VINORELBINA (ORALE) (07-04-2009) Specialità: Navelbine® (Pierre Fabre Pharma) Forma farmaceutica: ▪ 1 cps 20 mg - Prezzo: euro 68.69 ▪ 1 cps 30 mg - Prezzo: euro 103.04 ATC: L01CA04 Categoria terapeutica: Alcaloidi della vinca ed analoghi Fascia di rimborsabilità: H OSP-2 Indicazioni ministeriali: Carcinoma polmonare non a piccole cellule. Carcinoma mammario metastatico. Decisioni PTORV Data riunione: 07-04-2009 Decisione: Inserito con Nota Nota Ufficiale: Limitata all'uso in monoterapia per pazienti di età superiore al 65 anni che possono essere trattati con terapia domiciliare. (21.06.2005) Eliminata Nota di restrizione in data 07.04.2009 Commenti: (21.06.2005) L’efficacia della forma orale è supportata da un solo studio controllato nel carcinoma polmonare non a piccole cellule e da un unico studio non controllato nel carcinoma mammario metastatico. La forma orale, più costosa di quella iniettiva, rappresenta un vantaggio unicamente per i pazienti in monoterapia, poco numerosi, generalmente anziani, dato che la terapia palliativa tradizionale prevede che la vinorelbina venga associata ad un composto del platino per via endovenosa che non consente comunque un trattamento domiciliare. (07.04.2009) La Commissione sottolinea che la formulazione orale risulta ad oggi ancora molto più costosa della formulazione ev, ma la ritiene comunque utile nei casi in cui non sia prevista la concomitante somministrazione con chemioterapia endovena, per evitare l'accesso ospedaliero ai pazienti. La commissione decide pertanto di eliminare la nota restrittiva Scheda UVEF (09/11/2004) ANALISI DELLA LETTERATURA ( 09/11/2004) Il farmaco è inserito in PTORV nella formulazione ev ed è indicato nel trattamento del carcinoma polmonare non a piccole cellule e del carcinoma mammario metastatico. La nuova formulazione è inserita in classe H ma, a differenza della formulazione ev ad esclusivo uso ospedaliero, può essere prescritta sul territorio con ricetta non ripetibile. Il farmaco si è dimostrato una delle terapie di scelta nel trattamento del carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) in associazione a cisplatino o carboplatino (1). La chemioterapia palliativa per gli stadi avanzati del NSCLC consiste, di norma nella combinazione di un composto del platino (cisplatino o carboplatino) con altri agenti quali la vinorelbina, la gemcitabina o un taxano. Questo regime terapeutico dà una percentuale di risposta di circa il 20% e una sopravvivenza media di 8 mesi in pazienti con buon performance status (2). Il farmaco è anche indicato da solo o in associazione ad altri chemioterapici nel trattamento del carcinoma della mammella in fase avanzata (1). La formulazione orale della vinorelbina presenta un rapido assorbimento e una biodisponibilità dal 26 a 45% (1). È prevista un’unica somministrazione settimanale per entrambe le vie di somministrazione. Il dosaggio 80 mg/m2 os è equivalente a 30 mg/m2 ev e 60 mg/m2 os a 25 mg/m2 ev. Efficacia clinica e tollerabilità Carcinoma polmonare non a piccole cellule L’unico studio che ha confrontato la formulazione orale vs la formulazione ev è un trial multicentrico di fase II nel carcinoma polmonare non a piccole cellule di stadio IIIb e IV. Centoquindici pazienti, non trattati precedentemente con chemioterapici, sono stati randomizzati in rapporto 2:1 a vinorelbina formulazione orale 60 mg/m2/settimana per le prime 3 settimane, seguito da 80 mg/m2/settimana in assenza di neutropenia severa, o vinorelbina formulazione ev 30 mg/m2/settimana. Il tempo medio di sopravvivenza senza progressione della malattia è stato 3.2 mesi per la formulazione os vs 2.1 per la formulazione ev e la sopravvivenza media totale 9.3 mesi vs 7.9. Nella popolazione intention to treat non è stata registrata nessuna risposta completa, mentre una risposta parziale