Ap r i l e 2 0 1 5 – An n o X V I – n ° 2 7 6 paesi arabi notizie economiche e commerciali paesi arabi Sommario ALGERIA Entro il 2020 saranno disponibili due milioni di ettari di superfici irrigue / Piano di privatizzazioni per il rilancio dell’economia / Produttore spagnolo introduce vino halal sul mercato locale / Nuova normativa per l'importazione di veicoli / Italia primo cliente e terzo fornitore nel periodo gennaio-marzo 2015 / Per il turismo il governo punta su zone termali e montagna ARABIA SAUDITA La Borsa apre ai capitali stranieri / Investimenti pubblici in progetti infrastrutturali / Cambiamenti nella linea di successione al trono EGITTO Migliora il rating assegnato da Moody’s / Riforme per attrarre nuovi investimenti esteri / Opportunità nel settore agricolo per l’industria meccanica EMIRATI ARABI UNITI Dubai si prepara per Expo 2020 puntando sull’edilizia sostenibile GIORDANIA Scambi commerciali internazionali in crescita / Il Fmi prevede una crescita costante del Pil fino al 2020 IRAQ Prevista la realizzazione di una nuova città a sud-est di Baghdad LIBANO La regione Sardegna gestisce il progetto Enpi sull’energia sostenibile MAROCCO Investimenti esteri in aumento / Segnali positivi per l’economia dal mercato immobiliare / Dirham si apprezza nei confronti dell’Euro QATAR Opportunità d'investimento nel settore ferroviario TUNISIA La Commissione Europea approva prestiti per 100 milioni di Euro / Africa Maghreb, nuova banca Offshore nel paese / Potenzialità di sviluppo per l’agricoltura biologica / Proposta l’inclusione nel Piano Juncker del progetto di collegamento elettrico con l’Italia / Investimenti esteri in crescita / La Banca Africana di Sviluppo cambia sede / Cinque miliardi di dollari dalla Banca Mondiale PAESI ARABI Industria italiana delle calzature cresce grazie all’export / Il mercato arabo del mobile vale un miliardo di euro / Il settore delle carni punta ai mercati arabi PAESI CCG Paesi del Golfo verso l’introduzione dell’imposta sul valore aggiunto SEGNALAZIONI Agricoltura in declino In copertina, veduta del Burj Khalifa a Dubai, la più alta struttura realizzata dall’uomo 2 paesi arabi Algeria DZ504AGR Entro il 2020 saranno disponibili due milioni di ettari di superfici irrigue Il totale delle risorse idriche del paese aumenterà dai 136 mila ettari attuali a 2 milioni entro il 2020, grazie soprattutto al rafforzamento dei sistemi di depurazione delle acque, da utilizzare in agricoltura, consentendo di risparmiare sull'utilizzo delle acque di superficie e sotterranee. Attualmente le risorse idriche convenzionali potenziali sono stimate in circa 18 miliardi di metri cubi, mentre quelle non convenzionali (prodotte dalle stazioni di dissalazione) ammontano ad un miliardo di metri cubi.ù Attualmente in Algeria sono operative 166 stazioni di dissalazione, che diventeranno 200 a conclusione del programma. DZ504COM Piano di privatizzazioni per il rilancio dell’economia Secondo i dati Istat elaborati da Siderweb, nella graduatoria delle esportazioni di acciaio per provincia, Brescia supera Milano e Udine. Nel 2014 il valore delle esportazioni di tale prodotto sono ammontate a 1,5 miliardi di Euro, in aumento dello 0,5% rispetto all’anno precedente. Tra i paesi destinatari dell’export bresciano l’Algeria sopravanza al primo posto la Germania. Nella graduatoria delle importazioni di tale prodotto, invece, Brescia segue Milano e Udine. DZ504AGR Produttore spagnolo introduce vino halal sul mercato locale La società spagnola Freixenet, già presente in Medio Oriente, ha proposto sul mercato algerino un vino halal realizzato grazie ad un procedimento che consente di eliminare il suo contenuto di alcool. Il mercato algerino più in generale resta comunque nel mirino di molti produttori del settore agroalimentare, soprattutto francesi e sempre più provenienti dall'Estremo Oriente. Mentre, soprattutto in Tunisia, i vitigni presenti sono quasi tutti italiani. DZ504POL Nuova normativa per l'importazione di