LUNGforum® Workbook di Aggiornamento in Pneumologia N. 5 • Settembre 2015 Editoriale Multiresistenze e nuovi approcci terapeutici PROF. FRANCESCO BLASI Dipartimento Fisiopatologia Medico-Chirurgica e Trapianti, Università degli studi di Milano 6 LUNGforum® Workbook di Aggiornamento in Pneumologia Negli ultimi anni l’emergere di infezioni respiratorie correlate a patogeni multiresistenti (MDR) è divenuto un problema importante, non più solo limitato alle infezioni nosocomiali ma coinvolgente le infezioni acquisite nel territorio. I dati statunitensi evidenziano una elevata prevalenza di infezioni da MDR nei pazienti con polmonite che necessitano di ricovero ospedaliero [1], mentre minore sembra, almeno per ora, l’incidenza in Europa [2]. L’applicazione di score di rischio consente di identificare meglio i pazienti ad alto rischio di infezione da MDR, ma non risolve appieno i problemi gestionali in termini di appropriato uso di antibiotici e certamente non consente di superare il crescente problema dei patogeni non sensibili agli antibiotici disponibili [3-6]. Una recente dichiarazione della World Alliance Against Antibiotic Resistance individua dieci punti di azione per far fronte al considerevole aumento delle resistenze batteriche, che rappresentano ormai un serio problema nella gestione delle infezioni sia per il singolo paziente, sia a livello di sanità pubblica [7]. Tra questi punti di azione vi è l’urgente necessità di implementare programmi di antibiotic stewardship comprendenti interventi coordinati disegnati per migliorare e misurare l’uso appropriato degli antibiotici, promuovendo la selezione della posologia, durata della terapia e via di somministrazione più corrette. I programmi hanno come punto di riferimento il raggiungimento di ottimali outcomes clinici, correlati all’uso degli antibiotici, minimizzare la tossicità e gli eventi avversi, ridurre i costi e limitare la selezione di ceppi resistenti [8]. Un altro importante punto è la promozione dello sviluppo di nuovi farmaci. È ormai im- pellente stimolare la ricerca di nuove molecole per il trattamento dei ceppi multiresistenti. Sia gli Stati Uniti che la Commissione Europea stanno aumentando i finanziamenti in questo senso. Un progetto di punta è l’Innovative Medicines Initiative (IMI), che costituisce per la prima volta una partnership tra industria e Commissione Europea per lo sviluppo di nuovi farmaci sia in campo umano che veterinario [9-10]. Recentemente alcuni nuovi antibiotici hanno superato le prime fasi di sviluppo e sono o stanno per essere a disposizione per il trattamento delle infezioni da MDR. La tabella 1 riassume i principali nuovi antibiotici [11-18]. In ambito respiratorio, sono di particolare interesse le nuove cefalosporine associate o meno ad inibitori delle betalattamasi, che consentono un ampliamento di spettro verso i batteri Gram-positivi, quali MRSA, e Gram-negativi, includendo i ceppi produttori di carbapenemasi [14-17]. Tra le cefalosporine ad attività estesa a MRSA vi sono ceftarolina e ceftobiprolo. La ceftarolina fosamil è una cefalosporina parenterale con attività battericida nei confronti di Gram-positivi come Streptococcus pneumoniae, Streptococcus pyogenes, Staphylococcus aureus (compresi i ceppi MRSA, VRSA e VISA), così come dei più comuni Gram-negativi, come Haemophilus influenzae e Moraxella catarrhalis. Ceftarolina ha un legame proteico limitato (119%) con una buona penetrazione polmonare (40%) e una escrezione renale con una emivita di circa 3 ore. La dose raccomandata è 600 mg due volte al giorno con infusione endovenosa in un’ora. Multiresistenze e nuovi approcci terapeutici 7 Tabella 1. Principali nuovi antibiotici per il trattamento delle infezioni respiratorie da patogeni resistenti. Farmaco Classe Fase di studio Spettro Commento Referenza SOLITROMICINA FLUOROKETOLIDE II Attivo su batteri Gram-positivi e atipici macrolido-resistenti Rispetto al precedente ketolide spettro più ampio. Negli studi di fase 2 riportati effetti collaterali più frequenti rispetto al comparatore (levofloxacina) 11 ERAVACICLINA FLUOROCICLINA II Attivo su Gram-positivi e negativi inclusi MRSA, VRE, PRP, Acinetobacter, ESBL produttori e KPC. Non attivo contro Pseudomonas e Burkholderia Disponibile studio di fase 2 su infezioni intraddominali vs ertapenem con equivalenza di efficacia e tollerabilità 12 TEDIZOLID OXAZOLIDINONE III Spettro d’azione simile a linezolid, ma attivo su MRSA resistenti ed Enterococchi vancomicina resistenti. Uso orale ed endovenoso in singola somministrazione giornaliera In studio nelle polmoniti nosocomiali 13 CEFTAROLINA FOSAMIL CEFALOSPORINA SUL MERCATO Spettro simile a ceftriaxone con attività su MRSA Efficacia clinica superiore a ceftriaxone 1-2 g nelle CAP ospedalizzate 14 CEFTOBIPROLO CEFALOSPORINA SUL MERCATO Spettro d’azione che include MRSA inclusi ceppi resistenti a linezolid. Attivo su Gram-negativi esclusi ESBL, attività su Pseudomonas comparabile a ceftazidime Efficacia clinica comparabile a ceftriaxone + linezolid nelle CAP e a ceftazidime+linezolid nella HAP. Non indicato per il