i s i c “D e ” g n i k a m on e o i h c c e p s a i n o r u e n 15 0 2 e l i r Ap , H a G m I o F R i d pi s e r T o Marc Decision making una qualità indispensabile per un giocatore di pallamano Più semplicemente: • Comprensione del gioco • Capacità profetica • Applicazione della risposta giusta nel tempo giusto Decision making una qualità indispensabile per un giocatore di pallamano Negli sport di squadra “giocare bene” significa dare il “giusto corso” all’azione al momento giusto ed eseguire quel corso di azione efficacemente e consistentemente attraverso tutta la gara. Decision making una qualità indispensabile per un giocatore di pallamano Ricerche effettuate nell’ambito della pallamano rivelano come sebbene gli atleti “esperti” eseguano le azioni più accurate basandosi su informazioni precedenti , tendono ad avere più velocità che accuratezza non traendo talvolta un reale specifico vantaggio nel contesto del “decision making”. Decision making una qualità indispensabile per un giocatore di pallamano Processo individuale: • Preparazione fisica individuale • Preparazione tecnica individuale Processo di squadra: • Preparazione tattica della squadra Decision making una qualità indispensabile per un giocatore di pallamano Capacità tattiche individuali “DECISION MAKING” Il “”come fare” individuale sommato al “cosa fare” Decision making una qualità indispensabile per un giocatore di pallamano Per trovarsi nelle migliori condizioni è necessario avere un controllo totale del corpo , migliorando di continuo le qualità fisiche come coordinazione, forza e resistenza; e un controllo totale dell’attrezzo di gioco attraverso la padronanza di passaggi, palleggi, finte e finalizzazioni adeguate alla situazione di gioco. Decision making una qualità indispensabile per un giocatore di pallamano Tutto questo porterà al “controllo del gioco” attraverso l’utilizzo di tattiche di gruppo connesse alla strategia di gioco, all’avversario e ai propri compagni . Decision making una qualità indispensabile per un giocatore di pallamano L’obiettivo finale è la “concezione del gioco” , attraverso il controllo del corpo, il controllo della palla, la strategia di squadra e le capacità cognitive collegate per la finalizzazione della scelta corretta: qualità decisionali individuali Decision making una qualità indispensabile per un giocatore di pallamano In conclusione: PENSARE E VALUTARE (qualità tattiche – “decision making” E POI ESEGUIRE (qualità fisiche e tecniche) Decision making una qualità indispensabile per un giocatore di pallamano Questo fino a ieri……ma oggi: E se fosse possibile eliminare un passaggio nel processo cognitivo? Se avessimo già nel nostro cervello una struttura che ci permette di osservare ed agire SENZA analisi specifiche? Sono le neuroscienze a darci la risposta e ancora una volta attraverso ricercatori italiani Questo fino a ieri……ma oggi: Riprendendo le ricerche di Carpenter di inizio novecento, una equipe dell’Università di Parma guidata da G. Rizzolatti studiando il cervello dei macachi si accorse che nella regione F5 i neuroni non si attivavano solamente quando doveva procurarsi del cibo ma anche quando osservava altri mentre cercavano di procurarselo. Test successivi dimostrarono come l’equipe avesse scoperto l’origine della “imitazione” dei gesti Questo fino a ieri……ma oggi: Successivamente M.A.Umiltà stabili che erano non solo in grado di copiare movimenti che avevano osservato nella totale interezza ma erano bensì in grado di di copiare e portare a termine movimenti di cui avevano osservato soltanto la sequenza di avvio, purché fossero a conoscenza della impostazione. Il passo successivo fu lo studio del cervello umano e Rizzolatti, Gallese e Iacoboni stabilirono che…….. Questo fino a ieri……ma oggi: …gli umani non solo erano in grado di identificare e copiare il movimento ma anche di capire l’intenzione alla base di esso, purché tale movimento appartenesse al vocabolario motorio della persona in oggetto. Infatti esperimenti successivi indicarono come le catene dei neuroni a specchio di fatto siano in grado di ricostruire le intenzione alla base dei movimenti osservati. ”La maggior parte dei neuroni non codifica il singolo movimento, ma l’intero atto motorio” Rizzolatti/Sinigaglia 2008 Questo fino a ieri……ma oggi: Non solo i movimenti e le intenzioni ma anche i sentimenti le emozioni e l’empatia vengono trasferiti dal sistema dei neuroni a specchio. Da cui “I neuroni a specchio degli umani sono in grado di avere a che fare non solo con l’obiettivo dell’atto motorio ma anche con il timing di ogni singolo movimento di cui è composto” Rizzolatti/Sinigaglia 2008 Questo fino a ieri……ma oggi: Ritorniamo ora allo schema di partenza: Ricezione Cognizione Movimento Può essere sostituito ora dal sistema di : CORRISPONDENZA DIRETTA “Il nostro cervello è in grado di dare un senso alle azioni degli altri e attraverso questo, di capirle direttamente senza passaggi “cognitivi”, ma solo basandosi sulle proprie abilità motorie” Rizzolatti/Sinigaglia 2008 Questo fino a ieri……ma oggi: Tutto ciò comporta non solo un indirizzo diverso delle forme di allenamento ma anche una diversa educazione formativa dei tecnici e degli educatori in genere. Il sistema limbico infatti verifica OGNI informazione in arrivo sia che sia di interesse o meno, ma solo nel caso che questa informazione sia considerata di interesse il sistema dei neuroni a specchio viene attivato. Questo fino a ieri……ma oggi: Ne consegue che il vecchio detto “ non proporre mai un obiettivo irraggiungibile ai tuoi atleti” trova qui una giustificazione scientifica, tutto ciò che apprendono passa infatti attraverso le capacità motorie dei nostri atleti di quello specifico momento, proponendo esercizi o attività non coerenti, crollerebbero l’empatia e l’attenzione, con conseguente disattivazione dei neuroni a specchio. Questo fino a ieri……ma oggi: Un esempio pratico consiste nel creare tali vocabolari motori attraverso la visione di brevi video clips che mostrano la stessa situazione in tempo reale da diverse angolature, ripetuta almeno tre volte e seguita da una visone rallentata dell’azione. E’ necessario mostrare l’inizio dell’azione, la sequenza totale dell’azione e la conclusione con le relative possibili conseguenze. Questo fino a ieri……ma oggi: Questo campo è completamente aperto ad ogni genere di sperimentazione sul campo, perché moltissimo c’è ancora da scoprire su questi processi: come allenatore discente ho sempre preferito essere portato a conoscenza di concetti da verificare che non di esercizi da applicare che sono solo il frutto di esperienze di altri. Questa è una sfida per tutti noi. Accettiamola. Buon lavoro. Bibliografia Rizzolatti/Sinigaglia – So quello che fai. Raffaello Cortina 2006 Iacoboni, M. – Imitation , Emphaty and mirror neurons. Anual Review of Psychology 2009 Umiltà/Gallese/Ferrari – The mirror matching system. Behavioral and brain sciences 2001 Grazie per l’attenzione “Rilassare i muscoli durante una gara è necessario, rilassare il cervello invece è fatale” Stirling Moss