OTTO VON BISMARCK
“Non è con i voti e i discorsi che si risolvono i grandi problemi … ma col ferro e col
sangue”(Bismarck)
Il “cancelliere di ferro” Otto von Bismarck (18151898) è l’artefice dell’unificazione tedesca del 1870.
Ci riuscì creando una forte entità politica tedesca
guidata dalla Prussia ed estromettendo l’Austria.
Cancelliere dal 1862 al 1889, egli si trova ad operare in
un periodo di forte transizione economica e politica.
- Tra il 1873 ed il 1896 i paesi industrializzati vivono
una grave crisi economica dovuta all’eccesso di
produzione, che determina 1) crollo dei prezzi; 2)
depressione generale; 3) emigrazione di massa;
- I governi europei rispondono alla crisi adottando
misure protezionistiche per bloccare l’ingresso in patria
di merci straniere, mentre le varie industrie europee
formano cartelli (aziende appartenenti allo stesso ramo
di produzione, accordo fra imprese dello stesso ramo) e
trust (in cui singole imprese rinunciano alla propria autonomia aderendo ad un unico
organismo a direzione unitaria) per non farsi concorrenza e per controllare il mercato;
- Nonostante la crisi, ha inizio una seconda rivoluzione industriale, di cui l’emblema
diventa l’automobile. Nascono le banche. L’industrializzazione della Germania avanza,
proprio grazie allo Junker Ottone di Bismarck.
▪▪▪ La sua prima mossa da cancelliere fu quella di allearsi con l’Italia in funzione
antiaustriaca. Bismarck si alleava anche con Inghilterra, Russia e Francia.
Ne scaturì una guerra contro l’Austria che si concluse rapidamente il 3 luglio 1866 a
Sadowa (in Boemia). Era la prima guerra-lampo della storia. La Germania otteneva
l’indipendenza dalla Prussia e l’Italia si annetteva il Veneto. È la Terza guerra
d’Indipendenza nel nostro Paese. L’Austria doveva anche cedere la regione dell’Holstein
alla Prussia.
Bismarck faceva così adottare nel suo Paese un’avanzata Costituzione, il cui diritto di
voto era più esteso che negli altri Paesi. Il potere esecutivo era assegnato a re Guglielmo
I, inoltre il Parlamento manteneva le sue funzioni fondamentali. Finisce in questo modo la
Confederazione Germanica e finisce anche l’influenza austriaca sulla Germania. La
Prussia ora predomina su tutta la Germania.
▪▪▪ Per completare l’unificazione, Bismarck tramò per sconfiggere la Francia, che
non vede di buon’occhio la potenza prussiana nel cuore dell’Europa.
Bismarck cerca un pretesto per dichiarare guerra alla Francia e lo trova, mentre intanto
sta rafforzando l’esercito prussiano. Il pretesto lo trova nel problema alla successione al
trono di Spagna, vacante dal 1868 e retto da un governo provvisorio che offre la corona al
cugino del re di Prussia, Leopoldo Hohenzollern. In realtà né il Re Guglielmo I e neppure
l’imperatore francese Napoleone III cercavano guerre e volevano turbare gli equilibri
europei. Bismarck approfittò della situazione, perché capiva che i francesi non avrebbero
tollerato di essere accerchiato da membri della stessa casata, come era accaduto ai tempi
di Carlo V. Le cose sembravano volgere in direzione contraria alle attese di Bismarck:
infatti Leopoldo non aveva intenzione di accettare un trono così instabile, e lo stesso
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Guglielmo I si era opposto in maniera netta alla proposta degli spagnoli. A questo punto,
Bismarck creò ad arte un incidente diplomatico per causare la guerra. Uno dei più
formidabili falsi della storia. La Francia aveva inviato a Leopoldo un ultimatum chiedendo
che rinunciasse al trono. Dopodichè Napoleone III pretese non solo un rifiuto
momentaneo, ma anche la promessa che mai in futuro un membro della famiglia
Hoenzollern si sarebbe candidato al trono di Spagna. Il dispaccio fu consegnato a
Guglielmo I mentre egli si trovava alle terme di Ems dall’ambasciatore francese, il conte
Vincent Benedetti inviato del ministro degli Esteri Agénor de Gramont. Era il 13 luglio
1870 quando Guglielmo I rispose garbatamente alla richiesta di rinunciare alle future
pretese sulla Spagna, dicendosi al contempo disposto ad intavolare trattative con Parigi. A
questo punto, Bismarck modificò ad arte il contenuto del dispaccio di Ems, dal quale,
stavolta, emergeva con tono ben diverso che il re di Prussia non era disposto a venire a
patti con i Francesi né tantomeno a rivedere l’ambasciatore. I rapporti tra Prussia e
Francia erano ormai incrinati ed il 19 luglio quest’ultima dichiarava guerra alla Prussia.
