STORIA DELL’ DELL’ALGEBRA 1 Le equazioni di 1° di 2°grado 1 Livia Giacardi - Maggio 2007 Cronologia Le origini dell’algebra si possono rintracciare presso le civiltà arcaiche quando i matematici egizi e babilonesi trovarono metodi per risolvere problemi in cui si chiede di trovare i valori numerici di certe grandezze incognite, essendo tali grandezze sottoposte a determinate condizioni. I successivi sviluppi dipendono dal confluire di due conquiste del pensiero umano: h l’ampliamento del campo numerico h il simbolismo 18001800-1650 a.C. Egizi - insieme numerico: interi > 0 e le frazioni con numeratore 1 calcoli aha (equazioni di primo grado), metodo di falsa posizione 2 1 18001800-1700 a.C. Babilonesi - insieme numerico: numeri esprimibili in modo finito in base 60 abile uso delle identità notevoli metodo del completamento del quadrato metodo della semisomma e della semidifferenza 300 a. C. Greci - Euclide: “algebra geometrica” (perché solo con la geometria si poteva lavorare sulle grandezze incommensurabili) III sec. Diofanto: recupero della tradizione babilonese Insieme numerico: razionali positivi Uso di abbreviazioni: algebra sincopata 3 VIIVII-XII sec. India - Brahmagupta, Mahvira, Bhaskara II sistema di numerazione decimale posizionale con lo zero considerato come un vero numero, uso dei razionali positivi e negativi, simbolismo rudimentale bîjaganita = scienza del calcolo analitico “La bîja è l’innata capacità di comprendere aiutata da vari simboli, che per l’istruzione degli intelletti meno acuti è stata esposta dagli antichi saggi che illuminano i matematici come il sole il loto e che ora ha preso il nome di algebra (bîjaganita)”[Bhaskara II] IX sec. Islam - compare il termine al-jabr Al-Khwarizmi diffonde il sistema di numerazione indiano ed è considerato il padre dell’algebra. Insieme numerico: razionali e irrazionali positivi 4 2 XII sec. Islam - Omar al Khayyam dà la seguente definizione di algebra: “L’arte dell’ al-jabr e dell’ al-muqabala è un’arte scientifica il cui oggetto è il numero puro e le grandezze misurabili in quanto incognite, ma rapportate ad una cosa nota, mediante la quale le si può determinare.” 2 x 2 + 68 − 10 x = 58 al-jabr si eliminano i termini negativi (completamento) 2 x 2 + 68 − 10 x + 10 x = 58 + 10 x al-muqabala 2 x 2 + 10 = 10 x si addizionano i termini simili (bilanciamento) 5 XVI sec. straordinari sviluppi dell’algebra in Italia: risoluzione delle equazioni di 3° e 4° grado (S. Dal Ferro, N. Tartaglia, G. Cardano, L. Ferrari). Introduzione dei numeri complessi (R. Bombelli) XVII sec. R. Descartes: introduzione del simbolismo 1629 A. Girard, Invention nouvelle en algèbre enuncia il teorema fondamentale dell’algebra (che sarà dimostrato in modo rigoroso oltre un secolo dopo) Incertezze nel considerare veri numeri i numeri irrazionali, i numeri 6 negativi (“falsi”) e i complessi (“anfibi fra essere e non-essere”) 3 inizi XIX sec. Algebra = teoria delle equazioni algebriche “L’algebra come la si intende comunemente, è l’arte di determinare quantità incognite in quanto funzioni di quantità conosciute o supposte tali; è altresì l’arte di trovare una soluzione generale per equazioni. Questa soluzione consiste nel ricercare per tutte le equazioni dello stesso grado, quelle funzioni dei coefficienti delle equazioni stesse che ne rappresentano tutte le radici. Finora il problema si può considerare risolto solo per equazioni di 1°. 2°, 3°, 4° grado…” [J.-L. Lagrange, 1808] 7 1799 C.F. Gauss dimostra nella sua tesi di dottorato il teorema fondamentale dell’algebra: “Demonstratio nova theorematis omnem functionem algebraicam rationalem integram unius variabilis in factores reales primi vel secundi gradus resolvi posse” Ogni equazione algebrica ha sempre una radice Gauss diede altre tre dimostrazioni di questo teorema. Da allora sono state date circa un centinaio. 8 4 Inizi XIX sec. sec P. Ruffini e N. Abel dimostrano che le equazioni algebriche generali di grado maggiore o uguale al 5° non sono risolubili mediante radicali in 18311831-1832 I lavori di E. Galois determinano un ampliamento degli orizzonti: dalla sua opera trae origine l’algebra astratta 1847 G. Boole afferma che l’algebra deve occuparsi “delle operazioni in sé considerate indipendentemente dalle materie diverse alle quali possono essere applicate” 9 Algebra astratta studio delle strutture algebriche Evoluzione del simbolismo ς è l’incognita x (arithmos) Δy è x2, dove Δ è l’iniziale di dúnamis, potenza /|\ 10 x − 8 = x2 +1 • yâ va 0 yâ 10 rû 8 yâ va 1 yâ 0 rû 1 x 2 ⋅ 0 + x ⋅ 10 − 8 x 2 ⋅1 + x ⋅ 0 + 1 