Per vivere sani e tranquilli CONOSCERE PER PREVENIRE SEDE OPERATIVA: Ospedale Molinette di Torino, reparto di Cardiologia 2, Direttore Dr. Sebastiano Marra Corso Bramante, 88 10126 Torino Tel. 011- 633.55.64 www.centrocardio.it email: [email protected] Presidente: Roberto Guido Bijno email: [email protected] Questa pubblicazione è indirizzata a tutti i pazienti che sono stati ricoverati nel reparto di Cardiologia due, direttore Dr. S.Marra, con l’augurio che quanto riportato possa costituire una guida ed un aiuto copyright Bijno 2007 IL SEGUENTE LIBRETTO É STATO REALIZZATO CON LA COLLABORAZIONE DEL PRIMARIO DI CARDIOLOGIA 2 OSPEDALE MOLINETTE: DR. SEBASTIANO MARRA Impaginazione e Stampa:Visual Data - Torino Finito di stampare nel mese di Gennaio 2008 Amici del Cuore NOTIZIE UTILI PER COLORO CHE NON VOGLIONO AVERE PROBLEMI DI CUORE Ho voluto riassumere in queste brevi note, alcune regole che possono aiutare una persona a non avere un cuore malato. Non essendo un medico ho cercato di effettuare molte ricerche sull’argomento e valendomi anche della mia esperienza di cardiopatico, ho cercato di esaminare a fondo il problema della malattia cardiovascolare in ogni suo dettaglio. In questa ricerca devo ringraziare soprattutto il primario di Cardiologia 2 il Dott. Sebastiano Marra che mi ha dato molti consigli, suggerimenti e per ultimo mi ha aiutato a stendere le note che ho pubblicato. Un ringraziamento anche al Dott. Tullio Usmiani che ha svolto l’importante funzione di correttore di bozze. Entrando nel vivo del problema, proprio per evitare illusioni, premetto che occorre sempre ricordarsi che quando, per una serie di cause, s’inizia un processo di imperfezione del nostro muscolo cardiaco (cuore) difficilmente si torna indietro. La medicina ha fatto dei grossi progressi in questo specifico campo e la maggior parte di coloro che hanno avuto dei problemi cardiovascolari vivono una vita quasi normale, ma con questo non vuol dire che siano guariti. Le persone che hanno avuto dei disturbi cardiaci e sono dovuti ricorrere all’uso di particolari farmaci per rimettersi in forma, devono rimanere vincolati ogni giorno a dei cicli di medicine che permettono loro una vita normale, ma questi farmaci una volta presi, difficilmente si possono eliminare e cosi sarà per tutta la loro vita. Mettere in pratica le regole che ho evidenziato e raccolto in queste note è credo, secondo i medici, un metodo per avere la quasi sicurezza che la nostra vita non sarà mai in pericolo: ma occorre anche ricordarsi che quello che ci è capitato è sempre una conseguenza del nostro comportamento. 1 Ognuno di noi è l’artefice principale del suo destino ed è opportuno che ciascuno si interroghi nel profondo del suo cuore, per riuscire a capire se il percorso che ha sinora fatto, ha condizionato in qualche modo lo stato della sua salute e quindi del suo fisico. Mi auguro quindi che tutti coloro che abbiano avuto qualche problema cardiaco, seguano queste indicazioni e sono certo che non se ne pentiranno Il presidente de “AMICI DEL CUORE PIEMONTE onlus Roberto Guido Bijno 2 Amici del Cuore Indice degli argomenti trattati Le premesse dell’autore .................................................................................................. 1 Come è fatto il nostro cuore ......................................................................................... 5 Le statistiche sull’infarto.................................................................................................. 6 Cambiate stile di vita aiuta.............................................................................................. 9 Mangiare sano .................................................................................................................. 10 Le tabelle delle K/calorie............................................................................................... 11 Cosa si definisce come alimento ................................................................................. 13 Controllare lo stress ...................................................................................................... 16 La depressione ................................................................................................................. 16 L’ipertensione e la sua cura .......................................................................................... 17 Esami diagnostici da fare .............................................................................................. 25 Per coloro che sono in terapia con anticoagulanti.................................................. 25 Essere statici costituisce un nemico della salute .................................................... 27 Cuore femminile ancora indifeso ................................................................................ 29 L’utilità del vademecum alle dimissione del paziente .............................................. 30 Attenzione al Colesterolo ............................................................................................ 31 Occhio alle margarine .................................................................................................. 34 Tabella contenuto grassi alimenti ................................................................................ 35 Vivere con il Pacemaker ................................................................................................ 38 Il plicometro ..................................................................................................................... 41 La legge 2001 sui defibrillatori, il loro uso ................................................................ 44 La sessualità, quando si hanno dei chili di troppo.................................................... 47 Altre piccole informazioni ............................................................................................ 49 Memorandum: le mie medicine da prendere ............................................................ 53 Note................................................................................................................................... 54 3 Amici del Cuore COME É FATTO IL NOSTRO CUORE La figura è molto esplicativa ed indica anche tutte le diramazioni alla quali il nostro cuore è collegato. Il cuore è in pratica una pompa che nasce con noi e ci segue per tutta la vita. É stato calcolato che durante la vita media di una persona, il cuore esegue oltre 3 miliardi di battiti: un lavoro inimmaginabile che il nostro corpo compie senza mai fermarsi, senza mai perdere un colpo, una macchina perfetta, superiore certamente a qualsiasi motore che l’uomo sia mai riuscito a costruire. Il nostro cuore pompa di media, oltre 8000 litri di sangue al giorno. Questo significa anche che in un solo anno ne pompa oltre 3.000 tonnellate. Il cuore è costituito da uno speciale tessuto muscolare chiamato il “miocardio” che è formato da quattro cavità che sono chiamate: • atrio destro e atrio sinistro • ventricolo destro e ventricolo sinistro Il sangue che proviene, attraverso le vene entra nell’atrio destro e poi viene spinto nei nostri polmoni per essere ossigenato. Terminata questa operazione il sangue entra nell’atrio sinistro, passando nel ventricolo sinistro e poi successivamente in tutto il nostro corpo. 5 Le arterie che devono svolgere tutto questo enorme lavoro di “miscelazione” sono chiamate coronarie e sono tre. La conseguenza di tutto questo processo di circolazione è ovvio: SE LE NOSTRE CORONARIE SONO IN PERFETTA SALUTE, SONO SCORREVOLI, SENZA OSTRUZIONI, NE’ PLACCHE, ANCHE IL NOSTRO CUORE É SANO E NOI VIVIAMO UNA VITA SERENA. Le statistiche sull’infarto In tutto il mondo le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte e la quinta causa di malattia. Quindi più pericolose del cancro, se si può fare una graduatoria di questo genere. Contrariamente a quanto si possa pensare, le malattie cardiovascolari rappresentano oggi la principale causa di morte nelle donne e ogni anno muoiono per problemi cardiaci più donne che uomini. In realtà, fino all’età della menopausa la donna risulta protetta dalle malattie cardiache; dopo i 50 anni si assiste invece a un progressivo aumento dell’incidenza di tali malattie nella popolazione femminile. Dai settanta anni in poi, però, la mortalità e la morbidità (cioè il numero di malattie non fatali) cardiovascolari nei due sessi tendono ad eguagliarsi. In Italia I valori di mortalità più alti si registrano nell’Italia del Nord, quelli più bassi nell’Italia del Centro e del Sud, con una differenza che era molto elevata agli inizi degli anni ‘70, ma è andata riducendosi gradualmente, fino a minimizzarsi all’inizio degli anni ‘90. L’Istat nel 1994 ha effettuato una indagine particolareggiata sulle condizioni di salute della popolazione, valutando anche la diffusione delle malattie cardiovascolari (ipertensione arteriosa, infarto del miocardio, angina pectoris, ecc.). Le percentuali più elevate di persone con infarto del miocardio si hanno in Friuli-Venezia Giulia, Liguria e Umbria (tutte con 2,1%). La percentuale più bassa, invece, spetta alla Puglia (con 0,7%). Per quanto riguarda l’angina pectoris la percentuale più alta è stata registrata nelle Marche (1,8%), quella più bassa in Trentino, in Campania e in Basilicata (0,6%). Per tutti gli altri disturbi del cuore, la percentuale più alta si trova in Umbria (5,0%) e quella più bassa in Puglia (2,5%). 6 Amici del Cuore PERSONE CON MALATTIE CARDIACHE, PER TIPO DI PATOLOGIA, SESSO E REGIONE ANNO 1994 (QUOZIENTI PER 100 PERSONE). FONTE: ISTAT REGIONI Piemonte V. d’Aosta Lombardia Infarto del miocardio M F TOT 2,0 0,8 1,4 1,8 0,8 1,3 2,6 0,8 1,7 Angina pectoris M F 1,1 1,0 0,9 0,6 1,7 1,1 T. A. Adige Bolzano Trento Veneto F.V. Giulia Liguria E. Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna ITALIA 1,6 1,1 2,0 1,4 2,9 2,5 2,8 2,5 3,3 3,1 1,5 2,0 1,5 1,9 0,8 2,1 2,1 2,1 2,1 2,1 0,7 0,6 0,8 1,2 1,5 0,9 1,6 1,0 1,7 2,3 1,4 0,9 0,7 0,5 0,4 0,6 1,3 0,8 1,0 1,2 1,1 1,2 1,0 1,3 1,4 1,8 1,1 1,2 1,0 0,9 1,3 0,4 1,8 1,0 0,6 0,6 1,2 0,5 0,4 1,0 1,3 1,1 1,5 1,4 2,1 2,1 1,9 1,8 2,1 1,9 1,4 1,2 1,7 1,4 0,7 1,3 1,6 1,2 1,2 1,5 0,7 1,0 0,5 0,7 1,6 0,8 1,5 1,2 1,1 1,3 1,1 0,8 1,0 0,8 0,9 0,5 1,1 0,6 0,9 1,0 TOT 1,1 0,7 1,4 0,7 0,8 0,6 1,0 1,5 0,9 1,6 1,1 1,4 1,8 1,2 0,9 0,9 0,6 0,7 0,6 1,2 0,7 1,0 1,1 Altri disturbi del cuore M F TOT 2,9 3,9 3,4 2,9 2,9 2,9 2,9 3,9 3,4 2,7 2,6 2,8 3,4 5,6 3,1 3,4 3,6 4,1 3,8 3,4 3,7 2,5 2,6 2,0 3,1 1,9 2,4 2,1 3,0 3,4 3,4 3,5 5,4 3,9 4,9 5,4 4,8 5,8 4,8 4,5 4,8 5,1 3,4 3,0 3,5 5,4 3,5 3,8 4,2 3,1 3,0 3,1 4,4 4,7 4,1 4,4 4,2 5,0 4,3 4,0 4,2 3,9 3,0 2,5 3,3 3,7 3,0 3,0 3,6 M: maschi F: femmine TOT: totale, ottenuto da F + M / 2 In Europa Il cuore dell’Europa potrebbe battere molto meglio, soprattutto se si modificassero alcune abitudini alimentari e non (troppi cibi grassi, poco sport, poca frutta e verdura, poche fibre, troppo stress, ecc.). Questo è quanto hanno affermato numerosi esperti durante la conferenza Winning Hearth, organizzata il 14 febbraio scorso a Bruxelles dallo European Heart Network in associazione con la Società Europea di Cardiologia (ESC) e la Comunità Europea. 