Seconda Università degli Studi di Napoli Dipartimento di Scienze Ginecologiche, Ostetriche e della Riproduzione ANATOMICAMENTE L’APPARATO GENITALE FEMMINILE VIENE SUDDIVISO IN: ANATOMIA APPARATO GENITALE ORGANI GENITALI INTERNI APPARATO GENITALE ESTERNO (VULVA) Prof. Nicola Colacurci APPARATO GENITALE INTERNO SEZIONE LONGITUDINALE DEGLI ORGANI PELVICI FEMMINILI Gli organi genitali interni sono ubicati nella piccola pelvi anteriormente al retto e posteriormente alla vescica Sono costituiti da: Salpingi Ovaio Utero Vagina Ad eccezione delle ovaie sono tutti organi extraperitoneali scaricato da www.sunhope.it APPARATO GENITALE INTERNO UTERO • Organo muscolare cavo, impari e mediano di origine Mulleriana come le salpingi e la vagina • Presenta una lunghezza media di 7-8 cm, un diametro trasverso di 4-5 cm ed anteroposteriore di 4 cm; il peso è di 60-70 g. In menopausa si ha una progresssiva involuzione con riduzione delle dimensioni • Consta di due parti: il corpo lungo 4 cm ed il collo lungo 3 cm. La zona tra corpo e collo, di circa 3-4 mm ,prende il nome di istmo CORPO ISTMO COLLO UTERO UTERO • Il corpo è inclinato sul collo con un angolo anteriore di circa 80° che Normale dà luogo all’anteflessione dell’utero Normale • Con l’asse della vagina forma un angolo di circa 90° detto anteversione • Nel complesso l’utero in posizione normale è antiversoflesso Gradi di retroversione 3°grado 2°grado Retrocessione Retroflessione 1°grado Normale Normale Antiflessione scaricato da www.sunhope.it UTERO La cavità uterina comunica in alto, tramite il lume tubarico, con la cavità endoperitoneale ed in basso, tramite il canale cervicale, con la vagina e quindi con l’esterno. La cavità uterina è rivestita da una mucosa detta endometrio che poggia direttamente sulla muscolatura (miometrio). All’esterno, l’utero è rivestito dalla sierosa peritoneale (perimetrio) UTERO MUSCOLATURA • La parte muscolare dell’utero è detta miometrio; è la parte più spessa ed è costituita da fibrocellule muscolari lisce che si intersecano fra loro con interposto tessuto connettivo ricco di vasi. Il canale cervicale ha una mucosa “endocervicale” diversa dall’endometrio per funzione e struttura Ostio tubarico Miometrio Cavità uterina Endometrio Le fibre spirali si intrecciano profondamente nella parete e si continuano nei legamenti OUI Canale cervicale OUE UTERO LEGAMENTI UTERO-SACRALI STRUTTURE DI SOSTEGNO E FISSITA’ L’utero è mantenuto in situ dalla fascia endopelvica e da alcuni legamenti fibromuscolari che ne assicurano la normale statica al centro del pavimento pelvico pur garantendo una notevole mobilità Legamento utero-sacrale sx.. Visione superiore della fascia e degli spazi endopelvici Legamento utero-sacrale dx. Sistema legamentoso che si estende dalla porzione inferiore della cervice uterina e dal terzo superiore della vagina fino al sacro contornando i lati del retto. Insieme al legamento cardinale è la principale struttura di sospensione del complesso cervico-vaginale scaricato da www.sunhope.it LEGAMENTO LARGO LEGAMENTI ROTONDI LEGAMENTO LARGO Struttura legamentosa che origina dalla parte ant. dell’angolo uterino e si porta in avanti in corrispondenza dell’orificio profondo del canale inguinale, dopo averlo percorso obliquamente, emerge attraverso l’orificio inguinale esterno per perdersi nel tessuto connettivo lasso ed adiposo delle grandi labbra e del monte del pube. SEZIONE DEL LEG. LARGO LEGAMENTO LARGO Costituito dall’unione delle facce anteriori e posteriori dei foglietti peritoneali che tappezzano anteriormente e posteriormente il corpo uterino. Forma un setto disposto in senso frontale che contiene i vasi e i nervi che dalla parete della pelvi si porta verso l’apparato genitale femminile. LEGAMENTO CARDINALE (DEL MACKENRODT) LEG. CARDINALE (del Mackenrodt): Sistema legamentoso che