Sara Varanese, MD PhD
NEUROANATOMIA
Sistema Nervoso Centrale (SNC):
• ENCEFALO
Cervello (telencefalo: emisferi e gangli della base
diencefalo: talamo e ipotalamo, III ventricolo)
Tronco encefalico ( bulbo, ponte, mesencefalo)
Cervelletto
• MIDOLLO SPINALE
Cervicale
Dorsale
Lombare
Sacrale
Sistema Nervoso Periferico (SNP):
NERVI CRANICI
NERVI PERIFERICI
Sistema Nervoso Autonomo (SNA):
Deputato all’innervazione di organi interni e ghiandole, per il controllo
delle funzioni viscerali
Tre porzioni anatomicamente e funzionalmente distinte ma singergiche
Simpatico
Parasimpatico
Enterico
Funzione di attacco/fuga
Broncodilatazione
Vasocostrizione
Tachicardia
Costrizione sfinteri
Secrezione catecolamine
Miosi
Eiaculazione
Adrenalina-post sinaptico
Aceticolina-pre sinaptico
Gangli paravertebrali
Funzione di attacco/fuga
Broncocostrizione
Vasodilatazione
Bradicardia
Ipotensione
Inibizione sfinteri
Situato nella compagine
degli organi
dell’apparato digerente
di cui regola la funzione
100milioni di neuroni
organizzati in 2 plessi,
Meissner (sottomucoso) e
Auerbach (mioenterico)
Oltre 30 neurotrasmettitori
(acetilcolina, sostanza P,
VIP, encefaline…)
Acetilcolina
Aceticolina-pre sinaptico
Nervo vago
ENCEFALO
Encefalo o telencefalo si compone di sostanza grigia e sostanza bianca.
La sostanza grigia compone la parte più esterna e viene divisa
in lobo frontale, parietale, occipitale, temporale, compresi anche
i nuclei della base
La sostanza bianca comprende le vie discendenti prevalentemente
motorie (capsula interna ed esterna) e di connessione.
Lobo temporale: coinvolto nella organizzazione della personalità e
dei sentimenti:
euforia, tristezza, rabbia, senso di colpa, moralità, religiosità.
Danno del Lobo destro: introspezione ed ossessività.
Danno del Lobo sin.: estroversi, euforici, preoccupati del loro
destino personale.
Corteccia Frontale:
Precentrale – area motoria e corteccia premotoria.
Prefrontale – regione orbito frontale, canale di connessione con il sistema
Limbico e motorio viscerale.
Centrale- aree corticali di associazione con le strutture subcorticali
per le funzioni esecutive, sviluppo di un piano d’azione,
comportamenti prosociali e inibizione di comportamenti inadeguati,
intelletto, controllo del tono dell’umore, attenzione e memoria.
Corteccia Parietale: area sensitiva primaria
Nuclei della base: : nucleo caudato, putamen e globus pallidus.
Due nuclei nel mesencefalo sono strettamente associati a queste strutture:
la substantia nigra e il nucleo subtalamico.
Il nucleo caudato e il putamen sono conosciuti insieme come neostriato
(parte del nucleo, o corpo, striato).
Sistema Limbico comprende: amigdala, ippocampo, setto, giro
angolato, corteccia cingolata, ipotalamo, epitalamo, talamo anteriore
corpi mammillari e fornice.
Connessioni con corteccia sensoriale primaria (rinencefalo per l’olfatto),
sistema nervoso autonomo attraverso l’ipotalamo e con le aree della
memoria. E’ inoltre implicato dei disturbi del pensiero, come la
Schizofrenia.
Amigdala: a forma di mandorla, giace sopra la formazione ippocampale
a livello del lobo temporale. Connessioni con l’ipotalamo e i nuclei
viscerali del tronco encefalo spiegano il suo coinvolgimento nei
cambiamenti di umore (paura, attacco/fuga, placidità, aggressività)
controllo del sistema viscerale (cuore, app. gastrointestinale,..),
della fame, della sessualità.
CERVELLETTO
nella regione occipitale partecipa insieme agli altri
Sistemi all’intregrazione del movimento, indispensabile per il loro
coordinamento ed alla programmazione temporale del loro intervento.
Linguaggio:emisfero dominante.
Comprensione area di Wernicke a livello della circonvoluzione angolare
Del lobo temporale.
Produzione area di Broca a livello della parte post della circonvoluzione
Frontale sinistra
Prassie
capacità di eseguire correttamente con gli arti movimenti
appresi in precedenza e quindi già utilizzati, in assenza di deficit
motori o sensoriali primari.