yâ (yavat-tavat = tanto quanto) incognita yâ va (yavat-varga) incognita al quadrato rû (rûpa=ciò che appare) termine noto 10 5 x 2 + 9 = 10 x Census (possesso, ricchezza) è x2 10 x = x 2 + 9 11 Introduce le lettere per rappresentare le quantità incognite e le quantità note, indicando le prime con una vocale e le seconde con una consonante bx = x 2 + z 10 x = x 2 + 9 10 x − 8 = x 2 + 1 12 6 Un problema “algebrico” del III millennio a. C. Gli scavi della Missione Italiana di Roma, iniziati nel 1964, hanno portato alla luce i resti della splendida civiltà di Ebla (III millennio a. C.) e una biblioteca di 20000 tavolette (testi di tipo economico amministrativo, testi storici e giuridici, testi lessicali e grammaticali e letterari, enciclopedie, …) 13 Il problema dello scriba di Kĭš, Išma-Ia (2500 a. C.) 600 gal 3600 gal 36000 gal 360000 gal 360000 × 6 gal non svolto Problema dello scriba di Kiš Išma-Ia I simboli numerici sono molto simili a quelli sumerici 14 7 La chiave interpretativa sta nel simbolo che letteralmente significa “ grande” Gli storici interpretano gal come fattore moltiplicativo 60 ×, allora il problema dello scriba di Kiš è Qual è quel numero che moltiplicato per 60 dà 600, 3600,…? 60 x = 600 600 3600 = = … 36000 360000 360000 × 6 = = = … … … … 15 Vedi STORIA 1 Sistema di numerazione presso gli Egizi Sistema di numerazione decimale additivo senza lo zero (1800 a. C.) 1 10 100 101 100 … 1000 10.000 100.000 1.000.000 106 16 8 1 n < r > = parte Cubito reale, circa 1550 a.C. n 1 14 1 10 1 3 L'insieme numerico su cui operano gli Egizi è l'insieme dei numeri naturali escluso lo zero cui vanno aggiunte tutte le frazioni del tipo 1/n con n intero positivo e la frazione particolare 2/3. 17 I calcoli <aha> ‘h’w = mucchio, cumulo, quantità incognita Rhind 24, 25, 26, 27 metodo della falsa posizione x+ 1 x=b n Rhind 24 18 9 In che cosa consiste il metodo della semplice falsa posizione Devo risolvere l' equazione di 1° grado ax = b suppongo che la quantità incognita valga x' (falsa posizione) sostituisco x' nell' equazione di partenza 7 x = 52 x' = 7 7 ⋅ 7 = 49 ax' = b' x:x' = b : b' bx' x= b' x : x ' = 52 : 49 x=7 52 49 = 52 7 è un metodo aritmetico, non algebrico Es. 1 Tradurre con il simbolismo odierno i passaggi indicati dallo scriba ed eseguire le operazioni alla maniera degli Egizi 19 Problema 24 del Papiro Rhind 1. Una quantità, cui viene aggiunto un suo settimo, diventa 19 Prova a prendere 7. Aggiungi 1/7 di esso ad esso, ottenendo 8 2. Opera su questo 8 per ottenere 19 [dividi 19 per 8] 3. Ora moltiplica 2 + 1/4+ 1/8 per 7 Allora la risposta è 16 +1/ 2 +1/8 4. Prendi 1/7 di questa quantità ed aggiungilo ad essa, il risultato è il richiesto 19. 20 10 Traduzione del testo 1.Una quantità, cui viene aggiunto un suo settimo, diventa 19 Prova a prendere 7. Aggiungi 1/7 di esso ad esso, ottenendo 8 Rhind 24 2. Opera su questo 8 per ottenere 19 [dividi 19 per 8] 1 2 1/2 1/4 1/8 8 16 4 2 1 2+1/4+1/8 19 Interpretazione 1. 1 x = 19 7 x+ Metodo della falsa posizione Pongo x'= 7 2. 7+ 1 7=8 7 19 : 8 = x : 7 19 : 8 = 2+1/4 +1/8 1 1 1 1 3. x = 7.(2 + + ) = 16 + + 4 8 2 8 3. Ora moltiplica 2 + 1/4+ 1/8 per 7 1 2 4 2 +1/4 +1/8 4 +1/2 +1/4 8 + 1 +1/2 7 15+1+1/2+1/8 Allora la risposta è 16 +1/ 2 +1/8 4. Prendi 1/7 di questa quantità ed aggiungilo ad essa, il risultato è il richiesto 19. 4.Verifica1 1 1 1 1 1 16 + + + (16 + + ) = 2 8 7 2 8 1 1 1 1 1 16 + + + 2 + 2 + + = ... 2 8 7 14 56 = 19 21 Vedi STORIA 1 Sistema di numerazione sessagesimale posizionale babilonese Fa la sua comparsa nell’ambiente colto all’inizio del II millennio a.C. come strumento per la matematica e più tardi per l’astronomia I numeri da 1 a 59 sono scritti in modo additivo con la base ausiliaria 10, per i numeri superiori a 60 è utilizzato il principio 22 di posizione 11 h Manca lo zero sia in posizione mediale che finale h Le frazioni sessagesimali sono poste sullo stesso piano degli interi L’inverso di ogni numero regolare (contenente cioè solo i fattori 2, 3, 5) è esprimibile con una frazione sessagesimale finita. Gli inversi dei numeri irregolari come 7, 11, 13, … danno luogo a frazioni sessagesimali infinite periodiche: i Babilonesi usavano approssimazioni. 