TAPPE STORICHE DEL CONCETTO DI MALATTIA Patologia d’organo (Morgagni) Relazione fra malattia e lesione anatomopatologica Patologia cellulare (Virchow, microscopia ottica) Relazione fra alterata funzione e difetto di cellule o tessuti Patologia metabolica (biochimica) Relazione fra alterata funzione e alterazioni biochimico-metaboliche Patologia subcellulare (microscopia elettronica e biochimica frazioni subcellulari) Relazione fra alterata funzione e difetto a livello di organelli e strutture sopramolecolari Patologia molecolare (Relazioni genotipo-fenotipo) Relazioni fra alterata funzione e difetto a livello di singola molecola Medicina molecolare Genomica e post-genomica REGOLAZIONE DELLA TRASCRIZIONE I REGOLAZIONE DELLA TRASCRIZIONE II REGOLAZIONE DELLA TRASCRIZIONE III Controllo trascrizionale del gene della Globina Controllo trascrizionale di geni fotoresponsivi TRADUZIONE Zinc Finger Helix Loop Helix Leucine Zipper FENOMENI COTRADUZIONALI/ POST-TRASCRIZIONALI Lamda Repressor IMPORTANZA DEL FOLDING CLASSIFICAZIONE DEI FATTORI DI TRASCRIZIONE ALTERAZIONI DELLA MOLECOLA DI DNA ROTTURA: - ossidazione - idrolisi delezioni, inversioni, traslocazioni MODIFICAZIONI DI SEQUENZA: - mutazioni puntiformi - microdelezioni modificazioni di sequenza aminoacidica, frameshift, splicing INTRODUZIONE DI SEQUENZE: - mutagenesi inserzionale - amplificazione alterazioni qualitative e/o quantitative del trascritto EPIGENETICHE: - configurazione cromatina, - metilazione, acetilazione, ecc. alterata espressione genica Meccanismi di alterazioni del DNA Agenti che danneggiano il DNA • Radicali dell’ossigeno: rottura scheletro, ossidazione basi azotate - endogeni (mitocondri, reticolo, perossisomi) - esogeni (xenobiotici, farmaci, alimenti, fumo, ecc) • • • • • • Radiazioni - UV: formazione di dimeri di purine - radiazioni ionizzanti: danno diretto alle basi azotate e formazione di radicali liberi Chimici ambientali e farmacologici: rottura scheletro, mutazioni puntiformi, depurinazione, metilazione, addotti agenti alchilanti analoghi delle basi puriniche e pirimidiniche metaboliti reattivi che formano addotti covalenti Agenti virali: mutagenesi inserzionale Tipi di danno al DNA • • • • • • • • Mismatches per errori di replicazione del DNA (errori DNA polimerasi) Modificazioni di una o più basi in qualsiasi posizione Alterazione della metilazione genica (ipo/iperespressione del gene) Rotture (radiazioni e chimici) della singola o della doppia elica con possibilità di delezioni e traslocazioni Cross-links, legami covalenti tra le basi (chemioterapici) delle due catene Formazione di addotti covalenti con molecole esogene Errori dell’appaiamento dei cromosomi Non disgiunzione cromosomica • Alterazione dei meccanismi di riparazione del DNA Meccanismi di alterazioni del DNA Meccanismi spontanei • • • Il DNA subisce cambiamenti continuamente: A. Depurinazione: Rottura per idrolisi spontanea dei legami delle purine con il desossiribosio (perdita di circa 5000 purine al giorno /cellula umana). B. Deamminazione: idrolisi spontanea del gruppo amminico con trasformazione della citosina a uracile (frequenza di circa 100 basi al giorno) B. IDROLISI IDROLISI A. IDROLISI influenzate da fluttuazioni termiche Meccanismi di alterazioni del DNA Danni causati da agenti alchilanti • • Agenti alchilanti (carcinogeni ambientali o chimici) attaccano preferenzialmente adenina e guanina (purine) rendendo più labile il legame con il deossiribosio e favorendo la depurinazione. La replicazione del DNA apurinico può generare una mutazione per sostituzione casuale della base. Altri agenti alchilanti, come l’ethylmetane sulfonate (EMS) agiscono trasferendo gruppi etilici e metilici al DNA, causando