Alterazione dello schema del movimento: nei pz destrimani le
formule dello schema motorio sono nell’emisfero sinistro.
Lesione del corpo calloso disconnetterebbe le aree contenti tali schemi
dalle aree motorie dell’emisfero destro
Incapacità di imitazione e di eseguire comandi verbali, conservata
capacità di imitare un’azione, ma non eseguono comandi verbali.
Aprassie:
Ideomotoria
Di conduzione
Da dissociazione
Ideativa
Concettuale
Movimento
1.Risposte riflesse: rapide e stereotipate provocate da uno stimolo
che richiede una reazione pronta a livello involontario (piede nudo
che tocca oggetto appuntito).
2.Movimenti ritmici: come camminare e correre che richiedono
una sequenza stereotipata di attivazione muscolare.
3. Movimenti volontari: più complessi, finalizzati che richiedono
una motivazione complessa.
I tre schemi motori sopra descritti sono correlati con l’organizzazione
Generale del sistema motorio che è gerarchico e include 3 componenti
-reti riflesse locali nel midollo spinale;
-aree di integrazione motorie localizzate nel tronco encefalo.
- aree di integrazione motoria della corteccia cerebrale.
TRONCO ENCEFALICO
Il diencefalo si continua con il tronco encefalo: mesencefalo, ponte
e bulbo sede dei nuclei dei nervi cranici e centro di integrazione e di
smistamento (inibizione-eccitazione) delle informazione efferenti ed
afferenti.
NERVI CRANICI
I n.c. N. Olfattorio: è esclusivamente sensitivo e provvede al
trasporto delle impressioni olfattive.
II nc. N. Ottico: è nervo solo sensitivo delle impressioni luminose
III nc N. Oculomotore: è un nervo misto motore somatico che
innerva i mm. retto superiore, retto mediale, retto inferiore e obliquo
inferiore dell’occhio e il m. elevatore della palpebra superiore. E’
composto inoltre da fibre pregangliari, destinate al ganglio ciliare
per l’innervazione dei mm involontari dell’occhio (m. sfintere della
pupilla ed il m. ciliare).
IV nc N. Trocleare: sottile nervo motore formato da fibre motrici
somatiche deputate all’innervazione del m. obliquo superiore.
V nc N. Trigemino: nervo misto fibre sensitive e fibre motrici somatiche. La componente sensitiva è prevalente su quella motoria.
Le fibre sensitive innervano la gran parte della testa, comprese le cavità
interne e gli organi e le formazioni in esse contenute (meningi, occhio
tonaca mucosa della fossa nasale e della cavità orale, la lingua e i denti.
Le fibre somatiche innervano i mm masticatori (m. temporale, massetere,
Pterigoideo, interno ed esterno, mil-joideo, ventre anteriore del digastrico,
m. Tensore del velo palatino, m. tensore del timpano).
Si divide in tre branche: oftalmica, mascellare e mandibolare.
VI nc N. Abducente: piccolo nervo motore deputate all’innervazione
del m retto laterale dell’occhio.
VII nc N. Faciale: nervo misto. N. faciale propriamente detto la parte
motrice del n. faciale è costituito da fibre motrici che innervano i mm
pellicciai della testa e del collo, del ventre posteriore del m digastrico,
stilo-joideo, stapedio, m. elevatore del velo palatino, dell’ugola. La parte
viscerale effettrice sono destinate al ganglio sfenopalatino per l’innervazione della ghiandola lacrimale e le ghiandole nasali e palatine.
Il nervo intermedio è la parte sensitiva. Composto da fibre sensitive somaTiche che innervano la cute dell’orecchio esterno, senso del gusto (calici
Gustativi della parte anteriore della lingua) e da fibre pregangliari
Destinate ai gangli sottomadibolare e sottolinguale, destinate alle
alle ghiandole sottomandibolare, sottolinguale e della lingua.
VIII nc N. Acustico: è un nervo esclusivamente sensitivo ed è connesso
all’orecchio. E’composto da due nervi distinti: n. vestibolare che
provvede alla conduzione degli stimoli inerenti al senso dell’equilibrio
o senso statico; n. cocleare deputato alla conduzione degli stimoli
uditivi.