7 In particolare, secondo dati pubblicati di recente dalla British Heart Foundation, circa quattro milioni di persone muoiono ogni anno a causa delle malattie cardiovascolari, che quindi sono all’origine di circa la metà delle morti in Europa. In Germania, per esempio, ogni anno l’1% dei cittadini si presenta dal proprio medico accusando attacchi di angina pectoris; ciò che più spaventa, però, è che dopo un anno il 10% di queste persone muore o ha un infarto non fatale. Le tendenze per il futuro I numeri, quindi, parlano da soli: le malattie a carico dell’apparato cardiovascolare hanno un forte impatto sociale. A parziale consolazione, comunque, va sottolineato che la situazione sta migliorando. Secondo i dati Istat (Mortalità in Italia nel periodo 1970-1992. Evoluzione e Geografia). Il numero di decessi per queste malattie, infatti, è in costante diminuzione in entrambi i sessi già dalla metà degli anni ‘70, con una riduzione complessiva di quasi il 50% per le donne (si è passati, infatti, da un tasso di 24.1 per diecimila abitanti nel 1970, ad un tasso di 13.2 nel 1992), mentre per gli uomini la riduzione è stata di oltre un terzo (passando da un tasso di 33.1 per diecimila abitanti, ad un tasso di 20.9). Però, se il numero dei decessi per malattie cardiache è in netta riduzione, aumentano invece i soggetti con complicazioni, per esempio post-infarto, che necessitano di continui controlli, cure e trattamenti. Infatti, l’intervento (anche se immediato ed efficace) nella maggior parte dei casi non elimina completamente il rischio di eventuali ricadute. Come ricorda Lars Ryden, presidente della ESC (Società Europea di Cardiologia), infatti, l’unico mezzo per contrastare effettivamente il problema è la prevenzione. (tratto dal sito www.dice33.it) Annapaola Medina 8 Amici del Cuore CAMBIARE STILE DI VITA MIGLIORA CERTAMENTE LA SALUTE DEL NOSTRO CUORE I maggiori rischi di una malattia coronarica dipendono da: • • • • • • • • • • FATTORI EREDITARI COLESTEROLO ELEVATO PRESSIONE SANGUIGNA ALTA IL DIABETE IL FUMO IL SOPRAPPESO LA SEDENTARIETA’ UNA VITA FRENETICA L’USO DI SOSTANZE DOPANTI LA MANCANZA DI SONNO Alcune regole pratiche da adottare ESERCIZI FISICI Per uno stile di vita sano, occorre sforzarsi a fare regolarmente ogni giorno sercizi fisici, anche banali, senza eccessivi sforzi Non mangiare molto, ma solo cibi genuini e poco ricchi di grassi saturi. Prendere regolarmente i farmaci che i medici vi hanno prescritto, sempre alla stessa ora e senza mai dimenticarsi di farlo. IL FUMO Fumare anche solo poche sigarette al giorno produce un deposito di calcificazione all’interno delle arterie ed inoltre produce un costante aumento della frequenza cardiaca. Spesso i fumatori diventano “ipertesi” cioè la loro pressione sanguigna soprattutto quella minima è superiore a 90. Conseguenza dell’ipertensione può facilmente essere la Fibrillazione Atriale. Una malattia abbastanza comune, con la quale si convive, ma non si guarisce quasi mai. 9 Evitare il fumo passivo, dannoso come quello diretto. Non fumando il nostro alito migliora, i nostri polmoni respirano meglio ed il nostro sangue di conseguenza si ossigena di più. Purtroppo sono necessari alcuni sacrifici per non fumare. Vedrete che dopo qualche mese di questa rinuncia, non sentirete più alcun bisogno del caffè e questo contribuirà anche a farvi risparmiare qualche euro, soprattutto a quelle persone che hanno l’abitudine di andare al bar a prenderlo. Per evitare di fumare non si deve adottare la tecnica che è comune a molti individui di ridurre il numero delle sigarette in un giorno. La procedura è completamente sbagliata: quando si decide di non fumare si deve completamente smettere. All’inizio sarà dura, lo comprendo e l’ho provato sulla mia pelle, ma perseverando, vedrete che i risultati saranno tanti ed evidenti. Evitare anche d’essere vicini a persone che continuano a fumare...allontanarsi velocemente..è un ottimo metodo per tenere lontane le tentazioni.. MANGIARE SANO Le regola da adottare solo poche, ma precise: • CIBI GENUINI FRESCHI • NO AI CIBI CONSERVATI IN SCATOLA • POCO SALE • POCHI GRASSI SATURI COME IL BURRO O LA MARGARINA • BERE MOLTA ACQUA • BERE VINO SOLO AI PASTI, MA CON MODERAZIONE (massimo due bicchieri per pasto preferibilmente rosso e doc) • EVITARE IL PIÚ POSSIBILE GLI ALCOOLICI di gradazione eccessiva • MANGIARE MOLTA FRUTTA DI STAGIONE • MANGIARE VERDURA FRESCA, POSSIBILMENTE POCO CONDITA e cruda • CARNI BIANCHE Una volta che la persona si è resa conto di quali alimenti nutrirsi ed inizia a cibarsi con questi, automaticamente il suo organismo reagisce e quasi immediatamente se ne godono i benefici. La persona si sente meglio, si sente meno gonfia e soprattutto riposata. 10 Amici del Cuore Ad esempio, per eliminare il sale (cloruro di sodio) marino o salgemma, si possono usare delle erbe aromatiche, tipo il basilico, il prezzemolo, il rosmarino ecc.. Controllare sempre sulle etichette degli alimenti che si acquistano le sostanze inserite e scartare i prodotti che contengono sostanze adatte per la conservazione o per il gusto. LA TABELLA DELLO KILOCALORIE DEI PRINCIPALI ALIMENTI Kcal/gr. ALIMENTO Olio di semi Olio di oliva Strutto Burro Margarina Noci Maionese Mandorle Cioccolato Nutella Torrone Mascarpone Grissini Caciocavallo Crackers Fette biscott. Grana Emmenthal Zucchero Pecorino Mollica di pane Parmigiano Agnello (petto) Tortellini Tagliatelle Kcal. ALIMENTO 900 Provolone 899 Caciotta 892 Asiago 758 Spaghetti 756 Cacao 689 Fontina 655 Scamorza 603 Riso 542 Mortadella 537 Miele 479 Speck 453 Stracchino 433 Lenticchie 431 Fagioli 428 Tonno sott’olio 408 Fichi secchi 406 Mozzarella 403 Datteri 392 Whisky 392 Grappa 392 Gnocchi 387 Prosciutto 383 Marmellata 376 Gelato 368 Salmone Kcal. 366 365 359 356 355 343 334 332 317 304 303 300 291 278 258 256 253 253 238 235 230 224 222 209 182 11 ALIMENTO Bresaola Ricotta Fegato Manzo Maiale Uovo Triglia Cervello Coniglio Tacchino Pollo Pesce spada Trippa Dentice Polenta Vitello Orata Yogurt Patate Cozze Sogliola Spigola Cappuccino Vino Vongole Kcal. ALIMENTO Kcal. 151 Seppie 72 146 Mandarini 72 146 Merluzzo 71 134 Calamari 68 133 Banane 65 128 Latte intero 64 123 Uva 61 120 Mele 53 118 Fichi 47 113 Kiwi 44 110 Pere 35 110 Carote 35 108 Birra 34 101 Spinaci 32 98 Pesche 27 92 Cavolfiore 25 90 Peperoni 22 88 Lattuga 19 85 Melanzane 18 84 Fagiolini 18 83 Pomodori 17 82 Anguria 15 82 Zucchine 11 75 Finocchi 9 72 The al limone 2 LA TABELLA DELLE PROTEINE CONTENUTE IN QUESTI ALIMENTI PROTEINE X 100 G. DI ALIMENTO FABBISOGNO GIORNALIERO 07- 1 G X KG. DI PESO ALIMENTO Funghi secchi Caciocavallo Grana Parmigiano Bresaola Asiago Groviera Prosciutto crudo Speck Fave secche Alici sott’olio Fontina Petto di pollo Tonno sott’olio Fegato di maiale Grammi 40.6 37.7 33.9 33.5 32 31.4 30.6 29.3 28.3 27.2 25.9 24.5 23.3 22.8 22.8 ALIMENTO Lenticchie secche Piselli secchi Manzo magro Agnello Vitello Coniglio Orata Pollo Maiale Merluzzo Uova Pasta alimentare Pane Biscotti Latte intero Grammi 22.7 21.7 21.5 20.8 20.7 19.9 19.8 19.4 19 17 12.4 10.9 8.6 6.6 3.3 CONTENUTO IN POTASSIO MG X 100 G. DI ALIMENTO FABBISOGNO GIORNALIERO: ADULTI 1875-5625MG; BAMBINI 550-4575 MG ALIMENTO Pomodori secchi Funghi secchi Cacao Fagioli secchi Fichi secchi Mg 3427 Mg 370 2846 ALIMENTO Petto di pollo Nutella Mg 296 ALIMENTO Arance Mg 200 370 ALIMENTO Broccoletti di rapa Pomodori 290 Bieta 196 1500 1478 Noci Vitello 368 360 Sogliola Anguria 280 280 Uva Pasta 192 192 1010 Coniglio 360 Alici 278 185 990 980 881 780 Fegato Polpo Dentice Banane 356 350 350 350 Seppia Fichi Zucchine Pesche 273 270 274 260 Yogurt scremato Melanzane Cachi Fragole Latte intero Piselli secchi Lenticchie Ceci Mandorle 184 170 160 150 segue 12 Amici del Cuore Lievito 617.8 343 Cernia 258 Mozzarella 145 570 530 505 495 Tonno sott’olio Triglia Melone Cavallo Merluzzo Patate Spinaci Bresaola Prosciutto crudo Speck Trota Olive Baccalà ammollato Kiwi Finocchi Capretto Carciofi 340 333 331 320 Pesce spada Ananas Caffè Lattuga 250 250 242 240 Cipolle Uovo Pere Mele 140 133 127 125 484 465 432 424 Cozze Albicocche Rombo Vongole 320 320 319 314 Asparagi Funghi Pompelmo Ciliegie 240 235 230 229 Emmenthal Parmigiano Marmellata Calamari 107 102 100 93 400 394 385 376 Salmone Orata Pollo Manzo 310 309 307 304 Carote Peperoni Mandarini Maiale 220 210 210 210 Vino Miele Birra Burro 75 51 35 15 Si definisce alimento qualsiasi sostanza che sia in grado di esercitare una o più delle seguenti funzioni: • fornire materiale energetico per la produzione di calore, lavoro o altre forme di energia (protidi, glucidi, lipidi) • fornire materiale plastico per la crescita e la riparazione dei tessuti (protidi e minerali) • fornire materiale "regolatore" catalizzante le reazioni metaboliche (minerali e vitamina) Alcuni alimenti sono detti protettivi, indipendentemente dal loro valore plastico ed energetico, in quanto hanno notevole importanza per il normale svolgimento dei processi metabolici. Essi sono: i cereali, i legumi, i prodotti ortofrutticoli, il latte, i formaggi, le uova, la carne in genere, i prodotti della pesca ecc., che debbono la loro azione protettiva al contenuto di vitamine, elementi oligodinamici, aminoacidi e acidi grassi essenziali. Altri sono detti nervini, in quanto agiscono stimolando il sistema nervoso centrale e tramite questa azione influiscono sui processi di digestione e di assorbimento degli alimenti: te, caffè, cacao, alcool ecc. Altri ancora sono detti condimenti: tra questi si trovano alcuni alimenti veri e propri (grassi, oli, sale, zucchero, miele ecc.), le sostanze aromatizzanti (aceto, prez- 13 zemolo, basilico, rosmarino, lauro, origano ecc.) e le droghe (pepe, senape, cannella, noce moscata, chiodi di garofano ecc.) Dunque ci nutriamo di alimenti e viviamo di principi nutritivi che contengono: glucidi, protidi e lipidi che forniscono calorie, nonché acqua, minerali e vitamine che non forniscono calorie. Il complesso delle “demolizioni” e trasformazioni alle quali vanno incontro gli acidi grassi,il glicerolo,gli aminoacidi presenti negli alimenti come glucidi,semplici o complessi, o come lipidi, o come proteine e divenuti più semplici col processo digestivo (1° fase) è detto catabolismo (fasi 2 e 3 dello schema). Da prodotti intermedi e finali del catabolismo partono processi