Introduzione alle particelle elementari Christian Ferrari Liceo di Locarno Sommario 1 Introduzione Quadro generale e dimensioni del mondo microscopico Atomi, nuclei e nuove particelle Le particelle elementari Costruire particelle Aspetti sperimentali La forza elettromagnetica La forza nucleare forte La forza nucleare debole L’unificazione delle forze Quale ruolo per la forza gravitazionale? Percorso storico Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idee di base Dimensioni Sommario 1 Introduzione Quadro generale e dimensioni del mondo microscopico Atomi, nuclei e nuove particelle Le particelle elementari Costruire particelle Aspetti sperimentali La forza elettromagnetica La forza nucleare forte La forza nucleare debole L’unificazione delle forze Quale ruolo per la forza gravitazionale? Percorso storico Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idee di base Dimensioni Sommario 1 Introduzione Quadro generale e dimensioni del mondo microscopico Atomi, nuclei e nuove particelle Le particelle elementari Costruire particelle Aspetti sperimentali La forza elettromagnetica La forza nucleare forte La forza nucleare debole L’unificazione delle forze Quale ruolo per la forza gravitazionale? Percorso storico Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idee di base Dimensioni Sommario 1 Introduzione Quadro generale e dimensioni del mondo microscopico Atomi, nuclei e nuove particelle Le particelle elementari Costruire particelle Aspetti sperimentali La forza elettromagnetica La forza nucleare forte La forza nucleare debole L’unificazione delle forze Quale ruolo per la forza gravitazionale? Percorso storico Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idee di base Dimensioni Sommario 1 Introduzione Quadro generale e dimensioni del mondo microscopico Atomi, nuclei e nuove particelle Le particelle elementari Costruire particelle Aspetti sperimentali La forza elettromagnetica La forza nucleare forte La forza nucleare debole L’unificazione delle forze Quale ruolo per la forza gravitazionale? Percorso storico Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idee di base Dimensioni Sommario 1 Introduzione Quadro generale e dimensioni del mondo microscopico Atomi, nuclei e nuove particelle Le particelle elementari Costruire particelle Aspetti sperimentali La forza elettromagnetica La forza nucleare forte La forza nucleare debole L’unificazione delle forze Quale ruolo per la forza gravitazionale? Percorso storico Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idee di base Dimensioni Sommario 1 Introduzione Quadro generale e dimensioni del mondo microscopico Atomi, nuclei e nuove particelle Le particelle elementari Costruire particelle Aspetti sperimentali La forza elettromagnetica La forza nucleare forte La forza nucleare debole L’unificazione delle forze Quale ruolo per la forza gravitazionale? Percorso storico Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idee di base Dimensioni Sommario 1 Introduzione Quadro generale e dimensioni del mondo microscopico Atomi, nuclei e nuove particelle Le particelle elementari Costruire particelle Aspetti sperimentali La forza elettromagnetica La forza nucleare forte La forza nucleare debole L’unificazione delle forze Quale ruolo per la forza gravitazionale? Percorso storico Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idee di base Dimensioni Sommario 1 Introduzione Quadro generale e dimensioni del mondo microscopico Atomi, nuclei e nuove particelle Le particelle elementari Costruire particelle Aspetti sperimentali La forza elettromagnetica La forza nucleare forte La forza nucleare debole L’unificazione delle forze Quale ruolo per la forza gravitazionale? Percorso storico Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idee di base Dimensioni Sommario 1 Introduzione Quadro generale e dimensioni del mondo microscopico Atomi, nuclei e nuove particelle Le particelle elementari Costruire particelle Aspetti sperimentali La forza elettromagnetica La forza nucleare forte La forza nucleare debole L’unificazione delle forze Quale ruolo per la forza gravitazionale? Percorso storico Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idee di base Dimensioni Sommario 1 Introduzione Quadro generale e dimensioni del mondo microscopico Atomi, nuclei e nuove particelle Le particelle elementari Costruire particelle Aspetti sperimentali La forza elettromagnetica La forza nucleare forte La forza nucleare debole L’unificazione delle forze Quale ruolo per la forza gravitazionale? Percorso storico Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idee di base Dimensioni Sommario 1 Introduzione Quadro generale e dimensioni del mondo microscopico Atomi, nuclei e nuove particelle Le particelle elementari Costruire particelle Aspetti sperimentali La forza elettromagnetica La forza nucleare forte La forza nucleare debole L’unificazione delle forze Quale ruolo per la forza gravitazionale? Percorso storico Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idee di base Dimensioni Introduzione 2 La fisica delle particelle elementari si pone la domanda: “Di cosa è fatta la materia ad una scala piccolissima?” Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idee di base Dimensioni Introduzione 2 La fisica delle particelle elementari si pone la domanda: “Di cosa è fatta la materia ad una scala piccolissima?” A livello subatomico la materia è composta da un piccolo numero di particelle “di base” classificabili in diverse classi, queste ultime sono replicate in grandissime quantità per costituire tutto quanto ci circonda. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idee di base Dimensioni Introduzione 2 La fisica delle particelle elementari si pone la domanda: “Di cosa è fatta la materia ad una scala piccolissima?” A livello subatomico la materia è composta da un piccolo numero di particelle “di base” classificabili in diverse classi, queste ultime sono replicate in grandissime quantità per costituire tutto quanto ci circonda. Sorge quindi un’altra domanda: “Come interagiscono tra loro le particelle?” Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idee di base Dimensioni Introduzione 2 La fisica delle particelle elementari si pone la domanda: “Di cosa è fatta la materia ad una scala piccolissima?” A livello subatomico la materia è composta da un piccolo numero di particelle “di base” classificabili in diverse classi, queste ultime sono replicate in grandissime quantità per costituire tutto quanto ci circonda. Sorge quindi un’altra domanda: “Come interagiscono tra loro le particelle?” Cercheremo di rispondere qualitativamente a queste domande. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idee di base Dimensioni Quadro generale 3 La descrizione del mondo atomico e subatomico si basa su: un certo numero di particelle dette elementari, la possibilità di “costruire” delle particelle partendo da quelle elementari, delle forze fondamentali tra queste particelle, l’idea che la forza è mediata da un certo numero di particelle, chiamate particelle mediatrici. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idee di base Dimensioni Quadro generale 3 La descrizione del mondo atomico e subatomico si basa su: un certo numero di particelle dette elementari, la possibilità di “costruire” delle particelle partendo da quelle elementari, delle forze fondamentali tra queste particelle, l’idea che la forza è mediata da un certo numero di particelle, chiamate particelle mediatrici. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idee di base Dimensioni Quadro generale 3 La descrizione del mondo atomico e subatomico si basa su: un certo numero di particelle dette elementari, la possibilità di “costruire” delle particelle partendo da quelle elementari, delle forze fondamentali tra queste particelle, l’idea che la forza è mediata da un certo numero di particelle, chiamate particelle mediatrici. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idee di base Dimensioni Quadro generale 3 La descrizione del mondo atomico e subatomico si basa su: un certo numero di particelle dette elementari, la possibilità di “costruire” delle particelle partendo da quelle elementari, delle forze fondamentali tra queste particelle, l’idea che la forza è mediata da un certo numero di particelle, chiamate particelle mediatrici. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idee di base Dimensioni Quadro generale 3 La descrizione del mondo atomico e subatomico si basa su: un certo numero di particelle dette elementari, la possibilità di “costruire” delle particelle partendo da quelle elementari, delle forze fondamentali tra queste particelle, l’idea che la forza è mediata da un certo numero di particelle, chiamate particelle mediatrici. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idee di base Dimensioni Dimensioni del mondo microscopico Cosa si intende per mondo microscopico? Quali sono le scale tipiche di questo mondo? Distanza tra atomi in un cristallo di alluminio: 2.3 · 10−10 [m] Taglia di un atomo: ∼ 10−10 [m] Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idee di base Dimensioni 4 Dimensioni del mondo microscopico Cosa si intende per mondo microscopico? Quali sono le scale tipiche di questo mondo? Distanza tra atomi in un cristallo di alluminio: 2.3 · 10−10 [m] Taglia di un atomo: ∼ 10−10 [m] Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idee di base Dimensioni 4 Dimensioni del mondo microscopico Cosa si intende per mondo microscopico? Quali sono le scale tipiche di questo mondo? Distanza tra atomi in un cristallo di alluminio: 2.3 · 10−10 [m] Taglia di un atomo: ∼ 10−10 [m] Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idee di base Dimensioni 4 Dimensioni del mondo microscopico Taglia di un nucleo: ∼ 10−15 [m] Taglia di un nucleone (= protone/neutrone): ∼ 10−15 [m] 10−15 = 0.000000000000001 “Taglia” di un elettrone: inferiore a ∼ 10−18 [m] (considerato puntiforme) Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idee di base Dimensioni 5 Dimensioni del mondo microscopico Taglia di un nucleo: ∼ 10−15 [m] Taglia di un nucleone (= protone/neutrone): ∼ 10−15 [m] 10−15 = 0.000000000000001 “Taglia” di un elettrone: inferiore a ∼ 10−18 [m] (considerato puntiforme) Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idee di base Dimensioni 5 Dimensioni del mondo microscopico Taglia di un nucleo: ∼ 10−15 [m] Taglia di un nucleone (= protone/neutrone): ∼ 10−15 [m] 10−15 = 0.000000000000001 “Taglia” di un elettrone: inferiore a ∼ 10−18 [m] (considerato puntiforme) Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idee di base Dimensioni 5 Dimensioni del mondo microscopico Taglia di un nucleo: ∼ 10−15 [m] Taglia di un nucleone (= protone/neutrone): ∼ 10−15 [m] 10−15 = 0.000000000000001 “Taglia” di un elettrone: inferiore a ∼ 10−18 [m] (considerato puntiforme) Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idee di base Dimensioni 5 Atomi 6 ( Nucleo : carica +, Atomo −→ Elettroni : carica − elettrone nucleo La massa dell’atomo è concentrata sul nucleo. La forza tra il nucleo e gli elettroni – ossia l’interazione – è elettromagnetica, la cui origine è la carica elettrica del nucleo e degli elettroni. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Atomi Nuclei Nuove particelle Atomi 6 ( Nucleo : carica +, Atomo −→ Elettroni : carica − elettrone nucleo La massa dell’atomo è concentrata sul nucleo. La forza tra il nucleo e gli elettroni – ossia l’interazione – è elettromagnetica, la cui origine è la carica elettrica del nucleo e degli elettroni. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Atomi Nuclei Nuove particelle Nuclei 7 ( Protoni : carica +, Nucleo −→ Neutroni : carica 0 neutrone nucleo protone La forza tra protoni e neutroni è chiamata forza nucleare forte, ha una portata molto piccola ma è molto intensa, cosı̀ da dominare la repulsione elettrica tra i protoni. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Atomi Nuclei Nuove particelle Nuclei 7 ( Protoni : carica +, Nucleo −→ Neutroni : carica 0 neutrone nucleo protone La forza tra protoni e neutroni è chiamata forza nucleare forte, ha una portata molto piccola ma è molto intensa, cosı̀ da dominare la repulsione elettrica tra i protoni. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Atomi Nuclei Nuove particelle Altre particelle 8 Agli inizi del 1900 è postulata l’esistenza di una particella “di luce”: il fotone, la sua conferma sperimentale arriva tra il 1916 e 1923. A partire dagli anni 30 è stata ipotizzata l’esistenza di altre particelle oltre agli elettroni, i protoni e i neutroni e vi è stata poi la loro scoperta sperimentale; parallelamente sono pure state scoperte altre particelle inattese. Ecco alcuni esempi: Neutrini: particelle postulate per spiegare un’apparente violazione della conservazione dell’energia in alcuni processi di disintegrazione nucleare. Pioni: particelle introdotta sul piano teorico da Yukawa nel quadro della forza nucleare forte. Muone µ: particella simile all’elettrone, scoperta nel 1936 e inizialmente confusa con il pione di Yukawa. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Atomi Nuclei Nuove particelle Altre particelle 8 Agli inizi del 1900 è postulata l’esistenza di una particella “di luce”: il fotone, la sua conferma sperimentale arriva tra il 1916 e 1923. A partire dagli anni 30 è stata ipotizzata l’esistenza di altre particelle oltre agli elettroni, i protoni e i neutroni e vi è stata poi la loro scoperta sperimentale; parallelamente sono pure state scoperte altre particelle inattese. Ecco alcuni esempi: Neutrini: particelle postulate per spiegare un’apparente violazione della conservazione dell’energia in alcuni processi di disintegrazione nucleare. Pioni: particelle introdotta sul piano teorico da Yukawa nel quadro della forza nucleare forte. Muone µ: particella simile all’elettrone, scoperta nel 1936 e inizialmente confusa con il pione di Yukawa. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Atomi Nuclei Nuove particelle Altre particelle 8 Agli inizi del 1900 è postulata l’esistenza di una particella “di luce”: il fotone, la sua conferma sperimentale arriva tra il 1916 e 1923. A partire dagli anni 30 è stata ipotizzata l’esistenza di altre particelle oltre agli elettroni, i protoni e i neutroni e vi è stata poi la loro scoperta sperimentale; parallelamente sono pure state scoperte altre particelle inattese. Ecco alcuni esempi: Neutrini: particelle postulate per spiegare un’apparente violazione della conservazione dell’energia in alcuni processi di disintegrazione nucleare. Pioni: particelle introdotta sul piano teorico da Yukawa nel quadro della forza nucleare forte. Muone µ: particella simile all’elettrone, scoperta nel 1936 e inizialmente confusa con il pione di Yukawa. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Atomi Nuclei Nuove particelle Altre particelle 8 Agli inizi del 1900 è postulata l’esistenza di una particella “di luce”: il fotone, la sua conferma sperimentale arriva tra il 1916 e 1923. A partire dagli anni 30 è stata ipotizzata l’esistenza di altre particelle oltre agli elettroni, i protoni e i neutroni e vi è stata poi la loro scoperta sperimentale; parallelamente sono pure state scoperte altre particelle inattese. Ecco alcuni esempi: Neutrini: particelle postulate per spiegare un’apparente violazione della conservazione dell’energia in alcuni processi di disintegrazione nucleare. Pioni: particelle introdotta sul piano teorico da Yukawa nel quadro della forza nucleare forte. Muone µ: particella simile all’elettrone, scoperta nel 1936 e inizialmente confusa con il pione di Yukawa. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Atomi Nuclei Nuove particelle Altre particelle 8 Agli inizi del 1900 è postulata l’esistenza di una particella “di luce”: il fotone, la sua conferma sperimentale arriva tra il 1916 e 1923. A partire dagli anni 30 è stata ipotizzata l’esistenza di altre particelle oltre agli elettroni, i protoni e i neutroni e vi è stata poi la loro scoperta sperimentale; parallelamente sono pure state scoperte altre particelle inattese. Ecco alcuni esempi: Neutrini: particelle postulate per spiegare un’apparente violazione della conservazione dell’energia in alcuni processi di disintegrazione nucleare. Pioni: particelle introdotta sul piano teorico da Yukawa nel quadro della forza nucleare forte. Muone µ: particella simile all’elettrone, scoperta nel 1936 e inizialmente confusa con il pione di Yukawa. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Atomi Nuclei Nuove particelle Particelle elementari: proprietà fondamentali 9 Quark e leptoni sono le due “famiglie” di particelle elementari che formano i mattoni di base per la costruzione di tutte le altre particelle, queste particelle hanno delle proprietà fondamentali: la massa M (in [M eV ]/c2 ), la carica elettrica Qe (in [C]), lo spin che in un imagine classica indica il senso di rotazione su se stessa della particella z spin su spin giù Abbiamo due possibilità che vengono chiamate spin su (o spin Sz = + 12 ), spin giù (o spin Sz = − 12 ) . In tutti i casi si dice che si ha uno spin S = ha le due possibilità su e giù. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia 1 2 e la particella Prop Antimateria Quark e leptoni Barioni e mesoni Colore Particelle elementari: proprietà fondamentali 9 Quark e leptoni sono le due “famiglie” di particelle elementari che formano i mattoni di base per la costruzione di tutte le altre particelle, queste particelle hanno delle proprietà fondamentali: la massa M (in [M eV ]/c2 ), la carica elettrica Qe (in [C]), lo spin che in un imagine classica indica il senso di rotazione su se stessa della particella z spin su spin giù Abbiamo due possibilità che vengono chiamate spin su (o spin Sz = + 12 ), spin giù (o spin Sz = − 12 ) . In tutti i casi si dice che si ha uno spin S = ha le due possibilità su e giù. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia 1 2 e la particella Prop Antimateria Quark e leptoni Barioni e mesoni Colore Particelle elementari: proprietà fondamentali 9 Quark e leptoni sono le due “famiglie” di particelle elementari che formano i mattoni di base per la costruzione di tutte le altre particelle, queste particelle hanno delle proprietà fondamentali: la massa M (in [M eV ]/c2 ), la carica elettrica Qe (in [C]), lo spin che in un imagine classica indica il senso di rotazione su se stessa della particella z spin su spin giù Abbiamo due possibilità che vengono chiamate spin su (o spin Sz = + 12 ), spin giù (o spin Sz = − 12 ) . In tutti i casi si dice che si ha uno spin S = ha le due possibilità su e giù. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia 1 2 e la particella Prop Antimateria Quark e leptoni Barioni e mesoni Colore Particelle elementari: proprietà fondamentali 9 Quark e leptoni sono le due “famiglie” di particelle elementari che formano i mattoni di base per la costruzione di tutte le altre particelle, queste particelle hanno delle proprietà fondamentali: la massa M (in [M eV ]/c2 ), la carica elettrica Qe (in [C]), lo spin che in un imagine classica indica il senso di rotazione su se stessa della particella z spin su spin giù Abbiamo due possibilità che vengono chiamate spin su (o spin Sz = + 12 ), spin giù (o spin Sz = − 12 ) . In tutti i casi si dice che si ha uno spin S = ha le due possibilità su e giù. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia 1 2 e la particella Prop Antimateria Quark e leptoni Barioni e mesoni Colore Particelle elementari: proprietà fondamentali 9 Quark e leptoni sono le due “famiglie” di particelle elementari che formano i mattoni di base per la costruzione di tutte le altre particelle, queste particelle hanno delle proprietà fondamentali: la massa M (in [M eV ]/c2 ), la carica elettrica Qe (in [C]), lo spin che in un imagine classica indica il senso di rotazione su se stessa della particella z spin su spin giù Abbiamo due possibilità che vengono chiamate spin su (o spin Sz = + 12 ), spin giù (o spin Sz = − 12 ) . In tutti i casi si dice che si ha uno spin S = ha le due possibilità su e giù. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia 1 2 e la particella Prop Antimateria Quark e leptoni Barioni e mesoni Colore Particelle elementari: proprietà fondamentali 10 Vi sono poi altre proprietà intrinseche più “esotiche” quali ad esempio: il numero leptonico L (per i leptoni), il numero barionico B (per i quark), il colore (per i quark). Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Prop Antimateria Quark e leptoni Barioni e mesoni Colore Particelle elementari: proprietà fondamentali 10 Vi sono poi altre proprietà intrinseche più “esotiche” quali ad esempio: il numero leptonico L (per i leptoni), il numero barionico B (per i quark), il colore (per i quark). Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Prop Antimateria Quark e leptoni Barioni e mesoni Colore Particelle elementari: proprietà fondamentali 10 Vi sono poi altre proprietà intrinseche più “esotiche” quali ad esempio: il numero leptonico L (per i leptoni), il numero barionico B (per i quark), il colore (per i quark). Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Prop Antimateria Quark e leptoni Barioni e mesoni Colore Particelle elementari: proprietà fondamentali 10 Vi sono poi altre proprietà intrinseche più “esotiche” quali ad esempio: il numero leptonico L (per i leptoni), il numero barionico B (per i quark), il colore (per i quark). Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Prop Antimateria Quark e leptoni Barioni e mesoni Colore Antimateria 11 Nel Modello Standard, la teoria delle particelle elementari più accettata ai giorni nostri, per ogni particella p esiste una particella di antimateria (=antiparticella) notata sovente p̄ o con il segno della carica elettrica opposto. Le caratteristiche dell’antimateria sono molto simili a quelle della materia, in altre parole l’antimateria non ha nulla di particolarmente strano. Ecco un esempio: particella: elettrone e− M = 0.51 Qe = −1 S= 1 2 L = +1 Qe = +1 S= 1 2 L = −1 antiparticella: positrone e+ M = 0.51 Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Prop Antimateria Quark e leptoni Barioni e mesoni Colore Antimateria 11 Nel Modello Standard, la teoria delle particelle elementari più accettata ai giorni nostri, per ogni particella p esiste una particella di antimateria (=antiparticella) notata sovente p̄ o con il segno della carica elettrica opposto. Le caratteristiche dell’antimateria sono molto simili a quelle della materia, in altre parole l’antimateria non ha nulla di particolarmente strano. Ecco un esempio: particella: elettrone e− M = 0.51 Qe = −1 S= 1 2 L = +1 Qe = +1 S= 1 2 L = −1 antiparticella: positrone e+ M = 0.51 Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Prop Antimateria Quark e leptoni Barioni e mesoni Colore Antimateria 11 Nel Modello Standard, la teoria delle particelle elementari più accettata ai giorni nostri, per ogni particella p esiste una particella di antimateria (=antiparticella) notata sovente p̄ o con il segno della carica elettrica opposto. Le caratteristiche dell’antimateria sono molto simili a quelle della materia, in altre parole l’antimateria non ha nulla di particolarmente strano. Ecco un esempio: particella: elettrone e− M = 0.51 Qe = −1 S= 1 2 L = +1 Qe = +1 S= 1 2 L = −1 antiparticella: positrone e+ M = 0.51 Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Prop Antimateria Quark e leptoni Barioni e mesoni Colore Quark 12 I quark sono classificati come segue quark simbolo Qe S B down d up u strange s charm c bottom b top t − 13 + 23 − 13 + 23 − 13 + 23 1 2 1 2 1 2 1 2 1 2 1 2 1 3 1 3 1 3 1 3 1 3 1 3 per un totale di 6 quark. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Prop Antimateria Quark e leptoni Barioni e mesoni Colore Anti–quark 13 Ad ogni quark è associato un anti–quark, anti–quark simbolo Qe S B anti–down d̄ ū anti–strange s̄ anti–charm c̄ anti–bottom b̄ anti–top t̄ 1 2 1 2 1 2 1 2 1 2 1 2 − 13 anti–up + 31 − 32 + 31 − 32 + 31 − 32 − 13 − 13 − 13 − 13 − 13 per un totale di 6 anti–quark. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Prop Antimateria Quark e leptoni Barioni e mesoni Colore Leptoni 14 I leptoni sono classificati come segue leptone simbolo Qe S L elettrone e− −1 1 neutrino elettronico νe 0 muone µ− −1 neutrino muonico νµ 0 tau τ− −1 neutrino tauonico ντ 0 1 2 1 2 1 2 1 2 1 2 1 2 1 1 1 1 1 per un totale di 6 leptoni. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Prop Antimateria Quark e leptoni Barioni e mesoni Colore Anti–leptoni 15 Ad ogni leptone è associato un anti–leptone, leptone simbolo Qe S L positrone e+ +1 −1 anti–neutrino elettronico ν̄e 0 anti–muone µ+ +1 anti–neutrino muonico ν̄µ 0 anti–tau τ+ +1 anti–neutrino tauonico ν̄τ 0 1 2 1 2 1 2 1 2 1 2 1 2 −1 −1 −1 −1 −1 per un totale di 6 anti–leptoni. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Prop Antimateria Quark e leptoni Barioni e mesoni Colore Barioni 16 I barioni sono particelle composte da tre quark qqq mentre gli anti–barioni sono particelle composte da tre anti–quark q̄q̄q̄ . Ecco alcuni esempi: • • • • • • protone neutrone lambda lambda c + omega − antiprotone Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia p = uud n = udd Λ = uds Λ+ c = udc Ω− = sss p̄ = ūūd̄ Prop Antimateria Quark e leptoni Barioni e mesoni Colore Barioni 16 I barioni sono particelle composte da tre quark qqq mentre gli anti–barioni sono particelle composte da tre anti–quark q̄q̄q̄ . Ecco alcuni esempi: • • • • • • protone neutrone lambda lambda c + omega − antiprotone Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia p = uud n = udd Λ = uds Λ+ c = udc Ω− = sss p̄ = ūūd̄ Prop Antimateria Quark e leptoni Barioni e mesoni Colore Mesoni 17 I mesoni sono particelle composte da un quark ed un anti–quark qq̄ Ecco alcuni esempi: • • • • • • • pione + pione 0 pione − kaone + kaone 0 charmonium upsilon Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia π + = ud̄ π 0 = uū π − = dū K+ =us̄ K0 =ds̄ J/Ψ = cc̄ Υ = bb̄ Prop Antimateria Quark e leptoni Barioni e mesoni Colore Mesoni 17 I mesoni sono particelle composte da un quark ed un anti–quark qq̄ Ecco alcuni esempi: • • • • • • • pione + pione 0 pione − kaone + kaone 0 charmonium upsilon Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia π + = ud̄ π 0 = uū π − = dū K+ =us̄ K0 =ds̄ J/Ψ = cc̄ Υ = bb̄ Prop Antimateria Quark e leptoni Barioni e mesoni Colore Colore e sapore dei quark 18 Un principio fondamentale della fisica, noto come Principio di esclusione di Pauli, afferma che, se una particella A è composta da altre particelle di spin S = 21 allora A non può contenere particelle identiche in tutte le sue caratteristiche. Applichiamo questa idea ai quark (o anti–quark): protone: p = uud, è possibile avere due quark up? Sı̀, a condizione che i due quark up hanno spin opposto; uno Sz = + 21 l’altro Sz = − 12 cosı̀ da risultare non identici. omega −: Ω− = sss, è possibile avere tre quark strange? Non possiamo più utilizzare l’idea precedente, infatti avremo comunque due quark strange con lo stesso spin ⇒ problema! Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Prop Antimateria Quark e leptoni Barioni e mesoni Colore Colore e sapore dei quark 18 Un principio fondamentale della fisica, noto come Principio di esclusione di Pauli, afferma che, se una particella A è composta da altre particelle di spin S = 21 allora A non può contenere particelle identiche in tutte le sue caratteristiche. Applichiamo questa idea ai quark (o anti–quark): protone: p = uud, è possibile avere due quark up? Sı̀, a condizione che i due quark up hanno spin opposto; uno Sz = + 21 l’altro Sz = − 12 cosı̀ da risultare non identici. omega −: Ω− = sss, è possibile avere tre quark strange? Non possiamo più utilizzare l’idea precedente, infatti avremo comunque due quark strange con lo stesso spin ⇒ problema! Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Prop Antimateria Quark e leptoni Barioni e mesoni Colore Colore e sapore dei quark 18 Un principio fondamentale della fisica, noto come Principio di esclusione di Pauli, afferma che, se una particella A è composta da altre particelle di spin S = 21 allora A non può contenere particelle identiche in tutte le sue caratteristiche. Applichiamo questa idea ai quark (o anti–quark): protone: p = uud, è possibile avere due quark up? Sı̀, a condizione che i due quark up hanno spin opposto; uno Sz = + 21 l’altro Sz = − 12 cosı̀ da risultare non identici. omega −: Ω− = sss, è possibile avere tre quark strange? Non possiamo più utilizzare l’idea precedente, infatti avremo comunque due quark strange con lo stesso spin ⇒ problema! Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Prop Antimateria Quark e leptoni Barioni e mesoni Colore Colore e sapore dei quark 18 Un principio fondamentale della fisica, noto come Principio di esclusione di Pauli, afferma che, se una particella A è composta da altre particelle di spin S = 21 allora A non può contenere particelle identiche in tutte le sue caratteristiche. Applichiamo questa idea ai quark (o anti–quark): protone: p = uud, è possibile avere due quark up? Sı̀, a condizione che i due quark up hanno spin opposto; uno Sz = + 21 l’altro Sz = − 12 cosı̀ da risultare non identici. omega −: Ω− = sss, è possibile avere tre quark strange? Non possiamo più utilizzare l’idea precedente, infatti avremo comunque due quark strange con lo stesso spin ⇒ problema! Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Prop Antimateria Quark e leptoni Barioni e mesoni Colore Colore e sapore dei quark 18 Un principio fondamentale della fisica, noto come Principio di esclusione di Pauli, afferma che, se una particella A è composta da altre particelle di spin S = 21 allora A non può contenere particelle identiche in tutte le sue caratteristiche. Applichiamo questa idea ai quark (o anti–quark): protone: p = uud, è possibile avere due quark up? Sı̀, a condizione che i due quark up hanno spin opposto; uno Sz = + 21 l’altro Sz = − 12 cosı̀ da risultare non identici. omega −: Ω− = sss, è possibile avere tre quark strange? Non possiamo più utilizzare l’idea precedente, infatti avremo comunque due quark strange con lo stesso spin ⇒ problema! Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Prop Antimateria Quark e leptoni Barioni e mesoni Colore Colore e sapore dei quark 18 Un principio fondamentale della fisica, noto come Principio di esclusione di Pauli, afferma che, se una particella A è composta da altre particelle di spin S = 21 allora A non può contenere particelle identiche in tutte le sue caratteristiche. Applichiamo questa idea ai quark (o anti–quark): protone: p = uud, è possibile avere due quark up? Sı̀, a condizione che i due quark up hanno spin opposto; uno Sz = + 21 l’altro Sz = − 12 cosı̀ da risultare non identici. omega −: Ω− = sss, è possibile avere tre quark strange? Non possiamo più utilizzare l’idea precedente, infatti avremo comunque due quark strange con lo stesso spin ⇒ problema! Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Prop Antimateria Quark e leptoni Barioni e mesoni Colore Colore e sapore dei quark 19 Per regolare questo problema si introduce una nuova proprietà dei quark, chiamata carica di colore (o colore) Qc , essa può assumere tre diversi valori Qc = r = rosso, Qc = v = verde, Qc = b = blu . I 6 tipi di quark sono detti sapori e per ogni sapore abbiamo tre possibili colori cosı̀ da moltiplicare per 3 il numero di quark (e di anti–quark). Una proprietà importante del colore è che le particelle composte da quark e/o anti–quark devono essere di colore bianco, dove valgono le regole r + v + b = r̄ + v̄ + b̄ = bianco r + r̄ = v + v̄ = b + b̄ = bianco Le sole possibilità per bianco sono qqq, q̄q̄q̄ e qq̄. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Prop Antimateria Quark e leptoni Barioni e mesoni Colore Colore e sapore dei quark 19 Per regolare questo problema si introduce una nuova proprietà dei quark, chiamata carica di colore (o colore) Qc , essa può assumere tre diversi valori Qc = r = rosso, Qc = v = verde, Qc = b = blu . I 6 tipi di quark sono detti sapori e per ogni sapore abbiamo tre possibili colori cosı̀ da moltiplicare per 3 il numero di quark (e di anti–quark). Una proprietà importante del colore è che le particelle composte da quark e/o anti–quark devono essere di colore bianco, dove valgono le regole r + v + b = r̄ + v̄ + b̄ = bianco r + r̄ = v + v̄ = b + b̄ = bianco Le sole possibilità per bianco sono qqq, q̄q̄q̄ e qq̄. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Prop Antimateria Quark e leptoni Barioni e mesoni Colore Colore e sapore dei quark 19 Per regolare questo problema si introduce una nuova proprietà dei quark, chiamata carica di colore (o colore) Qc , essa può assumere tre diversi valori Qc = r = rosso, Qc = v = verde, Qc = b = blu . I 6 tipi di quark sono detti sapori e per ogni sapore abbiamo tre possibili colori cosı̀ da moltiplicare per 3 il numero di quark (e di anti–quark). Una proprietà importante del colore è che le particelle composte da quark e/o anti–quark devono essere di colore bianco, dove valgono le regole r + v + b = r̄ + v̄ + b̄ = bianco r + r̄ = v + v̄ = b + b̄ = bianco Le sole possibilità per bianco sono qqq, q̄q̄q̄ e qq̄. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Prop Antimateria Quark e leptoni Barioni e mesoni Colore Colore e sapore dei quark 19 Per regolare questo problema si introduce una nuova proprietà dei quark, chiamata carica di colore (o colore) Qc , essa può assumere tre diversi valori Qc = r = rosso, Qc = v = verde, Qc = b = blu . I 6 tipi di quark sono detti sapori e per ogni sapore abbiamo tre possibili colori cosı̀ da moltiplicare per 3 il numero di quark (e di anti–quark). Una proprietà importante del colore è che le particelle composte da quark e/o anti–quark devono essere di colore bianco, dove valgono le regole r + v + b = r̄ + v̄ + b̄ = bianco r + r̄ = v + v̄ = b + b̄ = bianco Le sole possibilità per bianco sono qqq, q̄q̄q̄ e qq̄. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Prop Antimateria Quark e leptoni Barioni e mesoni Colore Come produrre particelle 20 Metodi semplici: Elettroni: scaldando un metallo e accelerandoli con un campo elettrico, Protoni: ionizzazione dell’idrogeno (ma anche semplicemente H2 come bersaglio) Raggi cosmici: Particelle che arrivano dallo spazio (principalmente protoni) che urtano gli atomi nell’atmosfera e producono altre particelle (principalmente muoni – detti muoni cosmici). Reazioni nucleari: Nuclei radioattivi che si disintegrano emettendo neutroni, neutrini, raggi alfa (=particelle α), raggi beta (= elettroni, positroni), raggi gamma (= fotoni). Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Produrre di particelle Vedere di particelle Come produrre particelle 20 Metodi semplici: Elettroni: scaldando un metallo e accelerandoli con un campo elettrico, Protoni: ionizzazione dell’idrogeno (ma anche semplicemente H2 come bersaglio) Raggi cosmici: Particelle che arrivano dallo spazio (principalmente protoni) che urtano gli atomi nell’atmosfera e producono altre particelle (principalmente muoni – detti muoni cosmici). Reazioni nucleari: Nuclei radioattivi che si disintegrano emettendo neutroni, neutrini, raggi alfa (=particelle α), raggi beta (= elettroni, positroni), raggi gamma (= fotoni). Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Produrre di particelle Vedere di particelle Come produrre particelle 20 Metodi semplici: Elettroni: scaldando un metallo e accelerandoli con un campo elettrico, Protoni: ionizzazione dell’idrogeno (ma anche semplicemente H2 come bersaglio) Raggi cosmici: Particelle che arrivano dallo spazio (principalmente protoni) che urtano gli atomi nell’atmosfera e producono altre particelle (principalmente muoni – detti muoni cosmici). Reazioni nucleari: Nuclei radioattivi che si disintegrano emettendo neutroni, neutrini, raggi alfa (=particelle α), raggi beta (= elettroni, positroni), raggi gamma (= fotoni). Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Produrre di particelle Vedere di particelle Come produrre particelle 21 Acceleratori di particelle: Idea: si fanno collidere particelle per crearne delle nuove, che a loro volta possono collidere con altre eccetera; si isolano poi le particelle interessanti. Le particelle stabili possono essere stockate in grandi anelli e utilizzate al momento opportuno. Modalità BF: si accelerano elettroni o protoni che si fanno collidere su un bersaglio fisso. Modalità CF: si accelerano elettroni (o protoni) e positroni (o anti–protoni) in un anello circolare provvisto di un campo magnetico, e si fanno scontrare in una collisione frontale. Più è alta la massa delle particelle cercate maggiore è l’energia necessaria. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Produrre di particelle Vedere di particelle Come produrre particelle 21 Acceleratori di particelle: Idea: si fanno collidere particelle per crearne delle nuove, che a loro volta possono collidere con altre eccetera; si isolano poi le particelle interessanti. Le particelle stabili possono essere stockate in grandi anelli e utilizzate al momento opportuno. Modalità BF: si accelerano elettroni o protoni che si fanno collidere su un bersaglio fisso. Modalità CF: si accelerano elettroni (o protoni) e positroni (o anti–protoni) in un anello circolare provvisto di un campo magnetico, e si fanno scontrare in una collisione frontale. Più è alta la massa delle particelle cercate maggiore è l’energia necessaria. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Produrre di particelle Vedere di particelle Come produrre particelle 21 Acceleratori di particelle: Idea: si fanno collidere particelle per crearne delle nuove, che a loro volta possono collidere con altre eccetera; si isolano poi le particelle interessanti. Le particelle stabili possono essere stockate in grandi anelli e utilizzate al momento opportuno. Modalità BF: si accelerano elettroni o protoni che si fanno collidere su un bersaglio fisso. Modalità CF: si accelerano elettroni (o protoni) e positroni (o anti–protoni) in un anello circolare provvisto di un campo magnetico, e si fanno scontrare in una collisione frontale. Più è alta la massa delle particelle cercate maggiore è l’energia necessaria. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Produrre di particelle Vedere di particelle Come produrre particelle 21 Acceleratori di particelle: Idea: si fanno collidere particelle per crearne delle nuove, che a loro volta possono collidere con altre eccetera; si isolano poi le particelle interessanti. Le particelle stabili possono essere stockate in grandi anelli e utilizzate al momento opportuno. Modalità BF: si accelerano elettroni o protoni che si fanno collidere su un bersaglio fisso. Modalità CF: si accelerano elettroni (o protoni) e positroni (o anti–protoni) in un anello circolare provvisto di un campo magnetico, e si fanno scontrare in una collisione frontale. Più è alta la massa delle particelle cercate maggiore è l’energia necessaria. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Produrre di particelle Vedere di particelle Come produrre particelle 21 Acceleratori di particelle: Idea: si fanno collidere particelle per crearne delle nuove, che a loro volta possono collidere con altre eccetera; si isolano poi le particelle interessanti. Le particelle stabili possono essere stockate in grandi anelli e utilizzate al momento opportuno. Modalità BF: si accelerano elettroni o protoni che si fanno collidere su un bersaglio fisso. Modalità CF: si accelerano elettroni (o protoni) e positroni (o anti–protoni) in un anello circolare provvisto di un campo magnetico, e si fanno scontrare in una collisione frontale. Più è alta la massa delle particelle cercate maggiore è l’energia necessaria. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Produrre di particelle Vedere di particelle Come produrre particelle 21 Acceleratori di particelle: Idea: si fanno collidere particelle per crearne delle nuove, che a loro volta possono collidere con altre eccetera; si isolano poi le particelle interessanti. Le particelle stabili possono essere stockate in grandi anelli e utilizzate al momento opportuno. Modalità BF: si accelerano elettroni o protoni che si fanno collidere su un bersaglio fisso. Modalità CF: si accelerano elettroni (o protoni) e positroni (o anti–protoni) in un anello circolare provvisto di un campo magnetico, e si fanno scontrare in una collisione frontale. Più è alta la massa delle particelle cercate maggiore è l’energia necessaria. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Produrre di particelle Vedere di particelle Come produrre particelle 22 Centre Européen Recherche Nucléaire (CERN), Ginevra Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Produrre di particelle Vedere di particelle Come produrre particelle 23 Stanford Linear Accelerator Center (SLAC), California Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Produrre di particelle Vedere di particelle Come “vedere” particelle 24 Vi sono diversi detettori di particelle, le idee principali sono le seguenti: le particelle cariche con alta energia ionizzano/eccitano gli atomi che si trovano sul loro percorso, questi ioni/atomi eccitati generano effetti che permettono di “vedere” il passaggio delle particelle, i detettori sono sovente messi tra due magneti, poiché il comportamento delle particelle cariche in un campo magnetico dipende dalla loro energia cinetica e dalla loro carica elettrica, le particelle neutre sono ricostruite grazie alle tracce lasciate dalle particelle cariche e utilizzando la conservazione della quantità di moto e dell’energia ad ogni vertice nelle traiettorie delle particelle cariche. