Le formule elettorali Le formule elettorali • La domanda: come tradurre i voti in seggi? 1. Maggioritaria 2. Proporzionale 3. Sistemi misti Formule maggioritarie • • Le due formule principali: • Maggioranza assoluta (ossia il 50% dei voti +1) • Maggioranza relativa o plurality system I quattro tipi: • Sistema maggioritario ad un turno in collegi uninominali (first past the post) • Sistema maggioritario ad un turno in collegi plurinominali: il caso del voto singolo non trasferibile (Giappone 19471993) • Sistema maggioritario a doppio turno in collegi uninominali • Voto alternativo in collegi uninominali (Australia; elezioni presidenziali in Irlanda) Il sistema a doppio turno • • • Sistema maggioritario a doppio turno in collegi uninominali: vince chi ha la maggioranza assoluta al 1° turno, altrimenti 2° turno: majority (se si ha ballottaggio solo tra due candidati) oppure plurality (se ammessi al ballottaggio più di due candidati) Criterio per l’ammissione dei candidati al 2° turno: • Doppio turno aperto (ha comunque delle conseguenze!) • Doppio turno chiuso (2° turno con ballottaggio o soglia di ammissione : es. Francia > 12,5%) Il sistema a doppio turno in Italia per eleggere i sindaci (al di sopra dei 15 mila abitanti) e i presidenti provinciali Procedimento elettorale con voto alternativo (Australia) Candidati Adams Brown Grey Jones White Tot. Prime preferenze 15.000 20.000 7.000 10.000 8.000 60.000 Redistr. schede Grey 1.000 - 4.000 2.000 Nuovo totale (1) 16.000 20.000 14.000 10.000 Redistr. schede White 1.500 3.000 5.500 Nuovo totale (2) 17.500 23.000 19.500 Redistr. schede Adams 6.000 11.500 Situazione finale 29.000 31.000 Formule proporzionali - I • Formule volte a consentire che tutti gli orientamenti politici siano rappresentati in “proporzione” alle loro forze: richiesti per definizione dei collegi plurinominali • La maggior parte dei sistemi proporzionali adottano il voto di lista • Come effettuare il riparto dei voti? • Il metodo della quota/quoziente • Il metodo dei divisori Formule proporzionali - II • Il metodo della quota: la quota è il numero dei voti che bisogna raggiungere per ottenere un seggio • Più in dettaglio: la formula di Hare (o dei resti più alti) • Se in un collegio ci sono V elettori/voti espressi e N seggi, la quota di Hare è la parte intera del rapporto tra V e N, vale a dire: q(Hare) = (V/N) • Un partito che riceve M voti otterrà quindi [M/q(Hare)] seggi • I seggi non distribuiti in questo modo sono assegnati ai partiti che hanno i resti più alti Ripartizione seggi secondo la formula Hare (quoziente e più alti resti) (Germania, Italia Camera pre94) Partiti N.seggi = 8 Voti espressi: 423.00 Quoziente: 423.000/8 =52.875 Voti Quoziente Seggi Resti pieni Seggi A 171.000 3,23 3 12.365 3 B 132.000 2,49 2 26.250 2 C 84.000 1,58 1 31.125 2 D 36.000 0,68 0 36.000 1 Formule proporzionali - III • Il metodo dei divisori: si parte dall’idea che un partito è peggio rappresentato di un altro se è più alto il rapporto tra i voti ricevuti e i seggi ottenuti (nell’es. precedente: per il partito A 57.000 voti per ogni seggio; partito D 36.000 voti per ogni seggio) ⇒ cercare di mantenere il più possibile uguale tra loro i rapporti tra i voti e i seggi dei vari partiti Formule proporzionali - IV • • Metodo d'Hondt: si dividono i totali di voti delle liste per 1,2,3,4,5... fino al numero di seggi da assegnare nel collegio, e si assegnano i seggi in base ai risultati in ordine decrescente fino ad esaurimento dei seggi da assegnare Con la formula Sainte-Lagüe cambiano i divisori che sono 1,4; 3; 5 e 7, ma non il metodo Ripartizione seggi secondo la formula d’Hondt: passo per passo Partiti tot. voti primo seggio risultato secondo seggio rilsultato terzo seggio risultato quarto seggio risultato quinto seggio risultato sesto seggio risultato settimo seggio risultato ottavo seggio risultato Tot. Seggi A 171.000 (171000/1)=171000 seggio ad A (171.000/2)=85500 (171.000/2)=85500 seggio ad A (171000/3)=57000 (171000/3)=57000 (171000/3)=57000 seggio ad A (171000/4)=42750 (171000/4)=42750 seggio ad A 4 B 132.000 (132000/1)=132000 C 84.000 (84000/1)=840000 D 36.000 (36000/1)=36000 (132000/1)=132000 seggio a B (132000/2)=66000 (84000/1)=840000 (36000/1)=36000 (84000/1)=840000 (36000/1)=36000 (132000/2)=66000 (84000/1)=840000 seggio a C (84000/2)=42000 (36000/1)=36000 (36000/1)=36000 (84000/2)=42000 (36000/1)=36000 (132000/2)=66000 seggio a B (132000/3)=44000 (132000/3)=44000 seggio a B (132000/4)=33000 (84000/2)=42000 (36000/1)=36000 (84000/2)=42000 (36000/1)=36000 3 1 0 Ripartizione seggi secondo la formula d’Hondt (Austria, Belgio, Finlandia, Italia pre94 Senato, Spagna) N.seggi = 8 Partiti Divisori Voti 1 2 3 4 Seggi A 171.000 171.000 (1) 85.500 (3) 57.000 (6) 42.750 (8) 4 B 132.000 132.000 (2) 66.000 (5) 44.000 (7) 33.000 3 C 84.000 84.000 (4) 42.000 28.000 21.000 1 D 36.000 36.000 18.000 12.000 9.000 0 Ripartizione seggi secondo la formula SainteLagüe modificata (Danimarca, Norvegia, Svezia) N.seggi = 8 Partiti Divisori Voti 1,4 3 5 7 Seggi A 171.000 122.142 (1) 57.000 (4) 34.200 (6) 24.428 3 B 132.000 