Glossario Inquinamento elettromagnetico Definito dai media elettrosmog, è quello prodotto da campi elettrici e magnetici generati da ELF (campi elettromagnetici a frequenze estremamente basse comprese tra 30 e 300 Hz), da radiofrequenze e microonde (appartenenti alla sezione non ionizzante dello spettro elettromagnetico). Campo elettrico Regione dello spazio dove si registra una perturbazione dovuta alla presenza di una distribuzione di carica elettrica; in altri termini quando ponendo un corpo elettricamente carico all'interno di questa regione dello spazio si osserva che il corpo è soggetto a forze di origine elettrica. Pertanto la sorgente del campo elettrico è qualunque oggetto dotato di carica elettrica , e in esso si manifestano forze che agiscono su altri corpi dotati di carica elettrica. Campo magnetico Regione dello spazio dove si registra una perturbazione dovuta alla presenza di una corrente elettrica o di una massa magnetica. Il campo magnetico è generato da cariche elettriche che si muovono, dunque la sorgente di un campo magnetico è un conduttore attraversato da corrente elettrica e all'interno di esso si manifestano forze che agiscono su altri conduttori attraversati da corrente elettrica. Si può dire che il campo magnetico si manifesta come una forza che agisce su altre correnti elettriche. Il campo magnetico si misura in tesla (T), di cui usano prevalentemente i sottomultipli (microtesla: un milionesimo di tesla, mT) Campo elettromagnetico (CEM) Poiché un campo elettrico può essere generato, oltre che da una distribuzione di carica elettrica, anche da un campo magnetico variabile nel tempo, analogamente, un campo magnetico può essere generato, oltre che da una distribuzione di corrente elettrica, anche da un campo elettrico variabile nel tempo. In altre parole, quando si è in regime variabile nel tempo, campo elettrico e campo magnetico divengono uno la sorgente (cioè la "causa") dell'altro. Onde elettromagnetiche Un campo magnetico si definisce magnetostatico se prodotto da una corrente che si mantiene costante nel tempo; si definisce invece campo magnetico alternato o oscillante se viene generato da una corrente alternata che varia sinusoidalmente nel tempo. Una proprietà importante del campo magnetico alternato è quella di indurre correnti elettriche all'interno degli oggetti conduttori esposti, tra questi, ad esempio, anche l'organismo umano. Si può più semplicemente affermare che se in un punto dello spazio il campo elettrico oscilla, si genera, nelle immediate vicinanze, un campo magnetico , pure oscillante, che genera a sua volta un altro campo elettrico oscillante: questa concatenazione di campi determina un'onda elettromagnetica, in grado di propagarsi nello spazio, ad infinita distanza dalla sorgente , trasportando energia. Le onde elettromagnetiche, diversamente dalle onde acustiche che necessitano di un mezzo materiale , si propagano liberamente nello spazio vuoto, con la stessa velocità della luce (che altri non è che una forma particolare di onda elettromagnetica), mentre la materia (aria, acqua, terreno ) può rappresentare un impedimento o comunque influenzarne la modalità di propagazione. (da brochure Elios pag. 3 riquadro azzurro). Le onde elettromagnetiche sono caratterizzate dalla frequenza (n° di cicli di onda completi che si susseguono nell'unità di tempo, in altri termini le oscillazioni al secondo) o energia e dalla lunghezza d'onda ( distanza tra due successive creste d'onda). Frequenza e lunghezza d'onda sono inversamente proporzionali. La frequenza di un'onda elettromagnetica, dunque dei campi elettrici e magnetici che la determinano, definisce molte delle sue caratteristiche, in particolare, per quanto ci riguarda, le modalità con cui si propaga ed interagisce con la materia e dunque con gli organismi biologici. Importante sottolineare che un campo elettrico di cui è fissata l'intensità può tuttavia essere innocuo o molto pericoloso a seconda della sua frequenza. Un'onda elettromagnetica è costituita di "pacchetti" di energia chiamati fotoni, l'energia di ogni fotone è direttamente proporzionale alla frequenza dell'onda ( n° di oscillazioni che passano in un determinato punto nell'unità di tempo); più alta è l'energia , maggiore è la quantità di energia di ogni fotone. Le onde elettromagnetiche, a seconda della loro frequenza ed energia si possono classificare come: • Radiazioni ionizzanti: onde elettromagnetiche di frequenza molto alta (ragg X e raggi gamma) i cui fotoni possiedono un'energia in grado di generare ionizzazione, cioè in grado di creare atomi o parti di molecole elettricamente carichi, rompendo i legami atomici che tengono unite le molecole nelle cellule • Radiazioni non ionizzanti (NIR): termine generale per indicare parte dello spettro elettromagnetico in cui l'energia dei fotoni non è in grado di rompere i legami atomici, quindi di generare ioni. Ne fanno parte la radiazione ultravioletta (UV), la radiazione infrarossa, i campi a radiofrequenza (RF) e microonde, i campi a frequenza estremamente bassa (ELF) ed i campi elettrici e magnetici statici. I campi a radiofrequenza (RF) sono quelli compresi tra la frequenza compresa tra 300 Hz e 300GHz; comuni sorgenti di campi RF sono: monitor e apparecchi schermo , radio AM, riscaldatori industriali ad induzione, termoincollatrici a radiofrequenza, marconiterapia, radio FM, telefonia mobili, emittenza televisiva, forni a microonde, radar, collegamenti satellitari.