Sara Varanese, MD PhD NEUROANATOMIA Sistema Nervoso Centrale (SNC): • ENCEFALO Cervello (telencefalo: emisferi e gangli della base diencefalo: talamo e ipotalamo, III ventricolo) Tronco encefalico ( bulbo, ponte, mesencefalo) Cervelletto • MIDOLLO SPINALE Cervicale Dorsale Lombare Sacrale Sistema Nervoso Periferico (SNP): NERVI CRANICI NERVI PERIFERICI Sistema Nervoso Autonomo (SNA): Deputato all’innervazione di organi interni e ghiandole, per il controllo delle funzioni viscerali Tre porzioni anatomicamente e funzionalmente distinte ma singergiche Simpatico Parasimpatico Enterico Funzione di attacco/fuga Broncodilatazione Vasocostrizione Tachicardia Costrizione sfinteri Secrezione catecolamine Miosi Eiaculazione Adrenalina-post sinaptico Aceticolina-pre sinaptico Gangli paravertebrali Funzione di attacco/fuga Broncocostrizione Vasodilatazione Bradicardia Ipotensione Inibizione sfinteri Situato nella compagine degli organi dell’apparato digerente di cui regola la funzione 100milioni di neuroni organizzati in 2 plessi, Meissner (sottomucoso) e Auerbach (mioenterico) Oltre 30 neurotrasmettitori (acetilcolina, sostanza P, VIP, encefaline…) Acetilcolina Aceticolina-pre sinaptico Nervo vago ENCEFALO Encefalo o telencefalo si compone di sostanza grigia e sostanza bianca. La sostanza grigia compone la parte più esterna e viene divisa in lobo frontale, parietale, occipitale, temporale, compresi anche i nuclei della base La sostanza bianca comprende le vie discendenti prevalentemente motorie (capsula interna ed esterna) e di connessione. Lobo temporale: coinvolto nella organizzazione della personalità e dei sentimenti: euforia, tristezza, rabbia, senso di colpa, moralità, religiosità. Danno del Lobo destro: introspezione ed ossessività. Danno del Lobo sin.: estroversi, euforici, preoccupati del loro destino personale. Corteccia Frontale: Precentrale – area motoria e corteccia premotoria. Prefrontale – regione orbito frontale, canale di connessione con il sistema Limbico e motorio viscerale. Centrale- aree corticali di associazione con le strutture subcorticali per le funzioni esecutive, sviluppo di un piano d’azione, comportamenti prosociali e inibizione di comportamenti inadeguati, intelletto, controllo del tono dell’umore, attenzione e memoria. Corteccia Parietale: area sensitiva primaria Nuclei della base: : nucleo caudato, putamen e globus pallidus. Due nuclei nel mesencefalo sono strettamente associati a queste strutture: la substantia nigra e il nucleo subtalamico. Il nucleo caudato e il putamen sono conosciuti insieme come neostriato (parte del nucleo, o corpo, striato). Sistema Limbico comprende: amigdala, ippocampo, setto, giro angolato, corteccia cingolata, ipotalamo, epitalamo, talamo anteriore corpi mammillari e fornice. Connessioni con corteccia sensoriale primaria (rinencefalo per l’olfatto), sistema nervoso autonomo attraverso l’ipotalamo e con le aree della memoria. E’ inoltre implicato dei disturbi del pensiero, come la Schizofrenia. Amigdala: a forma di mandorla, giace sopra la formazione ippocampale a livello del lobo temporale. Connessioni con l’ipotalamo e i nuclei viscerali del tronco encefalo spiegano il suo coinvolgimento nei cambiamenti di umore (paura, attacco/fuga, placidità, aggressività) controllo del sistema viscerale (cuore, app. gastrointestinale,..), della fame, della sessualità. CERVELLETTO nella regione occipitale partecipa insieme agli altri Sistemi all’intregrazione del movimento, indispensabile per il loro coordinamento ed alla programmazione temporale del loro intervento. Linguaggio:emisfero dominante. Comprensione area di Wernicke a livello della circonvoluzione angolare Del lobo temporale. Produzione area di Broca a livello della parte post della circonvoluzione Frontale sinistra Prassie capacità di eseguire correttamente con gli arti movimenti appresi in precedenza e quindi già utilizzati, in assenza di deficit motori o sensoriali primari. Alterazione dello schema del movimento: nei pz destrimani le formule dello schema motorio sono nell’emisfero sinistro. Lesione del corpo calloso disconnetterebbe le aree contenti tali schemi dalle aree motorie dell’emisfero destro Incapacità di imitazione e di eseguire comandi verbali, conservata capacità di imitare un’azione, ma non eseguono comandi verbali. Aprassie: Ideomotoria Di conduzione Da dissociazione Ideativa Concettuale Movimento 1.Risposte riflesse: rapide e stereotipate provocate da uno stimolo che richiede una reazione pronta a livello involontario (piede nudo che tocca oggetto appuntito). 