METABOLISMO DEL GLICOGENO MUSCOLO, FEGATO DEGRADAZIONE DEL GLICOGENO Glicogeno fosforilasi Scinde i legami glicosidici α(1→4) uno alla volta, attraverso una FOSFOROLISI a partire dalle estremità non riducenti e liberando glucosio 1-fosfato Glicogeno n unità cofattore: piridossal-fosfato (PLP), che aiuta l’enzima a scindere il legame C-O) Glucosio 1-fosfato Glicogeno n-1 unità La glicogeno fosforilasi si ferma a 4 residui dal punto di ramificazione lasciando una destrina limite Interviene l’enzima bifunzionale deramificante Scinde il legame α(1→6) liberando glucosio non fosforilato Gli ultimi 3 residui del ramo sono trasferiti sull’estremità libera della catena principale La fosfoglucomutasi converte il glucosio 1-fosfato in glucosio 6-fosfato Glucosio 6-fosfato Nel fegato viene defosforilato a glucosio e liberato nel circolo sanguigno per essere trasportato ai tessuti che lo richiedono e per mantenere costante la glicemia Glicolisi Via dei pentoso-fosfati Nel muscolo non è presente la Glucosio 6fosfatasi, il glucosio 6-P rimane dentro la cellula e viene utilizzato nella glicolisi muscolare Nelson • Cox, I PRINCIPI DI BIOCHIMICA DI LEHNINGER, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2014 Glucosio 6-fosfatasi Glucosio 15 | 15 GLICOGENO EPATICO CELLULA EPATICA G1P CITOSOL Nelson • Cox, I PRINCIPI DI BIOCHIMICA DI LEHNINGER, Zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2014 15 | 16 Sintesi del glicogeno Fegato e muscoli nei vertebrati Glucosio 6-fosfato Fosfoglucomutasi Glucosio 1-fosfato UDP-glucosio pirofosforilasi Il glucosio 1-fosfato deve essere attivato per essere incorporato nella molecola di glicogeno. Viene convertito in UDPglucosio Donatore di glucosio all’estremità non-riducente delle catene di glicogeno La sintesi di una nuova molecola di glicogeno prevede la formazione di un innesco di 7 residui di Glucosio è attaccato, con la sua estremità riducente, ad un residuo di Tyr della proteina GLICOGENINA GLICOGENINA 1 la glicogenina ha attività glucosil-trasferasica 4 GLICOGENINA 1 La glicogenina è sia l’impalcatura su cui si costruisce la molecola di glicogeno, sia l’enzima che catalizza la sintesi dell’innesco. la glicogenina estende la catena ripetendo 6 volte la reazione Glicogeno sintasi Catalizza l’allungamento dell’innesco aggiungendo, una alla volta, unità di α-D-glucosio alla catena polisaccaridica crescente, attraverso legami o-glicosidici α(1→4). Estremità non riducente del Glicogeno (n unità >4) Glicogeno (n + 1 unità) RAMIFICAZIONI Interviene l’enzima ramificante [amilo-(1,4→1,6) transglicosilasi] Rimuove un frammento di almeno 6 residui dall’estremità non riducente della catena principale e lo riattacca a questa con legame α(1→6) nel punto di ramificazione. I rami devono essere distanziati almeno 8 residui, si creano numerose estremità non riducenti che contribuiscono ad aumentare la velocità di degradazione o di allungamento del glicogeno LA VIA DEI PENTOSO FOSFATI Sfrutta il glucosio per produrre ribosio 5-fosfato e equivalenti riducenti in forma di NADPH è la via con cui i pentosi introdotti con la dieta entrano nel metabolismo Ribosio 5-fosfato Sintesi di RNA, DNA, ATP…, NAD+, NADP+, FAD, FMN, Coenzima A, NADPH Biosintesi di: ac. grassi, colesterolo, neurotrasmettitori, nucleotidi. Detossificazione: riduzione del glutatione ossidato; citocromo p450 monoossigenasi si realizza in due fasi: OSSIDATIVA (genera NADPH) NON-OSSIDATIVA (interconversione degli zuccheri) Fase ossidativa: produce NADPH Glucosio-6-fosfato + 2 NADP+ + H2O → ribulosio 5-fosfato + 2 NADPH + CO2 + 2H+ Glucosio-6-fosfato deidrogenasi ossidazione del C-1 del G6P: formazione di un legame estere intramolecolare 6-fosfo-gluconolattonasi idrolisi del legame estere 6-fosfo-gluconato deidrogenasi ossidazione del C-3 e decarbossilazione La [NADP+] ha un ruolo fondamentale nel determinare il destino del glucosio 6-fosfato se nella cellula la [NADPH] è molto maggiore della [NADP+]: bassa attività degli enzimi della fase ossidativa della Via dei Pentoso-fosfati (manca l’accettore di e-) GLICOLISI O SINTESI DEL GLICOGENO G6PDH NADPH compete con NADP+ per il sito attivo della Glucosio 6-fosfato deidrogenasi inibendo l’enzima. il Glucosio 6-fosfato è indirizzato verso la glicolisi o la sintesi di glicogeno PENTOSO FOSFATI La produzione di NADPH è strettamente associata al suo utilizzo nelle reazioni di biosintesi (es.: sintesi degli acidi grassi) Fosfopentoso isomerasi Ribosio 5-fosfato Se sono necessarie grandi quantità non solo di NADPH ma anche di ribosio 5-fosfato per la sintesi di nucleotidi il ribulosio 5-fosfato è