Liceo Scientifico “E. Fermi” Esami di Stato 2012-2013 SIMULAZIONE DELLA PRIMA PROVA SCRITTA Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte. E’ consentito soltanto l’uso del dizionario italiano. TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO GIOVANNI PASCOLI (1855-19129 "Il poeta solitario" O dolce usignolo che ascolto (non sai dove), in questa gran pace cantare cantare tra il folto, là, dei sanguini(1) e delle acace(2); Ne ronzano le litanie, come l'api intorno una culla: ci sono due voci sì pie! di sua madre e d'una fanciulla. (7) t'ho presa - perdona, usignolo una dolce nota, sol una, ch'io canto tra me, solo solo, nella sera, al lume di luna. Poi fatto silenzio, pian piano, nella nota mia, che t'ho presa, risente squillare il lontano campanello della sua chiesa. E pare una tremula bolla(3) tra l'odore acuto del fieno, un molle gorgoglio di polla(4), un lontano fischio di treno... Chi passa, al morire del giorno, ch'ode un fischio lungo laggiù riprende nel cuore il ritorno verso quello che non è più. Si trova al nativo villaggio, vi ritrova quello che c'era: l'odore di mesi-di-maggio (5) buon odor di rose e di cera(6). 5 10 15 25 Riprende l'antica preghiera, ch'ora ora non ha perché; 30 si trova con quello che c'era, ch'ora ora ora non c'è... .......................................... Chi sono? Non chiederlo. Io piango, ma di notte, perch'ho vergogna. O alato(8), io qui vivo nel fango. 35 Sono un gramo (9) rospo che sogna. 20 Poesia composta nel 1901 e inserita nel 1903 ne "I Canti di Castelvecchio" 1. "Sanguini": arboscelli di colore rosso della famiglia delle cornacee 2. Genere di piante appartenente alle mimosacee 3. "Bolla": bolla d'aria in mezzo al fieno 4."Polla": sorgente d'acqua 5. "Mesi-di-maggio"!: il mese mariano. 6. "Cera": odore di candele di chiesa 7. "Di sua madre" riferito al "Chi" del v. 13. 8. "O alato": si riferisce all'usignolo. 9. "Gramo": misero. 1. Parafrasi e compressione complessiva Fare la parafrasi della poesia e riassumerne brevemente il contenuto. 2 Analisi e commento del testo 2.1 Indicare attraverso quali espressioni è descritta la poesia e che cosa esse suggeriscono. 2.2 In particolare quale funzione essa assume? Come si delinea il rapporto tra il poeta e l'usignolo? 2.3 Quali sono le caratteristiche del viaggio interiore ("nel cuore") indicato ai v. 15 e seguenti? 2.4 Come è definita la preghiera e a cosa è associata? (vv. 21-32) 2.5 Perché "l'antica preghiera" (v 29) non ha " perché"? 2.7 Il "ritorno al nativo villaggio" (v.17) a quali sensazioni è associato? 2.8 Il ricordo del passato e dei luoghi dell'infanzia si associano quasi sempre, in Pascoli, al pensiero di una esistenza traumaticamente interrotta e, conseguentemente, irrealizzata e irrealizzabile. Sulla base delle vostre letture, analizzate questo tema. Oppure: 2.8 Il poeta "gramo rospo che sogna" e che vive nel "fango" costituisce una riflessione sul ruolo e la funzione della poesia, e sul rapporto tra il mondo da essa rivelato e quello reale e concreto in cui gli uomini, e in questo caso, il poeta vive. Indicare come questi temi sono sviluppati in Pascoli e in altri poeti a lui contemporanei o appartenenti ad altre epoche TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE” (puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti) CONSEGNE Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi. Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo. B 1) AMBITO ARTISTICO-LETTERARIO ARGOMENTO: La rappresentazione degli animali. Documento 1. “Ed ecco, quasi al cominciar de l'erta, una lonza leggera e presta molto, che di pel macolato era coverta; e non mi si partia dinanzi al volto, anzi ’mpediva tanto il mio cammino, ch’i’ fui per ritornar più volte vòlto. Dante, Divina Commedia, Inferno, I, vv. 31-36 Documento 2. D'in su la vetta della torre antica, Passero solitario, alla campagna Cantando vai finché non more il giorno; Ed erra l'armonia per questa valle. Primavera dintorno Brilla nell'aria, e per li campi esulta, Sì ch'a mirarla intenerisce il core. Odi greggi belar, muggire armenti; Gli altri augelli contenti, a gara insieme Per lo libero ciel fan mille giri, Pur festeggiando il lor tempo migliore: Non curo, io non so come.... [...] Tu pensoso in disparte il tutto miri; Non compagni, non voli, Non ti cal d'allegria, schivi gli spassi; Canti, e così trapassi Dell'anno e di tua vita il Oimè, quanto somiglia Al tuo costume il mio! Sollazzo e riso, Della novella età dolce famiglia, E te german di giovinezza, amore, Sospiro acerbo de' provetti giorni, G. Leopardi, Canti, Il passero solitario Documento 3 Tu sei come una giovane una bianca pollastra. Le si arruffano al vento le piume, il collo china per bere, e in terra raspa; ma, nell'andare, ha il lento tuo passo di regina, ed incede sull'erba pettoruta e superba. È migliore del maschio. È come sono tutte le femmine di tutti i sereni animali che avvicinano a Dio, Così, se l'occhio, se il giudizio mio non m'inganna, fra queste hai le tue uguali, e in nessun'altra donna. Quando la sera assonna le gallinelle, mettono voci che ricordan quelle, dolcissime, onde a volte dei tuoi mali ti quereli, e non sai che la tua voce ha la soave e triste musica dei pollai. Tu sei come una gravida giovenca; libera ancora e senza gravezza, anzi festosa; che, se la lisci, il collo volge, ove tinge un rosa tenero la tua carne. se l'incontri e muggire l'odi, tanto è quel suono lamentoso, che l'erba strappi, per farle un dono. È così che il mio dono t'offro quando sei triste. Tu sei come una lunga cagna, che sempre tanta dolcezza ha negli occhi, e ferocia nel cuore. Ai tuoi piedi una santa sembra, che d'un fervore indomabile arda, e così ti riguarda come il suo Dio e Signore. Quando in casa o per via segue, a chi solo tenti avvicinarsi, i denti candidissimi scopre. Ed il suo amore soffre di gelosia. Tu sei come la pavida coniglia. Entro l'angusta gabbia ritta al vederti s'alza, e verso te gli orecchi alti protende e fermi; che la crusca e i radicchi tu le porti, di cui priva in sé si rannicchia, cerca gli angoli bui. Chi potrebbe quel cibo ritoglierle? chi il pelo che si strappa di dosso, per aggiungerlo al nido dove poi partorire? Chi mai farti soffrire? Tu sei come la rondine che torna in primavera. Ma in autunno riparte; e tu non hai quest'arte. Tu questo hai della rondine: le movenze leggere: questo che a me, che mi sentiva ed era vecchio, annunciavi un'altra primavera. Tu sei come la provvida formica. Di lei, quando escono alla campagna, parla al bimbo la nonna che l'accompagna. E così nella pecchia ti ritrovo, ed in tutte le femmine di tutti i sereni animali che avvicinano a Dio; e in nessun'altra donna. Saba U., A mia moglie, 1911 Documento 4 Un mattino, al risveglio da sogni inquieti, Gregor Samsa si trovò trasformato in un enorme insetto. Sdraiato nel letto sulla schiena dura come una corazza, bastava che alzasse un po' la testa per vedersi il ventre convesso, bruniccio, spartito da solchi arcuati; in cima al ventre la coperta, sul punto di scivolare per terra, si reggeva a malapena. Davanti agli occhi gli si agitavano le gambe, molto più numerose di prima, ma di una sottigliezza desolante. Kafka F., La metamorfosi, 1915 Documento 5 Upupa, ilare uccello calunniato dai poeti, che roti la tua cresta sopra l’aereo stollo del pollaio e come un finto gallo giri al vento; nunzio primaverile, upupa, come per te il tempo s’arresta, non muore più il Febbraio, come tutto di fuori si protende al muover del tuo capo, aligero (1) folletto, e tu lo ignori. (1.aligero= alato) Montale, L’upupa , da Ossi di seppia, 1925 Documento 6 e Eugenio Montale con l’ upupa impagliata che teneva sull’armadio della sua camera. Documento 7. Salvator Dalì, Sogno causato dal volo di un’ape intorno a una melagrana al risveglio, 1944. B 2) AMBITO SOCIO-ECONOMICO ARGOMENTO: Il possesso della terra Documento 1 - Dio all’inizio non ha fatto uno ricco e un altro povero, né al momento della creazione ha donato all’uno molti tesori, e all’altro ha impedito di scoprirli, ma a tutti ha donato la stessa terra da coltivare. Se dunque la terra è un possesso comune, come mai tu hai tanti e tanti ettari, mentre il tuo vicino non ha neppure un pugno di terra? Mi dirai: “è stato mio padre a lasciarmela”. E io ti dico: “E lui, da chi l’aveva ricevuta?” “Dai suoi antenati”, mi rispondi”[...] La ricchezza non è cattiva se viene condivisa con chi ne ha bisogno. (Giovanni Crisostomo, arcivescovo di Costantinopoli, 344 – 407 ca., Omelie sulla prima Lettera a Timoteo, 12,4) Documento 2 - In primo luogo nessuno (dei guardiani) dovrebbe possedere alcuna proprietà privata, se non quanto di stretta necessità. [...] Solo così potranno salvarsi e salvare la città. Perché, invece, se avessero in proprio della terra, delle case, del denaro, finiranno per essere degli amministratori e degli agricoltori invece che dei guardiani, e diventeranno quindi padroni ostili, anziché alleati, degli altri cittadini” (Platone, 427-347 a. C., Repubblica, 3, 416 d) Documento 3 - Tutta la miseria del popolo o per lo meno la principale stava nel fatto che la terra, di cui esso si sostentava, non era nelle sue mani, ma nelle mani di gente che, godendo del diritto di possedere a terra, viveva delle fatiche di questo popolo. [...] Non può, la terra, essere oggetto di proprietà privata; non può essere oggetto di compravendita, allo stesso modo dell’acqua, dell’aria, dei raggi del sole. Tutti hanno l’identico diritto alla terra e a tutti i beni che da essa vengono all’uomo” (Lev N. Tolstoj, Resurrezione, 1899) Documento 4 - Non propongo né di comperare né di confiscare la proprietà privata della terra; l’una cosa sarebbe ingiusta, l’altra inutile. Gli individui, che ora lo hanno, conservino, se ne hanno bisogno, il possesso di quella che essi chiamano la loro terra, e continuino pure a chiamarla così; continuino a poterla vendere, legare, dividere – noi potremo ben lasciar loro il guscio se ci prenderemo la nocciola. Non è affatto necessario confiscare la terra; è solo necessario confiscare la rendita. Né per prendere la rendita per usi pubblici è necessario che lo Stato stia a confondersi coll’affitto delle terre e corra il pericolo del favoritismo, delle collusioni, delle corruzioni che potrebbero accompagnarlo. Non è affatto necessario creare alcun nuovo meccanismo amministrativo. Il meccanismo esiste già. Invece di complicarlo, tutto ciò che rimane da fare si è di semplificarlo e di ridurlo. (...) Servendoci dello stesso meccanismo che già esiste, noi potremmo, serenamente e senza scosse, affermare il diritto comune alla terra, prendendo la rendita pei bisogni pubblici. Noi prendiamo già una parte della rendita mediante le imposte. Non dobbiamo fare alcun cambiamento nei nostri modi di tassazione per prenderla tutta. Dunque, ciò che io propongo (...) è l’appropriazione della rendita mediante l’imposta. (Henry George, economista, Progresso e povertà, 1879) Documento 5 - La globalizzazione imposta dalle multinazionali concepisce il pianeta in termini di proprietà privata. Al contrario, i nuovi movimenti difendono le risorse locali e globali del territorio, perché lo intendono come bene comune. Le comunità che insorgono in ogni continente per contrastare la distruzione delle loro diversità