Protezione dalle sovratensioni sulle linee dati White Paper n.85

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Protezione dalle
sovratensioni sulle
linee dati
A cura di Joseph Seymour
White Paper n.85
Sintesi
Le sovratensioni sulle linee dati possono distruggere le apparecchiature informatiche
installate in ambienti aziendali e home office. Molti utenti sono consapevoli dei rischi
rappresentati dalle sovratensioni nell'alimentazione, ma trascurano quelli che si verificano
sulle linee dati. Questo documento spiega in che modo vengono generate le sovratensioni,
quali sono gli effetti devastanti che possono avere sulle apparecchiature elettroniche e in
che modo i dispositivi antisovratensioni possono contribuire alla protezione da queste
anomalie.
2005 American Power Conversion. Tutti i diritti riservati. È vietato utilizzare, riprodurre, fotocopiare, trasmettere o memorizzare in qualsiasi
sistema di recupero di qualsiasi natura ogni parte della presente pubblicazione in assenza di autorizzazione scritta concessa dal proprietario
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Introduzione
I disturbi elettrici costituiscono una grave minaccia per le apparecchiature elettriche e i dati. Questi disturbi
possono assumere nomi diversi (picchi, sovracorrenti o sovratensioni; ma qualunque sia il loro nome, gli
effetti che causano sono gli stessi: perturbazioni, degrado e danni, che inevitabilmente si traducono nel
fermo delle apparecchiature. Con la crescente diffusione delle reti di computer, hanno assunto grande
importanza anche gli effetti dannosi delle sovratensioni sulle linee di comunicazione. Le linee di
comunicazione (nel sottosuolo o in superficie) entranti in un edificio possono trasferire sovratensioni di
intensità elevata agli impianti domestici o aziendali. Le sovratensioni transitorie, create attraverso vari tipi
di accoppiamento (trasmissione di energia elettrica da un sistema all'altro attraverso campi magnetici),
possono provocare gravi danni alle interfacce di comunicazione poste all'interno di un edificio. A causa dei
diversi modi in cui si può creare una sovratensione, un singolo strato antisovratensioni applicato alle linee
entranti può non essere sufficiente a schermare completamente le linee interne e l'apparecchiatura dalle
tensioni transitorie.
Quando si discute degli effetti specifici che una sovratensione può avere sulle linee dati, è importante avere
un'idea generale di che cosa sono le linee dati e in quale modo trasportano dati sotto forma di elettricità.
Una linea dati è un cavo di comunicazione che trasporta segnali a bassa tensione allo scopo di consentire
la comunicazione fra due dispositivi collegati. Alcuni esempi comuni di cavi di questo tipo sono il cavo
coassiale, il cavo CAT5 Ethernet e il cavetto telefonico. Il trasferimento dei dati da un'apparecchiatura
all'altra si basa sull'invio di segnali a vari livelli di tensione dall'apparecchiatura trasmittente, lungo le linee
dati, fino all'apparecchiatura ricevente all'altra estremità del cavo. Quest'ultima elabora i segnali di tensione,
interpretandoli e convertendoli in dati che essa è in grado di comprendere ed elaborare.
Sebbene in genere sulle linee dati circolino solo segnali a bassa tensione, tali linee sono in materiale
conduttivo e sono soggette alle stesse sovratensioni e picchi a cui sono sottoposte altre linee conduttive.
In generale, una sovratensione è una deviazione di breve durata rispetto a un livello di tensione di
alimentazione desiderato (o di tensione del segnale, nel caso dei computer e dei dispositivi elettronici).
Tale deviazione indesiderata può far sì che un dispositivo elettronico non funzioni correttamente o addirittura
si guasti. Alcune apparecchiature utilizzate per comunicare su linee dati sono progettate per funzionare
unicamente con una soglia di tensione molto bassa e possono essere facilmente danneggiate se la tensione
supera un determinato valore. Inoltre le sovratensioni transitorie vengono create da molti tipi di sorgenti,
il che significa che nessuna configurazione è esente da sovratensioni.