costituisce l’impalcatura connettivale frontale dato il suo decorso pressochè trasversale dall’utero alle pareti pelviche. Si estende dalla porzione inferiore della cervice e dal terzo superiore della vagina sino alla spina ischiatica scaricato da www.sunhope.it LEGAMENTI UTERO-SACRALI E LEGAMENTI CARDINALI Sacro Retto Leg. utero-sacrale Leg. cardinale (o del Mackenrodt) Vescica UTERO VASCOLARIZZAZIONE L’utero è irrorato dalle arterie uterine destra e sinistra che originano dalle arterie ipogastriche omolaterali e si portano trasversalmente fino alla parete laterale dell’organo all’altezza dell’istmo, dove si dividono in due rami: - uno cervico-vaginale che va verso il basso - l’altro che va verso l’alto fino all’angolo tubarico anastomizzandosi con l’arteria ovarica Dalle due arterie si dipartono numerosi piccoli rami che penetrano nella parete uterina e si anastomizzano con quelli del lato opposto formando l’arcata arteriosa di Hughier Le vene uterine seguono il decorso delle arterie sboccando nelle vene ipogastriche; in esse confluiscono altri rami di provenienza tubo-ovarica e formano, nello spessore dei legamenti larghi, i plessi pampiniformi VASCOLARIZZAZIONE UTERINA UTERO INNERVAZIONE • I nervi che vanno all’utero provengono da due sorgenti: - dal plesso pelvico del simpatico toraco-lombare - da fibre parasimpatiche dei nervi sacrali • Il plesso che si viene a formare dall’unione di queste fibre si svolge sui lati del retto nel legamento sacro-retto-uterino. Raggiunge il parametrio lateralmente al collo dell’utero dove la rete di un lato sfioccandosi nelle pareti dell’organo si anastomizza con quella dell’altro lato • Il plesso contiene un ganglio di discrete dimensioni, il ganglio cervicale di Lee-Franckenhauser scaricato da www.sunhope.it INNERVAZIONE UTERINA TUBE UTERINE • Le tube uterine, o trombe del Falloppio sono due condotti della lunghezza media di 10-15 cm che si dipartono dai canti laterali del fondo dell’utero e terminano con la loro estremità libera in corrispondenza dei rispettivi ovari • Godono di notevole mobilità ma vengono mantenute nella loro normale posizione dalla continuità con l’utero medialmente e dal legamento tubo-ovarico lateralmente • Le salpingi assolvono alla funzione di captare l’ovocito dopo l’ovulazione e consentirgli la migrazione fino alla cavità uterina, inoltre consente la progressione in senso inverso degli spermatozoi permettendo la fecondazione TUBE UTERINE TUBE UTERINE • Ciascuna salpinge costa di 3 segmenti : - la porzione ampollare con il padiglione munito di frange • Le tube sono costituite da una tunica interna mucosa e da una tunica muscolare; sono poi rivestite esternamente dalla sierosa peritoneale che va a formare il legamento largo (fimbrie) la più lunga delle quali, fimbria ovarica, prende rapporto col polo laterale dell’ovario - la porzione istmica che è la intermedia - la porzione interstiziale che decorre nello spessore della parete uterina dove si trova l’ostio attraverso il quale comunica con la cavità uterina Porzione istmica Porzione ampollare Porzione interstiziale • La mucosa tubarica è priva di ghiandole e si solleva in numerose pliche che rendono il lume virtuale. E’ tappezzata da un epitelio cilindrico monostratificato che va incontro a cicliche modificazioni in rapporto al ciclo ovarico (ciclo tubarico) • Per la migrazione dell’ovaio, ha importanza soprattutto la tonaca muscolare dotata di attività peristaltica che si accentua dopo l’ovulazione Sezione istologica di salpinge Legamento tubo-ovarico scaricato da www.sunhope.it OVAIO TUBE UTERINE • La tuba è irrorata dalla arteria tubarica che nasce dalla anastomosi di due rami arteriosi: uno che origina dall’art.ovarica e un altro dall’art. uterina • Le vene reflue dal tratto mediale della tuba sfociano nella vena uterina, quelle del