costruttivi o biosintetici detti anabolismo. Anabolismo e catabolismo nel loro insieme formano il metabolismo (sinonimo di trasformazione). FUNZIONI PRINCIPALI DEGLI ALIMENTI IN RAPPORTO AL LORO CONTENUTO IN NUTRIENTI Funzione Nutrienti Alimenti zuccheri zucchero, sciroppo di glucosio, melassa, miele sostanze amidacee farina e derivati, pane, crackers, pasta, patate, vegetali farinosi - castagne Glucidi ENERGETICA Lipidi burro, lardo, strutto, olio di margarina, oli di semi, frutta oleosa - noci, mandorle, formaggi Protidi carni in genere, pollame, prodotti ittici, latte, uova, legumi, cereali 14 Amici del Cuore PLASTICA Minerali Calcio latte, formaggi, pesci grassi, uova Fosforo carni in genere, prodotti ittici, latte, formaggi, uova, legumi, cereali integrali Ferro carni in genere, uova, legumi, prodotti ittici Iodio pesci marini, alghe marine A (retinolo) olio di fegato di pesce, fegato, rene, tuorlo d’uovo, vegetali verdi e gialli B1 (tiamina) cereali integrali, legumi secchi, carne di maiale B2 (riboflavina) carni in genere, latte, formaggi, legumi, vegetali verdi PP (nicotinamide) cereali integrali, alcune carni C (ac. ascorbico) agrumi, frutta fresca, pomodori, peperoni D3 (colecalciferolo) pesci grassi, fegato di pesci, tuorlo d’uovo O COSTRUTTIVA PROTETTIVA O Vitamine BIOREGOLATRICE 15 CONTROLLARE LO STRESS Oggi va di moda considerarsi degli stressati. Si da la colpa al fatto che la vita sia frenetica, che solo spostarsi in auto da un luogo all’altro in città sia fonte di discussioni e di fatica mentale e fisica. La parola d’ordine è fare sempre tutto di corsa ed in fretta... Ma la realtà è diversa, siamo noi stessi che ci imponiamo questi stress, come fosse un metodo per difenderci dagli altri, dagli eventuali soprusi che dobbiamo sopportare e così via. E’ indubbiamente vero che il nostro organismo si adatta meglio a situazioni imprevedibili se siamo sulla “difesa” e ci “carichiamo”, ma occorre anche ricordarsi che uno stress prolungato e molto intenso è dannoso al nostro organismo. Le cronache dei giornali sono zeppe di notizie di persone che hanno avuto qualche problema cardiaco e che di fronte ad eventi traumatici, come un furto, un tentativo di rapina, una scontro d’auto senza conseguenze per la propria incolumità è sufficiente per elevare troppo lo stato di stress. La conseguenza è nota e purtroppo definitiva per la persona che non riesce a controllare lo stress che ha avuto. Imparare a rilassarsi con magari alcune tecniche di yoga, come la respirazione profonda, il training autogeno o una bella camminata veloce in un parco pubblico, aiuta il nostro organismo ad essere maggiormente calmo, ad evitare che lo stress sia troppo prolungato e quindi pericoloso. LA DEPRESSIONE Chi ha dei problemi cardiaci, generalmente si sente frequentemente depresso. Un contributo a questo stato di cose è dovuto anche ai farmaci che ogni giorno deve prendere, ma è soprattutto la consapevolezza del cardiopatico di sentirsi un soggetto non perfettamente sano e quindi si rende conto che sul suo futuro si prospettano delle incognite, che potrà avere delle limitazioni, che dovrà continuare a tenersi sotto osservazioni. Tutto questo è fonte di ansia e di depressione e l’individuo deve cercare in tutti i modi di combattere questo stato e reagire. Un ottimo metodo può essere quello di sentirsi impegnato in qualcosa. Un hobby, un volontariato, e cosi via..anche magari solo fare il nonno o la nonna a tempo pieno è un metodo ottimo per non cadere in depressione. 16 Amici del Cuore Qualora lo stato depressivo dovesse persistere comunque, è consigliabile trattarlo con una terapia farmacologia ( è sempre opportuno in questi casi rivolgersi ad un medico di fiducia e non curarsi da soli). Ricordiamoci che lo stato depressivo prolungato può provocare danni all’apparato cardiovascolare. LA PRESSIONE ALTA = IPERTENSIONE Cos’è la pressione arteriosa? La “pressione “ misurata dal medico è quella che il sangue esercita contro le pareti dei vasi sanguigni, arteriosi . È importante definire i propri valori di pressione arteriosa per evitare che valori elevati possano favorire l’infarto e l’ictus cerebrale, soprattutto quando ad essere ipertesi sono coloro che possiamo considerare già a rischio in quanto in sovrappeso o forti bevitori, fumatori oppure sofferenti di diabete o di malattie renali. Quale pressione? La pressione arteriosa può essere di due tipi: • sistolica, o massima, che corrisponde al momento in cui il cuore si contrae e pompa il sangue nei vasi; • diastolica, o minima, che corrisponde al momento in cui il cuore si dilata per riempirsi. I valori massimi o minimi rilevati sono espressi in millimetri di mercurio (sigla mmHg) e vengono riportati, ad esempio, nella forma 140/90, che si legge “140 su 90 “. 17 Cosa si intende con “ipertensione arteriosa”? Abbiamo la “pressione alta” o soffriamo di ipertensione arteriosa quando i valori della nostra pressione “sistolica sono uguali o maggiori di 140 mmHg e quelli della pressione cosiddetta “diastolica “ sono uguali o superiori a 90 mmHg. Categoria PAS PAD pressione arteriosa sistolica (massima) pressione arteriosa diastolica (minima) Ottimale <120 <80 Normale <130 <85 Normale-alta 130-139 85-89 Ipertensione di grado 1 140-159 90-99 Ipertensione di grado 2 160-179 100-109 Ipertensione di grado 3 ≥180 ≥110 Ipertensione sistolica isolata ≥140 <90 18 Amici del Cuore Come posso modificare il mio stile di vita per ridurre la pressione? Non è semplice, per il medico, suggerire cambiamenti nelle abitudini di vita dei pazienti. Sarebbe necessario conoscere in maniera approfondita la storia del proprio assistito, la composizione della sua famiglia, i ritmi di lavoro, le preferenze alimentari. Possiamo però considerare che se un paziente smette di fumare, segue determinate indicazioni alimentari – così da tenere sotto controllo il proprio peso – e dedica un po’ del proprio tempo ad un’attività fisica, sicuramente fa del bene alla propria salute. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dedica una sezione delle linee-guida per il trattamento dell’ipertensione arteriosa alle indicazioni di ordine non farmacologico utili, in particolare, per quei pazienti che non presentano fattori di rischio aggiuntivi. • Ne riportiamo qui di seguito alcune: • controllare il peso corporeo; • contenere il consumo di alcool; • evitare il fumo; • limitare le condizioni di stress; • ridurre l’apporto di sale e l’uso degli alimenti che ne sono ricchi (ad esempio gli insaccati…); • contenere il consumo di grassi animali (contengono colesterolo); • non consumare liquirizia; • seguire una dieta ricca di magnesio e potassio (cereali, frutta, verdura, agrumi…); • esercitare regolarmente un’attività fisica. Quali gli esercizi suggeriti? • Camminare senza arrivare al fiato corto • Salire le scale • Fare giardinaggio • Fare pratica di jogging • Fare lavori di casa non particolarmente pesanti • Ballare • Fare ginnastica a corpo libero ed evitare delle attività che comportino importanti sforzi di braccia 19 L’IPERTENSIONE Pressione alta e Ipertensione L’ipertensione arteriosa è una tra le malattie più diffuse nei paesi industrializzati. In Italia colpisce oltre dieci milioni di persone e rappresenta uno dei principali fattori di rischio per le malattie cardiovascolari. Eppure, nonostante i continui allarmismi dei medici, si fa ancora poco per prevenirla. In questi articoli cercheremo di fare il punto della situazione esaminando la patologia, i soggetti a rischio e le cure più efficaci. La cura dell’ipertensione In figura è rappresentata una semplice scala che descrive l’approccio terapeutico standard da seguire in caso di ipertensione. Nella maggior parte dei casi tale malattia insorge in una forma lieve che, se non viene curata, tende ad aggravarsi nel corso degli anni. Una diagnosi precoce è quindi estremamente importante anche perché consente di tenere sotto controllo l’ipertensione senza dover ricorrere a farmaci. 20 Amici del Cuore Guarire senza farmaci Chi soffre di pre-ipertensione può riportare nella norma i propri valori pressori semplicemente introducendo piccoli cambiamenti nello stile di vita. L’approccio non farmacologico, utile in questi casi, si basa su alcuni punti chiave che andremo ad elencare nel corso di questo articolo. La motivazione dei pazienti è elemento fondamentale per il successo della strategia terapeutica adottata. 1) Riduzione del peso corporeo • L’obiettivo è il mantenimento di un indice di massa corporea (BMI o IMC) compreso tra 18,5 e 24,9 kg/m2. Tale valore si calcola dividendo il peso in Kg del soggetto con il quadrato dell’altezza espressa in metri. • Per ogni 10 kg persi si ha una riduzione della pressione, sia massima che minima, che varia dai 5 ai 20 mmHg. In altri termini si può considerare una riduzione di 1mmHg della pressione per ogni kg perso. BMI = kg/m2 < 18.5 18.5 - 25 25 - 30 30 - 40 > 40 CONDIZIONE SOTTOPESO NORMOPESO SOVRAPPESO OBESITA’ DI MEDIO GRADO OBESITA’ DI ALTO GRADO • Per tenere sotto controllo l’ipertensione è molto importante controllare non solo il peso corporeo totale, ma anche altri parametri come la distribuzione del grasso corporeo. Il BMI non tiene infatti conto della massa muscolare del soggetto e non fornisce alcun dato sulle zone in cui l’accumulo di adipe è maggiore. • Per un iperteso il grasso più pericoloso è quello che si accumula nel ventre formando il pancione tipico del sesso maschile (obesità androide o viscerale). • Per ottenere una stima sulla reale distribuzione del grasso corporeo è sufficiente misurare il proprio giro vita. Se questo supera i 102 cm nei maschi e gli 88 per le femmine, si può generalmente parlare di obesità androide e di conseguenza, di elevato rischio cardiovascolare. Il grasso addominale produce una enorme quantità di sostanze che hanno degli effetti negativi sull’apparato cardiovascolare, quindi non bisogna valutare la presenza del grasso come una semplice problematica di soprappeso o di estetica: essa ha gravi conseguenze sulla prognosi delle malattie cardiovascolari. 21 Per tenere sotto controllo l’ipertensione è importantissimo che il proprio giro vita sia: minore di 88 nelle femmine minore di 102 nei maschi Un altro indice molto più affidabile nel valutare la distribuzione del grasso corporeo è il WHR, un dato che esprime il rapporto tra la circonferenza della vita e la circonferenza dei fianchi. Il rapporto vita/fianchi dovrebbe essere inferiore a 0,95 per gli uomini e 0,8 nelle donne. Riportare o mantenere il proprio peso corporeo nella norma è dunque uno dei principali segreti per proteggersi dall’ipertensione. 