Microbiologia - Cellula Batterica cellula batterica ____ raggruppamenti morfologici ____ cromosoma batterico ____ ribosomi ____ PROF MILICI March 14, 2012 • microorganismi procarioti (un nucleo non cirdondato da una membrana nucleare, hanno un unico cromosoma circolare nel citoplasma), mancano tutti i sistemi vescicolari tipici delle eucariotiche. abbiamo però i ribosomi, sede di sintesi proteica. il citoplasma è racchiuso dalla membrana citoplasmatica e da una parete batterica. • dimensione da 2-50 micron, possono essere osservati con il microscopio ottico • il metabolismo batterico +è molto rapido, tranne che per qualche particolare specie. il tempo di generazione standard dei batteri è di 15-20 minuti.( fa eccezione il bacitto della TBC che ha un tempo di generazione di circa 48 ore, quindi significa che ha bisogno di molto tempo per crescere, servono 60gg per isolarlo.) • tempo di generazione: tempo che intercorre tra una divisione cellulare e la successiva. ____ • morfologia: • i batteri possono avere forma: sferica (cocchi) a virgola (vibrioni) allungata (bacilli, che sono tutti gli enterobatteri, il bacillo della tbc) a spirale (spirilli, spirochete). coccobacilli: ne sferico ne allungato. • i cocchi sono di forma sferica, e possono essere singoli o uniti (diplococchi, tetradi, streptococchi (lineari) stafilococchi) • i diplococchi possono raggrupparsi grazie alla loro parte terminale leggermente arrotondata che facilita l'associazione (es. pneumococco) • i cocchi si dividono ma le cellule rimangono unite, formando lunghe catene streptococchi • se i cocchi si dividono secondo piani irregolari, rimanendo ammassati a grappolo abbiamo gli stafilococchi • i raggruppamento dei bacilli sono anche essi vari: a v, a palizzata etc... • possono formare gli streptobacilli se si dividono per piani paralleli, rimanendo uniti. • gli spirilli hanno una struttura rigida, con poche spire, le spirochete sono sflessibili con molte spire (agente della sifilide treponema pallidum o spirochete pallidum) ____ • oltre al cromosoma, in alcuni batteri, abbiamo dei fattori genetici extracromosomici: plasmidi. questi presentano dei geni che codificano per la produzione di tossine e per la resistenza ad antibiotici. • una caratteristica fondamentale dei plasmidi è quella di replicarsi indipendetemente dal cromosoma batterico e di trasferirsi da una cellula all'altra tramite fenomeni di coniugazione (soprattutto nei gram negativi, che sono dotati dei pili sessuali: che sono pili cavi, strutture accessorie, mediante i quali si trasferiscono geni da un batterio donatore ad uno ricevente) • un batterio che normalmente non è resistente ad un farmaco può acquisisre resistenza tramite trasferimento di geni da altri batteri tramite i pili sessuali. • i fattori genetici extracromosomici quindi hanno la caratteristica di replicazione autonoma e possono essere trasferiti per coniugazione. ____ • tra i ribosomi batterici e quelli della cellula eucariotica c'è differenza per dimensione. quelli della cellula superiore hanno coefficente di sedimentazione 80, quelli del batterio hanno coefficiente di sedimentazione di 70. questo "peso" diverso è un vantaggio, perchè alcuni antibiotici possono agire selettivamente sul ribosoma batterico risparmiando i ribosomi eucariotici, ostacolandone la funzione. • mentre i ribosomi delle cellule superiori aderiscono al RER, quelli citoplasmatici sono situati liberi nel citoplasma in vicinanza della membrana batterica. • possono essere suddivisi in una sub 30s e una 50s. • la sub 30s è costitua da un rna (16s) e 21 proteine chiamate l1 l2 l3 etc... • la sub 50 è formata due rna (5s e 23s) e 34 proteine chiamate s1 s2 s3 etc... ____ 1 membrana citoplasmatica ____ meccanismi di trasporto ____ altre funzioni di membrana ____ • circonda il citoplasma e analogamente a quella delle cellule superiori è costituita da un doppio strato fosfolipidico. i lipidi idrofobi sono rappresentati da acidi grassi. mentre le teste idrofile si trovano all'interno e all'esterno del batterio, le code si trovano al centro della membrana. la differenza tra la cellula eucariotica e procaritica è l'assenza di steroli. (non gli interessa il trasporto delle sostanze). • vi sono delle proteine trans membrana, responsabili del trasporto di sostanze nutrienti verso l'interno anche contro gradiente di concentrazioene. • la membrana citoplasmatica ha funzione di regolazione di scambi metabolici tra interno e esterno della cellula trasportando sostanze con diversi meccanismi: • diffusione passiva, diffusione facilitata, trasporto attivo, traslocazione di gruppo. ____ • DIFFUSIONE PASSIVA: trasporto dall'esterno a maggior concentrazione, verso l'interno,secondo gradiente di concentrazione. questo procedimento non richiede dispendio energetico. l'ossigeno viene trasferito con tale meccanismo. • DIFFUSIONE FACILITATA: molto simile al primo trasporto, ma in questo caso la sostanza da trasposrtare si lega ad un carrieri proteico. il glicerolo penetra con tale meccanismo • TRASPORTO ATTIVO: fa penetrare sostanze contro gradiente di concentrazione. le sostanze che penetrano grazie al trap attivo sono amminoacidi, ioni inorganici, acidi organici etc... • TRASLOCAZIONE DI GRUPPO: simile al trasporto attivo, solo che le sostanze trasportate subiscono una trasformazione chimica durante il trasporto. ad esempio: glucosio, mannosio, n-acetilglucosammina prima di essere trasportate vengono fosforilate. ____ • nella membrana vi sono anche delle proteine che assolvono alla funzione mitocondriale. la fosforilazione ossidativa avviene nei mitocondri nelle cellule eucariotiche. nei batteri, i mitocondri sono assenti e proteine di membrana assolvono a questa deficienza. • un'altra caratteristica è che la membrana presenta una invaginazione detta MESOSOMA, che si trova al centro della cellula batterica. questo è importante perchè pare abbia un ruolo fondamentale nella ripartizione del materiale genetico dopo la divisione cellulare. • la membrana batterica è sede di proteine molto importanti: permeasi (trasporto di sostanze nutritive all'interno e di enzimi all'esterno); proteine biosintetiche (sintesi di lipidi di membrana, peptidoglicani, acidi tecoici, lipopolisaccaridi); proteine respiratorie (sintesi di ATP durante il trasporto di elettroni). ____ 2 parete cellulare ____ parete cellulare (gram positivi) ____ • una caratteristica peculiare della cellula batterica è la presenza della parete batterica che conferisce caratteristiche particolari al batterio: • la parete batterica innanzi tutto conferisce la morfologia al batterio; protegge la cellula dalla lisosmotica: all'interno della cellula batterica vi è una pressione osmotica molto piu alta di quella delle cellule eucariotiche, quindi vi sarebbe un richiamo d'acqua dall'esterno all'interno che farebbe scoppiare la cellula. la parete batterica ha anche delle caratteristiche di colorazione: a seconda della colorazione possiamo capire che tipo di parete ha il batterio,se positivo o negativo alla colorazione gram: di conseguenza possiamo sapere a quali sostanze è più debole. • questa parete è costituita fondamentalmente dal peptidoglicano, che a sua volta è rappresentato dall'alternarsi di due amminozuccheri che sono: la N-Acetilglucosammina e l'acido N-Acetilmuramico. • questi due amminozuccheri sono legati tra loro da un legame beta 1,4 glucosidico (tra due dimeri di n-acetilglucosammina e acido muramicoil legame è beta 1.6 glucosidico). • sul legame beta 1,4 glucosidico agisce un enzima che è il LISOZIMA, che si trova nella saliva, nelle lacrime, nell'albume dell'uovo; quando agisce il lisozima si ha uno scompaginamento del proteoglicano • dall'acido muramico si diparte una catena tetrapeptidica rappresentata (in ordine) dalla l-alanina, acido diglutammico, l-lisina (in alternativa acido mesodiamminopimedico) e in fine la d-alanina. • i due amminozuccheri si alternano in maniera costante formando lunghi filamenti costituiti da 20-30 amminozuccheri, e questi filamenti sono tenuti insieme da legami detti legami crociati, che si stabiliscono tra il 3° amminoacido di una catena e il 4° dell'altra (tra l-lisina e d-alanina). • gli amminoacidi sono destrogiri (gli amminoacidi umanin sono levogiri); notiamo la presenza di amminoacidi che non rientrano tra i 20 umani, in particolare l'acido mesodiamminopimedico. • i vari elementi del peptidoglicano verranno formati in sede citoplasmatica. vengono quindi trasportati all'esterno della membrana citoplasmatica tramite un vettore chiamato undecaprenolo (o bactoprenolo), un lipide a lunga catena. questo carrier lipidico permette di superare la parete idrofobica. • quando tutti i componenti della parete si troveranno fuori dalla membrana verranno assemblate dalle transpeptidasi (legami tra il 3 e il 4 amminoacido della catena tetrapeptidica) e dalle transglicosilasi (legame tra acido muramico e l-alanina). • quando gli elementi sono stati assemblati, il residuo della vecchia parete è un segnale chimico per la cellula, per il quale vengono sintetizzati enzimi detti autolisine, che hanno il compito di disgregare la vecchia parete cellulare per permettere alla cellula di dividersi. le autolisine comprendono due tipi di enzimi: le amidasi (scindono il legame tra l'acido muramico e la l-alanina) e le glicosilasi (scindono il legame tra monomeri o dimeri di acido muramico e n-acetilglucosammina). ____ • la parete dei gram positivi è costituita da due filamenti di proteoglicani (molto sottile rispetto quella dei gram negativi). • mentre nei gram negativi, il legame tra 3 e 4 amminoacido della catena tetrapeptidica sono diretti, nei gram positivi possono essere sia diretti che mediati da un ponte di pentaglicina (5 molecole di glicina). • nei gram positivi oltre al peptidoglicano abbiamo gli acidi teicoici. gli acidi teicoici sono dal punto di vista chimico dei polimeri di glicerolfosfato (triolo esterificato con acido fosforico) e ribitolfosfato (pentolo). possiamo anche avere acidi lipoteicoici, e sono attaccati alla membrana plasmatica fungendo da ponte tra membrana e parete. • gli acidi teicoici stimolano una funzione immunitaria dell'organismo ospite; grazie alle loro cariche si oppongono all'ingresso di sostanze nocive favorendone quello delle sostanze nutritive, in oltre sono importanti per la stabilità della membrana. si oppongono anche all'azione delle autolisine.oltre al peptidoglicano abbiamo gli acidi teicoici. gli acidi teicoici sono dal punto di vista chimico dei polimiri di glicerolfosfato (triolo esterificato con acido fosforico) e ribitolfosfato (pentolo). possiamo anche avere acidi lipoteicoici, che sono attaccati alla membrana plasmatica fungendo da ponte tra membrana e parete. • gli acidi teicoici stimolano la funzione immunitaria dell'organismo ospite; grazie alle loro cariche elettriche si oppongono all'ingresso di sostanze nocive favorendone quello delle sostanze nutritive, in oltre sono importanti per la stabilità della membrana. si oppongono anche all'azione delle autolisine. ____ 3 parete cellulare (gram negativi) ____ endotossine ed esotossine ____ • nei gram negativi, invece degli acidi teicoici abbiamo una membrana esterna, uguale a tutte le membrane biologiche dal punto di vista chimico: costituita cioè da un doppio strato fosfolipidico. • fra la seconda membrana ed il peptidoglicano c'è sempre uno spazio detto spazio periplasmico. • la differenza tra membrana superficiale e profonda dei gram negativi è che nella membrana esterna c'è la presenza di proteine dette PORINE, che sono dei canali acquosi, carichi negativamente. esse sono responsabili di trasporto di alcune proteine. • la membrana esterna dei gram negativi delimita lo spazio periplasmico che, verso l'interno, è delimitato dalla parete cellulare; si oppone all'azione della fagocitosi e all'azione del complemento; si oppone all'ingresso di sostanze nocive per il batterio, come proteine leucocitarie, antibiotici, sali biliari, enzimi digestivi dell'ospite. permette il transito di sostanze nutrienti e ostacola l'ingresso di sostanze tossiche. • le porine