isomerizzato a ribosio 5fosfato nella fase nonossidativa Fase non ossidativa: rappresenta un raccordo con la glicolisi, smaltisce i pentoso-fosfati formati nella prima fase produce intermedi della glicolisi, dai quali si può riottenere il glucosio 6-P (OGNI 6 MOLECOLE DI GLUCOSIO 6-FOSFATO CHE VENGONO OSSIDATE, NELLA VIA DEI PENTOSO-FOSFATI, SE NE RIPRODUCONO 5) Ribulosio 5-fosfato isomerasi Gliceraldeide 3-P Ribosio 5-fosfato epimerasi xilulosio 5-fosfato transchetolasi Fruttosio 6-P transaldolasi Sedoeptulosio 7-P (zucchero a 7 atomi di carbonio) Eritrosio 4-P transchetolasi Gliceraldeide 3-P Fruttosio 6-P Sono utilizzati come intermedi della glicolisi o della gluconeogenesi: il Glucosio 6-fosfato rigenerato con la gluconeogenesi può essere utilizzato per alimentare di nuovo la via dei pentoso-P sono tutte reazioni REVERSIBILI che collegano la via dei pentoso-fosfati alla glicolisi/gluconeogenesi e vicerversa glucosio 6-P La via dei pentoso-fosfati è versatile e può avere diverse finalità GLICOLISI REAZIONI INVERSE DELLA FASE NON-OSSIDATIVA fruttosio 6-P fruttosio 1,6-bis-P Diidrossiacetone fosfato Gliceraldeide 3-P Fabbisogno di Ribosio 5-P maggiore rispetto a quello di NADPH: - la glicolisi è dominante rispetto alla via dei pentoso-P, - una buona parte della gliceraldeide 3-P e del Fruttosio 6-P prodotti nella glicolisi sono utilizzati per produrre ribosio 5-P con le REAZIONI INVERSE DELLA FASE NON-OSSIDATIVA Tymoczko et al. Principi di Biochimca. Zanichelli editore S.p.A 2010 2NADP+ 2NADPH Ribulosio 5-P glucosio 6-P REAZIONI DELLA FASE OSSIDATIVA Tymoczko et al. Principi di Biochimca. Zanichelli editore S.p.A 2010 Fabbisogno equivalente di Ribosio 5-P e di NADPH: - il glucosio 6-P è preferibilmente usato nella via dei pentoso fosfati piuttosto che nella glicolisi. - Viene eseguita più volte la fase ossidativa della via dei pentoso fosfati, a cui segue la conversione del ribulosio 5-P in ribosio 5-P glucosio 6-P 2NADP+ 2NADPH ribulosio 5-P fruttosio 6-P ribosio 5-P GLUCONEOGENESI fruttosio 1,6-bis-P Diidrossiacetone fosfato Gliceraldeide 3-P Fabbisogno di NADPH maggiore rispetto a quello di Ribosio 5-P: - la via dei pentoso-fosfati avviene completamente producendo NADPH, gliceraldeide 3-P e fruttosio 6-P - la gliceraldeide 3-P e il fruttosio 6-P sono riciclati nella GLUCONEOGENESI per produrre glucosio 6-P (fegato). -Il glucosio 6-P prodotto rientra nella via dei pentoso fosfati per produrre altro NADPH Tymoczko et al. Principi di Biochimca. Zanichelli editore S.p.A 2010 2NADP+ 2NADPH Fabbisogno equivalente di NADPH e di ATP: - il glucosio 6-fosfato è destinato alla fase OSSIDATIVA della via dei pentoso fosfati. glucosio 6-P fruttosio 6-P - viene prodotto NADPH - vengono prodotti fruttosio 6-P e gliceraldeide 3-P attraverso la via NON-OSSIDATIVA - viene effettuata la seconda parte della GLICOLISI che produce ATP e PIRUVATO. Tymoczko et al. Principi di Biochimca. Zanichelli editore S.p.A 2010 ribulosio 5-P ribosio 5-P fruttosio 1,6-bis-P Diidrossiacetone fosfato Gliceraldeide 3-P 2 ATP PIRUVATO Non tutte le cellule hanno le stesse esigenze di NADPH e ribosio 5fosfato, es.: fegato, tessuto adiposo, ghiandole mammarie che mantengono attiva un’intensa biosintesi di acidi grassi hanno necessità di grandi quantitativi di NADPH; cellule che si riproducono molto velocemente hanno necessità di grandi quantità di ribosio 5-fosfato. TESSUTI IN CUI E’ ATTIVA LA VIA DEI PENTOSO-FOSFATI Ghiandola surrenale Fegato Ovaio/Testicoli Tessuto adiposo Ghiandola Mammaria Eritrociti sintesi steroidi sintesi ac. grassi e colesterolo sintesi steroidi sintesi ac. grassi sintesi ac. grassi mantenimento del glutatione ridotto La carenza di glucosio 6-fosfato deidrogenasi (G6PDH) può causare anemia emolitica in condizioni di stress ossidativo (per es.: con assunzione di farmaci che producono ROS, favismo), perché gli eritrociti non producono abbastanza NADPH per mantenere il glutatione nel suo stato ridotto il sistema GSH/GSSG controlla il livello di meta-Hb (la formazione di metaemoglobina può avvenire a causa della presenza di idroperossidi, che si originano spontaneamente in presenza di alte concentrazioni di O2). il sistema GSH/GSSG mantiene nello stato ridotto i gruppi sulfidrilici (-SH) della emoglobina, >>> in condizioni di stress ossidativo si possono formare derivati ossidati delle cisteine e ponti disolfuro fra molecole di Hb, che causano la formazione di grossi aggregati insolubili (Corpi di Heinz) i quali vanno a depositarsi sulla membrana eritrocitaria deformandola e danneggiandola e insieme all’azione dei ROS causano ANEMIA EMOLITICA.