenti e
irritazioni e per tingere stoffe (Guarrera,
2006).
Parte di interesse
profumiero:
Parti aeree
Periodo di raccolta:
Le foglie si raccolgono da Giugno ad
Ottobre, i fiori prima dell’antesi (Gastaldo,
1987).
Potenzialità d'uso:
Media
Pianta intera e particolare del fiore di
Calendula arvensis
(foto da www.calphotos.berkeley.edu )
Distribuzione e popolazioni
Globale e in Europa:
Corotipo: Euri-Mediterraneo.
È diffusa nella regione mediterranea, in Africa ed Eurasia. È introdotta in Nord-America
In Italia:
E’ presente in tutte le regioni ma è molto comune nel Centro-Sud e nelle isole; non più
registrata in Trentino Alto Adige (Conti et al., 2005).
In Molise:
Specie comune nelle aree antropizzate e coltivate della regione
Territorio S. Elena Sannita:
Rinvenuta nei coltivi e negli ambienti ruderali di tutto il territorio
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Ecologia, coltivazione e materiale raccolto
Ecologia:
Cresce negli incolti, nei campi, nei vigneti ed oliveti e ai bordi delle strade, dal piano fino
a 600 m (Pignatti, 1982).
È specie autogamia ed entomogama (Heyn & Joel, 1983). La dispersione è complessa: gli
acheni centrali si disperdono per barocoria, quelli mediani per anemocoria, e quelli esterni
per zoocoria (van Rheede van Oudtshoorn & van Rooyen, 1999).
Fenologia:
Fiorisce tutto l’anno (Pignatti, 1982).
Tecniche di riproduzione moltiplicazione:
Si riproduce per semi. Per la coltivazione gli esperti consigliano di distribuire i semi in
primavera in semiere con terriccio leggero e di trapiantare in seguito le piantine in
posizioni soleggiate. La specie talvolta si dissemina spontaneamente.
Frutti e semi:
I frutti sono acheni, senza pappo di tre forme diverse: gli esterni sono rostrati e lunghi fino
a 15 mm, i medi cimbiformi ed i centrali anulari. Il seme ne occupa la parte mediana
(Lodi, 1978).
Da fonti bibliografiche di dati di laboratorio risulta che: 1) i semi sono ortodossi; 2) il peso
medio di 1000 semi è di 6,2 g (RBG Kew, Wakehurst Place; Barclay & Earle, 1974); 3) il
contenuto medio di oli è pari al 40,6 % e il contenuto medio di proteine è pari al 42,1 %
(Barclay & Earle, 1974).
Particolare degli acheni di Calendula arvensis in fase di maturazione
(foto da www.funghiitaliani.it)
Compilatori:
Paura, Izzi, Cancellieri, Salerno
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