IX nc N. Glosso-Faringeo: è un nervo misto. Si compone di:
-fibre motrici somatiche che innervano il m. costrittore superiore della
Faringe e del m. stilo-ioideo;
- fibre pregangliari del parasimpatico encefalico destinate al ganglio
otico per l’innervazione eccitosecretrice della gh. Parotide e delle
gh. Geniene e labiali.
-fibre sensitive somatiche, che innervano parte del padiglione auricolare;
-fibre sensitive viscerali per l’innervazione della tonaca mucosa dell’
istmo delle fauci con la tonsilla palatina, della tonaca mucosa della
faringe e dell’orecchio medio;
-fibre sensitive specifiche del senso del gusto che vanno alla lingua
E si distribuiscono ai calici gustativi della regione del V linguale,
ossia a quelli posti sulle papille vallate e sulla papilla fogliata.
X nc N. Vago: è un nervo misto composto da:
-fibre somatiche che innervano i mm della laringe e della faringe,
soprattutto i m costrittori medio ed inferiore della faringe, della
muscolatura striata della parte superiore dell’esofago;
-fibre pregangliari del parasimpatico encefalico che vanno ai numerosi
gangli parasimpatici annessi agli organi cui il nervo vago si reca con
funzione eccitosecretrice e motrice degli organi stessi;
-fibre sensitive somatiche per parte della cute del condotto uditivo
esterno;
-fibre sensitive viscerali per la laringe, la faringe e gli organi toraco
addominali;
-fibre sensitive specifiche per i calici gustativi situati sulla radice della
lingua e sulla faccia anteriore dell’epiglottide.
XI nc N. Accessorio: composta dal:- nervo accessorio del vago
effettore viscerale formato da fibre pregangliari del parasimpatico
encefalico; - nervo accessorio spinale motore somatico per l’innervazio
ne dei mm trapezio e sterno-cleido-mastodoideo.
XII nc N. Ipoglosso:nervo motore destinato all’innervazione dei mm
della laringe e sottojoidei.
MIDOLLO SPINALE
-sostanza grigia centrale
-sostanza bianca periferica
SOSTANZA GRIGIA: cellule nervose , fibre nervose, cellule di nevroglia.
•Cellule nervose: Cellule di I tipo di Golgi che hanno un lungo neurite che, divenuto fibra nervosa
Mielinica esce dalla sostanza grigia del MS.
•Cellule del II tipo di Golgi che hanno un neurite che si ramifica entro la sostanza grigia del MS
Assolvendo funzioni di collegamento a breve distanza.
-
Cellule di I tipo di Golgi si dividono in Radicolari (costituiscono le radici anteriori dei nervi spinali)
e Eunicolari (diventano le fibre nervose che formano fasci entro i cordoni della sostanza bianca).
Funicolari entrano nella costituzione dei cordoni della sostanza bianca del MS.
Radicolari: anteriori, escono dal MS e costituiscono la radice anteriore dei n. spinali, quindi sono
esclusive del corno anteriore:
C. Motrici Somatiche
Motoneuroni inferiori.
Mot. Alfa: innerva le fibre muscolari striate dei
mm scheletrici. A livello del muscolo termina
nella Placca Motrice. I mot alfa subito dopo
la loro origine emettono rami collaterali
ricorrenti che contraggono sinapsi con
particolari cellule funicolari (le cell di Renshaw)
che riverberano impulsi inibitori sugli stessi mot alfa.
C. Effettrici Viscerali
n. visceroeffettori nella base del corno anteriore
deputati all’innervazione della muscolatura
involontaria, tramite l’interposizione dei
gangli simpatici.
C. Motrici Somatiche
I mot. alfa si distinguono in fasici per la contrazione
Rapida e tonici per l’aumento del tono muscolare.
Mot. Gamma: innervano le fibre musc. striate
accolte nei fusi neuromuscolari, organuli che hanno il compito
di registrare lo stato di tensione dei mm ed il tono muscolare.
I FUSI NEUROMUSCOLARI sono situati entro il perimisio dei muscoli e delimitati da un
involucro fibroso. Sono costituiti da alcune fibre mm striate scheletriche di piccole dimensioni
innervate, tramite le placche motrici, dalle fibre somatiche motrici originate dai moton. gamma
e che inoltre sono circondate da avvolgimenti anulospirali, formati da fibre periferiche dei
neuroni a T dei gangli spinali.
Tali fibre mm contraendosi stimolano le fibre sensitive degli avvolgimenti anulo-spirali e gli
eccitamenti, mediante le fibre centrali dei neuroni a T, vengono trasmessi ai motoneuroni tonici
del MS che così stimolati per via riflessa, danno luogo ad impulsi che rafforzano il tono
muscolare. Tramite tale circuito RIFLESSO, detto circuito Gamma, i moton.gamma controllano
il tono muscolare.