si è registrata nel 12% dei pazienti in trattamento per os e nell’11% dei pazienti in trattamento ev. Gli effetti avversi ematologici sono risultati maggiori con la formulazione ev; una neutropenia di grado III-IV si è manifestata nel 62% dei pazienti trattati con vinorelbina ev vs il 46% di quelli trattati con vinorelbina per os. Gli effetti avversi gastrointestinali sono risultati, invece, più frequenti per la formulazione orale rispetto alla parenterale: nausea (83% vs 46%), diarrea (40% vs 14%) e vomito (65% vs 19%) (3). Gli altri studi pubblicati sul trattamento del carcinoma del polmone non a piccole cellule, sono non controllati, in aperto. Un primo studio condotto all’inizio degli anni ’90 ha arruolato 163 pazienti con NSCLC di stadio IV non precedentemente trattati con terapia chemioterapica. Il trattamento prevedeva 100 mg/m2/settimana di vinorelbina orale o 80 mg/m2/settimana nei pazienti precedentemente trattati con radioterapia. La dose è stata poi ridotta di 40 mg/m2/settimana poiché era stata osservata una granulocitopenia di grado IV in circa 1/4 dei primi 25 pazienti trattati. I pazienti hanno ricevuto in media 11 dosi e sono rimasti nello studio in media per 14 giorni. Una risposta complessiva del 14.5% è stata registrata nei 138 pazienti con malattia misurabile (in un solo paziente è stata registrata una risposta completa). Tra i pazienti con malattia valutabile il 16.7% ha mostrato una regressione. Ad 1 anno di follow-up la sopravvivenza era del 22%. L’effetto collaterale principale è stato la neutropenia: complessivamente il 40% dei pazienti ha sviluppato leucopenia di grado III-IV e il 48% granulocitopenia di grado III-IV. I principali effetti avversi non ematologici registrati, di grado prevalentemente lieve o moderato, sono stati nausea, vomito, diarrea, stomatite e alopecia (4). Un secondo studio di fase II, ha valutato la parziale sostituzione di vinorelbina endovenosa con la formulazione orale, in associazione a cisplatino. Gli end-point scelti erano la percentuale di risposta, il profilo di sicurezza, la sopravvivenza libera da progressione, la sopravvivenza totale e la qualità della vita nei pazienti con NSCLC avanzato (stadio IIIb-IV). Cinquantasei pazienti naïve per la chemioterapia hanno ricevuto cisplatino 100 mg/m2 e vinorelbina ev 25 mg/m2 al primo giorno seguita da vinorelbina orale 60 mg/m2 nei giorni 8, 15 e 22. La percentuale di risposta è stata del 30% nella popolazione intention to treat e 33% nei pazienti valutabili. La sopravvivenza libera da progressione e la sopravvivenza totale è stata in media rispettivamente di 5.5 mesi e 8.9 mesi. Anche in questo caso la neutropenia è stata il principale effetto collaterale ematologico, che si è verificato nell’88% dei pazienti (73% di grado III-IV). Tra gli effetti avversi non ematologici la tossicità gastrointestinale si è verificata con frequenza maggiore (5). Anche il terzo studio non controllato di fase II ha valutato l’uso alternato di vinorelbina ev e os in associazione a carboplatino nel carcinoma del polmone non a piccole cellule di stadio IIIb–IV. Cinquantadue pazienti, che non avevano precedentemente ricevuto trattamento chemioterapico, sono stati trattati con vinorelbina ev 25 mg/m2 in associazione a carboplatino somministrato al dosaggio necessario a produrre una AUC di 5 mg/ml/min, al giorno 1 ogni 3 settimane; la vinorelbina os è stata somministrata al dosaggio di 60 mg/m2 al giorno 8 di ogni ciclo. Il dosaggio poteva essere modificato a seconda della tossicità ematologica e non. In media sono stati somministrati 4 cicli e complessivamente sono risultati valutabili 44 pazienti. Nella popolazione intention to treat, 8 pazienti (15%) hanno ottenuto una risposta parziale. La sopravvivenza media libera da malattia è stata di 5.1 mesi, la sopravvivenza complessiva