2) Adozione della Dieta Dash: Questo termine che non ha nulla a che vedere con i detersivi è l’acronimo di Dietary Approaches to Stop Hypertension, una particolare strategia alimentare appositamente studiata per la cura dell’ipertensione. I punti cardine di questa dieta sono diversi e comprendono il consumo di pasti ricchi di frutta e verdura, poveri di grassi (soprattutto animali), alcolici, sodio e zuccheri. Un simile approccio alimentare oltre a tenere sotto controllo la pressione, favorisce anche la riduzione del grasso in eccesso. 22 Amici del Cuore 3) Riduzione del sodio nella Dieta: Anche i più golosi che non vogliono assolutamente privarsi di certi alimenti o seguire diete particolari, possono trarre numerosi benefici semplicemente riducendo il sale negli alimenti. In termini quantitativi, ridurre l’apporto di sodio nella dieta a non più di 100 mmol/die (= 6 g di cloruro di sodio) permette di ridurre la pressione di 2-8 mmHg. Ovviamente il sale si trova anche in numerosi prodotti alimentari preconfezionati (frutta secca, insaccati, snack, ecc) per cui andrebbe limitato anche il consumo di questa categoria di alimenti. 4) Limitazione dei grassi saturi Nella dieta (grassi animali come burro, insaccati, carni grasse, latticini, formaggi ecc) a favore di quelli monoinsaturi e polinsaturi (olio di oliva, olio di semi, mais, pesce, ecc). Un altro fattore di rischio importante che occorre controllare è la dislipidemia. Si tratta di un quadro molto pericoloso in cui i livelli di colesterolo totale nel sangue superano i 250 mg/dl e contemporaneamente la frazione cattiva (LDL) supera i 155 mg/dl e quella buona (HDL) rimane al di sotto dei 40 mg/dl negli uomini e a 48mg/dl nelle donne. La contemporanea presenza di ipertensione e dislipidemia è molto pericolosa per la salute del cuore e del sistema cardiocircolatorio in genere. 5) Moderare il consumo di alcolici L’alcol se assunto a piccole dosi, quasi fosse un rimedio omeopatico, sembra avere un effetto protettivo sull’ipertensione grazie alle sue proprietà vasodilatanti. L’importante e non eccedere con le quantità, cioè non bere più di un quarto di vino, mezzo litro di birra, o due bicchierini (per le donne o uomini molto esili tali quantità vanno dimezzate al giorno). Il consumo di alcolici non va dunque abolito, ma mantenuto in dosi razionali. 6) Attività fisica Una regolare attività fisica aerobica, come il camminare sostenuto per almeno 30 minuti al giorno minimo per tre giorni alla settimana, permette di ridurre la pressione di 4-9 mmHg. Per approfondire l’argomento vedi: ipertensione e sport 7) Evitare fumo e droghe Il fumo e le droghe in genere, contengono sostanze eccitanti che stimolano il sistema adrenergico. Non a caso, tanto per citare un esempio, le conseguenze più gravi della cocaina sono l’infarto del miocardio, l’insufficienza renale acuta e la crisi ipertensiva. 23 TENERE SOTTO CONTROLLO L’IPERTENSIONE CON I FARMACI Se l’approccio non farmacologico risulta insufficiente nel riportare la pressione a valori normali, il passo successivo è quello di introdurre la terapia a base di medicinali. L’utilizzo di farmaci non deve tuttavia diventare una scusa per dimenticare le buone abitudini apprese.Anche quando l’ipertensione è talmente grave da richiedere sin dall’inizio il trattamento farmacologico bisogna comunque sforzarsi di rispettare le regole di prevenzione primaria. La cura dell’ipertensione si avvale attualmente di varie classi di farmaci, tra cui i più diffusi sono: diuretici simpaticolitici – inibitori adrenergici calcio antagonisti inibitori del sistema renina-angiotensina vasodilatatori ad azione diretta farmaci per l’emergenza ipertensiva Ognuna di queste categorie si differenzia dall’altra per alcuni specifici effetti farmacologici. Normalmente tutti i farmaci hanno un tempo di risposta terapeutica ottimale che varia dalle 2 alle 6 settimane. Tali medicinali impiegano quindi all’incirca 15-45 giorni per esercitare al massimo i loro effetti benefici. Inutile quindi precipitarsi dal medico dopo pochi giorni dall’inizio della terapia lamentandone la mancanza di efficacia. Se dopo 5-6 settimane non vi è una livellazione dei valori pressori o se la diminuzione è limitata, generalmente si tende ad associare un altro farmaco. Se invece la riduzione è stata inferiore al 5-10% si può considerare l’ire farmaco valutando, ovviamente, anche gli eventuali effetti collaterali. 24 Amici del Cuore ESAMI DIAGNOSTICI DI CONTROLLO PERIODICI Siamo generalmente pigri e soprattutto noi uomini, evitiamo di programmare delle visite periodiche per controllare alcune parti del nostro corpo, anche se sappiamo di avere qualche problema cardiaco. Il nostro motto è sempre lo stesso: rimandare…tanto stiamo bene!!!! Ma è sempre necessario fare alcuni esami periodicamente, almeno una volta all’anno. Il principale esame che occorre fare è: L’ELETTROCARDIOGRAMMA (ECG) SEGUONO L’ESAME DEL SANGUE, DELLE URINE. SE AVETE QUALCHE ALTRO PROBLEMA CONSIGLIATEVI CON IL MEDICO DI BASE, LUI SAPRA’ ESATTAMENTE INDICARVI ALTRI ESAMI CHE GLI PERMETTERANNO DI AVERE UNA QUADRO CLINICO DEL VOSTRO STATO DI SALUTE. Ricordatevi anche di misurare la pressione sanguigna: ci sono in commercio ottimi misuratori automatici che possono anche essere collegati ad un computer per registrare ogni possibile variazione. Tenere sotto controllo l’ipertensione è importante. PER COLORO CHE SONO IN TERAPIA CON ANTICOAGULANTI Molti pazienti che hanno avuto delle operazioni al cuore, oppure sono in Fibrillazione atriale, devono prendere tutti i giorni dei farmaci chiamati “ANTICOAGULANTI”. Lo scopo principale di questa terapia è proprio quello d’ ottenere un certo equilibrio della fluidità del nostro sangue, per evitare da una parte dei problemi tromboembolici e dall’altra di non avere invece il rischio di emorragie interne od esterne. MANTERE UN EQUILIBRIO TRA QUESTE DUE POSSIBILITÁ NON É ASSOLUTAMENTE FACILE 25 Bastano poche variazioni del farmaco (anche solo un quarto di pastiglia) per rompere questo equilibrio e fare in modo che il nostro sangue diventi troppo fluido, oppure troppo denso. L’ematologo è il vero punto di riferimento di questa terapia ed a lui, il paziente si deve scrupolosamente affidare per il dosaggio del medicinale che deve prendere ogni giorno. GENERALMENTE QUESTE MEDICINE SI DEVONO PRENDERE A DIGUINO E SI RITIENE CHE L’ORA MIGLIORE PER FARLO SIANO LE DICIASSETTE Secondo il Dott. Marra, molto presto coloro che devono oggi fare questo tipo di cura saranno esonerati da questa noiosa incombenza. Sono in corso di omologazione nuovi farmaci che dovrebbero evitare di sottostare a queste rigide ed impegnative regole, ma per il momento purtroppo è indispensabile per un paziente in terapia con anticoagulanti, d’attenersi scrupolosamente a queste disposizioni mediche. Generalmente in molti ospedali della mia città (Torino) vi sono dei centri specializzati per questa terapia che viene chiamata ( TAO). Personalmente ne conosco almeno tre (Maria Vittoria, Molinette,Valdese) La coagulazione del sangue è un fenomeno piuttosto complesso e complicato che si basa su due fattori (pro-coagulanti) e (anti-coagulanti) che permettono d’ ottenere una proteina del sangue solubile, chiamata fibrogeno ed una non solubile che viene chiamata fibrina. Quante volte occorre fare questi controlli del sangue? Generalmente, quando un paziente Tao inizia la cura, il controllo del sangue deve essere fatto almeno una volta alla settimana, in quanto le variazioni del livello di anticoagulazione chiamato INR (International Normalized Ratio) SONO MOLTO ALTE. L’emalotologo, poco per volta, determina la quantità di medicinale da prendere (in mg.) a settimana e quindi , quando i valori si stabilizzano, il controllo diventa abitualmente mensile e quindi anche meno impegnativo. I VALORI DELL’ INR DEVONO ESSERE COMPRESI TRA 2,0 e 3,0. QUANDO IL VALORE E’ INFERIORE A 2 SIGNIFICA CHE IL SANGUE É TROPPO DENSO E QUINDI SOGGETTO A POSSIBILI TROMBI. SE LA SCALA DEI VALORI DELL’INR SUPERA I 3 – 3,5 VUOLE DIRE INVECE CHE IL SANGUE É DIVENTATO TROPPO FLUIDO E QUINDI SI POSSONO AVERE RISCHI DI EMORRAGIE. 26 Amici del Cuore LE EMORRAGIE PIÚ COMUNI SONO QUELLE CHE SI VERIFICANO AL NASO, AI DENTI, AL RETTO E QUALCHE VOLTA NELLE URINE. Fare attenzione quando si deve andare dal dentista Il paziente che è in terapia anticoagulante, deve sempre informare il proprio dentista, quando deve sottoporsi a controlli od a lavori sulla propria dentatura. I rischi sono sempre quelli d’ avere delle emorragie che sono difficilmente controllabili. OCCORRE IN QUESTI CASI, SEMPRE SU CONTROLLO MEDICO, SOSPENDERE PER UN CERTO PERIODO LIMITATO L’USO DI QUESTI FARMACI. L’INR varia a secondo le stagioni e secondo i cibi utilizzati A complicarci la vita esiste anche un altro motivo di variazione del nostro INR . Quando la temperatura esterna è più alta (in estate) si deve quasi sempre diminuire la quantità in mmg del farmaco utilizzato, mentre in inverno si verifica il fenomeno contrario. La stessa cosa può capitare anche con i cibi che mangiamo, ma non vi sono delle regole ferree, ogni persona è un caso particolare, occorre solo fare attenzione ed evitare gli eccessi di ogni alimento che mangiamo. La regola è solo esclusivamente questa. Oggi si tende, ad esempio, a consigliare l’uso degli OMEGA 3 contenuti nei pesci (compresi quelli più modesti come il pesce azzurro). L’uso costante di mangiare almeno due volte alla settimana del pesce aiuta il nostro organismo a migliorare la funzionalità del nostro cuore. Pare, ad esempio, che le popolazioni che vivono nei climi glaciali e si nutrono in pratica solo di pesce siano esenti dalle malattie cardiovascolari. ESSERE STATICI E SEDENTARI COSTITUISCE UN NEMICO DELLA SALUTE 27 La tabella sopra indica per zone l’attuale situazione del comportamento delle persone nelle varie regioni d’Italia. Da questi dati si può rilevare che nel: NORD OVEST il 29% degli uomini ed il 38% delle donne non svolge attività motorie NORD EST Il 28% degli uomini ed il 34% delle donne CENTRO ITALIA Il 36% degli uomini ed il 48% delle donne SUD ITALIA ED ISOLE Il 40% degli uomini ed il 58% delle donne 28 Amici del Cuore Sono dati decisamente allarmanti, soprattutto in considerazione del fatto che la sedentarietà produce generalmente nel tempo molti problemi cardiocircolari, diabete ed obesità. Cuore femminile ancora indifeso Se fino nel recente passato il rischio di incorrere in un infarto miocardico (IMA) riguardava quasi solo gli uomini, oggi non sono esenti neanche le donne, che hanno un’aspettativa di vita di trent’anni o più senza la protezione cardiovascolare consentita prima della menopausa dagli estrogeni, e ancora prima di quest’evento assumono stili di vita che le espongono in crescendo agli stessi fattori predisponenti maschili. La percezione del rischio cardiovascolare femminile è però scarsa e sulla prevenzione e i controlli