La Fig. 1 illustra i risultati di uno studio svolto da Florida Power in cui i problemi di qualità dell'alimentazione
vengono suddivisi in vari gruppi. Nello schema si può osservare che i problemi di qualità dell'alimentazione
sono riconducibili per il 15% dei casi ai fulmini, per il 5% alle stazioni secondarie che introducono
sovratensioni attraverso caratteristiche della commutazione di rete, e per il 60% alle sovratensioni generate
dalle apparecchiature degli uffici.
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Fig. 1 - Studio di Florida Power sull'analisi delle cause dei problemi di qualità dell'alimentazione
negli uffici
Illuminazione
15%
Apparecchiature
uffici 60,0%
Utility
5,0%
Sistema circostante
20,0%
Modalità di creazione delle sovratensioni
Le sovratensioni possono essere presenti su qualsiasi conduttore (linee della società elettrica, linee
telefoniche, linee dati e linee di segnale). I tipi di linee dati presenti in molte LAN (Local Area Network) sono:
RS-232, RS-422, Ethernet e Token Ring, TV a circuito chiuso, sistemi di allarme e sorveglianza e interfacce
CNC/macchina utensile.
Gli spike o picchi sono sovratensioni di breve durata (dell'ordine dei millisecondi). Questo eccesso
indesiderato di energia elettrica può essere creato facilmente su qualsiasi linea conduttiva. L'energia
associata a una sovratensione può essere enorme e può danneggiare l'apparecchiatura o causarne
il malfunzionamento, poiché fornisce segnali a livelli di tensione anomali. Le apparecchiature con
microprocessori e altri circuiti integrati sono particolarmente vulnerabili alle sovratensioni transitorie.
La causa di sovratensioni specifiche delle linee dati è l'accoppiamento induttivo creato da varie sorgenti.
Il meccanismo di creazione delle sovratensioni di accoppiamento induttivo sulle linee dati è meno conosciuto
di quello delle sovratensioni dirette sulle linee di alimentazione c.a. Quando una corrente elettrica circola
in un materiale conduttivo, si crea un campo magnetico. Se nel campo magnetico del primo conduttore
viene posizionato un secondo conduttore e tale campo magnetico varia, esso induce una corrente nel
secondo conduttore. L'uso di un campo magnetico per creare una corrente e indurre una tensione, senza
un collegamento fisico con l'altro materiale conduttivo, è alla base del funzionamento dei trasformatori
(ad esempio: quelli utilizzati per le linee elettriche). In un trasformatore il campo magnetico prodotto
dal passaggio della corrente negli avvolgimenti del primario induce una tensione negli avvolgimenti del
secondario. Analogamente, i fili che corrono adiacenti gli uni agli altri all'interno di un edificio possono
provocare per accoppiamento magnetico delle sovratensioni, come si vede nella Fig. 2. Tale accoppiamento
può essere provocato da una linea di alimentazione, che induce una tensione in una linea dati adiacente,
o per induzione da una linea dati all'altra (cosiddetto “crosstalk”).
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Fig. 2 - Accoppiamento induttivo
Linea di
alimentazione
Linea dati
Flusso magnetico
Induce flusso di
corrente
I fulmini possono provocare un tipo di accoppiamento magnetico molto più potente, che può danneggiare
improvvisamente più dispositivi in una volta sola. La Fig. 3 mostra un fulmine che si scarica a terra. Questo
fulmine è circondato da un campo magnetico ad altissima intensità. Così come il campo magnetico generato
da un conduttore può indurre sovratensioni in un conduttore adiacente, il campo magnetico generato da un
fulmine può trasferire energia a una linea di alimentazione esterna senza investire direttamente la linea
stessa. Inoltre, cosa più importante, se un fulmine colpisce un punto abbastanza vicino a un impianto può
indurre sovratensioni sulle linee dati interne investite dal suo campo magnetico. Queste sovratensioni
possono alterare i dati in corso di trasferimento su queste linee o provocare danni alle apparecchiature
collegate. Talvolta ci si riferisce all'accoppiamento induttivo con il termine “interferenze elettromagnetiche”
(EMI) o “rumore”.