23 Il “calcolo algebrico” in Mesopotamia h Il simbolismo algebrico è assente. h Le incognite del problema sono espresse con termini tratti dalla geometria, ma sono usati in modo del tutto astratto: lunghezza uš larghezza sag area a-sa h Vengono affrontati problemi che conducono a equazioni di 2° grado, a particolari equazioni di grado superiore al 2° e a particolari sistemi  metodo del completamento del quadrato  metodo della semisomma e della semidifferenza  uso sistematico di identità notevoli  riduzione di problemi quadratici alla forma: trovare due numeri nota la loro somma (o differenza) e il loro 24 prodotto 12 Identità notevoli usate dai babilonesi e loro visualizzazione geometrica b2 b2 a2 (a + b)2 = a2+2ab+b2 (a + b)(a - b) = a2 - b2 (a - b)2 = a2- 2ab + b2 (a + b)2 - (a - b)2 = 4ab (a + b)2 + (a - b)2 = 2 (a2+b2) Es. 2 Non c’è però nessuna documentazione del fatto che i Babilonesi abbiano 25 ottenuto così le identità notevoli Osservare le figure e individuare, in ciascun caso, l’identità illustrata a b a2 – (a - b)2 a b 2a⋅b – b2 26 13 a a b b a2 – b2 a b b(a-b) + a(a-b) c (a + b + c)2 a b c 27 a2 + b2 + c2 +2ab +2ac +2bc Es. 3 Problema 1, BM 13901 Ho addizionato la superficie e il lato del mio quadrato: 0;45 Tu porrai 1 l’unità Tu dividerai in due l’unità: 0;30 Tu moltiplicherai 0;30 e 0;30 : 0;15 Tu aggiungerai 0;15 a 0;45 Tradurre con il simbolismo odierno i passaggi indicati dallo scriba ed esprimere i numeri indicati in notazione decimale 1 è il quadrato di 1 0;30 che tu hai moltiplicato, lo sottrai da 1 0;30 è il lato del quadrato 28 14 Traduzione Interpretazione Ho addizionato la superficie e il lato del mio quadrato: 0;45 Tu porrai 1 l’unità Tu dividerai in due l’unità: 0;30 Tu moltiplicherai 0;30 e 0;30 : 0;15 Tu aggiungerai 0;15 a 0;45 1 è il quadrato di 1 0;30 che tu hai moltiplicato, lo sottrai da 1 0;30 è il lato del quadrato x2+x = 3/4 1 = 60/60 1/2 = 30/60 2 2 (1/2) = 1/4 3/4 + 1/4 = x2+x + 1/4 (x+1/2)2 = 3/4 + 1/4 =1 1⎞ ⎛ ⎜ x + ⎟ =1 2⎠ ⎝ 1 x + =1 2 1 x =1− 2 2 ⎛1⎞ 3 1 x = ⎜ ⎟ + − = 1/2 (=0;30) ⎝2⎠ 4 2 Lo scriba calcola solo la radice positiva Problema 1, BM 13901 metodo del completamento del quadrato Es. 4 3 4 1 3 1 2 x + x + = + =1 4 4 4 2 (0;45 = 45/60) x + x = x 2 + bx = c 2 b ⎛b⎞ x =− + ⎜ ⎟ +c 2 ⎝ 229⎠ Trovare la soluzione positiva della seguente equazione con l’aiuto della geometria x2 + 4x = 32 Suggerimento: Costruire il quadrato di lato x e su due suoi lati consecutivi costruire due rettangoli di area complessiva 4x, completare il quadrato, … Dunque x2 2x x+2 x2 + 4x + 4 = 32+ 4 (x+2)2= 36 2x 22 da cui l’area del quadrato di lato x+2 è 36, dunque il lato x+2 = 6, da cui x = 4 30 15 Problema 9, BM 13901 Ho sommato la superficie dei miei due quadrati: 21,40, l’uno supera l’altro di 10 Tu dividerai in due 21,40, tu scriverai 10,50 Tu dividerai in due 10 : 5 Tu moltiplicherai 5 per 5 : 25 Tu sottrarrai 25 da 10,50: 10,25 Questo è il quadrato di 25 Scriverai 25 due volte Es. 5 Tradurre con il simbolismo odierno i passaggi indicati dallo scriba ed esprimere i numeri indicati in notazione decimale Aggiungerai il 5, che hai moltiplicato, al primo 25: 30, è il primo quadrato Sottrarrai 5 dal secondo 25: 20 è il secondo quadrato Traduzione Problema 9, BM 13901 metodo della semisomma e semidifferenza 31 Interpretazione Ho sommato la superficie dei miei due quadrati: 21,40, l’uno supera l’altro di 10 Tu dividerai in due 21,40, tu scriverai 10,50 Tu dividerai in due 10 : 5 Tu moltiplicherai 5 per 5 : 25 Tu sottrarrai 25 da 10,50: 10,25 Questo è il quadrato di 25 x2 + y2 = 1300 (= 21,40) x – y = 10 (x2 + y2)/2 = 650 (=10,50) (x – y )/2= 5 ((x – y )/2)2= 25 (x2 + y2)/2 - ((x – y )/2)2 = 625 (=10,25) 2 x2 + y 2 ⎛ x − y ⎞ −⎜ ⎟ = 25 2 ⎝ 2 ⎠ Utilizzo due volte (x + y )/2= 25 Scriverai 25 due volte Aggiungerai il 5, che hai x+ y x− y + = 30 (= x) moltiplicato, al primo 25: 30, è 2 2 il primo quadrato Sottrarrai 5 dal secondo 25: 20 x + y x − y − = 20 (= y ) è il secondo quadrato 2 2 x2 + y 2 ⎛ x + y ⎞ ⎛ x − y ⎞ =⎜ ⎟ +⎜ ⎟ 2 ⎝ 2 ⎠ ⎝ 2 ⎠ 2 2 32 16 In Grecia Sistema di numerazione alfabetico PIA = 100+10+1 poteva essere scritto anche così AIP o decimale additivo IAP 33 MIGLIAIA Per denotare i numeri superiori a 10000 viene usato il segno M iniziale di miriade λα M ,Δ ρ ν θ = 31·10000 + 4000 + 100 + 50 + 9 = 314159 34 17 Vedi STORIA 1 La scoperta, nell’ambito della Scuola pitagorica, delle grandezze incommensurabili (come il lato e la diagonale del quadrato), cioè grandezze per cui non esiste sottomultiplo comune, fece sì che l’aritmetica perdesse il suo primato. La geometria invece, potendo accogliere questa nuova realtà, si sviluppò notevolmente. Infatti una qualunque grandezza razionale o irrazionale può essere rappresentata con un segmento, il prodotto di due grandezze disuguali con il rettangolo avente per dimensioni i segmenti che le rappresentano, il prodotto di due grandezze uguali con il quadrato costruito sul segmento corrispondente,… Per questa ragione nella matematica greca classica troviamo solamente solamente la risoluzione geometrica di problemi riconducibili a equazioni di 1° 1° e di 2° 2° grado. Sarebbe improprio parlare di algebra. 