si insiste ancora poco, sembra si ritardi anche di più nel rivolgersi all’ospedale per sospetto IMA (lo stesso per l’ictus). Sono osservazioni che si sentono fare sempre più spesso, che emergono dai dati epidemiologici e vengono riprese nelle campagne di sensibilizzazione sulle cardiopatie. E una certa sottovalutazione in merito sarebbe presente non solo a livello di popolazione generale, ma anche di approccio medico-sanitario, stando a ricerche che hanno mostrato una certa diversità di atteggiamento sia diagnostico sia terapeutico e un minor peso dato a prevenzione ed educazione nei confronti di pazienti di sesso femminile. Il problema è comune in Occidente e servono cambiamenti di rotta, ricordando che in tutti i paesi industrializzati le cardiovasculopatie sono la prima causa di morte per malattia per le donne come per gli uomini. In cerca di strategie, a parte l’educazione sanitaria, un esempio interessante in ambito medico viene da alcuni ospedali del Michigan dove si è implementato un metodo in uso per migliorare l’approccio clinico e quindi la prognosi nei pazienti colpiti da infarto miocardico. Approcci clinici meno intensivi Il programma utilizzato ha come acronimo GAP (Guidelines Applied in Practice) ed è un protocollo per l’applicazione nella pratica delle linee guida dell’American college of cardiology sull’infarto miocardico. Il protocollo aumenta il ricorso alla medicina dell’evidenza (EBM) che comprende l’uso di determinati farmaci e che sensibilizza meglio i pazienti con il counselling scritto sull’uso dei farmaci, i controlli e gli obiettivi di prevenzione, fornito sia all’arrivo sia alla dimissione. Secondo riscontri recenti, il ricorso al Gap consente di ridurre la mortalità per IMA, calcolata sia a un mese sia a un anno. Problemi che penalizzano le donne sono il fatto che se colpite da infarto giungono all’ospedale con sintomi diversi dagli uomini, più facilmente con nausea e vomito, dolore al collo o alla schiena, dispnea cioè difficoltà a respirare e meno frequentemente con dolore toracico; inoltre se sono più anziane arrivano più tardi al soccorso. Per 29 questo, si ritiene, meno facile che ricevano le cure, come l’angioplastica coronarica, entro le due ore raccomandate, e ricevono trattamenti meno intensivi rispetto agli uomini. Uno studio condotto sui benefici del GAP e appena pubblicato ha analizzato una casistica di pazienti con IMA, per metà circa donne di età media 75 anni e per metà uomini di età media 69, confrontando il trattamento prima e dopo implementazione del GAP. E’ risultato che le donne post-Gap, che più spesso erano ipertese o con insufficienza cardiaca rispetto agli uomini, hanno comunque ricevuto in seguito all’implementazione più farmaci come acido acetilsalicilico (ASA) entro 24 ore dall’ammissione; uomini e donne post-GAP l’ASA e farmaci beta-bloccanti alla dimissione; gli uomini post-GAP anche farmaci per abbassare il colesterolo e antipertensivi, più delle donne. Le donne post-GAP hanno ricevuto meno di frequente degli uomini la documentazione informativa sull’uso di farmaci alla dimissione, nonostante questo riducesse di più la mortalità che negli uomini. Complessivamente l’implementazione del GAP ha ridotto la mortalità negli uomini e nelle donne, anche se quella femminile è rimasta più alta di quella maschile: a sfavore delle donne hanno pesato l’età più avanzata e forse un’incertezza dei medici sui potenziali benefici dei farmaci dell’EBM, oltre al minor uso di vademecum alla dimissione. Proprio perché l’efficacia del GAP potenziato si è dimostrata in donne anziane questo indica però che l’approccio non va riservato a pazienti giovani: in sostanza il beneficio c’è in entrambi i sessi e indipendentemente dall’età. L’utilità del vademecum alla dimissione Fornire la documentazione informativa in uscita dall’ospedale è apparso importante per i pazienti, perché li educava sulla loro condizione e sul modo di partecipare attivamente al programma di cura nella fase post-dimissione. Nello studio essa comprendeva istruzioni sull’assunzione di farmaci; obiettivi da raggiungere rispetto al controllo dei livelli ematici di colesterolo, all’interruzione dell’eventuale fumo, alla correzione dell’alimentazione e all’esercizio fisico; spiegazioni sulla patologia cardiaca; istruzioni per i controlli nella pianificazione con il medico di base. Il tutto veniva spiegato alla dimissione attraverso il counselling con un medico e un’infermiera, che firmavano il vademecum quando erano certi che il paziente ne avesse compreso esattamente i contenuti. Il documento era utile anche per i medici che erano più sensibilizzati alla prescrizione dei farmaci indicati secondo l’EBM (se non erano prescritti andava specificato il motivo). Secondo gli autori dello studio, il successo nel raggiungimento degli obiettivi di trattamento e di prevenzione rispetto agli stili di vita, anche con strumenti 30 Amici del Cuore di questo tipo, può avere effetti moltiplicativi e non solo additivi, così come per il rischio cardiovascolare associato a fattori predisponenti multipli. Elettra Vecchia Fonte American College of Cardiology Foundation Guidelines Applied in Practice Steering Committee: “Sex differences in the application of evidence-based therapies for the treatment of acute Myocardial Infarction”. Arch Intern Med 2006; 166: 1164-1170. ATTENZIONE AL COLESTEROLO Il colesterolo ha la fama di essere uno dei grandi nemici della nostra salute. In realtà è una fama immeritata, perché il colesterolo svolge anche delle funzioni utili. Tutte le nostre cellule sono fatte anche di colesterolo e il nostro cervello ne contiene quantità elevatissime senza le quali non potrebbe funzionare; la maggior parte dei nostri ormoni è prodotta nell’organismo a partire dal colesterolo; sembra inoltre che il colesterolo abbia la possibilità di contrastare la produzione di radicali liberi nonché di controllare lo sviluppo di malattie degenerative, e inoltre il colesterolo HDL (quello “buono”) si occupa di mantenere libere le arterie e impedire i processi di arteriosclerosi. Le persone nel mondo che utilizzano alcuni integratori come appunto il Coenzima Q10, gli Omega 3 correlati con il pesce o sostanze con una forte azione di stimolo sui mitocondri come l’Inositolo, sono ormai innumerevoli. Sono tutte sostanze chiamate “antiossidanti” cioè antinfiammatori e che riducono lo stato infiammatorio delle pareti delle arterie. Intorno alle statine, i farmaci che teoricamente si oppongono alla crescita dei valori di colesterolo nel sangue, c’è un interesse commerciale enorme. Si tratta infatti della classe di farmaci in assoluto col più alto valore di fatturato al mondo, e si comprende bene quindi perchè le comunicazioni su questo problema possano essere viziate da interessi non solo scientifici ma anche commerciali. I valori che possono dire qualcosa di utile sul colesterolo non sono soltanto quelli del colesterolo totale o del colesterolo LDL (quello “cattivo”) ma anche quelli relativi alla proporzione nel sangue di colesterolo totale e colesterolo HDL. Idealmente, questo rapporto dovrebbe essere compreso tra 4 e 5 e comunque sarebbe auspicabile avere un valore HDL il più alto possibile. 31 Il giusto valore di colesterolo Rapporto Col. Tot. 197 197:21 Col. HDL 21 = 9,38 Il valore di colesterolo è molto elevato. Occorrono provvedimenti immediati anche se il valore di colesterolo totale appare nella norma. Situazione tipica di coloro che mangiano male e non fanno attività sportiva. I farmaci che riducono il colesterolo sono di tre grandi categorie: 1 LE STATINE che agiscono sul metabolismo del colesterolo 2 I FIBRATI che riducono i trigliceridi sierici 3 I FARMACI che agiscono sull’assorbimento del colesterolo, come i bezafibrati e l’enzitimibe La dieta più efficace raramente agisce riducendo i livelli di colesterolo totale più del 15%. Da questo l’esigenza di usare farmaci (uno o più) che ci aiutino a raggiungere livelli più bassi e quindi migliorino la prognosi della malattia cardiovascolare. I valori migliori che ci cercano di raggiungere, anche con l’aiuto di diete, sono quelli riassunti nella seguente tabella creata dalla NCEP (National Cholesterol Education Program) 32 Amici del Cuore Programma nazionale di conoscenza sul colesterolo L’Istituto sul cuore, polmone e sangue (NHLBI) ha lanciato nel novembre 1985 un programma nazionale di formazione sulla conoscenza sul colesterolo (NCEP). L’obiettivo del NCEP è di contribuire a ridurre la malattia e la morte dalla malattia di cuore su base coronarica (CHD) negli Stati Uniti. Gli sforzi educativi sono stati diretti ai professionisti del settore medico-sanitario ed al pubblico; il NCEP mira ad alzare la consapevolezza e capire circa l’alto colesterolo di anima mentre un fattore di rischio per CHD ed i benefici derivanti dall’ abbassamento del livello di colesterolo totale come i mezzi per impedire CHD. TABELLA 1. LINEE-GUIDA DEL NCEP PER IL C-LDL FONTE: CIRCULATION VOL. 89, 3 MARZO 1994 Per soggetti: Senza CHD e < 2 fattori di rischio per CHD Senza CHD e 2 fattori di rischio per CHD Con CHD accertata Livelli di C-LDL da raggiungere Valori corrispondenti di TC (valori approssimativi) < 160 mg/dL < 240 mg/dL =<130 mg/dL =<200 mg/dL =<100 mg/dL =<160 mg/dL Fattori di rischio: • • • • • • • • Somma: Uomini =<45 anni Donne =<55 anni o menopausa prematura Familiarità per cardiopatia ischemica Fumo Ipertensione (=<140/90 mmHg o in terapia antipertensiva) Diabete mellito Colesterolo HDL<35 mg/dL Colesterolo HDL =<60mg/dL 33 +1 +1 +1 +1 +1 +1 +1 -1 TABELLA 2. JOINT EUROPEAN SOCIETIES RACCOMANDATIONS Livelli target di Colesterolo Colesterolo totale < 190 mg/dL < 115 mg/dL Colesterolo LDL Occhio alle margarine Nelle etichette dei prodotti alimentari compare spesso la dizione “grassi vegetali idrogenati”: si tratta di quei “leganti” utilizzati dall’industria alimentare per presentare al consumatore un prodotto con determinate caratteristiche di forma e consistenza, ma che non hanno alcun valore dal punto di vista nutrizionale. I grassi vegetali idrogenati non sono altro che margarine e sono presenti in quasi tutti gli alimenti quotidiani: brioches, grissini, crackers, biscotti, dolci, noccioline, moltissimi tipi di pane, e purtroppo moltissimi altri. Tutti questi prodotti contengono dei particolari grassi acidi in forma “trans”, che interferiscono notevolmente nei sistemi di regolazione dei valori di colesterolo da parte dell’organismo. Basta pochissimo per raggiungere nell’alimentazione quotidiana una quantità di grassi acidi “trans” sufficiente ad interferire con il colesterolo. Ad esempio una bistecca da 150 grammi contiene la stessa quantità di “trans” di un singolo biscotto. 