Fig. 3 - Campo magnetico creato da un fulmine
Flusso
magnetico
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Mentre l'accoppiamento tra fili adiacenti e quello causato dai fulmini sono due delle cause più note delle
sovratensioni sulle linee dati, ve ne sono altre, altrettanto importanti, che possono minacciare l'infrastruttura
dati di un impianto. Quando si progetta o si ispeziona il layout delle linee dati in un impianto, occorre
considerare le seguenti sorgenti di accoppiamento induttivo:
•
linee dati che avvolgono barre di distribuzione;
•
cavi dati di collegamento a terra (ovvero linee o strutture di un edificio progettate per
convogliare a terra la corrente di scarica dei fulmini);
•
cavi dati di collegamento in prossimità di parti in acciaio dell'edificio (soprattutto vicino alla
messa a terra);
•
linee dati troppo vicine a sorgenti di illuminazione fluorescente (che causano interferenze
elettromagnetiche).
Queste sono alcune delle principali sorgenti di accoppiamento induttivo nelle linee dati, ma in un determinato
impianto possono esservene anche molte altre.
Effetti delle sovratensioni
Molte delle apparecchiature elettriche presenti al giorno d'oggi nelle aziende e in alcune abitazioni sono
realizzate con tecnologie a circuiti integrati e microprocessori. Date alcune caratteristiche comuni a circuiti
integrati e microprocessori, queste apparecchiature sono particolarmente sensibili alle sovratensioni.
I dispositivi a microprocessore o controllati mediante microprocessore sono presenti quasi in qualsiasi
ambiente. Alcuni esempi: i computer e le relative periferiche, le reti di computer e dati (ad esempio le LAN),
le apparecchiature di telecomunicazione, gli apparecchi radio, i televisori, gli impianti TV satellitari,
i registratori di cassa elettronici, le copiatrici, i telefax, ecc. Molte di queste apparecchiature vengono
normalmente collegate a un qualche tipo di linea dati per comunicare con altre apparecchiature.
I tre fattori che contribuiscono alla sensibilità alle sovratensioni delle apparecchiature basate su circuiti
integrati sono:
1.
Distanza tra i circuiti integrati e le piste dei circuiti
2.
Limite della tensione d'esercizio
3.
l'uso di un ciclo di clock per sincronizzare determinate operazioni (ad esempio: nei computer).
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Distanza tra i circuiti integrati e le piste dei circuiti
Il primo fattore comune che contribuisce alla sensibilità alle sovratensioni dell'apparecchiatura a circuiti
integrati è la distanza estremamente ridotta tra i componenti di un circuito integrato e le piste. In molti
casi tale distanza è di molto inferiore allo spessore di un capello. Nella scheda di un circuito stampato
l'alimentazione passa attraverso piste conduttive. Queste piste, interne ed esterne all'integrato e sulla
scheda stessa, sono soggette ad espandersi e contrarsi. Il calore prodotto dalla corrente che attraversa
i componenti dei circuiti può causare una certa espansione, seguita da una contrazione quando non
passa più la corrente. Se una sovratensione penetra in queste piste può causarne il surriscaldamento
e conseguenti microfratture della struttura della scheda, che a loro volta possono provocare il contatto tra
piste che normalmente sono isolate. In questo modo si producono cortocircuiti interni che possono rendere
il dispositivo inutilizzabile. In alcuni casi, queste microfratture non causano un danno immediato, ma le
loro dimensioni aumentano lentamente per la normale espansione e contrazione dei componenti, oppure
possono causare altre fratture che compromettono gradualmente il funzionamento del dispositivo fino al
guasto definitivo.