35 Problemi di applicazione delle aree Si tratta di problemi geometrici riconducibili ad equazioni di 1° e di 2° grado che Proclo (V sec.) fa risalire ai Pitagorici e che vengono affrontati da Euclide nel I, II e VI libro degli Elementi Applicazione parabolica: parabolica = applicazione costruire un rettangolo di area data S su una base b. Indicata con x l’altezza il problema si traduce per noi in un’equazione di 1° grado: bx = S x b 36 18 Applicazione ellittica o per difetto: difetto: = mancanza, mancanza, difetto costruire un rettangolo di area data S su una base b - x e altezza x. Il problema si traduce per noi in un’equazione di 2° grado: (b - x)x = S x x b Applicazione iperbolica o per eccesso: eccesso = eccesso costruire un rettangolo di area data S su una base b + x e altezza x. Il problema si traduce per noi in un’equazione di 2° grado: (b + x)x = S b x 37 x Vedi STORIA 1 Euclide (300 a. C.) Insegna matematica in Alessandria d’Egitto. La sua opera gli Elementi sono il più perfetto esempio di assiomatica antica. A partire da alcune proprietà primitive (assiomi) la cui intelligibilità è garantita dall’evidenza, Euclide ricava deduttivamente tutte le altre proposizioni (teoremi). Visione della matematica di stampo platonico, dunque la matematica è razionalità pura. Gli Elementi di Euclide, Classici della scienza, Utet, Torino 1988 38 19 Elementi, Libro II dimostrazione geometrica rigorosa delle identità usate dai Babilonesi a b Prop. Prop. II. 4 “Se si divide a caso una linea retta, il quadrato di tutta la retta è uguale [in grandezza] alla somma dei quadrati delle parti e del doppio del rettangolo compreso dalle parti”. [p. 163] C ∧ (a + b)2 = a2 + b2 +2ab ∧ ∧ ∧ A B CGB = ADB (corrispond enti ) = ABD = GBC H K dunque CGB = GBC → BC = CG ∧ G ∧ ma BC = GK e CG = BK → GK = BK per cui il parallo log ramma CBKG ha tutti i D E lati uguali . Dico che gli angoli sono retti . 39 F A a C b ∧ B L ' angolo KBC è retto per ipotesi , dunque K anche GCB è retto (CG//BK) ∧ H G D e così pure gli altri E ⇓ CBKG è un quadrato. F Per la stessa ragione HGFD è un quadrato. I rettangoli ACGH e GKEF sono uguali perché costruiti su segmenti uguali , dunque (a+b)2 a2 + b2 +2 ab eq. 40 20 Prop. Prop. II.5 “Se si divide una retta in parti uguali e disuguali, il rettangolo compreso dalle parti disuguali della retta, insieme col quadrato della parte compresa fra i punti di divisione, è uguale [in grandezza] al quadrato della metà della retta”. [p. 166] a b a-b (a +b)(a - b) = a2 - b2 a2 (a+b)(a-b) + b2 eq. 41 II. 5 R(AD, DB) + Q(CD) = Q(AC) ADFE = ACHE + CDFH = CBKH + FKNM = Q(CB) - Q(CD) La dimostrazione Euclidea segue questa traccia cioè R(AD, DB) = Q(CB) - Q(CD) R(AD, DB) = Q(AC) - Q(CD) A C D B R(AD, DB) + Q(CD) = Q(AC) c.d.d. H E F K L M N 42 21 Es. 6 Quale identità è dimostrata nella seguente proposizione degli Elementi di Euclide? Prop. II.8 “Se si divide a caso una linea retta, il quadruplo del rettangolo compreso da tutta la retta e da una delle parti, insieme col quadrato della parte rimanente, è uguale [in grandezza] al quadrato descritto, come su una sola linea retta, sulla somma di tutta la retta iniziale e della detta parte” [p. 175] 4ab +(a-b)2=(a+b)2 A a C B b b oppure (a+b)2 - (a-b)2 = 4ab a-b b a-b b AB = a CB = b a+b A a B b 43 Prop. Prop. VI.12 “Date tre rette, trovare la quarta proporzionale dopo di esse” [p. 378] a b c Si tratta di trovare un segmento x tale che a:b=c:x Usando il nostro simbolismo il problema equivale a risolvere l’equazione di 1° grado ax = bc Si considerino due semirette DE e DF formanti un angolo qualsiasi. Si ponga DG = a, GE = b e DH = c. Si congiunga H con G e si conduca per E il segmento EF parallelo ad HG . D Poiché nel triangolo DEF il segmento GH//EF si avrà: DG : GE = DH : HF . HF è la quarta proporzionale cercata. E G H F 44 22 Diofanto di Alessandria (III sec.) è l’ultimo matematico greco creativo, la cui opera, Le Aritmetiche, si discosta nei metodi dalla matematica greca classica e recupera della tradizione logistica e l’eredità babilonese “La sua giovinezza durò 1/6 della sua vita; poi la sua barba crebbe per 1/12; si sposò dopo 1/7 e gli nacque un figlio dopo 5 anni. Il figlio visse la metà metà degli anni del padre e il padre morì morì 4 anni dopo il figlio” figlio” 1 1 1 x x+ x+ x+5+ +4 = x 6 12 7 2 x = 84 Le Aritmetiche 13 libri, circa 200 problemi 6 libri (manoscritto