34 Amici del Cuore ECCO LA TABELLA DEL CONTENUTO DI GRASSI NEGLI ALIMENTI: Prodotto Quantità Contenuto di grassi vegetali idrogenati Carne di manzo Pollo Maiale Burro Margarina Margarina light Olio vegetale Fetta di torta Biscotto Pop corn Crackers Pasticcino Patate fritte Brioche Patatine fritte 150 g 150 g 150 g 5g 5g 5g 5g 1 pezzo 1 pezzo 30 g 1 pezzo 1 pezzo 100 g 1 pezzo 100 g 0,90 g 0,10 g 0,10 g 0,10 g 0,62 g 0,30 g 0,02 g 1,04 g 0,86 g 1,60 g 0,12 g 3,03 g 3,00 g da 0,5 a 3,20 g 0,42 g • Una persona che mangi per esempio una biscotto a colazione (3,20 g), una piccola porzione di patate fritte a pranzo (3,40 g), due biscotti con il tè a metà pomeriggio (1,75 g) e tre fette biscottate in giornata (1,25 g) ha già introdotto nell’organismo una quantità totale di 9,6 grammi di acidi grassi “trans”, che corrisponde all’incirca al 5 % di una immissione di 1.800 calorie. Questa quantità è già sufficiente a rendere del tutto vana qualsiasi dieta anticolesterolemica pur correttamente seguita. Alcuni rimedi L’innalzamento del colesterolo è, in parte, anche un tentativo dell’organismo di compensare un aumento dello stress ossidativo. In questo senso alcune sostanze antiossidanti possono essere preziose per riequilibrare la situazione. Innanzitutto i minerali che si oppongono alla ossidazione, come lo Zinco, il Rame, il Cromo, il Selenio e il Manganese. La loro assunzione consente di ridurre la produzione di radicali liberi e di agire in senso protettivo nei confronti della patologia cardiovascolare. 35 In particolare si possono utilizzare 1 dose di Selenio Vitamina C e 1 dose di Manganese Rame Zinco al giorno, o una miscela in parti uguali di oxiprolinati di zinco, manganese, cromo, rame e pidobase (2,5 ml due volte al giorno) dalla funzione specificamente antiossidativa. Nello stesso modo agiscono la vitamina E e la vitamina C. Ancora più rilevante è invece l’effetto di una vitamina indispensabile all’organismo come la vitamina B3 o PP (niacina o acido nicotinico); il normale fabbisogno di questa sostanza è di circa 20 mg al giorno, ma il suo uso a dosaggi più elevati (50-100 mg per tre volte al giorno) comporta un effetto molto rilevante sul colesterolo HDL, anche se il suo impiego va riservato alla indicazione medica.. Come i nutrizionisti sanno da anni e anche alcune ricerche ufficiali hanno confermato di recente, in pratica l’acido nicotinico e la vitamina E sono in grado di ridurre decisamente il rischio vascolare. Il loro uso è spesso preferibile a quello dei derivati farmacologici ora in uso in terapia. Può essere anche utile migliorare la funzione del fegato e del drenaggio biliare, dal momento che di lì passa la maggior parte del colesterolo dell’organismo. Efficaci sono drenanti come il macerato glicerico di “Rosmarinus officinalis” 1DH (40 gocce prese al mattino in un bicchierone di acqua tiepida), che oltre a migliorare l’evacuazione riequilibra in parte la gestione dei grassi nell’organismo. Utile come riequilibrante della funzione epatobiliare è anche l’inositolo. Un prodotto interessante è il glucomannano, le cui fibre tendono a trascinare con sé nell’intestino, rallentandone o impedendone l’assorbimento, colesterolo e zucchero. Una buona lecitina di soia ad alto tenore di fosfatidilcolina polinsatura, associata quindi a un po’ di vitamina E per evitare i danni dei grassi polinsaturi, svolge una buona azione di controllo sui livelli di colesterolo. (Attenzione però: molte persone - circa il 30% - sono ormai intolleranti o allergiche alla soia e ai suoi derivati, e la sua utilizzazione può essere del tutto controproducente). Nello stesso modo sembra agire l’olio di Ribes nero grazie al suo contenuto di acidi grassi polinsaturi di tipo particolare, che agiscono beneficamente sul metabolismo dei grassi. Anche in questo caso è preferibile l’assunzione in associazione con piccole quantità di vitamina E. L’olio di pesce, ricco in EPA e DHA aiuta l’azione di regolazione del colesterolo Nella maggior parte dei casi, poi, i valori di colesterolo non sono così alterati come sembra, specialmente in Italia dove l’uso dell’olio di oliva e del vino svolgono una discreta azione di innalzamento dell’HDL, tanto che l’uso dei farmaci anticolesterolo può risultare dannoso quando sarebbe invece sufficiente, il più delle volte, riportare l’attenzione su alcuni comportamenti alimentari e sulla pratica di una pur modesta attività fisica. 36 Amici del Cuore E ricordarsi che anziché mangiare abitualmente crackers, grissini o dolci industriali, è meglio ritornare al pane integrale con la marmellata per la prima colazione del mattino, o alla torta fatta in casa come dolce. Articolo (ALCUNI RIMEDI) tratto da DR Attilio Speciani allergologo e immunologo clinico I PROBLEMI CARDIACI LEGATI AL SONNO Dormire bene è importantissimo e per migliorare la qualità del sonno, ecco una serie di regole da seguire: • andare a dormire ogni sera e alzarsi ogni mattina alla stessa ora, anche durante il fine settimana, e indipendentemente da quanto si è dormito di notte; • se apriamo gli occhi prima che suoni la sveglia, alzarsi dal letto e iniziare la propria giornata; • non dormire di più la mattina, se si è dormito poco di notte; • non fare “pisolini” durante il giorno; • andare a letto solo quando si è assonnati; • se non si riesce a dormire, è preferibile non rimanere a letto: meglio alzarsi e dedicarsi ad attività rilassanti; • cercare di rilassarsi il più possibile prima di andare a letto; • se si ha fame all’ora di andare a dormire, mangiare qualcosa di leggero, per evitare problemi di digestione; • dormire in un letto comodo, in una camera da letto protetta quanto più possibile dai rumori, ad una temperatura ambiente corretta; • mangiare ad orari regolari, evitando pasti abbondanti in prossimità dell’ora di andare a letto; • non bere bibite contenenti caffeina o alcolici prima di coricarsi e non fumare; • fare con regolarità un’attività fisica durante il giorno, soprattutto di pomeriggio. Dormire poco quindi può causare ansia e di conseguenza anche qualche forma di depressione che, come abbiamo già riferito in precedenza, affatica maggiormente il nostro muscolo cardiaco. Una precauzione utile ad aiutarci a dormire maggiormente è quella di evitare di prendere il caffè, non solo alla sera, ma anche di giorno. Utile è anche l’abitudine d’evitare di usare gli zuccheri e gli amidi. 37 VIVERE CON IL PACEMAKER ALCUNI UTILI CONSIGLI PER COLORO AI QUALI É STATO IMPIANTATO UNO STIMOLATORE CARDIACO. La figura, illustra un tipico impianto di PaceMaker bicamerale, ossia un apparecchio che ha due elettrodi impiantati. Esistono poi dei pacemaker monocamerali che hanno un solo elettrodo, che può essere collocato, a secondo dei casi nell’atrio destro, oppure nel ventricolo destro. L’Apparecchio è molto piccolo (ca. 11-12 cc.) Contiene una batteria speciale a lunga durata (ca. 5-6 anni) e contiene un circuito elettronico in grado di registrare continuamente il ritmo cardiaco. Il principio su cui si basa l’apparecchio è quello di un generatore di impulsi, praticamente un piccolissimo computer che monitorizza continuamente la funzionalità cardiaca del cuore. Tutti i pacemaker sono costruiti in modo tale da poter essere programmati all’esterno, attraverso uno strumento che viene chiamato “programmatore”. Il medico con il proprio computer, può regolare periodicamente il pacemaker per fare in modo che l’apparecchio si tari in relazione al soggetto. Questa operazione viene normalmente effettuata ogni sei mesi da un medico cardiologo, con l’ausilio e la consulenza di un ingegnere elettronico della casa produttrice dello strumento. 38 Amici del Cuore Per sostituire il pacemaker, quando la batteria inizia ad esaurirsi, il Cardiologo apre la tasca, sotto pelle, dove è stato inserito l’apparecchio, controlla lo stato degli elettrodi e provvede alla sua sostituzione con un altro analogo. L’operazione è breve e viene eseguita in anestesia locale. LE AVVERTENZE Tutte le Case che producono questi apparecchi assicurano che i loro pacemaker sono protetti dalle interferenze delle apparecchiature elettriche. In pratica, tutti gli elettrodomestici che si trovano in casa, dall’asciugacapelli, ai computer, alle TV ecc.. sono sicuri e non creano alcun problema al paziente. Tuttavia occorre fare attenzione ai forti campi magnetici che possono dare problemi a queste apparecchiature. Telefoni cellulari Si possono utilizzare normalmente, ma occorre fare attenzione di non posizionarli vicino al pacemaker. (negativo metterli, ad esempio, nel taschino delle giacche o delle camicie sul lato sinistro del corpo). Saldatori ed antenne CB Chi fa del bricolage deve cercare di evitare l’uso dei saldatori ad arco. Coloro che hanno la passione di radioamatore è meglio che non installino antenne in auto e rimangano abbastanza distanti dalla loro portata Analogamente è opportuno non usare strumenti come i martelli pneumatici, essere troppo vicini a grossi motori elettrici in funzione. Le barriere aeroportuali e la risonanza magnetica Se si deve viaggiare in aereo, ricordarsi di portarsi dietro sempre il TESSERINO CHE ATTESTA CHE SIETE PORTATORI DI UN IMPIANTO DI PACEMAKER. Se le norme lo prevedono, chiedete di non passare attraverso tali porte e di essere invece controllati a mano. La risonanza magnetica è un esame da evitare, qualora fosse però indispensabile è opportuno parlarne con il cardiologo che vi ha in cura per una eventuale sospensione delle sue funzioni per evitare che l’apparecchio si danneggi. 39 Tempo libero Il paziente che ha un impianto di pacemaker, terminata la convalescenza può ricominciare a fare tutto quello che faceva in precedenza, senza alcuna limitazione, salvo quella di usare gli strumenti che sono sopra descritti. 40 Amici del Cuore Un semplice strumento per controllare lo stato nutrizionale di una persona IL PLICOMETRO Il plicometro è uno strumento creato da Tanner e Whitehouse nel 1955, che consente di valutare, con un semplice gesto, lo stato di nutrizione di un soggetto. Tutto questo è possibile con questo strumento che permette di misurare lo spessore delle pliche cutanee (lo strato di grasso presente nel nostro corpo). Questo apparecchio, deve avere determinate caratteristiche: ad esempio quello costruito dalla Malesci in figura, deve esercitare sulla plica cutanea una pressione di circa 10 gr/mmquadrato e la presa delle due pinzette deve corrispondere ad una superficie di 6x11 millimetri. Grazie alla scala di lettura indicata sullo strumento esso è in grado di misurare con una approssimazione di mezzo millimetro, lo spessore della nostre cute e mediante la grafica applicata sulla sua superficie, permette all’operatore medico che lo utilizza di confrontare la stato nutrizionale del soggetto in esame. La foto seguente indica come deve essere applicato l’apparecchio. É sufficiente sollevare con le dita la pelle immediatamente sottostante una delle due scapole. Una volta effettuata la rilevazione con il plicometro, è facile leggere la percentuale indicata che va dal 10% -50% al 90%. 