tratto laterale estuano nelle vene ovariche • I nervi scendono alla tuba dai plessi utero-ovarici e seguono il decorso dei vasi sanguigni • Organo pari delle dimensioni di una mandorla con duplice funzione: endocrina e gametogenica • E’ in connessione: - medialmente con l’utero attraverso il legamento utero-ovarico - anteriormente con la faccia post. del legamento largo mediante una plica peritoneale (meso ovarico) - lateralmente col legamento sospensore che proviene dalla parete laterale del bacino - posteriormente è libero Legamento sospensore dell’ovario Ovario Legamento proprio degli ovari o utero-ovarico Legamento largo OVAIO • Nel legamento sospensore decorre il fascio neurovascolare costituito dai filamenti nervosi e dall’arteria e dalla vena ovarica • L’arteria ovarica origina a destra dalla aorta addominale e a sinistra dall’arteria renale; la vena ovarica è tributaria • L’innervazione degli ovari è fornita da fibre nervose vegetative provenienti dal plesso preaortico. Si tratta di fibre vasomotorie e sensitive che trasportano gli stimoli dolorosi di natura ovarica agli stessi mielometri dorso-lombari cui afferiscono le fibre di provenienza uterina OVAIO • La superficie dell’ovaio è costituita da una tunica connettivale denominata albuginea ricoperta da epitelio cubico • •La parte centrale prende il nome di midollare ed in essa e concentrata la componente nervo-vascolare • •La parte periferica è detta corticale, è costituita da tessuto connettivo addensato e contiene le strutture funzionali follicolari L’unità funzionale dell’ovaio è il follicolo e la sua maturazione periodica dà luogo al ciclo ovarico al quale è correlato il ciclo mestruale scaricato da www.sunhope.it VAGINA OVAIO Fascio nervovascolare • La vagina è un organo muscolomembranoso, impari, mediano, di forma tubulare, lungo in media 7-10 cm che si estende dall’utero alla vagina. Follicoli in maturazione • Abbraccia in alto il collo dell’utero in modo che un tratto di questo sporga in vagina (muso di tinca) formando 4 cul di sacco che costituiscono i fornici vaginali. Corticale Follicolo maturo Albuginea • In stato di vacuità, la cavità vaginale risulta virtuale in quanto le pareti anteriore e posteriore sono accollate l’una all’altra. Midollare Corpo luteo Uovo espulso CANALE VAGINALE VAGINA • Il calibro della vagina è irregolare: stretto nella sua estremità vulvare, più ampio a livello dei fornici. Le pareti sono però molto elastiche ed estensibili per cui la vagina può dilatarsi facilmente variando il suo calibro. VAGINA • La cavità è rivestita da una mucosa di colorito roseo che presenta numerose pliche trasversali (rughe), ricche di plessi venosi. • La mucosa vaginale si presenta molto spessita priva di ghiandole e rivestita in superficie da epitelio pavimentoso stratificato • La tunica muscolare della vagina presenta due ordini di fibre: circolari longitudinali le più esterne le più interne, • E’ irrorata dalle arterie cervico-vaginali (rami dell’art. uterina) e dalle arterie vescico-vaginali (rami dell’art. ipogastrica) CANALE VAGINALE • Le fibre nervose che raggiungono la vagina provengono dal plesso utero-vaginale, dal secondo e quarto sacrale e dal nervo pudendo. Le fibre formano così un plesso perivaginale • La vagina è l’organo della copula. Accoglie l’organo maschile in erezione addossandovi le pareti per l’attività contrattile dei muscoli intrinseci e di quelli vulvoperineali. • Accoglie il liquido spermatico nel fornice posteriore da dove i nemaspermi risalgono facilmente verso il canale cervicale al fine della fecondazione. • I plessi venosi ai lati della vagina si scaricano in alto nel plesso utero-vaginale e in avanti nel plesso vescico-vaginale scaricato da www.sunhope.it VULVA APPARATO GENITALE ESTERNO Distinguiamo Insieme degli organi genitali femminili • monte di