disappaiamento delle basi. Meccanismi di alterazioni del DNA Danni causati da raggi ultravioletti • • • Radiazioni UV agiscono sul DNA, provocando cross-link tra pirimidine adiacenti, con formazione di dimeri di timina (preferibilmente), che bloccano la replicazione del DNA. Alternativamente, questa può procedere e le basi relative vengono inserite casualmente, risultando in una mutazione La capacità di mutagenesi degli UV spiega perchè inappropriata ed esagerata esposizione fa aumentare il rischio dei tumori della pelle. Meccanismi di alterazioni del DNA Danni causati da raggi gamma e X, radicali liberi • • • • I raggi gamma e X oltre ad interagire direttamente con la molecola del DNA, ionizzano molecole vicine, come l’acqua, provocando la formazione di radicali liberi I radicali liberi contenenti ossigeno sono estremamente reattivi ed attaccano immediatamente la molecola di DNA, alterando le basi per ossidazione e provocando frequentemente la rottura della singola o della doppa elica. Questo secondo evento è molto difficile da riparare e causa frequentemente mutazioni Inoltre le radiazioni ionizzanti possono provocare anche rottura di cromosomi Meccanismi di riparazione del DNA • • • • • Nonostante le migliaia di modificazioni casuali create ogni giorno nel DNA di una cellula umana dall’energia del calore, da incidenti metabolici, da fattori esterni, etc. si accumulano soltanto pochi cambiamenti stabili (mutazioni) Meno di un cambiamento accidentale per mille nel DNA provoca una mutazione, mentre il resto viene eliminato con notevole efficienza dai meccanismi di riparazione del DNA Esistono numerosi meccanismi di riparazione, catalizzati da una serie di enzimi diversi Quasi tutti questi meccanismi dipendono dalla presenza di due copie dell’informazione genetica, una su ciascun filamento di DNA Se la sequenza di un filamento viene accidentalmente cambiata, l’informazione resta nella sequenza di nucleotidi dell’altro filamento. Gli effetti delle alterazioni del DNA dipendono dal tipo e dall’efficienza dei sistemi di riparazione. • • • • • • Correzione degli errori durante la replicazione Correzione del danno degli agenti alchilanti Riparazione per rimozione e sostituzione di una singola base Correzione degli accoppiamenti sbagliati Riparazione mediante escissione di nucleotidi Riparazione della rottura della doppia catena Gli effetti delle alterazioni del DNA dipendono dal tipo di cellula in cui si verificano • Nelle cellule germinali: - malattie genetiche trasmissibili (I e II generazione) • Nelle cellule somatiche proliferanti (staminali) - malattie malformative (durante lo sviluppo) - tumori • Nelle cellule somatiche non proliferanti (differenziate) - contributo a degenerazione ed invecchiamento - alterato ricambio dei componenti cellulari Mutazioni • Lesioni accidentali avvengono continuamente nel DNA - cambiamenti spontanei - cambiamenti indotti da eventi danneggianti • La maggior parte di questi cambiamenti sono temporanei perchè vengono corretti da processi di riparazione del DNA. • Quando questi processi falliscono, si ha un cambiamento permanente nel DNA: mutazione • Se il cambiamento avviene in un punto vitale della sequenza, che codifica per un gene, o che ne regola lespressione: mutazione genica MUTAZIONI GENICHE IL CODICE GENETICO MUTAZIONI PUNTIFORMI MODALITA DI MUTAZIONE Da genotipo a fenotipo Da genotipo a fenotipo ALTERAZIONI QUALITATIVE perdita o guadagno di funzione ALTERAZIONI QUANTITATIVE aumento o diminuzione PATOLOGIA MOLECOLARE DELLE PROTEINE ASSENZA ACCUMULO STRUTTURA ANOMALA Mutazione genica Alterazione della trascrizione Alterazioni della maturazione e/o dello splicing (comprende stabilità mRNA e/o espressione genica