di 9.3 mesi. La neutropenia è stata osservata nel 78% dei pazienti valutabili per il profilo di sicurezza (grado III e IV 10% e 43% rispettivamente). Tra gli effetti tossici non ematologici sono stati riscontrati nausea, vomito, costipazione, diarrea, alopecia (6). Carcinoma della mammella Nel carcinoma mammario localmente avanzato o metastatico è presente in letteratura uno studio non controllato su 64 pazienti in cui vinorelbina os viene usata in prima linea. Il farmaco è stato somministrato al dosaggio di 60 mg/m2/settimana per la prima settimana e successivamente aumentato a 80 mg/m2/settimana soltanto se non si verificava nessun episodio di neutropenia di grado IV o non più di uno di grado III. La percentuale complessiva di risposta è stata del 31% nei 58 pazienti valutabili (6.9% completa e 24.1% parziale). Nella popolazione intention to treat (64 pazienti) la percentuale di risposta è stata del 30% e la sopravvivenza libera da malattia è stata in media di 17.4 settimane. Anche in questo caso, gli episodi principali di tossicità sono di tipo ematologico: neutropenia è stata registrata nel 70% dei pazienti (di grado III e IV nel 21.9% e 17.2% dei pazienti rispettivamente) (7). Conclusioni I dati a supporto della nuova formulazione orale di vinorelbina derivano principalmente da studi non controllati. L’unico studio controllato, che ha confrontato la formulazione os vs la formulazione ev nel carcinoma polmonare non a piccole cellule di stadio III e IV, ha mostrato uguale efficacia e un profilo di tollerabilità ematologica migliore per la formulazione orale; viceversa la tossicità gastrointestinale è risultata maggiore per la nuova formulazione (in particolare la frequenza degli episodi di nausea, diarrea e vomito è risultata nettamente superiore). L’efficacia della formulazione orale nel carcinoma polmonare è stata anche valutata da alcuni studi non controllati di bassa numerosità che prevedevano l’uso alternato di vinorelbina ev e os in associazione ad un derivato del platino. I dati a supporto della formulazione orale per il carcinoma della mammella derivano da un unico studio non comparativo di bassa numerosità. La formulazione orale costa più del doppio di quella ev a fronte di un’uguale efficacia, ma maggiore tossicità gastrointestinale. Inoltre, il paziente potrebbe trarre dei vantaggi in termini di compliance soltanto quando il farmaco non viene associato ad altre terapie chemioterapiche somministrate per via endovenosa. BIBLIOGRAFIA: 1. Drugdex Micromedex vol 123; 1° trimestre 2005. 2. Schiller JH, et al. N Engl J Med 2002; 346: 92-98. 3. Jassem J, et al. Ann Oncol 2003; 14: 1634-1639. 4. Vokes EE, et al. J Clin Oncol 1995; 13: 637-644. 5. Jassem J, et al. Ann Oncol 2003; 14: 1634-1639. 6. O’Brien MER, et al. Ann Oncol 2004; 15: 921-927. 7. Freyer G, et al. J Clin Oncol 2003; 21: 35-40. Aggiornamento al 07/04/2009 Nessuna tra le linee guida più autorevoli, per il trattamento del carcinoma mammario metastatico e del carcinoma polmonare non a piccole cellule, fa riferimento alla formulazione orale di vinorelbina. Le recenti linee guida dell'ESMO per il trattamento del carcinoma polmonare non a piccole cellule, raccomandano l'uso di vinorelbina, gemcitabina o un tassano in associazione a chemioterapia a base di platino al fine di prolungare la sopravvivenza di pazienti allo stadio IV di malattia ma con buon performance status (livello di raccomandazione I, A) [1]. Le linee guida della stessa società per il trattamento del carcinoma mammario metastatico raccomandano, nel caso di tumori HER2 negativi, diversi regimi terapeutici in mono o politerapia, affermando che non ci sono dati a supporto di uno schema più efficace rispetto agli altri. Secondo tali linee guida la vinorelbina può essere utilizzata da sola o in associazione a capecitabina [2]. Per