Venere esternamente visibili • grandi labbra • piccole labbra • clitoride • vestibolo della vagina VULVA MONTE DI VENERE VULVA Monte del pube (o di Venere) Commessura labiale ant. Clitoride Grande labbro Piccolo labbro Orifizio uretrale esterno Orifizio vaginale Il monte di Venere, chiamato anche monte del pube, è un cuscinetto di tessuto adiposo situato davanti alla sinfisi pubica e limitato lateralmente dalle pieghe dell’inguine. Glabro nell’età infantile alla pubertà si ricopre di peli. Caruncola imenale Rafe perineale Ano Commessura labiale ant. scaricato da www.sunhope.it LE PICCOLE LABBRA LE GRANDI LABBRA Le grandi labbra sono pliche cutanee disposte logitudinalmente dal monte di Venere alla regione preanale. GRANDE LABBRO Le piccole labbra sono due pliche cutanee, di aspetto mucoso, poste mediamente e all’interno delli grandi labbra. GRANDE LABBRO La loro conformazione e estremamente variabile con i caratteri costituzionali e razziali. Sono le parti più esterne dei genitali femminili, e a cosce avvicinate addossano i loro margini chiudendo la rima vulvare. Ricche di adipe,hanno una lunghezza media di 7-8 cm confluendo in avanti nella commessura anteriore e posteriormente verso il perineo. SOLCO INTERLABBIALE Dopo la pubertà e nella donna nullipara sono di solito ricoperte di peli e appaiono dure, spesse e unite. Dopo la menopausa si assottigliano, perdendo la maggior parte del tessuto adiposo e appaiono sottili, flosce e dischiuse. SOLCO INTERLABBIALE In periodo fertile appaiono appiattite, rosee, umide e sprovviste di peli con una lunghezza media di 30-35 mm. In vecchiaia si assottigliano e si atrofizzano assumendo un colore bruno scuro. Con la loro faccia interna delimitano il vestibolo in alto e l’orificio vaginale in basso. PICCOLO LABBRO PICCOLO LABBRO IL CLITORIDE Nel loro spessore presentano una struttura di tipo fibro-elastico ricca di filamenti nervosi e di vasi che la rendono simile agli organi erettili. Questa struttura spiega le modificazioni che subiscono durante i rapporti sessuali. CLITORIDE Il clitoride rappresenta l’organo erettile della donna; è costituito da due corpi cavernosi ed ha una estremità detta glande. E’ lungo circa 2-2,8 cm e si ipertrofizza in stato di eccitazione. E’ rivestito da un involucro cutaneo ricco di terminazioni nervose sensitive detto prepuzio del clitoride che origina dalle piccole labbra. Le numerosissime terminazioni nervose disposte in esso e nell'area immediatamente adiacente lo rendono particolarmente sensibile al contatto diretto o indiretto GLANDE DEL CLITORIDE FRENULO DEL CLITORIDE PREPUZIO DEL CLITORIDE FRENULO DEL CLITORIDE scaricato da www.sunhope.it I CORPI CAVERNOSI DEL CLITORIDE VESTIBOLO VAGINALE Il vestibolo vaginale è costituito dall’orifizio inferiore della vagina disposto nella parte inferiore del vestibolo vulvare appena sotto il meato uretrale esterno. E’chiuso nella vergine dall’imene e cicondato nella donna deflorata dalle coruncole mirtiformi. Il vestibolo vaginale è separato dalle piccole labbra dal solco nifo-imeneale; in questo solco si aprono i canali escretori delle ghiandole di Bartolino. MEATO URETRALE ESTERNO ORIFIZIO VAGINALE L’IMENE L’imene è una membrana carnosa e sottile, formata dall’accollamento di due superfici di mucosa, con interposto un sottile strato di connettivo. Chiude in basso l’orifizio vaginale; appare come un piccolo cercine cutaneo che a labbra divaricate si tende a guisa di una valvola. CICLO ENDOMETRIALE La forma e le dimensioni dell’imene possono essere assai variabili e se ne distinguono tipi differenti scaricato da www.sunhope.it L’endometrio è organo bersaglio per gli ormoni steroidei che inducono trasformazioni graduali legate al ciclo ovarico e regolate dagli ormoni ipofisari estradiolo stimola la proliferazione delle cellule endometriali (↑ indice