da siRNA - microRNA, antisenso, ecc..) Alterazioni della traduzione Alterazioni post-traduzionali (folding, interazioni molecolari, glicosilazione, idrossilazione, fosforilazione, proteolisi, modificazioni lipidiche): PROTEOMICA CLASSIFICAZIONE DELLE MALATTIE DA ALTERAZIONE DI UN SINGOLO GENE IN BASE AL MECCANISMO D’AZIONE DELLA PROTEINA MUTATA 1) DIFETTI DI PROTEINE ENZIMATICHE 2) DIFETTI DEI RECETTORI DI MEMBRANA E DEI SISTEMI DI TRASPORTO 3) DIFETTI DEI RECETTORI NUCLEARI 4) DIFETTI DI PROTEINE NON ENZIMATICHE 5) DIFETTI CHE COMPORTANO UN’ALTERATA REAZIONE AI FARMACI DIFETTI DI PROTEINE ENZIMATICHE Catalizzatori che aumentano la velocità delle reazioni chimiche Specificità di substrato Piccole quantità Sito attivo Alterazione qualitativa Alterazione quantitativa DEFICIT ENZIMATICO SUBSTRATO Enzima 1 PRODOTTO INTERMEDIO 1 Enzima 2 PRODOTTO INTERMEDIO 2 Ciclo metabolico alternativo Enzima 3 PRODOTTO FINALE B A D ACIDO IDROSSIFENILPIRUVICO ACIDO IDROSSIFENILACETICO ACIDO OMOGENTISICO ALCAPTONURIA ACIDO IDROSSIFENILLATTICO E TIROSINOSI ACIDO MALEILACETICO ACIDO FUMARILACETACETICO ACIDO FUMARICO C ACIDO ACETACETICO A FENILALANINA IDROSSILASI B PEROSSIDASI C FUMARILACETATO IDROSSILASI D TIROSINASI E OMOGENTISICO OSSIDASI FENILALANINA IDROSSILASI (PAH) (fegato, rene, pancreas) FENILCHETONURIA Numerose varianti Fenilchetonuria classica (PKU): carenza di PAH (98-99%) Alte concentrazione di fenilalanina nel sangue e nelle urine. Attivazione di vie metaboliche alternative con formazione di acido fenillattico, acido fenilperuvico, fenilacetico, acido oidrossi fenilacetico. Sudorazione con classico odore di muffa o di topo FENILCHETONURIA CLASSICA Ritardo mentale (QI >50-60 in meno del 4%); incapacità a parlare e camminare; convulsioni; ipopigmentazione di occhi, cute, peli; eczema. Quadro clinico prevenuto da dieta povera di fenilalanina nei primi 30 giorni di vita: test in neonati Regime dietetico continuo Fenilchetonuria materna: effetto teratogeno Alterazioni cerebrali progressive durante lo sviluppo causate da: •Iperfenilaninemia (saturazione dei siti di fissazione e assorbimento degli aa per sintesi proteica cerebrale e mielina e competizione su tirosinasi per sintesi melanine) •Carenza di tirosina •Carenza amine biogene: dopamina, serotonina, noradrenalina (acido fenilpiruvico che inibisce enzimi) Diverse mutazioni che inibiscono l’attività di PAH dal 50 al 100% Quadro clinico in base ad attività enzimatica residua 13 esoni Mutazioni in tutti gli esoni e nelle flanking regions Mutazioni: Missenso Non senso Splicing alternativo Frameshift Delezioni inserzioni EMOGLOBINOPATIE Disordini delle emoglobine Alta diffusione Elevata morbidità Meccanismi patogenetici noti a livello molecolare Mutazioni strutturali dellemoglobina Alterazioni dellespressione genica delle globine (a e b) FUNZIONE DELLEMOGLOBINA Trasporto di ossigeno nei globuli rossi (6 isoforme) STRUTTURA DELLEMOGLOBINA Molecola tetramerica a struttura globulare Subunità uguali due a due SUBUNITA 1 catena polipeptidica: GLOBINA 1 gruppo prostetico: EME GLOBINA: - struttuta ad alfa-eliche (7-8) conservate - nicchia idrofobica (EME) - regione di interazione con altre subunità EME: - pigmento (protoporfirina) contenente ferro che si combina con lossigeno Modificazioni allosteriche :movimento critico nel contatto alfa1 e beta2 +/- O2 SITI CONSERVATI IN TUTTE LE GLOBINE F8 (istidina):legame covalente con il ferro delleme CD1 (fenilalalnina): incastro della porfirina delleme nella sua “tasca” ISOFORME DELLE GLOBINE 6 DIVERSE ISOFORME PRODUZIONE EQUIMOLARE 2 globine a e z 2 globine b o g o d o e 2 famiglie di geni (asimili e b-simili) Duplicazione genica Periodo di sviluppo (switch temporale) Combinazioni