sono classificabili in: porine non selettive e porine selettive. • le porine non selettive fanno passare qualsiasi sostanza le cui dimensioni siano compatibili con il loro diametro. • le porine selettive sono in comunicazione con pompe a trasporto attivo presenti nella membrana citoplasmatica INTERNA (non quella esterna), e quindi lasceranno passare solo i substrati compatibili con le quelle pompe. • nella membrana esterna dei gram negativi vi sono dei complessi importantissimi: come il lipopolisaccaride LPS. • LPS è distinguibile in due frazioni: • Lipide A ha una funzione di tipo endotossico (corrisponde alle endotossine dei gram negativi), è una porzione polisaccaridica, responsabile delle caratteristiche antigeniche dei gram negativi, (antigene O): è quindi il responsabile della risposta immunitaria. Il lipide A è formato da acido palmidico, milistico e stearico. ____ • Cosa sono le endotossine? sostanze di natura lipopolisaccaridica prodotta dal batterio, che non viene riversata fuori dalla cellula, ma ne rimangono all'interno, quindi vengono liberate al momento della lisi della cellula. sono termoresistenti, agiscono a grandi dosi, e si differenziano dalle esotossine. • Invece, le esotossine sono sostanze di natura proteica (quindi termolabili), prodotte dal batterio e riversate all'esterno del batterio stesso. le esotossine agiscono anche a piccole dosi. • le esotossine hanno meccanismo d'azione specifico (ogni tossina ha un meccanismo specifico); le endotossine hanno tutte lo stesso meccanismo d'azione: sono dei pirogeni, cioè inducono febbre perchè agiscono sul centro della termoregolazione, danno disturbi intestinali, provocano diminuzione di leucociti e piastrine, necrosi dei tessuti, vasodilatazione e vasopermeabilizzazione con emorraggie puntiformi (petecchie), ipotensione, shock emorraggico e morte. • un'altra differenza importante tra le eso e le endo tossine è che le esotossine essendo termolabili, possono essere trattate con il calore o con il formolo, per trasformarle in anatossine (o tossoide). • per definizione l'anatossina è quella tossina che ha perso il potere tossico, ma ha comunque il potere antigenico. quindi le anatossine possono essere utilizzate a scopo profilattico (per fare vaccini). • le endotossine non possono essere trasformate in sostanze profilattiche, perchè sono sostanze di natura lipidica e non possono essere trattate con il calore. ____ 4 strutture accessorie: capsula e glicocalice ____ • alcuni batteri posseggono certe caratteristiche che altri non posseggono. queste strutture sono dette accessorie, e sono rappresentate da capsula flagelli spore • CAPSULA: struttura all'esterno della parete batterica il cui spessore molto spesso supera quello della cellula batterica; non si colora (quando pensiamo di avere a che fare con batteri capsulati ricorriamo ad una colorazione negativa con inchiostro di china. avremo quindi il batterio ed il campo sostante colorato di nero, e la capsula apparira come alone incolore). • il GLICOCALICE presente nei batteri è costituito da uno strato di fibrille molto lasse che oltre a consentire l'adesione dei batteri alle mucose dell'ospite forma una specie di biofilm, che ingloba i batteri e li difende dall'aggressione da parte di sostanze antibatteriche che si trovano nell'ambiente circostante. • il glicocalice può evolvere in alcuni batteri verso la formazione di una vera e propria capsula, ma solitamente queste due strutture non coesistono. • sia capsula che glicocalice facilitano quindi l'adesione e la successiva colonizzazione dei tessuti dell'ospite; in particolare la capsula è responsabile dei processi morbosi causati dai batteri, perchè si oppone alla fagocitosi (che fanno parte della componente aspecifica della difesa del nostro organismo). • per fare un esempio di germe capsulato che verra studiato nella parte speciale lo (Staphilococcus Pneumoniae) PNEUMOCOCCO può provocare la polmonite grazie alla presenza di questa struttura, considerato fattore di virulenza, perchè a parità di batterio patogeno, un batterio capsulato è più virulento. • virulenza: a parità di potere patogeno, virulenza è la capacità di indurre un grado maggiore di patogenicità • oltre al pneumococco altri batteri che possiedono la capsula sono la Klepsiella Pneumoniae, Bacillo del Carbonchio, Meningococco. • dal punto di vista chimico la capsula è di natura polisaccaridica, ad eccezione del bacillo del carbonchio che presenta una capsula di natura peptdicica, cioè costituita da polimeri di acido diglutammico. ____ 5 strutture accessorie: flagelli pili e spore ____ • FLAGELLI, adibiti a locomozione, hanno forma cilindrica, diametro di 20nm e una lunghezza di circa 15-20 micron. a seconda della disposizione che hanno nei batteri possiamo distinguere batteri monotrichi (vibrione del colera) batteri lofotrichi (ciuffo di flagelli localizzati ad un polo della cellula), batteri peritrichi (con tutta la superficie cellulare se hanno tutta la superficie cellulare ricoperta di flagelli) e batteri atrichi. • i flagelli sono costituiti da un composto proteico: la FLAGELLINA. studi al M.E: hanno consentito di evidenziare la struttura del flagello la quale è costituita da molecole di flagellina che aggregandosi variamente formano lunghe catene elicoidali dal cui intreccio si origina il cosiddetto filamento nella parte basale. il filamento si lega alla parete batterica tramite un sistema di dischi sovbrapposti che costituiscono il corpo basale. mentre prende il nome di uncino il breve segmento che collega il filamento al corpo basale. • la sintesi dei flagelli è molto complessa in quanto prevede l'intervento di circa 20-30 geni: uno codifica per la flagellina, gli altri codificano per l'uncino e il corpo basale. • il movimento dei flagelli è dovuto alla chemiotassi (movimento orientato e indotto da un composto chimico che provoca la rotazione di questa struttura molto rigida). • nei batteri gram positivi, che non hanno flagelli, o in alcune spirochete il movimento è dovuto: nei gram-positivi ai moti browniani, cioè all'urto delle molecole del fluido in cui sono immersi i batteri; mentre nei secondi il movimento è dovuto ad un sottile filamento localizzato ad un polo della cellula. • alcuni batteri non patogeni per l'uomo si muovo per strisciamento, cioè per contrazione di sottili filamenti, originanti da piccole sfere poste sulla parete batterica. • I flagelli possono essere eliminati da un batterio, perchè sono di natura proteica, e con il calore possono essere degradate. verranno studiati dei batteri flagellati che verranno privati dei flagelli, e l'allontanamento di queste strutture verrà utilizzato nella diagnostica virologica. • I PILI o FIMBRIE sono organi di adesione (l'adesività è il primo passo per esprimere il potere patogeno: un batterio prima di penetrare nell'organismo ospite deve prima ADERIRE). queste fimbrie sono più rigide e piccole, ma comunque di natura proteica, composte da PILINA. • distinguiamo pili sessuali (responsabili del trasferimento di geni (o virus) da un batterio all'altro mediante fenomeni di coniugazione) e pili comuni (o fimbrie), atti a permettere l'adesività ai tessuti dell'ospite. • Le SPORE hanno funzioni molto importantiperche sono molto resistenti anche alle grandi temperature, e possono germinare. le spore rappresentano forme di resistenza del batterio in condizioni ambientali sfavorevoli (alterazioni di pressione, temperatura, ph). la spora può avere diverse forme (sferica o allungata), può deformare il corpo batterico perche spesso si trova all'interno al centro del batterio, e dato che può avere dimensioni superiori al batterio stesso può indurne la deformazione. resistono per molti anni (si sono trovate spore batteriche in mummie egiziane, che sono state in grado di germinare). • date le particolari caratteristiche morfologiche, la spora è una particolarità esclusiva dei batteri gram-positivi ____ 6 spora, sporulazione e germinazione ____ • la spora è composta dall'esterno all'interno come segue: • esosporio: uno strato lipoproteico molto sottile che non sempre è presente • tunica: costituita da un doppio strato proteicoin cui sono abbondanti i gruppi disolfuro S-S • corteccia: costituita da un doppiostrato di peptidoglicano con un numero di legami crociato sicuramente inferiore a quello presente nella parete dei gram positivi. questo strato di peptidoglicano ci indica che la spora può essere soltato presente nei gram-positivi (perche lo strato di peptidoglicano dei gram negativi è molto sottile) • nucleo:circondato ed immerso nel citoplasma; presenta l'acido dipicolinico, presente sotto forma di sale (dipicolinato di calcio), di cui la cellula si arricchisce durante il processo di sporulazione (infatti non è mai presente nella cellula vegetativa). questo sale conferisce alla spora resistenza all'essiccamento. • il processo che porta alla formazione di una spora da un batterio è detto sporulazione. • il processo che porta alla formazione di un batterio da una spora è detta germinazione. • funzione della spora - Esempio pratico: il bacillo del tetano vive nell'intestino dei grossi animali, nell'ambiente esterno non può vivere perchè è anaerobio obligato. quando viene espulso con lo sterco viene posto sotto forma di spora. nel caso in cui la spora entri in ferite nelle quali si verificherà assenza di ossigeno (assenza di sangue) la spora può germinare e formare il batterio che induce la patogenesi. • come si forma la spora? • inizia con la divisione dei cromosoma batterico: uno dei due cromosomi si circonda dei vari strati della spora. • la spora è molto resistente all'essiccamento, ai disinfettanti fisici e chimici, ai raggi UV. quindi per eliminare spore da materiale patologico dobbiamo ricorrere a temperature di 121°C e pressione di 760mmHg, che si può indurre in autoclave, dove si verifica un aumento di calore umido. ____ 7 colorazione di Gram ____ • è un test semplice ed efficace per distinguere tra le due principali classi batteriche ed iniziare una terapia. • per osservare i batteri dobbiamo utilizzare il microscopio ottico. per fare diagnosi di malattie infettive, dopo il prelievo di materiale biologico è l'osservazione del materiale. • l'esame può essere condotto in diversi modi: • a fresco - consiste nel prelevare una piccola parte di materiale, metterla su un vetrino porta ogetto, coprirla con un vetrino copri ogetto, e osservarla con il microscopio ottico. questo esame da scarse informazioni: da informazioni solo sulla morfologia, sul raggruppamento morfologico, sulla mobilità (perchè lavoriamo su batteri in vivo). • le informazioni maggiori si hanno colorando il preparato. • diciamo subito che i coloranti che adoperiamo in batteriologia devono essere necessariamente coloranti BASICI perchè la cellula batterica è ricca in acidi nucleici, quindi basofila: alcuni coloranti basici sono il blu di metilene, il cristalvioletto (violetto di genziana), la fucsina basica fenicata (con acido fenico). • Le colorazioni possono essere semplici o differenziali • le colorazioni semplici comportano l'utilizzo di un solo colorante in un solo tempo. utilizziamo il blu di metilene da solo, o il nero di china (vedi sopra) ma pur ottenendo delle scarse informazioni. • colorando non possiamo risalire al tipo di mobilità perchè affinchè possa iniziare la colorazione il materiale deve essere prima fissato. una delle tappe della fissazione è l'uccisione dei batteri. quindi non si muovono più (capitan ovvio). • PROCEDURA PER LA COLORAZIONE SEMPLICE : una volta che preleviamo il materiale patologico da esaminare lo stendiamo su vetrino portaoggetto, lo facciamo asciugare a temperatura ambiente e lo fissiamo (3 volte alla fiamma): • il fissaggio serve a fare aderire il materiale patologico al vetrino, che altrimenti, durante la colorazione potrebbe essere asportato. il fissaggio rende i batteri piu permeabili alla colorazione, e in oltre la fissazione, li uccide: l'uccisione dei batteri riduce la possibilità di infezione dell'operatore. • a questo punto coloriamo con un solo colorante; • laviamo con