mitotico) e dei recettori per il Pg progesterone Induce la trasformazione seccretiva della mucosa endometriale; ↓ sensibilità CICLO ENDOMETRIALE E MESTRUAZIONE L’ENDOMETRIO è il tessuto che maggiormente risente delle variazioni degli steroidi ovarici e va incontro in tutte le sue componenti (epitelio superficiale, epitelio ghiandolare, stroma) ad una serie di precise modificazioni. In base alle modificazioni dell’endometrio durante il ciclo mestruale, vengono distinte 4 fasi: epitelio 9 9 9 9 stroma Fase proliferativa Fase secretiva Fase rigenerativa Inizia la rigenerazione dell’epitelio superficiale partendo dallo strato endometriale basale che non è ormono-sensibile Fase proliferativa dura ca 10 gg. ripristino istologico dell’endometrio e coincide con il graduale aumento della sintesi di estrogeni. 9 lo strato basale non desquamato con le porzioni profonde delle ghiandole riprende la proliferazione 9 aumento cellule connettivali tonaca propria, della sostanza fondamentale per cui lo stroma appare edematoso 9 ricostituzione e proliferazione delle ghiandole, dei vasi e dell’epitelio 9aumento spessore totale mucosa fase rigenerativa fase proliferativa fase secretiva fase mestruale o desquamativa Il primo giorno della mestruazione è considerato per convenzione il giorno di inizio di un nuovo ciclo e la fine del ciclo precedente Fase secretiva dura 12-14 gg, sotto l’azione di estrogeni e progesterone prodotti dal corpo luteo 9le ghiandole accumulano secreto e diventano sempre più grosse, 9le cellule della tonaca propria diventano più voluminose e basofile 9congestione del distretto capillare Fase desquamativa o mestruale dura 2-5 gg, Eliminazione della mucosa dell’utero, con una caduta dei livelli di ormoni ovarici degenerazione dell’epitelio, costrizione vascolare Æ ischemia della mucosa, rottura dei vasi del distretto superficiale con perdite ematiche. Se non c’è fecondazione i vasi della parete uterina vanno incontro ad ischemia, ciò precede la fase mestruale scaricato da www.sunhope.it Meccanismi che intervengono nella mestruazione La durata media del ciclo uterino è di 28 giorni; la fase soggetta a variazioni è quella pre-ovulatoria, mentre dall’ovulazione alla mestruazione trascorrono esattamente 14 giorni perché gli eventi ormonali si controllano strettamente a cascata Se dopo l’ovulazione si ha fecondazione dell’ovocita e si instaura uno stato gravidico il ciclo non si completa perché l’annidamento dell’uovo fecondato che avviene durante la fase secretiva, comporta la produzione da parte della blastocisti della gonadotropina corionica (hCG) che blocca la fase desquamativa del ciclo uterino 9 Depolimerizzazione dello stroma ¾Caduta dei livelli degli estrogeni e progesterone (luteolisi) ¾↓ stabilità di membrana lisosomiale ¾↓ enzimi lisosomiali ¾Attivazione sistema prostaglandinico e formazione di PGF 2a 9 9 9 9 9 9 Aggregazione piastrinica Necrosi tissutale Attivazione sistema fibrinolitico Formazione di prostacicline ad azione vasodilatante Vasocostrizione arterie spiraliformi Contrazione uterina CICLO ENDOMETRIALE E CICLO OVARICO 9 Disgregazione struttura endometriale 9 Attivazione enzimi litici(esopeptidasi-fosfatasi) 9 Distacco delle cellule e rottura impalcatura endometriale MESTRUAZIONE scaricato da www.sunhope.it CICLO OVARICO OVAIO CICLO GAMETOGENO CICLO ENDOCRINO Accrescimento e maturazione di un follicolo ovarico, ovulazione, formazione del corpo luteo e ciclo evolutivo di questo Secrezione steroidea Ha una duplice funzione I due cicli si svolgono parallelamente, si integrano a vicenda e sono fondamentali per Riproduttiva Endocrina Contiene le cellule uovo Produce ormoni (ovociti) (estrogeni,progesterone,androgeni) LA CRESCITA FOLLICOLARE CRESCITA ATRESIA è un continuum, in tutte le situazioni fisiologiche 6-7 milioni di follicoli alla 16-20a