11/12/16 DAGLI INDICATORI AGLI INDICI, ALLO SCALING PASSANDO PER L’ANALISI DEI DATI Beba Molinari [email protected] CORSO • 6 incontri totali Indicatori, Indici, Scaling • 18 ottobre 2016 h. 14,00 - 17,00 • 20 ottobre 2016 h. 14,00 - 17,00 • 21 ottobre 2016 h. 10,00 - 13,00 Dal questionario tradizionale al questionario online • 15 novembre 2016 h. 14,00 - 17,00 • 17 novembre 2016 h. 14,00 - 17,00 • 18 novembre 2016 h. 10,00 - 13,00 INDICATORI, INDICI E SCALING 1 11/12/16 Da quale punto di vista? Aspetto speculativo Accenni a risvolti teorici Aspetto pratico Analisi dei dati Scaling Indicatori Indici Discuteremo di…. Scaling Indicatori Indici Iniziando dagli Indicatori, per discutere di Indici, argomenti da affrontare, anche, con la tecnica delle scale (Scaling) Prima degli Indicatori … un passo indietro Avete parlato delle variabili (nominale, ordinale e cardinale) Proprietà delle variabili à Operativizzazione Ma che cosa operativizziamo? Un concetto! Dipende dall’oggetto che si intende approfondire! u Concetti semplici (genere, titolo di studio) u Concetti più complessi (alienazione, resilienza, anomia etc.) 2 11/12/16 Passaggi: • Scomporre il concetto • Pensare che lo si deve misurare • Come si misura? Attraverso quali strumenti? (Osservabilità empirica) • INDICATORI Che cosa è? Un Indicatore è un concetto semplice, molto specifico, che deve essere traducibile in termini osservabili, strettamente legato a quello che più comunemente è chiamato come: Rapporto di indicazione (anche detto Rappresentazione semantica) Operativamente parlando: si deve passare da concetti generali fino a concetti specifici… Possiamo ridurre un concetto generale in un unico indicatore? Analisi dei dati • Apriamo una piccola finestra su di un altro argomento, strettamente connesso al precedente. • L’Analisi dei dati… come si rileva quel determinato indicatore, attraverso quali strumenti e quale tipo di dato ci serve? Questioni sulla fedeltà del dato. Analisi dei dati Indicatori 3 11/12/16 Tre questioni aperte… • Un duplice aspetto: da un lato un concetto (generale) non può essere esaurito da un solo indicatore (specifico), perché un indicatore può sovrapporti con una parte di un concetto e una parte di un altro concetto! • Potrebbe sembrare che un indicatore rilevi un certo tipo di concetto, ma in realtà è solo una conseguenza di un altro. Per questo si distingue tra parte indicante e parte estranea, per limitare eventuali errori. • Natura stipulativa: il ricercatore dovrà fare delle scelte Passaggi: Articolazione del concetto in dimensioni Scelta degli indicatori Operativizzazione Formazione degli INDICI INDICI • Concetti complessi = indici • Indice = è formato da più indicatori • Diventa una questione di riduzione del dato • Indice unidimensionale: ordina il concetto secondo un punteggio dalle caratteristiche ordinali o la misura arrivando ad un punteggio quasi-cardinale • Indice tipologico: classifica il concetto in tipi tra loro distinti e non graduabili (es. diversi tipi di celiaci). 4 11/12/16 Definizione operativa: • Insieme di regole e convenzioni che guidano la rilevazione dagli stati e la loro trasformazione per il successivo inserimento in una matrice dei dati • Ritorniamo quindi all’analisi dei dati!!! Paradigma lazarsfeldiano 1. Individuazione del concetto di partenza, considerato una rappresentazione mentale – imagery 2. Individuazione delle dimensioni del concetto (chiamate anche componenti) 3. Costruzione degli indicatori (specificandone il significato) 4. Ricostruzione delle informazioni in un Indice Analisi dei dati • Indicatori si operativizzano, principalmente, con questionario, in valutazione ad esempio oltre a questo strumento si utilizza spesso anche il brainstorming valutativo e il focus group. • Esempi in aula 5 11/12/16 LO SCALING Scaling • Scaling = tecnica delle scale • Senza rendercene conto le utilizziamo nella quotidianità per esprimere giudizi su comportamenti e opinioni. • approfondire proprietà non direttamente osservabili (anomia, resilienza, capitale sociale, etc.) • Come? • Attraverso quello che abbiamo chiamato “rapporto di indicazione” Per chiudere il cerchio… iniziato con gli indicatori e gli indici • Un concetto generale (es anomia) può essere operativizzato mediante un concetto specifico che viene chiamato indicatore, a questo legato da un “rapporto di indicazione” ossia di sovrapposizione parziale di significato. • Lo scaling serve per costruire buoni indicatori e indici! 