biologiche e culturali, dei loro mezzi di sostentamento e delle loro stesse vite costituiscono l’alternativa democratica alla trasformazione del mondo in un gigantesco supermercato. [...] La globalizzazione economica si configura come una nuova forma di enclosure of the commons, la recinzione delle terre comuni britanniche, come una privatizzazione imposta attraverso atti di violenza e dislocazioni forzate. Anziché generare abbondanza, questa privatizzazione subordinata al profitto produce nuove esclusioni, nuove espulsioni e maggiore povertà. (Vandana Shiva, fisica ed economista indiana, Il bene comune della terra, 2005) Documento 6 Dalla Rivoluzione francese al 1970, con alti e bassi, l’evoluzione della questione fondiaria appare come il lento e inesorabile trionfo della proprietà e dell’uso individuali a vantaggio del gestore. In altri termini, il modello che si generalizza è quello dei proprietari-gestori, intendendo come gestore una persona fisica, un agricoltore e non quindi una persona giuridica. Nell’agricoltura europea dell’ultimo secolo le società di capitali hanno avuto poca rilevanza. Riassumendo, l’agricoltura ha conservato una forma giuridica artigianale: l’insieme dei mezzi di produzione e la produzione stessa sono organizzati in seno ad una unica entità giuridica: la persona fisica dell’agricoltore le cui sorti personali e familiari si integrano a quelle del suo patrimonio. Nel caso di affitto della terra, il sistema che ha prevalso in Francia è stato quello del fermage, in cui l’affittuario gode di un “quasi diritto” di proprietà, poiché può trasmettere l’affitto ai suoi discendenti. In questa forma di contratto, inoltre, mentre il gestore gode di un diritto molto esteso, gli obblighi che gli vengono imposti sono tutto sommato deboli. Dalla scomparsa delle grandi proprietà nobiliari ed ecclesiastiche, accompagnata dalla riduzione della popolazione agricola, si è operato un gigantesco trasferimento di proprietà fondiaria concentrata nelle mani di un numero sempre minore di agricoltori. Questo sistema funzionava relativamente bene. (Mathieu Calame, esperto di problematiche agricole ed alimentari, La terra cambia di mano, in “Agriregioneuropa”, dicembre 2006) Documento 7 - Un caso assai emblematico è rappresentato dalla cosiddetta 'rivoluzione verde', espressione con la quale si identifica il 'pacchetto' di innovazioni tecnologiche messe a punto tra gli anni sessanta e settanta e volte ad aumentare le rese delle produzioni cerealicole (frumento e riso in particolare) nei contesti di agricoltura contadina dell'Est e del Sudest asiatico. Una lettura positiva nel complesso prevalente (v. Hayami e Ruttan, 1985) - della rivoluzione verde tende a sottolineare: a) gli apprezzabili risultati, sotto il profilo tecnico, dello sforzo di cooperazione internazionale nel settore della ricerca, che è sfociato nella messa a punto di processi produttivi basati sulla selezione di varietà particolarmente sensibili alla fertilizzazione e all'irrigazione; b) la velocità di diffusione delle nuove varietà in alcune realtà (Formosa, Filippine e Corea meridionale sono le situazioni di maggiore successo); c) il sensibile aumento delle produzioni per unità di superficie e, quindi, la creazione di un apprezzabile surplus produttivo. Non mancano, tuttavia, letture discordanti, che pongono in rilievo come a questi benefici si debbano contrapporre costi altrettanto significativi derivanti dall'aumento delle diseguaglianze nella distribuzione del reddito - con ulteriore concentrazione della ricchezza nelle mani dei proprietari fondiari e delle imprese di maggiori dimensioni - e da probabili guasti ambientali nel lungo periodo. (Enciclopedia Treccani, s.v. Ecomomia) B 3) AMBITO STORICO-POLITICO ARGOMENTO: Fra i molteplici aspetti delle innovazioni tecnologiche contemporanee sicuramente la rete è il più utilizzato dai giovani. Oggi poi sembra esserci un imperativo che asserisce l’assoluta e totale democraticità di tale strumento. Il candidato provi a riflettere su questo concetto avvalendosi delle citazioni sotto riportate. Documento 1 - A dire il vero si dice che mentre la libertà di parlare e di scrivere può esserci tolta da un potere superiore, questo non può privarci della libertà di pensare. Ma fino a che punto penseremmo se non pensassimo, per così dire, in comunità con altri ai quali noi partecipiamo i nostri pensieri ed essi a noi i loro ? si può ben dire dunque che quel potere esteriore che strappa agli uomini la libertà di comunicare pubblicamente i loro pensieri, li priva anche della libertà di pensare. Immanuel Kant Documento 2 - Il potere deve essere analizzato come qualcosa che circola, o piuttosto come qualcosa che non funziona se non a catena, che non si applica, giuridicamente, agli individui ma transita attraverso di loro costituendoli come soggetti. Michel Foucault Documento 3 - L’umanità socializzata ( cioè moderna ) è quello stato della società in cui prevale un unico interesse, e soggetto di questo interesse sono sia le classi sia il genere umano, ma mai l’uomo o gli uomini. Hannah Arendt B 4) AMBITO TECNICO-SCIENTIFICO Argomento: La valutazione della ricerca scientifica Documento 1 - Ogni tecnologia ha un periodo di crescita temporalmente limitato, che la porta inevitabilmente a una saturazione, condannando dapprima allo stallo e poi al declino una società che non ricerchi costantemente i cambiamenti di paradigma e l'innovazione. Per dirla in maniera semplice: se siete capaci a fabbricare candele, farete candele sempre più sofisticate, ma non sarete mai in grado di concepire una lampadina elettrica. Tra la candela e la lampadina c'è un cambiamento di paradigma, nel caso specifico la teoria dell'elettromagnetismo. Questa costante volontà di ampliare la comprensione delle leggi della Natura è la ragion d'essere del Cern di Ginevra, il più grande laboratorio mondiale di Fisica fondamentale e una delle più alte intuizioni di un'Europa […], straordinario ecosistema in cui ricerca di base, tecnologia e formazione concorrono in maniera inscindibile [...]. Il 2012 è stato un anno eccezionale: il 4 luglio, gli esperimenti Atlas e Cms hanno annunciato la scoperta di una particella le cui caratteristiche erano compatibili con il bosone di Higgs, che per più di quaranta anni è stato una sorta di Sacro Graal per la fisica delle interazioni fondamentali. Quello che rende questa particella così speciale è il fatto che essa è la prova regina dell'esistenza del meccanismo che dà origine alla massa di tutte le particelle elementari, un meccanismo che si è messo all'opera un centesimo di miliardesimo di secondo dopo il Big Bang e che ha reso possibile la formazione dell'Universo e in ultima istanza di noi che lo osserviamo. [...]Ci cambierà la vita il bosone di Higgs? Sì e no. Anche se non possiamo al momento pensare a nessuna sua applicazione pratica, la storia ci ha insegnato che le grandi scoperte hanno sempre generato, dopo qualche tempo e in maniera del tutto imprevedibile, fenomenali cambiamenti nella nostra società. Nel 1929, ad esempio, un geniale fisico inglese, P. A. M. Dirac, dedusse l'esistenza dell'antimateria, che poi venne osservata sperimentalmente pochi anni dopo. Nessuno allora avrebbe potuto pensare a un suo uso pratico […] eppure è proprio dell'antimateria che ci serviamo per la diagnosi dei tumori con la Pet, la tomografia a emissione di positroni, che sono l'antimateria degli elettroni. […] Non meno importanti sono gli sviluppi che il laboratorio [Cern] ha