veicoli Una nuova normativa riguardante l’importazione di veicoli é entrata in vigore in Algeria con la pubblicazione del decreto che stabilisce le specifiche relative ai termini e condizioni di esercizio dell’attività di concessionarie di automobili. Le novità in questa normativa sono l’obbligo per la concessionaria di importare direttamente dalla casa automobilistica, di rafforzare le condizione di sicurezza sui veicoli (obbligo dell’ABS, ESC, ESP, Airbag, sistema Isofix, ecc.) nonché la realizzazione di investimenti nel settore. Il provvedimento mira a razionalizzare il mercato dei concessionari auto e ad aumentare la sicurezza stradale e si configura come uno strumento per ridurre le importazioni di mezzi a motore nel Paese. 3 paesi arabi DZ504COM Italia primo cliente e terzo fornitore nel periodo gennaio-marzo 2015 In base ai dati forniti dal CNIS, Centre National de l'Informatique et des Statistiques, nel 1° trimestre 2015 l’Italia é stata il primo cliente dell'Algeria con una quota del 18% dell'export totale algerino, malgrado una diminuzione delle nostre importazioni (-10%) e con un ammontare totale di $ 2,05 miliardi. L’Italia è seguita dalla Spagna che detiene il 15% del totale delle esportazioni del Paese (in calo del 24%), dalla Francia con $ 1,46 miliardi, pari al 13% del totale; e dalla Gran Bretagna con una quota dell’8% pari a circa $ 1 miliardo. Nella graduatoria dei principali fornitori dell’Algeria, l’Italia, con un export di circa $ 1,24 miliardi, ha registrato un calo del 5,6% rispetto allo stesso periodo del 2014 e si trova in terza posizione dopo la Cina ( $ 2,14 miliardi e 16,4% del totale) e la Francia ($ 1,36 miliardi e 10,5% del totale). DZ504TUR Per il turismo il governo punta su zone termali e montagna Il nuovo piano di sviluppo turistico del paese prevede la creazione, entro la fine del 2015, di cinquanta ''zone di espansione'' localizzate in gran parte sugli altipiani e nelle aree termali. La scelta rappresenta una novità per i mercati e i flussi turistici internazionali in quanto le attuali 205 zone di espansione turistica del paese, per il 70%, sono concentrate sulla zona costiera. L'obiettivo principale del piano turistico è di contribuire allo sviluppo del turismo ecologico e termale, due segmenti del mercato che in Algeria hanno forti potenzialità ancora non sfruttate. In tal modo l’Algeria si propone per gli anni a venire come polo di attrazione dei flussi dai mercati esteri che oggi sono rivolti ad altri Paesi del Mediterraneo meridionale. Arabia Saudita SA504EF La Borsa apre ai capitali stranieri Dal 15 giugno permesse operazioni di investitori internazionali dirette a società locali. L’Arabia Saudita apre la propria Borsa ai capitali stranieri dimostrando di volere una maggiore integrazione con il mercato globale. Dal 15 giugno un mercato finanziario di $ 530 miliardi si aprirà agli investitori internazionali grazie ad un nuovo regolamento che permette investimenti stranieri diretti in società saudite. L’intento del regno saudita è di attirare valuta pregiata al fine di diversificare le entrate dell’economia finora legata ai petrodollari. Ciò significa che potenziali investitori stranieri saranno d’ora in avanti in grado di fare operazioni dirette in ogni tipo di mercato, come quello dell’energia, senza passare attraverso Riyadh. 4 paesi arabi SA504CIT Investimenti pubblici in progetti infrastrutturali In linea con il piano nazionale di sviluppo e al fine di incrementare l’afflusso di investimenti dall'estero, che sono stati di $ 208 miliardi nel 2014, l'Autorità generale saudita degli investimenti (Sagia) ha individuato nuove opportunità per gli operatori esteri. Queste riguardano soprattutto progetti infrastrutturali dei settori dei trasporti, della sanità e degli impianti industriali. Il totale complessivo degli investimenti ammonta a circa $ 140 miliardi. Come parte delle riforme, il governo saudita ha introdotto nuove procedure velocizzate per assicurare ai potenziali