Attualità 15 Pandemie Dopo l’influenza aviaria mucca pazza arriva la febbre suina mucche pazze maiali raffredDati e dopo questi...? di Valentina Bottiglieri 4AM tirano fuori il bullismo, il fumo, l’alcol e la droga: temi trattati e ritrattati che riempiono i servizi di numeri. Ogni tanto saltano fuori notizie riguardanti la medicina, come il pesce al mercurio, l’Aviaria, la Mucca Pazza e la Febbre Suina, ogni anno ce n’è una, chissà cosa ci riserveranno per l’anno prossimo… Ma analizziamo realmente cosa significa pandemia e quali sono i rischi reali di quelle più recenti. D a, ormai, molti giorni si sente parlare di Febbre Suina ai telegiornali, sembra che sia diventata la notizia portante dei palinsesti. Ma tutto ciò perché? C’è un reale pericolo o tutto viene enfatizzato per riempire i TG? Solitamente vengono presentati numerosi servizi riguardanti lo stesso tema: prima lo scoppio della pandemia, poi i casi nel mondo, poi l’esperienza diretta di un contagiato, poi l’emergenza degli ospedali, poi la paura della gente, poi l’esercito messicano che sia adopera a distribuire mascherine igieniche…e poi? Quanto spazio resta per le altre notizie, quelle vere e vicine a noi? Sembra che i telegiornali seguano una moda, c’è il periodo degli stupri, quello del razzismo, quello degli infanticidi, degli uxoricidi, del terremoto…e quando non si sa di cosa parlare PANDEMIA Una pandemia è un’epidemia (malattia infettiva che colpisce quasi simultaneamente una collettività di individui con una ben delimitata diffusione nello spazio e nel tempo tramite il contagio) la cui diffusione interessa più aree geografiche del mondo, con un alto numero di casi gravi ed una mortalità elevata. Il termine pandemia si applica solo a malattie o condizioni patologiche contagiose. Le condizioni affinché si possa verificare una vera e propria pandemia sono tre: 1. la comparsa di un nuovo agente patogeno; 2. la capacità di tale agente di colpire gli uomini, creando gravi patologie; 3. la capacità di tale agente di diffondersi rapidamente per contagio. 16 FEBBRE SUINA L’influenza suina è una malattia respiratoria acuta altamente contagiosa tipica dei maiali, causata da diversi virus influenzali del tipo A, con alta infettività, ma bassa mortalità. È un virus in grado di trasmettersi da uomo a uomo, per via aerea e non per ingestione, immune ai vaccini comunemente usati contro l’influenza ma debellabile con i più conosciuti farmaci antivirali. Può capitare che i maiali vengano infettati da più di un virus per volta: il che può permettere ai geni di mischiarsi. Quando i suini vengono infettati da diverse tipologie di virus influenzali, si va incontro a fenomeni di riassortimento del virus. Il virus ha subito una mutazione che gli ha permesso di trasmettersi da uomo a uomo, durante questa mutazione potrebbe aver subito una attenuazione nella sua pericolosità. Non si può prevedere nulla, ci si potrebbe trovare in una situazione di massima gravità o in una che, viceversa, va via via stabilizzandosi. Il virus della febbre suina assomiglia molto a quello della spagnola, ma oggi la situazione sanitaria è nettamente migliorata rispetto ai primi del ‘900. I sintomi sono simili a quelli della "classica" influenza stagionale e vanno da casi di infezioni asintomantiche a casi più gravi di polmonite mortale. I casi lievi o asintomatici possono non essere riconosciuti; quindi la reale portata della malattia fra gli esseri umani è ancora sconosciuta. I virus influenzali possono essere trasmessi direttamente dai suini infetti all’uomo. In tutta Europa sono stati attivati i protocolli previsti in caso di poss i bile pandemia. L’Italia Pandemie Attualità si dichiara pronta a intervenire nel caso in cui la pandemia raggiungesse il nostro paese: ha scorte di antivirali per 40 milioni di persone. La trasmissione del virus avviene attraverso l’aria, non per ingestione. Per questo, la carne di maiale è sicura sia quella cotta sia quella conservata come gli insaccati. Non avviene contaminazione per via alimentare. Finora, i soggetti colpiti sono soprattutto giovani, in quanto non hanno avuto mai contatto con un virus di questo ceppo e quindi non hanno un patrimonio immunitario. Si può ipotizzare che i soggetti più suscettibili siano coloro che non erano ancora nati nel 1957 quando colpì l’asiatica, che sostituì il ceppo della spagnola, cioè il virus conosciuto più simile a quello della febbre suina. In linea generale tutte le pandemie hanno colpito più i giovani che gli anziani anche se alla fine il dazio più pesante in termine di decessi è stato pagato da questi ultimi. Pandemie nella storia Nella storia si sono verificate numerose pandemie, La maggior parte di esse furono originate dalla convivenza degli esseri umani con animali da allevamento; due esempi tipici