Caratteristiche e percorso È il nervo più sottile e il più lungo dei

Il Nervo Trocleare IV°
Caratteristiche e percorso
È il nervo più sottile e il più
lungo dei dodici nervi craniali ed
è l’unico che esce dorsalmente
dal tronco cerebrale, attraversa
l’orbita con il manicotto durale.
Funzione del nervo
Il nervo trocleare è un nervo
motorio che innerva il muscolo
obliquo superiore dell’occhio
che provvede a ruotare l’occhio
verso il basso e lateralmente.
Percorso del nervo
Trocleare
Il nucleo originario si trova
davanti all’acquedotto di Silvio,
all’altezza del “colliculus
inferiores” (mesencafalo).
Le fibre iniziali scorrono dietro all’acquedotto di Silvio, si incrociano ed escono
dorsalmente dal tronco cerebrale sotto il mesencefalo.
Scorre lungo il margine superiore del ponte cerebellare e di fronte al “crus cerebri”.
Emerge tra l’arteria cerebri posteriore e l’arteria cerebellum superiore e continua con il
nervo oculo motorio.
Passa lateralmente al processo clinoideo posteriore; attraversa la dura mater tra il margine
libero e fisso del tentorio, continua lungo la parete laterale interna del seno cavernoso.
Attraverso la fessura orbitaria superiore viene circondato dal manicotto durale, continua
sulla linea mediana fino ad innervare il muscolo obliquo superiore dell’occhio.
Esame clinico
In caso di lesioni al nervo, la vista è compromessa, le immagini appaiono doppie.
Lievi disturbi di rotazione interna e verso l’alto del bulbo fa si che la persona per
compensare inclini la testa dalla parte dove c’è il disturbo all’occhio.
Patologie
si può avere un disturbo nella funzione del nervo:
- se c’è una tensione elevata nel tentorium a causa di disfunzioni nello sfenoide, nel
temporale e nell’occipite,
•
se il seno cavernoso è ostruito a causa di un reflusso nel foramen giugulare dovuto
a disturbi occipitali, temporali o condili, oppure spostamenti dello sfenoide o del frontale
(seno petroso coinvolto),
•
se aumenta la tensione nel manicotto durale nervoso e dei vasi sanguinei,
•
se esiste uno squilibrio muscolare dovuto ad un cambiamento di posizione del
frontale, dello sfenoide o della mascella,
•
nella fessura orbitale superiore la vena oftalmica si allarga e preme contro i nervi a
causa di una ostruzione del seno cavernoso,
Possibilità terapeutiche con la terapia Craniosacrale
•
lavorare sull’orbita in modo particolare sul frontale, sullo sfenoide, sull’etmoide e sul
vomere in relazione alle funzioni dello sfenoide,
•
lavorare sul sistema membranoso, sul temporale in relazione al tentorium, sullo
sfenoide, sull’occipite, sulle prime vertebre cervicali, sui seni venosi (soprattutto sul seno
cavernoso), sull’articolazione occipite atlante, sul foramen magnum e sul diaframma cinto
scapolare,
•
eseguire uno V spread sul seno frontale, etmoidale e sfenoidale.
•
lavorare sul IV° ventricolo