2.Movimenti ritmici: come camminare e correre che richiedono una sequenza stereotipata di attivazione muscolare. 3. Movimenti volontari: più complessi, finalizzati che richiedono una motivazione complessa. I tre schemi motori sopra descritti sono correlati con l’organizzazione Generale del sistema motorio che è gerarchico e include 3 componenti -reti riflesse locali nel midollo spinale; -aree di integrazione motorie localizzate nel tronco encefalo. - aree di integrazione motoria della corteccia cerebrale. TRONCO ENCEFALICO Il diencefalo si continua con il tronco encefalo: mesencefalo, ponte e bulbo sede dei nuclei dei nervi cranici e centro di integrazione e di smistamento (inibizione-eccitazione) delle informazione efferenti ed afferenti. NERVI CRANICI I n.c. N. Olfattorio: è esclusivamente sensitivo e provvede al trasporto delle impressioni olfattive. II nc. N. Ottico: è nervo solo sensitivo delle impressioni luminose III nc N. Oculomotore: è un nervo misto motore somatico che innerva i mm. retto superiore, retto mediale, retto inferiore e obliquo inferiore dell’occhio e il m. elevatore della palpebra superiore. E’ composto inoltre da fibre pregangliari, destinate al ganglio ciliare per l’innervazione dei mm involontari dell’occhio (m. sfintere della pupilla ed il m. ciliare). IV nc N. Trocleare: sottile nervo motore formato da fibre motrici somatiche deputate all’innervazione del m. obliquo superiore. V nc N. Trigemino: nervo misto fibre sensitive e fibre motrici somatiche. La componente sensitiva è prevalente su quella motoria. Le fibre sensitive innervano la gran parte della testa, comprese le cavità interne e gli organi e le formazioni in esse contenute (meningi, occhio tonaca mucosa della fossa nasale e della cavità orale, la lingua e i denti. Le fibre somatiche innervano i mm masticatori (m. temporale, massetere, Pterigoideo, interno ed esterno, mil-joideo, ventre anteriore del digastrico, m. Tensore del velo palatino, m. tensore del timpano). Si divide in tre branche: oftalmica, mascellare e mandibolare. VI nc N. Abducente: piccolo nervo motore deputate all’innervazione del m retto laterale dell’occhio. VII nc N. Faciale: nervo misto. N. faciale propriamente detto la parte motrice del n. faciale è costituito da fibre motrici che innervano i mm pellicciai della testa e del collo, del ventre posteriore del m digastrico, stilo-joideo, stapedio, m. elevatore del velo palatino, dell’ugola. La parte viscerale effettrice sono destinate al ganglio sfenopalatino per l’innervazione della ghiandola lacrimale e le ghiandole nasali e palatine. Il nervo intermedio è la parte sensitiva. Composto da fibre sensitive somaTiche che innervano la cute dell’orecchio esterno, senso del gusto (calici Gustativi della parte anteriore della lingua) e da fibre pregangliari Destinate ai gangli sottomadibolare e sottolinguale, destinate alle alle ghiandole sottomandibolare, sottolinguale e della lingua. VIII nc N. Acustico: è un nervo esclusivamente sensitivo ed è connesso all’orecchio. E’composto da due nervi distinti: n. vestibolare che provvede alla conduzione degli stimoli inerenti al senso dell’equilibrio o senso statico; n. cocleare deputato alla conduzione degli stimoli uditivi. IX nc N. Glosso-Faringeo: è un nervo misto. Si compone di: -fibre motrici somatiche che innervano il m. costrittore superiore della Faringe e del m. stilo-ioideo; - fibre pregangliari del parasimpatico encefalico destinate al ganglio otico per