Evoluzione e selezione naturale - Dipartimento di Scienze Umane

Evoluzione e selezione
naturale
1
Evoluzione e selezione naturale
• Evoluzione pre Darwin
• La rivoluzione di Darwin
• L’evoluzione moderna
• Storia evolutiva dell’uomo
• Il dibattito attuale sull’evoluzione: miti e leggende
Zeus Atena Poseidone
Genesi
2
Anassimandro
• “Le creature viventi nacquero dall’elemento umido
quando fu evaporato dal sole.”
• “In origine gli esseri umani sono nati da pesci simili
a squali, quando furono capaci di difendersi furono
gettati sulla terra.”
• “L’uomo nacque da animali di altra specie, infatti
non sa nutrirsi da solo, ma deve essere allattato.
Se fosse stato al principio come è ora non sarebbe
sopravvissuto.”
(Evoluzione, ma non Selezione).
Empedocle
• “Dalla terra spuntarono molte teste senza collo,
braccia senza spalle, e vagavano occhi sprovvisti di
fronte. Membra solitarie erravano tentando di
unirsi.”
• “Alcuni erano buoi con facce umane, mentre uomini
nascevano con volti bovini, o altri in cui la natura
maschile e femminile era mescolata.”
(Selezione, ma non Evoluzione).
3
• Anassagora: Un nous
immateriale fornì l’impulso
che mise in moto il mondo,
ma senza imprimere la
direzione del futuro corso
dell’origine delle cose.
• Ippocrate e i medici della
sua scuola credevano
nell’ereditarietà dei
caratteri acquisiti ed al
principio dell’uso e del
disuso. Il clima e gli altri
fattori locali erano
• Democrito: fu colpito dagli
responsabili delle
adattamenti degli organismi;
differenze fra i popoli
egli pensava che
che vivevano in regioni
l’organizzarsi dei sistemi
differenti.
complessi fosse una
conseguenza necessaria delle
proprietà degli atomi.
• Aristotele affermò
• Platone: quattro dogmi
esplicitamente che
platonici ebbero rilievo
nell’arrestare il pensiero
l’uomo e i generi degli
evoluzionista. In particolare
animali e delle piante
(a) l’essenzialismo, cioè la
sono eterni, non possono
credenza che esistessero
scomparire né essere
idee fisse, separate e
creati. Tuttavia egli
indipendenti dai fenomeni
fondò la storia naturale
apparenti. (b) concetto di
da cui si dedurranno poi
cosmo dotato di un’anima, un
le prove dell’evoluzione.
tutto vivente e armonioso. (c)
la generazione spontanea
viene sostituita con una
potenza creativa, un
demiurgo. (d) riferimenti a
principi incorporei specifici e
dettagliati “anima”.
4
• Lucrezio postulò
l’origine spontanea di
ogni creatura, uomo
compreso, in una
trascorsa età dell’oro.
La creatività prodigiosa
della terra produceva,
non solo esseri vitali, ma
anche mostri e individui
deboli, che, non essendo
in grado di sopravvivere,
vengono eliminati.
Alla fine del periodo classico i
pensatori non erano riusciti a
liberarsi del concetto di u n
mondo statico o quantomeno
stazionario. Vi era l’assenza del
concetto di tempo, se un’idea
di tempo sussisteva era quella
di un’eternità immutabile o di
un cambiamento ciclico che
riconduceva al punto di
partenza: vi era un concetto di
kosmos perfetto,
l’essenzialismo, concetto
assolutamente incompatibile
con un concetto di variazione o
cambiamento.
• Durante il declino dell’impero romano, •
il cristianesimo, giunse a dominare il
pensiero occidentale. La parola di Dio
era la misura di tute le cose e questa
parola era rivelata nelle sacre
scritture: anziché un’eternità senza
tempo, vi era un tempo breve per la
creazione del mondo, poi una brusca
fine.
• Sant’Agostino lasciava spazio a
qualche possibilità di cambiamento, in
quanto, secondo lui, all’inizio non
furono creati soltanto oggetti finiti,
ma gran parte della creazione divina
era consistita nell’infondere alla
natura il potenziale per produrre
nuovi organismi.