I Francesi furono sconfitti dall’esercito prussiano e Napoleone III fu fatto
prigioniero. In tal modo, essendo venuto meno l’appoggio francese al Papa, il Regno
d’Italia ridispose a risolvere la Questione romana. Il 20 settembre 1870 le truppe italiane,
guidate dal generale Raffaele Cadorna, entravano nello Stato Vaticano attraverso la
breccia di Porta Pia e conquistavano Roma.
Il 18 gennaio 1871 Guglielmo I viene proclamato imperatore di Germania: nasce
così il Secondo Impero (in tedesco Reich).
Senza dubbio furono due i motivi del successo di Bismarck: 1) il rafforzamento
dell’esercito prussiano, per ottenere il quale egli non esitò ad esautorare il Parlamento
delle sue prerogative (in quanto cancelliere poteva fare a meno della volontà del
Parlamento); 2) la fiducia che in lui riponeva Guglielmo I.
Ottenuta l’unificazione, Bismarck agì con forza sul piano interno, Il Kultur Kampf
(battaglia di civiltà) fu una politica anticattolica portata avanti da Bismarck, che vedeva nei
cattolici il pericolo dell’influenza del papa e dell’Austria.
Qualche anno dopo, Bismarck si rese conto che aveva bisogno dei voti dei cattolici per
realizzare alcune importanti riforme sociali. Grazie ai voti dei cattolici, così, egli riuscì a far
approvare la legislazione più avanzata d’Europa, che prevedeva: assicurazione contro le
malattie e gli infortuni; risarcimenti per invalidità o morte sul lavoro; pensioni di vecchiaia.
L’unificazione tedesca si realizzò grazie ad una politica estera portata avanti con
molta astuzia.
■ Il Primo Ministro Bismarck strinse alleanze con diversi paesi, allo scopo di evitare
scontri che avrebbero messo in pericolo la Confederazione. Nel 1882 realizzava la
Triplice alleanza con Austria e Italia;
■ Creò un piccolo impero coloniale per dare fastidio alla Gran Bretagna.
L’ascesa al trono di Guglielmo II segna il declino di Bismarck. Il carattere autoritario del
nuovo sovrano, i numerosi contrasti, costringono Bismark a dimettersi. Il cancelliere si
spegne nel 1898. Grazie a lui la Germania è ormai una grande potenza mondiale,
avanzatissima dal punto di vista industriale ed economico e dotata di un fortissimo
esercito.
Nel 1878 Bismarck fu eletto presidente del Congresso di Berlino, che diede un nuovo
assetto territoriale all’Europa. In tale assise (13 giugno-13 luglio) il potere della nascente
Bulgaria fu ridimensionato ed il suo territorio diviso, la Bosnia passò sotto
l’amministrazione austriaca, Serbia, Montenegro e Romania venivano confermate
indipendenti. Il Congresso fu il capolavoro diplomatico del cancelliere di ferro.
Prof.ssa LUCIA GANGALE
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