l’innervazione eccitosecretrice della gh. Parotide e delle gh. Geniene e labiali. -fibre sensitive somatiche, che innervano parte del padiglione auricolare; -fibre sensitive viscerali per l’innervazione della tonaca mucosa dell’ istmo delle fauci con la tonsilla palatina, della tonaca mucosa della faringe e dell’orecchio medio; -fibre sensitive specifiche del senso del gusto che vanno alla lingua E si distribuiscono ai calici gustativi della regione del V linguale, ossia a quelli posti sulle papille vallate e sulla papilla fogliata. X nc N. Vago: è un nervo misto composto da: -fibre somatiche che innervano i mm della laringe e della faringe, soprattutto i m costrittori medio ed inferiore della faringe, della muscolatura striata della parte superiore dell’esofago; -fibre pregangliari del parasimpatico encefalico che vanno ai numerosi gangli parasimpatici annessi agli organi cui il nervo vago si reca con funzione eccitosecretrice e motrice degli organi stessi; -fibre sensitive somatiche per parte della cute del condotto uditivo esterno; -fibre sensitive viscerali per la laringe, la faringe e gli organi toraco addominali; -fibre sensitive specifiche per i calici gustativi situati sulla radice della lingua e sulla faccia anteriore dell’epiglottide. XI nc N. Accessorio: composta dal:- nervo accessorio del vago effettore viscerale formato da fibre pregangliari del parasimpatico encefalico; - nervo accessorio spinale motore somatico per l’innervazio ne dei mm trapezio e sterno-cleido-mastodoideo. XII nc N. Ipoglosso:nervo motore destinato all’innervazione dei mm della laringe e sottojoidei. MIDOLLO SPINALE -sostanza grigia centrale -sostanza bianca periferica SOSTANZA GRIGIA: cellule nervose , fibre nervose, cellule di nevroglia. •Cellule nervose: Cellule di I tipo di Golgi che hanno un lungo neurite che, divenuto fibra nervosa Mielinica esce dalla sostanza grigia del MS. •Cellule del II tipo di Golgi che hanno un neurite che si ramifica entro la sostanza grigia del MS Assolvendo funzioni di collegamento a breve distanza. - Cellule di I tipo di Golgi si dividono in Radicolari (costituiscono le radici anteriori dei nervi spinali) e Eunicolari (diventano le fibre nervose che formano fasci entro i cordoni della sostanza bianca). Funicolari entrano nella costituzione dei cordoni della sostanza bianca del MS. Radicolari: anteriori, escono dal MS e costituiscono la radice anteriore dei n. spinali, quindi sono esclusive del corno anteriore: C. Motrici Somatiche Motoneuroni inferiori. Mot. Alfa: innerva le fibre muscolari striate dei mm scheletrici. A livello del muscolo termina nella Placca Motrice. I mot alfa subito dopo la loro origine emettono rami collaterali ricorrenti che contraggono sinapsi con particolari cellule funicolari (le cell di Renshaw) che riverberano impulsi inibitori sugli stessi mot alfa. C. Effettrici Viscerali n. visceroeffettori nella base del corno anteriore deputati all’innervazione della muscolatura involontaria, tramite l’interposizione dei gangli simpatici. C. Motrici Somatiche I mot. alfa si distinguono in fasici per la contrazione Rapida e tonici per l’aumento del tono muscolare. Mot. Gamma: innervano le fibre musc. striate accolte nei fusi neuromuscolari, organuli che hanno il compito di registrare lo stato di tensione dei mm ed il tono muscolare. I FUSI NEUROMUSCOLARI sono situati entro il perimisio dei muscoli e delimitati da un involucro fibroso. Sono costituiti da alcune fibre mm striate scheletriche di piccole dimensioni innervate, tramite le placche motrici, dalle fibre somatiche motrici originate dai moton. gamma e che inoltre sono circondate da avvolgimenti anulospirali, formati da fibre periferiche dei neuroni a T dei gangli spinali. Tali fibre mm contraendosi stimolano le fibre sensitive degli avvolgimenti anulo-spirali e gli eccitamenti, mediante le fibre centrali dei neuroni a T, vengono trasmessi ai motoneuroni tonici del MS che così stimolati per via riflessa, danno luogo ad impulsi che rafforzano il tono