acqua; • osserviamo al M.O. : SOLTANTO vedremo morfologia e raggruppamento • le colorazioni che i microbiologi devono utilizzare in laboratorio sono quelle dette differenziali, che comportano utilizzo di piu coloranti in piu tempi. • un metodo di colorazione differenziale, messo a punto da un medico danese, Gram, che nel 1884 lavorava presso l'obitorio di Berlino, e utilizzo per primo questo metodo che serviva a differenziare i batteri dai nuclei delle cellule dei tessuti infetti. • questo metodo viene oggi adoperato nei laboratori e ci consente di dividere i batteri in gram positivi e negativi. • i diversi comportamenti dei batteri in questa metodica di colorazione sono dovuti in gran parte alla diversa composizione chimica e strutturale della parete cellulare. • come procediamo? esempio pratico di COLORAZIONE DIFFERENZIALE DI GRAM: • paziente con ascesso, prelievo materiale patologico (materiale purulento, PUS), lo sistemiamo sul vetrino, lo facciamo asciugare a temperatura ambiente o sotto una lampadina elettrica, lo fissiamo 3 volte alla fiamma di un becco Bunsen, procediamo alla colorazione. • nella colorazione procediamo prima con il violetto di genziana, che colora la cellula in violetto. • successivamente utilizziamo un mordente il reattivo di Lugol (contiene iodio e ioduro di potassio). il mordete reagisce con il colorante formando un complesso difficilmente dissociabile dalla successiva azione decolorante dell'alcool etilico. • cosa succede? • dopo l'utilizzo del Lugol, va utilizzato l'alcool, per pulire il composto, e si evidenziano le differnze tra gram positivi e gram negativi. • nei gram positivi, l'alcool ha difficoltà a penetrare nella parete batterica, e quindi la cellula conserverà il violetto di genziana, che non può essere pulito • nei gram negativi la paretenatterica ha piu strati, ma anche pori più grandi. l'alcool riesce a entrare attraverso questi pori, e la sua natura a solubilizzare la componente lipidica della parete. questa solubilizzazione comporta la detersione del colorante. a questo punto la cellula risulta incolore. • per evidenziare queste cellule incolori si utilizza un colorante di contrasto: la safranina. la safranina colora tutti i gram negativi, riuscendo a permeare alla parete batterica dei gram negativi e rimanendovi. • i gram positivi sarano colorati in violetto per il violetto di genziana, i gram negativi saranno colorati in rosso per la safranina ____ 8 colorazione di Ziehl-Neelsen ____ • è un metodo particolare per i micobatteri come il bacillo di Koch per la tubercolosi o il batterio della lebbra, che a differenza del primo non è coltivabile in laboratorio, perchè non è stato ancora trovato un terreno di coltura che soddisfi la sua richiesta nutrizionale. • il batterio della lebbra viene meno ai postulati di Koch. questi dicono che bisogna isolare i microrganismi da tutti i casi di malattia. e dopo essere coltivati in laboratorio in vitro, per essere inoculati in animali da esperimento per creare lo stesso quadro clinico dell'uomo. • Per alcuni batteri, i postulati di Koch possono essere disattesi, in quanto nell'uomo possono provocare una certa sintomatologia mentre negli animali non inducono alcun tipo di risposta. • Questo metodo di colorazione è peculiare per i micobatteri, in quanto questi sono batteri acido-alcool resistenti. • l'acido alcool resistenza è conferita da un enorme contenuto lipidico che si trova sulla parete cellulare dei micobatteri; tra questi lipidi abbiamo delle cere (cera D, che si comporta da immunoadiuvante, cioè coadiuva la risposta immunitaria); inoltre abbiamo i cosiddetti micosidi, ai quali appartiene anche il cosiddetto fattore cordale (che fa parte degli acidi micolici della parete) responsabile del raggruppamente a cordone che i micobatteri assumono in unterreno liquido. • PROCEDURA: • soggetto affetto da TBC, • arriva richiesta di isolamento di bacillo tubercolare per una sospetta tubercolosi polmonare. quindi bisgna ispezionare l'espettorato. • viene messo il materiale sul vetrino, viene fatto asciugare, viene fissato per 3 volte alla fiamma e procedo alla colorazione. • il primo colorante da usare è la fucsina basica fenicata. questa è rossa. • l'acido fenico viene posto sul vetrino insieme al colorante. l'acido fenico funge da mordente. (in un solo passaggio si mette mordente e colorante) • questa colorazione deve avvenire a caldo, fino allo sviluppo dei primi vapori, perchè a causa del contenuto lipidico la fucsina non entra. • a questo punto trattiamo la soluzione con acido solforico al 10% o acido cloridrico al 4% (insomma acidi inorganici forti). • questo trattamento induce la pulitura da dalla fucsina di altri batteri con la parete non acido-alcool resistente. • nonstante questo trattamento il micobatterio rimarra colorato in rosso per la fucsina, perchè sia l'acido che l'alcol, dato lo spessore e la composizione della parete non riescono ad entrare nel batterio. • tutti i batteri che non sono acido alcool resistenti, venendoi privati della fucsina basica fenicata, e rimanendo incolore, vengono quindi colorati con blu di metilene. • se abbiamo micobatteri li troveremo colorati di rosso su sfondo blu; se non abbiamo mico batteri troviamo solo sfondo blu. • la tipologiadella parete dei micobatteri induce oltre l'acido alcool resistenza, anche una crescita molto lenta, perchè i nutrienti hanno difficolta ad entrare. infatti per dare una risposta di diagnosi per il bacillo tubercolare si devono aspettare almeno 60gg, perchè la crescita potrebbe essere molto lenta, e un risultato negativo, potrebbe diventare positivo. ____ 9 colorazione di Albert ____ • peculriare per i corinebatteri (bacillo difterico) • la difterite era un tempo causa di morte per i bambini che morivano di collasso cardiocircolatorio, non per il batterio in se, che non è un bacillo invasivo (si ferma nella cavità orofaringea). l'esotossina del bacillo invade tutti i parenchimi: rene surrene fegato e cuore, che si sfianca e cessa di pompare. • la vaccinazione antidifterica è obbligatoria, è costituita da anatossina (o tossoide). cioè esotossina trattata con calore che perde potere patologico ma mantiene il potere immunogenico. • esempio pratico: sospetta difterite; tampone faringeo, si colora il materiale con il metodo di albert. • il bacillo difterico è caratterizzato dall'avere nel citoplasma dei granuli chiamati granuli metacromatici. la metacromasia è una caratteristica che possiedono alcuni batteri i quali hanno la capacità di colorarsi in maniera diversa dal colorante adoperato. in questo tipo di colorazione utilizziamo una miscela di blu di toluidina e verde di metile. • utilizziamo il reattivo di lugol come mordente in concentrazione doppia rispetto alla colorazione di gram • per il fenomeno della metacromasia i granuli citoplasmatici si coloreranno in violetto (virano il blu al violetto per la metacromasia); mentre il corpo batterico si colorerà in verde pallido (sempre per la metacromasia). • oggi la difterite, grazie al vaccino obbligatorio, qui non esiste. eviteremo di parlarne, e ci dedicheremo ad argomenti più attuali. • queste nozioni servono perchè molto spesso in passato il medico per salvare il bambino doveva ricorrere ad una tracheotomia, perchè a livello della trachea si formavano delle pseudomembrane dette CRUPT difterico, che impedivano la respirazione. ____ 10 esame colturale ____ • per fare diagnosi di malattie batteriche seguiamo sempre delle tappe: prelievo, esame microscopico (informazioni su morfologia, raggruppamento morfologico, caratteristiche tintoriali NON VITALITA); la seconda tappa è rappresentata dall'esame colturale. • dopo l'arrivo di materiale clinico dobbiamo approntare dei terreni di coltura per permettere al batterio causa della patologia di moltiplicarsi per studiarlo. • dobbiamo predisporre dei terreni validi per la crescita, altrimenti il batteri non crescerà mai. • i batteri hanno bisogno di fattori ambientali e di sostanze nutritive per crescere. in relazione alla fonte di carbonio e di energia necessari per costruire le loro macromolecole i batteri possono essere divisi in fotoautotrofo e fotoeterotrofi. • i fotoautotrofi utilizzano la luce solare come fonte di energia, e come fonte di carbonio l'anidride carbonica • i fotoeterotrofi utilizzano come fonte di energia la luce solare, e come fonte di carbiono dei composti organici • chemioautotrofi: utilizzano come sorgente di energia dei composti inorganici, fonte di carboinio l'anidride carbonica • chemioeterotrofi: utilizzano i composti organici come fonti sia di energia sia di carbonio • i batteri che hanno alte capacità biosintetiche, ma basse esigenze nutrizionali si accontentano di un terreno definito minimo. deve contenere acqua, azoto, fosforo e i vari metalli. • nei terreni di coltura dobbiamo sempre inserire delle fonti di carbonio (che generalmente è rappresentata dal glucosio, che funge anche da energia) una fonte di azoto (rappresentata dai sali di ammonio); una fonte di fosforo (per la biosintesi degli acidi nucleici) e dei metalli (rame ferro manganese magnesio) che servono ad attivare i sistemi enzimatici batterici: se non funzionano gli enzimi i batteri non possono biosintetizzare nulla. • i batteri piu esigenti che partendo da questo terreno minimo non sono in grado di biosintetizzare le loro molecole hanno bisogno di terreni complessi, che contengono dei fattori di crescita o metaboliti essenziali; • i metaboliti essenziali sono delle sostanze che il batterio non è in grado di sintetizzare, e deve ricevere dall'esterno (vitamine, amminoacidi). • un'altra differenza nell'ambito dei terreni di coltura è una differenza dal punto di vista fisico: terreni liquidi e terreni solidi. • un esempio di terreno liquido è il brodo di carne. (anticamente si otteneva bollendo la carne, filtrandola, aggiustando il ph e aggiungendo il peptone , che è un derivato delle proteine. ora esistono i liofilizzati). • il principio del terreno liquido è che l'indice della coltura batterica è data dalla torbidità che assume il liquido che all'inizio era limpido; non possiamo però sapere se si tratta di una sola specie batterica o più specie. • per avere più informazioni bisogna trasferire questi batteri in un terreno solido. • il terreno solido utilizzato in laboratorio è l'agar nutriente: passa in funzione della temperatura dallo stato solido a quello liquido. sopra i 45° è fluido, non si può utilizzare come substrato per i batteri. sotto i 45° si può utilizzare per colture. • l'agar di per ser non ha funzioni nutritive, è un polisaccaride solforato, diventa nutriente quando si aggiunge il brodo. • l'agar nutriente si ottiene aggiungengo al brodo il 2% di agar (un polisaccaride). l'agar imprigiona il brodo nutriente costituendo un substrato sia nutriente che solido. • nell'agar nutriente abbiamo la formazione di colonie. • dalle colonie, a seconda della loro colorazione e della loro morfologia possiamo risalire alle varie specie batteriche. • a seconda delle esigenze batteriche utilizziamo dei terreni complessi. • un esempio di terreno complesso è l'agar sangue.si ottiene aggiungendo all'agar nutriente il 2-5% di sangue di montone o di coniglio. • questo si utilizza per la maggior parte dei batteri esistenti (monococchi, streptococchi, stafilococchi). • se aumentiamo la temperatura dell'agar sangue, per poi riportarla sotto i 45°, otteniamo il cosiddetto sangue cotto, o agar cioccolato (per la caratteristica colorazione); in questa maniera avviene la lisi di globuli rossi per avere più emoglobina disponibile. • terreno chimicamente definito: terreno di cui conosciamo l'esatta composizione chimica delle sostanze, e viene adoperato per studiare il metabolismo dei batteri ____ 11 terreno di trasporto ____ terreno di arricchimento ____ terreno selettivo ____ terreno differenziale ____ • se vogliamo trasportare in laboratorio materiale clinico, per il mantenimento di germi vivi dobbiamo utilizzare un terreno di trasporto, per mantenere le reciproche concentrazioni di batteri presenti, ne mantengo soprattutto la vitalità, non