dato alla superconduttività, ai rivelatori a stato solido per imaging, all'uso degli acceleratori di particelle per la terapia dei tumori. Rolf-Dieter Heuer (Direttore generale Cern),Il bosone di Higgs e quelle scoperte che cambiano la vita, Il Corriere della Sera, 15 aprile 2013 Documento 2 - La parola del momento, per la comunità scientifica,è “valutazione”. E' economicamente imperativo che tutto debba essere valutato: gli attori delle ricerche sono giudicati attraverso i loro “prodotti”, valutati innanzitutto in base ad aspetti quantitativi come, per esempio, il numero di citazioni ricevute. Si pensa che il processo possa essere svolto in modo oggettivo e che permetta, alla fine, una giusta distribuzione delle scarse risorse. Le parole non sono usate ba caso, e il fatto che si applichi un linguaggio aziendalistico per valutare il mondo della ricerca è rivelatore dello spirito del tempo. Se si considerano teorie e risultati della scienza come prodotti, da remunerare in base al loro “valore”, è facile che avvenga uno slittamento in direzione prevalentemente economica nell'affrontare la delicata questione della valutazione dei risultati scientifici. Che cosa significa valutare una teoria o un'ipotesi scientifica? E valutare i risultati di una ricerca? Le due questioni sono diverse, anche se collegate, visto che una ricerca o un esperimento vengono svolti all'interno di un certo quadro teorico, per corroborarlo, metterlo alla prova o estenderlo. Poniamo che il risultato dell'esperimento – il fatto scientifico da valutare – sia in accordo con quanto predice la teoria di riferimento: la valutazione di questo fatto sarà allora positiva, se si ritiene che la metodologia seguita sia corretta. Ma stabilire quale sia la metodologia corretta non è così ovvio. La questione del metodo scientifico (induzione, falsicabilità, metodi statistici...) è aperta, e gli studi storici e filosofici sulla scienza ne hanno da tempo messo in evidenza le difficoltà. Elena Castellani (Dipartimento di Filosofia Università di Firenze), A proposito di valutazione, in Le Scienze, maggio 2012 Documento 3 - La modalità d'introduzione del bosone di Higgs […] rientra in un modo tipico di procedere della fisica teorica: un nuovo elemento è scoperto o ipotizzato sulla base di considerazioni di tipo prevalentemente teorico, suggerite, alla luce dei requisiti fisici, da generalizzazioni o da perfezionamenti del formalismo matematico, come da analogie strutturali o concettuali con altri contesti teorici. […]. Come si giustifica, allora, l'introduzione di un nuovo oggetto fisico che avvenga nelle modalità sopra descritte? E quali motivazioni si possono dare per credere nell'esistenza effettiva di questa entità? Il problema tocca uno dei temi centrali del dibattito filosofico: le ragioni per credere o meno nella verità, o almeno nell'adeguatezza empirica, delle teorie scientifiche. Le questioni che sorgono intorno allo statuto ontologico dell'Higgs non sono diverse da quelle inizialmente poste in relazione ad altre entità introdotte in modo teorico nella descrizione della natura E come in quei casi la successiva osservazione sperimentale svolge un ruolo decisivo: si veda il caso del positrone (la prima anti-particella ipotizzata), previsto da Dirac nel 1930 e osservato un paio di anni dopo. Elena Castellani (Dipartimento di Filosofia Università di Firenze), L'emblematica particella di Higgs, in Le Scienze, marzo 2012 Documento 4 - Uno dei problemi più sentiti è quello della valutazione dei risultati conseguiti, valutazione che si rivela necessaria per le successive decisioni di allocazione delle risorse. È questo un tema che in campo scientifico (e in minor misura in quello tecnologico) pone numerose questioni; la valutazione dei