MuCChe PaZZe MaiaLi raFFreddati e doPo queSti...?

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Attualità
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Pandemie
Dopo l’influenza aviaria mucca pazza arriva la febbre suina
mucche pazze maiali
raffredDati e dopo questi...?
di Valentina Bottiglieri 4AM
tirano fuori il bullismo, il fumo, l’alcol e la droga: temi
trattati e ritrattati che riempiono i servizi di numeri. Ogni
tanto saltano fuori notizie riguardanti la medicina, come
il pesce al mercurio, l’Aviaria, la Mucca Pazza e la Febbre
Suina, ogni anno ce n’è una, chissà cosa ci riserveranno
per l’anno prossimo… Ma analizziamo realmente cosa
significa pandemia e quali sono i rischi reali di quelle più
recenti.
D
a, ormai, molti giorni si sente parlare di Febbre Suina ai telegiornali, sembra che sia diventata la notizia
portante dei palinsesti. Ma tutto ciò perché? C’è un reale
pericolo o tutto viene enfatizzato per riempire i TG? Solitamente vengono presentati numerosi servizi riguardanti lo stesso tema: prima lo scoppio della pandemia, poi i
casi nel mondo, poi l’esperienza diretta di un contagiato,
poi l’emergenza degli ospedali, poi la paura della gente, poi l’esercito messicano che sia adopera a distribuire
mascherine igieniche…e poi? Quanto spazio resta per le
altre notizie, quelle vere e vicine a noi? Sembra che i telegiornali seguano una moda, c’è il periodo degli stupri,
quello del razzismo, quello degli infanticidi, degli uxoricidi, del terremoto…e quando non si sa di cosa parlare
PANDEMIA
Una pandemia è un’epidemia (malattia infettiva che colpisce quasi simultaneamente una collettività di individui
con una ben delimitata diffusione nello spazio e nel tempo tramite il contagio) la cui diffusione interessa più aree
geografiche del mondo, con un alto numero di casi gravi
ed una mortalità elevata. Il termine pandemia si applica
solo a malattie o condizioni patologiche contagiose. Le
condizioni affinché si possa verificare una vera e propria
pandemia sono tre:
1.
la comparsa di un nuovo agente patogeno;
2.
la capacità di tale agente di colpire gli uomini,
creando gravi patologie;
3.
la capacità di tale agente di diffondersi rapidamente per contagio.
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FEBBRE SUINA
L’influenza suina è una malattia respiratoria acuta altamente contagiosa tipica dei maiali, causata da diversi
virus influenzali del tipo A, con alta infettività, ma bassa
mortalità. È un virus in grado di trasmettersi da uomo
a uomo, per via aerea e non per ingestione, immune ai
vaccini comunemente usati contro l’influenza ma debellabile con i più conosciuti farmaci antivirali. Può capitare
che i maiali vengano infettati da più di un virus per volta:
il che può permettere ai geni di mischiarsi. Quando i suini vengono infettati da diverse tipologie di virus influenzali, si va incontro a fenomeni di riassortimento del virus.
Il virus ha subito una mutazione che gli ha permesso di
trasmettersi da uomo a uomo, durante questa mutazione potrebbe aver subito una attenuazione nella sua pericolosità. Non si può prevedere nulla, ci si potrebbe trovare in una situazione di massima gravità o in una che,
viceversa, va via via stabilizzandosi. Il virus della febbre
suina assomiglia molto a quello della spagnola, ma oggi
la situazione sanitaria è nettamente migliorata rispetto
ai primi del ‘900. I sintomi sono simili a quelli della "classica" influenza stagionale e vanno da casi di infezioni asintomantiche a casi più gravi di polmonite mortale. I casi
lievi o asintomatici possono non essere riconosciuti; quindi la reale portata della malattia fra
gli esseri umani è ancora sconosciuta. I virus
influenzali possono
essere trasmessi direttamente dai
suini infetti all’uomo. In tutta
Europa
sono
stati attivati i protocolli
previsti
in caso di poss i bile pandemia.
L’Italia
Pandemie
Attualità
si dichiara pronta a intervenire nel caso in cui la pandemia raggiungesse il nostro paese: ha scorte di antivirali
per 40 milioni di persone. La trasmissione del virus avviene attraverso l’aria, non per ingestione. Per questo, la
carne di maiale è sicura sia quella cotta sia quella conservata come gli insaccati. Non avviene contaminazione
per via alimentare. Finora, i soggetti colpiti sono soprattutto giovani, in quanto non hanno avuto mai contatto con un virus di questo ceppo e quindi non hanno un
patrimonio immunitario. Si può ipotizzare che i soggetti
più suscettibili siano coloro che non erano ancora nati
nel 1957 quando colpì l’asiatica, che sostituì il ceppo della spagnola, cioè il virus conosciuto più simile a quello
della febbre suina. In linea generale tutte le pandemie
hanno colpito più i giovani che gli anziani anche se alla
fine il dazio più pesante in termine di decessi è stato pagato da questi ultimi.
Pandemie nella storia
Nella storia si sono verificate numerose pandemie, La maggior parte di esse furono originate dalla convivenza degli
esseri umani con animali da allevamento; due esempi tipici
sono l'influenza e la tubercolosi. Fra le pandemie più catastrofiche possiamo ricordare:
•
Febbre tifoide durante la guerra del Peloponneso,
430 a.C.