Limite della tensione d'esercizio
Il secondo fattore che contribuisce alla sensibilità dei circuiti integrati è il graduale abbassamento della
tensione d'esercizio dei dispositivi. Data la continua tendenza alla diminuzione delle dimensioni dei
componenti dei computer (che va di pari passo con l'aumento della loro efficienza) e alla riduzione del
loro consumo, la tensione d'esercizio necessaria per il funzionamento di questi componenti è gradualmente
diminuita nel corso degli anni. La tensione d'esercizio di alcuni dispositivi dei computer che una volta era di
5 Vc.c. è stata ora portata a 3,3 Vc.c. e continua a diminuire. Ciò significa che si è ridotta di conseguenza
la soglia di tensione gestibile dai sistemi basati sui circuiti integrati. Se in un sistema che normalmente
funziona a 3,3 Vc.c. un transitorio porta la tensione a 5 Vc.c., ciò può facilmente causare danni.
Uso di un ciclo di clock
La terza determinante della sensibilità nei dispositivi a circuiti integrati è l'uso di un ciclo di clock per la
sincronizzazione dei componenti interni. La maggior parte delle operazioni dei computer sono sincronizzate
da un ciclo di clock, che si basa su una tensione avente una particolare frequenza. Le interferenze
elettromagnetiche possono talvolta imitare il ciclo di clock dei computer a determinate frequenze e il
computer può interpretare questi falsi cicli di clock come comandi. Questi falsi comandi possono causare
molti errori logici, che si possono manifestare come blocco della tastiera, crash di programmi o blocco del
sistema. Inoltre le interferenze elettromagnetiche possono far sì che il computer “perda” dei comandi validi,
con conseguenze simili a quelle precedenti.
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Guasti comuni prodotti dalle sovratensioni
I guasti più comuni prodotti dalle sovratensioni nei dispositivi elettronici sono classificabili come effetti di
disturbo, effetti dissipativi ed effetti distruttivi.
EFFETTI DI DISTURBO - Normalmente si presentano quando una sovratensione entra nell'apparecchiatura
per accoppiamento induttivo (sulle linee dati o di alimentazione). I componenti elettronici tentano di
elaborare la sovratensione come se si trattasse di un comando logico valido. Ciò può provocare il blocco
del sistema, malfunzionamenti, errori di output, perdita o alterazione di file, e molti altri effetti indesiderati.
EFFETTI DISSIPATIVI - Sono associati a sollecitazioni ripetute dei componenti del circuito integrato.
I materiali usati per produrre i circuiti possono sostenere un certo numero di sovratensioni ripetute, ma non
per periodi di tempo prolungati. A lungo termine, il deterioramento può causare il mancato funzionamento
dei componenti.
EFFETTI DISTRUTTIVI - Includono tutte le condizioni in cui delle sovratensioni ad alto livello energetico
causano un guasto immediato dell'apparecchiatura. Spesso il danno fisico è evidente (schede e componenti
di PC bruciati e/o fratturati, fusione di componenti elettronici o altri danni fisici facilmente constatabili
a un'ispezione visiva).
Soppressione delle sovratensioni e protezione
Una sovratensione è una deviazione di breve durata, spesso consistente, rispetto a una tensione o a un
segnale desiderato. Quanto maggiore è l'intensità della sovratensione, tanto maggiore è la probabilità
che essa disturbi o danneggi l'apparecchiatura elettronica. Come si è già detto, le sovratensioni possono
verificarsi su qualsiasi materiale conduttivo, per cui essi interessano non solo i dispositivi collegati alle linee
elettriche ma anche quelli collegati alle linee telefoniche, i cavi Ethernet, i cavi coassiali, i cavi di
comunicazione seriale, ecc.