Gli accademici scolastici nel
Medioevo credettero sempre
in una rigida fissità delle
specie. Al loro interno si
sviluppò però la scuola detta
dei “nominalisti”, che
respingeva i canoni
fondamentali
dell’essenzialismo: i
nominalisti affermarono che
non vi sono essenze, che
tutto ciò che effettivamente
abbiamo sono nomi attribuiti
a gruppi di oggetti.
5
• Dai tempi di Platone, l’idea
•
dominante era stata quella che il
filosofo Karl Popper ha chiamato
“essenzialismo”: il mondo consiste di
un numero limitato di essenze
invarianti di cui i mutevoli fenomeni
del mondo visibile sono
semplicemente riflessi incompleti e
imprecisi.
•
• Nel XVII e XVIII secolo si
assistette a una rivoluzione nel
modo di concepire la natura da
parte dell’uomo.
•
• Le scoperte fatte in tutti i campi,
misero in dubbio la Bibbia, in
quanto fonte di spiegazioni
scientifiche. All’immagine di un Dio
pronto ad intervenire e fare
miracoli, subentrò quella di un Dio
artefice delle leggi generali, che
operano come cause secondarie
della produzione di tutti i
fenomeni concreti.
La biologia esige una filosofia
diversa: gli organismi viventi
sono caratterizzati dall’unicità,
ogni popolazione consiste di
individui diversi in maniera
unica.
Vennero accolti i concetti di
infinità del tempo, dello spazio
ed evoluzione cosmologica.
In seguito alle scoperte
biologiche, il creazionismo
divenne una soluzione sempre
meno accettabile. Una nuova
svolta rivoluzionaria era
imminente, bisognava trovare il
coraggio e l’originalità di
proporre una soluzione
veramente in conflitto con i
dogmi tradizionalmente
accettati.
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Carlo Linneo e la sua opera
• Il vescovo Ussher nel 1600 stabilì che il
mondo era stato creato nel 4004 a.c.!
• Compito dei filosofi illuministi, dei
naturalisti del XVIII secolo, dei geologi
e biologi del XIX fu quello di ampliare
l’estensione temporale.
• Buffon nel 1749 ipotizzò un periodo da
70.000 a 5.000.000 anni.
• Kant nel 1755 parlò di centinaia di milioni
di anni ed entrambi concepirono un
universo fisico che si era evoluto.
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Georges Luis LeClerc de Buffon
L’opera di
Buffon: la
Storia
Naturale.
8
Buffon (1707-1788)
• “Se si ammette che l’asino esce dalla famiglia del
cavallo e ne differisce solo per degenerazione, si
potrà dire che la scimmia è della stessa famiglia
dell’uomo, che l’uomo e la scimmia hanno avuto
un’origine comune come il cavallo e l’asino (…) e
addirittura che tutti gli animali siano derivati da
uno solo che, nella successione dei tempi, ha
prodotto, perfezionandosi e degenerando, tutte le
razze degli animali.”
• L’equilibrio del sistema organico per Buffon sorgeva dall’esistenza di
una proporzione costante tra il numero di individui e la quantità di
materia organica dell’Universo. In mancanza di tale equilibrio, la
tendenza delle molecole organiche a creare sistemi organizzati
avrebbe determinato sempre la comparsa di nuove specie.
• Buffon considerò il mutamento più in termini di degenerazione che di
miglioramento e non fu mai del tutto convinto della mutevolezza delle
specie.
• Definisce la specie, dopo averne negato l’esistenza, in questo modo:
“Dovremmo considerare due animali come appartenenti alla stessa
specie se attraverso la copulazione essi si perpetuano e preservano
l’identità della specie, dovremmo considerarli appartenenti a specie
diverse se sono incapaci di produrre progenie. Anche se risultasse
prole ibrida ciò sarebbe sufficiente a provare che i due individui non
appartengono alla stessa specie.”
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Contributi di Buffon
all’evoluzionismo
• Attraverso la sua meticolosa analisi introdusse l’idea di evoluzione
nel dominio della scienza.
• Generalizzò i risultati delle sue dissezioni sviluppando il concetto
di “unità del tipo”. Cioè dette luogo alla scuola di morfologia
idealista e in seguito all’anatomia comparata, che tante prove ha
prodotto a favore dell’evoluzione.
• A lui si deve una nuova cronologia della Terra, cioè l’accettazione
di una scala temporale più vasta.