sono l'influenza e la tubercolosi. Fra le pandemie più catastrofiche possiamo ricordare: • Febbre tifoide durante la guerra del Peloponneso, 430 a.C. • Morbo di Antonino, 165-180 (vaiolo) • Morbo di Giustiniano, a partire dal 541; fu la prima pandemia nota di peste bubbonica. • La Peste Nera, a partire dal 1300. • Il tifo, ai tempi delle Crociate. • Pandemie di colera dal 1816 al 1966 • L'"influenza spagnola", 1918-1919. • L'"influenza asiatica", 1957-1958. • L'"influenza di Hong Kong", 1968-1969. • La SARS, 2003. INFLUENZA AVIARIA L’Influenza aviaria è una malattia infettiva contagiosa altamente diffusiva, dovuta ad un virus influenzale che colpisce diverse specie di uccelli selvatici e domestici, con sintomi che possono essere in apparenti e lievi oppure gravi e sistemici con interessamento degli apparati respiratorio, digerente e nervoso ed alta mortalità, trasmissibile all'uomo. Il virus è particolarmente resistente alle basse temperature e, in tali condizioni, rimane vitale a lungo nelle Attualità 17 Pandemie MUCCA PAZZA feci, tessuti, acqua. Viene distrutto a 60 gradi in 30 minuti, bollitura in 2 minuti, luce solare diretta in 1÷2 giorni ed è inattivato immediatamente dai raggi UV e i comuni disinfettanti. Il virus aviario possiede un elevato tasso di mutazione. Dal 1996 è iniziata una serie di epidemie che ha coinvolto tutti i continenti. L'epidemia iniziata alla fine del 2003 nel sud-est asiatico (ancora in atto) ha coinvolto, sinora, più di 150 milioni di volatili. Il virus è entrato in Europa, e da qui nel resto del continente, nonché in Italia.Tutte le specie aviarie sono suscettibili di infezione. Molti uccelli sono migratori e trasportano il virus in tutte le parti del mondo. La trasmissione può essere diretta da soggetto a soggetto, o indiretta con acqua, oggetti e attrezzi contaminati soprattutto dalle feci. Si distinguono due forme cliniche principali della malattia: 1. influenza aviaria a bassa patogenicità (LPAI – Sintomi in apparenti) 2. influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI – Sintomi apparenti) • Le due forme, che possono coesistere, dipendono, oltre che dal ceppo virale anche dalla sensibilità dell’ospite per cui lo stesso virus può dare forme diverse in specie diverse. La morbilità è sempre elevata. In caso di focolai si prevede l’abbattimento e distruzione di tutti i volatili e di tutti i materiali contaminati. Il virus aviario può passare all'uomo. L'influenza aviaria negli uomini può essere individuata attraverso l'uso di virus vivi che interagiscono con gli anticorpi nel corpo del paziente. Farmaci antivirali sono talvolta efficaci sia per prevenire che per curare la malattia, ma nessun virus è stato realmente sconfitto da cure mediche. I sintomi sono simili ad altri tipi di influenza (febbre, tosse, mal di gola, dolori muscolari, congiuntivite e polmonite). L'encefalopatia spongiforme bovina (mucca pazza) è una malattia neurologica cronica degenerativa causata da un "agente infettivo non convenzionale", cioè una proteina patogena che colpisce prevalentemente i bovini. La causa della malattia viene imputata all'uso delle farine animali nell'alimentazione dei bovini. La comunità europea mette al bando definitivamente questa pratica evitando, in questo modo, il riciclaggio dell'agente infettante attraverso l'utilizzo di carcasse di bovini malati nella produzione di farine di carne ed ossa destinate all'alimentazione animale. In Italia, il Ministero della Sanita', vietando la vendita delle parti del bovino che interessano la colonna vertebrale e i gangli, il cervello e le "frattaglie” ed etichettando le carni bovine per consentire la tracciabilità e la trasparenza delle informazioni ai consumatori. L'agente infettivo è ritenuto essere una proteina modificata detta prione che colpisce i centri nervosi dell'animale. Questa proteina malformata va a danneggiare, in modo esponenziale, le cellule sane del cervello, deteriorando le condizioni fisiche e mentali dell'animale sino alla morte. I prioni malati sono resistenti alle alte temperature ed ai classici disinfettanti. Si ritiene che il contagio avvenga quando l'animale sano introduca nel proprio organismo, mediante l'alimentazione, tessuti di animali infetti. La modifica della sgrassatura delle farine, decisa nel Regno Unito, per sostituirvi l'uso di solventi con la sola spremitura, fu la causa diretta della mancata inattivazione del prione, in quanto nel processo a pressione non si raggiungevano quelle temperature che prima garantivano l'eliminazione del prione stesso. I primi sintomi, di carattere neurologico, si rivelano con modifiche del comportamento, ansieta' e aggressività, seguite da perdita dell'appetito e dell’equilibrio e della montata lattea. Dal 2001 la "fiorentina" torna sul tavolo degli Italiani.