greco), 4 libri (manoscritto arabo) La formulazione del problema è astratta, solo in un secondo tempo vengono forniti i dati numerici e la risoluzione è puramente numerica e indipendente dall’interpretazione geometrica 45 (sintomatico è l’uso di potenze superiori al cubo) introduce delle abbreviazioni (algebra sincopata) l’incognita x del problema → arithmos (numero) ς x2 → Δy dove Δ è l’iniziale di dúnamis = potenza x3 → Ky (kúbos) x 4 → Δy Δ x6 → Ky K o M → unità (monás) e indica che ciò che segue è un numero puro /|\ → segno di sottrazione x6 - 5x4 + x2 - 3x - 2 o Ky K α Δy α /|\ Δy Δ ε ς γ M β (15x2-36)/(x4+36-12x2) Δy ιε /|\ M λς εν μοριω Δy Δα M λς /|\ Δy ιβ o o -l’insieme numerico è limitato ai razionali positivi - uso dei numeri negativi solo nei calcoli intermedi - soluzione di equazioni determinate e indeterminate - grande padronanza delle proprietà dei numeri, abilità nell’escogitare artifici 46 influenza sulla moderna teoria dei numeri 23 Alcune regole [Le Aritmetiche, I, pp. 1212-13, 155] Ariqmo\j me\n e}pi\ a}riqmo\n poluplasiasqei\j poiei~ du/namin, e}pi\ de\ du/namin, ku/bon,… } x × x = x 2 , x × x 2 = x 3 ,... Lei~vij e}pi\ lei~vin poluplasiasqei~a poiei~ u$parxin, lei~vij e}pi\ de\ u$parxin poiei~ lei~vin, kai\ th~j lei/vewj shmei~on V e}llipe\j/|\ka/tw neu~on, “Una mancanza moltiplicata per una mancanza fa un avere; una mancanza per un avere fa una mancanza e segno della mancanza [è] V troncato, rivolto in giù /|\ ” Es. Nel problema Probl. III. 8 deve sottrarre 2x + 7 da x2 + 4x + 1 e scrive x 2 + 2x - 6 Diofanto però usa i numeri negativi solo nei calcoli intermedi, mentre accetta come soluzioni dei problemi solo i razionali positivi. 47 Aritmetica, Prop. II. 8 “Decomporre un quadrato dato in due quadrati” Sul Codice di Madrid che ci ha tramandato il testo c’è l’annotazione: “Che la tua anima, o Diofanto, sia con Satana per la difficoltà dei tuoi altri teoremi e soprattutto per questo” Fermat: “Al contrario è impossibile decomporre un cubo in due cubi, un biquadrato P. de Fermat (1601-1665) in due biquadrati, sia in generale una potenza qualunque superiore al quadrato in due potenze dello stesso grado: io ne ho scoperto una dimostrazione meravigliosa, ma il x n + y n = zn margine è troppo stretto per non ammette soluzioni contenerla” Il “teorema di Fermat” Fermat” sarà sarà dimostrato intere positive diverse da 0 per n ≥ 3 48 da Andrew Wiles solo nel 19941994-95 24 In India La civiltà Hindu risale almeno al 2000 a.C., Iscrizione sanscrita dell’876 ma i primi documenti di carattere matematico risalgono solo al VII sec. a.C. e hanno un carattere primitivo. Il periodo più importante è quello che va dal II all’XII secolo e vede operare matematici come Aryabhata (V sec), Brahmagupta (VI VII sec), Mahavira (IX sec. ), Bhaskara II (XII sec) Il sistema di numerazione posizionale in base 10 con un simbolo per lo zero si può far risalire al 200 a. C., anche se è solo dopo il V sec. che divenne di uso comune, quando si ebbe una trattazione completa dell’aritmetica decimale e l’enunciazione delle proprietà dello zero. 49 VII - IX sec. 1 ⎛1 1⎞ ⎛ 1⎞ ⎛1 1 1⎞ ⎛1 1 1⎞ + ⎜ ⋅ ⎟ + ⎜1 : ⎟ + ⎜ + ⋅ ⎟ + ⎜ − ⋅ ⎟ 2 ⎝ 4 4⎠ ⎝ 3⎠ ⎝ 2 2 2⎠ ⎝ 3 2 3⎠ 1 1 - uso delle frazioni (bhinna = rotto) indicate 2 4 come facciamo noi senza la linea divisoria - uso dei numeri negativi rappresentati sovrapponendo un punto al simbolo numerico • 9 = - 9, però generalmente non è considerata la soluzione negativa di un’equazione di secondo grado sama-karana equazione - uso di abbreviazioni yâ (yavat-tavat = tanto quanto) incognita yâ va (yavat-varga) incognita al quadrato rû (rûpa=ciò che appare) termine noto 1 4 1 1 3 1 2 1 2 1 3 • 11 22 . • yâ va 0 yâ 10 rû 8 yâ va 1 yâ 0 rû 1 10 x − 8 = x 2 + 1 50 25 Alcune Definizioni e Regole Brahmagupta definisce lo zero come il risultato dell’operazione di sottrarre fra loro due numeri uguali. “Il prodotto di un numero positivo per un negativo è negativo;di due negativi è positivo; un positivo moltiplicato per un positivo è positivo” [Brahmagupta, VII sec.] “Il quadrato di un numero positivo o negativo è positivo” [Brahmagupta, VII sec.] “Se zero è aggiunto ad un numero, il numero è invariato; lo stesso è vero quando lo zero è sottratto. Nell’operazione di moltiplicazione o divisione di zero per un altro numero il risultato è zero” [Aryabhata II, X sec.] [Datta,Singh, I, 238-243; II, 51 22-24] [Colebrooke, p. 347] Esempio tratto dall’opera Kuttakadyaya di Brahmagupta (VII sec.) • yâ va 1 • yâ 10 rû 9 • Il numero puro 9 è moltiplicato per il quadrato • 1: 9 . sia aggiunto al quadrato