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Produrre di particelle Vedere di particelle Come “vedere” particelle 24 Vi sono diversi detettori di particelle, le idee principali sono le seguenti: le particelle cariche con alta energia ionizzano/eccitano gli atomi che si trovano sul loro percorso, questi ioni/atomi eccitati generano effetti che permettono di “vedere” il passaggio delle particelle, i detettori sono sovente messi tra due magneti, poiché il comportamento delle particelle cariche in un campo magnetico dipende dalla loro energia cinetica e dalla loro carica elettrica, le particelle neutre sono ricostruite grazie alle tracce lasciate dalle particelle cariche e utilizzando la conservazione della quantità di moto e dell’energia ad ogni vertice nelle traiettorie delle particelle cariche. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Produrre di particelle Vedere di particelle Come “vedere” particelle 24 Vi sono diversi detettori di particelle, le idee principali sono le seguenti: le particelle cariche con alta energia ionizzano/eccitano gli atomi che si trovano sul loro percorso, questi ioni/atomi eccitati generano effetti che permettono di “vedere” il passaggio delle particelle, i detettori sono sovente messi tra due magneti, poiché il comportamento delle particelle cariche in un campo magnetico dipende dalla loro energia cinetica e dalla loro carica elettrica, le particelle neutre sono ricostruite grazie alle tracce lasciate dalle particelle cariche e utilizzando la conservazione della quantità di moto e dell’energia ad ogni vertice nelle traiettorie delle particelle cariche. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Produrre di particelle Vedere di particelle Come “vedere” particelle 24 Vi sono diversi detettori di particelle, le idee principali sono le seguenti: le particelle cariche con alta energia ionizzano/eccitano gli atomi che si trovano sul loro percorso, questi ioni/atomi eccitati generano effetti che permettono di “vedere” il passaggio delle particelle, i detettori sono sovente messi tra due magneti, poiché il comportamento delle particelle cariche in un campo magnetico dipende dalla loro energia cinetica e dalla loro carica elettrica, le particelle neutre sono ricostruite grazie alle tracce lasciate dalle particelle cariche e utilizzando la conservazione della quantità di moto e dell’energia ad ogni vertice nelle traiettorie delle particelle cariche. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Produrre di particelle Vedere di particelle Come “vedere” particelle 25 Detezione del positrone (1932) Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Produrre di particelle Vedere di particelle Come “vedere” particelle 26 Decadimento π − −→ µ− + ν̄µ seguito da µ− −→ e− + ν¯e + νµ . Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Produrre di particelle Vedere di particelle Come “vedere” particelle 27 La scoperta della particella Ω− Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Produrre di particelle Vedere di particelle L’interazione tra particelle 28 Sviluppo dell’idea classica: Newton/Coulomb (1665/1785): Se A e B non si toccano ma hanno un’influsso reciproco, si parla di forza (o interazione) a distanza. Esempio: attrazione elettrica tra oggetti di carica opposta: Qe > 0 Qe < 0 Faraday (1850): B crea un campo e A subisce il suo effetto, il campo diventa l’intermediario dell’interazione. ~ che a sua Esempio: una carica crea un campo elettrico E volta influisce su una seconda carica: ~ E Qe > 0 Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idea Forza EM Forza forte Forza debole Bosoni L’interazione tra particelle 28 Sviluppo dell’idea classica: Newton/Coulomb (1665/1785): Se A e B non si toccano ma hanno un’influsso reciproco, si parla di forza (o interazione) a distanza. Esempio: attrazione elettrica tra oggetti di carica opposta: Qe > 0 Qe < 0 Faraday (1850): B crea un campo e A subisce il suo effetto, il campo diventa l’intermediario dell’interazione. ~ che a sua Esempio: una carica crea un campo elettrico E volta influisce su una seconda carica: ~ E Qe > 0 Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idea Forza EM Forza forte Forza debole Bosoni L’interazione tra particelle 28 Sviluppo dell’idea classica: Newton/Coulomb (1665/1785): Se A e B non si toccano ma hanno un’influsso reciproco, si parla di forza (o interazione) a distanza. Esempio: attrazione elettrica tra oggetti di carica opposta: Qe > 0 Qe < 0 Faraday (1850): B crea un campo e A subisce il suo effetto, il campo diventa l’intermediario dell’interazione. ~ che a sua Esempio: una carica crea un campo elettrico E volta influisce su una seconda carica: ~ E Qe > 0 Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idea Forza EM Forza forte Forza debole Bosoni L’interazione tra particelle 29 Nella teoria moderna (visione quantistica) l’idea di campo è sostituita da un insieme di particelle che si propagano nello spazio: l’interazione avviene attraverso lo scambio di particelle: le particelle mediatrici della forza. Esempio: l’interazione tra elettroni avviene tramite lo scambio di fotoni poiché il campo elettrico (da un punto di vista quantistico) è composto da fotoni t γ e− γ e− γ Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idea Forza EM Forza forte Forza debole Bosoni L’interazione tra particelle 29 Nella teoria moderna (visione quantistica) l’idea di campo è sostituita da un insieme di particelle che si propagano nello spazio: l’interazione avviene attraverso lo scambio di particelle: le particelle mediatrici della forza. Esempio: l’interazione tra elettroni avviene tramite lo scambio di fotoni poiché il campo elettrico (da un punto di vista quantistico) è composto da fotoni t γ e− γ e− γ Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idea Forza EM Forza forte Forza debole Bosoni L’interazione elettromagnetica 30 La caratteristica intrinseca delle particelle origine dell’interazione elettromagnetica è la carica elettrica Qe : Qe ⇐⇒ interazione elettromagnetica Le particelle soggette a questa interazione sono i leptoni carichi, i quark e i bosoni vettori W± mediatori della forza debole. La particella mediatrice dell’interazione elettromagnetica è il fotone γ. Vi è un unico tipo di fotone. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idea Forza EM Forza forte Forza debole Bosoni L’interazione elettromagnetica 30 La caratteristica intrinseca delle particelle origine dell’interazione elettromagnetica è la carica elettrica Qe : Qe ⇐⇒ interazione elettromagnetica Le particelle soggette a questa interazione sono i leptoni carichi, i quark e i bosoni vettori W± mediatori della forza debole. La particella mediatrice dell’interazione elettromagnetica è il fotone γ. Vi è un unico tipo di fotone. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idea Forza EM Forza forte Forza debole Bosoni L’interazione elettromagnetica 30 La caratteristica intrinseca delle particelle origine dell’interazione elettromagnetica è la carica elettrica Qe : Qe ⇐⇒ interazione elettromagnetica Le particelle soggette a questa interazione sono i leptoni carichi, i quark e i bosoni vettori W± mediatori della forza debole. La particella mediatrice dell’interazione elettromagnetica è il fotone γ. Vi è un unico tipo di fotone. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idea Forza EM Forza forte Forza debole Bosoni L’interazione elettromagnetica 30 La caratteristica intrinseca delle particelle origine dell’interazione elettromagnetica è la carica elettrica Qe : Qe ⇐⇒ interazione elettromagnetica Le particelle soggette a questa interazione sono i leptoni carichi, i quark e i bosoni vettori W± mediatori della forza debole. La particella mediatrice dell’interazione elettromagnetica è il fotone γ. Vi è un unico tipo di fotone. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idea Forza EM Forza forte Forza debole Bosoni L’interazione elettromagnetica 31 Nella teoria quantistica dell’interazione EM, nota come ElettroDinamica Quantistica QED, il meccanismo dell’interazione è lo scambio di un fotone. Nell’esempio le interazioni e− e− – e − e− e− – e + e− γ e− e+ γ e− Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia e− e+ Idea Forza EM Forza forte Forza debole Bosoni L’interazione elettromagnetica 31 Nella teoria quantistica dell’interazione EM, nota come ElettroDinamica Quantistica QED, il meccanismo dell’interazione è lo scambio di un fotone. Nell’esempio le interazioni e− e− – e − e− e− – e + e− γ e− e+ γ e− Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia e− e+ Idea Forza EM Forza forte Forza debole Bosoni L’interazione nucleare forte 32 La caratteristica intrinseca delle particelle origine dell’interazione nucleare forte è la carica di colore Qc : Qc ⇐⇒ interazione nucleare forte Le particelle soggette a questa interazione sono i quark e i gluoni. Le particelle mediatrici dell’interazione forte sono i gluoni g(cc̄). I gluoni sono bicolori del tipo cc̄; vi sono 8 tipi di gluoni. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idea Forza EM Forza forte Forza debole Bosoni L’interazione nucleare forte 32 La caratteristica intrinseca delle particelle origine dell’interazione nucleare forte è la carica di colore Qc : Qc ⇐⇒ interazione nucleare forte Le particelle soggette a questa interazione sono i quark e i gluoni. Le particelle mediatrici dell’interazione forte sono i gluoni g(cc̄). I gluoni sono bicolori del tipo cc̄; vi sono 8 tipi di gluoni. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idea Forza EM Forza forte Forza debole Bosoni L’interazione nucleare forte 32 La caratteristica intrinseca delle particelle origine dell’interazione nucleare forte è la carica di colore Qc : Qc ⇐⇒ interazione nucleare forte Le particelle soggette a questa interazione sono i quark e i gluoni. Le particelle mediatrici dell’interazione forte sono i gluoni g(cc̄). I gluoni sono bicolori del tipo cc̄; vi sono 8 tipi di gluoni. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idea Forza EM Forza forte Forza debole Bosoni L’interazione nucleare forte 32 La caratteristica intrinseca delle particelle origine dell’interazione nucleare forte è la carica di colore Qc : Qc ⇐⇒ interazione nucleare forte Le particelle soggette a questa interazione sono i quark e i gluoni. Le particelle mediatrici dell’interazione forte sono i gluoni g(cc̄). I gluoni sono bicolori del tipo cc̄; vi sono 8 tipi di gluoni. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idea Forza EM Forza forte Forza debole Bosoni L’interazione nucleare forte 33 Nella teoria quantistica dell’interazione forte, nota come CromoDinamica Quantistica QCD, il meccanismo dell’interazione è lo scambio di un gluone. Nell’esempio l’interazione ub – dr con scambio di colore ur db g(br̄) ub dr Nell’interazione forte può cambiare il colore dei quark ma non il loro sapore. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idea Forza EM Forza forte Forza debole Bosoni L’interazione nucleare forte 33 Nella teoria quantistica dell’interazione forte, nota come CromoDinamica Quantistica QCD, il meccanismo dell’interazione è lo scambio di un gluone. Nell’esempio l’interazione ub – dr con scambio di colore ur db g(br̄) ub dr Nell’interazione forte può cambiare il colore dei quark ma non il loro sapore. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idea Forza EM Forza forte Forza debole Bosoni L’interazione nucleare forte 33 Nella teoria quantistica dell’interazione forte, nota come CromoDinamica Quantistica QCD, il meccanismo dell’interazione è lo scambio di un gluone. Nell’esempio l’interazione ub – dr con scambio di colore ur db g(br̄) ub dr Nell’interazione forte può cambiare il colore dei quark ma non il loro sapore. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idea Forza EM Forza forte Forza debole Bosoni Il modello di Yukawa 34 Nel 1935 Yukawa propone il seguente meccanismo per l’interazione forte tra protoni e neutroni nel nucleo: l’interazione si svolge mediante uno scambio di un mesone π in una delle seguenti modalità n p p(n) π− π+ p n p n n Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia p(n) π0 p p(n) p(n) Idea Forza EM Forza forte Forza debole Bosoni Modello di Yukawa e QCD 35 Oggi sappiamo che l’origine di questa interazione è riconducibile ad uno scambio di colore tra quark, ossia all’interazione forte dovuta alla carica di colore dei quark (QCD). Ecco come si presenta lo scambio di un pione π 0 = uū tra due protoni p = uud, in termini di quark e gluoni (QCD) dv ub ur ur ub dv ub ūb̄ db ur uv Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia uv ur db Idea Forza EM Forza forte Forza debole Bosoni Confinamento dei quark 36 Fino ad ora non si sono mai visti quark liberi, ma sempre in uno stato legato all’interno degli adroni (=barioni + mesoni). Si pensa che sia dovuto al seguente meccanismo: l’interazione nucleare forte, quasi nulla a cortissima distanza, aumenta d’intensità all’aumentare della distanza tra i quark, da cui l’energia d’interazione cresce, se cresce a sufficienza si crea una coppia qq̄, e si ottiene cosı̀ un barione ed un mesone o due mesoni. p u d̄ u u u d̄ π+ Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia d d u d u d u u d n Idea Forza EM Forza forte Forza debole Bosoni Confinamento dei quark 36 Fino ad ora non si sono mai visti quark liberi, ma sempre in uno stato legato all’interno degli adroni (=barioni + mesoni). Si pensa che sia dovuto al seguente meccanismo: l’interazione nucleare forte, quasi nulla a cortissima distanza, aumenta d’intensità all’aumentare della distanza tra i quark, da cui l’energia d’interazione cresce, se cresce a sufficienza si crea una coppia qq̄, e si ottiene cosı̀ un barione ed un mesone o due mesoni. p u d̄ u u u d̄ π+ Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia d d u d u d u u