ADORAMUS TE CHRISTE Mottetto a 4 vd. e basso continuo di Quirino Gasparini (erroneamente attribuito a W. A. Mozart) GASPARINI, Quirino. - Nacque a Gandino in provincia di Bergamo il 24 ott. 1721, come risulta dal Liber baptizatorum quartus, n. 2076, cc. 222v-223r della locale basilica di S. Maria Assunta, e fu battezzato il 31 dello stesso mese; fu figlio di Francesco (c. 1673-1746) e Anna Sesini. Dopo avere studiato con G.A. Fioroni, maestro di cappella del duomo di Milano, il G. fu allievo di padre G.B. Martini. L'epistolario di questo, custodito nella Biblioteca del Conservatorio di Bologna (Biblioteca del Civico Museo bibliogr. musicale), comprende ancora circa quaranta lettere del G., che con padre Martini si sarebbe poi ritrovato nel 1760 nella commissione per l'attribuzione del posto di maestro di cappella di S. Petronio a Bologna, con N. Porpora, G.B. Casali, maestro di cappella della basilica di S. Giovanni in Laterano a Roma e altri. Nel 1751 il G. (ordinato sacerdote a Bergamo il 18 sett. 1745), divenne membro dell'Accademia filarmonica di Bologna, superando l'esame di ammissione con una antifona a 5 voci dal titolo Exi cito in plateas, tuttora ivi conservata in partitura autografa. Violoncellista e compositore l'attività del G. si svolse esclusivamente in Italia, articolata tra le città di Vercelli, dove fu chiamato nel 1758, Bergamo, città nella quale ricoprì con scarso successo il ruolo di maestro di cappella in S. Maria Maggiore dal 1759 al 1760, in seguito Brescia, Venezia, dove pure fu maestro di cappella, e infine Torino, come maestro della cappella di corte, incarico che, secondo lo Schmidl, avrebbe ricoperto dal 1749 al 1770, pur apparendo improbabile che potesse sostenere contemporaneamente due incarichi di tale impegno, l'uno a Bergamo e l'altro a Torino. Sempre secondo lo Schmidl, nel 1776 il G. sarebbe divenuto maestro di cappella della cattedrale di Torino, mentre secondo altri (Riemann) questa data dovrebbe essere anticipata al 1760, perdurando in tale incarico fino al 1770. Risale a quell'anno l'incontro con Ch. Burney a Torino, nel corso del viaggio di quest'ultimo attraverso l'Italia. Il G. sembra avere ottenuto maggiori riconoscimenti in qualità di autore, piuttosto che come esecutore. Relativamente recente risulta la definitiva attribuzione al G. di un Adoramus te, Christe sostenuta nel 1922 da H. Spies, maestro di cappella a Salisburgo: fino ad allora la composizione era stata considerata opera di W.A. Mozart, catalogata tra le sue opere con il numero d'ordine K. 327. In realtà sarebbe stato Leopold Mozart a riprodurre il brano dal manoscritto del G., secondo quanto affermò W. Plath nel 1962 (cfr. The New Grove Dictionary). W.A. Mozart fu allievo di contrappunto del Martini nel 1770. Il G. e i Mozart si incontrarono, al più tardi nel 1771 a Torino, secondo quanto afferma M.-Th. Bouquet (1986). Il G. morì a Torino il 26 sette. 1778. Il G. fu compositore prolifico, in particolare per quanto attiene al campo della musica sacra; si dedicò con profitto anche alla musica strumentale e operistica. Del G. operista si ricordano: Artaserse (P. Metastasio, Milano 1756); Mitridate (V.A. Cigna-Santi, Torino, gennaio 1767; partitura conservata nella Bibl. nat. di Parigi); una Azione musicale, in collab. con G. Sordella, dedicata all'imperatore Giuseppe II in occasione della sua visita a Torino il 13 giugno 1769. Mozart adotterà in seguito lo stesso libretto del CignaSanti per il suo Mitridate, re di Ponto. La maestria del G. compositore d'opera è testimoniata efficacemente in una lettera di L. Mozart a padre Martini del 2 genn. 1771 riguardante l'omonima opera del figlio, nella quale si legge che alcune delle cantanti chiamate a interpretare l'opera in questione, in particolare Antonia Bernasconi, pretendevano di inserirvi alcune arie e un duetto tratti dalla corrispondente partitura del Gasparini. Compose inoltre: Miserere a 3 voci (2 tenori e un basso) e basso continuo in re maggiore (partitura conservata nella Biblioteca comunale di Assisi: Mss. N.174/4); Magnificat a 8 voci con 2 violini, viole e basso continuo in sol magg. (partitura autografa, ibid.); Exi cito in plateas, antifona a 5 voci (partitura autografa, ibid.); Concerto per cembalo o pure per organo in fa magg., conservato nella Biblioteca dell'Istituto musicale N. Paganini di Genova (segn.: SS.A.1.20.G.8); 6 Trii per 2 violini e basso (parti separate, ibid.: N.1.6.6.Sc.17); Miserere a 4 voci concertato con violini obbligati e trombe obbligate (ibid.: N.1.3.19.Sc.104); quest'ultimo brano è siglato "Gasparini", ma allo stato attuale non è possibile stabilirne la paternità tra Francesco, Michelangelo, musicisti di Lucca, e Quirino. Stesso dicasi per una Sonata per cembalo o organo, conservata nella Biblioteca del Civico Museo bibliografico musicale di Bologna. Nella stessa biblioteca sono presenti: 2 trii per 2 violini e violoncello in la magg. e fa magg. (parti separate e manoscritte); Stabat Mater per 2 soprani, 2 violini, viola e basso, dedicato a Massimiliano duca di Baviera; questo brano è conservato anche a Londra, British Library insieme con i 6 trii per 2 violini e violoncello. Nella Biblioteca del Conservatorio di Bruxelles sono pure conservati uno Stabat Mater, nel cui organico strumentale compaiono anche le viole, a differenza di quelli conservati a Bologna e Londra, e 2 trii ancora per 2 violini e violoncello (parti separate manoscritte). Inoltre Plangam dolorem meum a 4 voci miste; Adoramus te (conservato anche a Berlino); Domine ad adiuvandum a 4 voci miste con strumenti concertanti; Laudate pueri a 3 voci pari e violini; Cum sancto spiritu a 4 voci miste e basso continuo (conservato anch'esso a Berlino) oltre a varie altre parti staccate di Kyrie e Gloria; Messe; Requiem; Credo; Passio secundum Marcum; Lauda Sion; Victimae paschalis.