investitori la concessione delle loro licenze d'investimento entro tre giorni lavorativi. Allo stesso tempo è in corso lo sviluppo di una banca dati per aiutare gli investitori internazionali a prendere decisioni basate su informazioni il più possibile aggiornate. SA504POL Cambiamenti nella linea di successione al trono Il re Salman bin Abdulaziz al Saud ha rimosso dalla linea di successione suo fratellastro, il principe ereditario Muqrin bin Abdul Aziz bin Saud. Lo sostituisce l’attuale ministro dell’Interno Mohammed bin Nayef, figlio del re, nominato secondo nella linea di successione al trono. Il cambio della linea di successione indica la volontà della casa reale di preparare la nuova generazione alla guida del Paese. Anche il ministro degli Esteri Saud el Faysal, in carica dal 1975, è stato sostituito da Adel Jubeir, non appartenente alla famiglia reale. Egitto EG504EF Migliora il rating asseganto da Moody’s Dopo cinque successivi declassamenti seguiti agli eventi della cosiddetta primavera araba, l’agenzia di rating internazionale Moody’s ha rivisto al rialzo il proprio giudizio sul credito sovrano del paese, portandolo da B3 a Caa1, e modificando le prospettive da “negative” a “stabili”. Il miglioramento delle prospettive finanziarie dell’economia egiziana è dovuto ai progressi compiuti dal governo per ridurre le vulnerabilità esterne e l’impegno profuso finora per portare avanti le necessarie riforme fiscali ed economiche. L’agenzia stima una crescita economica del paese superiore al 4% nel 2015 e del 5-6% nei prossimi quattro anni. EG504POL Riforme per attrarre nuovi investimenti esteri Prosegue l’impegno del governo egiziano nel miglioramento e alleggerimento del contesto normativo di riferimento per attrarre maggiori investimenti dall’estero. Di fatto, il gran numero di normative e le lentezze burocratiche costituiscono alcuni dei principali impedimenti al miglioramento del quadro economico nazionale caratterizzato da deficit di bilancio e debito pubblico alti e dall’alto tasso di disoccupazione. 5 paesi arabi Già in occasione del recente vertice economico di Sharm el Sheikh molti paesi hanno dimostrato interesse ad investire in Egitto, sia in modo diretto che attraverso prestiti agevolati. I settori di maggior interesse degli operatori stranieri sono quelli dell'energia elettrica, degli idrocarburi e dell'industria. L’interesse degli investitori esterni è ora puntato sull’evoluzione politica del Paese e sulle elezioni parlamentari che sono previste entro settembre. EG504IND Opportunità nel settore agricolo per l’industria meccanica La domanda di macchinari per il settore agricolo e alimentare è in crescita costante e schiude molte opportunità per i produttori di macchine agricole, food processing, packaging, macchine per pasticceria e forno. L’industria italiana è in grado di intercettare i segnali di ripresa economica del paese e quindi di incrementare la propria presenza in Egitto, dove attualmente si contano circa 130 imprese italiane. Emirati Arabi Uniti AE504CIT Dubai si prepara per Expo 2020 puntando sull’edilizia sostenibile In vista di Expo 2020 Dubai punta sull’edilizia sostenibile; di fatto si stima che nel 2016 la superficie occupata da edifici green supererà gli 800 ettari. La città sede della prossima Esposizione Mondiale, nota per le sue costruzioni avveniristiche: grattacieli, fontane, mega-centri commerciali spettacolari, si concentrerà sull’architettura green, al fine di ridurre i consumi energetici del 20% entro il 2020 e del 30% nel 2030, divenendo in tal modo una delle città più sostenibili al mondo. 