Insegnare la comunicazione in ambiente naturale Silvia Sigilli Azienda Ospedali Riuni9 Marche Nord Presidio Ospedaliero di Fano San Benede@o del Tronto 10 aprile 2016 Argomenti: • autismi nei bambini • bambini non vocali e uso dei segni • intervento individualizzato Eterogeneità Le abilità da insegnare non dipendono dall’età ma dalle caratteristiche del bambino, cioè quali sono gli stimoli che controllano le sue risposte. 1. Il bambino che: • Si comporta “poco”: non è stato in grado di selezionare dall’ambiente risposte adattive, ha poche risposte o le risposte che ha non sono sempre coerenti alla situazione. • Non imita • Sembra non capire o non ascoltare quando gli si parla • Non conosce i nomi delle cose • Ha bisogno che gli si insegni tutto Cosa insegnare • Abilità richiestiva • Acquisizione di vocabolario recettivo e denominativo • Disponibilità imitativa • Disponibilità all’apprendimento guidato dall’adulto (collaborazione) Abilità trasversali: • Accettazione del NO • Transizioni • Riconsegna rinforzatore • Aspettare Cosa insegnare • • • • • • • • Visuo-spaziale e fine motoria Imitazione motoria Gioco Imitazione vocale Ascoltatore Denominazione di oggetti e figure Sociale Accademico 2. Il bambino che: • • • • • • Esegue istruzioni e consegna oggetti richiesti Dice oggetti, azioni e colori È comprensibile quando ripete Sembra non capire le domande Riesce a eseguire una sola istruzione alla volta Si esprime con la parola singola • Può iniziare ad imparare da solo Cosa insegnare: • Uso funzionale del vocabolario acquisito • Uso della frase • Discriminazione delle domande • Integrazione di tutti i concetti acquisiti • Gioco simbolico indipendente • Gioco con regole Cosa insegnare: • Ripetizione di frasi complesse • Aggettivi, coniugazioni, preposizioni, articoli, plurale • Comprendere nuove combinazioni di vocabolario e frasi • Generare nuove frasi • Rispondere a domande diverse su un oggetto o evento non presente • Descrizione su stimolo presente Cosa insegnare: Generare le risposte e la capacità di apprendere a partire da alcuni esempi, senza la necessità di insegnare tutto in modo diretto, fornendo al bambino con autismo tutte le abilità necessarie per imparare ad imparare; è fondamentale concentrarsi sullo sviluppo di procedure che permettono al bambino di acquisire nuove risposte in assenza di insegnamento specifico. 3. Il bambino che: • Parla correttamente con frasi • Fa domande per chiedere informazioni • È in grado di discriminare le domande che gli vengono poste • Descrive eventi presenti • Esegue varie istruzioni in sequenza • È un bambino che si ascolta. 3. Il bambino che: • Parla sempre dello stesso argomento • Non è sensibile ai segnali non vocali dell’interlocutore • Assenza di autoregolazione sociale • Non genera nuove risposte • Non prevede • Non risolve problemi • Non deduce • Vede solo le cose dalla sua prospettiva Cosa insegnare: • Conversazione • Parlare di eventi passati • Richiesta di informazioni: Wh, domande su eventi futuri, con preposizioni, avverbi, ecc. Cosa insegnare: • Comprendere un testo letto e narrato e istruzioni condizionali • Generare una storia con frasi relative • Discriminare e prevedere gli eventi personali e quelli altrui • Automonitoraggio comportamentale • Descrizione complessa di eventi passati e presenti • Inferenze • Prospettiva altrui • Problem solving • Previsione dell’evento futuro La comunicazione nell’autismo • I deficit comunicativi rientrano tra le caratteristiche dell’autismo. • Come ogni altro comportamento, anche la comunicazione può essere incrementata attraverso l’analisi del comportamento Autismo e linguaggio vocale • Il ritardo o la non acquisizione del linguaggio vocale sono un sintomo caratteristico dell’autismo • Deficit nelle abilità comunicative dei bambini con autismo comportano una maggiore emissione di comportamenti problema (Sigafoos & Meikie, 1996) Perché si insegna al bambino a comunicare “Ogni persona indipendentemente dal grado di disabilità ha il diritto fondamentale di influenzare mediante la comunicazione, le condizioni della sua vita”. Per Per Per Per chiedere scegliere tra alternative ottenere informazioni partecipare a una discussione Carta dei diritti della comunicazione (Dal National Committee for the Comunications Needs of Person with Severe Disabilities, 1992) La lingua dei segni “Le numerose ricerche sull’utilizzo dei segni per i bambini con autismo danno risultati di efficacia nell’acquisizione della produzione del segno, così come nella comprensione e nella produzione vocale. Questi