Gli Stati e i rapporti internazionali nell’età dell’imperialismo (1870-1914) 1870-1914: la pace in Europa • Il periodo dal 1870 (guerra franco – prussiana) al 1914 (scoppio della Prima guerra mondiale), è caratterizzato dall’assenza di conflitti in Europa (eccettuate due guerre brevi e circoscritte nella penisola balcanica). Questa lunga, insolita, fase di pace, ha due cause. • Prima causa: la politica della Germania (attuata dal cancelliere Bismarck fino al 1890), che, dopo aver ottenuto l’unificazione nazionale e una posizione forte in Europa, cerca di conservare il nuovo equilibrio, di stringere alleanze e di tenere isolata la Francia, per impedire che essa tenti la “revanche”. • Seconda causa: gli Stati europei, in primo luogo Francia e Inghilterra, sono impegnati nella conquista di colonie in Africa e in Asia: quindi le tendenze espansioniste e belliciste si “sfogano” nei continenti extra-europei L’Europa nell’età dell’Imperialismo La Germania (Secondo Reich) La Germania dopo l’unificazione • Dopo la vittoria tedesca nella guerra francoprussiana, l’unificazione nazionale della Germania viene completata con la proclamazione del Secondo Reich (1871) • Il re di Prussia, Guglielmo I, diventa il Kaiser del Reich. Il II Reich è uno Stato federale ma la Prussia vi ha una posizione dominante. • Esiste un Parlamento federale (Reichstag) eletto a suffragio universale, tuttavia il capo del governo (il cancelliere Bismarck) detiene un potere molto ampio e non “risponde” al Parlamento ma solo al Kaiser. Il Kaiser Guglielmo I e il cancelliere Otto Von Bismarck La politica interna di Bismarck • Bismarck, capo del governo fino al 1890, era sostenuto dall’aristocrazia terriera e militare (junkers), dall’alta borghesia industriale e dalla burocrazia statale. • Lo Stato favorisce la modernizzazione dell’agricoltura e sostiene lo sviluppo industriale con il protezionismo e le commesse statali per le forze armate Il Kulturkampf • Tra 1871 e 1878 Bismarck conduce una politica anticattolica (Kulturkampf = battaglia per la civiltà) contro l’autonomismo dei cattolici del Sud e del partito del Zentrum. Questa politica appare vessatoria e illiberale e risulta inefficace. Viene quindi abbandonata, anche perché Bismarck deve fronteggiare un nuovo “nemico”: il socialismo. • Bismarck cerca di frenare la rapida ascesa del Partito Socialdemocratico Tedesco (SPD) con misure repressive, ma anche con una legislazione sociale a tutela dei lavoratori: vengono introdotte per la prima volta in Europa le assicurazioni obbligatorie su infortuni, malattie e vecchiaia. • Tuttavia lo SPD continua a crescere: ottiene 35 deputati socialdemocratici nel 1890 Politica estera • Obiettivi di Bismarck: – Garantire una pace europea che consenta di consolidare il primato tedesco (non entra in competizione con Francia e Inghilterra nella conquista di colonie). – Scoraggiare il revanchismo della Francia indirizzandola verso le colonie. – Impedire l’alleanza Francia-Russia, mantenere isolata la Francia. Le alleanze e i Congressi • Primo risultato, nel 1873, il “Patto dei tre imperatori” (Germania, Austria e Russia) • Una nuova guerra russo-turca (1877) mina l’equilibrio nei Balcani. • Bismarck offre la sua mediazione > Congresso di Berlino del 1878: – Sono ridimensionate le pretese della Russia. – Compensi per Inghilterra (Cipro), Francia (Tunisia), Austria (Bosnia) – Indipendenza per Romania, Serbia e Montenegro, autonomia per la Bulgaria. – E l’Italia? Nulla! La formazione degli Stati balcanici E’ sempre così con gli arbitri: «Tacchino, tacchino per tutti, e neanche un pezzo per noi!» Il discorso del dopo-cena di Bismark: «Signori, non c’è più tacchino, davvero!» Gli ultimi successi • Non potendo consolidare il patto con la Russia, Bismarck vara nel 1882 la Triplice Alleanza (difensiva) con l’Austria e l’Italia desiderosa di uscire dal suo isolamento. • Nel 1885 il secondo Congresso di Berlino giunge a un accordo sulla spartizione dell’Africa tra le potenze europee • Nel 1887 la Triplice è rinnovata con condizioni più favorevoli per l’Italia. • e la Germania firma con la Russia il Patto di controassicurazione. L’età guglielmina • Nel 1888 diventa imperatore Guglielmo II, che non condivide la politica estera troppo prudente di Bismarck. • Nel 1890 il fallimento della politica antisocialista costringe Bismarck alle dimissioni. • Sotto la guida di Guglielmo II la Germania