i tumori HER2 positivi le linee guida raccomandano l'uso di trastuzumab da solo o in associazione ad antracicline. Recentemente sono stati pubblicati numerosi studi per vinorelbina orale nelle due diverse indicazioni. Per il carcinoma polmonare non a piccole cellule vinorelbina è stata valutata soprattutto in associazione a regimi a base di platino. Gli studi hanno arruolato per lo più pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule di stadio III o IV, non operabile o ricorrente dopo precedente operazione, mai precedentemente trattati con altri regimi chemioterapici. L'unico studio di fase III, non ancora pubblicato, ha valutato l'efficacia dell'associazione costituita da vinorelbina iniettabile al giorno 1 e orale al giorno 8 in combinazione con cisplatino, rispetto all'associazione di cisplatino con docetaxel. I risultati hanno dimostrato che le due associazioni hanno raggiunto livelli simili di efficacia in termini di sopravvivenza globale, tempo alla progressione e tassi di risposta e hanno riportato un profilo simile e accettabile di tollerabilità (vedi dettagli in tabella) [3]. In uno studio sono stati trattati 53 pazienti con cisplatino in regime trisettimanale e vinorelbina in formulazione endovenosa in alternanza a quella orale [4]. Al termine di 4 cicli di questa terapia, che costituivano la fase di induzione, i pazienti sono stati trattati con vinorelbina orale (vedi dettagli in tabella). I risultati dello studio hanno riportato una sopravvivenza globale media di 10 mesi, un tempo alla progressione di 6 mesi ed un grado di tossicità relativamente moderato. Due studi di fase due, dal disegno simile, hanno valutato l'efficacia dell'associazione di cisplatino o carboplatino, somministrati ogni 21 giorni, e vinorelbina orale alla dose di 60-80 mg/m2, per 4 cicli di 3 settimane, a seguito dei quali i pazienti che erano rimasti stabili alla terapia o che avevano dimostrato un miglioramento venivano trattati con terapia di sola vinorelbina orale (vedi dettagli in tabella). [5,6] Nello studio con cisplatino i risultati hanno dimostrato una sopravvivenza media di 10 mesi e moderati effetti collaterali (soprattutto neutropenia). Nello studio in associazione a carboplatino la sopravvivenza media è stata di 9,7 mesi e la sopravvivenza libera da progressione è risultata di 4.3 mesi. Un ulteriore studio è andato a valutare la preferenza dei pazienti rispetto alle due formulazioni di vinorelbina, orale ed endovenosa [7]. Si tratta di uno studio cross-over in cui 61 pazienti sono stati randomizzati a ricevere: carboplatino nel giorno 1 e vinorelbina endovena nei giorni 1 e 8 per 2 cicli di 21 giorni, seguiti da altri 2 cicli di terapia con carboplatino e vinorelbina orale, o viceversa. I pazienti che non avevano riscontrato progressione della patologia dopo 4 cicli potevano scegliere di proseguire con la terapia orale o endovenosa di vinorelbina. Il 74% dei pazienti hanno espresso preferenza nei confronti della formulazione orale, indicando come motivazioni una minor incidenza di effetti collaterali e una miglior qualità della vita. La combinazione di vinorelbina orale e cisplatino, seguita da un regime in cui ai due trattamenti venivano aggiunte sedute di radioterapia, è stata valutata in un trial su 56 pazienti con NSCLS di stadio III. In questo studio la sopravvivenza globale è stata di 23.4 mesi e la sopravvivenza libera da progressione di 17.2 mesi (vedi dettagli in tabella). Per il carcinoma mammario metastatico recenti studi hanno valutato l'efficacia di vinorelbina orale in associazione a trastuzumab o capecitabina. Uno studio ha valutato l'efficacia di vinorelbina orale 55 mg/m2 somministrata al giorno 1 e al giorno 3 in associazione a trastuzumab 6 mg/kg in cicli di 3 settimane su 37 pazienti con carcinoma mammario avanzato con sovraespressione