delle subunità CROMOSOMA 16 CROMOSOMA 11 Hb f embrionale 5 z z2 e2 e yz z2 g2 Gg ya1 a2 e2 Ag ya2 Hb fetale a2 g2 a1 Sacco vitellino Fegato fetale yb d a2 3 5 Hb adulta a2 d2 a2 b2 Midollo osseo b 3 EMOGLOBINA ADULTA Globina b2 Hb A a2 b2 a 141 aa b 146 aa Globina b1 E6 E6 EME Fe Movimento critico a1 : b2 nel passaggio tra stato ossigenato a deossigenato EME PM 64500 Fe Globina a1 Globina a2 DOSAGGIO GENICO e MALATTIA 4 geni a 2 geni b Corredo diploide Alterazioni b globina (50%) malattia postnatale Alterazioni a globina (25%) malattia fetale e post-natale EMOGLOBINOPATIE 1. VARIANTI STRUTTURALI: alterazioni della struttura della globina, senza alterazione della sintesi 2. TALASSEMIE: diminuzione della sintesi di una o più globine ---> sbilanciamento delle quantità relative (a : b) 3. HPFH Persistenza ereditaria dellemoglobina fetale 1. VARIANTI STRUTTURALI Mutazioni puntiformi Mutazioni più complesse di uno dei geni strutturali delle globine A. Varianti che causano ANEMIA EMOLITICA alterazioni delle proprietà fisiche di Hb - HbS - HbC Emoglobine instabili - Hb Hammersmith B. Emoglobine con ALTERAZIONI del TRASPORTO di O2 - Hb M - Hb Kempsey - Hb Kansas C. Varianti a fenotipo TALASSEMICO - Hb E - Hb Lepore ALTERAZIONI PROPRIETA FISICHE DELLE Hb EMOGLOBINA S (Hb S) Anemia falciforme o drepanocitosi autosomica recessiva Clinica (omozigosi) - anemia emolitica - epato - splenomegalia - infezioni ripetute - crisi di gonfiore alle estremità Eterozigosi: rischio in condizioni rarissime Distribuzione geografica alta frequenza in Africa equatoriale (vantaggio selettivo sulla malaria) Alterazione genica mutazione missense A --> T codone 6 b globina sostituzione Acido glutammico (E) con Valina (V) (polare) (non polare) PATOGENESI DELLANEMIA FALCIFORME BASI MOLECOLARI mutazione A ---> T sostituzione Glu ---> Val, codone 6 globina b BASI FISICHE b O2. interazione Val con sito idrofobico dellaltra catena (eliche E ed F) in condizioni di bassa tensione di Aggregazione in fibre e precipitati allungati BASI CELLULARI Alterazioni citoscheletriche e FALCIZZAZIONE Alta tensione di O2 T VAL HbS GAT GLU Hb A2/B2 Bassa tensione di O2 CONSEGUENZE: 1. Emolisi splenica 2. Occlusione vasale ALTRE MUTAZIONI DELLA SUPERFICIE DELLA MOLECOLA EMOGLOBINA C (Hb C) Disordine emolitico lieve BASI MOLECOLARI: Mutazione puntiforme codone 6 Glu ---> Lys solubilità ----> cristallizazione riduzione della deformabilità degli eritrociti Hb SC: anemia emolitica più lieve della. falciforme complicanze per occlusione vascolare retinopatia EMOGLOBINE INSTABILI Hb denaturate ----> corpi di Heinz EMOGLOBINA HAMMERSMITH Autosomica dominante Cartteristiche cliniche: anemia emolotica grave cianosi: Basi molecolari: mutazioni puntiformi codone 42 globina b Sost. Phe ----> Ser Phe42 residuo CD1 Alterazione tasca dellEME Instabilità di Hb Affinità per O2 VARIANTI CON ALTERATO TRASPORTO DI O2 METEMOGLOBINE (Hb M) Autosomica dominante OSSIEMOGLOBINA Fe +2 stato ridotto (ferroso) METEMOGLOBINA (non lega O2) Fe +3 stato ossidato (ferrico) Spontaneo Metemoglobina reduttasi DESOSSIEMOGLOBINA Mutazioni (a o b) tasca delleme Ferro resistente a Metemoglobina reduttasi Caratteristiche cliniche Eterozigoti omozigoti Esempio: asintomatici letale emoglobina HIDE PARK b92 His ---> Tyr (residuo F8) cianosi EMOGLOBINE CON ALTERATA AFFINITA PER O2 Interfaccia a1 b2: scorrimento catene + O2 Forma rilassata - O2 Forma tesa Mutazioni interfaccia a1 b2 Esempi: Hb Kempsey Effetti molecolari e clinci opposti Hb Kansas Hb Kensey b 99 Hb Kansas Asp ----> Asn ---> Rilassata affinità per O2 -----> Policitemia 02 nei tessuti b 102 Asn ----> Thr ---> Tesa affinità per O2 Asintomatica, cianosi VARIANTI CON FENOTIPO TALASSEMICO