6 paesi arabi Fra gli edifici più spettacolari e innovativi progettati, ma ancora da realizzare, a Dubai vi è la “Da Vinci Tower” o “Dynamic Tower”. Progettata nel 2001, la torre prevede 80 piani, per un totale di 420 metri di altezza, che comprendono 200 appartamenti, diversi uffici, 5 ville da 1500 m2 e un albergo a 6 stelle. La peculiarità della struttura è la sua natura dinamica e mutevole: ogni piano ruota in maniera indipendente attorno a un pilone centrale, che costituisce la struttura portante del grattacielo, generando così infinite configurazioni della forma della torre. Secondo il progetto, il sistema che muove ogni piano è costituito da 8 turbine eoliche che, oltre ad alimentare il fabbisogno energetico degli appartamenti, consente di generare, insieme ai pannelli fotovoltaici integrati sul tetto di ogni piano, oltre 190 milioni di KW l’anno, generando così introiti dalla vendita dell’energia prodotta e non utilizzata. Giordania JO504CI Scambi commerciali internazionali in crescita Le esportazioni giordane hanno registrato nel 2014 un incremento del 7,5%, raggiungendo un valore di $ 7,3 miliardi. Le importazioni sono aumentate del 3,1%, raggiungendo i $ 22 miliardi, anche a causa del massiccio afflusso di profughi siriani che ha determinato nel 2014 un maggiore domanda di carburanti e di altri generi di prima necessità. La maggior parte degli scambi commerciali del Regno, superiore al 35% del totale, avviene nell’ambito della zona di libero scambio araba; altro partner commerciale importante è l’Unione Europea. Tra i singoli paesi, i principali partner sono Iraq e Arabia Saudita. JO504EF Il Fmi prevede una crescita costante del Pil fino al 2020 Secondo le previsioni del Fondo monetario internazionale (Fmi), l’economia del Regno hashemita crescerà in media del 4,5% annuo fino al 2020. Nel 2015 la crescita prevista è del 3,8% e del 4,5% nel 2016, grazie anche ai prezzi del petrolio più bassi. Il tasso d'inflazione previsto è dell'1,2% nel 2015 e del 2,5% nel 2016. Per quanto riguarda l'intera regione del Medio Oriente e del Nord Africa, il Pil è previsto in crescita del 2,7% nel 2015 e del 3,7% nel 2016, con l'inflazione rispettivamente al 6,2% e al 6,4%. Iraq IQ504CIT Prevista la realizzazione di una nuova città a sud-est di Baghdad Nell'ambito del piano urbanistico messo a punto dal governo iracheno che mira alla realizzazione di un milione di nuove abitazioni, è prevista l’edificazione di una nuova città, Bismayah New City, del valore di $ 8 miliardi, a circa 10 chilometri a sudest di Baghdad. 7 paesi arabi Il progetto sarà realizzato nell’arco di sette anni, in un'area di 1830 ettari, e includerà strade, una rete idrica e fognaria, 838 palazzi di dieci piani e 58 complessi di appartamenti. Libano LB504AGR La regione Sardegna gestisce il progetto Enpi sull’energia sostenibile La Regione Sardegna è l’ente di gestione del progetto Greneco (Green Energy for Green Companies), finanziato dal programma europeo di cooperazione transfrontaliera Enpi Cbc Med con un contributo di 1,8 milioni di euro, e il cui obiettivo è l'abbattimento delle fonti energetiche non rinnovabili per ridurre le emissioni di gas nocivi nei terreni agricoli di Libano ed Egitto. Nel progetto di cooperazione sono coinvolti altri nove partner, tra i quali, oltre alla Camera di Commercio Italo – Araba, l'Università di Alessandria d'Egitto, l'Università Araba di Beirut e il ministero dell'Agricoltura libanese. Greneco si rivolge principalmente alle amministrazioni pubbliche, alle aziende agricole e alle piccole e medie imprese che operano nel settore delle energie verdi, nell'intento di diffondere le fonti energetiche rinnovabili e assicurare livelli ottimali di efficienza energetica alle stesse imprese, rafforzando la capacità d'innovazione e di gestione. 