risultati suggeriscono che i segni sono una forma di comunicazione molto efficace per i bambini con autismo.” (Schlosser & Wendt, 2008, p.370) Le ricerche dimostrano che: • I segni promuovono la transizione all’emissione delle prime parole vocali (Lord &Mcgee, 2000) • Uno studio dimostra come le aree cerebrali attivate durante l’emissione del linguaggio vocale e dei segni sono le stesse (Edelson, 2005) • L’utilizzo dei segni può sviluppare le connessioni nelle aree cerebrali necessarie per la comunicazione (Edelson, 2005) In Italia Linee guida ISS il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti “Da una revisione sistematica che indaga l’efficacia degli interventi di CAA sulla produzione del linguaggio parlato nei bambini con autismo o disturbo pervasivo dello sviluppo non altrimenti specificato emerge che nessuno degli studi inclusi riporta un declino nel linguaggio parlato conseguente all’intervento con CAA…” Come insegnarli • Si parte dalle richieste • Procedure di modellamento e prompt ritardato mostrano efficacia per l’aumento delle vocalizzazioni spontanee e dei segni • Vanno insegnati e utilizzati nel contesto naturale • Il segno va sempre proposto unitamente al linguaggio vocale Tipologia dell’intervento apprendimento strutturato • Diretto dall’adulto • Organizzazione del tempo • Tipologia degli esercizi • Generalmente si usa lo stesso ambiente • Si insegnano tutti i comportamenti verbali e non, tranne le richieste • Rinforzo estrinseco apprendimento naturale • Si basa sull’utilizzo di occasioni incidentali in cui può essere proposto al bambino un insegnamento • Segue l’iniziativa del bambino • Può avvenire in qualsiasi ambiente • Richieste • Generalizzazione • Motivazione Video Nicolò 1 • Imitazione in stru@urato NET • Si basa sulla mo'vazione dire0a del bambino • Promuove l’inizia'va del bimbo • Perme@e al bimbo di esercitare le abilità acquisite in ambiente naturale • È basato sulle richieste • Il rinforzo è intrinseco all’aKvità L’ambiente naturale viene predisposto per “allettare” il bambino a desiderare materiali ed attività. L’insegnante è pronto a promuovere attenzione, richieste e istruzioni quando il bambino inizia ad interagire con i materiali. Il rinforzo alla risposta del bambino è l’attività stessa o l’interazione con l’insegnante. Obie>vi del NET • Imparare nuovi mand • Generalizzare le abilità acquisite a tavolino • Favorire l’apprendimento incidentale • Imparare il gioco funzionale, la collaborazione, il gioco a turno ecc. IL GIOCO DEVE ESSERE “GUIDATO” DALL’OPERATORE Es. NET Es. NET Nicolò • • • • • • • 2. stereo9pie 3. Collaborazione 4. richiesta occhiali piscina 5 richiesta doppia 6. receKvo nomi stru@urato 7. receKvo colori piscina 8. receKvo doppio piscina Un net più avanzato Federico: 9 richiesta con frasi Arianna 10: • Conteggio con corrispondenza • Comprensione frasi rela9ve • Discriminazione della domanda BIBLIOGRAFIA ► Carbone V. 2012, Insegnare il compèortamento verbale a bambini con autismo e altre disabilità. ► Cooper J.O., Heron T.E., Heward W.L., Applied Behavior Analysis (2nd ed.) Prentice Hall, 2007. ► Costantino M.A., Bergamaschi M. (2005), L’intervento di comunicazione aumentativa in età evolutiva. “ricerca e pratica”, vol. 21. ► Degli Espinosa F., L’analisi comportamentale applicata e l’autismo. Relazione per gli atti del convegno “Perché Autistico”, Palermo 2006. ► Degli Espinosa F. WS 3 “Nozioni di base del comportamento verbale e insegnamento alla comunicazione spontanea”. Marzo 2006. ► Epifano Emanuela 2009, Immaginario. Immagini per un abbecedario. Comunicare con i segni. Casa editrice PLAN. BIBLIOGRAFIA ► Frost L., Bondy A. “Il manuale del Picture Exchange Comunication System”. II edizione - trad. italiana. Pyramid Educational Products. ► ISS, 2011. Linee guida. Il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti. ► Kibbe H., 2009. Introduzione al Verbal Behavior, Strategie per iniziare. ► MARTIN G., PEAR J.,2000 Strategie e tecniche per il cambiamento. La via comportamentale. Ed. Italiana Paolo Moderato, Francesco Rovetto. Mc Graw-Hill. ► National Committee for the Comunications Needs of Person with Severe Disabilities, 1992 ► PECS. Il sistema di comunicazione per scambio di simboli nell’ambito dell’approccio educativo Pyramid. “Corso Base” – “Corso Avanzato”. By Pyramid Educational Consultant. 2005. ► Skinner, 1957. Verbal Behavior. ► Vail T., Freeman D. 2007, a cura di Peters C. Manuale di formazione per operatori. Tradotto in Italiano a cura di Io cresco. Grazie per l’attenzione [email protected]