ARCHI RIFLESSI SPINALI
Fibre corticali dei neuroni a T dei gangli spinali e loro rami collaterali entrano nel
corno posteriore del midollo spinale.
La maggior parte delle fibre si estingue nel corno posteriore stesso in rapporto con
le Cellule Funicolari, le restanti si portano nel corno anteriore dove terminano in
connessione con le cellule radicolari , sia motrici che effettrici viscerali.
Queste ultime danno luogo agli archi riflessi spinali, cioè fibre sensitive in grado di
influenzare direttamente sia le cellule motrici somatiche, causando movimenti
riflessi dei mm scheletrici, sia le cellule effettrici viscerali, provocando contrazioni
riflesse della muscolatura involontaria dei visceri.
Sono costituiti da: neurone a T di un ganglio spinale, dalla cellula radicolare del MS in
sinapsi tra loro. Quando sono formati da soli due neuroni, detti Archi Riflessi
Semplici nell’ambito di un solo segmento del MS.
Nella maggior parte degli archi riflessi tra il neurone T e la cellula radicolare sono
interposti uno o più neuroni associativi (n. intercalari) della sostanza grigia del MS che
hanno il compito di moderare l’intensità e di rallentare la velocità degli impulsi.
Interessano più segmenti del MS.
I movimenti volontari, ritmici e riflessi sono controllati dai
Motoneuroni Superiori.
Le vie discendenti convergono sui neuroni motori del midollo spinale
Da cui originano i nervi motori che innervano i muscoli e producono
Il movimento. Tali neuroni sono i Motoneuroni Inferiori.
Tono muscolare
Flaccidità
Ipertonia: -spaticità: aumento del tono muscolare ditribuito in modo
specifico agli arti superiori ed inferiori. Aumenta maggiormente ai
mm. Flessori degli arti superiori (bicipite), mm estensori e adduttori
agli arti inferiori (assetto a “forbice”).
Quando c’è un aumento del riflesso da stiramento si ha un aumento
dell’ipertono a carico dei mm flessori ed estensori degli arti superiori
ed inferiori rispettivamente (“coltello a serramanico”). La contrazione
riflessa oppone resistenza a tale allungamento. La lesione si
localizza a carico del motoneurone superiore.
-rigidità: aumento del tono omogeneo tra mm flessori ed
Estensori. E’ apprezzabile lungo tutta l’escursione del movimento
paragonabile ad un tubo di piombo (“ruota dentata”).
SENSIBILITA’ SOMATICA
S. ESTEROCETTIVA
Comprende la s. tattile, termica e
Dolorifica.
Epicritica quella bene analizzabile
nelle sue caratteristiche, la forma
più fine e discriminativa della s.
tattile.
Protopatica ricca di contenuti
emozionali difficilmente
analizzabili.
S. PROPRIOCETTIVA
Data dagli stimoli provenienti dai mm.,
Dai tendini e dalle articolazioni. Informa
Sulla posizione e gli atteggiamneti delle
Varie parti del corpo, condizionando il
Tono muscolare. La s. propriocettiva
Si distingue in cosciente ed incosciente.
PLESSI NERVOSI
Originano dai rami anteriori dei nervi spinali
Sono 6:
• Cervicale
• Brachiale
• Lombare
• Sacrale
• Pudendo
• Coccigeo
Plesso Cervicale
•
•
Il plesso cervicale è formato dai rami anteriori del
primo, secondo, terzo e quarto nervo cervicale (C1-C4)
Si trova nel collo, nella loggia carotica, al davanti dei
processi trasversi delle vertebre cervicali. Occupa
l'interstizio delimitato dallo scaleno anteriore e dai
muscoli lunghi del collo e della testa
anteromedialmente e dai muscoli splenio del collo,
scaleno medio ed elevatore della scapola
posterolateralmente. Medialmente entra in rapporto con
il fascio vascolonervoso del collo. Il margine posteriore
del muscolo sternocleidomastoideo costituisce il punto
di repere a livello del quale i suoi rami si rendono
visibili.
I rami del plesso cervicale si dividono in rami cutanei e rami
muscolari.