94.285 (2) 44.000 (5) 26.400 (8) 18.857 3 C 84.000 60.000 (3) 28.000 (7) 16.800 12.000 2 D 36.000 25.714 12.000 7.200 5.143 0 Formule proporzionali - IV • Il risultato: l’adozione di diverse formule proporzionali, a partire da una stessa distribuzione dei voti, può determinare allocazioni di seggi abbastanza differenti: ad es., la formula d’Hondt determina un leggero vantaggio a favore dei grandi partiti, a discapito di quelli più piccoli • Formula proporzionale e voto non di lista: il caso del voto singolo trasferibile (Irlanda, Malta, Australia – Senato federale) Formule miste • • La premessa: si combinano elementi derivanti da sistemi elettorali ispirati a principi diversi Esempi: • Germania: combina collegi uninominali – sistema maggioritario (50%) - assieme a collegi plurinominali – sistema proporzionale (50%). Si attribuisce agli elettori voti distinti per le due componenti • Italia (dalle elezioni del 1994 fino a quelle del 2001): 75% dei seggi assegnati in collegi uninominali con il sistema maggioritario ad un turno; 25% con sistema proporzionale. Alla Camera l’elettore dispone di due voti separati, al Senato il voto è unico Soglie di rappresentanza • Soglie esplicite: 1. 2. • una percentuale minima di voti a livello nazionale (Italia) o circoscrizionale (Spagna) l’accesso al riparto dei resti nella circoscrizione più ampia sulla base di criteri restrittivi (Germania) Soglie implicite: 1. 2. 3. ampiezza dell’organo da eleggere (più ampio, minore soglia) grandezza del collegio (alla crescita del numero di eletti in un collegio, diminuisce la soglia) a che livello avviene la ripartizione dei seggi Formule miste: il caso italiano (I) – come era: dal 1994 al 2001 • Camera (aspetti principali): - - - suddivisione del territorio nazionale in 26 circoscrizioni di dimensione regionale o infraregionale; attribuzione, in ogni circoscrizione, del 75% dei seggi con la formula maggioritaria nell'ambito di altrettanti collegi uninominali; ripartizione in ambito nazionale dei restanti seggi con la formula proporzionale dei quozienti interi e di più alti resti. E' prevista una soglia di sbarramento del 4%; attribuzione a ciascun elettore di due voti su schede distinte: uno per l'elezione del candidato nel collegio uninominale, uno per la scelta di una delle liste circoscrizionali concorrenti al riparto dei seggi in ragione proporzionale; scorporo parziale dai voti conseguiti dalle liste dei voti necessari per eleggere, nei collegi uninominali, i candidati collegati a ciascuna lista. Formule miste: il caso italiano (II) - come era: dal 1994 al 2001 • Senato (aspetti principali): • • • • attribuzione in ogni regione di tre quarti dei seggi con sistema maggioritario a turno unico nell'ambito di altrettanti collegi uninominali; fanno eccezione la regione Valle d'Aosta, che è costituita in un unico collegio uninominale e la regione Molise, il cui territorio è ripartito in due collegi uninominali; ripartizione dei restanti seggi spettanti alla Regione con sistema proporzionale (secondo il metodo d'Hondt) nell'ambito della circoscrizione regionale tra gruppi di candidati concorrenti nei collegi uninominali; attribuzione a ciascun elettore di un solo voto, da esprimere a favore di uno dei candidati presentati nel collegio uninominale; sottrazione totale dalla cifra elettorale di ciascun gruppo dei voti conseguiti dai candidati eletti nei collegi uninominali (c.d. “scorporo totale”). Il caso italiano: come è dal 2006 (I) • • • • • • Camera (aspetti principali): Sistema proporzionale: ripartizione seggi secondo la formula Hare (quoziente e più alti resti) in un unico collegio nazionale Voto di lista bloccato I partiti collegati in coalizioni presentano un unico programma elettorale in cui viene indicato il nome della persona come capo della coalizione Soglie di sbarramento: 4% per un partito che corre da solo; 2% per un partito legato a una colazione che ha ottenuto complessivamente almeno il 10% Premio di maggioranza: alla coalizione vincente sono assegnati, nel caso non li ottenga dalle urne, 340 seggi (il 54% dei 630 seggi tot.). Poiché la maggioranza è di 316 seggi, il futuro governo ha un margine di almeno 24 deputati Il caso italiano: come è dal 2006 (II) • • • • • Senato (aspetti principali): Sistema proporzionale: ripartizione seggi secondo la formula Hare (quoziente e più alti resti) su base regionale Voto di lista bloccato Soglie di sbarramento (calcolate regione per regione): 8% per un partito che corre da solo; 3% per un partito legato a una colazione che ha ottenuto complessivamente almeno il 20% Premio di maggioranza: alla coalizione vincente nella singola regione sono assegnati, nel caso non li ottenga dalle urne, il 55% dei seggi assegnati alla Regione (con arrotondamento all’unità superiore). Risultato: potranno esserci maggioranza diverse regione per regione Testi di riferimento per la lezione • Maurizio Cotta - Donatella Della Porta - Leonardo Morlino, Fondamenti di scienza politica, Il Mulino, Bologna, 2001, cap.8 • Gianfranco Pasquino, Nuovo corso di scienza politica, Il Mulino, Bologna, 1997, cap.5