41 Si deve inoltre distinguere nella misurazione l’appartenenza del sesso (di colore rosa per le donne e di colore blu per i maschi). L’altro controllo riguarda la fascia d’età del soggetto esaminato, che parte da 20-29 anni ed arriva ad una età superiore agli 80 anni. 42 Amici del Cuore L’ECCESSO DI PESO CHE SI RISCONTRA É UN FATTORE DETERMINATE PER CONOSCERE IL GRADO DI RISCHIO DI UNA PERSONA AD AVERE UNA MALATTIA CARDIOVASCOLARE L’apparecchio è corredato da delle tabelle che sono in grado di dare una chiara interpretazione sui rischi che l’individuo potrà avere in relazione allo spessore del grasso corporeo contenuto sotto la sua cute. Informazione importante La malattia cardiovascolare ha sostanzialmente tre modi di manifestarsi: 1) L’ANGINA PECTORIS 2) L’INFARTO MIOCARDICO 3) LA MORTE IMPROVVISA (fibrillazione ventricolare) Quest’ultima modalità di manifestarsi (la morte improvvisa) della malattia coronarica è tuttavia comune ad altre cardiopatie, costituendo, quindi, un importante problema sociale in quanto la sua manifestazione può avvenire in qualsiasi luogo sia privato (casa) che pubblico (strada, ufficio, mezzi di trasporto). Da questa problematica è nata l’esigenza medico-sociale del pronto adeguato soccorso, mediante l’uso di defribrillatori che permettono di ripristinare il corretto ritmo cardiaco, sempre in associazione ad una assistenza respiratoria ed al massaggio cardiaco esterno. Sebastiano Marra Pubblico, qui di seguito, la legge del 2001, riguardante i defibrillatori che possono essere usati da qualsiasi, per aiutare le persone che hanno avuto un infarto a riprendersi. 43 Primo soccorso asfittici: BLSIl defibrillatore semiautomatico legge 8 marzo 2001: “utilizzo dei defibrillatori semiautomatici in ambiente extraospedaliero” Art.1 1. È consentito l’uso del defibrillatore semi automatico in sede extraospedaliera anche al personale sanitario non medico,nonchè al personale non sanitario che abbia ricevuto una formazione specifica nelle attività di rianimazione cardio-polmonare. 2. Le regioni e le province autonome disciplinano il rilascio da parte delle aziende sanitarie locali e delle aziende ospedaliere dell’autorizzazione all’utilizzo extraospedaliero dei defibrillatori da parte del personale di cui al comma 1, nell’ambito del sistema di emergenza 118 competente per territorio o, laddove non ancora attivato, sotto la responsabilità dell’azienda unità sanitaria locale o dell’azienda ospedaliera di competenza, sulla base dei criteri indicati dalle linee guida adottate dal ministro della Sanità, con proprio decreto, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge. Con questa legge si consente l’ampliamento della porzione di catena della sopravvivenza attivabile sul luogo stesso dell’accidente: la catena della sopravvivenza è quella sequenza di comportamenti che attuati in successione e con la dovuta perizia permettono, a chiunque li conosca, di far fronte alle emergenze cardiorespiratorie senza essere un sanitario. I quattro anelli della catena sono: rapida attivazione del sistema di emergenza sanitaria (in Italia tel. 118) Basic Life Support defibrillazione precoce (prima di questa legge attuabile SOLO da personale sanitario abilitato) Advanced Cardiac Life Support (attuabile solo in struttura sanitaria attrezzata) Prima dell’approvazione di questa legge ad es. l’Assistente Bagnanti, anche disponendo di un A.E.D e conoscendone l’uso, non avrebbe potuto praticare la defibrillazione. Ciò era consentito solo al personale sanitario qualificato e legalmente abilitato a farlo: prendere la decisione di sottoporre a defibrillazione, prevede il possesso delle conoscenze indispensabili per capire inequivocabilmente che questa sia effettivamente l’azione necessaria da attuare. 44 Amici del Cuore Ovvio che esista ancora la criticità di questa scelta, ma nei moderni defibrillatori (quelli ai quali la nuova legge si riferisce) la macchina stessa, con un software sofisticato, può verificare la situazione di necessità e l’utilità dell’intervento. Essa, dopo averne diagniosticato la necessità, la comunica all’operatore che dovrà solo essere in grado di manovrare la macchina stessa. Si tratta di una “scatola” a prova d’urto, a tenuta stagna, con pochi pulsanti, un piccolo schermo, un altoparlante (che è bene non “soffocare” con indumenti) e gli attacchi per i due cavi degli elettodi. Quando necessario la si attiva e ci si prepara a praticare le istruzioni vocali che emette: dapprima essa esorta a inserire le spine degli elettodi e ad applicare questi sul torace del pericolante (sui cuscinetti c’è il grafismo che riproduce l’area su cui appiccicarli). Quindi la macchina procede a una serie di controlli durante i quali esorta il soccorritore a non toccare il pericolante (anche per non alterare i parametri che essa sta verificando). Elaborati i dati, la macchina, suggerisce di riprendere la rianimazione (CPR), oppure esorta ad allontanarsi ed allontanare tutti gli astanti, per preparare la scarica (sarebbe molto “antipatico” essere a contatto con il pericolante mentre la riceve). Un segnale acustico indica che la macchina è pronta e viene richiesto di “liberare” la scarica pigiando l’apposito pulsante. Subito dopo, viene ripetuto il controllo dei vari parametri ed emanate nuove istruzioni: riprendere la rianimazione, oppure ripetere la scarica, o attivare altre manovre. LE CARATTERISTICHE PRINCIPALI DI UN DEFIBRILLATORE • Batteria a lunga durata • Durata quando installata di 5 anni. • Batteria training ricaricabile Una soluzione economica per l’utilizzo dell’apparecchio per addestramento • Display retroilluminato Migliora la qualità dell’ECG e la visibilità del testo in condizioni di luce solare diretta o di oscurità • Indicatore di stato e di autotest Visualizza lo stato operativo e mostra chiaramente se l’apparecchio è funzionale pronto per l’uso • Configurazione semplice e flessibile Permette numerose possibilità di configurazione, inclusi i trattamenti secondo i protocolli ERC, AHA, ILCOR 45 • Pulsante di override manuale Può essere reso attivo o meno (Solo per il modello M3840A) La figura indica una dei tanti apparecchi che sono in commercio e che utilizzati immediatamente, possono salvare vite umane. Il costo è attualmente attorno ai 3.000 euro, una somma ridicola in confronto alla vita di una persona. La nostra Associazione Onlus si vuole impegnare in prima persona per riuscire a fornire questo apparecchio in ogni luogo molto frequentato tipo, scuole, supermagazzini, teatri, locali pubblici a grandi presenza ecc. 46 Amici del Cuore LA SESSUALITÁ, QUANDO SI HANNO DEI CHILI DI TROPPO (notizie attinte da un manuale del prof. Franco Tomasi di Ferrara) Il prof. Michele Carruba, presidente della Società Italiana dell’Obesità, scrive nella sua introduzione al manuale questa frase, estremamente importante su questo scottante argomento sulla disfunzione erettile di una persona. “Prevenire o curare il soprappeso e l’obesità ha ripercussione positive non solo sullo specifico problema sessuale, ma anche sul rischio di incorrere in gravi malattie di tipo cardiovascolari e metaboliche, con un netto guadagno in termini di aspettativa della vita e della qualità di vita…” Il problema quindi, come già ho indicato in precedenti capitoli di questo volumetto, è sempre e solo esclusivamente nostro. Noi siamo sempre gli artefici di quello che ci capita e solo se vogliamo bene al nostro corpo comportandoci in un certo modo, badando a non strafare, possiamo pensare di non danneggiare i nostri organi. Ma credetemi è molto più facile parlarne che mettere in pratica il tutto. Sono grossi sacrifici.. non dimenticatelo. Da studi fatti recentemente sulla obesità, è emerso che il peso è anche quasi sempre un chiaro indice di disfunzioni sessuali. Se noi osserviamo quanto indicato nelle tabelle precedenti possiamo essere certi che il nostro corpo ne trarrà non solo dei benefici in termini di malattie e di disfunzioni di vario genere, ma anche la nostra attività sessuale ne risulterà migliorata. Questo problema non è solo maschile, ma anche delle donne, soprattutto nelle ragazze giovani che si affacciano alla vita sessuale. Il timore spesso psicologico del timore di essere rifiutate per il proprio aspetto, può impedire di fatto un rapporto sessuale. Nei maschi obesi, si sono riscontrati dei bassi livelli di testosterone (soprattutto nelle persone che hanno una età superiore ai 60 anni). Questo ormone ha la capacità di acuire il desiderio sessuale e quindi la sua mancanza o diminuzione nel nostro corpo, porta come conseguenza la diminuzione della “libido”, fattore indispensabile per ottenere una erezione soddisfacente. Secondo l’autore del libretto il prof. Tomasi, per ottenere dei buoni risultati riguardanti la diminuzione di peso, occorre affidarsi a figure professionali competenti, in grado di indicare la strada migliore, soggetto per soggetto, per ottenere questo scopo. 47 Ma occorre anche essere “motivati” cioè voler effettivamente ottenere gli obiettivi che si vogliono raggiungere. Non basta dire: “inizio domani la cura” e poi continuare a comportarsi nello stesso modo, senza fare alcun sacrificio su quello che introduciamo nel nostro stomaco, al solo scopo di soddisfare il nostro palato. Le regole per diminuire di peso le ho già indicate nelle pagine precedenti e quindi non è il caso che ritorni sullo stesso argomento, ma come sempre accade, siamo noi stessi che dobbiamo trovare la forza di cambiare, di trovare una strada nuova nella quale incamminarsi e soprattutto d’ avere la costanza di seguirla, senza ritornare sui nostri passi. 48 Amici del Cuore ALTRE PICCOLE INFORMAZIONI CHE COSA SUCCEDE QUANDO SI É DIMESSI DALL’OSPEDALE: Il medico del reparto, al momento delle dimissioni,Vi consegna la cartella medica dove troverete: • il motivo per il quale siete stati ricoverati (diagnosi) • il trattamento a cui siete stati sottoposti • gli esami che avete fatto • la terapia che dovrete seguire quando sarete a casa • altri eventuali consigli Ricordatevi di prendere i farmaci in determinate ore della giornate, secondo l’efficacia del farmaco e secondo i nostri consigli. Eventuali variazioni sono possibili, ma è sempre utile consigliarsi prima con il medico che vi ha avuto in cura in ospedale. Occorre sempre sapere che la riduzione, oppure la interruzione dell’assunzione di un farmaco che vi è stato prescritto, può provocare la ripresa dei sintomi che avevate prima della Vostra degenza in ospedale. Conservate i farmaci nelle loro confezioni originali e state sempre attenti a non confondere farmaci diversi, soprattutto quando hanno quasi lo stesso colore e dimensione. Controllate sempre le date di scadenza, molti farmaci scaduti magari non fanno male, ma non assolvono più alle loro funzioni. Se doveste sentire nuovi sintomi o la loro ricomparsa, rivolgetevi subito al Vostro medico di base, che Vi saprà consigliare cosa fare e quali esami eventualmente prescrivere. Potete sempre anche rivolgerVi a questa nostra Associazione onlus, che ha, tra i suoi tanti obiettivi, anche quello di essere vicino ai suoi associati, nel consigliare cosa fare quando, per una qualsiasi causa, si notano dei disturbi che non sono abituali e che Vi danno delle preoccupazioni. 