Dispositivi di protezione dalle sovratensioni
Un dispositivo di protezione dalle sovratensioni (SPD, Surge Protective Device; Dispositivo di Presa Filtrata)
attenua l'intensità di questi fenomeni proteggendo le apparecchiature dal rischio che vengano danneggiate.
Ma un SPD non riduce necessariamente l'ampiezza della sovratensione a zero. Esso si limita a ridurre tale
ampiezza a un livello trasferibile senza rischi al carico elettrico collegato. Questo perché la soglia di
alimentazione di un dispositivo è variabile e l'azzeramento della tensione non sarebbe una soluzione
praticabile, poiché impedirebbe il funzionamento continuo dell'apparecchiatura collegata. L'SPD, invece,
attenua l'ampiezza della sovratensione a un livello considerato ragionevole in relazione all'apparecchiatura
che deve proteggere. Alcuni SPD di fascia alta sono anche in grado di filtrare il rumore per ridurre qualsiasi
anomalia causata dalle interferenze elettromagnetiche nella forma d'onda dell'alimentazione, in modo che
non venga trasferita all'apparecchiatura collegata.
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In termini più semplici, l'SPD evita che livelli pericolosi di sovratensione raggiungano i dispositivi protetti.
Gli SPD assolvono a tale funzione assorbendo la tensione in eccesso, oppure deviandola, o mediante una
combinazione di queste due azioni. La Fig. 4 mostra una freccia scoccata verso un bersaglio di paglia.
Il bersaglio di paglia rappresenta l'SPD, mentre la freccia è il picco momentaneo di tensione. Quando
la freccia colpisce il bersaglio, viene assorbita e penetra nel bersaglio stesso. Tuttavia è lo spessore del
bersaglio a determinare se la freccia si fermerà o riuscirà a passare dall'altra parte. Inoltre in questa
situazione la freccia danneggerà sempre il bersaglio, che in seguito potrebbe non essere più in grado di
fermare la freccia. Ora si immagini uno schermo metallico posto davanti al bersaglio. Quando si scocca una
freccia, essa colpisce lo scudo e rimbalza di fianco al bersaglio senza causare danni. Questi sono i principi
di base del funzionamento della maggior parte degli SPD. L'SPD assorbe l'energia e (a seconda della
qualità di fabbricazione) previene la sovracorrente (subendo comunque danni), oppure devia la tensione
sul filo di terra dell'impianto. Nella maggior parte dei casi, gli SPD usano una combinazione di dispositivi per
assorbire e deviare le sovracorrenti.
Fig. 4 - Assorbimento e riflessione delle sovratensioni
Assorbimento
Transitorio
Riflessione
Transitorio
Il “clamping” è una funzione usata dagli SPD per limitare le tensioni transitorie. Si tratta del processo con
cui i componenti interni di un SPD riducono le sovratensioni a un livello di tensione più basso, accettabile per
l'apparecchiatura elettrica collegata e protetta. La tensione trasferita all'apparecchiatura elettrica collegata,
dopo che la sovratensione è stata attenuata da un SPD, viene chiamata “tensione residua”. Anche in questo
caso, nella maggior parte degli SPD questo espediente non riduce la tensione a 0 V o al di sotto dei livelli
necessari per il funzionamento del carico collegato. L'attenuazione delle sovratensioni troppo al di sotto dei
livelli richiesti potrebbe causare un'inutile sollecitazione dell'SPD stesso.
Uno dei componenti più utilizzati negli SPD è il MOV (Metal Oxide Varistor). Il MOV è un resistore non
lineare con particolari proprietà semiconduttive. Normalmente il MOV resta in uno stato semiconduttivo,
permettendo all'energia di passare normalmente fino al verificarsi di una sovratensione sulla linea. A questo
punto il MOV inizia a condurre, scaricando a terra la tensione in eccesso. Mano a mano che aumenta il
livello di amperaggio, aumenta anche la tensione di “clamping”, il che mantiene la tensione residua trasferita
all'apparecchiatura entro livelli accettabili, fino a quando non cessa la sovratensione.