• Fu il fondatore della biogeografia, collocando ogni specie a
seconda del paese di origine, cioè le raggruppò in faune.
Georges Cuvier
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Georges Cuvier (1769-1832)
• Fondatore della paleontologia, asserì che ciascun
orizzonte aveva una sua mammalofauna e quanto
più uno strato era profondo, tanto più la fauna che
vi si ritrovava appariva differente da quella
attuale.
• Fu il fondatore dell’anatomia comparata.
• Le estinzioni erano causate da catastrofi (eventi
naturali) più o meno locali, che consentivano il
ripopolamento delle specie da aree non colpite.
Cuvier
• Ogni specie ha un posto assegnato nell’economia
della natura. “…Questo è il loro posto nella
Creazione. Ed essi (i pesci) vi rimarranno fino alla
distruzione dell’attuale ordine delle cose.”
• La struttura ha il primato sulla funzione e
sull’abitudine, solo un cambiamento della struttura
può imporre un cambiamento nella funzione.
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L’opera di
Cuvier
Cuvier individua due livelli di
variabilità:
• Uno che non influenza i caratteri essenziali e si
manifesta nella reazione efemerale di un
organismo a fattori ambientali come la
temperatura o la dieta.
• Di natura completamente diversa sarebbe invece la
variazione di organi essenziali come il sistema
nervoso, il cuore o i polmoni, che dovevano essere
assolutamente stabili all’interno dei
raggruppamenti o delle classi, pena squilibri con
effetti disastrosi.
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• “Se le specie fossero cambiate gradualmente,
dovremmo trovare tracce di queste modificazioni
graduali…”
• “Innumerevoli esseri viventi sono stati vittime di
queste catastrofi (…) le loro razze si sono estinte
e non hanno lasciato alcuna traccia di sé ad
eccezione di di alcuni frammenti che i naturalisti
riescono a stento a riconoscere.”
• “Concludiamo dunque che se esistono alcune
somiglianze tra gli organi del pesce e quelle di
altre classi ciò è soltanto nella misura in cui
esistono somiglianze nelle loro funzioni.”
Cuvier e l’evoluzione umana
Per quanto riguarda l’uomo Cuvier accettò l’asserzione
cartesiana secondo cui l’uomo è qualitativamente
differente da tutti gli altri animali. L’unicità dell’uomo
era tale che non ci si poteva aspettare di trovarlo nelle
testimonianze fossili. (Pliopithecus venne scoperto solo
nel 1873)
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Charles Lyell (1797-1875)
Principle of Geology (1830) descrive un mondo
stazionario tanto che il suo pensiero viene definito
“uniformismo”.
L’osservazione dei processi presenti consente di
estrapolare al passato i tempi e gli effetti
“il tentativo di spiegare i cambiamenti precedenti della
superficie terrestre in base a cause ancora in azione”
Il dilemma delle specie
estinte.
Nel 1820 il naturalista Gideon
Mantell scoprì i denti fossili di quello
che venne poi riconosciuto come il
primo dinosauro, Iguanodon. La
scoperta di un gigantesco rettile
fossile, diverso da qualsiasi rettile
contemporaneo provocò enorme
scalpore nella comunità scientifica.
Iguanodon venne all’epoca
rappresentato come una gigantesca
iguana, nel tentativo di renderne più
accettabile l’esistenza.
L’illustrazione in basso mostra
Iguanodon secondo una ricostruzione
moderna
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Le specie estinte suscitarono numerosi interrogativi,
tanto che nel XVIII secolo furono avanzate
quattro diverse spiegazioni, nessuna delle quali
prevedeva l’estinzione naturale:
• Diluvio universale o qualche altra catastrofe.
• Specie estinte in una zona, ma sopravvisssute in un’altra.
• Estinzioni ad opera dell’uomo, questo sembrava molto
plausibile, soprattutto per i grandi mammiferi.
• La scoperta di serie filetiche con specie fossili analoghe a
quelle viventi, permette di considerare l’estinzione uno
pseudo problema.
Jean Baptiste Lamarck (1744-1829)
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Il primo
albero
filogenetico
di Lamarck.
Ipotesi di Lamark (Filosofia zoologica,
1809)
• La vita comparve sotto forma di microorganismi per
generazione spontanea.