49 Il Progetto - si accettano consigli Tornando nella mia città da un viaggio di lavoro salgo su un taxi, comunico l’indirizzo all’ autista e mi rilasso; la mia attenzione viene attratta da un cartello, posto sullo schienale davanti a me, che recita: “Si accettano consigli sul percorso da seguire”. Non dico una parola, ma rifletto a quante volte ho tentato timidamente di suggerire e quante volte sono stato rimbrottato con distacco professionale, con aria di compatimento o con palese insofferenza, e non posso fare a meno di pensare che forse alcuni pazienti avrebbero molto apprezzato da parte mia un atteggiamento di disponibilità all’ ascolto e al confronto, avrebbero gradito poter dire la loro e poter condividere le scelte. Prima di arrivare dico al tassista che quel cartello è sorprendente e civilissimo; mi ringrazia e mi domanda che lavoro faccio. Gli dico che sono medico e lui, quasi avesse letto nei miei pensieri, mi congeda dicendo “Perchè non lo mette anche lei nel suo studio ?” In questo aneddoto stanno la filosofia di fondo e le scelte strategiche di Tuttocuore.it il Sito di Heart Care Foundation, Fondazione Italiana per la Lotta alle Malattie Cardiovascolari ONLUS Tuttocuore.it vuole essere uno strumento di informazione dalla parte dei cittadini, perché possano diventare partner consapevoli nella gestione della propria salute cardiologica. In una società caratterizzata dal frastuono della comunicazione il cittadino paziente ha fame di informazioni utili su un tema centrale come quello della salute; lo dimostrano gli inserti dei quotidiani, le rubriche dei settimanali, le trasmissioni televisive, l’ elevato numero di accessi ai siti internet sulla sanità. Il problema non è quindi nella disponibilità di fonti, ma piuttosto nella qualità e fruibilità dell’ informazione: lo dimostrano la vicenda Di Bella e il panico prodotto dalla vicenda cerivastatina. Tuttocuore.it vuole essere uno strumento di informazione onesta che coniughi rigore scientifico e semplicità. La nostra scelta non è quella di trasferire un’immagine della Cardiologia costantemente infallibile e vincente, bensì quella di aiutare il cittadino a distinguere tra certezze acquisite e zone d’ ombra, tra scoperte affascinanti ma ancora lontane dalla pratica applicazione e prassi fondate sulla ricerca clinica rigorosa. Potrebbe uscirne un’immagine di medicina “perdente” che ingenera ansia e sfiducia? Al contrario da questo stile di informazione potrebbe formarsi un utente più consapevole, capace di coniugare il “cliente esigente” con il “partner fiducioso”, che non pretende screening 50 Amici del Cuore inutili, ecografie inappropriate, mammografie alle trentenni e PSA a tutti i maschi cinquantenni, ma esige informazione esauriente per essere compartecipe delle scelte sulla propria salute. Ma Tuttocuore.it non vuole assolutamente interferire con il ruolo del singolo medico, a cui, nel rapporto individuale con il paziente, competono le scelte diagnostiche e terapeutiche. Infatti l’attività clinica si fonda su un difficile e faticoso trasferimento alla pratica di conoscenze acquisite attraverso un rigoroso processo di verifica sperimentale, necessariamente integrate dall’esperienza del singolo e dalla verifica di applicabilità al singolo paziente. Anzi Tuttocuore.it svilupperà anche una sezione per il medico ad accesso riservato, in cui verranno inserite molte delle informazioni fornite al cittadino, naturalmente con un linguaggio più tecnico e con più approfonditi riferimenti scientifici. Tuttocuore.it cercherà anche di interagire con gli operatori dell’ informazione, pur nel rispetto della loro autonomia, pubblicando in un’altra sezione ad accesso riservato le ultime notizie vagliate alla luce della specifica competenza cardiologica. Se i giornalisti lo vorranno, potranno avere a disposizione, per la preparazione dei loro pezzi, il punto di vista dei cardiologi. I contenuti di Tuttocuore.it Uno spazio prevalente verrà dato alla prevenzione. Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di mortalità e di ricoveri in Italia, ma esse si possono efficacemente prevenire abolendo il fumo, adottando una dieta equilibrata e mantenendo una moderata attività fisica; se stili di vita “salvacuore” non fossero sufficienti a correggere il rischio potrà essere necessario ricorrere a farmaci per controllare la pressione e il livello di colesterolo. Secondo l’ OMS il pesante contributo di vite e sofferenze pagato alle malattie cardiovascolari potrebbe addirittura essere dimezzato con una strategia di “promozione della salute” rivolta a tutta la popolazione, integrata da interventi farmacologici limitati ai soggetti a più alto rischio. Oltre ai temi della prevenzione verranno pubblicate schede illustrative sulle principali patologie, sulle più importanti procedure e sui farmaci di maggior rilevanza in ambito cardiologico. Una sezione presenterà commenti e spiegazioni sui risultati dei più importanti studi cardiologici,cercando di illustrare la reale rilevanza delle“scoperte” pubblicizzate dai media. Per garantire questo programma Tuttocuore.it potrà contare sulla collaborazione volontaria dei cardiologi appartenenti all’ ANMCO (Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri): sono circa 5000 ed operano in tutti gli ospedali italiani. Dal punto di vista scientifico sono organizzati in Aree di interesse 51 specifico (scompenso, prevenzione, emergenza urgenza, aritmie,….) Ciò garantirà una competenza approfondita per ogni singolo argomento; il possibile eccesso di tecnicismo legato alla superspecializzazione dovrebbe essere evitato da un comitato di redazione che ha il compito di valutare ed omogeneizzare i vari contributi. La diffusione dei cardiologi dell’ ANMCO in tutta Italia e la loro articolazione in Delegazioni regionali consentirà anche di diffondere attraverso il sito, attività locali aperte al pubblico, soprattutto quelle rivolte alla prevenzione delle malattie cardiovascolari. Infine per quanto riguarda gli aspetti inerenti la ricerca cardiologica, soprattutto la ricerca clinica, con le sue importanti ricadute sulle modalità di assistenza, Tuttocuore.it si avvarrà della collaborazione del Centro Studi ANMCO, che gestisce e coordina tutta l’ attività di ricerca della Fondazione e dell’ ANMCO in Italia e in collaborazione con Centri di ricerca internazionali. Ma se Tuttocuore.it vuole essere uno strumento di informazione dalla parte dei cittadini, non c’è il rischio che questa sua vocazione venga tradita sin dall’ inizio se lo strumento è lasciato in mano solo ai cardiologi? Chi decide che cosa interessa ai cittadini? Gli utenti che ruolo possono avere? Per rispondere a queste giuste perplessità sono stati pensati due strumenti: la costituzione di Focus Group con la partecipazione di cittadini rappresentativi della composita realtà sociale italiana e soprattutto sarà dato ampio spazio all’interattività con i visitatori del sito, che potranno porre domande, suggerire temi, discutere i contenuti già pubblicati. Infine bisogna dare una risposta esplicita ad una domanda che in Italia purtroppo rimane quasi sempre inespressa: con quali soldi si finanzia tuttocuore.it? Al momento, si basa sul volontariato dei cardiologi aderenti all’ ANMCO e alla Fondazione e sulla collaborazione con Saatchi&Saatchi; auspichiamo che alla Fondazione possano giungere contributi volontari da parte di utenti soddisfatti del sito, per poterlo mantenere ed ampliare; nel caso in cui fossero necessari e disponibili finanziamenti provenienti da Istituzioni o Industrie, essi saranno immediatamente resi noti agli utenti del sito. Se il potenziale conflitto di interessi non è eliminabile, l’unico strumento oggi disponibile è quello almeno di dichiararlo. Agli utenti del sito rimarrà l’insindacabile giudizio sul nostro grado di autonomia. LA NOSTRA ONLUS, APPROVA COMPLETAMENTE IL PROGETTO ED AUSPICA CHE QUANTO INDICATO DA TUTTO CUORE VENGA PRESTO ATTUATO PER IL BENE DI TUTTA LA COMUNITÁ ITALIANA. 52 Amici del Cuore LE MIE MEDICINE A COLAZIONE......................................................... ALLE ORE.................................................................... A PRANZO.................................................................................... ALLE ORE...................................................................................... A CENA................................................................................. ALLE ORE............................................................................. P.S. LA NOSTRA ASSOCIAZIONE DISTRIBUISCE AI SUOI SOCI DELLE PARTICOLARI SCATOLE PER LE VOSTRE PILLOLE A TRE SCOMPARTI 53 SOSTIENI LA NOSTRA ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO. DIVENTA NOSTRO SOCIO, DAI IL TUO CONTRIBUTO PER AIUTARCI A FINANZIARE LA PREVENZIONE DELLE MALATTIE CARDIOVASCOLARI. PIU’ SOCI AVREMO, MAGGIORI POSSIBILITÁ CI SARANNO PER PROMUOVERE TUTTE QUELLE AZIONI NECESSARIE A FAR CONOSCERE AD UN PUBBLICO PIÚ VASTO, COME CI SI DEVE COMPORTARE PER EVITARE DI AFFATTICARE TROPPO IL NOSTRO CUORE E DI CONSEGUENZA POTER AVERE, ANCORA GIOVANI, DEI PROBLEMI CARDIO VASCOLARI. LA NOSTRA ONLUS OPERA DA ANNI (1981) PER RIUSCIRE AD AIUTARE COLORO CHE VENGONO COLPITI DA QUESTE PATALOGIE, MA ABBIAMO SEMPRE BISOGNO DEL VOSTRO AIUTO PER FARE IN MODO D’OTTENERE QUEI FINANZIAMENTI NECESSARI AD AVERE DEI RISULTATI ANCORA PIÚ SODDISFACENTI. IL NOSTRO CODICE FISCALE: 97504090016 NON DIMENTICATE DI RICORDARE CHE ANCORA OGGI IN ITALIA, OLTRE 150.000 PERSONE OGNI ANNO VENGONO COLPITE DA QUESTE PATOLOGIE E QUESTO NON DEVE ASSOLUTAMENTE PIÚ ACCADERE 54 Amici del Cuore copyright Bijno 2007 BANCA INTESA SANPAOLO di Torino Via Garibaldi, 45 c.c. 017242810197 ABI 3069-2 CAB 01138/7 IBAN IT52 A030 6901 1380 1724 2810 197 CONTO CORRENTE POSTALE N. 19539105 INTESTATO A: “AMICI DEL CUORE PIEMONTE onlus” - CASELLA POSTALE 217 10100 TORINO 55 NOTE .................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................. 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