6 11/12/16 Definizione • Una scala è un insieme coerente di elementi (Items) che sono considerati indicatori di un concetto più generale. • Normalmente misura degli Atteggiamenti, ma non solo. • Analisi dei dati: si traducono in forma numerica (punteggi cardinali) degli Items che altrimenti non sarebbero stati rilevati. • In realtà non sono realmente cardinali, bensì quasi- cardinali L’autonomia semantica delle risposte • Si presentano sotto forma di batteria di domande • Oppure di domanda singola • Ovviamente all’interno di un questionario formulato in modo più o meno strutturato…. Ma di questo parleremo a novembre Quando pensiamo allo scaling pensiamo alle: Batterie di domande! sono domande che essendo, tutte formulate nello stesso modo (stessa domanda introduttiva e stesse alternative di risposta, varia solo l’oggetto al quale si riferiscono), vengono presentate all’intervistato in un unico blocco. Obiettivi delle batterie: risparmiare spazio sul questionario e tempo dell’intervista, facilitare la comprensione del meccanismo di risposta, migliorare la validità della risposta e permettere al ricercatore di costruire indici sintetici che riassumono in un unico punteggio le diverse domande della batteria. Gli svantaggi: Pericolo che le riposte siano date a caso e che le risposte siano meccanicamente tutte uguali tra di loro. 7 11/12/16 Semanticamente autonome Es 1 Es 2 • Molto d’accordo • Molto • Abbastanza d’accordo • Abbastanza • Piuttosto contrario • Poco • Assolutamente contrario • Per niente • Variabili ordinali • Variabili ordinali Semanticamente autonome • Scale a 5 items (le più utilizzate) • Scale a 7 items • Scale a 3 items …... • Ma non c’è una regola prestabilita! • Domande con risposta a parziale autonomia semantica • Scale auto-ancoranti LE SCALE Esempi 8 11/12/16 Scaling • Scala Likert • Scalogramma di Guttman • Differenziale semantico • Test sociometrico • Scala di Rasch • Unfolding di Coombs • Scale unidimensionali e multidimensionali Likert • Rensis Likert psicometrista • Non è una sola scala, bensì sono scale additive • Le Likert sono utilizzate per attribuire un punteggio complessivo sulla base dei punteggi di singole prove à ad esempio: test • Solitamente le Likert si presentano con una serie di affermazioni per ognuna delle quali l’intervistato deve esprimere il proprio consenso attraverso una serie di alternative (come abbiamo visto possono essere 7, 5, etc.) Likert : come si costruisce una scala 1. Formulazione delle domande 2. Somministrazione delle domande 3. Selezione delle domande e determinazione del grado di conoscenza interna della scala 4. Controllo della validità e dell’unidimensionalità della scala 9 11/12/16 Modalità di risposta Cinque modalità Sette modalità Completamente d’accordo Completamente d’accordo Abbastanza d’accordo Abbastanza d’accordo Incerto Un po’ d’accordo Abbastanza in disaccordo Incerto Completamente in disaccordo Un po’ in disaccordo Abbastanza in disaccordo Completamente in disaccordo Cosa è possibile fare? Costruzione dell’indice Media semplice Media ponderata Scalogramma di Guttman • Louis Guttman (1844, 1947) • Le scale Likert hanno un problema di Unidimensionalità à quindi Guttman risponde nel seguente modo: Con una scala che si presenta come una sequenza di gradini dove l’items corrispondente ad una affermazione ha già all’interno quello precedente. Es. scala di Borgdus (1925) Lei sarebbe disposto ad avere un nero (coreano, giapponese, etc.) come: Visitatore nel suo paese Come vicino di casa Come amico personale Come sposo Costruzione dell’indice • Analisi delle risposte dicotomiche in base a accettazione/ rifiuto • Si indica con 1 la risposta positiva mentre con 0 quella negativa • Non è possibile misurare l’intensità delle posizioni dell’intervistato • Si usa, spesso, per gli studi riguardanti la distanza sociale 10 11/12/16 Differenziale semantico • Osgood, Suci e Tannenbaum (1957) • Finalità è quella di rilevare il significato che i concetti assumono per gli individui: che cosa ciò significa per me! • Si basa sull’associazione che l’intervistato instaura fra questo concetto ed altri concetti proposti in maniera standardizzata a tutti gli intervistati. • “il differenziale semantico è essenzialmente una combinazione di associazioni controllate e di procedure di scaling” (Osgood, Suci, Tannenbaum 1957, 80) Esempio classico di differenziale semantico Costruzione dell’indice • Prima alternativa: Si ipotizzano 7 posizioni alle quali si attribuisce un valore numerico. Si effettua la media dei punteggi ottenuti. • Il campo di variazione ha un minimo di 1 ed un massimo di 7. • Seconda alternativa: Si ipotizzano 7 posizioni alle quali si attribuisce un valore numerico. In questo caso si attribuisce zero alla posizione numero 4, ossia la mediana, valori -3 -2 -1 al versante connotato negativamente e +3 +2 +1 al versante positivo. Coloro che avranno zero saranno coloro che hanno un atteggiamento neutrale, mentre un valore positivo coloro che avranno un atteggiamento favorevole, mentre sfavorevole coloro che si posizionano nel versante negativo. 11 11/12/16 Il termomentro dei sentimenti • Nasce negli anni 60 dagli studi svolti nell’Università del Michigan nell’ambito dal gruppo che conduce studi sui sondaggi elettorali dal Survey Reserach Center. • Si basa anch’esso sulla scala auto-ancorante. • Si configura come un termomentro da zero a 100. L’indice del termometro dei sentimenti • L’intervistato posiziona una serie di oggetti lungo le varie gradazioni del termometro. • L’oggetto è un oggetto cognitivo (persone, gruppi, istituzioni, idee, etc) mentre lo stimolo è i sentimento da quantificare (ostilità, fiducia, soddisfazione, affetto, etc.) • Il punteggio complessivo è la media. • Le variabili prodotte sono variabili quasi cardinali Test sociometrico • Jacob Moreno 1940-1950 • Su piccoli gruppi • Oggi Facebook Software: ü Mode XL ü Ucinet ü Siena 12 11/12/16 Matrice casi per variabili Grazie dell’attenzione! [email protected] 13