8 paesi arabi Marocco MA504EF Investimenti esteri in aumento Secondo una ricerca di Ernst & Young, la regione mediterranea è una delle destinazioni privilegiate per i progetti di investimento stranieri diretti. Secondo il campione di oltre 150 top manager di venti Paesi del mondo, l'area del Mediterraneo è più attrattiva dell’Europa, dell’Africa e dell’Asia, perché conta su una crescita economica più rapida rispetto alle altre regioni e presenta opportunità di business maggiori, spinte dalla crescita demografica e dall’urbanizzazione, con la nascita di nuove spettacolari città e distretti, specialmente negli Stati del Golfo e in Nord Africa. Il Pil della regione Mena supera già i 10 mila miliardi di dollari. Nel corso degli ultimi cinque anni, secondo la ricerca, i Paesi del Mediterraneo, Medio Oriente e del Golfo hanno attirato 17.110 progetti di investimenti stranieri diretti, principalmente realizzati nel Mediterraneo e nei Paesi del Golfo (78% del totale). A causa di una relativa scarsità di potenziali aziende target da acquisire e delle potenzialità non espresse della regione, le operazioni di fusione e acquisizione di aziende nel corso del 2013 rappresentano il 35% degli investimenti stranieri diretti totali, mentre gli investimenti greenfield (quelli che permettono la creazione da zero di attività produttive) sono il 65% con un totale di 85.8 miliardi di dollari, un valore superiore a quello della Cina. Per quanto riguarda quest’ultimo tipo d’investimento, le maggiori opportunità si riscontrano nel settore dei servizi alle imprese, dell’industria digitale, dei servizi finanziari. Le aziende considerate più interessanti sono quelle appartenenti ai settori delle telecomunicazioni, dei media, delle tecnologie, della vendita al dettaglio, dei prodotti di consumo e dell’energia. Inoltre, per poter gestire al meglio la catena logistica e la domanda dei mercati europei si assiste al ritorno di alcuni investimenti dall’Asia al Mediterraneo, grazie alla presenza di 18 porti su 100 e 8 aeroporti su 30 più trafficati del mondo. MA504CIT Segnali positivi per l’economia dal mercato immobiliare Dopo il boom del mercato immobiliare registrato nel 2007 e il successivo declino corrispondente al periodo di crisi economica globale, tale mercato registra nuovamente segnali positivi, soprattutto nel settore residenziale, e sembra aver trovato una certa stabilizzazione. La crisi economica, insieme alle politiche abitative che hanno ampliato l’offerta di alloggi sociali, ha spinto verso il basso i prezzi degli immobili, determinando un aumento degli acquisti che nel 2014 è stato del 17% per gli appartamenti e del 13,5% per i locali commerciali. Gli investimenti nel settore risultano appetibili anche ai molti stranieri che negli ultimi anni si sono stabiliti nel paese e che tradizionalmente si rivolgono alle zone turistiche, facendo in qualche maniera lievitare i prezzi in determinate aree. MA504EF Dirham si apprezza nei confronti dell’Euro La Banca Centrale ha revisionato il paniere di valute di riferimento cui è ancorato il dirham. Il peso dell’euro è sceso al 60%, contro il precedente 80%. Parallelamente è aumentato 9 paesi arabi quello del dollaro, dal 20% al 40%. Il riequilibrio rispecchia i nuovi trend del commercio estero marocchino che ha assistito ad una crescita degli scambi con Stati Uniti, Cina e il resto dell’Africa. La misura equivale di fatto a una stretta monetaria, a fronte di un calo della valuta nazionale di circa il 25% dallo scorso anno. Il rafforzamento del dollaro sull’euro consentirà un parallelo apprezzamento del dirham e un alleggerimento del debito espresso in valuta locale. Qatar QA504CIT Opportunità d'investimento nel settore ferroviario In linea con il piano di sviluppo infrastrutturale approvato dal governo di Doha, sono previsti numerosi progetti di logistica e trasporto nel settore ferroviario. Il Qatar necessita di tecnologie all'avanguardia ed elevate competenze specialistiche nel settore, spesso difficili da ottenere a livello locale. I lavori assegnati ad oggi prevedono una partecipazione di privati pari a circa il 70%, con una quota del 15% riservata ad aziende locali. Fra i progetti in corso vi sono la costruzione di una metropolitana a Doha e di una linea ferroviaria leggera a Lusail. Tunisia TN504EF La Commissione Europea approva prestiti per 100 milioni di Euro La Commissione Europea ha approvato l’erogazione di prestiti di un valore complessivo di Euro 100 milioni alla Tunisia, nell’ambito del programma di sostegno macro-finanziario da 300 milioni