permettendo la loro moltiplicazione. • il trasporto è caratterizzato dall'assenza di fattori di crescita, di soluzioni saline tampone. altrimenti le colonie si moltiplicherebbero, e non possiamo più utilizzare le specie che ci interessano ____ • il terreno di arricchimento è liquido, e ha lo scopo, partendo da un materiale polimicrobico, di isolare solo una specie. • ESEMPIO: tifo addominale - dobbiamo ricorrere deal terreno di arricchimento, per far aumentare la popolazione solo dei batteri patogeni, e che lasci inalterata la popolazione di latri batteri intestinali. • il terreno di arricchimento in questo caso è rappresentato dal brodo nutriente al selenito di sodio. • in questo terreno manteniamo costanti le concentrazioni degli altri germi presenti (che fanno parte della popolazione microbica intestinale) e privilegiando la crescita logaitmica dei batteri patogeni che vogliamo isolare. ____ • è un terreno solido, che ci consente di isolare alcune specie patogene svantaggiando la crescita di batteri concomitanti o contaminanti. • se io voglio isolare da un campione di feci una salmonella tiphi, devo ricorrere ad un terreno di arricchimento (che è liquido) e ad un terreno selettivo (che è solido). • sia terreno di arricchimento che terreno selettivo hanno funzione selettiva in quanto favoriscono solo una specie determinata. • il tereno selettivo per salmonella e shighella (detto terreno SS) è costituito da sali biliari (eliminano i batteri gram positivi), lattosio (che viene fermentato SOLO da batteri non patogeni come proteus o e.coli), un indicatore del pH (il rossofenolo) e dei sali di piombo: questi sono importanti perchè la salmonella tiphi ha la capacità di formare il solfuro di idrogeno. questo sale interagisce con i sali di ferro o piombo, precipitando in solfuro di piombo o di ferro, e conferendo alle colture di samonella un colore nerastro. in questo modo potremmo identificare le colonie incolore di shighella e le colonie nere di salmonella. • in questi tipi di terreni non abbiamo altri batteri oltre quelli per cui si creano situazioni idonee per la crescita (per questo è detto terreno selettivo). • il terreno di Saboureaud è un tipo di terreno selettico che consente la crescita dei miceti lievitiformi o filamentosi escludendo i batterio perchè contiene un alta concentrazione di glucosio e un pH molto acido intorno a 4,5 - 6. (il ph ottimale per i batteri è 7.2 - 8, un ph così basso favorisce l'uccisione dei batteri). ____ • è un terreno che consente in laboratorio di discriminare tra i batteri lattosio-fermentanti e non fermentanti (funge anche da terreno selettivo) • il terreno differenziale più utilizzato in microbiologia è il terreno Mac Conkey. • uso questo terreno se parto da un materiale polimicrobico e devo capire se i batteri che ho isolato fermentano il lattosio (quindi non patogeno) o non lo fermentano (patogeni). • in questo terreno lo zucchero chiave è il lattosio, bisogna anche usare un indicatore di ph ( il rossoneutro, che tingerà le colonie in presenza di bassi pH), dei sali biliari (che inibiscono la moltiplicazione di gram-positivi). • se il batterio fermenta il lattosio si ha produzione di acido, perciò le colonie si coloreranno di rosso. • se il batterio non fermenta il lattosio le colonie saranno incolore. • questo può fungere anche da terreno selettivo perchè la presenza di sali biliari elimina i gram positivi. ____ 12 terreno per gli anaerobi ____ • sono detti anaerobi i batteri che cerescono in assenza assoluta di ossigeno. • in questi terreni vanno inserite delle sostanze riducenti come la cistenia, l'emina, tioglicollato che allontanano l'ossigeno. • Metodo microbiologico. • Il terreno tioglicollato fluido è stato allestito da Brewer per la coltura rapida di anaerobi e aerobi. • Il peptone di caseina è stato aggiunto da Vera nel 1944. • Il terreno sostiene un buon livello di crescita per numerosi organismi, inclusi gli anaerobi stretti, • senza incubazione in atmosfera anaerobica. Il tioglicollato di sodio, oltre a ridurre il potenziale di ossidoriduzione, è in grado di neutralizzare l’attività antibatterica dei composti del mercurio. • Queste caratteristiche rendono l’FTM particolarmente utile per stabilire la presenza di contaminanti nei materiali biologici e di altro tipo. Questa formula, grazie alla sua capacità di stimolare la crescita, è stata adottata dalla farmacopea statunitense (USP), dall'AOAC e dalla farmacopea europea (EP) per i test di sterilità e come terreno di arricchimento. • Il terreno tioglicollato fluido è ampiamente usato in microbiologia clinica anche come arricchimento, in particolare per i campioni prelevati da siti corporei normalmente sterili. • BD Fluid Thioglycollate Medium, avendo un basso potenziale di ossidoriduzione, non è il terreno di scelta per gli aerobi stretti, ad es. non fermentanti, Micrococcus e organismi simili. • Per questi organismi, utilizzare Tryptic Soy Broth o brodo di infuso cuore-cervello. • BD Fluid Thioglycollate Medium contiene glucosio, peptone ed estratto di lievito, che forniscono i fattori necessari per la crescita batterica. Tioglicollato di sodio e L-cistina sono • agenti riducenti che impediscono l’accumulo di perossidi, che risultano letali per alcuni microrganismi. La resazurina è un indicatore di ossidoriduzione che vira al rosa se viene • ossidata, mentre appare incolore se viene ridotta. Il piccolo quantitativo di agar contribuisce a tenere basso il potenziale di ossidoriduzione, stabilizzando il terreno rispetto alle correnti di • convezione, per mantenere l’anaerobiosi negli strati più profondi del terreno. Spesso il terreno tioglicollato fluido appare lievemente opaco per il suo contenuto di agar. Durante l'allestimento, questo terreno pronto all'uso viene sottoposto a un getto di azoto, che scolora l'indicatore resazurina. Il terreno, tuttavia, può essere utilizzato finché non viene ossidato per circa il 30% (strato superiore), come indicato dalla colorazione rosa della resazurina in prossimità della superficie. Se l’ossidazione ha superato tale livello, il brodo può essere riscaldato una volta a vapore o in acqua bollente, raffreddato e utilizzato. • La farmacopea statunitense permette la presenza di acqua nel glucosio (destrosio) e quindi include 5,5 grammi nella formula. • Poiché la presenza di umidità è nociva per il terreno disidratato, viene aggiunto un quantitativo equivalente di glucosio in forma anidra. • quando dobbiamo processare un materiale anaerobio è opportuno operare sotto cappe con flusso laminare, dove l'ossigeno viene sostituito con un gas inerte, che è l'azoto. ____ 13 condizioni ambientali ____ • se incubiamo il materiale biologico in condizioni non idonee non avremo mai formazioni di colonie. • i fattori ambientali essenziali sono: la temperatura, l'ossigeno, il pH, l'umidità, la pressione osmotica. • TEMPERATURA: tutti i batteri hanno un range tdi temperatura all'interno del quale c'è un optimum al quale crescono. questo optimum è molto vicino al limite superiore di tolleranza (limite di tolleranza: se aumentiamo la temperatura oltre il limite di tolleranza gli enzimi vengono degradati, e i batteri non crescono). • in funzione del comportamento dei batteri in funzione della temperatura li distinguiamo in psicrofisi, mesofili e termofili • gli psicrofili crescono a temperatura da 0 a 20 gradi centigradi. anche a -7 gradi. si trovano nei oceani, nelle zone polari e nei cibi refrigerati o congelati. sono detti psicrofili perchè sono amanti del freddo. questi non sono patogeni per l'uomo, ma possono contaminare gli alimenti • i mesofili crescono dai 20 ai 40 con un optimum di 37°C. questi sono patogeni per l'uomo • i termofili crescono ad alte temperatura 50 - 90 gradi. anche a 250°C. si trovano in acque termali, in sorgenti di vapore. la loro termostabilità diende dalla sequenza e composizione in amminoacidi dei loro enzimi. la sequenza degli amminoacidi è responsabile della comparsa di legami forti, o legami a H, o altri legami deboli, che stabilizzano la struttura delle proteine. • i termofili non possono crescere a temperatura ambiente; e i mesofili non a temperature basse. MA siccome la maggior parte dei batteri che contamino gli alimenti, un abbassamento delle temperatura evita una contaminazione dei cibi. • le basse temperature generalmente non uccidono i batteri, ma bloccano la loro crescita. tornando però in condizoni favorevoli riprendono la loro crescita. • ESEMPIO: meingococco: molto sensibile anche alle basse temperature, anche quelle di frigorifero: non le sopporta perchè va in lisi. il materiale va processato subito, non può essere conservato, altrimenti il batterio può perdere la sua vitalità e non può essere studiato. ci sono dei mesofili che in presenza di temperature intorno i 50°C muoiono. • OSSIGENO ATEMOSFERICO: nei processi di respirazione, gli accettori finali di idrogenioni sono molecole di ossigeno. alcuni batteri fanno a meno dell'ossigeno per la produzione di energia: fanno uso della fermentazione. in questo modo usano invece dell'ossigeno un composto organico o inorganico come recettore finale di idrogenioni. • gli aerobi obligati sono il micobacterioum tuberculosis, che cresce solo in presenza di ossigeno. • gli anaerobi obbligati non tollerano l'ossigeno perchè mancano dell'enzima catalasi. questo serve a scindere il perossido di idrogeno in acqua e ossigeno. quindi l'acqua ossigenata che si accumula in processi metabolici si accumula, e la sua tossicità li uccide. • gli aerobi e anaerobi facoltativi possono crescere in persenza o assenza di ossigeno. però crescono sicuramente meglio in presenza di ossigeno ricorrendo quindi alla respirazione. • in fine i microaerofili crescono a basse tensioni di ossigeno e gradiscono un elevata concentrazione di anidride carbonica (fino al 10%). • ESEMPIO: gonococco e meningococco, e l'agente eziologico della brucellosi Brucella Maelithensis. • per favorire la crescita degli anaerobi, questi devono essere incubati in particolari strutture dette giare o GAS PAK. in questi vi è del palladio, un generatore di idrogeno (che elimierà l'ossigeno interagendo con esso e formando acqua). delle cartine imbevute di blu di metilene, che sono un indicatore di anaerobiosi: inizialmente sono azzurre, quando non vi sarà più ossigeno le cartine diventeranno bianche, e allora potremo incubare le piastre. • pH: tutti i batteri hanno un optimum di pH. per la maggior parte dei patogeni è intorno la neutralità: 6.8 - 7.2 ; il vibrione del colera ha un optimum di 8-10; i lieviti e le miceti hanno un pH piu basso. • nei terreni di coltura bisogna tenere il pH costante, perchè durante le attività metaboliche vi è un aumento di pH. quindi abbiamo bisogno di sostanze tampone: fosfato monobasico di potassio e fosfato bibasico di potassio, che mantengono il valore di pH il più possibile costante • UMIDITA': l'acqua del terreno non deve trovarsi legata, ma deve essere libera in maniera che possa essere usata dal batterio nei processi metabolici. • ESEMPIO: agar 2% costituisce substrato solido ma contiene acqua libera; agar 15% costituisce substratosolido ma trattiene tutta l'acqua • PRESSIONE OSMOTICA: ha un valore importantissimo perchè l'acqua tende a passare da un mezzo ipertonico a uno ipotonico. se non vi fosse la parete tutta l'acqua dei terreni di coltura passerebbe dentro al batterio causando lisi. però vi sono batteri, come i lieviti, che sopportano alte concentrazioni di zucchero, ma non sopportano alte concentrazioni di sali. al contrario gli alofili sopportano alte contentrazioni di sali. se vogliamo coltivare batteri come i micoplasmi, che non hanno parete, dobbiamo utilizzare delle soluzioni per evitare la lisi data dall'osmosi ____ 14 PROF MILICI March 28, 2012 Microbiologia - Miceti generalità ____ cellula fungina ____ parete fungina ____ • struttura eucariotica, è quindi una cellula superiore. presenta un nucleo e sistemi vescicolari presenti in una normale cellula superiore. hanno anzi una peculiarità rispetto ad una cellula superiore. • i miceti sono molto diffusi nell'ambiente