della metà del numero di mezzo 25, che fa 16, la cui radice è 4, meno• la metà dell’incognita 5 : 9 Si divida 9 per il quadrato 1. Ecco il valore dell’incognita Traduzione simbolica x2 - 10x = -9 - 9×1= - 9 (-10 : 2)2 = 52 25 +(-9) = 16 16 = 4 4 - (-5) = 9 9 =9 1 x=9 Formalizza zione ax 2 + bx + c = 0 − ac b2 ⎛ b ⎞ =⎜ ⎟ 4 ⎝2⎠ b2 − ac , 4 − b + 2 − x= 2 b2 − ac 4 b2 − ac 4 a b + 2 b2 − ac 4 52 a 26 Bhaskara II, Bîjaganita (1150) “Regola: la somma dei quadrati di due quantità differisce dal quadrato della loro somma di due volte il loro prodotto” Per esempio, siano le quantità 3 e 5. I loro quadrati sono 9 e 25. Il quadrato della loro somma, 64. Guarda: 3×5 32 3 52 5 8 Qui le celle quadrate sono chiaramente eguali a due volte il prodotto; e la proposizione è dimostrata” (x+y)2- (x2+y2) = 2xy 53 [Colebrooke, p. 224] Bhaskara II, Bîjaganita (1150) Un problema di IV grado “Se tu sei versato nelle operazioni dell’algebra, dimmi il numero il cui biquadrato meno il doppio della somma del quadrato e di duecento volte il numero è uguale alla miriade meno 1”. x 4 − 2( x 2 + 200 x) = 10000 −1 Baskara cerca con " ingegnose" manipolazi oni di avere un quadrato sia al primo che al secondo membro : x 4 − 2 x 2 − 400 x = +10000 −1 x 4 + 2 x 2 + 1 = 4 x 2 + 400 x + 10000 ( x 2 + 1) 2 = (2 x + 100 ) 2 x 2 + 1 = 2 x + 100 x 2 − 2 x + 1 = 100 ( x −1) 2 = 10 2 x −1 = 10 x = 11 aggiunge +4x2 ad ambo i membri Eguaglia le radici positive Trova una sola soluzione 54 [Colebrooke, p. 215] 27 Nel mondo islamico La civiltà islamica si sviluppa a partire dal 622 (anno della fuga di Maometto a Medina) e raggiunge il massimo splendore tra il IX e il XIII sec. 55 I matematici e gli scienziati islamici danno contributi importanti all’algebra, alla trigonometria e alla geometria, e attraverso una fitta opera di traduzioni dei classici greci hanno fatto sì che il sapere antico non andasse perduto. Verso l’830 il califfo al-Ma’mūn fonda a Bagdad la Casa della saggezza (Bayt al-Hikma) che richiama scienziati e letterati. Fra di essi vi erano molti traduttori con il compito di tradurre dal greco i testi matematici e filosofici (Euclide, Archimede, Apollonio, Diofanto, Aristotele,…) Il fiorire della traduzioni si verificherà anche in Spagna dopo la 56 conquista araba (Cordova, Toledo, Saragozza, …) 28 Muhammed ibn Musa alal-Khwarizmi (780-850), è considerato il padre dell’algebra. A lui si deve anche la prima esposizione del sistema di numerazione indiano decimale posizionale e delle operazioni in un’opera che ci è pervenuta solo nella versione latina Algoritmi de numero indorum Omar al Khayyam (1048-1131?) nell’opera Sulle dimostrazioni di al-jabr e al-muqabala ci dà la seguente definizione di algebra: “L’arte dell’ al-jabr e dell’al-muqabala è un’arte scientifica il cui oggetto è il numero puro e le grandezze misurabili in quanto incognite, ma rapportate ad una cosa nota, mediante la quale le si può determinare.” al-jabr (completamento) al-muqabala (bilanciamento) 2 x 2 + 68 − 10 x = 58 si eliminano i termini negativi 2 2 x + 68 − 10 x + 10 x = 58 + 10 x 2 x 2 + 10 = 10 x 57 si addizionano i termini simili Al-Khwarizmi, Al-kitab al-mukhtasar fi hisab al-jabr wa'l-muqabalah" [830 circa] (Breve opera sul calcolo di spostare e raccogliere) raccogliere) La forma espositiva adottata è quella dell’algebra retorica: i numeri sono chiamati dirham, l’incognita x con say’ (cosa) o gizr (radice) ed il quadrato dell’incognita x2 con mal (possedimento). I caratteri salienti del libro possono essere così riassunti: - parte dalle equazioni e solo successivamente considera i problemi. Ciò denota una visione dell’equazione come oggetto matematico in sé, svincolato dalle applicazioni - ricerca la soluzione delle equazioni per via algebrica di cui fornisce la giustificazione geometrica sfruttando l’eredità classica greca. - si limita a considerare le equazioni di primo e secondo grado - non tiene conto delle soluzioni negative e nulle, nonostante conoscesse l’esistenza dei numeri negativi dagli indiani, forse perché era legato all’interpretazione geometrica delle grandezze (sempre positive). - classifica le equazioni e fornisce il metodo risolutivo discutendone infine la risolubilità. 58 29 Distingue 6 tipi canonici di equazioni, dove i coefficienti a, b, c sono interi positivi: 1. 2. 3. 4. 5. 