approvato dall’UE nel 2014. L’obiettivo degli aiuti finanziari è di alleviare le difficoltà del paese in questo periodo di transizione politica e di ambiziose riforme economiche. Di fatto, il sostegno macrofinanziario è condizionato a una serie di provvedimenti di politica economica, definiti in un memorandum di intesa siglato tra UE e Tunisia. TN504EF Africa Maghreb, nuova banca Offshore nel paese Il panorama bancario tunisino si arricchisce, a partire da gennaio 2016, di una nuova banca off shore. Si tratta di Africa Maghreb (AM Bank), attualmente in attesa dell'autorizzazione ad operare da parte della Banca Centrale tunisina. La nuova banca sarà dotata di un capitale di 300 milioni di euro di cui 150 provenienti da partecipazioni estere (Cina, Francia, Svizzera e Russia) e 150 tunisine. AM Bank mira a sviluppare la cooperazione e il partenariato con i grandi gruppi bancari mondiali, specialmente in Africa e a finanziare ed accompagnare gli industriali e gli esportatori tunisini sui mercati africani ed esteri. 10 paesi arabi Nei prossimi cinque anni è prevista l’apertura di 17 filiali in Tunisia e 11 nel continente africano. TN504AGR Potenzialità di sviluppo per l’agricoltura biologica L'agricoltura biologica possiede un potenziale di esportazione importante che non viene sfruttato a dovere e costituisce una priorità governativa per i prossimi cinque anni. La strategia di sviluppo del settore ha 'individuato 5 regioni pilota in cui avviare progetti agricoli biologici: Sejnen, Haouaria, Kisra, Majel Bel Abbes et Hizwa. La Tunisia produce più di 180 prodotti biologici, di cui almeno 60 destinati all'esportazione, le cui esportazioni nei primi tre mesi del 2015 hanno superato le 18 mila tonnellate. Il numero totale di occupati nella filiera è di circa 3000 persone. Inoltre, alcuni di questi prodotti hanno ottenuto importanti certificazioni internazionali. Secondo il segretario di stato all'Agricoltura tunisino, Youssef Chahed, l'agricoltura biologica può dare un valore aggiunto ai prodotti agricoli tunisini e creare impiego soprattutto nelle regioni interne del Paese. TN504ENE Proposta l’inclusione nel Piano Juncker del collegamento elettrico con l’Italia Il ministro italiano per lo Sviluppo, Federica Guidi e l'omologo tunisino Zakaria Hamad, intendono proporre l’inclusione nel fondo per gli investimenti strategici (Efsi) previsto dal piano Juncker, del progetto di realizzazione del cavo elettrico sottomarino tra Italia e Tunisia, in fase di studio da parte di Terna e dell'operatore tunisino Steg. Il progetto, di un valore di 600 milioni di euro per la realizzazione e posa di un cavo sottomarino di circa 200 km, rientra nell’elenco delle opere di interesse strategico tra l'Unione Europea e gli Stati della sponda Meridionale del Mediterraneo, individuate in occasione del semestre di presidenza italiano dell’UE al fine di arrivare all'integrazione in campo elettrico e del gas. I benefici per la Tunisia e per l'Italia sarebbero notevoli, così come quelli per l’UE, la quale vedrebbe rafforzata la sicurezza dei suoi approvvigionamenti energetici. TN504EF Investimenti esteri in crescita Nel primo trimestre 2015, gli Investimenti esteri in Tunisia hanno registrato un valore di 248 milioni di euro, in crescita del 45,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno quando invece il loro valore è stato di 170,4 milioni di Euro, e in aumento del 28% rispetto al 2013. Tra questi, gli IDE sono stati 148 milioni di Euro, in aumento del 24% rispetto al 2014 e dell’8% rispetto al 2013. Il settore che ha ricevuto il maggior numero di investimenti diretti esteri è stato quello energetico, seguito dai settori dei servizi, dell’industria, e quello agricolo. TN504EF La Banca Africana di Sviluppo cambia sede Dopo 11 anni di permanenza in Tunisia la Sede centrale della Banca Africana per lo Sviluppo (ADB) si trasferisce in Costa d'Avorio. Per tale occorrenza la ADB e il ministero dello Sviluppo e della Cooperazione internazionale