• Gli organismi cambiano mediante ereditarietà dei
caratteri acquisiti.
• La complessità degli organismi aumenta col tempo per
una tendenza intrinseca.
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• All’immagine statica che pervadeva la produzione
scientifica dei suoi predecessori, Lamarck
sostituisce una visione dinamica, in cui non solo le
specie, ma anche l’intera catena dell’essere e l’intero
equilibrio della natura erano in continuo fluire.
• Lamarck colma risolutamente il salto che ancora
divideva l’uomo dagli altri animali, considerando il
primo come prodotto finale dell’evoluzione.
• Seconda legge di Lamarck:
Tutto ciò che la natura ha fatto acquisire o perdere
agli individui, attraverso l’influenza delle
circostanze cui la propria razza si trova da lungo
tempo esposta, e di conseguenza per effetto
dell’uso predominante di quel tal organo, o per la
mancanza costante di impiego di quel tal altro,
essa lo conserva attraverso la riproduzione di
nuovi nati, purché i cambiamenti acquisiti siano
comuni ai due sessi, o almeno a coloro che hanno
generato i nuovi individui.
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L’evoluzione biologica si definisce come un
cambiamento nella varietà e nell’adattamento
di popolazioni di organismi
• La prima teoria coerente fu proposta da Lamark, il
quale si concentrò sul cambiamento nel tempo, cioè
su ciò che gli sembrava essere un progresso in
natura, a partire dai più piccoli organismi viventi fino
alle piante, agli animali più complessi e quasi perfetti,
fino all’uomo.
Per spiegare il corso dell’evoluzione Lamark
chiamava in causa quattro principi:
• L’esistenza negli organismi di una spinta interna
verso la perfezione.
• La capacità degli organismi di adattarsi alle
circostanze, cioè all’ambiente.
• Il frequente verificarsi della generazione
spontanea.
• La trasmissione ereditaria dei caratteri acquisiti.
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Attualismo lamarckiano
• Niente rimane costante sulla superficie della
Terra. I luoghi elevati si degradano continuamente
e tutto ciò che se ne stacca viene trascinato verso
il basso.
• I letti dei fiumi e degli stessi mari si spostano
impercettibilmente allo stesso modo dei climi:
tutto cambia a poco a poco.
Gli scorpioni: un
modello ben riuscito,
dal Siluriano ai giorni
nostri…
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Lamarck
• “Mi sembra che fino a oggi i naturalisti abbiano
visto nel grado di affinità solo un mezzo per
raggruppare il materiale”.
• “Eppure la classificazione palesava evidente
l’ordine di formazione”.
• “Ora il dado è tratto, l’ordine di formazione dei
vari animali non è più contestabile, bisognerà
riconoscerlo”.
Darwin
20
Darwin
• Il fatto dell’evoluzione
• Discendenza comune
• Gradualità dell’evoluzione
• Moltiplicazione delle specie
• Selezione naturale
Darwin
•Fatto 1: Potenziale crescita
esponenziale delle popolazioni
•Fatto 2: Le popolazioni sono
stabili
•Fatto 3: le risorse sono
limitate
21
Darwin
Specie
Figli / anno
Mucca domestica
1
•Fatto 1: Potenziale
Gabbiano
3
crescita
Squalo bianco
9
esponenziale delle
Vipera
15
popolazioni
Ratto
50
•Fatto 2: Le
Cavolaia
400
popolazioni sono
Mosca
900
stabili
Rospo comune
•Fatto 3: le risorse
Aringa
sono limitate
Sardina
Pesce luna
6.000
30.000
200.000
300.000.000
•Fatto 1: Potenziale
crescita esponenziale
delle popolazioni
•Fatto 2: Le
•Deduzione 1: lotta per
l’esistenza
popolazioni sono
stabili
•Fatto 3: le risorse
•Fatto 4: diversità del
sono limitate
singolo individuo
•Fatto 5: ereditarietà di
una parte della variazione
individuale
•Fatto 6: la variazione non
è direzionata
22
•Fatto 1: Potenziale
crescita esponenziale
delle popolazioni
•Fatto 2: Le
•Deduzione 1: lotta per
•Deduzione 2:
l’esistenza
sopravvivenza
differenziale (selezione
popolazioni sono
naturale)
stabili
•Fatto 3: le risorse
•Fatto 4: diversità del
sono limitate
singolo individuo
•Fatto 5: ereditarietà di
una parte della variazione
individuale
•Fatto 6: la variazione non
•Deduzione 3: successo
riproduttivo differenziale
per molte generazioni: la
popolazione EVOLVE
è direzionata
Selezione artificiale
• Gli allevatori sono in grado di ottenere in poche
generazioni delle varietà di animali o piante
domestiche
23
Gallus bankiva, l’antenato di tutti i polli domestici…ed
alcuni suoi discendenti!