del gene HER2 [9]. A seguito del trattamento 2 pazienti hanno raggiunto una risposta completa, 14 pazienti una risposta parziale, 17 pazienti non hanno avuto alcun miglioramento e 4 hanno avuto progressione della patologia (vedi dettagli in tabella). L'efficacia di questa associazione è stata valutata anche in uno studio osservazionale realizzato su 30 pazienti che hanno ricevuto vinorelbina orale 60 mg/m2 nei giorni 1 e 8 e trastuzumab 6mg/kg in cicli di 3 settimane [10]. Dopo un periodo di osservazione di 20 mesi il 18% dei pazienti ha raggiunto una risposta completa e il 50% ha avuto una remissione parziale, il tempo medio di progressione è stato di 9 mesi. Le forme principali di tossicità sono risultate essere la neutropenia e la nausea (vedi dettagli in tabella). Un ulteriore studio, disponibile solo in forma di abstract, ha comparato l'efficacia di vinorelbina nella formulazione endovenosa e nella formulazione orale in associazione a trastuzumab [11]. La risposta globale è risultata dell'86% (95 IC 75%-92%) nel gruppo trattato con terapia iniettiva e dell'84% (95% IC 63%-93%) nel gruppo trattato con terapia orale; la sopravvivenza media è stata di 34 e 31 mesi rispettivamente, dimostrando così l'efficacia sovrapponibile delle due formulazioni. L'efficacia dell'associazione di vinorelbina orale e capecitabina è stata valutata da uno studio clinico in aperto su 52 pazienti con carcinoma mammario metastatico [12]. Vinorelbina è stata somministrata alla dose di 60 mg/m2 nei giorni 1, 8 e 15 e capecitabina 1.000 mg bid è stata somministrata dal giorno 1 al 14, in cicli ripetuti ogni 3 settimane. Il tasso di risposta (completa più parziale) è risultato essere del 44,2% (95% IC, 30,5-58,7), la sopravvivenza libera da progressione è stata di 8,4 mesi e la sopravvivenza globale media di 25,8 mesi. Anche in questo caso la neutropenia è stata la forma di tossicità più diffusa. Un'altro studio ha valutato l'efficacia di quest'associazione su 55 pazienti con carcinoma mammario metastatico HER2 negativo, mai precedentemente trattate con chemioterapia [13]. Vinorelbina è stata somministrata alla dose di 80 mg/m2 (dopo un primo ciclo a 60 mg/m2) nei giorni 1 e 8 e capecitabina alla dose di 1.000 mg bid dal giorno 1 al 14. I risultati del follow up a 35 mesi hanno riportato una durata media della risposta di 7 mesi (95% IC, 6-12), una sopravvivenza libera da progressione di 8,4 mesi (95% IC, 6-10). Infine, un altro studio pubblicato solo in forma di abstract, ha utilizzato uno schema analogo che prevedeva l'associazione di vinorelbina orale 60mg/m2 somministrata al giorno 1 e 8 più capecitabina 1.000mg bid per 14 giorni in cicli da 21 giorni [14]. In questo studio su 84 pazienti che hanno affrontato una media di 6 cicli, 46 pz hanno raggiunto una risposta oggettiva, 11 hanno raggiunto una risposta completa e 35 pz una risposta parziale. Il follow up medio è stato di 9,7 mesi. Studi per l'indicazione: carcinoma polmonare non a piccole cellule. Referenza Pazienti e trattamento Martoni A.A. Lung Cancer 2008 [4] 53 pz con NSCLC. Trattamento: -VNR ev 25 - 30mg/m2 + CDDP ev 80mg/m2 nel gg 1 -VNR os 60-80 mg/m2 nel gg 8 4 cicli di 21 gg, a seguito dei quali: -VNR os 80mg/m2 nei gg 1 e 8 in cicli di 21 gg. Jensen L.H. Lung Cancer 2008 [7] 61 pz con NSCLC. Gruppo A: - CBDCA ev gg 1 + VNR ev 30 mg/m2 gg 1 e 8 per 2 cicli di 21 gg - CBDCA ev gg 1 + VNR os 80 mg/m2 gg 1 e 8 per 2 cicli di 21 gg - CBDCA ev gg 1 + VNR os o ev a scelta gg 1 e 8 per 2 cicli di 21 gg Gruppo B: invertiti i primi 4 cicli rispetto al gruppo A, rimangono uguali gli ultimi 2 cicli. De Lena M. Lung Cancer 2005 [5] 56 pz con NSCLC. Trattamento: - CDDP ev 80 mg/m2 gg 1 + VNR os 60-80 mg/m2 gg 1 e 8 per 4 cicli di 21 gg per i pz stabili o rispondenti alla terapia: - VNR os 60-80 mg/m2 a settimana. Disegno/ Fase Non controllato/ II RCT, in aperto, cross-over / II Non controllato, multicentrico / II Risultati principali d'efficacia Risultati sicurezza TTP, OS, OR OR: 2% CR, 38% PR, 30% SD, 21% PD e 9% non valutabili. TTP mediano: 6 mesi OS mediano: 10 mesi. Neutropenia G3-4: 23% nella fase di induzione; 24% nella fase di consolidamento. Eventi avversi, non di natura ematologica, di grado 3 e 4 sono stati: nausea, vomito e neurotossicità in 3 pz nella fase di induzione. 