intraprende una politica estera più aggressiva: il Kaiser vorrebbe costituire un impero coloniale simile a quello francese e inglese. Il Kaiser Guglielmo II (1888 -1918) • Guglielmo II rafforza l’esercito tedesco e la flotta da guerra, minacciando la supremazia navale inglese, ma provoca una generale “corsa al riarmo”. • Provoca le crisi marocchine del 1905 e del 1911, risolte diplomaticamente, ma ottiene solo piccoli guadagni territoriali in Africa. • Tuttavia la sua politica “spaventa” gli altri Stati europei e consente alla Francia di uscire dall’isolamento: nel 1907 nasce la Triplice Intesa tra Francia, Inghilterra e Russia L’Europa nell’età dell’imperialismo La Francia La resa della Francia • La “terza repubblica”, nata all’indomani della sconfitta di Sedan (nella guerra franco-prussiana), non è in grado di difendere la Francia dai Prussiani. • Le elezioni (1871) premiano i moderati. Capo del governo è il liberale A. Thiers che firma la pace con la Germania (1871: cessione di Alsazia e Lorena; indennità di 5 miliardi di Franchi) La Comune (III-V 1871) • La popolazione di Parigi però respinge la pace e si ribella al governo di Thiers . • In marzo si forma un comune rivoluzionario guidato da forze socialiste e repubblicane, • che attua provvedimenti democratici ed egualitari (parità degli stipendi, tutela del lavoro, milizie popolari, aziende poste sotto il controllo dei lavoratori, provvedimenti anticlericali, eleggibilità e revocabilità di tutti i funzionari pubblici) Le barricate della Comune La normalizzazione • L’azione repressiva, viene organizzata dal governo Thiers con il consenso della Germania, e attuata dall’esercito francese. Alla violenza della repressione i comunardi rispondono con spietate esecuzioni di ostaggi. • La repressione produce pesanti conseguenze: 20.000 morti, 10.000 deportati, varie distruzioni, odii e divisioni profonde tra francesi moderati e francesi rivoluzionari. La “repubblica dei corrotti” • Il governo della Terza Repubblica è tenuto prima dai liberali moderati (Thiers) e poi dai radicali (Ferry)> espansione coloniale, anticlericalismo, difesa degli interessi dei gruppi finanziari e industriali (scandali). • Il Generale Boulanger tra 1886 e 1889 ottiene i consensi degli scontenti (cattolici, monarchici, nazionalisti); sospettato di un colpo di stato, che non è in grado di attuare, sceglie l’esilio. L’affaire Dreyfus • 1894: il capitano di origine ebraica A. Dreyfus viene arrestato e condannato per spionaggio a vantaggio della Germania. • Le prove della sua innocenza vengono insabbiate per non compromettere il prestigio dell’esercito, • finché lo scrittore Émile Zola, denuncia il fatto pubblicamente (“J’accuse”,1898), suscitando un enorme scandalo. Zola viene condannato per offese all’esercito. • Alfred Dreyfus (1859-1935) Il radicalizzarsi dello scontro politico • Cresce la tensione tra la destra (clericale, monarchica, militarista, antisemita) e la sinistra (laica, e radicale). • Nel 1899 le elezioni vengono vinte dai repubblicani radicali, che aboliscono il Concordato con la Chiesa cattolica. • La destra si riorganizza attorno all’Action Française, movimento che esalta i valori della Francia tradizionale, monarchica, cattolica e rurale. • L’innocenza di Dreyfus però è riconosciuta solo nel 1906. la crescita del Partito socialista • Il governo radicale, espressione della borghesia, non attua riforme sociali; quindi all’inizio del Novecento si moltiplicano scioperi e agitazioni operaie, e il Partito Socialista cresce e ottiene un grande successo nelle elezioni del 1914. • Ma lo scoppio della prima guerra mondiale riaccende in Francia il nazionalismo e il revanchismo, e anche il Partito Socialista approva l’intervento in guerra. L’Europa nell’età dell’imperialismo Il Regno Unito La regina Vittoria L’apogeo vittoriano • Il primato inglese si basa, oltre che sulla potenza economica e politico-militare, sulla stabilità politica. • Dopo la morte del liberale Palmerston (1865) si alternano governi conservatori (Disraeli) e liberali (Gladstone). • Ciò non mina la continuità dell’iniziativa riformatrice che caratterizza anche i conservatori. Palmerston alla Camera dei Comuni Quali riforme? • Il diritto di voto viene progressivamente ampliato (1867: 30% 1884: 70%). • Vengono rammodernati: esercito, amministrazione, scuola. • In campo sociale si introducono: libertà sindacale e di sciopero