d n Idea Forza EM Forza forte Forza debole Bosoni Confinamento dei quark 36 Fino ad ora non si sono mai visti quark liberi, ma sempre in uno stato legato all’interno degli adroni (=barioni + mesoni). Si pensa che sia dovuto al seguente meccanismo: l’interazione nucleare forte, quasi nulla a cortissima distanza, aumenta d’intensità all’aumentare della distanza tra i quark, da cui l’energia d’interazione cresce, se cresce a sufficienza si crea una coppia qq̄, e si ottiene cosı̀ un barione ed un mesone o due mesoni. p u d̄ u u u d̄ π+ Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia d d u d u d u u d n Idea Forza EM Forza forte Forza debole Bosoni Confinamento dei quark 36 Fino ad ora non si sono mai visti quark liberi, ma sempre in uno stato legato all’interno degli adroni (=barioni + mesoni). Si pensa che sia dovuto al seguente meccanismo: l’interazione nucleare forte, quasi nulla a cortissima distanza, aumenta d’intensità all’aumentare della distanza tra i quark, da cui l’energia d’interazione cresce, se cresce a sufficienza si crea una coppia qq̄, e si ottiene cosı̀ un barione ed un mesone o due mesoni. p u d̄ u u u d̄ π+ Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia d d u d u d u u d n Idea Forza EM Forza forte Forza debole Bosoni Confinamento dei quark 36 Fino ad ora non si sono mai visti quark liberi, ma sempre in uno stato legato all’interno degli adroni (=barioni + mesoni). Si pensa che sia dovuto al seguente meccanismo: l’interazione nucleare forte, quasi nulla a cortissima distanza, aumenta d’intensità all’aumentare della distanza tra i quark, da cui l’energia d’interazione cresce, se cresce a sufficienza si crea una coppia qq̄, e si ottiene cosı̀ un barione ed un mesone o due mesoni. p u d̄ u u u d̄ π+ Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia d d u d u d u u d n Idea Forza EM Forza forte Forza debole Bosoni Confinamento dei quark 36 Fino ad ora non si sono mai visti quark liberi, ma sempre in uno stato legato all’interno degli adroni (=barioni + mesoni). Si pensa che sia dovuto al seguente meccanismo: l’interazione nucleare forte, quasi nulla a cortissima distanza, aumenta d’intensità all’aumentare della distanza tra i quark, da cui l’energia d’interazione cresce, se cresce a sufficienza si crea una coppia qq̄, e si ottiene cosı̀ un barione ed un mesone o due mesoni. p u d̄ u u u d̄ π+ Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia d d u d u d u u d n Idea Forza EM Forza forte Forza debole Bosoni L’interazione nucleare debole 37 Per l’interazione nucleare debole non vi è una caratteristica intrinseca delle particelle alla sua origine, ma vi sono due tipi di interazione debole: ( carica (mediatore carico el.) interazione nucleare debole =⇒ neutra (mediatore neutro el.) Le particelle soggette a questa interazione sono i leptoni e i quark e i bosoni vettori W± e Z0 . Le particelle mediatrici dell’interazione debole sono i bosoni vettori. Vi sono tre tipi bosoni vettori: W+ , W− (carichi el.) e Z0 (neutro el.). Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idea Forza EM Forza forte Forza debole Bosoni L’interazione nucleare debole 37 Per l’interazione nucleare debole non vi è una caratteristica intrinseca delle particelle alla sua origine, ma vi sono due tipi di interazione debole: ( carica (mediatore carico el.) interazione nucleare debole =⇒ neutra (mediatore neutro el.) Le particelle soggette a questa interazione sono i leptoni e i quark e i bosoni vettori W± e Z0 . Le particelle mediatrici dell’interazione debole sono i bosoni vettori. Vi sono tre tipi bosoni vettori: W+ , W− (carichi el.) e Z0 (neutro el.). Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idea Forza EM Forza forte Forza debole Bosoni L’interazione nucleare debole 37 Per l’interazione nucleare debole non vi è una caratteristica intrinseca delle particelle alla sua origine, ma vi sono due tipi di interazione debole: ( carica (mediatore carico el.) interazione nucleare debole =⇒ neutra (mediatore neutro el.) Le particelle soggette a questa interazione sono i leptoni e i quark e i bosoni vettori W± e Z0 . Le particelle mediatrici dell’interazione debole sono i bosoni vettori. Vi sono tre tipi bosoni vettori: W+ , W− (carichi el.) e Z0 (neutro el.). Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idea Forza EM Forza forte Forza debole Bosoni L’interazione nucleare debole 37 Per l’interazione nucleare debole non vi è una caratteristica intrinseca delle particelle alla sua origine, ma vi sono due tipi di interazione debole: ( carica (mediatore carico el.) interazione nucleare debole =⇒ neutra (mediatore neutro el.) Le particelle soggette a questa interazione sono i leptoni e i quark e i bosoni vettori W± e Z0 . Le particelle mediatrici dell’interazione debole sono i bosoni vettori. Vi sono tre tipi bosoni vettori: W+ , W− (carichi el.) e Z0 (neutro el.). Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idea Forza EM Forza forte Forza debole Bosoni L’interazione nucleare debole 38 Nella teoria quantistica dell’interazione debole il meccanismo dell’interazione è lo scambio di un bosone vettore. Nell’esempio il decadimento del muone µ− −→ e− + νµ + ν̄e , la formazione del Z0 nella collisione e+ + e− → Z0 → µ+ + µ− un decadimento del pione π + (ud̄) −→ µ+ + νµ . µ− νµ ν̄e µ+ νµ µ+ e− W− µ− Z0 e− e+ W+ u d̄ π+ Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idea Forza EM Forza forte Forza debole Bosoni L’interazione nucleare debole 38 Nella teoria quantistica dell’interazione debole il meccanismo dell’interazione è lo scambio di un bosone vettore. Nell’esempio il decadimento del muone µ− −→ e− + νµ + ν̄e , la formazione del Z0 nella collisione e+ + e− → Z0 → µ+ + µ− un decadimento del pione π + (ud̄) −→ µ+ + νµ . µ− νµ ν̄e µ+ νµ µ+ e− W− µ− Z0 e− e+ W+ u d̄ π+ Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idea Forza EM Forza forte Forza debole Bosoni Il decadimento beta 39 Il decadimento beta è una delle seguenti trasformazioni nel nucleo: p −→ n + e+ + νe ⇐⇒ u −→ d + e+ + νe n −→ p + e− + ν̄e ⇐⇒ d −→ u + e− + ν̄e a livello di quark si ha un cambiamento del sapore, responsabile di tale trasformazione è la forza nucleare debole. n p u d ν̄e u e− u d W− u d u d n e+ W+ u d νe d p Nell’interazione debole può cambiare il sapore dei quark ma non il loro colore. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idea Forza EM Forza forte Forza debole Bosoni Il decadimento beta 39 Il decadimento beta è una delle seguenti trasformazioni nel nucleo: p −→ n + e+ + νe ⇐⇒ u −→ d + e+ + νe n −→ p + e− + ν̄e ⇐⇒ d −→ u + e− + ν̄e a livello di quark si ha un cambiamento del sapore, responsabile di tale trasformazione è la forza nucleare debole. n p u d ν̄e u e− u d W− u d u d n e+ W+ u d νe d p Nell’interazione debole può cambiare il sapore dei quark ma non il loro colore. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idea Forza EM Forza forte Forza debole Bosoni I bosoni mediatori delle interazioni 40 I bosoni mediatori delle interazioni sono classificati come segue interazione mediatore simbolo Qe S nucleare debole bosoni vettori W± , Z 0 ±1, 0 1 elettromagnetica fotone γ 0 1 nucleare forte gluoni (8) g 0 1 per un totale di 12 bosoni intermediari. Da notare che negli adroni i mediatori della forza nucleare forte possono essere visti come i mesoni π ± e π 0 (Yukawa), ma non sono “elementari”. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idea Forza EM Forza forte Forza debole Bosoni I bosoni mediatori delle interazioni 40 I bosoni mediatori delle interazioni sono classificati come segue interazione mediatore simbolo Qe S nucleare debole bosoni vettori W± , Z 0 ±1, 0 1 elettromagnetica fotone γ 0 1 nucleare forte gluoni (8) g 0 1 per un totale di 12 bosoni intermediari. Da notare che negli adroni i mediatori della forza nucleare forte possono essere visti come i mesoni π ± e π 0 (Yukawa), ma non sono “elementari”. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idea Forza EM Forza forte Forza debole Bosoni Masse e caratteristiche dell’interazione 41 interazione mediatore M portata intensità nucleare debole W± 81.8 · 103 10−17 10−5 Z0 92.6 · 103 γ 0 ∞ 1 137 0 ∞ 1 ∼ 137 10−14 1 elettromagnetica nucl. forte (quark) g nucl. forte (adroni) π±, π0 Osserviamo che all’aumentare della massa delle particelle la portata (=raggio d’azione) diminuisce, eccezion fatta per i gluoni, per i quali la portata dell’interazione, teoricamente infinita, è confinata all’interno degli adroni (confinamento dei quark). Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idea Forza EM Forza forte Forza debole Bosoni Masse e caratteristiche dell’interazione 41 interazione mediatore M portata intensità nucleare debole W± 81.8 · 103 10−17 10−5 Z0 92.6 · 103 γ 0 ∞ 1 137 0 ∞ 1 ∼ 137 10−14 1 elettromagnetica nucl. forte (quark) g nucl. forte (adroni) π±, π0 Osserviamo che all’aumentare della massa delle particelle la portata (=raggio d’azione) diminuisce, eccezion fatta per i gluoni, per i quali la portata dell’interazione, teoricamente infinita, è confinata all’interno degli adroni (confinamento dei quark). Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Idea Forza EM Forza forte Forza debole Bosoni L’idea dell’unificazione 42 L’idea di cercare un quadro concettuale comune a diversi fenomeni fisici non è una novità della fisica delle particelle elementari, lo scopo di unificare fenomeni apparentemente differenti in una sola teoria risale già alla metà del XIX secolo. Abbiamo le seguenti unificazioni: elettricità e magnetismo (XIX secolo) =⇒ elettrodinamica, QED + interazione debole =⇒ teoria elettrodebole (1968–1983), QED + debole + QCD =⇒ GUT (teoria della grande unificazione) (?), unificazione GUT + gravità =⇒ ??? Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Elettricità e magnetismo Teoria elettrodebole GUT L’idea dell’unificazione 42 L’idea di cercare un quadro concettuale comune a diversi fenomeni fisici non è una novità della fisica delle particelle elementari, lo scopo di unificare fenomeni apparentemente differenti in una sola teoria risale già alla metà del XIX secolo. Abbiamo le seguenti unificazioni: elettricità e magnetismo (XIX secolo) =⇒ elettrodinamica, QED + interazione debole =⇒ teoria elettrodebole (1968–1983), QED + debole + QCD =⇒ GUT (teoria della grande unificazione) (?), unificazione GUT + gravità =⇒ ??? Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Elettricità e magnetismo Teoria elettrodebole GUT L’idea dell’unificazione 42 L’idea di cercare un quadro concettuale comune a diversi fenomeni fisici non è una novità della fisica delle particelle elementari, lo scopo di unificare fenomeni apparentemente differenti in una sola teoria risale già alla metà del XIX secolo. Abbiamo le seguenti unificazioni: elettricità e magnetismo (XIX secolo) =⇒ elettrodinamica, QED + interazione debole =⇒ teoria elettrodebole (1968–1983), QED + debole + QCD =⇒ GUT (teoria della grande unificazione) (?), unificazione GUT + gravità =⇒ ??? Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Elettricità e magnetismo Teoria elettrodebole GUT L’idea dell’unificazione 42 L’idea di cercare un quadro concettuale comune a diversi fenomeni fisici non è una novità della fisica delle particelle elementari, lo scopo di unificare fenomeni apparentemente differenti in una sola teoria risale già alla metà del XIX secolo. Abbiamo le seguenti unificazioni: elettricità e magnetismo (XIX secolo) =⇒ elettrodinamica, QED + interazione debole =⇒ teoria elettrodebole (1968–1983), QED + debole + QCD =⇒ GUT (teoria della grande unificazione) (?), unificazione GUT + gravità =⇒ ??? Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Elettricità e magnetismo Teoria elettrodebole GUT L’idea dell’unificazione 42 L’idea di cercare un quadro concettuale comune a diversi fenomeni fisici non è una novità della fisica delle particelle elementari, lo scopo di unificare fenomeni apparentemente differenti in una sola teoria risale già alla metà del XIX secolo. Abbiamo le seguenti unificazioni: elettricità e magnetismo (XIX secolo) =⇒ elettrodinamica, QED + interazione debole =⇒ teoria elettrodebole (1968–1983), QED + debole + QCD =⇒ GUT (teoria della grande unificazione) (?), unificazione GUT + gravità =⇒ ??? Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Elettricità e magnetismo Teoria elettrodebole GUT Unificazione elettricità e magnetismo L’unificazione della teoria dell’elettricità e del magnetismo risale al XIX secolo, quando si osservò che un campo elettrico variabile (nel tempo) induce un campo magnetico e un campo magnetico variabile (nel tempo) induce un campo elettrico =⇒ Faraday – 1831 e poi Maxwell – 1868 . Questa unificazione è contenuta nelle equazioni di Maxwell: ~ ~ = − ∂B ∇∧E ∂t ~ ~ = µ0~j + 1 ∂ E ∇∧B c2 ∂t (vedi IV liceo). Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Elettricità e magnetismo Teoria elettrodebole GUT 43 Unificazione elettricità e magnetismo L’unificazione della teoria dell’elettricità e del magnetismo risale al XIX secolo, quando si osservò che un campo elettrico variabile (nel tempo) induce un campo magnetico e un campo magnetico variabile (nel tempo) induce un campo elettrico =⇒ Faraday – 1831 e poi Maxwell – 1868 . Questa unificazione è contenuta nelle equazioni di Maxwell: ~ ~ = − ∂B ∇∧E ∂t ~ ~ = µ0~j + 1 ∂ E ∇∧B c2 ∂t (vedi IV liceo). Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Elettricità e magnetismo Teoria elettrodebole GUT 43 QED + interazione debole: teoria elettrodebole Glashow, Salam e Weinberg (1968) proposero che: l’interazione debole e quella elettromagnetica sono unificate in modo naturale nella loro descrizione teorica, ma si manifestano empiricamente nel mondo “ordinario” in modo separato. Però ad alte energie (e alte temperature) queste due interazioni si dissolvono l’una nell’altra (i loro effetti sono identici) e danno origine all’interazione elettrodebole. Quando l’energia (e la temperatura) diminuiscono le due interazioni si “cristallizzano” in modi diversi e quindi nel mondo ordinario appaiono diverse. Questa “cristallizzazione” porta ad una rottura di simmetria che come effetto ha la generazione della massa dei bosoni vettori e l’introduzione di un bosone mediatore chiamato particella di Higgs di massa ∼ 104 . Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Elettricità e magnetismo Teoria elettrodebole GUT 44 QED + interazione debole: teoria elettrodebole Glashow, Salam e Weinberg (1968) proposero che: l’interazione debole e quella elettromagnetica sono unificate in modo naturale nella loro descrizione teorica, ma si manifestano empiricamente nel mondo “ordinario” in modo separato. Però ad alte energie (e alte temperature) queste due interazioni si dissolvono l’una nell’altra (i loro effetti sono identici) e danno origine all’interazione elettrodebole. Quando l’energia (e la temperatura) diminuiscono le due interazioni si “cristallizzano” in modi diversi e quindi nel mondo ordinario appaiono diverse. Questa “cristallizzazione” porta ad una rottura di simmetria che come effetto ha la generazione della massa dei bosoni vettori e l’introduzione di un bosone mediatore chiamato particella di Higgs di massa ∼ 104 . Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Elettricità e magnetismo Teoria elettrodebole GUT 44 QED + interazione debole: teoria elettrodebole Glashow, Salam e Weinberg (1968) proposero che: l’interazione debole e quella elettromagnetica sono unificate in modo naturale nella loro descrizione teorica, ma si manifestano empiricamente nel mondo “ordinario” in modo separato. Però ad alte energie (e alte temperature) queste due interazioni si dissolvono l’una nell’altra (i loro effetti sono identici) e danno origine all’interazione elettrodebole. Quando l’energia (e la temperatura) diminuiscono le due interazioni si “cristallizzano” in modi diversi e quindi nel mondo ordinario appaiono diverse. Questa “cristallizzazione” porta ad una rottura di simmetria che come effetto ha la generazione della massa dei bosoni vettori e l’introduzione di un bosone mediatore chiamato particella di Higgs di massa ∼ 104 . Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Elettricità e magnetismo Teoria elettrodebole GUT 44 QED + interazione debole: teoria elettrodebole Glashow, Salam e Weinberg (1968) proposero che: l’interazione debole e quella elettromagnetica sono unificate in modo naturale nella loro descrizione teorica, ma si manifestano empiricamente nel mondo “ordinario” in modo separato. Però ad alte energie (e alte temperature) queste due interazioni si dissolvono l’una nell’altra (i loro effetti sono identici) e danno origine all’interazione elettrodebole. Quando l’energia (e la temperatura) diminuiscono le due interazioni si “cristallizzano” in modi diversi e quindi nel mondo ordinario appaiono diverse. Questa “cristallizzazione” porta ad una rottura di simmetria che come effetto ha la generazione della massa dei bosoni vettori e l’introduzione di un bosone mediatore chiamato particella di Higgs di massa ∼ 104 . Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Elettricità e magnetismo Teoria elettrodebole GUT 44 QED + interazione debole: teoria elettrodebole Glashow, Salam e Weinberg (1968) proposero che: l’interazione debole e quella elettromagnetica sono unificate in modo naturale nella loro descrizione teorica, ma si manifestano empiricamente nel mondo “ordinario” in modo separato. Però ad alte energie (e alte temperature) queste due interazioni si dissolvono l’una nell’altra (i loro effetti sono identici) e danno origine all’interazione elettrodebole. Quando l’energia (e la temperatura) diminuiscono le due interazioni si “cristallizzano” in modi diversi e quindi nel mondo ordinario appaiono diverse. Questa “cristallizzazione” porta ad una rottura di simmetria che come effetto ha la generazione della massa dei bosoni vettori e l’introduzione di un bosone mediatore chiamato particella di Higgs di massa ∼ 104 . Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Elettricità e magnetismo Teoria elettrodebole GUT 44 QED + debole + QCD: GUT 45 Le teorie di grande unificazione si basano sull’idea che: ad alte energie (1015 GeV ) le caratteristiche delle tre interazioni diventano pressoché coincidenti, cosı̀ da non distinguerle tra loro, αs αw αe 1015 E [GeV ] abbiamo quindi un’unica interazione, a basse energie (10 GeV ) le tre interazioni si manifestano in modi diversi. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Elettricità e magnetismo Teoria elettrodebole GUT QED + debole + QCD: GUT 45 Le teorie di grande unificazione si basano sull’idea che: ad alte energie (1015 GeV ) le caratteristiche delle tre interazioni diventano pressoché coincidenti, cosı̀ da non distinguerle tra loro, αs αw αe 1015 E [GeV ] abbiamo quindi un’unica interazione, a basse energie (10 GeV ) le tre interazioni si manifestano in modi diversi. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Elettricità e magnetismo Teoria elettrodebole GUT QED + debole + QCD: GUT 45 Le teorie di grande unificazione si basano sull’idea che: ad alte energie (1015 GeV ) le caratteristiche delle tre interazioni diventano pressoché coincidenti, cosı̀ da non distinguerle tra loro, αs αw αe 1015 E [GeV ] abbiamo quindi un’unica interazione, a basse energie (10 GeV ) le tre interazioni si manifestano in modi diversi. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Elettricità e magnetismo Teoria elettrodebole GUT QED + debole + QCD: GUT 45 Le teorie di grande unificazione si basano sull’idea che: ad alte energie (1015 GeV ) le caratteristiche delle tre interazioni diventano pressoché coincidenti, cosı̀ da non distinguerle tra loro, αs αw αe 1015 E [GeV ] abbiamo quindi un’unica interazione, a basse energie (10 GeV ) le tre interazioni si manifestano in modi diversi. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Elettricità e magnetismo Teoria elettrodebole GUT L’interazione gravitazionale La caratteristica intrinseca delle particelle origine dell’interazione gravitazionale è la massa M : M ⇐⇒ interazione gravitazionale ciò vale in una teoria non relativistica (Newton). In relatività speciale la gravità non rientra, poiché incompatibile con gli assiomi della teoria. La teoria relativistica della gravità è la relatività generale di Einstein: in essa la gravità non è una forza ma la curvatura (geometria) dello spazio–tempo. In una teoria quantistica la particella mediatrice dell’interazione gravitazionale è il gravitone G . Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia 46 L’interazione gravitazionale La caratteristica intrinseca delle particelle origine dell’interazione gravitazionale è la massa M : M ⇐⇒ interazione gravitazionale ciò vale in una teoria non relativistica (Newton). In relatività speciale la gravità non rientra, poiché incompatibile con gli assiomi della teoria. La teoria relativistica della gravità è la relatività generale di Einstein: in essa la gravità non è una forza ma la curvatura (geometria) dello spazio–tempo. In una teoria quantistica la particella mediatrice dell’interazione gravitazionale è il gravitone G . Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia 46 L’interazione gravitazionale La caratteristica intrinseca delle particelle origine dell’interazione gravitazionale è la massa M : M ⇐⇒ interazione gravitazionale ciò vale in una teoria non relativistica (Newton). In relatività speciale la gravità non rientra, poiché incompatibile con gli assiomi della teoria. La teoria relativistica della gravità è la relatività generale di Einstein: in essa la gravità non è una forza ma la curvatura (geometria) dello spazio–tempo. In una teoria quantistica la particella mediatrice dell’interazione gravitazionale è il gravitone G . Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia 46 L’interazione gravitazionale La caratteristica intrinseca delle particelle origine dell’interazione gravitazionale è la massa M : M ⇐⇒ interazione gravitazionale ciò vale in una teoria non relativistica (Newton). In relatività speciale la gravità non rientra, poiché incompatibile con gli assiomi della teoria. La teoria relativistica della gravità è la relatività generale di Einstein: in essa la gravità non è una forza ma la curvatura (geometria) dello spazio–tempo. In una teoria quantistica la particella mediatrice dell’interazione gravitazionale è il gravitone G . Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia 46 L’interazione gravitazionale 47 Nei problemi del mondo subatomico (usuale) la gravità non gioca nessun ruolo poiché le masse sono piccolissime. interazione mediatore M portata intensità gravitazionale G 0 ∞ 10−36 nucleare debole W± , Z 0 ∼ 105 10−17 10−5 elettromagnetica γ 0 ∞ 1 137 nucl. forte (quark) g 0 ∞ 1 Le uniche situazioni in cui la gravità si “mescola” con le tre forze del modello standard sono: durante il Big Bang, all’interno di un buco nero, a delle dimensioni note come lunghezza di Planck `P = 10−35 [m] = 0.00000000000000000000000000000000001[m] . Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia L’interazione gravitazionale 47 Nei problemi del mondo subatomico (usuale) la gravità non gioca nessun ruolo poiché le masse sono piccolissime. interazione mediatore M portata intensità gravitazionale G 0 ∞ 10−36 nucleare debole W± , Z 0 ∼ 105 10−17 10−5 elettromagnetica γ 0 ∞ 1 137 nucl. forte (quark) g 0 ∞ 1 Le uniche situazioni in cui la gravità si “mescola” con le tre forze del modello standard sono: durante il Big Bang, all’interno di un buco nero, a delle dimensioni note come lunghezza di Planck `P = 10−35 [m] = 0.00000000000000000000000000000000001[m] . Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia L’interazione gravitazionale 47 Nei problemi del mondo subatomico (usuale) la gravità non gioca nessun ruolo poiché le masse sono piccolissime. interazione mediatore M portata intensità gravitazionale G 0 ∞ 10−36 nucleare debole W± , Z 0 ∼ 105 10−17 10−5 elettromagnetica γ 0 ∞ 1 137 nucl. forte (quark) g 0 ∞ 1 Le uniche situazioni in cui la gravità si “mescola” con le tre forze del modello standard sono: durante il Big Bang, all’interno di un buco nero, a delle dimensioni note come lunghezza di Planck `P = 10−35 [m] = 0.00000000000000000000000000000000001[m] . Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Il Modello Standard Il Modello Standard, ossia il modello delle particelle elementari e delle interazioni presentato qui può essere riassunto nel modo seguente: 6 leptoni e 6 anti–leptoni, 18 quark e 18 anti–quark, 12 bosoni intermediari: 1 fotone, 8 gluoni, 3 bosoni vettori, per le 3 interazioni fondamentali, 1 bosone di Higgs (almeno). Abbiamo quindi 61 particelle “di base”. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia 48 Il Modello Standard Il Modello Standard, ossia il modello delle particelle elementari e delle interazioni presentato qui può essere riassunto nel modo seguente: 6 leptoni e 6 anti–leptoni, 18 quark e 18 anti–quark, 12 bosoni intermediari: 1 fotone, 8 gluoni, 3 bosoni vettori, per le 3 interazioni fondamentali, 1 bosone di Higgs (almeno). Abbiamo quindi 61 particelle “di base”. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia 48 Il Modello Standard Il Modello Standard, ossia il modello delle particelle elementari e delle interazioni presentato qui può essere riassunto nel modo seguente: 6 leptoni e 6 anti–leptoni, 18 quark e 18 anti–quark, 12 bosoni intermediari: 1 fotone, 8 gluoni, 3 bosoni vettori, per le 3 interazioni fondamentali, 1 bosone di Higgs (almeno). Abbiamo quindi 61 particelle “di base”. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia 48 Il Modello Standard Il Modello Standard, ossia il modello delle particelle elementari e delle interazioni presentato qui può essere riassunto nel modo seguente: 6 leptoni e 6 anti–leptoni, 18 quark e 18 anti–quark, 12 bosoni intermediari: 1 fotone, 8 gluoni, 3 bosoni vettori, per le 3 interazioni fondamentali, 1 bosone di Higgs (almeno). Abbiamo quindi 61 particelle “di base”. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia 48 Il Modello Standard Il Modello Standard, ossia il modello delle particelle elementari e delle interazioni presentato qui può essere riassunto nel modo seguente: 6 leptoni e 6 anti–leptoni, 18 quark e 18 anti–quark, 12 bosoni intermediari: 1 fotone, 8 gluoni, 3 bosoni vettori, per le 3 interazioni fondamentali, 1 bosone di Higgs (almeno). Abbiamo quindi 61 particelle “di base”. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia 48 Il Modello Standard Il Modello Standard, ossia il modello delle particelle elementari e delle interazioni presentato qui può essere riassunto nel modo seguente: 6 leptoni e 6 anti–leptoni, 18 quark e 18 anti–quark, 12 bosoni intermediari: 1 fotone, 8 gluoni, 3 bosoni vettori, per le 3 interazioni fondamentali, 1 bosone di Higgs (almeno). Abbiamo quindi 61 particelle “di base”. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia 48 Oltre il Modello Standard Oltre il Modello Standard: GUT: teoria della grande unificazione delle tre interazioni del Modello Standard, Teorie super–simmetriche (necessarie nella GUT), Quantum Gravity: quantificazione dell’interazione gravitazionale, (Super) String Theory: da particelle puntiformi a particelle come stringhe, inclusa la gravità, TOE: teoria del tutto (unificazione di tutte le le interazioni) . . . TOE = SST? . . . ancora da scoprire . . . Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia 49 Oltre il Modello Standard Oltre il Modello Standard: GUT: teoria della grande unificazione delle tre interazioni del Modello Standard, Teorie super–simmetriche (necessarie nella GUT), Quantum Gravity: quantificazione dell’interazione gravitazionale, (Super) String Theory: da particelle puntiformi a particelle come stringhe, inclusa la gravità, TOE: teoria del tutto (unificazione di tutte le le interazioni) . . . TOE = SST? . . . ancora da scoprire . . . Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia 49 Oltre il Modello Standard Oltre il Modello Standard: GUT: teoria della grande unificazione delle tre interazioni del Modello Standard, Teorie super–simmetriche (necessarie nella GUT), Quantum Gravity: quantificazione dell’interazione gravitazionale, (Super) String Theory: da particelle puntiformi a particelle come stringhe, inclusa la gravità, TOE: teoria del tutto (unificazione di tutte le le interazioni) . . . TOE = SST? . . . ancora da scoprire . . . Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia 49 Oltre il Modello Standard Oltre il Modello Standard: GUT: teoria della grande unificazione delle tre interazioni del Modello Standard, Teorie super–simmetriche (necessarie nella GUT), Quantum Gravity: quantificazione dell’interazione gravitazionale, (Super) String Theory: da particelle puntiformi a particelle come stringhe, inclusa la gravità, TOE: teoria del tutto (unificazione di tutte le le interazioni) . . . TOE = SST? . . . ancora da scoprire . . . Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia 49 Oltre il Modello Standard Oltre il Modello Standard: GUT: teoria della grande unificazione delle tre interazioni del Modello Standard, Teorie super–simmetriche (necessarie nella GUT), Quantum Gravity: quantificazione dell’interazione gravitazionale, (Super) String Theory: da particelle puntiformi a particelle come stringhe, inclusa la gravità, TOE: teoria del tutto (unificazione di tutte le le interazioni) . . . TOE = SST? . . . ancora da scoprire . . . Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia 49 Oltre il Modello Standard Oltre il Modello Standard: GUT: teoria della grande unificazione delle tre interazioni del Modello Standard, Teorie super–simmetriche (necessarie nella GUT), Quantum Gravity: quantificazione dell’interazione gravitazionale, (Super) String Theory: da particelle puntiformi a particelle come stringhe, inclusa la gravità, TOE: teoria del tutto (unificazione di tutte le le interazioni) . . . TOE = SST? . . . ancora da scoprire . . . Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia 49 Oltre il Modello Standard Oltre il Modello Standard: GUT: teoria della grande unificazione delle tre interazioni del Modello Standard, Teorie super–simmetriche (necessarie nella GUT), Quantum Gravity: quantificazione dell’interazione gravitazionale, (Super) String Theory: da particelle puntiformi a particelle come stringhe, inclusa la gravità, TOE: teoria del tutto (unificazione di tutte le le interazioni) . . . TOE = SST? . . . ancora da scoprire . . . Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia 49 Storia 50 Antichi greci: materia composta da minuscole parti indivisibili chiamati atomi. J.J. Thomson – 1897: scoperta dell’elettrone Planck – 1900: idea di fotone. Einstein – 1905: introduzione del concetto di fotone (effetto fotoelettrico). Rutherford – 1911: messa in evidenza del nucleo di carica positiva con attorno gli elettroni di carica negativa. Millikan – 1916: Conferma sperimentale dell’effetto fotoelettrico. Rutherford – 1920: ipotesi di una nuova particella neutra, il neutrone. Compton – 1923: diffusione di un fotone incidente su un elettrone: conferma sperimentale del fotone. Dirac – 1928: teoria relativistica dell’elettrone. Pauli – 1930: ipotesi di una nuova particella chiamata neutrino. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Storia 50 Antichi greci: materia composta da minuscole parti indivisibili chiamati atomi. J.J. Thomson – 1897: scoperta dell’elettrone Planck – 1900: idea di fotone. Einstein – 1905: introduzione del concetto di fotone (effetto fotoelettrico). Rutherford – 1911: messa in evidenza del nucleo di carica positiva con attorno gli elettroni di carica negativa. Millikan – 1916: Conferma sperimentale dell’effetto fotoelettrico. Rutherford – 1920: ipotesi di una nuova particella neutra, il neutrone. Compton – 1923: diffusione di un fotone incidente su un elettrone: conferma sperimentale del fotone. Dirac – 1928: teoria relativistica dell’elettrone. Pauli – 1930: ipotesi di una nuova particella chiamata neutrino. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Storia 50 Antichi greci: materia composta da minuscole parti indivisibili chiamati atomi. J.J. Thomson – 1897: scoperta dell’elettrone Planck – 1900: idea di fotone. Einstein – 1905: introduzione del concetto di fotone (effetto fotoelettrico). Rutherford – 1911: messa in evidenza del nucleo di carica positiva con attorno gli elettroni di carica negativa. Millikan – 1916: Conferma sperimentale dell’effetto fotoelettrico. Rutherford – 1920: ipotesi di una nuova particella neutra, il neutrone. Compton – 1923: diffusione di un fotone incidente su un elettrone: conferma sperimentale del fotone. Dirac – 1928: teoria relativistica dell’elettrone. Pauli – 1930: ipotesi di una nuova particella chiamata neutrino. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Storia 50 Antichi greci: materia composta da minuscole parti indivisibili chiamati atomi. J.J. Thomson – 1897: scoperta dell’elettrone Planck – 1900: idea di fotone. Einstein – 1905: introduzione del concetto di fotone (effetto fotoelettrico). Rutherford – 1911: messa in evidenza del nucleo di carica positiva con attorno gli elettroni di carica negativa. Millikan – 1916: Conferma sperimentale dell’effetto fotoelettrico. Rutherford – 1920: ipotesi di una nuova particella neutra, il neutrone. Compton – 1923: diffusione di un fotone incidente su un elettrone: conferma sperimentale del fotone. Dirac – 1928: teoria relativistica dell’elettrone. Pauli – 1930: ipotesi di una nuova particella chiamata neutrino. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Storia 50 Antichi greci: materia composta da minuscole parti indivisibili chiamati atomi. J.J. Thomson – 1897: scoperta dell’elettrone Planck – 1900: idea di fotone. Einstein – 1905: introduzione del concetto di fotone (effetto fotoelettrico). Rutherford – 1911: messa in evidenza del nucleo di carica positiva con attorno gli elettroni di carica negativa. Millikan – 1916: Conferma sperimentale dell’effetto fotoelettrico. Rutherford – 1920: ipotesi di una nuova particella neutra, il neutrone. Compton – 1923: diffusione di un fotone incidente su un elettrone: conferma sperimentale del fotone. Dirac – 1928: teoria relativistica dell’elettrone. Pauli – 1930: ipotesi di una nuova particella chiamata neutrino. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Storia 50 Antichi greci: materia composta da minuscole parti indivisibili chiamati atomi. J.J. Thomson – 1897: scoperta dell’elettrone Planck – 1900: idea di fotone. Einstein – 1905: introduzione del concetto di fotone (effetto fotoelettrico). Rutherford – 1911: messa in evidenza del nucleo di carica positiva con attorno gli elettroni di carica negativa. Millikan – 1916: Conferma sperimentale dell’effetto fotoelettrico. Rutherford – 1920: ipotesi di una nuova particella neutra, il neutrone. Compton – 1923: diffusione di un fotone incidente su un elettrone: conferma sperimentale del fotone. Dirac – 1928: teoria relativistica dell’elettrone. Pauli – 1930: ipotesi di una nuova particella chiamata neutrino. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Storia 50 Antichi greci: materia composta da minuscole parti indivisibili chiamati atomi. J.J. Thomson – 1897: scoperta dell’elettrone Planck – 1900: idea di fotone. Einstein – 1905: introduzione del concetto di fotone (effetto fotoelettrico). Rutherford – 1911: messa in evidenza del nucleo di carica positiva con attorno gli elettroni di carica negativa. Millikan – 1916: Conferma sperimentale dell’effetto fotoelettrico. Rutherford – 1920: ipotesi di una nuova particella neutra, il neutrone. Compton – 1923: diffusione di un fotone incidente su un elettrone: conferma sperimentale del fotone. Dirac – 1928: teoria relativistica dell’elettrone. Pauli – 1930: ipotesi di una nuova particella chiamata neutrino. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Storia 50 Antichi greci: materia composta da minuscole parti indivisibili chiamati atomi. J.J. Thomson – 1897: scoperta dell’elettrone Planck – 1900: idea di fotone. Einstein – 1905: introduzione del concetto di fotone (effetto fotoelettrico). Rutherford – 1911: messa in evidenza del nucleo di carica positiva con attorno gli elettroni di carica negativa. Millikan – 1916: Conferma sperimentale dell’effetto fotoelettrico. Rutherford – 1920: ipotesi di una nuova particella neutra, il neutrone. Compton – 1923: diffusione di un fotone incidente su un elettrone: conferma sperimentale del fotone. Dirac – 1928: teoria relativistica dell’elettrone. Pauli – 1930: ipotesi di una nuova particella chiamata neutrino. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Storia 50 Antichi greci: materia composta da minuscole parti indivisibili chiamati atomi. J.J. Thomson – 1897: scoperta dell’elettrone Planck – 1900: idea di fotone. Einstein – 1905: introduzione del concetto di fotone (effetto fotoelettrico). Rutherford – 1911: messa in evidenza del nucleo di carica positiva con attorno gli elettroni di carica negativa. Millikan – 1916: Conferma sperimentale dell’effetto fotoelettrico. Rutherford – 1920: ipotesi di una nuova particella neutra, il neutrone. Compton – 1923: diffusione di un fotone incidente su un elettrone: conferma sperimentale del fotone. Dirac – 1928: teoria relativistica dell’elettrone. Pauli – 1930: ipotesi di una nuova particella chiamata neutrino. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Storia 50 Antichi greci: materia composta da minuscole parti indivisibili chiamati atomi. J.J. Thomson – 1897: scoperta dell’elettrone Planck – 1900: idea di fotone. Einstein – 1905: introduzione del concetto di fotone (effetto fotoelettrico). Rutherford – 1911: messa in evidenza del nucleo di carica positiva con attorno gli elettroni di carica negativa. Millikan – 1916: Conferma sperimentale dell’effetto fotoelettrico. Rutherford – 1920: ipotesi di una nuova particella neutra, il neutrone. Compton – 1923: diffusione di un fotone incidente su un elettrone: conferma sperimentale del fotone. Dirac – 1928: teoria relativistica dell’elettrone. Pauli – 1930: ipotesi di una nuova particella chiamata neutrino. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Storia 51 Dirac – 1931: ipotesi dell’esistenza di antimateria (antielettrone o positrone). Chadwick – 1932: scoperta del neutrone. Anderson – 1932: scoperta del positrone. Heisenberg, Iwanenko – 1932: ipotesi di un nucleo formato da neutroni e protoni. Fermi – 1933: introduzione della forza nucleare debole. Yukawa – 1934: introduzione della forza nucleare forte. Anderson – 1936: scoperta del muone µ. Feynman – 1940: inizio della teoria QED dell’interazione elettromagnetica. Rochester e Butler – 1946: scoperta del kaone K0 nei raggi cosmici. Powell – 1947: scoperta del pione π. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Storia 51 Dirac – 1931: ipotesi dell’esistenza di antimateria (antielettrone o positrone). Chadwick – 1932: scoperta del neutrone. Anderson – 1932: scoperta del positrone. Heisenberg, Iwanenko – 1932: ipotesi di un nucleo formato da neutroni e protoni. Fermi – 1933: introduzione della forza nucleare debole. Yukawa – 1934: introduzione della forza nucleare forte. Anderson – 1936: scoperta del muone µ. Feynman – 1940: inizio della teoria QED dell’interazione elettromagnetica. Rochester e Butler – 1946: scoperta del kaone K0 nei raggi cosmici. Powell – 1947: scoperta del pione π. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Storia 51 Dirac – 1931: ipotesi dell’esistenza di antimateria (antielettrone o positrone). Chadwick – 1932: scoperta del neutrone. Anderson – 1932: scoperta del positrone. Heisenberg, Iwanenko – 1932: ipotesi di un nucleo formato da neutroni e protoni. Fermi – 1933: introduzione della forza nucleare debole. Yukawa – 1934: introduzione della forza nucleare forte. Anderson – 1936: scoperta del muone µ. Feynman – 1940: inizio della teoria QED dell’interazione elettromagnetica. Rochester e Butler – 1946: scoperta del kaone K0 nei raggi cosmici. Powell – 1947: scoperta del pione π. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Storia 51 Dirac – 1931: ipotesi dell’esistenza di antimateria (antielettrone o positrone). Chadwick – 1932: scoperta del neutrone. Anderson – 1932: scoperta del positrone. Heisenberg, Iwanenko – 1932: ipotesi di un nucleo formato da neutroni e protoni. Fermi – 1933: introduzione della forza nucleare debole. Yukawa – 1934: introduzione della forza nucleare forte. Anderson – 1936: scoperta del muone µ. Feynman – 1940: inizio della teoria QED dell’interazione elettromagnetica. Rochester e Butler – 1946: scoperta del kaone K0 nei raggi cosmici. Powell – 1947: scoperta del pione π. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Storia 51 Dirac – 1931: ipotesi dell’esistenza di antimateria (antielettrone o positrone). Chadwick – 1932: scoperta del neutrone. Anderson – 1932: scoperta del positrone. Heisenberg, Iwanenko – 1932: ipotesi di un nucleo formato da neutroni e protoni. Fermi – 1933: introduzione della forza nucleare debole. Yukawa – 1934: introduzione della forza nucleare forte. Anderson – 1936: scoperta del muone µ. Feynman – 1940: inizio della teoria QED dell’interazione elettromagnetica. Rochester e Butler – 1946: scoperta del kaone K0 nei raggi cosmici. Powell – 1947: scoperta del pione π. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Storia 51 Dirac – 1931: ipotesi dell’esistenza di antimateria (antielettrone o positrone). Chadwick – 1932: scoperta del neutrone. Anderson – 1932: scoperta del positrone. Heisenberg, Iwanenko – 1932: ipotesi di un nucleo formato da neutroni e protoni. Fermi – 1933: introduzione della forza nucleare debole. Yukawa – 1934: introduzione della forza nucleare forte. Anderson – 1936: scoperta del muone µ. Feynman – 1940: inizio della teoria QED dell’interazione elettromagnetica. Rochester e Butler – 1946: scoperta del kaone K0 nei raggi cosmici. Powell – 1947: scoperta del pione π. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Storia 51 Dirac – 1931: ipotesi dell’esistenza di antimateria (antielettrone o positrone). Chadwick – 1932: scoperta del neutrone. Anderson – 1932: scoperta del positrone. Heisenberg, Iwanenko – 1932: ipotesi di un nucleo formato da neutroni e protoni. Fermi – 1933: introduzione della forza nucleare debole. Yukawa – 1934: introduzione della forza nucleare forte. Anderson – 1936: scoperta del muone µ. Feynman – 1940: inizio della teoria QED dell’interazione elettromagnetica. Rochester e Butler – 1946: scoperta del kaone K0 nei raggi cosmici. Powell – 1947: scoperta del pione π. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Storia 51 Dirac – 1931: ipotesi dell’esistenza di antimateria (antielettrone o positrone). Chadwick – 1932: scoperta del neutrone. Anderson – 1932: scoperta del positrone. Heisenberg, Iwanenko – 1932: ipotesi di un nucleo formato da neutroni e protoni. Fermi – 1933: introduzione della forza nucleare debole. Yukawa – 1934: introduzione della forza nucleare forte. Anderson – 1936: scoperta del muone µ. Feynman – 1940: inizio della teoria QED dell’interazione elettromagnetica. Rochester e Butler – 1946: scoperta del kaone K0 nei raggi cosmici. Powell – 1947: scoperta del pione π. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Storia 51 Dirac – 1931: ipotesi dell’esistenza di antimateria (antielettrone o positrone). Chadwick – 1932: scoperta del neutrone. Anderson – 1932: scoperta del positrone. Heisenberg, Iwanenko – 1932: ipotesi di un nucleo formato da neutroni e protoni. Fermi – 1933: introduzione della forza nucleare debole. Yukawa – 1934: introduzione della forza nucleare forte. Anderson – 1936: scoperta del muone µ. Feynman – 1940: inizio della teoria QED dell’interazione elettromagnetica. Rochester e Butler – 1946: scoperta del kaone K0 nei raggi cosmici. Powell – 1947: scoperta del pione π. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Storia 51 Dirac – 1931: ipotesi dell’esistenza di antimateria (antielettrone o positrone). Chadwick – 1932: scoperta del neutrone. Anderson – 1932: scoperta del positrone. Heisenberg, Iwanenko – 1932: ipotesi di un nucleo formato da neutroni e protoni. Fermi – 1933: introduzione della forza nucleare debole. Yukawa – 1934: introduzione della forza nucleare forte. Anderson – 1936: scoperta del muone µ. Feynman – 1940: inizio della teoria QED dell’interazione elettromagnetica. Rochester e Butler – 1946: scoperta del kaone K0 nei raggi cosmici. Powell – 1947: scoperta del pione π. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Storia 52 Reines e Cowan – 1956: evidenza sperimentale del neutrino elettronico νe . Salam – 1956: ipotesi dei bosoni intermediari W± per la forza debole. Gell-Mann e Ne’eman – 1961: Classificazione degli adroni con la teoria dei gruppi. Lederman – 1962: scoperta del neutrino muonico νµ . Higgs – 1963: ipotesi della particella di Higgs. Gell-Mann – 1964: introduzione del concetto di quark. Salam – 1966: ipotesi del terzo bosone intermediario W0 per la forza debole. Taylor – 1968: messa in evidenza indiretta dei quark. Weinberg e Salam – 1968: presentazione della teoria elettrodebole (=unficazione dell’interazione elettromagnetica e debole). 1970: inizio della teoria QCD dell’interazione forte. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Storia 52 Reines e Cowan – 1956: evidenza sperimentale del neutrino elettronico νe . Salam – 1956: ipotesi dei bosoni intermediari W± per la forza debole. Gell-Mann e Ne’eman – 1961: Classificazione degli adroni con la teoria dei gruppi. Lederman – 1962: scoperta del neutrino muonico νµ . Higgs – 1963: ipotesi della particella di Higgs. Gell-Mann – 1964: introduzione del concetto di quark. Salam – 1966: ipotesi del terzo bosone intermediario W0 per la forza debole. Taylor – 1968: messa in evidenza indiretta dei quark. Weinberg e Salam – 1968: presentazione della teoria elettrodebole (=unficazione dell’interazione elettromagnetica e debole). 1970: inizio della teoria QCD dell’interazione forte. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Storia 52 Reines e Cowan – 1956: evidenza sperimentale del neutrino elettronico νe . Salam – 1956: ipotesi dei bosoni intermediari W± per la forza debole. Gell-Mann e Ne’eman – 1961: Classificazione degli adroni con la teoria dei gruppi. Lederman – 1962: scoperta del neutrino muonico νµ . Higgs – 1963: ipotesi della particella di Higgs. Gell-Mann – 1964: introduzione del concetto di quark. Salam – 1966: ipotesi del terzo bosone intermediario W0 per la forza debole. Taylor – 1968: messa in evidenza indiretta dei quark. Weinberg e Salam – 1968: presentazione della teoria elettrodebole (=unficazione dell’interazione elettromagnetica e debole). 1970: inizio della teoria QCD dell’interazione forte. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Storia 52 Reines e Cowan – 1956: evidenza sperimentale del neutrino elettronico νe . Salam – 1956: ipotesi dei bosoni intermediari W± per la forza debole. Gell-Mann e Ne’eman – 1961: Classificazione degli adroni con la teoria dei gruppi. Lederman – 1962: scoperta del neutrino muonico νµ . Higgs – 1963: ipotesi della particella di Higgs. Gell-Mann – 1964: introduzione del concetto di quark. Salam – 1966: ipotesi del terzo bosone intermediario W0 per la forza debole. Taylor – 1968: messa in evidenza indiretta dei quark. Weinberg e Salam – 1968: presentazione della teoria elettrodebole (=unficazione dell’interazione elettromagnetica e debole). 1970: inizio della teoria QCD dell’interazione forte. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Storia 52 Reines e Cowan – 1956: evidenza sperimentale del neutrino elettronico νe . Salam – 1956: ipotesi dei bosoni intermediari W± per la forza debole. Gell-Mann e Ne’eman – 1961: Classificazione degli adroni con la teoria dei gruppi. Lederman – 1962: scoperta del neutrino muonico νµ . Higgs – 1963: ipotesi della particella di Higgs. Gell-Mann – 1964: introduzione del concetto di quark. Salam – 1966: ipotesi del terzo bosone intermediario W0 per la forza debole. Taylor – 1968: messa in evidenza indiretta dei quark. Weinberg e Salam – 1968: presentazione della teoria elettrodebole (=unficazione dell’interazione elettromagnetica e debole). 1970: inizio della teoria QCD dell’interazione forte. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Storia 52 Reines e Cowan – 1956: evidenza sperimentale del neutrino elettronico νe . Salam – 1956: ipotesi dei bosoni intermediari W± per la forza debole. Gell-Mann e Ne’eman – 1961: Classificazione degli adroni con la teoria dei gruppi. Lederman – 1962: scoperta del neutrino muonico νµ . Higgs – 1963: ipotesi della particella di Higgs. Gell-Mann – 1964: introduzione del concetto di quark. Salam – 1966: ipotesi del terzo bosone intermediario W0 per la forza debole. Taylor – 1968: messa in evidenza indiretta dei quark. Weinberg e Salam – 1968: presentazione della teoria elettrodebole (=unficazione dell’interazione elettromagnetica e debole). 1970: inizio della teoria QCD dell’interazione forte. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Storia 52 Reines e Cowan – 1956: evidenza sperimentale del neutrino elettronico νe . Salam – 1956: ipotesi dei bosoni intermediari W± per la forza debole. Gell-Mann e Ne’eman – 1961: Classificazione degli adroni con la teoria dei gruppi. Lederman – 1962: scoperta del neutrino muonico νµ . Higgs – 1963: ipotesi della particella di Higgs. Gell-Mann – 1964: introduzione del concetto di quark. Salam – 1966: ipotesi del terzo bosone intermediario W0 per la forza debole. Taylor – 1968: messa in evidenza indiretta dei quark. Weinberg e Salam – 1968: presentazione della teoria elettrodebole (=unficazione dell’interazione elettromagnetica e debole). 1970: inizio della teoria QCD dell’interazione forte. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Storia 52 Reines e Cowan – 1956: evidenza sperimentale del neutrino elettronico νe . Salam – 1956: ipotesi dei bosoni intermediari W± per la forza debole. Gell-Mann e Ne’eman – 1961: Classificazione degli adroni con la teoria dei gruppi. Lederman – 1962: scoperta del neutrino muonico νµ . Higgs – 1963: ipotesi della particella di Higgs. Gell-Mann – 1964: introduzione del concetto di quark. Salam – 1966: ipotesi del terzo bosone intermediario W0 per la forza debole. Taylor – 1968: messa in evidenza indiretta dei quark. Weinberg e Salam – 1968: presentazione della teoria elettrodebole (=unficazione dell’interazione elettromagnetica e debole). 1970: inizio della teoria QCD dell’interazione forte. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Storia 52 Reines e Cowan – 1956: evidenza sperimentale del neutrino elettronico νe . Salam – 1956: ipotesi dei bosoni intermediari W± per la forza debole. Gell-Mann e Ne’eman – 1961: Classificazione degli adroni con la teoria dei gruppi. Lederman – 1962: scoperta del neutrino muonico νµ . Higgs – 1963: ipotesi della particella di Higgs. Gell-Mann – 1964: introduzione del concetto di quark. Salam – 1966: ipotesi del terzo bosone intermediario W0 per la forza debole. Taylor – 1968: messa in evidenza indiretta dei quark. Weinberg e Salam – 1968: presentazione della teoria elettrodebole (=unficazione dell’interazione elettromagnetica e debole). 1970: inizio della teoria QCD dell’interazione forte. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Storia 52 Reines e Cowan – 1956: evidenza sperimentale del neutrino elettronico νe . Salam – 1956: ipotesi dei bosoni intermediari W± per la forza debole. Gell-Mann e Ne’eman – 1961: Classificazione degli adroni con la teoria dei gruppi. Lederman – 1962: scoperta del neutrino muonico νµ . Higgs – 1963: ipotesi della particella di Higgs. Gell-Mann – 1964: introduzione del concetto di quark. Salam – 1966: ipotesi del terzo bosone intermediario W0 per la forza debole. Taylor – 1968: messa in evidenza indiretta dei quark. Weinberg e Salam – 1968: presentazione della teoria elettrodebole (=unficazione dell’interazione elettromagnetica e debole). 1970: inizio della teoria QCD dell’interazione forte. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Storia 53 Glashow – 1974: scoperta del charmonium J/Ψ. 1977: scoperta del quark bottom b. Perl – 1977: scoperta del leptone τ . CERN – 1983: scoperta dei bosoni intermediari W± e Z0 : successo della teoria elettrodebole. 1994: scopeta del quark top t (ultimo quark). 2000: scopeta del neutrino tauonico ντ (ultimo leptone). 2000: prime tracce del bosone di Higgs. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Storia 53 Glashow – 1974: scoperta del charmonium J/Ψ. 1977: scoperta del quark bottom b. Perl – 1977: scoperta del leptone τ . CERN – 1983: scoperta dei bosoni intermediari W± e Z0 : successo della teoria elettrodebole. 1994: scopeta del quark top t (ultimo quark). 2000: scopeta del neutrino tauonico ντ (ultimo leptone). 2000: prime tracce del bosone di Higgs. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Storia 53 Glashow – 1974: scoperta del charmonium J/Ψ. 1977: scoperta del quark bottom b. Perl – 1977: scoperta del leptone τ . CERN – 1983: scoperta dei bosoni intermediari W± e Z0 : successo della teoria elettrodebole. 1994: scopeta del quark top t (ultimo quark). 2000: scopeta del neutrino tauonico ντ (ultimo leptone). 2000: prime tracce del bosone di Higgs. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Storia 53 Glashow – 1974: scoperta del charmonium J/Ψ. 1977: scoperta del quark bottom b. Perl – 1977: scoperta del leptone τ . CERN – 1983: scoperta dei bosoni intermediari W± e Z0 : successo della teoria elettrodebole. 1994: scopeta del quark top t (ultimo quark). 2000: scopeta del neutrino tauonico ντ (ultimo leptone). 2000: prime tracce del bosone di Higgs. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Storia 53 Glashow – 1974: scoperta del charmonium J/Ψ. 1977: scoperta del quark bottom b. Perl – 1977: scoperta del leptone τ . CERN – 1983: scoperta dei bosoni intermediari W± e Z0 : successo della teoria elettrodebole. 1994: scopeta del quark top t (ultimo quark). 2000: scopeta del neutrino tauonico ντ (ultimo leptone). 2000: prime tracce del bosone di Higgs. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Storia 53 Glashow – 1974: scoperta del charmonium J/Ψ. 1977: scoperta del quark bottom b. Perl – 1977: scoperta del leptone τ . CERN – 1983: scoperta dei bosoni intermediari W± e Z0 : successo della teoria elettrodebole. 1994: scopeta del quark top t (ultimo quark). 2000: scopeta del neutrino tauonico ντ (ultimo leptone). 2000: prime tracce del bosone di Higgs. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Storia 53 Glashow – 1974: scoperta del charmonium J/Ψ. 1977: scoperta del quark bottom b. Perl – 1977: scoperta del leptone τ . CERN – 1983: scoperta dei bosoni intermediari W± e Z0 : successo della teoria elettrodebole. 1994: scopeta del quark top t (ultimo quark). 2000: scopeta del neutrino tauonico ντ (ultimo leptone). 2000: prime tracce del bosone di Higgs. Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia Referenze C. Gruber et W. Benoit, Mécanique générale, PPUR (1998) D. Griffits, Introduction to elementary particles, Wiley (1987) M. Bergamaschini et al., L’indagine del mondo fisico, Vol. F, Signorelli (2001) C. Joseph, Introduction à la physique nucléaire et corpusculaire, Preprint UNIL (1996) B. Greene, L’universo elegante: Superstringhe, dimensioni nascoste e la ricerca della teoria ultima, Einaudi (2000) J.C. Boudenot, Histoire de la physique et des physiciens, Ellipse (2001) Intro ANP Part. el. Exp Forze Unif Gr Concl Storia 54