tunisino hanno firmato un accordo per la 11 paesi arabi cessione a titolo gratuito di attrezzature, mobilio, automobili e mezzi da destinare a istituzioni pubbliche tunisine. La ADB ha precisato che la Tunisia rimarrà un partner privilegiato dell’istituto finanziario, il quale ha annunciato investimenti, per il 2015, del valore di $ 450 milioni nel campo della produzione e distribuzione di gas naturale e nell'ammodernamento di infrastrutture stradali. La Bad manterrà a Tunisi il dipartimento delle operazioni per il Nord Africa. TN504EF Cinque miliardi di dollari dalla Banca Mondiale La Tunisia riceverà dalla Banca mondiale un finanziamento di circa 5 miliardi di dollari in 5 anni a sostegno delle riforme previste nel nuovo piano quinquennale del paese, in via di definizione. Lo ha annunciato il ministro delle finanze tunisino Slim Chaker, il quale ha altresì preannunciato la visita nel paese, il prossimo mese di settembre, di Christine Lagarde, presidente del Fondo Monetario Internazionale. Paesi arabi TT504COM Il mercato arabo del mobile vale un miliardo di euro Nei principali mercati dell’area MENA per i prodotti del settore, Egitto, Arabia Saudita, Qatar, Kuwait, Emirati Arabi e Libano, l’export di arredo italiano, nel 2014, è stato di circa un miliardo di euro. I tassi di crescita vanno dal 17% dell’Arabia Saudita al 10% del Kuwait, dal 20% dell’Egitto al 6,5% del Libano. Arabia Saudita, Emirati e Qatar si attestano fra i primi 15 acquirenti di prodotti del made in Italy, mentre nei principali mercati del Medio Oriente, gli italiani sono i secondi fornitori di arredi, dietro solo alla Cina e davanti a Stati Uniti, Germania e Francia. Oltre al retail di lusso e alle forniture per le residenze private, le vendite di prodotti italiani riguardano anche il mercato dell’ufficio, dell’arredo di grandi spazi commerciali e l’alberghiero, settori nei quali il nostro paese è al momento meno competitivo in termini di economie di scala, capacità produttiva e politica dei prezzi. Il cliente arabo preferisce spesso per ragioni di prezzo il prodotto francese, statunitense o cinese. Tra i progetti, il segmento commerciale e direzionale ne assorbe il 70%, quello residenziale circa il 30%. Il prodotto italiano è il migliore, per qualità, innovazione e stile, ma i tempi di produzione e consegna subiscono spesso ritardi. Per questo sul grande contract prevale il prodotto Usa. Il made in Italy, invece, tra i vari costi di dogana, trasporto e Iva, si trasforma in prodotto costoso e di nicchia. Nei prossimi anni, l'area del Golfo offrirà notevoli opportunità di sviluppo di tale mercato grazie all’Expo 2020 di Dubai ed ai successivi Campionati del Mondo FIFA del 2022 in Qatar. TT504COM Il settore delle carni punta ai mercati arabi Nel corso delle riunioni preliminari della 26ma edizione di Eurocarne, è emerso che fra i paesi più interessanti per lo sviluppo del comparto delle carni italiano, il cui valore economico è di 32 miliardi di euro l’anno, vi sono gli Emirati Arabi Uniti. 12 paesi arabi Tale paese, la cui popolazione è in costante crescita, +30% negli ultimi cinque anni, presenta un mercato molto frammentato, ma la presenza di un registro degli animali informatizzato lo rende molto più avanzato di altri. Inoltre negli EAU il governo sostiene stili di alimentazione più salutari ed incentiva la produzione e il consumo di carne. D’altro canto i consumatori sono molto esigenti, ma la loro capacità di spesa è molto elevata. Nel paese le opportunità maggiori sono nella fase post macellazione mentre uno degli aspetti meno invitanti è rappresentato dalle procedure burocratiche, rese necessarie tuttavia per garantire la filiera. Un altro mercato favorevole per gli operatori italiani del settore è quello algerino. Il governo ha confermato nel quinquennio 2015-2019 gli aiuti ai comparti agricolo e zootecnico previsti nel precedente ciclo di programmazione. L’obiettivo del paese è quello di sostenere la produzione, la costruzione di strutture