Fisiopatologia dell`Ipertensione Arteriosa: ruolo dell

Fisiopatologia dell’Ipertensione Arteriosa: ruolo dell’iperattività adrenergica
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Eugenio Greco – 2Raffaella Greco
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Departement of Internal Medicine, Institute Ninetta Rosano-Clinica Tricarico - Belvedere M.mo (CS) – ITALY
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Scientific Institute Ospedale San Raffaele – Milan – ITALY
Premesse e scopo dello studio
L’iperattività adrenergica ricopre un ruolo importante sin dalle prime fasi dell’ipertensione arteriosa essenziale, considerato il ruolo svolto dal
sistema nervoso simpatico sia sulla frequenza cardiaca che sul tono delle piccole e grandi arterie. L’iperattivazione simpatica si manifesta sia
nelle forme di ipertensione “stabili”, che in alcune forme particolari (“da camice bianco”, “mascherata”); il ritmo circadiano pressorio, le
oscillazioni spontanee nell’arco del periodo notturno e diurno, l’innalzamento mattutino dei valori pressori, la condizione “reverse dipping”
(pressione arteriosa notturna più elevata di quella diurna, con conseguente maggior rischio CV) sembrano regolati, tra i numerosi fattori
concorrenti, anche dall’ipertono adrenergico.
I recettori adrenergici (o adrenorecettori), recettori per le catecolamine adrenalina (epinefrina) e noradrenalina (norepinefrina), sono presenti
in molte cellule, ed il legame con l’agonista causa una risposta simpatica, con aumento della frequenza cardiaca, dilatazione pupillare,
produzione energetica e aumento del flusso sanguigno ai muscoli scheletrici. I β-AR iperattivi promuovono flogosi, ossidazione e nitrosilazione
di alcune proteine cellulari, con aumentata produzione di ROS e conseguente morte cellulare, continuum della disfunzione cardiaca.
Risultati
Vi sono due gruppi di AR, α e β, con alcuni sottotipi.
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Il recettore α ha i sottotipi α1 e α2, e la fenilefrina è un suo agonista selettivo.
Il recettore β ha i sottotipi β1, β2 e β3 e l’isoprenalina è un suo agonista selettivo.
L’adrenalina reagisce con entrambi gli adrenorecettori α e β, causando rispettivamente vasocostrizione o vasodilatazione.
Azioni specifiche dei β adrenorecettori
β1 recettori:
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incremento della gittata cardiaca attraverso un aumento della frequenza cardiaca e della frazione di eiezione;
Aumentata secrezione di renina dalle cellule iuxtaglomerulari;
Lipolisi nel tessuto adiposo.
β2 recettori:
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Rilasciamento della muscolatura liscia (es. nei bronchi);
Lipolisi nel tessuto adiposo;
Anabolismo nei muscoli scheletrici e dilatazione delle arterie muscolari;
Inibizione delle contrazioni miometrali (azione uterorilassante, utile per il controllo delle nascite premature);
Glicogenolisi e gluconeogenesi;
Contrazione degli sfinteri dell’apparato gastrointestinale;
Ispessimento delle secrezioni delle ghiandole salivari;
Inibizione del rilascio di istamina dai mastociti;
Aumentata secrezione di renina dalle cellule iuxtaglomerulari.
Β3 recettori:
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Aumento della lipolisi nel tessuto adiposo della termogenesi e del metabolismo energetico, con riduzione del peso corporeo;
Vasodilatazione attraverso la stimolazione di eNOS e maggiora produzione di ON;
Effetto cronotropo positivo e modulazione della forza di contrazione del cuore;
Diminuita contrazione del muscolo detrusore vescicale con rilassamento della vescica (migliora l’incontinenza urinaria);
Inibizione delle contrazioni miometrali (azione uterorilassante, utile per il controllo delle nascite premature);
Inibizione della motilità ileocolica;
Rilassamento della muscolatura liscia bronchiale.
Conclusioni
Dai dati esposti si evince l’importanza, nella patogenesi dell’ipertensione arteriosa, sia dell’ipertono adrenergico che del blocco β recettoriale e
del SRAA; un’azione terapeutica più mirata permetterà una migliore e più completa gestione del paziente iperteso.
Figura 1
Figura 2