6. Quadrati uguali a radici Quadrati uguali a numeri Radici uguali a numeri Quadrati e radici uguali a numeri Quadrati e numeri uguali a radici Radici e numeri uguali a quadrati ax2 = bx ax2 = c ax = c ax2 + bx = c ax2 + c = bx bx + c = ax2 Non considera la soluzione x=0 Non utilizza quasi mai gli irrazionali gizr asamm = radice sorda 59 60 30 Come si vede egli ottiene le due soluzioni positive dell’equazione alle quali affianca il seguente commento: "…Se tu affronti un problema che si riconduce a questo tipo di equazione, verifica l'esattezza della soluzione con l'addizione, come si è detto. Se non è possibile risolverlo con l'addizione, otterrai certamente il risultato con la sottrazione. Questo è il solo tipo in cui ci si serve dell'addizione e della sottrazione, cosa che non trovi nei tipi precedenti. Devi inoltre sapere che se in questo caso tu dividi a metà la radice e la moltiplichi per se stessa e il prodotto risulta minore del numero che è aggiunto al quadrato, allora il problema è impossibile. Se invece risulta uguale al numero, ne segue che la radice del quadrato sarà uguale alla metà delle radici che sono col quadrato, senza che si tolga o si aggiunga qualcosa." 2 ⎛ p⎞ ⎜ ⎟ >s ⎝2⎠ → Δ>0 due soluzioni reali 2 ⎛ p⎞ ⎜ ⎟ <s ⎝2⎠ → Δ<0 nessuna soluzione reale 2 ⎛ p⎞ ⎜ ⎟ =s ⎝2⎠ → Δ=0 due soluzioni reali coincidenti Dà una dimostrazione geometrica separatamente per le due soluzioni. 61 Costruzione geometrica della prima soluzione il rettangolo GCDE, di lati GC= p e CD = x, è formato dal quadrato ABCD = x2 e dal rettangolo GBAE = (p-x)x = s. Se si pone x < p/2 si può innalzare da F, punto medio di GC, la perpendicolare FH a GC e prolungare FH del segmento HK=AH=p/2 - x. M M x p 62 31 Si costruiscono quindi i quadrati GFKM = ⎛ p⎞ ⎜ ⎟ ⎝2⎠ 2 e IHKL = ⎛p ⎞ ⎜ − x⎟ ⎝2 ⎠ 2 . Dalla costruzione risulta che i rettangoli EILM e FBAH sono uguali, per cui IHKL risulta essere la differenza fra q(GFKM) e r(GBAE), 2 2 p p cioè ⎛⎜ − x ⎞⎟ = ⎛⎜ ⎞⎟ − s . ⎝2 ⎠ ⎝2⎠ 2 p Dunque IH = AH = ⎛⎜ ⎞⎟ − s e ⎝2⎠ AD = HD–AH = M 2 = x= p ⎛ p⎞ − ⎜ ⎟ −s 2 ⎝2⎠ 63 Quadrati e radici uguali a numeri “…un quadrato e 10 radici sono uguali a 39 unità. Il modo di risolvere questo tipo di equazione è prendere mezza radice appena menzionata. Adesso, le radici nel problema sono dieci. Quindi prendiamo la metà ossia 5, che moltiplicato per se stesso dà 25, una somma che unita a 39 dà 64. Avendo preso poi la radice quadrata di questo che è 8, sottratto della metà delle radici, 5, diventa 3. Il numero 3 quindi rappresenta una radice di questo quadrato, che è 9 naturalmente. 9 quindi dà il quadrato” Traduzione simbolica x2 + 10x = 39 Formalizzazione x2 + px = q 10 : 2 = 5 5 · 5 = 25 p p ⎛ p⎞ ⋅ =⎜ ⎟ 2 2 ⎝2⎠ p:2 25 + 39 = 64 64 =8 8–5=3 x=3 x2 = 9 2 2 ⎛ p⎞ ⎜ ⎟ +q ⎝2⎠ 2 p ⎛ p⎞ x= ⎜ ⎟ +q− 2 ⎝2⎠ 64 32 ⎛ 10 ⎞ ⎜ ⎟ ⎝ 4⎠ x Prova geometrica Completamento del quadrato 2 x2 + 10x = 39 Costruisce sui lati del quadrato di lato x quattro rettangoli di base 10/4 e per completare la figura occorrono quattro quadratini di lato 10/4: 10 4 x2 + 4·(10/4)x + 4·(10/4)2 = = x2 +10x +25 Sapendo che x2 + 10x = 39, il quadrato esterno ha un'area 2 ⎛ 10 ⎞ 39 + 4⎜ ⎟ = 64 ⎝4⎠ lato misura 8. Dalla figura si osserva che il lato è di lunghezza 10 10 +x+ , 4 4 x + 5 = 8, che dà x = 3. Es. 7 e il suo quindi 65 Trovare le soluzioni positive della seguente equazione come fa Al-Khwarizmi x2 + 4x = 32 Suggerimento: Costruire il quadrato di lato x e sui suoi lati costruire 4 rettangoli di lato 1. Completare il quadrato, … 12 x2 1 x+2 Dunque x2 + 4(1)x + 4(12) = x2 + 4x + 4 ma x2 + 4x vale 32 dunque il quadrato esterno ha area 32+4 =36 e il suo lato x+2 sarà = 6, da cui x = 4 66 33 Omar al-Khayyam (1048 – 1131?) Astronomo, matematico e poeta persiano, celebre per le sue Quartine (Rubáiyát) “Il tuo oggi non ha potere sul domani, e il pensiero del domani non ti frutta che malinconia. Non buttar via questo istante, se il tuo cuore non è pazzo, ché questo resto di vita non si sa quanto possa valere” 67 “Sulle dimostrazioni dei problemi di al-jabr e al-muqabala”. Con al-Khayyam l'algebra diventa la teoria generale delle equazioni algebriche di grado minore o uguale a tre e con coefficienti interi positivi I risultati più importanti ottenuti da al-Khayyam si possono così riassumere 9 Osserva il principio di omogeneità dimensionale tra le grandezze 9 Per le equazioni di terzo grado non riconducibili ad equazioni di secondo, riconoscendo il suo fallimento nella ricerca delle radici per via algebrica, ricava le soluzioni per via geometrica mediante intersezione di coniche 9 Considera solo le soluzioni positive (non le radici negative) delle quali discute le condizioni di esistenza 9 Nonostante l’analisi sia profonda e dettagliata gli sfugge il caso della terza soluzione positiva dell’equazione x3+ bx = ax2+ c 68 34 Classifica le equazioni secondo