settimana 2 milioni di follicoli alla nascita 300.000 follicoli alla pubertà 500 follicoli vanno incontro a maturazione durante la vita fertile Regolazione intraovarica della crescita follicolare Regolazione mediante meccanismi di feed-back con ipotalamo ipofisi FOLLICOLOGENESI La follicologenesi è il processo attraverso il quale si ha la selezione e la maturazione dei follicoli durante il ciclo ovarico La crescita follicolare passa attraverso due fasi: ♦ una di controllo intraovarico, indipendente dalle gonadotropine (LH e FSH) Follicolo primordiale Follicolo primario ♦ un’ altra, successiva controllata dalle gonadotropine Follicolo primario Follicolo secondario scaricato da www.sunhope.it FOLLICOLO PRIMORDIALE IL follicolo primordiale è formato da un ovocita arrestato nella profase della prima divisione meiotica circondato da un unico strato di cellule epiteliali fusate strettamente in contatto con esso. Le cellule follicolari sono separate dallo stroma ovarico da una membrana,la cosiddetta lamina basale. FOLLICOLO PREANTRALE L’ovocita aumenta di dimensione e aumenta il numero dei ribosomi nel citoplasma, segno di una intensa sintesi proteica in atto. Le cellule follicolari, in seguito ad una attiva proliferazione, aumentano di numero formando una serie di strati concentrici intorno all’ovocita (zona pellucida) La membrana basale che divide le cellule follicolari dal connettivo circostante si ispessisce formando la teca interna. La teca interna è formata da collagene e cellule estogeno-secernenti che presentano recettori per l’LH FOLLICOLO SECONDARIO O ANTRALE Le cellule follicolari, che in più strati circondano l’ovocita, iniziano a secernere un liquido (liquor folliculi) che confluisce in un’unica cavità, la cavità antrale. Nel liquido follicolare sono presenti in misura crescente gli estrogeni secreti dalle cellule della teca interna. A livello della membrana basale si ha la differenzazione della teca esterna, ispessimento stromale che costituisce l’avvolgimento esterno del follicolo L’ovocita, che ha raggiunto la dimensione definitiva, sporge nella cavità antrale circondato da due o più strati di cellule della granulosa che costituiscono il cumulo ooforo Comparsa sulle cellule della granulosa di recettori per l’FSH e E2 fase in cui si verifica la selezione dei follicoli che andranno avanti nella maturazione scaricato da www.sunhope.it FOLLICOLO DOMINANTE O PREOVULATORIO Il follicolo raggiunge le sue massime dimensioni con un diametro di 20-25 mm La cavità antrale è enormemente ingrandita dando al follicolo l’aspetto di una vescicola (follicolo vescicoloso maturo) che occupa a tutto spessore la corticale dell’ovaio Le cellule della granulosa si appiattiscono mentre quelle della teca interna sono ipertrofiche per la produzione incessante di estrogeni Le elevate concentrazioni di estrogeni determinano a livello centrale il picco di LH e a livello paracrino inibiscono la maturazione di altri follicoli L’ovocita riprende il processo di maturazione portando a termine la prima divisione meiotica che porta alla formazione di un ovocita secondario (cellula aploide). L’ovocita secondario inizia la seconda fase meiotica fino alla metafase, stadio in cui si trova al momento dell’ovulazione CORPO LUTEO Avvenuta l’ovulazione e la fuoriuscita del liquido follicolare, la parete del follicolo collassata si solleva in pliche e si trasforma in un corpo ghiandolare endocrino temporaneo (corpo luteo). IL corpo luteo nasce dalla differenzazione delle cellule della teca e della granulosa e dalla formazione di un fitto reticolo fibrillare e capillare Il corpo luteo è detto mestruale se l’ovocita non viene fecondato, nel caso contrario prende il nome di corpo luteo gravidico I due tipi non si differenziano se non per durata e dimensioni; entrambi secernono progesterone ed