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Spesso i MOV vengono combinati con termofusibili posizionati in linea con il percorso di alimentazione
dell'apparecchiatura protetta, per escludere l'alimentazione nel caso di una sovracorrente di entità
catastrofica. Se la sovratensione è grande e sufficientemente costante, può raggiungere la massima
tensione d'esercizio del MOV; a quel punto, il MOV si apre. Se ciò accade, il calore fa sì che il termofusibile
(spesso vicino al MOV o collegato ad esso) interrompa il flusso di alimentazione e impedisca l'ulteriore
trasferimento di energia all'apparecchiatura protetta. I MOV vengono usati negli SPD a causa del loro
comportamento riproducibile. Il MOV continuerà a far passare lo stesso livello di tensione e inizierà
a condurre allo stesso livello di tensione in eccesso, in modo riproducibile, fino a raggiungere il punto
di guasto.
Gli SPD, però, non possono risolvere tutti i problemi di qualità dell'alimentazione. Infatti non possono
ovviare alle sottotensioni né alle sovratensioni prolungate presenti nell'alimentazione c.a. erogata dalle
società elettriche. Inoltre non possono ridurre le armoniche prodotte da carichi non lineari quali i motori e gli
alimentatori “switch-mode” dei computer e di alcuni impianti di illuminazione fluorescente. Se vi è una caduta
della tensione della rete, è possibile usare un UPS. la cui batteria può fornire un'alimentazione temporanea
fino al ripristino dell'alimentazione di linea.
Messa a terra
Uno dei principali problemi nel settore dell'alimentazione, in particolare per quanto riguarda gli SPD, è la
messa a terra.
La messa a terra è un elemento essenziale di qualsiasi linea di alimentazione, o di trasmissione di segnali
o dati. Tutti i livelli di tensione e segnale fanno riferimento alla terra. La maggior parte degli SPD usano le
linee di terra di un impianto anche per scaricare la tensione in eccesso durante le sovratensioni. Senza una
messa a terra adeguata, quindi, questi SPD possono non essere in grado di funzionare correttamente.
I cavi di terra di un impianto devono essere collegati a un solo punto situato sul quadro di ingresso del
servizio di erogazione dell'energia elettrica. Questo collegamento a terra in un solo punto evita lo sviluppo
inavvertito di punti di terra multipli, che possono creare differenze della tensione della rete, facendo circolare
correnti indesiderate lungo le linee dati a bassa tensione. Queste correnti possono presentarsi in forme poco
dannose (come il rumore che “contamina” la trasmissione dei dati) oppure come sovratensioni di maggiore
entità, che possono danneggiare le apparecchiature e le linee di trasmissione. La Fig. 5 illustra un esempio
di loop di massa. Ogni parte dell'apparecchiatura ha una messa a terra indipendente (ogni presa di corrente
fa riferimento a una terra diversa). Possono presentarsi problemi se l'apparecchiatura è collegata attraverso
una linea dati messa a terra (e conduttiva). Nella Fig. 5 il computer è collegato a una stampante tramite
un cavo di comunicazione parallelo. Se c'è una differenza di potenziale tra le terre (differenza di carica)
dell'apparecchiatura usata, la corrente può circolare da un dispositivo all'altro attraverso il cavo parallelo,
in modo da ridistribuire le cariche elettriche. Questo fenomeno è chiamato “loop di massa” e può causare
notevoli danni all'apparecchiatura, la quale, in condizioni normali, funziona con una soglia ridotta di
alimentazione. L'esempio si riferisce a un solo impianto, ma i loop di massa si possono sviluppare anche
tra diversi impianti.
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Fig. 5 - Loop di massa
Presa 1
Computer dotato
di messa a terra 1
Presa 2
Computer
Stampante
La stampante
è dotata di
messa a terra 2
Cavo stampante
Flusso corrente causato
da potenziale di massa.