•
Morbo di Antonino, 165-180 (vaiolo)
•
Morbo di Giustiniano, a partire dal 541; fu la prima
pandemia nota di peste bubbonica.
•
La Peste Nera, a partire dal 1300.
•
Il tifo, ai tempi delle Crociate.
•
Pandemie di colera dal 1816 al 1966
•
L'"influenza spagnola", 1918-1919.
•
L'"influenza asiatica", 1957-1958.
•
L'"influenza di Hong Kong", 1968-1969.
•
La SARS, 2003.
INFLUENZA AVIARIA
L’Influenza aviaria è una malattia infettiva
contagiosa altamente diffusiva, dovuta ad
un virus influenzale che colpisce diverse
specie di uccelli selvatici e domestici,
con sintomi che possono essere in apparenti e lievi oppure gravi e sistemici con interessamento degli apparati
respiratorio, digerente e nervoso ed
alta mortalità, trasmissibile all'uomo.
Il virus è particolarmente resistente
alle basse temperature e, in tali condizioni, rimane vitale a lungo nelle
Attualità
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Pandemie
MUCCA PAZZA
feci, tessuti, acqua. Viene distrutto a 60 gradi in 30 minuti, bollitura in 2 minuti, luce solare diretta in 1÷2 giorni
ed è inattivato immediatamente dai raggi UV e i comuni
disinfettanti. Il virus aviario possiede un elevato tasso di
mutazione. Dal 1996 è iniziata una serie di epidemie che
ha coinvolto tutti i continenti. L'epidemia iniziata alla fine
del 2003 nel sud-est asiatico (ancora in atto) ha coinvolto, sinora, più di 150 milioni di volatili. Il virus è entrato
in Europa, e da qui nel resto del continente, nonché in
Italia.Tutte le specie aviarie sono suscettibili di infezione.
Molti uccelli sono migratori e trasportano il virus in tutte
le parti del mondo. La trasmissione può essere diretta da
soggetto a soggetto, o indiretta con acqua, oggetti e attrezzi contaminati soprattutto dalle feci. Si distinguono
due forme cliniche principali della malattia:
1.
influenza aviaria a bassa patogenicità (LPAI – Sintomi in apparenti)
2.
influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI – Sintomi apparenti)
•
Le due forme, che possono coesistere, dipendono, oltre che dal ceppo virale anche dalla sensibilità
dell’ospite per cui lo stesso virus può dare forme diverse
in specie diverse. La morbilità è sempre elevata. In caso
di focolai si prevede l’abbattimento e distruzione di tutti
i volatili e di tutti i materiali contaminati. Il virus aviario
può passare all'uomo. L'influenza aviaria negli uomini
può essere individuata attraverso l'uso di virus vivi che
interagiscono con gli anticorpi nel corpo del paziente.
Farmaci antivirali sono talvolta efficaci sia per prevenire
che per curare la malattia, ma nessun virus è stato realmente sconfitto da cure mediche. I sintomi sono simili
ad altri tipi di influenza (febbre, tosse, mal di gola, dolori
muscolari, congiuntivite e polmonite).
L'encefalopatia spongiforme bovina (mucca pazza) è
una malattia neurologica cronica degenerativa causata
da un "agente infettivo non convenzionale", cioè una
proteina patogena che colpisce prevalentemente i bovini. La causa della malattia viene imputata all'uso delle
farine animali nell'alimentazione dei bovini. La comunità
europea mette al bando definitivamente questa pratica
evitando, in questo modo, il riciclaggio dell'agente infettante attraverso l'utilizzo di carcasse di bovini malati nella produzione di farine di carne ed ossa destinate all'alimentazione animale. In Italia, il Ministero della Sanita',
vietando la vendita delle parti del bovino che interessano la colonna vertebrale e i gangli, il cervello e le "frattaglie” ed etichettando le carni bovine per consentire la
tracciabilità e la trasparenza delle informazioni ai consumatori. L'agente infettivo è ritenuto essere una proteina modificata detta prione che colpisce i centri nervosi
dell'animale. Questa proteina malformata va a danneggiare, in modo esponenziale, le cellule sane del cervello,
deteriorando le condizioni fisiche e mentali dell'animale
sino alla morte. I prioni malati sono resistenti alle alte
temperature ed ai classici disinfettanti. Si ritiene che il
contagio avvenga quando l'animale sano introduca nel
proprio organismo, mediante l'alimentazione, tessuti di
animali infetti. La modifica della sgrassatura delle farine,
decisa nel Regno Unito, per sostituirvi l'uso di solventi
con la sola spremitura, fu la causa diretta della mancata
inattivazione del prione, in quanto nel processo a pressione non si raggiungevano quelle temperature che prima garantivano l'eliminazione del prione stesso. I primi
sintomi, di carattere neurologico, si rivelano con modifiche del comportamento, ansieta' e aggressività, seguite
da perdita dell'appetito e dell’equilibrio e della montata
lattea. Dal 2001 la "fiorentina" torna sul tavolo degli Italiani.
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