estrogeni IL corpo luteo mestruale regredisce verso il nono giorno dopo l’ovulazione diventando corpo albicante scaricato da www.sunhope.it MODIFICAZIONI RECETTORIALI DURANTE LA CRESCITA FOLLICOLARE Comparsa nella granulosa di recettori per FSH, E2, androgeni Cell. stromali perifollicolari Cell. della teca Recett. LH Differenziazione della teca esterna Comparsa tra le cellule della granulosa dell’ANTRO, cavità centrale ripiena di liquido FOLLICOLO DOMINANTE Aumento di dimensioni e volume delle cellule della granulosa Accumulo di liquido centrale Fase follicolare media Fase follicolare tardiva FOLLICOLO PRIMARIO MATURAZIONE FINALE FOLLICOLO SECONDARIO aumento di produzione di E2 ( feed-back positivo su LH) secrezione massiva di LH Picco preovulatorio di LH MECCANISMI DI CONTROLLO Il ciclo ovarico è il risultato dell’ integrazione del complesso neuro-endocrino primario (corteccia,ipotalamo-ipofisi-ovaio) in un sistema di controllo regolato da una serie di meccanismi periferici di feed-back e da segnali nervosi provenienti dal sistema neuro-endocrino secondario Fase iniziale : Indipendente dal controllo gonadotropinico (controllo intraovarico) Fase successiva : Regolata dall’attività gonadotropinica scaricato da www.sunhope.it L’ASSE IPOTALAMO-IPOFISI-OVAIO L’ASSE IPOTALAMO-IPOFISI-OVAIO CONTROLLO NERVOSO GnRH Neurormone Neuroni dei nuclei ipotalamici GnRH + LH FSH Ormoni ipofisari FSH LH - Estradiolo + - Progesterone Inibina Activina GONADOTROPINE Ormone follicolo stimolante (FSH) Ormone luteinizzante (LH) Secrezione : Capacità di trasformare l’informazione nervosa in prodotti di secrezione (Releasing Factors) Ormoni steroidei Al livello ipofisario Liberazione di gonadotropine Ormoni proteici GONADOTROPINE attivita’ biologica Gametogenesi e produzione di ormoni steroidei gonadici ¾ Stimolata dal GnRh ¾ Inibita da feedback degli ormoni gonadici (estrogeni, progesterone o estradiolo e testosterone) Effetti fisiologici FSH : ¾ Aumento sintesi estrogeni ¾ Crescita e sviluppo dei follicoli **Picco preovulatorio di LH da aum. estradiolo Effetti fisiologici LH : ¾Inibita dall’inibina azione prevalente sull’FSH ¾ Induzione ed espressione dei recettori per l’ LH ¾ Ovulazione ¾ Sintesi progesterone scaricato da www.sunhope.it L’ASSE IPOTALAMO-IPOFISI-OVAIO Controllo endocrino Feed-back negativo degli estrogeni (ovaio-ipofisi) Feed-back lunghi Feed-back positivo degli estrogeni (ovaio-ipotalamo) Feed-back negativo delle gonadotropine (ipofisi-ipotalamo) Feed-back corto Feed-back ultracorto Autoregolazione del GnRH Responsività ipofisaria CONTROLLO DEL CICLO OVARICO CONTROLLO DEL CICLO OVARICO Modulatori Intraovarici Modulatori Intraovarici Citochine Inibina Diminuisce la produzione spontanea di FSH Annulla gli effetti delle basse [C] di attivina Attivina A [C] elevate supera l’effetto dell’inibina Fattori di crescita Diffusione locale di regolatori dalle cellule produttrici Fattori della famiglia delle insulina: IGF-I IGF-II Relaxina Inibina A Agisce sulla maturazione meiotica degli ovociti Inibina B Inibisce la secrezione di FSH dall’adenoipofisi Effetto paracrino delle inibine: Aumentare la produzione di androgeni da parte delle cellule della teca, inibendo in modo competitivo l’attività aromatasica scaricato da www.sunhope.it CONTROLLO DEL CICLO OVARICO Modulatori Intraovarici Attivina Follistatina Stimola il rilascio dell’ FSH dall’ipofisi e ne potenzia l’effetto sull’ovaio Sopprime l’attività dell’FSH (forse lega l’attivina) CONTROLLO DEL CICLO OVARICO Famiglia dell’Epidermal Growth Factor EGF Notevole effetto regolatore sulla differenziazione e proliferazione delle cellula della granulosa TGF-alfa TGF-beta Azione inibitrice sulla differenziazione gonadotropino-mediata delle cellula della granulosa Famiglia del FGF Fibroblast Growth Factor scaricato da www.sunhope.it