24
Variabilità
potenziale in
una singola
specie
25
I primi indizi
dell’Evoluzione:
i famosi
fringuelli di
Darwin
• Darwin fu attratto all’inizio
dalla fonte di diversità e in
modo più specifico dall’origine
delle specie attraverso
diversificazione nella
dimensione geografica
(evoluzione orizzontale)
• Egli giunse alla conclusione che
le popolazioni di fringuelli di
ogni isola fossero specie in
formazione, quindi al concetto
di trasmutazione o evoluzione
delle specie tramite il
meccanismo della selezione
naturale.
26
Evidenze a
sostegno
dell’Evoluzione:
reperti fossili
Evidenze a
sostegno
dell’Evoluzione:
reperti fossili
27
Evidenze a sostegno dell’Evoluzione: reperti
fossili
…altri indizi:
convergenza evolutiva: risultati
simili partendo da materie prime
molto diverse…
Delfino ancestrale
Rettile marino
28
Convergenza
evolutiva:
placentati e
marsupiali.
29
30
Darwin e la selezione
artificiale: i primi indizi della
variabilità delle popolazioni
Osservazioni sulla variabilità
delle diverse razze di animali
domestici a confronto con i
progenitori selvatici mostravano
cambiamenti in atto…
31
Il cavallo di Przevalski, a
confronto con alcune razze
domestiche…
32
33
34
Evoluzione
• Cambiamento delle frequenze di geni in una
popolazione.
• L’individuo NON SI EVOLVE
• L’entità che si evolve è la POPOLAZIONE.
• L’evoluzione ha luogo come conseguenza degli
scostamenti dalla legge di H-W-C dovuti alla
realtà della vita.
Postulati della teoria
darwiniana.
• Il mondo non è statico ma in evoluzione.
• Il processo evolutivo è di tipo graduale e
continuo, cioè non presenta salti
discontinui o cambiamenti bruschi.
• Gli organismi simili sono legati tra loro,
discendendo da un antenato comune.
• La selezione naturale è la chiave di volta
del processo evolutivo.
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La selezione naturale è un processo che si
svolge in due fasi:
• La prima produce variazioni: in ogni
generazione si producono un certo
numero di variazioni.
• La seconda fase consiste nella
selezione che si attua attraverso la
sopravvivenza nella lotta per
l’esistenza.
• Il concetto di selezione naturale venne
respinto a lungo e da quasi tutti i biologi
dell’epoca perché non era deterministico e
pertanto minava l’argomentazione a favore
di un progetto tipico della teologia
naturale secondo cui l’esistenza di un
Creatore poteva essere dedotta
dall’elegante progetto delle sue opere.
• Altri ancora lo respingevano perché
sembrava loro un processo troppo casuale,
cioè tendevano ad ignorare la seconda fase
del progetto.
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• Un organismo compete non soltanto con gli
altri individui della stessa specie, ma anche
con gli individui di specie diverse.
• Un nuovo adattamento, o un generale
perfezionamento fisiologico, renderà
quell’individuo ed i suoi discendenti,
competitori interspecifici più efficienti,
contribuendo così alla loro diversificazione
e specializzazione.
• La specializzazione potrà anche risultare in
un “vicolo cieco”, oppure consentire
l’accesso a livelli del tutto nuovi di
radiazione adattativa.
Il concetto di Fitness
Potenzialità riproduttiva
(rospo 6.000 girini)
+
Elevata mortalità giovanile
(prole geneticamente eterogenea)
Fitness
37
Selezione naturale
Dato che non tutti i nuovi nati possono
sopravvivere e riprodursi, la selezione
agisce da “filtro” che decide chi avrà un
futuro e chi no.
Darwin definì questo concetto con
l’espressione “lotta per l’esistenza”.