muscolare. Tramite tale circuito RIFLESSO, detto circuito Gamma, i moton.gamma controllano il tono muscolare. ARCHI RIFLESSI SPINALI Fibre corticali dei neuroni a T dei gangli spinali e loro rami collaterali entrano nel corno posteriore del midollo spinale. La maggior parte delle fibre si estingue nel corno posteriore stesso in rapporto con le Cellule Funicolari, le restanti si portano nel corno anteriore dove terminano in connessione con le cellule radicolari , sia motrici che effettrici viscerali. Queste ultime danno luogo agli archi riflessi spinali, cioè fibre sensitive in grado di influenzare direttamente sia le cellule motrici somatiche, causando movimenti riflessi dei mm scheletrici, sia le cellule effettrici viscerali, provocando contrazioni riflesse della muscolatura involontaria dei visceri. Sono costituiti da: neurone a T di un ganglio spinale, dalla cellula radicolare del MS in sinapsi tra loro. Quando sono formati da soli due neuroni, detti Archi Riflessi Semplici nell’ambito di un solo segmento del MS. Nella maggior parte degli archi riflessi tra il neurone T e la cellula radicolare sono interposti uno o più neuroni associativi (n. intercalari) della sostanza grigia del MS che hanno il compito di moderare l’intensità e di rallentare la velocità degli impulsi. Interessano più segmenti del MS. I movimenti volontari, ritmici e riflessi sono controllati dai Motoneuroni Superiori. Le vie discendenti convergono sui neuroni motori del midollo spinale Da cui originano i nervi motori che innervano i muscoli e producono Il movimento. Tali neuroni sono i Motoneuroni Inferiori. Tono muscolare Flaccidità Ipertonia: -spaticità: aumento del tono muscolare ditribuito in modo specifico agli arti superiori ed inferiori. Aumenta maggiormente ai mm. Flessori degli arti superiori (bicipite), mm estensori e adduttori agli arti inferiori (assetto a “forbice”). Quando c’è un aumento del riflesso da stiramento si ha un aumento dell’ipertono a carico dei mm flessori ed estensori degli arti superiori ed inferiori rispettivamente (“coltello a serramanico”). La contrazione riflessa oppone resistenza a tale allungamento. La lesione si localizza a carico del motoneurone superiore. -rigidità: aumento del tono omogeneo tra mm flessori ed Estensori. E’ apprezzabile lungo tutta l’escursione del movimento paragonabile ad un tubo di piombo (“ruota dentata”). SENSIBILITA’ SOMATICA S. ESTEROCETTIVA Comprende la s. tattile, termica e Dolorifica. Epicritica quella bene analizzabile nelle sue caratteristiche, la forma più fine e discriminativa della s. tattile. Protopatica ricca di contenuti emozionali difficilmente analizzabili. S. PROPRIOCETTIVA Data dagli stimoli provenienti dai mm., Dai tendini e dalle articolazioni. Informa Sulla posizione e gli atteggiamneti delle Varie parti del corpo, condizionando il Tono muscolare. La s. propriocettiva Si distingue in cosciente ed incosciente. PLESSI NERVOSI Originano dai rami anteriori dei nervi spinali Sono 6: • Cervicale • Brachiale • Lombare • Sacrale • Pudendo • Coccigeo Plesso Cervicale • • Il plesso cervicale è formato dai rami anteriori del primo, secondo, terzo e quarto nervo cervicale (C1-C4) Si trova nel collo, nella loggia carotica, al davanti dei processi trasversi delle vertebre cervicali. Occupa l'interstizio delimitato dallo scaleno anteriore e dai muscoli lunghi del collo e della testa anteromedialmente e dai muscoli splenio del collo, scaleno medio ed elevatore della scapola posterolateralmente. Medialmente entra in rapporto con il fascio vascolonervoso del collo. Il margine posteriore del muscolo sternocleidomastoideo costituisce il punto di repere a livello del quale i suoi rami si rendono visibili. I rami del plesso cervicale si dividono in rami cutanei e rami muscolari. I rami cutanei sono sensitivi e si distribuiscono alla cute di collo, orecchio, parotide, spalla. Sono rami sensitivi: • il nervo cervicale trasverso (o nervo cutaneo trasverso del collo) • il nervo piccolo occipitale • il nervo grande auricolare • i nervi sopraclavicolari I rami muscolari sono motori e si distribuiscono ai muscoli retto anteriore della testa, retto laterale della testa, lungo del collo, lungo della testa, scaleni anteriore e medio, elevatore della scapola, intertrasversari, sternocleidomastoideo e trapezio. Inoltre il plesso emette 2 rami muscolari ben distinti: • nervo cervicale discendente • nervo frenico. PLESSO BRACHIALE È formato dai rami anteriori dei nervi cervicali quinto, sesto, settimo e ottavo (C5C8), dal ramo anteriore del primo nervo toracico (T1) e da rami anastomotici dei nervi quarto cervicale (C4) e secondo toracico (T2). I tronchi primari si formano dall'unione dei vari rami anteriori dei nervi spinali. Il tronco primario superiore origina dall'unione del ramo anteriore di C5 e C6, con contributi dal ramo anastomotico discendente di C4. Il tronco primario medio costituisce una continuazione diretta di C7. Il tronco primario inferiore origina dall'unione di C8 e T1, con contributi dal ramo anastomotico ascendente di T2 I tronchi secondari si formano dall'unione dei rami anteriori e posteriori dei tronchi primari. Il tronco secondario posteriore (o corda posteriore) origina dall'unione dei rami posteriori dei tre tronchi primari. Il tronco secondario laterale (o corda laterale) origina dall'unione dei rami anteriori dei tronchi primari superiore e medio. Il tronco secondario mediale (o corda mediale) costituisce una continuazione diretta del ramo anteriore del tronco primario inferiore Rami terminali del plesso brachiale Nervo ascellare: innervazione motrice del m. deltoide e innervazione sensitiva dell’articolazione scapolo-omerale, cute della spalla e superf. laterale del braccio; Nervo radiale: innervazione motrice ai mm posteriori del braccio ai mm laterali e posteriori dell’avambraccio; innervazione sensitiva alla cute della faccia posteriore del braccio e dell’avambraccio, faccia dorsale della mano (I, II, metà del IIIdito), articolazione del gomito e dell’articolazione radio-carpale; N. muscolo-cutaneo: innervazione motrice ai mm anteriori del braccio e sensitiva della cute della parte laterale dell’avambraccio. N. Mediano: innervazione motrice ai mm anteriori dell’avambraccio, esclusi il flessore ulnare del carpo e la metà mediale del m flessore profondo delle dita, I e II m lombricale della mano, dell’emineza tenar, tranne il m adduttore del pollice e il capo profondo del m flessore breve del pollice. Innervazione sensitiva alla cute della faccia palmare della mano in corrispondenza del I, II, III, e metà del IV dito, articolazione del gomito e radio-carpale. N. ulnare: innervazione motrice a parte anteriore dell’avambraccio, m flessore ulnare del carpo, parte mediale dle m flessore profondo della dita; nella mano il capo profondo del m flessore breve del pollice, m adduttore del pollice, mm interossei palmari e dorsali, il III e IV m lombricale ed i mm dell’eminenza ipotenar. L’innervazione sensitive per la faccia palmare della mano, metà mediale del IV dito e al V dito, e sulla faccia dorsale la metà mediale del III dito, del IV e del V, articolazione del gomito e dell’articolazione radio carpale. N. Cutaneo mediale del braccio: innervazione sensitiva della parte mediale del braccio. N. Cutaneo mediale dell’avambraccio: innervazione cutanea della parte mediale dell’avambraccio PLESSO LOMBARE È formato dai rami anteriori di primo, secondo, terzo e parte del quarto nervo lombare (L1-L4), che sono collegati tra loro da anse anastomotiche nella regione lombare lateralmente alla colonna vertebrale nello spessore del muscolo grande psoas. L1 riceve un ramo anastomotico dall'ultimo nervo intercostale. Il plesso ha la forma di un triangolo, con la base rivolta verso la colonna vertebrale e l'apice diretto in basso. Da L1 originano il nervo ileoipogastrico e il nervo ileoinguinale, infine un'ansa diretta a L2, con la quale forma il nervo genitofemorale. Da L2 originano il nervo cutaneo laterale della coscia, dato dall'unione con un'ansa di