esterno possono essere unicellulari o pluricellulari. • sono immobili, si riproducono per mezzo di spore, che hanno un significato diverso dalla spora batterica: la spora batterica ha un significato di resistenza, le spore fungine hanno significato di tipo sessuale, infatti possono essere agamiche o sessuali. • i saprofiti sono delle specie fungine ambientali; altre specie possono essere patogene sia per l'uomo che per gli animali e i vegetali. • la micologia medica è la branca della microbiologia che si occupa dei miceti patogeni • i miceti causano i cosiddetti avvelenamenti che sono dovuti a ingesione di miceti macroscopici, micotossicosi dovute all'ingestione di sostanze tossiche elaborate da alcune specie fungine (Aspergillus flavus), forme allergiche, che sono secondarie ad una precedente esposizione ad antigeni fungini (aspergillosi polmonare allergica), e le micosi che sono dovute alla penetrazione, colonizzazione e invasione dei tessuti viventi. • le micosi (malattie da funghi) si dividono in micosi superficiali, micosi cutanee, micosi del sottocutaneo, micosi sistemiche. ____ • Nucleo circondato da una membrana molto porosa. • il numero di cromosom è difficile da determinare, ed è studiato solo nella candida albicans e nell'aspergillus fumigadus (un lievito e una muffa) e sono 8. • questi 8 cromosomi sono stati determinati tramite elettroforesi in campo pulsato. anche con queste metodiche molto raffinate la loro determinazione risulta difficile per la produzione di bande diverse da parte di cromosomi omologhi. • il RE presenta delle vescicole che sono addossate alla membrana nucleare; • l'apparato del golgi presenta delle lamelle che sono in prossimità di invaginazioni della membrana citoplasmatica • anche i mitocondri sono diversi da quelli delle cellule superiori, in quanto possono avere forma allungata o sferica, presentano DNA, e i vacuoli citoplasmatici posseggono pigmenti e materiale nutritivo, soprattutto glicogeno. • ma la struttura peculiare della cellula fungina è la parete, che differisce da quella batterica. ____ • il componente fondamentale è la chitina, un polimero della n-acetilglucosammina, con legami beta 1,4-glucosidici. • può essere unita a quote variabili di glucani (polimeri di glucosio) mannani (polimeri di d-mannosio), lipidi e proteine. • le protenie, grazie a residui di cisteina, e formazione di legami S-S contribuiscono alla solidità di questa parete. • in alcuni miceti (zigomiceti) avremo anche il chitosano. che è un polipeptide, polimero della d-glucosammina. • durante la fase di accrescimento la parete subisce varaizioni qualitative e quantitative dei composti: si può considerare una struttura dinamica. • queste cambia di forma e dimensione, e quindi occorre l'intervento di parecchi enzimi che sono sia idrolitici che biosintentici: abbiamo infatti delle glucanasi, e glucano sintetasi, e chitinasi e chitino sintetasi. • la funzione della parete, analogamente a quella batterica, conferisce la morfologia alle cellule, inoltre, grazie alla presenza dei mannani, aderisce alle mucose e ai tessuti dell'ospite (è quindi responsabile de''adesività). • ha delle caratteristiche antigeniche sempre grazie ai mannani, e inoltre modula la risposta immunitaria si a umorale che cellulo-mediata. ____ 1 membrana fungina ____ struttura facoltatova ____ • la membrana fungina si differenzia da quella degli eucarioti superiori per la mancanza di coleresterolo; • in sostituzione abbiamo l'ergosterolo: struttura tristratificata che regola gli cambi metabolici tra citoplasma e ambiente extracellulare. • in oltre contiene enzimi importanti per la biosintesi della parete fungina. • membrana, che è molto spessa, dall'esterno verso l'interno troviamo: • strato fibrillare • mannoproteine • i glucani • uno strato di glucanochitina • uno strato di mannoproteine di composizione diversa da quello precedente. ____ • l'unica struttura facoltativa dei miceti è la capsula • la capsula quali miceti la posseggono? • in alcuni miceti, oltre alla parete sempre presente nei funghi, abbiamo una struttura accessoria di natura polisaccaridica i cui componenti fondamentali sono i galattomannani e un altro polisaccaride detto glucuronoxilomannano. • l'unica specie fungina che possiede la capsula è il Cryptococcus neoformans. la capsula si colora con colorazione negativa con nero di china. ____ 2 Corpo cellulare ____ • il corpo di qualsiasi micete, unicellulare o pluricellulare prende il nome di tallo. • del tallo funginoesistono diverse varietà morfologiche utili per l'identificazione della specie. • i miceti hanno unamorfologia molto varia. il corpo tallofungino è costituito da elementi tubulari chiamati IFE. le ife hanno diametro sempre uguale o superiore ad un micron. • questo serve a distinguerli dalle microife di alcuni batteri il cui diametro è sempre minore di un micron. • le ife possono avere una cavità unica, e vengono dette IFE CENOCITICHE. Alcune IFE ossono possederepiù cavità, dette setti, e vengono chiamate IFE SETTATE. anche nelle ife settate, il libero scorrimento di sostanze, quali il citoplasma o acidi nucleici, da una cellula all'altra avviene grazie ad un poro che si trova nella parte centrale di ogni setto. • le ife settate possono essere mononucleate o plurinucleate. • le ife crescono in senso apicale, e man mano che crescono si intrecciano tra loro e costituiscono il cosiddetto micelio. il micelio è un insieme di ife intrecciate tra loro. • in ogni colonia fungina, sia in ambiene naturale che in coltura distinguiamo due tipi di micelio: • micelio aereo: a contatto con l'aria e deputato alla riproduzione della specie fungina perhcè contiene spore sia gamiche che sessuali • micelio vegetativo immerso: a contatto con il substrato, ha una funzione trofica, cioè serve ad assumere le sostanze nutrive. • i miceti che presentano IFE VERE ed un MICELIO VERO vengono detti miceti filamentosi, o muffe: ad esempio l'asperggilus, il penicillus, i dermatofiti (responsabili di malattie cutanee). • le muffe del pane, dei formaggi appartengono a questo gruppo perchè sono caratterizzate da un micelio vero e ife vere. • un secondo gruppo di miceti è rappresentato dai lieviti, o miceti lievitiformi, che presentano corpo unicellulare. ogni cellula ha forma ovale o rotondeggiante. • le cellule dei lieviti sono chiamate blastospore o blastoconidi perchè si riproducono per gemmazione. • quando le blastospore gemmano, formano delle lunghe catene che prendono il nome di pseudoife, che si differenziano dalle ife vere, perchè ogni cellula che costituisce la pseudoifa, ha una sua autonomia e non comunica con la cellula contigua. • le pseudoife presentano dei restringimenti tra una blastospora e l'altra. • questa scarsa connessione tra le pseudoife è causa della rottura di queste, dando luogo alle singole blastospore che le costituivano. • molto spesso l'operatore al M.O. ha difficoltà nella distinzione delle ife vere dalle pseudoife. • però possono essere distinte grazie al fatto che solo le pseudoife presentano restringimenti tra le blastospore; che nelle pseudoife nei punti di giunzione si formano dei grappoli di blastospore; e mentre le ife vere hanno delle cellule terminali che sono più grandi delle precedenti, nelle pseudoife le cellule terminali sono uguali o più piccole rispetto le altre. • le pseudoife non si formano mai nelle muffe. i lieviti non sviluppano mai un micelio aereo perchè sviluppano pseudoife, che si sfaldano in blastospore, non riuscendo a crescere. • esempio di miceti lievitiformi: Candida (pur essendo un lievito, soltanto nella Candida albicans possiamo avere le ife vere. vive nel nostro organismo, si trova nel cavo orofaringeo, nelle mucose vaginali e gastrointestinali.esso è detto opportunista perchè diventa patogeno quando si è sottoposti a terapia cortisteroidea, nei portatori di protesi dentarie, lunga somministrazione di antibiotici, gli emodializzati, i portatori di cateteri); Malassetia furfur (micete che da quelle lesioni che sono localizzate al livello di decolleté e si vedono soprattutto in estate. PTIRIASIS VERSICOLOR .vive da commensale nella cute. analogamente alla candida, questo micete da commensale si presenta come blastospore a grappolo d'uva. quando si presenta patogenico avremo la contemporaena presenza di blastospore e pseudoife. la compresenza di questi due fattori è sufficiente per diagnosticare la virulenza di questo micete. è indotto virulento da diversi fattori come la gravidanza, l'eccessiva sudorazione, non è contagiosa). • esempio: in seguito a vaginite si fa tampone vaginale e dopo osservazione si vedono blastospore. ci si deve preoccupare? no, perchè essendo un commensale, le spore devono si trovano normalmente in basse quantità. bisogna notare se ci si presentano pseudoife o ife vere, indice di virulenza per la candida. quindi bisogna coltivare il materiale e vedere se la carica di candida è elevata. altrimenti, se vi sono poche colonie è normale: la candida è un commensale del nostro organismo. la candida diventa virulenta perchè vi sono dei fattori che permettono il passaggio dalla fase di commensalismo alla fase di parassitismo. ____ 3 miceti dimorfi ____ metabolismo dei miceti ____ • costituiscono un altro gruppo di miceti, che sono caratterizzati da una duplice morfologia: lievitiforme e filamentosa o in relazione alle condizioni ambientali, o meglio in rapporto all'azione patogena che essi svolgono. • un esempio di micete dimorfo ci è Histoplasma capsulatum. Non ha una capsula, ma perchè il primo ricercatore che l'ha isolato, per artefati di colorazione che simulavano una capsula, lo ha cihamato così. • questo fungo, nell'ambiente esterno, da saprofita, si presenta come una muffa, ed è caratterizzato da ife settate, da micronidi (gli elementi infettanti), e macroconidi (dette anche aleurie) che hanno una forma rotondeggiante, una parete molto spessa, e delle protrusioni radiali. • in vivo, quando il micete da malattia (malattie molto gravi, letali) si presenta sotto forma di lievito. • un'altro esempio di dimorfismo è dato dal Coccidioides Immitis questo micete, in ambiente esterno si presenta sotto forma di ife settate, e artroconidi (o artrospore) che sono gli elementi infettanti. • in vivo, si presenta sottoforma di lievito, e più precisamente da delle sferule di forma rotondeggiante, che sono dei lieviti. • N.B. la candida, ma massetia sono dei lieviti, ma molto spesso li definiamo ERRONEAMENTE dimorfi perchè da commensali diventano patogenici. il dimorfismo per questi due microorganismi riguarda solamente la natura patogenica. ____ • i miceti sono eterotrofi, e per costruire le loro macromolecole devono degradare sostanze organiche. • sono aerobi o anaerobi facoltativi, non esistono in natura miceti anaerobi obbligati, per cui possono sia respirare che fermentare. • come fonte di carbonio usano i composti organici, possono assimilare o fermentare molti composti. queste prove di assimilazione e fermentazione vengono utilizzate per identificare le specie funghine in laboratorio. • la Co2 viene solo fissata, e non utilizzata come fonte di carbonio. • come fonte di azoto usano nitrati o ammoniaca • come fonte di fosforo utilizzano fosfati, e per lo zolfo utilizzano solfati. • gli studi sul metabolismo dei miceti non sono ancora completi, ma sappiamo che le sostanze liposolubili penetrano nella cellula fungina per diffusione passiva. le sostanze idrosolubili penetrano attraverso pori che si trovano sulla membrana e sono trasportati da carrier proteici, mentre gli amminoacidi e gli zuccheri penetrano per trasporto attivo, per cui c'è dispendio di energia da parte della cellula. • il trasporto degli amminoacidi è complesso, ed è finemente regolato dagli ioni ammonio degli amminoacidi stessi. in particolare controllano gli enzimi metabolici, e molto spesso reprimono i sistemi di controllo. • per quanto riguarda i miceti dimorfi si è visto che l'eterotrofia è maggiore nella fase di parassitismo; e durante il trasporto di amminoacidi si evidenzia ancora di più il loro cambiamento morfologico (da muffa a lievito o vicecersa). • i