0 1° preferenza dei pazienti 2° RR e OS 1°. VNR ev 26%; VNR os 74% (p<0.001) 2°. PR: VNR ev 29%; VNR os 17%. OS:11.4 mesi (nessuna differenza tra i gruppi). Leucopenia G3-4: 52% VNR ev; 10% VNR os (p=0.001) Rischio di ospedalizzazione per neutropenia febbrile: 10% VNR ev e os (p=0.97) 1 1° RR. 2° PFS, OS mediana 1°. PR: 26.5%; SD: 44.9%. 2°. PFS: 4.2 mesi (95% IC 2.8-6); OS: 10 mesi (95% IC 7.4-14). Tossicità soprattutto di tipo ematologico. Neutropenia G3-4: 29.1%. Eventi avversi, non di natura ematologica, maggiormente registrati sono stati: nausea, vomito e fatica. 1 Misure esito di principali di Jadad score* Reck M. Lung Cancer 2008 [6] 56 pz con NSCLC. Trattamento: - CBDCA ev AUC 5 gg 1 + VNR os 60-80 mg/m2 gg 1, 8 e 15, per 4 cicli di 21 gg. per i pz stabili o rispondenti alla terapia: - VNR os 60-80 mg/m2 a settimana. Krzakowski M. J Thorac Oncol 2008 [8] 54 pz con NSCLC di stadio IIIA/IIIB. Trattamento: fase di induzione: - CDDP ev 80 mg/m2 gg 1 + VNR os 60-80 mg/m2 gg 1 e 8, per 2 cicli di 21 gg successivamente pz senza progressione: - CDDP ev 80 mg/m2 gg 1 + VNR os 40 mg/m2 gg 1 e 8 per 2 cicli di 21 gg e concomitante radioterapia per 6,5 settimane. Tan, J Thorac Oncol 2007 (abstract) [3] 350 pz con NSCLC. Randomizzati a ricevere: - CDDP ev 80 mg/m2 + VNB ev 25-30 mg/m2 gg 1 e VNB os 6080 mg/m2 gg 8 in cicli di 21 gg -CDDP ev 75 mg/m2 gg 1 + DTX 75 mg/m2 gg 1 ogni 21 g Massimo di 6 cicli Non controllato, multicentrico / II Non controllato, multicentrico / II RCT, con controllo attivo, in aperto / III 1° RR 2° PFS, OS mediani, durata risposta 1° OR 2° PFS, OS mediani durata risposta TTF, OS, PFS, OR 1°. PR: 17.9%; SD: 55.4%; DC: 73.2% PD:21.4% 2°. Durata media della risp: 4.1 mesi (95% IC 3.2-10.7) PFS: 4.3 mesi (95% IC 3.1-5.1) OS: 9.7 mesi (95% IC 7.7-11.9) Pz trattati con chemio + radioterapia: 1°. CR: 1,9%, PR: 51,9%, SD: 37%, PD: 5.6%. 2°. PFS: 12,6 mesi (95% IC 9,6 - 16,4) OS: 23,4 mesi (95% IC 17,6 29,8) durata media della risp: 17,2 mesi (95% IC 12,6 30,2). TTF: VC 3.2 mesi; DC 4.1 mesi (p=0.19) OR: VC 27.4%; DC 27.2% PFS: VC 4.9 mesi; DC 5.0 mesi (p=0.98) OS: VC 9.9 mesi; DC 9.8 mesi (p=0.66) Neutropenia G3-4: 67.9% nella fase di induzione; 37.1% nella fase di consolidamento. Tossicità di tipo non-ematologico si è riscontrata soprattutto durante il periodo di combinazione: nausea e vomito G3 in 7.3% dei pz. Fase di concomitante chemio-radioterapia: neutropenia G3 8.5% associata nel 2.1% dei casi ad infezione. Neutropenia G3-4: VC 23.3%; DC 28.2%. Neutropenia febbrile: VC 10.5%; DC 5.2% Tossicità non di tipo ematologico: alopecia G1-2: VC 35.5%; DC 58.1% fatica G3-4: VC 5.8%; DC 6.3% diarrea G3-4: VC 2.1%; DC 5.8% 1 1 Non disponibil e Studi per l'indicazione: carcinoma mammario metastatico. Referenza Catania C. et al, Annals of Oncology 2007;18:1969-1975 [9] Bartsch R. et al, Breast cancer Res Treat 2007; 102:375-381 [10] Bernardo G. et al, Eur J Cancer 2008; 6 (7), poster 418. [abstract] [11] Nolè F. et al, Cancer Chemother Pharmacol 2009; 31 gennaio 2009 [Epub ahead of print] [12] Tubiana-Mathieu N. et Pazienti trattamento e Disegno fase 37 pz con carcinoma mammario metastatico HER2 positivo trattati con 286 cicli: T 6 mg/kg i.v. il giorno 1, ogni 3 settimane + VNR 55 mg/m2 o.s. il giorno 1 e 3 ogni 3 settimane Numero medio di cicli: 7 (1-16) 30 pz con carcinoma mammario