Il caso di Biston betularia
38
Dal darwinismo alla sintesi
moderna
• La teoria evolutiva esposta da Charles Darwin,
incentrata sull’evoluzione attraverso selezione
naturale, chiarì concetti quali cambiamenti
evolutivi e adattamento.
• Tuttavia, sebbene i contemporanei di Darwin
avessero accettato, in gran parte, il suo concetto
di evoluzione, non compresero le dinamiche di
evoluzione tramite selezione naturale.
• Ciò che mancò a Darwin fu –in sostanza- una teoria
dell’ereditarietà.
Selezione naturale
• Gli agenti principali dell’evoluzione
sono la sopravvivenza differenziale e
la diversa capacità riproduttiva di
individui che differiscono l’uno
dall’altro per uno o più aspetti.
39
Le dinamiche della selezione.
Selezione stabilizzante:
Selezione che penalizza i caratteri devianti, favorendo e stabilizzando
quelli che aumentano la fitness, ossia agisce sul valor medio della curva
che descrive l’insieme dei caratteri di una popolazione. Questo tipo di
selezione opera su tutti i caratteri di un organismo.
Selezione direzionale:
Selezione che favorisce un estremo della curva a scapito dell’altro. Il
risultato è un avanzamento costante del valore medio della curva, cioè
forza un determinato carattere verso una condizione estrema.
Selezione dirompente (o diversificante):
Selezione che favorisce entrambi gli estremi della curva a scapito della
media: il risultato è una curva con due mode (bimodale), come succede
in specie mimetiche o con altre forme di polimorfismo.
La selezione naturale cambia le
frequenze alleliche in modo da
aumentarne l’adattamento
40
L’evoluzione dopo Darwin
• Cambiamenti evolutivi nelle
popolazioni
• Macroevoluzione e speciazione
• I.D.: l’evoluzione del creazionismo
• La storia evolutiva dell’uomo
Dal darwinismo alla sintesi
evoluzionistica
• Quando le leggi dell’ereditarietà vennero (ri)scoperte (Mendel,
1900), non ne venne immediatamente compresa la potenzialità in
sostegno delle teorie evolutive.
• La teoria darwiniana dovette attendere l’intuizione di Haldane,
Fisher e Wright, che, indipendentemente gli uni dagli altri,
dimostrarono che la selezione naturale avrebbe potuto operare
tramite meccanismi genetici mendeliani.
• Con la pubblicazione della sintesi tra le teorie darwiniane e le leggi
mendeliane dell’ereditarietà nacque ufficialmente la sintesi
evoluzionistica (J.Huxley 1942). L’antica disputa tra genetisti ed
evoluzionisti era conclusa.
• La teoria darwiniana possedeva ora solide radici nella teoria
dell’ereditarietà.
41
Il principio di Hardy-Weinberg
Una popolazione le cui frequenze geniche
e alleliche non cambiano da una
generazione all’altra si dice in
equilibrio genetico
Il principio di Hardy Weinberg dice che
in popolazioni di grandi dimensioni il
processo dell’ereditarietà non causa di
per sé i cambiamenti delle frequenze
alleliche purché:
• accoppiamento casuale;
• assenza di mutazioni;
• popolazioni di grandi dimensioni;
• assenza di migrazione;
• assenza di selezione naturale.
Accoppiamenti non casuali
Avvengono quando gli individui
selezionano i partner sulla base
del fenotipo.
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Popolazioni di piccole
dimensioni
In popolazioni di piccole dimensioni
mutazioni casuali possono
cambiare le frequenze alleliche
(deriva genetica).
Quando pochi fondatori stabiliscono
una colonia si verifica l’effetto
del fondatore
43
La variabilità genetica può
essere mantenuta dal
vantaggio dell’eterozigote
La variabilità genetica può
essere mantenuta dalla
selezione dipendente dalla
frequenza
44
Popolazioni di diverse aree geografiche spesso
mostrano adattamenti genetici agli ambienti
locali
Isolamento riproduttivo
• In biologia evoluzionistica parlando di meccanismi di
isolamento ci si riferisce alle caratteristiche biologiche
intrinseche e, almeno in parte, ereditabili degli individui,
che impediscono il flusso genico tra popolazioni
effettivamente o potenzialmente simpatriche.