Emoglobina E (Hb E) autosomica recessiva alta frequenza eterozigosi composta con b talassemia mutazione b 26 Glu ---> Lys alterazione di splicing 1 60% 2 40 % Omozigosi: asisntomatici o lieve anemia 3 Emoglobina Lepore (fusione) N-ter 50 - 80 aa d catena non a C-ter 60 - 90 aa b MEIOSI: crossing over ineguale tra d e yb Gg d Ag b/d b Anti Lepore b/d Gg Ag d Gg Ag yb b Lepore d/b Gg Ag d/b b talassemia di grado variabile TALASSEMIE Disordine monogenico più comune Riduzione livelli di sintesi globine a o b Alterazione del rapporto a : b Globina in eccesso relativo Precipitazione ANEMIA EMOLITICA Diminuzione di Hb ANEMIA IPOCROMICA MICROCITICA a-TALASSEMIA b-TALASSEMIA Distrubuzione geografica: MEDITERRANEO AFRICA CENTRO-ORIENTALE INDIA ASIA Vantaggio selettivo degli eterozigoti contro la MALARIA ALFA - TALASSEMIE Difetti Hb fetali ed adulte Hb H = b4 HB Barth = g4 Geni a funzionali Genotipo Catena a normale 4 aa/aa 100% silente 3 aa/a- 75% Tratto a-talassemico (anemia lieve, microcitosi) 2 aa/-a-/a- 50% Hb H (anemia emolitica, moderatamente grave) 1 a-/-- 25% a-talassemia omozigote (idrope fetale Hb Bart) 0 --/-- 0% condizione clinica --/aa frequente sud-est asiatico ----> OMOZIGOSI BASI MOLECOLARI DELLE a - TALASSEMIE Delezioni del gene ALTA FREQUENZA Crossing-over ineguale a1/a2 ya1 a2 a a1 Complesso gene a triplicato ya1 a2 a1 ya1 a2 ya1 a a1 Rari soggetti normali con triplo a Complesso gene a singolo Forme mutate non delete Mutazione del codone di stop Esempio: EMOGLOBINA CONSTANT SPRING Arg CGU 141 CGU Arg Stop UAA …….…………. UAA 173 CAA………………... Gln Stop UAA 31 aa in più ---> alterazioni sito di poliadenilazione ---> RNA instabile BETA - TALASSEMIE Difetti emoglobina adulta Patologia post-natale (prima dei 2 anni) Diminuzione b ------> anemia ipocromica microcitemia sbilanciamento a : b Aumento relativo a ------> a2 d2 Hb A2 aumentata a2 g2 Hb F aumentata emolisi periferica eritropoiesi inefficace Sopravvivenza selettiva sottopopolazioni di globuli rossi Grande variabilità genetica degli alleli omozigoti TALASSEMIA MAJOR eterozigoti composti (+ frequente) eterozigoti TALASSEMIA MINOR Lieve anemia Microcitemia Globuli rossi ipocromici TALASSEMIA MAJOR (Morbo di Cooley) b0 no Hb A b+ piccole quantita di Hb A FENOTIPO CLINICO Anemia emolitica post-natale (emolisi intramidollare e periferica) Difetti di crescita Splenomegalia Grossa espansione midollo osseo FACIES TALASSEMICA Zigomi sporgenti e mascelle prominenti Ittero Emocromatosi Globuli rossi ipocromici e variabili in forma e grandezza TRASFUSIONI TRAPIANTO DI MIDOLLO OSSEO TERAPIA GENICA ? BASI MOLECOLARI DELLE b -TALASSEMIE DELEZIONI (infrequenti) TALASSEMIE SEMPLICI Hb Lepore Delezione 619 bp Indiani Asiatici TALASSEMIE COMPLESSE Grosse delzioni di più geni del cluster TALASSEMIA db0 severe TALASSEMIA gdb0 delezione db db0 (17 % Hb F) HPFH Persistenza dellemoglobina fetale Stato benigno (a2 b2) Non avviene switch post-natale Hb F persiste e compensa Hb A HPFH senza delezioni Mutazioni promotore gene g (CAAT Box) Clinicamente normali ALTERAZIONI SEQUENZE CODIFICANTI RNA NON FUNZIONALE Mutazioni non senso (b0) Sardegna Cod 39 CAG ---> UAG gln Stop Mutazioni con scivolamento del codice di lettura Delezione 1 base codone 16 senso Trp Gly Lys Val Asn UGG GGC AAG GUG AAC UGG GCA AGG UGA Trp Ala Arg stop Stop codone 18 (b0) ALTERAZIONI DELLO SPLICING 1. GIUNZIONI INTRONE / ESONE (b0) Introne 2 2. NUOVO SITO DI SPLICING Esone 3 CAG / CTC---------------CGG / CTC (b+) Introne I GG ------> AG 10 % 1 Accettore Uso di siti di splicing criptici (introne 2)i 1 2 2 90 % 3 Proteina alterata Proteina più lunga 3 3. Hb E 60% Hb A +19 nucleotidi --> stop (b+, bE) 40% Hb E Struttura dei recettori per le LDL