e altre tutele per le classi più deboli. – Anche per questi motivi il socialismo rivoluzionario non ha molto successo in Inghilterra. La questione irlandese • L’Irlanda da secoli era assoggettata al Regno Unito. La popolazione irlandese era anche sottomessa economicamente agli inglesi. • La protesta irlandese alimenta la cospirazione clandestina (Fenians 1865) e il movimento per l’autogoverno guidato da Ch. Parnell. • Il capo del governo Gladstone, liberale, propone l’Home Rule Bill (l’autonomia), ma provoca la secessione dei liberali unionisti (1886) e la caduta del governo. La fine dell’età vittoriana • Una coalizione di Liberali unionisti e Conservatori controlla il governo dal 1886 al 1906, rilanciando la politica coloniale (v. guerre boere) • L’Inghilterra risente della depressione e di un sistema produttivo invecchiato, e vede minacciato il suo primato economico dalla Germania. • Nell’opposizione compare anche il Partito Laburista, socialista riformista (1900). Il ritorno dei liberali • Il nuovo secolo vede il prevalere di liberali (Asquith, Lloyd George) che rilanciano la politica riformista: – Colonia del Capo e Nuova Zelanda diventano “dominions” (autonomi) come il Canada e l’Australia. – Legislazione sociale (pensioni, assicurazioni, giornata di 8 ore per i minatori). – Imposizione fiscale progressiva e riduzione del potere di veto dei Lord (1911). – Home rule per l’Irlanda (1914) – Fine dello “splendido isolamento”> Triplice Intesa Due potenze emergenti: Stati Uniti e Giappone Stati Uniti: la guerra di secessione 1861-65: le premesse • Nord: – industria e commercio – protezionismo – abolizione schiavitù • Sud: – economia di piantagione – libero scambio – schiavismo Gli Stati dell’Unione e della Confederazione • A metà dell’Ottocento prevalgono gli Stati abolizionisti (Stati del Nord e dell’Ovest) • Nasce il Partito Repubblicano, abolizionista, favorevole al protezionismo doganale e alla distribuzione di terre demaniali ai coloni dell’Ovest. • 1860 il repubblicano A. Lincoln eletto presidente: gli Stati del Sud proclamano la secessione, inizia la guerra civile (1861-65) tra Unionisti (nordisti) e Confederazione (sudisti). • Il contrasto non riguarda solo la schiavitù, ma anche il rapporto tra il potere federale e l’autonomia dei singoli Stati La prima guerra “contemporanea” • Movimento abolizionista • Abraham Lincoln • Confederazione degli stati del Sud • Guerra 1861-1865 – 360.000 morti al Nord – 280.000 morti al Sud – devastazione di città e campagne – coinvolgimento delle popolazioni civili • Mobilitazione: – Confederazione: 1.500.000 – Unione : 3.000.000 • Produzione industriale del Nord per la guerra: – – – – – 12.400 cannoni 7.592.667 proiettili 12.917.974 kg di polvere 3.351.878 fucili più di un miliardo di cartucce Schiavi del Sud Il presidente Abraham Lincoln La guerra Rovine a Richmond e Charleston I generali Lee, Custer, Grant L’assassinio di Lincoln • Dopo la guerra: assassinio di Lincoln, dura oppressione del Sud • Abolizione della schiavitù, ma rimane la discriminazione razziale e l’Apartheid U.S.A. 1865-1914 • Crescita demografica e sviluppo economico > • Imperialismo: controllo economico e politico, non dominio diretto • 1898: appoggio ai ribelli cubani, guerra contro la Spagna: Filippine e Portorico agli S.U., Cuba indipendente ma sotto controllo americano • 1903: canale di Panama (indipendenza e tutela USA su Panama) • Conquista delle isole Hawai e Samoa • Politica delle Porte Aperte, Big Stuck di Theodore Roosevelt I presidenti Theodore Roosvelt (1901- 1908) e Thomas W. Wilson (1913-1921) Il Giappone • Ha un sistema politico-sociale di tipo feudale (Shogun – Samurai) e un’economia arretrata fino a quando è costretto dagli Americani ad aprire le porte al commercio occidentale • Commodoro Perry 1853 • Trattati Diseguali 1858 Lo Shogun e i Samurai Il Commodoro Perry La rivoluzione Meiji • La necessità di reagire agli Occidentali spinge i giapponese a ripristinare il potere dell’imperatore (dinastia Meiji), e a realizzare una rapida modernizzazione guidata dal governo centrale. • Industrializzazione rapidissima (Zaibatsu) • Espansione in Cina: Corea, Formosa, Manciuria. L’imperatore Mutsuhito, la rivolta Satsuma La guerra russo-nipponica (1904-1905) • L’espansione giapponese incontra l’espansione russa in estremo oriente: inevitabile la guerra. • Vittoria rapida e inaspettata del Giappone.