metastatico Her2 positivo trattati con: VNR 60 mg/m2 o.s. il giorno 1, 8 ogni 3 settimane + T 6 mg/kg i.v. il giorno 1, ogni 3 settimane Durata 20 mesi 83 pz con carcinoma mammario metastatico Her2 positivo trattati con: T 2 mg/kg i.v. + VNR 25 mg/m2 /settimana i.v. per 4 settimane (n= 58) oppure V 60 mg/m2/settimana o.s. (n=25) Non controllato/ II Analisi PP 52 pz con carcinoma mammario metastatico trattati con: VNR 60 mg/m2 o.s. il giorno 1, 8 e 15 ogni 3 settimane + C 1000 mg/m2 o.s due volte al giorno dal gg 1 a 14 ogni 3 settimane 55 pt. con carcinoma e Misure primarie di esito Risultati principali efficacia 1°% OR (CR + PR) 2°: TTP % OR 43% dei pz (2 pz con RC e 14 con RP) [IC 95%, 27-61] TTP mediano: 8.9 mesi (2-27 mesi) d' Risultati principali di sicurezza Principali eventi avversi di ogni grado, valutati secondo i criteri NCI-CTC: leucopenia (51%), neutropenia (48%), anemia (27%), nausea (62%), senso di fatica (43%), vomito (34%), aumento ALT/AST (19%), sindrome manopiede (8%). Solo un pz ha riportato tossicità cardiaca di grado 2. jadad score* 1 Studio osservazional e % OR TTP mediano CR: nel 18% RP: nel 50% TTP: 9 mesi (IC 95%; 7.63-10.27) Eventi avversi di grado 3, secondo la classificazione WHO: nausea/vomito (3%), neutropenia (7%), trombocitopenia (3%), insufficienza renale (3%). 3 pz hanno riportato neutropenia di grado 4. 2 casi di neutropenia febbrile Non controllato/ II % OR TTP OS In entrambi i gruppi sono stati somministrati almeno 3 cicli di terapia. L'incidenza di ADE è sovrapponibile fra i due bracci. Non disponibil e Non controllato/ II analisi ITT 1°% OR (CR + PR) 2°: PFS, OS mediani % OR simile con VNR o.s. (86%; RC 10.3%, RP 75.8%) o con VNR i.v. (84%; RC 16%, RP 68%) TTP mediano: 12 mesi per entrambi i gruppi OS mediano: 34 mesi per il gruppo trattato con V infusionale vs. 31 mesi per il gruppo trattato con la forma orale % di risposta nel 44% dei pz (2 pz con RC e 21 con RP) [IC 95%, 30-59] PFS: 8.4 mesi (IC 95%, 4.8-9.9) OS: 25.8 mesi (IC 95%, 21.6-33.6) Principali eventi avversi di ogni grado, valutati secondo i criteri NCI-CTC: leucopenia (76.9%), neutropenia (76.9%), trombocitopenia (28.8%), anemia (86.5%), nausea (75%), senso di fatica (71.2%), vomito (46.2%), sindrome mano-piede (36.5%), trombosi (9.6%) Un caso di neutropenia febbrile. 1 Non % OR Dopo Eventi avversi più frequenti di grado 3/4, Non 33.5 mesi di 0 al, Ann Oncol 2008;17 (8): 226, viii68abstract 150 [13] mammario metastatico controllato/ PFS follow-up: secondo i criteri NCI-CTC: neutropenia (6%), disponibil Her2 negativo trattati II RC: 2% nausea (4%), diarrea (4%), sindrome manoe ogni 3 settimane con cicli analisi ITT RP: 50% piede (4%), trombosi/embolismo (4%) di : PFS mediano: 8.4 VNR 80 mg/m2o.s. il mesi giorno 1 e 8 + C 1000 mg/m2 2 volte/die (dal giorno 1 a 14) Finek J. et al, JCO 84 pt. con carcinoma Non %OR Dopo 9.7 mesi di Eventi avversi più frequenti di grado 3/4, Non 2006; 24 (18S): mammario metastatico: controllato/ TTP follow-up: secondo i criteri NCI-CTC: neutropenia (5%), disponibil 10605 [14] VNR 60 mg/m2 o.s. il II RC: 13% neutropenia febbrile (5%), vomito (7%) e giorno 1 e 8 + C 1000 analisi ITT RP: 42% mg/m2 2 volte/die i giorni TTP mediano: 6.7 1-14 in cicli di 21 gg mesi * Punteggio Jadad scale: si basa sul presupposto che i 3 elementi principali che devono essere riportati per avere maggiori garanzie sulla buona qualità di uno studio clinico siano la randomizzazione, la condizione di cecità e la gestione dei drop-out. Non disponibile: lo studio è pubblicato solo in forma di abstract oppure è stato reperito solo in abstract e non full-text. VNR: vinorelbina. CDDP: cisplatino. OR: risposta oggettiva. CR: risposta completa. PR: risposta parziale. SD: patologia stabile. DC: malattia controllata PD: progressione della patologia. PFS: sopravvivenza