di allevamento, la realizzazione di macchinari per la produzione, lo stoccaggio, la trasformazione e il raffreddamento, di tecnologie e know how. Per la filiera della carne rossa, per esempio, sono in programma investimenti per 550 milioni entro il 2016, soprattutto per la costruzione di tre grandi complessi pubblici di macellazione. Anche in Marocco le prospettive sono più legate alle tecnologie e alle macchine per la lavorazione delle carni. In questo paese le opportunità per la filiera italiana si concentrano sull`innovazione, necessaria per l`arretratezza delle strutture produttive, dei mattatoi e dell`industria di trasformazione. Entro il 2020 il governo marocchino ha in programma investimenti per 600 milioni di euro finalizzati alla modernizzazione della rete commerciale, delle linee di macellazione e lavorazione delle carni, e alla diversificazione produttiva. Paesi Ccg PG504EF Paesi del Golfo verso l’introduzione dell’imposta sul valore aggiunto I sei Stati membri del Consiglio di cooperazione del Golfo, Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman e Qatar, valutano l'introduzione dell'imposta sul valore aggiunto (Iva) nei propri sistemi tributari. Nel corso dell’ultimo incontro del Comitato per la Cooperazione Economica e Finanziaria tenuto a Doha, è stata adottata una bozza di accordo sulle procedure di applicazione dell'Iva. Tuttavia, per mettere in pratica tale operazione, è necessario l’accordo di tutti i paesi del CCG in quanto il mancato coinvolgimento di uno di questi creerebbe dei rallentamenti negli scambi commerciali con gli altri paesi membri. L’entità della nuova imposta, secondo le indiscrezioni, è compresa fra il 3% e il 5%. Inoltre, data la sua ricaduta sui consumatori, è probabile che tale misura venga accompagnata da un’esenzione per i beni primari come cibo e medicine. 13 paesi arabi SEGNALAZIONI Selezione di articoli relativi ai recenti sviluppi economico-politici dei paesi arabi IT504SGL Agricoltura in declino Secondo gli esperti alimentari, l’andamento della produzione di cibo non consentirà nel lungo periodo il soddisfacimento della domanda, in costante crescita. Le cause principali sono quattro: la produttività cresce meno rispetto al passato; le terre più fertili sono già state messe a coltura; l’entità degli investimenti nella ricerca in campo agricolo è inferiore rispetto alla necessità; il processo di urbanizzazione priva l’agricoltura di terre fertili. Inoltre, una crescente quantità di terreno fertile, grazie a improvvidi sussidi pubblici, non viene dedicata alla produzione di cibo ma di biocarburanti. Vi sono paesi nei quali superfici agrarie più grandi di molti stati europei non vengono impiegate a fini alimentari bensì per la produzione di carburanti. Tuttavia, per produrre il carburante necessario a un rifornimento di un SUV, è necessario produrre 240 kg di cereali. Tale scelta politico-economica assume maggiore rilevanza in periodi di produttività ridotta. Di fatto, dall’inizio del millennio, si sono verificati già due periodi di estrema scarsità di cibo, con conseguenti aumenti di prezzo delle derrate alimentari che hanno provocato conseguenze gravi nei paesi più poveri e che, non solo nel periodo della cosiddetta primavera araba, hanno prodotto violente rivolte popolari. In questo quadro, la sicurezza e la stabilità degli approvvigionamenti alimentari sono diventate obiettivi fondamentali di paesi come Cina, India, Arabia Saudita, Corea e tutti quei paesi che hanno scarsità di terra coltivabile rispetto al numero di abitanti. Il commercio mondiale delle derrate alimentari non è più in mano a Usa ed Europa, bensì sotto il controllo di Cina, India, Indonesia, Brasile, Canada e Australia. Nei silos cinesi era depositato, nel 2013, il 30% delle scorte mondiali di grano, il 40% di quelle di mais e il 42% di quelle di riso. Inoltre, il maggior esportatore di soia brasiliana è cinese e oltre un terzo della produzione suinicola degli Usa è di proprietà cinese. 14