I rami cutanei sono sensitivi e si distribuiscono alla cute di collo,
orecchio, parotide, spalla. Sono rami sensitivi:
• il nervo cervicale trasverso (o nervo cutaneo trasverso del
collo)
• il nervo piccolo occipitale
• il nervo grande auricolare
• i nervi sopraclavicolari
I rami muscolari sono motori e si distribuiscono ai muscoli retto
anteriore della testa, retto laterale della testa, lungo del collo,
lungo della testa, scaleni anteriore e medio, elevatore della
scapola, intertrasversari, sternocleidomastoideo e trapezio.
Inoltre il plesso emette 2 rami muscolari ben distinti:
• nervo cervicale discendente
• nervo frenico.
PLESSO BRACHIALE
È formato dai rami anteriori dei nervi cervicali quinto, sesto, settimo e ottavo (C5C8), dal ramo anteriore del primo nervo toracico (T1) e da rami anastomotici dei
nervi quarto cervicale (C4) e secondo toracico (T2).
I tronchi primari si formano dall'unione dei vari rami anteriori dei nervi spinali.
Il tronco primario superiore origina dall'unione del ramo anteriore di C5 e C6,
con contributi dal ramo anastomotico discendente di C4.
Il tronco primario medio costituisce una continuazione diretta di C7.
Il tronco primario inferiore origina dall'unione di C8 e T1, con contributi dal
ramo anastomotico ascendente di T2
I tronchi secondari si formano dall'unione dei rami anteriori e posteriori dei
tronchi primari.
Il tronco secondario posteriore (o corda posteriore) origina dall'unione dei rami
posteriori dei tre tronchi primari.
Il tronco secondario laterale (o corda laterale) origina dall'unione dei rami
anteriori dei tronchi primari superiore e medio.
Il tronco secondario mediale (o corda mediale) costituisce una continuazione
diretta del ramo anteriore del tronco primario inferiore
Rami terminali del plesso brachiale
Nervo ascellare: innervazione motrice del m. deltoide e innervazione
sensitiva dell’articolazione scapolo-omerale, cute della spalla e superf.
laterale del braccio;
Nervo radiale: innervazione motrice ai mm posteriori del braccio ai
mm laterali e posteriori dell’avambraccio; innervazione sensitiva alla
cute della faccia posteriore del braccio e dell’avambraccio, faccia
dorsale della mano (I, II, metà del IIIdito), articolazione del gomito
e dell’articolazione radio-carpale;
N. muscolo-cutaneo: innervazione motrice ai mm anteriori del braccio
e sensitiva della cute della parte laterale dell’avambraccio.
N. Mediano: innervazione motrice ai mm anteriori dell’avambraccio,
esclusi il flessore ulnare del carpo e la metà mediale del m flessore
profondo delle dita, I e II m lombricale della mano, dell’emineza tenar,
tranne il m adduttore del pollice e il capo profondo del m flessore breve
del pollice. Innervazione sensitiva alla cute della faccia palmare della
mano in corrispondenza del I, II, III, e metà del IV dito, articolazione del
gomito e radio-carpale.
N. ulnare: innervazione motrice a parte anteriore dell’avambraccio, m
flessore ulnare del carpo, parte mediale dle m flessore profondo della dita;
nella mano il capo profondo del m flessore breve del pollice, m adduttore
del pollice, mm interossei palmari e dorsali, il III e IV m lombricale ed i
mm dell’eminenza ipotenar. L’innervazione sensitive per la faccia
palmare della mano, metà mediale del IV dito e al V dito, e sulla faccia
dorsale la metà mediale del III dito, del IV e del V, articolazione del
gomito e dell’articolazione radio carpale.
N. Cutaneo mediale del braccio: innervazione sensitiva della parte
mediale del braccio.
N. Cutaneo mediale dell’avambraccio: innervazione cutanea della parte
mediale dell’avambraccio
PLESSO LOMBARE
È formato dai rami anteriori di primo, secondo, terzo e parte del
quarto nervo lombare (L1-L4), che sono collegati tra loro da anse
anastomotiche nella regione lombare lateralmente alla colonna
vertebrale nello spessore del muscolo grande psoas. L1 riceve un ramo
anastomotico dall'ultimo nervo intercostale.
Il plesso ha la forma di un triangolo, con la base rivolta verso la
colonna vertebrale e l'apice diretto in basso.
Da L1 originano il nervo ileoipogastrico e il nervo ileoinguinale, infine
un'ansa diretta a L2, con la quale forma il nervo genitofemorale.