risultati di una ricerca, infatti, è operazione lunga e complessa, in larga parte affidabile solo alla stessa comunità scientifica, che dovrebbe così autovalutarsi. Si cerca di affrontare questo problema con la costituzione di osservatori e di organismi di valutazione che facciano riferimento anche a parametri oggettivi; ma occorre sottolineare che, in ultima analisi, tentare di stimare quantitativamente il valore di un nuovo ‛segmento di conoscenza' è operazione intrinsecamente difficile. La valutazione riesce tanto più sicura, quanto più l'obiettivo della ricerca è precisamente individuato, sia esso un prodotto industriale commercializzabile o un apparecchio scientifico quale un acceleratore di particelle. E poiché sono questi i casi che richiedono maggiori investimenti, è soprattutto su di essi che si appunta la funzione di valutazione. Antonio Ruberti e Claudio Gori Giorgi, Ricerca scientifica e tecnologica, Treccani, Enciclopedia del Novecento II Supplemento 1998 Documento 5 - A monte del grappolo di innovazioni si trovano sempre alcune scoperte scientifiche, che hanno fornito le conoscenze di base dello sviluppo tecnologico. Come esempi basti citare lo studio dello stato solido della materia, sfociato nella realizzazione del primo transistor, che ha portato agli sviluppi tecnologici della microelettronica; lo studio dell'emissione atomica da cui nel 1960 è nato il laser, che ha permesso la realizzazione di tagliatrici, saldatrici, bisturi, dispositivi di puntamento, compact discs e CD-ROM; lo studio della struttura del DNA, scoperta nel 1953, che ha permesso gli sviluppi dell'ingegneria genetica, le cui potenzialità si vanno manifestando sempre più chiaramente ai nostri giorni. Nello stesso tempo, la tecnologia crea strumenti sempre nuovi che aprono orizzonti più vasti alla ricerca scientifica. Si pensi al ruolo dei grandi acceleratori nello studio delle particelle elementari, al microscopio elettronico nella biologia, allo spettrometro di massa nella chimica, alle sonde spaziali nell'astrofisica, ai calcolatori utilizzati in tutti i settori della scienza. La disponibilità di nuovi e sempre più potenti strumenti di laboratorio consente all'uomo di esplorare gli angoli più riposti del mondo naturale. Alla fine del secolo la ricerca scientifica si basa completamente sulla disponibilità di strumenti tecnologicamente evoluti; la produzione di questi strumenti è opera che vede scienziati e tecnologi lavorare fianco a fianco, in una commistione di ruoli sempre più ampia. Le interazioni tra scienza e tecnologia sono dunque bidirezionali. Antonio Ruberti e Claudio Gori Giorgi, Ricerca scientifica e tecnologica, Treccani, Enciclopedia del Novecento II Supplemento 1998 TIPOLOGIA C - TEMA DI ARGOMENTO STORICO “Nell’età degli imperi, la politica e l’economia si erano fuse. La rivalità politica internazionale si modellava sulla crescita e sulla competizione economica,…le “frontiere naturali” della Standard Oil, della Deutsche Bank o della De Beers Diamond Corporation erano i limiti estremi del globo o piuttosto i limiti della loro capacità di espansione”. E. J. Hobsbawn, Il secolo breve I motivi di crisi e i processi di ristrutturazione produttiva dell’economia capitalista favorirono, fra i due secoli, l’acuirsi degli antagonismi e delle conflittualità fra gli stati europei preparando il contesto del primo confitto mondiale. Discutete la tesi dello storico inglese. TIPOLOGIA D - TEMA DI ORDINE GENERALE Diventare adulti significa emanciparsi dalla tutela e dalla guida dei genitori, acquisire autonomia dalla famiglia, definire il proprio ruolo nella società e assumersene le responsabilità connesse. Rifletti su come famiglia, scuola e società possano oggi contribuire o ostacolare questo processo.