libera da progressione OS: sopravvivenza globale CBDCA: carboplatino RR: tassi di risposta DTX: docetaxel TTF: tempo al fallimento del trattamento VC: vinorelbina + cisplatino DC: docetaxel + cisplatino T: trastuzumab C: capecitabina NCI-CTC: National Cancer Institute - Common Toxicity Criteria Altri report di HTA Il rapporto di HTA della Autorità Sanitaria Francese (HAS; Haute Autorité de Santé) esprime parere favorevole al rimborso del farmaco [15]. La commissione conclude che la formulazione orale di Vinorelbina permette di condurre il trattamento domiciliare senza ricorso alla perfusione e ciò apporta un miglioramento importante (livello II). A questo stadio di malattia evitare l'ospedalizzazione e un trattamento doloroso rappresentano miglioramenti di importanza evidente. Il report dello Scottish Medicine Consortium ha approvato il farmaco nel trattamento del carcinoma polmonare non a piccole cellule di stadio III o IV. Tale formulazione rappresenta un'alternativa alla formulazione iniettiva che, anche se più costosa, può apportare benefici in termini di dispensazione del servizio sia per il paziente e per la struttura sanitaria [16]. COSTO all’ospedale di un ciclo di terapia COSTO all’ospedale di un anno di terapia PRICIPIO ATTIVO DOSAGGIO da scheda tecnica Vinorelbina orale 60 mg/m² in un’unica somministrazione settimanale per i primi 3 cicli, 80 mg/m² in un’unica somministrazione settimanale per i cicli successivi. € 171,75 per i primi 3 cicli di terapia € 218,59 per i cicli successivi € 11.226,16 Vinorelbina EV 25-30 mg/m² in un’unica somministrazione settimanale. € 76,24 € 3.964,48 NOTE Per il calcolo del prezzo è stata considerata una superficie corporea di 1,8 m². Per i cicli da 60mg/m² è stato considerato il consumo di 3 fl da 30 mg e 1 fl da 20 mg, per i cicli da 80 mg/m² è stato considerato il consumo di 4 cps da 30 mg e 1 cps da 20 mg. Per il calcolo del prezzo è stata considerata una superficie corporea di 1,8 m². E’ stata considerata una dose media di 50 mg per singola somministrazione (1 fl da 50mg). Bibliografia: 1. D'Affario G. et al, Ann Oncol 2008; 19 (suppl 2): ii39-ii40 2. Kataja V. et al, Ann Oncol 2008; 19 (suppl 2): ii11-ii13 3. Tan et al, J Thorac Oncol 2007;2 (8) suppl. 4, p S451 4. Martoni A.A. Lung Cancer 2008; 60,387-392 5. De Lena M, Lung Cancer 2005; 48: 129-135 6. Reck M, Lung Cancer 2008 (article in press) 7. Jensen L. H. et al, Lung Cancer 2008; 62:85-91 8. Krzakowsky M et al, J Thor Oncol 2008; 3 (9):994-1002. 9. Catania C. , Ann Oncol 2007; 18:1969-1975 10. Bartsch R. et al, Breast cancer Res Treat 2007; 102:375-381 11. Bernardo G. et al, Eur J Cancer 2008; 6 (7), poster 418. [abstract] 12. Nolè F. et al, Cancer Chemother Pharmacol 2009; 31 gennaio 2009 [Epub ahead of print] 13. Tubiana-Mathieu N. et al, Ann Oncol 2008;17 (8): 226, viii68-abstract 150 14. Finek J. et al, JCO 2006; 24 (18S): 10605 15. www.has-sante.fr (accesso del 30/03/2009) 16. www.scottishmedicines.org.uk SINTESI Aggiornamento al 07/04/2009 Gli studi segnalati dai richiedenti a supporto della richiesta di modifica della nota limitativa PTORV per vinorelbina orale sono principalmente di fase II, non controllati. Relativamente all'indicazione del NSCLC gli unici studi di confronto sono uno studio di cross-over controllato di confronto tra vinorelbina ev e os che ha mostrato una netta preferenza dei pazienti per la formulazione orale, con una inferiore % di risposta per la formulazione orale ma nessuna differenza in termini di sopravvivenza globale. Leucopenia si è verificata più frequentemente nel gruppo trattato con vinorelbina ev. Un secondo studio ha confrontato l'associazione cisplatino+vinorelabina ev al giorno e os il giorno 8 vs trattamento cisplatino ev+docetaxel ev. Non si sono osservate differenze statisticamente significative tra i gruppi.