L3, il nervo genitofemorale, e l'ansa superiore delle radici dei nervi otturatorio e femorale. Da L3 originano le radici medie dei nervi otturatorio e femorale e un'ansa diretta a L4. Da L4 originano le radici inferiori dei nervi otturatorio e femorale e un'ansa detta tronco lombosacrale che entra nella costituzione del plesso sacrale PLESSO SACRALE È formato dal tronco lombosacrale (costituito da L5 e dalla parte di L4 che non entra nel plesso lombare) e dai rami anteriori di S1, S2 e parte di S3. I rami del plesso sacrale possono essere distinti in nervi del cingolo pelvico e nervi della parte libera dell'arto inferiore. I nervi del cingolo pelvico sono: il nervo dei muscoli otturatore interno e gemello superiore il nervo dei muscoli quadrato del femore e gemello inferiore il nervo del muscolo piriforme il nervo gluteo superiore il nervo gluteo inferiore. I nervi della parte libera dell'arto inferiore sono: il nervo cutaneo posteriore del femore (o cutaneo posteriore della coscia) il nervo ischiatico (o sciatico). Il nervo ischiatico è quello di calibro maggiore nell'intero sistema nervoso periferico. È formato dalle divisioni anteriori di L4, L5, S1, S2, S3 e dalle divisioni posteriori di L4, L5, S1 ed S2. Le divisioni anteriori successivamente formeranno il nervo tibiale, mentre quelle posteriori il nervo peroneo comune. Il nervo ischiatico decorre nel compartimento posteriore dei muscoli della coscia, anteriormente al muscolo piriforme, si porta poi posteriormente ai muscoli gemello superiore, otturatore interno, gemello inferiore e quadrato del femore, quindi scende inferiormente passando anteriormente al muscolo bicipite femorale. Il nervo gluteo superiore deriva dall'unione di tre rami delle radici provenienti da L4, L5 e S1 del nervo ischiatico. Si porta posteriormente tra il muscolo piriforme e il muscolo piccolo gluteo per poi decorrere dietro quest'ultimo e ramificarsi in nervi più piccoli che innervano medio gluteo, piccolo gluteo e tensore della fascia lata. Il nervo gluteo inferiore deriva dall'unione di tre rami delle radici provenienti da L5, S1 e S2 del nervo ischiatico. Si porta inferiormente ed anteriormente al muscolo piriforme, poi vira posteriormente e si ramifica diffusamente innervando il muscolo grande gluteo. Il nervo per il muscolo piriforme deriva dall'unione di due rami delle radici provenienti da S2 e S3 del nervo ischiatico. Si porta al muscolo piriforme che innerva. Il nervo cutaneo posteriore della coscia deriva dall'unione di due rami della divisione posteriore di S1 e S2 e due rami della divisione posteriore di S2 e S3. Decorre inferiormente ed anteriormente al muscolo piriforme, appena medialmente al nervo ischiatico, poi inferiormente dietro ai muscoli gemello superiore, otturatore interno, gemello inferiore, quadrato del femore. A livello del quadrato del femore dà origine ai nervi inferiori della natica e a rami perineali. PLESSO PUDENDO Il plesso pudendo emette vari rami: Il nervo perforante cutaneo (o cluneale inferiore mediale), che origina da S2 e S3 e innverva le parti mediali e inferiori della cute che ricopre il muscolo grande gluteo. Si tratta di un nervo incostante e, quando assente, è sostituito nell'innervazione dal nervo cutaneo posteriore del femore; Il nervo pudendo, che origina da S2-S3-S4 e fornisce come rami terminali il nervo perineale e il nervo dorsale del pene o del clitoride; Il nervo emorroidale inferiore, che talvolta origina direttamente dal plesso, più spesso direttamente dal nervo pudendo prima della sua divisione terminale, e che si porta al muscolo sfintere anale esterno; Rami viscerali, che originano da S3-S4 e talvolta anche da S2 e trasportano l'innervazione parasimpatica a retto, vescica e vagina; Rami muscolari, originati da S4, che si distribuiscono ai muscoli elevatore dell'ano, sfintere esterno dell'ano e muscolo ischiococcigeo; Il nervo anococcigeo, che origina dal plesso coccigeo, il è formato dalle fibre di S5, parte di quelle di S4 e da quelle del nervo coccigeo