Massa 1
Massa 2
Un approccio multilayer (a più strati) alla protezione dalle sovratensioni
Per ottenere una protezione a più strati dalle sovratensioni, è consigliabile utilizzare una rete di SPD.
Un primo strato può essere usato per controllare le sovracorrenti più grandi che entrano in un impianto,
ad esempio le sovratensioni sulle linee di alimentazione causate, ad esempio, dai fulmini. Altri strati possono
essere usati per controllare le sovratensioni interne sulle linee di alimentazione e sulle linee dati. Dato che
la maggior parte delle sovratensioni si genera all'interno dell'edificio, la comprensione del funzionamento
e l'impiego degli SPD sono indispensabili per migliorare la qualità dell'alimentazione in qualsiasi struttura.
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Questo approccio multilayer è il mezzo più efficace per prevenire le conseguenze nefaste della maggior
parte delle sovratensioni. Isolare i problemi delle sovratensioni sulla linea di alimentazione mediante questo
metodo è molto importante, ma è altrettanto importante adottare lo stesso approccio per le linee dati.
La maggior parte degli impianti di grandi dimensioni dispone di una qualche forma di “prima linea di difesa”
dalle sovratensioni ad alta energia sulle linee dati in entrata. In molte abitazioni e impianti, ad esempio,
viene usato un SPD a tubo di gas o spinterometro (spesso fornito dalla società telefonica) per ridurre le
sovratensioni di elevata intensità a un livello tollerabile dagli apparecchi telefonici più semplici (ad esempio
un normale telefono che non ha bisogno di alimentazione ausiliaria per funzionare). Tuttavia la tensione
residua di questi SPD di primo strato spesso non attenua la tensione a un livello sufficientemente sicuro
da impedire danni alle apparecchiature elettroniche più sensibili, quali i modem DSL o i modem dial-up
(o addirittura i computer collegati a questi modem). Questa considerazione vale anche per altre
apparecchiature elettroniche collegate a linee coassiali, quali gli apparecchi audio/video o i modem a banda
larga via cavo. Per questo è necessario usare altri SPD per proteggere i singoli dispositivi, in modo da
attenuare ulteriormente la tensione residua che riesce ad attraversare il primo strato di SPD.
Conclusioni
Il problema delle sovratensioni, di solito, viene preso in considerazione e affrontato solo nella misura in
cui essi disturbano le linee di alimentazione. Tuttavia, data la percentuale di sovratensioni che si creano
all'interno di un impianto sulla rete di linee dati, è molto importante valutare la possibilità di sopprimerli
anche su tali linee. Ogni linea conduttiva è un potenziale vettore di sovratensioni e sono molte le sorgenti di
accoppiamento induttivo all'interno di un impianto. Le odierne apparecchiature informatiche funzionano con
soglie di alimentazione sempre più basse. Per prevenire danni e l'alterazione dei dati è dunque importante
considerare anche le più piccole interferenze elettriche. Il metodo ideale è rappresentato da un approccio
multilayer alla soppressione delle sovratensioni, che attenui prima quelle esterne e altre sovratensioni di
maggiore entità, e poi quelle interne, prima che la loro energia possa raggiungere le apparecchiature
elettroniche più sensibili. La soppressione delle sovratensioni sulle linee dati è necessaria per proteggere
le apparecchiature sensibili dall'alterazione dei dati, per prevenire danni sulle linee dati a bassa tensione ed
evitare percorsi aperti all'ingresso delle sovratensioni.
Informazioni sull'autore
Joseph Seymour è Lead Claim Analyst per il dipartimento Reclami della sede APC di West Kingston
(nello stato di Rhode Island). Il suo compito è quello di valutare e ispezionare i danni causati dalle
sovratensioni di natura catastrofica e di prendere decisioni sui reclami dei clienti presentati in accordo con
la Politica APC per la protezione delle apparecchiature.
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