Dall` adolescenza all`eta` adulta: Come cambia la persona con

Dall’ adolescenza all’eta’ adulta: Come cambia la persona con condizione autistica
Dott.ssa Liliana Ruta, Neuropsichiatra Infantile
Dottorando di Ricerca NPI, Universita di Catania
Visiting Researcher c/o l’Autism Research Centre, Cambridge University
I Disturbi dello Spettro dell’Autismo sono caratterizzati da un diverso
funzionamento neurobiologico e neuropsicologico che accompagna la persona affetta
per tutta la vita, dalla prima infanzia, epoca in cui spesso viene fatta la diagnosi, all’eta’
adulta.
L’adolescenza rappresenta un periodo cruciale quanto difficile nel percorso di vita
di ciascuna persona, caratterizzato da repentini cambiamenti fisici, sessuali e psicologici.
In tale fase di passaggio verso l’eta’ adulta, si evidenziano processi di sviluppo diversi
come l'avvento della pubertà, l'acquisizione del pensiero astratto operativo-formale, il
disinvestimento dei legami infantili e lo sviluppo dell'identità.
Tale complesso di eventi, di per se critico, puo’ diventare particolarmente problematico
in bambini affetti da condizione autistica.
L’improvviso e incontrollabile sviluppo fisico e sessuale rappresenta un fattore di
profondo disorientamento. La difficoltà specifica ad analizzare e processare le
informazioni e le pulsioni provenenti dal proprio corpo, il bisogno di sameness,
l’immaturita’
cognitivo-affettiva,
le
specifiche
difficolta’
di
astrazione
e
generalizzazione e le richieste sociali piu’ complesse da parte dell’ambiente rendono
questa fase di sviluppo particolarmente difficile.
Perché la pubertà e’ così difficile in bambini/e con condizione autistica
Immaturità affettiva ed emozionale
Sviluppo psicosessuale non armonico
Processi cognitivi semplificati, concreti
Scarsa flessibilità cognitiva, tendenza alla sameness
Forte dipendenza dall’ambiente, deficit delle autonomie sociali e strumentali
In adolescenza si assiste inoltre ad un aumento del rischio di disturbi neurologici quali
l’epilessia e/o di disturbi psicopatologici associati (comparsa o aumento di pensieri
ossessivi, rituali motori o compulsioni, reazioni di ansia e paura con manifestazioni
neurovegetative, fluttuazioni del tono dell’umore, buffet psicotici, etc.). Tali condizioni
vanno sempre indagate e ricercate con attenzione poiché potrebbero essere mascherate
dal core sintomatologico principale e precipitare il quadro clinico ed il funzionamento
generale ed adattivo.
Sessualità e rapporto con il proprio corpo che cambia
Con il sopraggiungere della puberta’ e la riattivazione dell’asse ormonale degli steroidi
sessuali, si pone il problema della gestione delle pulsioni sessuali e dei comportamenti
socialmente accettati tra persone sessualmente mature.
Diventa pertanto fondamentale preparare e guidare il bambino o la bambina con
condizione autistica in questa importante fase di cambiamento.
Un aspetto prioritario, prerequisito indispensabile per una gestione appropriata della
sessualita’, e’ una adeguata consapevolezza del proprio corpo. Molto spesso si osserva,
infatti, nella condizione autistica, una percezione frammentaria della propria fisicita’,
problemi di integrazione struttura-funzione delle diverse parti del corpo, fenomeni di
neglecting (disinteresse, trascuratezza per alcune parti del corpo), comprensione
deficitaria del proprio sesso e delle differenze di genere.
Insegnare in modo dettagliato le parti del corpo umano nei due sessi, comprese le zone
intime e i genitali, e’ il primo passo da compiere. A tale apprendimento andrà affiancato
un percorso per spiegare in modo sistematico e con il supporto di schemi visivi adeguati
al livello di sviluppo del soggetto, come si modifica il corpo in puberta’ (sviluppo
staturo-ponderale, comparsa dei peli pubici, ascellari, sulle gambe, comparsa della barba
nei maschi, sviluppo dei seni nelle femmine, etc.) fino al raggiungimento dei caratteri
sessuali maturi. Tale percorso permettera’ al bambino e alla bambina con autismo di
essere adeguatamente preparati e ridurre l’ansia e la frustrazione per il cambiamento che
li sta investendo. Contestualmente sarà opportuno enfatizzare e sviluppare corrette
routine quotidiane di cura e igiene personale, fondamentali per una maggiore
accettazione da parte dei compagni (insegnare a lavare piedi, ascelle, a fare con
regolarità il bidet, fare la doccia quotidianamente, cambiare giornalmente gli indumenti
intimi e le maglie, etc.).
Per migliorare la cura della persona e’ importante, come in ogni programma di
apprendimento, fare un training sistematico per insegnare il COME fare (per es.
attraverso schede visive con le sequenze motorie per rinforzare il comportamento in
autonomia), ma affiancare a questo un lavoro, adeguato al livello di sviluppo (attraverso
l’utilizzo di storie sociali o di immagini), per spiegare al ragazzino/a PERCHÉ e’
importante la cura del Se’ (per es. spiegare perche’ usare il deodorante attraverso una
storia sociale dal titolo “quando i compagni mi dicono che puzzo”).
E’ importante inoltre insegnare i comportamenti sociali adeguati e sicuri, attraverso un
lavoro specifico sul Social Understanding (comprensione sociale). Molto spesso risulta
difficile per il ragazzino/a con condizione autistica discriminare le figure ed i contesti e
modulare di conseguenza il proprio comportamento.
Insegnare i cerchi di relazione sociale (circle of relationship) e’ un modo per permettere
all’adolescente con autismo di differenziare il proprio comportamento in famiglia, con
amici, conoscenti, estranei e di tutelarlo da possibili comportamenti abusanti da parte di
estranei (per es. insegnare che le zone intime vanno mostrate solo a persone familiari e
in contesti protetti di accudimento).
Nello specifico della gestione della sessualita’, e’ fondamentale insegnare i modi e i
tempi appropriati per esprimere la sessualita’ attraverso la masturbazione. Questo
significa insegnare la corretta privacy (recarsi in bagno, chiudere la porta e restare da
solo, lavare sempre le mani, non mostrare o toccare le zone intime in pubblico). Questi
obiettivi possono essere raggiunti attraverso l’utilizzo di Social Stories (storie sociali),
adattate alle caratteristiche personali e al livello di sviluppo dell’adolescente con
condizione autistica.
Obiettivi delle Social Stories
Aiutare l’adolescente con autismo ad interpretare le situazioni sociali
Insegnare nuovi comportamenti sociali
Risolvere i problemi
Migliorare la comprensione delle emozioni
Insegnare a condividere la prospettiva degli altri
Range di applicazioni delle Social Stories
Suggerire le corrette strategie comportamentali (cosa fare quando si e’ arrabbiati, come gestire le
pulsioni, le ossessini/rituali, etc.)
Sviluppare le abilita’ sociali, comprendere i cerchi di relazione
Migliorare la comprensione di situazioni confuse o ambigue
Fornire feedback positivi sui successi e migliorare l’autostima
Supportare l’adolescente con autismo in situazioni inaspettate, cambiamenti nella routine, eventi che
causano stress/ansia
Sviluppare le autonomie personali (igiene personale) e strumentali
Assistere nel deficit delle funzioni esecutive (pianificazione e organizzazione) e di sequenziamento
(chaining) presente in molti ragazzini con condizione autistica