miceti si riproducono per mezzo di spore, sono corpuscoli che originano dal tallo, e sono in grado di riprodurre la specie fungina purchè siano presenti adeguate situazioni nutrizionali ed ambientali. • i due tipi di riproduzione, sessuale ed agamica, si alternano in ogni specie fungina con ritmo e frequenza diversi a seconda della specie. • avviene nei funghi imperfetti (perchè usano spore dette spore imperfette). • le spore agamiche, o imperfette, non differiscono morfologicamente dalle altre cellule del corpo fungino. • a seconda che siano prodotte da ife specializzate del corpo fungino, chiamate conidiofori, o da ife vegetative comuni del corpo fungino: prendono il nome rispettivamente di conidi e tallospore. ____ 4 riproduzione agamica mediante conidi ____ • i conidi si formano per gemmazione dal conidioforo, il conidio si forma sempre all'apice del conidioforo. • il conidio può essere singolo, o può essere raggruppato lassamente o compattamente. quando sono compatti prendono il nome di effluorescenze, mentre quando sono lassi prendono il nome di capitoli. • molto spesso possono essere raggruppati a formare delle catenelle, il cui elemento più giovane è a contatto con il conidioforo, dato che si forma sempre per gemmazione. • in altre specie il primo deriva per gemmazione dal conidioforo, e i successiviche si formano, nascono sempre dai precedenti, per cui il più giovane è quello distale. • in altre specie fungine i conidi si formano con madiltà diversa: si differenziano dentro cellule di grosse dimensioni; • nel primo caso si differenziano in cellule chiamte fialidi (perchè hanno forma di fiala), il fialide può essere singolo o raggruppato insieme ad altri formando figure molto eleganti, complesse ad esempio il genere penicillium; mentre se i fialidi si raggruppano in maniera compatta hanno conformazione tipica il genere aspergillum. • quando queste fialospore giungono a maturazione si riversano all'esterno, perchè si liberano dalla porzione apicale del fialide. l'aspergillus è un micete opportunista: da delle patologie quando le difese immuitarie sono compromesse (aspergillosi polmonare invasiva, aspergillosi polmonare allergica, aspergilloma). prima questi miceti erano considerari dei semplici contaminanti, ma oggi hanno assunto un ruolo fondamentale in alcune patologie come le micosi delle unghia. • gli zigomiceti sono specie fungine che danno affezioni rinocerebrali molto spesso mortali le zigomicosi, causate dagli zigomiceti, difficili da diagnosticare.negli zigomiceti le spore, o conidi, si fidderenziano all'interno di una grossa cellula di forma rotondeggiante di nome sporangio, e le spore che vi crescono vengono dette sporangiospore. • lo sporangio si trova all'estremità di lunghe ife cenocitiche non settate [quando vedo ife cenocitiche con formazione rotondeggiante capiscono che si tratta di spore di zigomiceti, e sono molto pericolose] • quando le sporangiospore diventano mature si riversano all'esterno grazie alla lisi della parete dello sporangio. ____ 5 riproduzione agamica mediante tallospore ____ • a seconda della modalità di formazione le tallospore sono divise in: • blastospore, derivano per gemmazione da un altra blastospora (si parla quindi di lieviti), o eccezionalmente da una pseudoifa, o ancora meno frequentemente da una cellula terminale di un ifa vera.la gemmazione delle blastospore avviene la migrazione del nucleo dalla cellula madre alla cellula figlia, ingrossamento della gemma, fino al raggiungimento di dimensioni analoghe a quelle della cellula madre, e in fine distacco della gemma per rottura della giunzione. • artrospore sono spore di forma rettangolare definite da alcuni autori "spore a barella", derivanti da frammentazione di ife settate, o per dissoluzione di cellule intercalari prive di citoplasma. questa seconda modalità è tipica del Coccidioides Imitis. Le endospore rappresentano il mezzo di riproduzione del C.Immitis. Questo presenta infatti riproduzione mediante endospore e artospore. • endospore: questo micete si forma sotto forma di lievito, e darà delle cellule di piccole dimensioni chiamate sferule immature, all'interno delle quali le endospore si formano per un processo di divisione nucleare, addensamento del citoplasma, neosintesi della parete e trasformazione in cellule di maggiori dimensioni chiamate sferule mature. anche in questo caso, quando le endospore sono mature si liberano per lisi della membrana, andando a contaminare altri tessuti. • aleurie sono spore agamiche, facilmente confondibili con i conidi, ma adifferenza dei conidi che si formano dai conidiofori per gemmazione, le aleurie si formano per rigondfiamento o trasformazione di cellule terminali del corpo fungino; di conseguenza non vengono eliminati facilmente, ma si staccano soltanto in seguito alla rottura dell'ifa portante. dal punto di vista diagnostico sono molto importanti le auleurie unicellulari, tipiche dell'Histoplasma capsulatum, e aleurie pluricellulari, tipiche dei dermatofiti • clamidospore hanno la funzione delle spore batteriche, si formano quando le condizioni ambientali diventano sfavorevoli alla sopravvivenza del micete: mancanza di sostanze nutritive, alterazione di ph, temperatura ecc. hanno forma rotondeggiante, parete molto spessa e si formano in posizione apicale o intercalare di ife o pseudoife. quindi possiamo reperirle sia nei miceti filamentosi che lievitiformi. queste strutture hanno anche esse un valore diagnostico, perchè quando le troviamo in un lievito pensiamo subito alla Candida albicans o dubliensis, se le troviamo in miceti filamentosi pensiamo ai dermatofiti dal punto di vista metabolico le clamidospore sono molto lente, venivano definite spore dormienti. come facciamo a indurre la produzione di clamidospore in vistro? coltiviamo il micete in un terreno povero all'amido di riso o farina di mais, e grazie ad un vetrino coprioggetto, creiamo una parziale anaerobiosi. nel giro di 7-8 giorni possiamo trovare all'esame microscopico la presenza di clamidiospore. se troviamo queste strutture possiamo pensare sia alla candida albicans che dubliensis. come faccio a capire quale candida è a produrre queste spore? possiamo capirlo attraverso saggi biochimici di fermentazione. ____ 6 riproduzione sessuata ____ • questo tipo di riproduzione ci aiuta nella tassonomia. infatti quelli che non hanno riproduzione sessuale sono detti imperfetti. • la spora sessuale deriva da fusione di due gameti, o da organuli del tallo fungino, che producono i gameti e che vengono detti gametangi. • sia i gameti che i gametangi possono essere uguali per forma e dimensione e li chiamo quindi omogameti o omogametangi. possono essere diversi per forma e dimensione e verranno quindi chiamati eterogameti po eterogametangi. • in ogni caso la spora si forma in 3 fasi: • plasmogamia: fusione di gameti o gametangi di segno opposto. in genere il gamete maschile viene indicato con il segno + e quello femminile con il segno -. • cariogamia: dalla spasmogamia origina lo zigote, l'unica cellula dipoide del micete, perchè tutti i miceti hanno un corpo aploide. • meiosi riduttiva: avviene solo dopo la formazione dello zigote. • abbiamo 3 forme di spore sessuali che caratterizzano 3 classi: zigospore (degli zigomiceti, che usano anche riproduzione agamica, quindi sono miceti perfetti); le ascospore, che appartengono agli ascomiceti, e le basidiospore caratteristiche dei basidiomiceti. • le zigospore si formano dall'unione del gametangio maschil,detto anteridio, e del gametangio femminile, detto ascogonio. successivamente si ha cariogamia e meiosi riduttiva. per cui avremo una spora scura e bernoccoluta. dopo si formerà uno sporangio, perchè negli zigomiceti abbiamo sia la riproduzione agamica che sessuata. • le ascospore, caratteristiche degli ascomiceti (tutti i dermatofiti e alcune specie di aspergillus. quindi anche questi possono usufruire di riproduzione sia sessuata agamica che sessuata). il gametangio maschile si chiama anteridio, e ascogonio quello femminile. nella plasmogamia si ha l'unione dei due gametangi, lisi della parete divisoria e trasferimento dei nuclei dall'anteridio all'ascogonio. dall'ascogonio fecondato si formano delle ife ascogene settate binucleate. questa è la fase di dicarion. la cariogamia, con la successiva meiosi riduttiva avvengono nella penultima cellula delle ife ascogene settate, la quale si trasformetà in un asco contenente 4 ascospore mature. se avverrà una mitosi il loro numero sarà portato a 8. • le basidospore sono spore che si formano per l'unione o plasmogamia di due miceli mononucleati che fungono da gameti. quando due miceli mononucleati vengono a contatto tra di essi avviene uno scambio di nuclei, per cui si formerà un micelio secondario binucleato (fase di bicarion). la cariogamia e la successiva mitosi riduttiva avverranno nell'ultima cellula del micelio secondario binucleato. in essa, che aumenterà molto di volume, appariranno protuberanze all'interno delle quali migrano i nuclei che provengono dalla meiosi riduttiva. alla fine avremo un basidio contenente 4 basidiospore mature. se ci sarà nua mitosi avremo un basidio con 8 basidiospore. il Criptococcus neoformans è un basidiomicete, l'unico dei basidio miceti patologici per l'uomo. ____ 7 PROF MILICI March 30, 2012 Microbiologia - Virus caratteristiche ____ • sono molto semplici, e sono parassiti intracellulari obbligati. non hanno metabolismo autonomo e devono utilizzare necessariamente i meccanismi biosintetici della cellula ospite. • le loro dimensioni sono intono al nm. per cui non sono osservabili al microscopio ottico, per cui dobbiamo ricorrere al microscopio eletttronico. • i virus possiedono un solo tipo di acido nucleico: dna o rna. mai entrambi. • dna o rna funzionano come depositari dell'informazione genetica, per cui il virus può replicarsi nella cellula, può trasferire il suo genoma da una cellula all'altra e può replicare le sue macromolecole, sempre servendosi degli apparati della cellula ospite. • una prima distinzione dei virus si può fare caratterizzando: • virus nudi che hanno l'acido nuclei dna o rna circondato da un involucro proteico che prende il nome di capside. il capside ha quuindi il compito di proteggre l'acido nucleico. il calside è costituito da subunità proteiche chiamate capsomeri; acido nucleico + capside = nucleocapside; • possiamo caratterizzare anche i virus che oltre al nucleocapside posseggono un involucro pericapsidico detto anche envelope. l'envelope è costituito da un doppio strato fosfolipidico di derivazione della membrana della cellula ospite. il virus maturo fuoriesce dalla membrana della cellula infetta, e questo envelope conterra proteine di derivazione cellulare e glicoproteine virali. • queste funzionano da antirecettori: questi sono deputati all'ancoraggio della particella virale alla membrana della cellula ospite. • nei virus nudi, senza envelope, la funzione antirecettoriale viene affidata alle proteine del capside. • i virus possono essere a dna o rna che codifica per proteine funzionali e strutturali. le proteine strutturali faranno parte della struttura dei virus, mentre quelle funzionali servono per la loro duplicazione. • la scarsa capacità codificante dei virus soprattutto a rna impone che il capside sia formato da pochi tipi di proteine, addirittura, nei virus piu piccoli, il capside sarà costituito da un soo tipo di proteine. • le singole catene polipeptidiche del capside si possono legare secondo legami non covalenti in modo tale da costituire due simmetrie: cubica o icosaedrica e una simmetria di tipo elicoidale. • nella simmetria di tipo icosaedrico le singole catene proteiche, dette capsomeri, si distribuiscono tra di loro a costituire un guscio quasi sferico all'interno del quale si troverà l'acido nucleico. nella simmetria di tipo icosaedrico i capsomeri si ritroveranno sulla superficie di un icosaedro (un poliedro regolare costituita da 20 faccie e 12 vertici). i capsomeri dei vertici hanno un'aspetto pentagonale e quindi vengono detti pentoni; mentre i capsomeri che si trovano sulla