SEMINARIO PER EDUCATORI SPORTIVI 2004/2005 (condotto dal Prof.G.Ceo) Prima di avviare alla pratica sportiva un gruppo eterogeneo di portatori di handicap psicofisico, è d’obbligo selezionarlo in modo da suddividerlo in fasce differenti , secondo la tipologia di handicap ed il livello di gravità, onde poter operare un’azione mirata individualizzata. TIPI DI HANDICAP PIU COMUNI: 1. Sindromi cromosomiche e genetiche SINDROME DI DOWN 2. Disturbi a livello neurologico CEREBROLESI 3. Sensopercettivo NON VEDENTI, AUDIOLESI 4. Motorio PARAPLEGICI 5. Psicotico AUTISTICI, SCHIZOFRENICI ATTIVITA’ FISICA ADATTATA Sulla base delle loro potenzialità e capacità residue, • Migliorare l’autonomia individuale • Potenziare le abilità motorie di base • Avviare alla pratica dell’attività sportiva L’AUTONOMIA INDIVIDUALE Consiste nell’educare il ragazzo a svolgere quelle mansioni pratiche ricorrenti e a volte spicciole , che caratterizzano sistematicamente la nostra vita quotidiana e, quindi, guidarlo ad acquisire una serie di gestualità coordinate utili per eseguire autonomamente ciò che compete la sua sfera individuale. • • • • • • Vestirsi Lavarsi Allacciare le scarpe Allacciare la cintura Abbottonare la camicia Pettinarsi, ecc…. LE ABILITA’ MOTORIE DI BASE Le abilità motorie di base vanno potenziate attraverso: • • • • • • • La respirazione L’equilibrio La strutturazione spazio-temporale La coordinazione oculo-manuale Il controllo del tono muscolare La coordinazione della lateralità L’educazione posturale LA RESPISRAZIONE L’atto respiratorio consiste in una inspirazione ed una espirazione. L’inspirazione è un’immissione di aria nei polmoni attraverso il naso, mentre l’espirazione corrisponde all’eliminazione di aria per mezzo della bocca. L’atto respiratorio può essere anche effettuata a riposo tramite il naso. Altri muscoli interessati alla respirazione sono gli intercostali e il diaframma. Gli intercostali , quando si contraggono, sollevano le costole e lo sterno, ampliando il volume toracico. Il diaframma è un muscolo piatto che divide il torace dall’addome; quando si contrae, si appiattisce e si abbassa, facendo aumentare il volume del torace. Gli esercizi più semplici da adattare ai portatori di handicap possono essere: • Prendere aria dal naso e soffiare con la bocca sulle mani • Prendere aria dal naso e soffiare sul palloncino spostandolo • Prendere aria dalla bocca e soffiare con il naso (inverso) • Prendere aria dalla bocca e soffiare sempre dalla bocca escludendo il naso L’EQUILIBRIO L’equilibrio non è altro che l’insieme delle reazioni del soggetto alla forza di gravità, cioè, il suo adattamento alla necessità della postura eretta statica e in movimento. L’equilibrio rappresenta, quindi, uno dei fattori centrali della strutturazione dello schema corporeo. Esso, infatti, è indispensabile per la presa di coscienza del corpo nello spazio. Quando si avverte la sensazione di perdita dell’equilibrio, scatta una reazione di ordine nervoso,( chiamata riflesso di equilibrio) per compensare l’errata posizione assunta dal corpo. Le condizioni di equilibrio sono tre: • Equilibrio statico • Equilibrio dinamico • Equilibrio in fase di volo ESERCIZI STATICI: 1. Posizione eretta, chiudere gli occhi, stare in equilibrio per 1 minuto 2. Posizione eretta, alzare un piede da terra, rimanere in equilibrio per 1 minuto 3. Rimanere in equilibrio con riduzione della base d’appoggio 4. Rimanere in equilibrio con innalzamento della base d’appoggio 5. Rimanere in equilibrio con uso di attrezzi particolari (oscillanti) ESERCIZI DINAMICI: 1. Camminare portando sul capo un quaderno 2. Camminare su una linea tracciata per terra 3. Camminare in punta di piedi su una linea tracciata per terra 4. Camminare sui talloni su dei cerchi disegnati per terra 5. Camminare in quadrupedia ESERCIZI IN FASE DI VOLO 1. Fare un salto in avanti e atterrare in un quadrato disegnato per terra 2. Saltare a piedi uniti a sinistra e a destra di una linea tracciata per terra 3. Saltare a piedi uniti su di una linea tracciata per terra STRUTTURAZIONE SPAZIO-TEMPORALE L’organizzazione dello spazio e del tempo è strettamente connessa alla presa di coscienza, cioè, alla consapevolezza di tutte le cose che ci circondano, in quanto esse hanno una precisa ubicazione nel tempo e nello spazio. Lo spazio per un portatore di handicap è solo ciò che lo circonda e che riesce a vedere. I concetti di spazio e di tempo vengono