Da L2 originano il nervo cutaneo laterale della coscia, dato dall'unione
con un'ansa di L3, il nervo genitofemorale, e l'ansa superiore delle
radici dei nervi otturatorio e femorale.
Da L3 originano le radici medie dei nervi otturatorio e femorale e
un'ansa diretta a L4.
Da L4 originano le radici inferiori dei nervi otturatorio e femorale e
un'ansa detta tronco lombosacrale che entra nella costituzione del
plesso sacrale
PLESSO SACRALE
È formato dal tronco lombosacrale (costituito da L5 e dalla parte di
L4 che non entra nel plesso lombare) e dai rami anteriori di S1, S2 e
parte di S3.
I rami del plesso sacrale possono essere distinti in nervi del cingolo
pelvico e nervi della parte libera dell'arto inferiore.
I nervi del cingolo pelvico sono:
il nervo dei muscoli otturatore interno e gemello superiore
il nervo dei muscoli quadrato del femore e gemello inferiore
il nervo del muscolo piriforme
il nervo gluteo superiore
il nervo gluteo inferiore.
I nervi della parte libera dell'arto inferiore sono:
il nervo cutaneo posteriore del femore (o cutaneo posteriore della
coscia)
il nervo ischiatico (o sciatico).
Il nervo ischiatico è quello di calibro maggiore nell'intero sistema nervoso periferico. È formato
dalle divisioni anteriori di L4, L5, S1, S2, S3 e dalle divisioni posteriori di L4, L5, S1 ed S2. Le
divisioni anteriori successivamente formeranno il nervo tibiale, mentre quelle posteriori il nervo
peroneo comune. Il nervo ischiatico decorre nel compartimento posteriore dei muscoli della coscia,
anteriormente al muscolo piriforme, si porta poi posteriormente ai muscoli gemello superiore,
otturatore interno, gemello inferiore e quadrato del femore, quindi scende inferiormente passando
anteriormente al muscolo bicipite femorale.
Il nervo gluteo superiore deriva dall'unione di tre rami delle radici provenienti da L4, L5 e S1 del
nervo ischiatico. Si porta posteriormente tra il muscolo piriforme e il muscolo piccolo gluteo per
poi decorrere dietro quest'ultimo e ramificarsi in nervi più piccoli che innervano medio gluteo,
piccolo gluteo e tensore della fascia lata.
Il nervo gluteo inferiore deriva dall'unione di tre rami delle radici provenienti da L5, S1 e S2 del
nervo ischiatico. Si porta inferiormente ed anteriormente al muscolo piriforme, poi vira
posteriormente e si ramifica diffusamente innervando il muscolo grande gluteo.
Il nervo per il muscolo piriforme deriva dall'unione di due rami delle radici provenienti da S2 e S3
del nervo ischiatico. Si porta al muscolo piriforme che innerva.
Il nervo cutaneo posteriore della coscia deriva dall'unione di due rami della divisione posteriore di
S1 e S2 e due rami della divisione posteriore di S2 e S3. Decorre inferiormente ed anteriormente al
muscolo piriforme, appena medialmente al nervo ischiatico, poi inferiormente dietro ai muscoli
gemello superiore, otturatore interno, gemello inferiore, quadrato del femore. A livello del
quadrato del femore dà origine ai nervi inferiori della natica e a rami perineali.
PLESSO PUDENDO
Il plesso pudendo emette vari rami:
Il nervo perforante cutaneo (o cluneale inferiore mediale), che origina da S2 e
S3 e innverva le parti mediali e inferiori della cute che ricopre il muscolo
grande gluteo. Si tratta di un nervo incostante e, quando assente, è sostituito
nell'innervazione dal nervo cutaneo posteriore del femore;
Il nervo pudendo, che origina da S2-S3-S4 e fornisce come rami terminali il
nervo perineale e il nervo dorsale del pene o del clitoride;
Il nervo emorroidale inferiore, che talvolta origina direttamente dal plesso, più
spesso direttamente dal nervo pudendo prima della sua divisione terminale, e
che si porta al muscolo sfintere anale esterno;
Rami viscerali, che originano da S3-S4 e talvolta anche da S2 e trasportano
l'innervazione parasimpatica a retto, vescica e vagina;
Rami muscolari, originati da S4, che si distribuiscono ai muscoli elevatore
dell'ano, sfintere esterno dell'ano e muscolo ischiococcigeo;
Il nervo anococcigeo, che origina dal plesso coccigeo, il è formato dalle fibre
di S5, parte di quelle di S4 e da quelle del nervo coccigeo