superficie dell'icosaedro hanno un profilo di tipo esagonale e sono chiamati esoni. • nella simmetria di tipo elicoidale le singole unità proteiche chiamate protomeri si dispongono secondo un asse elicoidale che circonda l'acido nucleico che i trova all'interno assumendo una struttura di tipo bastoncellare. in questa simmetria, invece, i singoli protomeri ragiscono tra loro e con l'acido nucleico contenuto all'interno, formando strutture rigide, come accade per esempio nel virus del mosaico del tabacco, oppure strutture con rigidità minore (virus animali, soprattutto nel virus influenzale, che è elicoidale). • i virus a dna hanno simmetria prevalentemente di tipo icosaedrico, mentre i virus a rna possono avere sia una simmetria icosaedrica che elicoidale • fanno eccezione i pox virus, ai quali appartiene il virus del vaiolo, che hanno una simmetria molto complessa, non ben definita (da alcuni definita a mattone). • i virus possono essere a dna o rna e in entrambi i casi gli acidi nucleici sono depositari dell'informazione genetica, che codificano per proteine strutturali e funzionali alla replicazione. ____ 1 virus RNA ____ virus DNA ____ classificazione secondo acido nucleico ____ • possono avere rna bicatenario, anche se normalmente sono monocatenari. • l'rna può essere mono- o pluri-segmentato. • può essere a polarità positiva o negativa • lineare o circolare • i virus a rna rappresentano l'unico esempio in cui l'rna funziona da depositario dell'informazione genetica. • i virus a rna a polarità positiva possiedono all'estremità 5' delle sequenze nucleotidiche uguali agli rna messaggeri cellulari, per cui l'rna a polarità positiva funge direttamente da messaggero, e subito tradotto in proteine a livello ribosomiale. • i virus a rna a polarità negativa non possono fungere da messaggeri, e quindi devono codificare per una rna polimerasi rna dipendente adatto a trascrivere la molecola di rna in messaggeri.in questi tipi di virus questo enzima non è frutto dell'attività trascrizionale del nucleo della cellula ospite, per cui il virus lo porta con se insieme al genoma nel momento in cui viene liberato nella cellula. • la rna polimerasi rna dipendente dei virus a rna a polarità POSITIVA viene sintetizzata nel ciclo replicativo, e farà parte delle proteine funzionali. • questa rna polimerasi rna dipendente non è un enzima fedele, in quanto puo compiere degli errori. e ciò è responsabile dell'alta frequenza di mutazione e variabilità che caratterizza il virus a rna. • i virus a rna a polarità positiva si caratterizzano per il fatto che il genoma si disgrega dalle proteine in maniera tale che possa essere tradotto a livello ribosomiale (in quanto funge da messaggero). ciò NON accade per i virus a rna a polarità negativa, in cui l'rna rimane associato alle proteine del capside durate tutto il ciclo replicativo. ____ • vengono classificati sempre in base alle caratteristiche dell'acido nucleico. • a parte i parvovirus (piccoli virus) che hanno dna mono catenario; e a parte gli epadnavirus (virus epatite b) che hanno un genoma parzialmente bicatenario; • i virus a dna hanno un genoma aploide bicateniaro, che può essere linare o circolare. • è lineare negli adenovirus, herpesvirus, parvovirus e poxvirus (virus vaiolo) • è circolare negli papillomavirus, e nei poliomavirus e anche negli epadnavirus (questi oltre ad averlo parzialmente bicatenario è circolare) • la complessità genetica dei virus in generale dipende dalla grandezza del dna: più grande è il genoma più complessi sono. • i virus con un piccolo genoma, come i parvovirus hanno una complessità genetica paragonabile a quella devi virus a rna. i virus di grandi dimensioni possono codificare anche per cento proteine. • a differenza dei virus a rna che si replicano in sede citoplasmatica, ad eccezione del virus influenzale (che pur essendo a rna ha una fase nucleare), i virus a dna usano polimerasi che trascriptasi della cellula ospite. quindi sia la trascrizione che la replicazione dei virus a dna avverrà in sede nucleare. fanno eccezione i poxvirus (che pur essendo a dna si replicano nel citoplasma). • i virus a dna sono caratterizzati da una minore variabilità genetica, in quanto la dna polimerasi della cellula ospite è un enzima fedele, e se vi sono errori la polimerasi correttore di bozze li corregge. ____ • virus a dna monocatenario • virus a dna bicatenario • virus a rna o dna con attività retrotrascrizionale • virus a rna mono segmentato • virus a rna plurisegmentato • virus a rna monocatenario a polarità positiva • virus a rna monocatenario a polarità negativa • viroidi e prioni ____ 2 replicazione virale ____ prima fase: ASSORBIMENTO ____ • affinchè un virus si possa moltiplicare in una cellula ospite per dare luogo a nuove particelle virali è necessario che la cellula sia sensibile e permissiva • una cellula sensibile deve contenere i recettori attraverso cui il virus può legarsi grazie ai suoi antirecettori. • una cellula permissiva deve contenere tutti i meccansimi biosintetici adatti all'espressione del genoma virale, e alla sua replicazione. • soltanto in questo caso il ciclo virale è definito produttivo: cioè si formeranno paticelle virali mature che fuoiriusciranno dalla cellula infetta. • può accadere che la cellula sia sensibile ma non permissiva, in questo caso il ciclo viene definito abortivo; si può verificare quando il virus presenta dei difetti nella sua replicazione op quando la cellula non permette al genoma virale la sua completa espressione. alcuni virus, come il parvovirus p19 si replicano esclusivamente in cellule che si trovano in fase s, cioè quando tutti i meccanismi cellulari adatti alla sintesi di dna siano presenti ed efficienti. • nel caso in cui il ciclo è restrittivo o abortivo si possono verificare tanti eventi: • persistenza del virus dento la cellula: in questo caso il virus va in latenza, il genoma virale si integra con la cellula ospite, si può replicare ad ogni ciclo cellulare; o può rimanere nel citoplasma sotto forma di episoma. in questi casi la cellula può andare int rasformazione, evento durante il quale alcune proteine precoci del virus possono interferire con proteine che regolano la proliferazione cellulare, e si ha quindi una trasformazione della cellula (cancerogenesi). • nel caso in cui la cellula è sensibile e permissiva si avrà un ciclo replicativo completo. le varie fasi del ciclo sono: • prima fase: assorbimento • seconda fase: penetrazione • terza fase: scapsidamento • quarta fase: espressione e replicazione del genoma • quinta fase: maturazione • sesta fase: liberazione ____ • presuppone una compatibilità tra recettori cellulari e antirecettori virali. • i recettori cellulari sono rappresentati proteine (virus hiv usa il recettore cd4; alcuni echovirus usano il recettore cd55); • i recettori possono anche essere di natura glicidica. e dato che la maggior parte dei virus usano recettori glicidici, questi virus hanno un ampio spettro d'ospite (per spettro d'ospite si intende il numero di specie animali che risultano sensibili all'infezione da parte di un determinato virus. Es.: virus poliomelite ha uno spettro d'ospite ristretto, perchè infetta uomo e scimmie; il virus della rabbia ha uno spettro d'ospite molto ampio perhcè infetta molte specie animali). • alcuni virus, oltre ai recettori della cellula ospite utilizzano per l'assorbimento una molecola secondaria, detta co-recettore. per i virus con envelope gli antirecettori virali appaiono come proiezioni che si dipartono dalla superficie della particella virale; per i virus nudi, un esempio che possiamo fare è il poliovirus, gli antirecettori si ritrovano in rientranze che solcano la superficie del virus. l'interazione recettore-antirecettore si traduce in un legame di tipo sterico; e affinchè la particella virale venga ancorata stabilmente alal membrana della cellula ospite occore un ambiente ricco di ioni, che serve a neutralizzare le cariche elettriche presenti sulle superfici complementari in maniera tale da ridurre la repulsione elettrostatica. questo processo non richiede dispendio di energia ed è indipendente dalla temperatura. • per alcuni virus l'assorbimento rappresenta una fase irreversibile, perchè se all'assorbimento non segue la penetrazione il virus perde la capacità infettante. ad esempio, nel poliovirus, durante l'assorbimento può venire persa una proteina del capside, per cui l'acido nuleico risulta sensibile all'azione delle proteasi e delle ribonucleasi cellulari. • per altri virus, se all'assorbimento non consegue la penetrazione la particella virale conserva la capacità infettante: un esempio ci è dato dagli orthomixovirus (a cui appartiene il virus dell'influenza) sulla cui superficie vi è una glicoproteina con funzione enzimatica detta neuroamilidasi, la quale scinde il legame tra virus e cellula ospite. in questo caso il virus che si stacca dalla cellula può andare a infettare altre cellule. • oltre alla modalità solita di assorbimento vi è un metodo mediato da anticorpi: la particella virale che deve penetrare nella cellula verrà circondata da anticorpi specifici e catturata da recettori cellulari per immunoglobiline: questa infezione prende il nome di infezione anticorpo-mediata, caratteristica del virus HIV e del virus dell'influenza A. ____ 3 seconda fase: PENETRAZIONE ____ terza fase: SCAPSIDAMENTO ____ quarta fase: ESPRESSIONE ____ • la fase di penetrazione avviene in maniera diversa a seconda che si tratti di virus nudi o con envelope. • nei virus con envelope la penetrazione avviene per fusione della particella virale con la membrana citoplasmatica. questa fusione avviene grazie alla presenza di proteine fusogene che si trovano sulla particella virale. • ricordiamo la gp41 del virus dell'HIV e la proteina ha2 del virus dell'influenza a. questa proteina viene attivata dal pH acido degli endosomi, infatti il virus dell'influenza A penetra per endocitosi. e la successiva fusione della membrana avviene con la membrana dell'endosoma. • i virus nudi penetrano per endocitosi. • nei poliovirus abbiamo un fenomeno insolito, nel senso che una proteina del capside dei poliovirus durante la fase di penetrazione provoca la formazione di un poro sulla membrana della cellula ospite, per cui l'rna verrà introdotto direttamente nel citoplasma: non avremo l'ingresso della particella in toto, ma solo la traslocazione dell'acido nucleico a livello citoplasmatico. ____ • uan volta che il virus è penetrato nella cellula ospite deve liberare l'acido nucleico dai componenti proteici e dal capside. • per alcuni virus lo scapsidamento avviene automaticamente, in altri avviene ad opera di enzimi proteasi cellulari, per altri ancora avviene ad opra di enzimi lisosomiali che vengono scaricati nel vacuoli fagocitari. • una volta che il genoma si è liberato dai suoi costituenti che lo circonda può rimanere nel citoplasma o raggiungere il nucleo. • tutti i virus a rna , ad eccezione del virus influenzale, si replicano nel citoplasma, e tutti i virus a dna, ad eccezione del poxovirus, si replicano nel nucleo • i virus a dna, e il virus influenzale oltre a attraversare la membrana citoplasmatica devono attraversare anche la membrana nucleare. • a livelo di questa troviamo il complesso del poro nucleare, costituito da 50 nucleoporine che hanno il compito di trasferire le molecole all'interno o all'esterno del nucleo. • studi recenti hanno dimostrato che attraverso il complesso del poro possono passare particelle che hanno dimensione intorno a 36nm. • per cui si è visto che i parvovirus, che hanno dimensioni di 8-25 nm e gli epadnavirus, soprattuto il virus dell'epatite b, che hanno dimensioni intorno i 35nm possono attraversare la membrana del poro senza bisogno di essere disassemblati, cioè privati dei costituenti esterni. ____ • il genoma virale deve provvedere a ricostruire tutti i componenti per dare luogo a un nuova progenie virale, per fare cio deve utilizzare tutti meccanismi biosintetici della cellula ospite. • la fase che piu dipende dalla cellula ospite è la sintesi proteica • i virus devono presentare