riuniti nel movimento. ESERCIZI PER LA CONOSCENZA E L’INTERIORIZZAZIONE DELLO SPAZIO 1. Distesi al suolo, occupare alternativamente con il proprio corpo il maggiore e il minore spazio possibile 2. Muoversi deambulando per tutto l’ambiente (palestra), battendo le mani e variando l’azione procedendo, per es., in quadrupedia 3. Muoversi a piacere in direzione di un punto prescelto e tornare al punto di partenza, camminando all’indietro 4. Camminare liberamente nell’ambiente e cambiare direzione non appena si incontra un compagno Per la strutturazione spazio-temporale è altrettanto fondamentale l’acquisizione di nozione di grandezza, quale: ALTO-BASSO, VICINO-LONTANO, DENTRO-FUORI, DAVANTIDIETRO, CORTO-LUNGO, VELOCE-LENTO, FORTE-DEBOLE, PRIMA-DOPO. ESERCIZI (alto-basso): • Sistemare i vari attrezzi secondo un criterio crescente o decrescente • Elencare attrezzi o oggetti posti in posizione più elevata ESERCIZI (vicino-lontano): • Camminare in ordine sparso: al comando “vicino”, unirsi il più possibile; al comando “Lontano”, distanziarsi velocemente • • Muoversi liberamente : al comando “Vicino”, dare la mano al compagno a fianco; al comando “lontano”, dare la mano al compagno più distante ESERCIZI (dentro-fuori): • Ogni ragazzo ha un cerchio colorato e lo pone in un punto dell’ambiente: al segnale dell’insegnante, entra nel cerchio; al successivo segnale, esce e corre liberamente. • Ogni ragazzo dispone di un gessetto e traccia sul pavimento un cerchio o un quadrato: al comando dell’insegnante, salta al suo interno, per poi uscirne al comando successivo. ESERCIZI (davanti-dietro): • Prendere un attrezzo qualsiasi di piccole dimensioni: al comando dell’insegnante, farlo posizionare davanti o dietro. • Con un pallone nelle mani , al comando dell’insegnante, portarlo dietro la schiena e stringerlo. ESERCIZI (Corto-lungo): • Camminare come l’elefante: al segnale dell’insegnante, camminare come un pulcino • Tracciare con un gessetto delle orme sul pavimento,a breve e lunga distanza tra loro e far camminare su di esse. ESERCIZI(Veloce-lento): • Lanciare una pallina da tennis • Lanciare un pallone medicinale ESERCIZI (Forte-debole): • Stessi esercizi precedenti ESERCIZI (Prima-dopo): • Ogni ragazzo lancia in alto il proprio pallone e batte le mani prima e dopo il rimbalzo a terra • Far rotolare un pallone per terra, saltare prima che il pallone superi una linea, sedersi dopo il superamento di questa. COORDINAZIONE OCULO-MANUALE La coordinazione della vista e del movimento è di fondamentale importanza anche per l’apprendimento della scrittura. Infatti, il ragazzo deve saper dosare e controllare la propria forza muscolare, così da poter sostenere con facilità la penna. ESERCIZI: 1. Gioco dei birilli (sistemare i birilli in un posto della palestra, poi far lanciare il pallone per colpirli) 2. Lanciare un pallone in un cerchio. CONTROLLO DEL TONO MUSCOLARE • L’insegnante controlla il tono muscolare del ragazzo • L’insegnante potenzia i gruppi muscolari ipo-tonici • L’insegnante fa percepire i vari gruppi muscolari • L’insegnante insieme al ragazzo gonfia i muscoli • L’insegnante insieme al ragazzo sgonfia i muscoli • Il ragazzo da solo tenta di gonfiare i muscoli • Il ragazzo da solo tenta di sgonfiare i muscoli • Il ragazzo da solo cerca di controllare il proprio tono muscolare • Il ragazzo da solo tenta di potenziare il muscolo o i muscoli con esercizi . COORDINAZIONE DELLA LATERALITA’ Acquisire il concetto di lateralità significa far orientare il ragazzo nello spazio, attraverso il movimento del proprio corpo. È molto indicata per i ragazzi cerebrolesi. (a seconda della gravità) • • • • • • Esercizi di coordinazione a sinistra e a destra Esercizi solo parte sinistra Esercizi solo parte destra Esercizi sinistra e destra contemporaneamente da fermi Esercizi spazio destro Esercizi spazio sinistro EDUCAZIONE POSTURALE • • • • • • • Educare alla posizione eretta Educare alla posizione seduta Educare alla deambulazione Educare alla posizione corretta del capo Educare alla posizione corretta del mento Educare alla posizione corretta della colonna vertebrale Correggere atteggiamenti scoliotici, cifotici e lordotici Tutte queste attività motorie preposte, migliorano notevolmente lo stato di salute del portatore di handicap, accrescendo in lui l’autostima , agevolandone l’integrazione sociale nel gruppo e preparandolo ad un’eventuale pratica sportiva. Prof.Giuseppe Ceo