45
Meccanismi di isolamento
riproduttivo
Meccanismi di isolamento precopula
• Isolamento ecologico: due o più specie sono presenti nella
stessa area ma non si incontrano perché vivono in
ambienti diversi.
• Isolamento temporale: specie che convivono nella stessa
area, ma raggiungono la maturità sessuale in periodi
differenti.
• Isolamento etologico: maschi e femmine di specie diverse,
sessualmente maturi, non rispondono ai rispettivi stimoli in
modo adeguato.
• Isolamento meccanico: negli animali a scheletro esterno
differenze nella forma e nella dimensione dei genitali,che
sono sclerificati, possono rendere difficile o impossibile
l’accoppiamento.
Meccanismi di isolamento
riproduttivo
Meccanismi di isolamento postcopula
•
•
•
•
•
•
Isolamento gametico: attrazione assente tra i gameti, incapacità
degli spermatozoi a sopravvivere nell’apparato riproduttivo
femminile, incapacità degli spematozoi a penetrare e fecondare
l’ovulo, mancata formazione del tubo pollinico.
Mortalità zigotica ed embrionale.
Non vitalità degli ibridi.
Sterilità degli ibridi.
Isolamento etologico degli ibridi: ibridi interspecifici, vitali e
fertili, con uova e spermatozoi normali, non sono in grado di
riprodursi perché incapaci di un efficiente comportamento
riproduttivo.
Insuccesso degli ibridi: alcuni ibridi interspecifici sono
completamente o parzialmente fertili, ma la progenie o è sterile
o poco vitale.
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Isolamento temporale:
specie che convivono
nella stessa area, ma
raggiungono la maturità
sessuale in periodi
differenti.
Isolamento etologico:
maschi e femmine di
specie diverse,
sessualmente maturi, non
rispondono ai rispettivi
stimoli in modo adeguato.
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•Isolamento meccanico: negli
animali a scheletro esterno
differenze nella forma e
nella dimensione dei
genitali,che sono sclerificati,
possono rendere difficile o
impossibile l’accoppiamento.
48
Principali meccanismi di
speciazione
•
Speciazione allopatrica: il differenziamento genetico e, spesso
anche l’isolamento riproduttivo, vengono acquisiti in condizioni di
isolamento geografico.
49
50
51
52
53
54
Intelligent design
• I.D. sostiene che la vita è stata creata e progettata.
• Chi sostiene l’I.D. afferma che questa è una prospettiva di lavoro
scientifica, e in quanto tale deve essere insegnata nelle aule di
scienza assieme all’ evoluzionismo “darwiniano” quale spiegazione
alternativa.
• Il movimento dell’ I.D. nasce negli Stati Uniti, dove fin dall’inizio del
XX° secolo numerosi movimenti, legati alle sette evangeliche,
chiedono di bandire Darwin dalle scuole,
• Negli anni ’80 questi movimenti hanno un ruolo determinante nel
decidere gli equilibri politici del paese e questo dato di fatto
contribuisce ad accrescere forza contrattuale del movimento.
• Oggi questo movimento è arrivato in Europa
55
Intelligent design
• I.D. sostiene che la vita è stata creata e progettata.
• Non viene più proposta una interpretazione letterale della Bibbia
come fonte di “verità” scientifica.
• Si afferma che gli organismi viventi sono un fenomeno troppo
complesso per essere spiegati dalla casualità dell’evoluzione
darwiniana …
• Si afferma che un evento estremamente improbabile non può
avvvenire per caso
Intelligent design
• I.D. E’ una scienza? Non ha mai generato un progetto di ricerca; non
eistono esperimenti finalizzati a dimostrare l’esistenza di un
progettista;
• Le argomentazioni logiche sono coerenti e veritiere? NO i.e. “un
evento estremamente improbabile non può avvvenire per caso” (ogni
settimana un avvenimento estremamente improbabile (la vincita al
lotto) avviene su basi assolutamente casuali;
• Le argomentazioni usate sono esattamente le stesse di quelledegli
avversari di Darwin ai suoi tempi
• Ci sono incongruenze nell’operato del designer
IN CONCLUSIONE:
• I.D. NON È UNA SCIENZA (e come tale deve stare al di fuori delle
aule scientifiche)
• La scienza dell’evoluzione non ha nulla da dire sulle filosofie personali
di ciascuno di noi
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