ai ribosomi gli rna messaggeri in maniera tale essere letti e tradotti a livello poliribosomiale. • la cellula però pone dei limiti: essa forma i suoi rna messaggeri a livello del nucleo e su stampo del dna. i virus che possono raggiungere il nucleo e sono a dna possono raggiungere il nucleo e far sintetizzare messaggeri. • i virus a rna hanno rna che funge esso stesso da messaggero, oppure devono sintetizzare una polimerasi rna dipendente che svolga questo compito. • esistono diverse strategie per fare cio a seconda che si tratti virus a dna o rna. • i virus a rna rappresentano gli unici esempi in cui l'rna funziona da depositario dell'informazione genetica, e quindi, dato che la cellula non forma rna su stampo di rna, alcuni virus a rna devono possedere una polimerasi in grado di operare la trascrizione. ____ 4 replicazione dei virus a RNA ____ • nei virus a rna noteremo 5 strategie di replicazione diverse: • nei virus a polarità positiva non hanno bisogno di essere trascritti, ma funzionano subito da messaggeri. nei poliovirus e nei flavivirus (rna a polarità +) il prodotto della trascrizione della successiva traduzione è una poliproteina che viene scissa da enzimi virali in proteine strutturali e proteine funzionali. le proteine strutturali sono quelle che faranno parte della struttura del virus, mentre tra le proteine funzionali abbiamo la rna polimerasi rna dipendente la quale trascrive l'rna genomico formando rna messaggero. quesro rna genomico funge da stampo per la sintesi di una rna a polarità negativa, la quale funzionerà da stampo per la sintesi di una rna a polaritò positivo che farà parte della progenie virale. • nei togavirus (rna +) vi sarà prima la traduzione dell'estremità 5' che codificano per le proteine funzionali. dopo la replicazione del genoma si formeranno le proteine strutturali che faranno parte dell'estremità 3'. questi virus rna+ chiaramente possiedono già una rna polimerasi rna dipendente che viene sintetizzata tra le proteine funzionali all'inizio del ciclo replicativo, e non hanno bisogno di veicolarla con loro gia pronta. • nei virus a polarità negativa , non avendo rna+ non possono avere messaggeri, quindi hanno bisogno della rna polimerasi rna dipendente veicolata dal virus stesso. il prodotto della traduzione è rappresentato da proteine funzionali e strutturali. tra le proteine funzionali si formerà la rna polimerasi rna dipendente la quale trascrive l'rna- in rna+ che viene detto filamento antigenomico. questa molecola, pur essendo a polarità positiva non funge da messaggero, ma fungerà da stampo all'rna negativo che apparterrà alla progenie virale. • i virus a polarità negativa con rna plurisegmentato (orthomixovirus - virus influenza) hanno la particolarità di avere un genoma costituito da 7-8 segmenti. ogni segmento verrà trascritto separatamenteo. in oltre, all'estremità 5' hanno sequenze nucleotidiche non virali, ma che hanno sottratto agli rna messaggeri cellulari, per tale motivo, pur essendo a rna hanno una fase nucleare. • vi sono virus rna detti ambisenso con polarità sia positiva che negativa. in questo casi il virus si comporta come avesse solo rna negativo: forma una molecola antigenomica che fungerà da stampo per il genoma delle nuove particelle virali. • i virus a rna bicatenari sono gli orbivirus, i rotavirus e i reovirus. questi sono caratterizzati dal fatto di un rna bicatenario circondato da un doppio involucro esterno. il virus nel citoplasma perde l'involucro piu esterno: cio provoca la permeabilizzazione dello strato piu interno con attivazione della rna polimerasi rna dipendente che ha il compito di operare la trascrizione dell'acido nuclei virale. i prodotti della trascrizione sono rna messaggeri che vengono tradotti in proteine strutturali, e possono anche fungere da stampo per la sintesi del genoma, che all'inizio sarà monocatenario, e successivamente, quando sarà assemblaro per la costituzione di nuove particelle virali, assumerà struttura bicatenaria. • i retrovirus sono dei virus caratterizzati da due molecole di rna a polarità positiva identiche. gli rna verranno trascritti in rna messaggeri, che fungeranno da stampo per molecole di DNA. questo fenomeno insolito prende il nome di retrotrascrizione, operato dalla DNA polimerasi RNA dipendente (o trascrittasi inversa). la nuova molecola di dna raggiunge il nucleo, e ad opera di un enzima detto integrasi verrà integrata al genoma cellulare. così può dare luogo ad una infezione latente o può dare inizio ad un processo di trascrizione che porterà ad un ciclo produttivo, oppure possono essere espresse alcune proteine virali. ____ 5 replicazione dei virus a DNA ____ quinta fase: MATURAZIONE ____ • i virus a dna sono tutti a dna bicatenario, quasi sempre lineare, con eccezione del parvovirus, che ha un dna moncatenario lineare, gli epadnavirus, con dna parzialmente bicatenario, e la famiglia papomviridae e papillomaviridae hanno un dna circolare. • i virus a dna normalmente si replicano in cellule che sono infase attiva di replicazione, molto spesso esistono virus che producono proteine che stimolano la cellula a entrare in fase di replicazione. come sempre abbiamo detto i virus a dna si replicano in sede nucleare ad opera di enzimi cellulari: dna polimearsi dna dipendente. • fa eccezione il poxvirus, (ai quali appartiene il virus del vaiolo) che si replica nel citoplasma. • in seguito alla traduzione del genoma negli adenovirus e herpesvirus si formeranno 3 gruppi di composti: proteine precocissime, precoci e tardive • le proteine precocissime e precoci hanno funzione enzimatica e regolatoria • le proteine tardive hanno esclusivamente funzione strutturale • nella famiglia papomaviridae e papillomaviridae si formeranno due classi di proteine: precoci e tardive • i poxvirus compiono il loro ciclo replicativo nel citoplasma ad opera di enzimi cellulari. dopo la trascrizione che avviene ad oipera di enzimi cellulari, si formeranno mrna che verranno tradotti in proteine precoci,e fra queste proteine precoci abbiamo degli enzimi che hanno la funzione di replicare l'acido nucleico. avremo dna e rna polimerasi e fattori di crescita necessari alla sintesi del dna. • una volta sintetizzato il dna, questo verrà in parte assemblato per la costituzione delle nuove particelle virali, in parte trascritto in rna messaggeri che codificheranno per proteine strutturali. • i parvovirus sono virus a dna monocatenari, e nell'ambito di questi virus dobbiamo distinguere quelli che possono replicarsi autonomamente da quelli che hanno bisogno di virus hepler (come gli adenovirus). • nel caso di virus autonomi, come ad esempio il parvovirus b19, in un primo tempo il virus che ha una sola catena di dna raggiunge il nucleo, in maniera tale che si possa formare la catena complementare ad opera di enzimi nucleari. questa si formerà grazie alla presenza all'estremità del genoma di catene nucleotidiche ripetute invertite che replicandosi a forcina formano una specie di innesco necessario alla polimerasi cellulare per la sintesi della catena. a questo punto si formerà una doppia catena di dna, che successivamente verrà scissa da una proteasi virale in due catene polinucleotidiche complementari. • gli epadnavirus, a cui appartiene il virus dell'epatite b, hanno dna parzialmente bicatenario con una interruzine nella catena apolarità positiva. il virus raggiunge il nucleo dove ad opera di enzimi cellulari verrà trasformato in una molecola completamenta bicatenaria. questa molecola completamente bicatenaria verrà traascritta in rna chiamati genomici e subgenomici. gli rna subgenomici funzionano esclusivamente da messaggeri. mentre quelli genomici fungono da stampo per la sintesi della molecola negativa di DNA. analogamente ai retrovirus abbiamo un processo di retrotrascrizione, ad opera di una trascrittasi inversa. ____ • la fase di assemblaggio avviene spontaneamente: le varie subunità virali si dispongono diversamente nello spazio in modo da costituire la struttura virale. • l'assemblaggio per i virus nudi può avvenire nel citoplasma (poliovirus) o nel nucleo (adenovirus). durante la fase di assemblaggio possono avvenire nel virus modificazionni biochimiche che lo portano a maturare, rendendolo pronto per uscire dalla cellula ospite. • la fase di assemblaggio può avere errori, perchè possono formarsi capsidi vuoi o incompleti. • per i virus nudi, l'uscita del virus dalla cellula ospite avviene per esocitosi, tramite variazione della permeabilità cellulare e blocco delle sintesi macromolecolari della cellula. • per i virus con envelope la fuoriuscita avviene per gemmazione attraverso due modalità: attraverso la membrana citoplasmatica previo inserimento di proteine e glicoproteine virali sulla membrana della cellula che gemmerà, o attraverso la membrana nucleare. • per gli herpesvirus il processo di gemmazione avviene nella membrana nucleare, quindi l'involucro deriva dalla membrana nucleare. il virus si ritrova in vescicole secretorie che trasportano i virus attraverso il citosol cellulare e lo riversano all'esterno mediante fusione delle loro membrane con la membrana della cellula ospite. • generalmente per i virus fuoriescono per lisi cellulare e si ha la morte della cellula, ma ci sono alcuni virus, come il virus della rabbia e il virus della rosolia (virus teratogeno: provoca malformazioni al feto), che nonstante vengano liberati in continuazione dalla cellula ospite non ne compromettono la vitalità. ____ 6 effetto citopatico ____ • se non disponiamo di un microscopio elettronico non vediamo virus, ma attraverso un microscopio ottico possiamo vedere le cellule, e dagli effetti che comporta un virus capire se le cellule sono infette. • la presenza di un virus altera le caratteristiche morfologiche, alterazioni antigeniche, blocco della sintesi di componenti macromolecolari, e alterazioni del controllo del ciclo celulare. • la presenza di un virus in un tappeto cellulare, al suo moltiplicarsi, determinerà l'effetto citopatico, che induce: arrotondamento delle cellule che perdono la normale morfologia; le cellule si distaccano dalla superficie del vetro, si raggrinzano. • possono formarsi anche dei sincizi: cellule polinucleate. la formazione di sincizi avviene a causa della fusione di membrane cellulari dovute alle proteine fusogene che usano i batteri per penetrare nella cellula. • per avere tappeti cellulari monostratificati tra le cellule che adoperiamo in laboratorio hanno molta importanza le cellule ila, che sono cellule tumorali che provengono da una donna che aveva un carcinoma uterino. queste cellule ancora si mantengono in tutti i laboratori del mondo. queste vengono adoperate per coltivare materiali clinici da cui vogliamo isolare virus. • anche il trattamento con tripsina di reni di scimmia ci permette di avere tappeti cellulari monostratificati • possono formarsi inclusioni nucleari o citoplasmatiche, e possono formarsi in vivo. sono stati di grande aiuto nelle sezioni istologiche per la diagnosi di infezione virale • sono molto importanti le inclusioni date dal virus della rabbia, che si formano nelle cellule nervose (corpi del negri), nelle cellule epiteliali (corpi del guarneri); le inclusioni da herpesvirus possono verificarsi nelle cellule epiteliali • i poliribosimo cellulari sono occupati a tradurre proteine virali, e viene meno la sintesi di macromolecole, in alcuni casi anche di dna e proteine (come negli herpesvirus). in altri casi si impedisce il trasferimento del rna messaggero dal nucleo al citoplasma • il virus inserirà proteine o glicorpoteine virus-modificate, modificando la componente antigenica della cellula. • la cellula, che per difendersi esporra complessi mhc1, verrà inibita dal virus in questa espressione per evitare la apoptosi. • molti virus che hanno rilevanza patologica negli umani impediscono l'apoptosi: un processo che il sistema immunitario mette in moto per proteggersi dai virus. • un altro meccanismo è quello di interferire conla proliferazione cellulare: la cellula va incontro a immortalizzazione o trasformazione (cancerogenesi) ____ 7