il loro grado e il numero di monomi che le compongono, in particolare suddivide le equazioni di terzo grado in binomie, trinomie e quadrinomie, come segue (a, b, c costanti e positive): x3 = c - equazione binomia x3 + bx = c - equazioni trinomie senza termine di secondo grado I. x3 + c = bx bx + c = x3 - trinomie senza termine di primo grado x3 + ax 2 = c II. x3 + c = ax 2 ax 2 + c = x3 - quadrinomie in cui tre termini positivi sono uguali ad un termine positivo I. x3 + ax 2 + bx = c x3 + ax 2 + c = bx x3 + bx + c = ax 2 ax 2 + bx + c = x3 - quadrinomie in cui due termini positivi sono uguali a due termini positivi x3 + ax 2 = bx + c II. x3 + bx = ax 2 + c x3 + c = ax 2 + bx 69 Il primo matematico di rilievo in Occidente è Leonardo Fibonacci Pisano (ca. 11801180-ca.1240) che in giovane età imparò la matematica dagli arabi nella città di Bugia, dove il padre notaio curava nella dogana gli interessi dei mercanti, e nei viaggi successivi in Egitto, Siria, Grecia, ... 70 35 Il frutto di questi viaggi e di questi studi è il Liber Abaci (1202) che è una summa del sapere aritmetico e algebrico del mondo arabo Si compone di 15 capitoli - i primi 7 capitoli sono dedicati all’introduzione delle cifre indoarabiche, alla numerazione decimale posizionale, agli algoritmi delle operazioni. - 4 capitoli sono dedicati all’aritmetica mercantile - vi è poi un capitolo di problemi miscellanei, fra cui problemi di “matematica ricreativa” - il cap. 13 è dedicato al metodo della falsa posizione - i capitoli 14 e 15 sono dedicati alla teoria delle proporzioni e all’algebra. Liber Abaci, I numeri di man dritta 71 Abacisti contro Algoristi Leonardo Pisano diede un notevole impulso alla diffusione in Italia delle cifre indoarabiche (sistema decimale posizionale) e del calcolo con carta e penna, ma nel resto dell’Europa l’uso dell’abaco resistette a lungo, anche perché i sistemi monetari e di misura non erano decimali. Locuzioni come “prenderne uno, riportarne due, …” traggono origine 72 dalla pratica dell’abaco. 36 Evoluzione delle cifre indoarabiche XII sec. XIII sec. XIV sec. XV sec. Inizi XVI sec. 73 L’ultimo capitolo del Liber Abaci è dedicato all’ all’algebra [pp. 406 segg.] La trattazione è divisa in due parti: h la prima di carattere teorico in cui, seguendo Al Khwarizmi, Leonardo Pisano discute i sei tipi di equazioni di 2° grado, dà le regole per la soluzione e la dimostrazione geometrica h la seconda contiene un centinaio di problemi risolti con l’uso di queste regole 74 37 Le regole non sono date mediante formule, ma mediante una ricetta verbale. Vediamo per esempio il caso “censo e numero uguale a radici” radici” x 2 + c = bx [p. 409] Successivamente dà la dimostrazione geometrica basandosi sulla Prop. II. 5 degli Elementi di Euclide 75 Es. 8 Tradurre e interpretare il passo di Leonardo Pisano “Quando avviene che il censo e il numero sono uguali alle radici, sappi che ciò non si può fare a meno che il numero sia uguale o minore del quadrato della metà delle radici. E se il numero è uguale, la soluzione è la metà delle radici. Se invece è minore, sottrai il numero dal quadrato della metà delle radici, e sottrai la radice del risultato dalla metà delle radici … ovvero somma la radice del risultato con la metà delle radici” In questo modo Fibonacci trova sia la condizione per l'esistenza di radici reali dell'equazione x2 + c = bx, sia le due radici positive dell'equazione che noi scriviamo: x = b − ( b )2 − c 2 2 x = b + ( b )2 − c 2 2 76 38 Il Liber Abaci era molto al di sopra delle comuni conoscenze matematiche del mondo occidentale; ci vorrà almeno un secolo prima che fosse pienamente compreso. In Italia furono le Scuole d’abaco a favorirne la diffusione. 77 Bibliografia Giusti E. (a cura di) Un ponte sul mediterraneo. Leonardo Pisano, la scienza araba e la rinascita della matematica in Occidente, Il Giardino di Archimede. Un Museo per la matematica, Firenze, 2002, pp. 7-43 Franci R., Toti Rigatelli L., Storia della teoria delle equazioni algebriche, Mursia, Milano, 1979 Maracchia S., Storia dell'algebra, Liguori, 2005 I testi Bombelli R., L’Algebra, (1572) Feltrinelli, Milano, 1966 Brahmagupta, Bhaskara, Algebra, a cura di H.T. Colebrooke, 1817, Rist., M. Sändig, Vaduz, 1973 Diophantus, Les Arithmétiques, a cura di R. Rashed, Paris, 1984 Euclide, Gli Elementi, Classici della scienza, Utet, Torino, 1988 Leonardo Pisano, Liber Abaci, in Leonardo Fibonacci, Testi e Studi, Il Giardino di Archimede, CD-Rom. Tannery P. ( a cura di), Diophanti Alexandrini Opera Omnia cum Graecis Commentariis, Lipsiae, 1893 78 39