“Decision making” e neuroni a specchio

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Decision making
una qualità indispensabile per un giocatore di pallamano
  Più semplicemente:
•  Comprensione del gioco
•  Capacità profetica
•  Applicazione della risposta giusta nel tempo
giusto
Decision making
una qualità indispensabile per un giocatore di pallamano
Negli sport di squadra “giocare bene” significa
dare il “giusto corso” all’azione al momento giusto
ed eseguire quel corso di azione efficacemente e
consistentemente attraverso tutta la gara.
Decision making
una qualità indispensabile per un giocatore di pallamano
Ricerche effettuate nell’ambito della pallamano
rivelano come sebbene gli atleti “esperti” eseguano le
azioni più accurate basandosi su informazioni
precedenti , tendono ad avere più velocità che
accuratezza non traendo talvolta un reale specifico
vantaggio nel contesto del “decision making”.
Decision making
una qualità indispensabile per un giocatore di pallamano
Processo individuale:
•  Preparazione fisica individuale
•  Preparazione tecnica individuale
Processo di squadra:
•  Preparazione tattica della squadra
Decision making
una qualità indispensabile per un giocatore di pallamano
Capacità tattiche individuali
“DECISION MAKING”
Il “”come fare” individuale sommato al “cosa fare”
Decision making
una qualità indispensabile per un giocatore di pallamano
Per trovarsi nelle migliori condizioni è necessario
avere un controllo totale del corpo , migliorando di
continuo le qualità fisiche come coordinazione,
forza e resistenza; e un controllo totale
dell’attrezzo di gioco attraverso la padronanza di
passaggi, palleggi, finte e finalizzazioni adeguate
alla situazione di gioco.
Decision making
una qualità indispensabile per un giocatore di pallamano
Tutto questo porterà al “controllo del gioco”
attraverso l’utilizzo di tattiche di gruppo connesse
alla strategia di gioco, all’avversario e ai propri
compagni .
Decision making
una qualità indispensabile per un giocatore di pallamano
L’obiettivo finale è la “concezione del gioco” ,
attraverso il controllo del corpo, il controllo della
palla, la strategia di squadra e le capacità
cognitive collegate per la finalizzazione della
scelta corretta: qualità decisionali individuali
Decision making
una qualità indispensabile per un giocatore di pallamano
In conclusione:
PENSARE E VALUTARE
(qualità tattiche – “decision making”
E POI ESEGUIRE
(qualità fisiche e tecniche)
Decision making
una qualità indispensabile per un giocatore di pallamano
Questo fino a ieri……ma
oggi:
E se fosse possibile eliminare un passaggio nel
processo cognitivo?
Se avessimo già nel nostro cervello una struttura
che ci permette di osservare ed agire SENZA
analisi specifiche?
Sono le neuroscienze a darci la risposta e ancora
una volta attraverso ricercatori italiani
Questo fino a ieri……ma
oggi:
Riprendendo le ricerche di Carpenter di inizio novecento,
una equipe dell’Università di Parma guidata da G.
Rizzolatti studiando il cervello dei macachi si accorse che
nella regione F5 i neuroni non si attivavano solamente
quando doveva procurarsi del cibo ma anche quando
osservava altri mentre cercavano di procurarselo. Test
successivi dimostrarono come l’equipe avesse scoperto
l’origine della “imitazione” dei gesti
Questo fino a ieri……ma
oggi:
Successivamente M.A.Umiltà stabili che erano non solo in
grado di copiare movimenti che avevano osservato nella
totale interezza ma erano bensì in grado di di copiare e
portare a termine movimenti di cui avevano osservato
soltanto la sequenza di avvio, purché fossero a
conoscenza della impostazione.
Il passo successivo fu lo studio del cervello umano e
Rizzolatti, Gallese e Iacoboni stabilirono che……..
Questo fino a ieri……ma
oggi:
…gli umani non solo erano in grado di identificare e copiare il
movimento ma anche di capire l’intenzione alla base di esso,
purché tale movimento appartenesse al vocabolario motorio
della persona in oggetto.
Infatti esperimenti successivi indicarono come le catene dei
neuroni a specchio di fatto siano in grado di ricostruire le
intenzione alla base dei movimenti osservati.
”La maggior parte dei neuroni non codifica il singolo
movimento, ma l’intero atto motorio” Rizzolatti/Sinigaglia 2008
Questo fino a ieri……ma
oggi:
Non solo i movimenti e le intenzioni ma anche i sentimenti
le emozioni e l’empatia vengono trasferiti dal sistema dei
neuroni a specchio. Da cui “I neuroni a specchio degli
umani sono in grado di avere a che fare non solo con
l’obiettivo dell’atto motorio ma anche con il timing di ogni
singolo movimento di cui è composto” Rizzolatti/Sinigaglia
2008
Questo fino a ieri……ma
oggi:
Ritorniamo ora allo schema di partenza:
Ricezione
Cognizione
Movimento
Può essere sostituito ora dal sistema di :
CORRISPONDENZA DIRETTA
“Il nostro cervello è in grado di dare un senso alle azioni degli altri e attraverso questo,
di capirle direttamente senza passaggi “cognitivi”, ma solo basandosi sulle proprie
abilità motorie” Rizzolatti/Sinigaglia 2008
Questo fino a ieri……ma
oggi:
Tutto ciò comporta non solo un indirizzo diverso
delle forme di allenamento ma anche una diversa
educazione formativa dei tecnici e degli educatori
in genere. Il sistema limbico infatti verifica OGNI
informazione in arrivo sia che sia di interesse o
meno, ma solo nel caso che questa informazione
sia considerata di interesse il sistema dei neuroni a
specchio viene attivato.
Questo fino a ieri……ma
oggi:
Ne consegue che il vecchio detto “ non proporre
mai un obiettivo irraggiungibile ai tuoi atleti” trova
qui una giustificazione scientifica, tutto ciò che
apprendono passa infatti attraverso le capacità
motorie dei nostri atleti di quello specifico
momento, proponendo esercizi o attività non
coerenti, crollerebbero l’empatia e l’attenzione, con
conseguente disattivazione dei neuroni a specchio.
Questo fino a ieri……ma
oggi:
Un esempio pratico consiste nel creare tali vocabolari
motori attraverso la visione di brevi video clips che
mostrano la stessa situazione in tempo reale da diverse
angolature, ripetuta almeno tre volte e seguita da una
visone rallentata dell’azione. E’ necessario mostrare
l’inizio dell’azione, la sequenza totale dell’azione e la
conclusione con le relative possibili conseguenze.
Questo fino a ieri……ma
oggi:
Questo campo è completamente aperto ad ogni genere
di sperimentazione sul campo, perché moltissimo c’è
ancora da scoprire su questi processi: come allenatore
discente ho sempre preferito essere portato a
conoscenza di concetti da verificare che non di esercizi
da applicare che sono solo il frutto di esperienze di
altri. Questa è una sfida per tutti noi. Accettiamola.
Buon lavoro.
Bibliografia
Rizzolatti/Sinigaglia – So quello che fai. Raffaello
Cortina 2006
Iacoboni, M. – Imitation , Emphaty and mirror
neurons. Anual Review of Psychology 2009
Umiltà/Gallese/Ferrari – The mirror matching
system. Behavioral and brain sciences 2001
Grazie per l’attenzione
“Rilassare i muscoli durante una gara è
necessario, rilassare il cervello invece è fatale”
Stirling Moss