trattamento delle VAP 15 CEFTAZIDIMEAVIBACTAM CEFALOSPORINA + INIBITORE BETALATTAMASI III Spettro d’azione di ceftazidime con attività migliore verso Enterobacteriaceae e Pseudomonas aeruginosa. In particolare nei confronti di germi ESBL produttori, Amp-C e KPC In corso studi su Polmonite (HAP e VAP) 16 (continua) LUNGforum® 8 Workbook di Aggiornamento in Pneumologia (continuazione) Farmaco Classe Fase di studio Spettro Commento Referenza CEFTOLOZANETAZOBACTAM CEFALOSPORINA + INIBITORE BETALATTAMASI Approvato da FDA per il trattamento di pazienti adulti con infezioni complicate del tratto urinario (cUTI) e infezioni complicate intraddominali (cIAI) causate da batteri designati sensibili Gramnegativi. In revisione presso AIFA Attivo su Pseudomonas MDR e su batteri ESBL produttori In sviluppo per il trattamento di VAP 17 BIAPENEM (RPX2003) + BORONATO (RPX7009) Carbapenemico + inibitore betalattamasi II Attività estesa a Enterobacteriaceae produttori di carbapenemasi KPC, SME e IMI/NMC-A In attesa di possibili nuovi studi in ambito respiratorio 18 È indicata nel trattamento delle polmoniti acquisite in comunità ospedalizzate. Un recente studio ha evidenziato la superiorità in termini di efficacia rispetto a ceftriaxone 2 grammi in pazienti asiatici con score PORT III e IV [19]. 3 ore e una dose raccomandata di 500 mg somministrati ogni 8 ore tramite un’infusione endovenosa della durata di 2 ore. L’aggiustamento della dose o la durata dell’infusione si rendono necessari per i soggetti con insufficienza renale. Il ceftobiprolo è anch’essa una cefalosporina parenterale che esercita una rapida attività battericida. Ha un’efficacia clinica equivalente a quella del ceftriaxone±linezolid nelle CAP e del ceftazidime+linezolid nelle HAP [14]. Per quanto riguarda il suo spettro d’azione, di particolare rilievo è la sua copertura sullo S. aureus sia MRSA (S. aureus resistente alla meticillina) che MSSA (S. aureus sensibile alla meticillina). Ha il vantaggio di essere attivo anche contro lo Pseudomonas con una buona attività in vitro sostanzialmente sovrapponibile al ceftazidime. Ha un profilo di sicurezza e tollerabilità simile a quello delle cefalosporine e come tale si differenzia rispetto alla vancomicina e al linezolid. Ceftobiprolo ha una buona diffusione a livello polmonare e viene escreto per filtrazione passiva a livello glomerulare. Ha una emivita di circa La combinazione con avibactam restituisce una buona attività a ceftazidime nei confronti di bacilli Gram-negativi che risultano resistenti ai Altri antibiotici di grande potenziale interesse sono le nuove associazioni cefalosporina-inibitore delle betalattamasi, tra le quali ceftazidime-avibactam e ceftolozane-tazobactam. 9 betalattamici attraverso l’espressione di betalattamasi a spettro esteso (ESBL) di classe A e C ed anche di alcune betalattamasi di classe D [16]. Ceftazidime-avibactam ha dimostrato un’attività sovrapponibile ai carbapenemici nel trattamento di infezioni intraaddominali e urinarie complicate. Ad oggi non vi sono dati sulla potenziale efficacia nel trattamento di infezioni respiratorie quali HAP e VAP. Ceftolozane è una cefalosporina di nuova generazione che è in sviluppo in associazione a tazobactam, inibitore delle betalattamasi, per il trattamento delle infezioni intraaddominali e urinarie complicate e delle VAP [17]. La struttura chimica di ceftolozane è simile a quella del ceftazidime con l’eccezione di una catena laterale che ne amplifica l’efficacia nei confronti di Pseudomonas inclusi ceppi resistenti a carbapenemici, piperacillina-tazobactam e ceftazidime, e anche ceppi MDR. L’antibiotico è di per sé attivo nei confronti di batteri Gramnegativi produttori di belalattamasi (TEM-1 e SHV-1) e la combinazione con tazobactam ne amplia l’attività ai ceppi ESBL produttori e agli anaerobi. Ceftolozane-tazobactam presenta un basso legame proteico (20%), viene escreto per via renale e necessita di aggiustamento posologico nei soggetti con funzione renale compromessa. La posologia varia da 1000 a 3000 mg ogni 8 ore per via endovenosa. Sono in corso trial clinici di fase III nelle HAP e nelle VAP. Conclusioni Le resistenze batteriche sono un problema crescente e sempre più preoccupante, in particolare quando coinvolge specie batteriche che causano infezioni potenzialmente mortali [20]. Un significativo numero di infezioni nel ter- Multiresistenze e nuovi approcci terapeutici ritorio, nelle residenze sanitarie e in ospedale sono legate a un gruppo di patogeni definito con l’acronimo ESKAPE (Enterococcus faecium, Staphylococcus aureus, Klebsiella pneumoniae, Acinetobacter baumannii, Pseudomonas aeruginosa ed Enterobacter spp.), che sono in grado di resistere all’azione di molti se non di quasi tutti gli antibiotici disponibili [21]. Una corretta e appropriata gestione dell’uso degli antibiotici nel territorio e in ospedale è il passo ineludibile per il controllo della selezione dell’antibiotico-resistenza. Infatti, se la disponibilità di nuovi antibiotici è certamente importante, lo è ancora di più preservarne l’efficacia attraverso un uso ragionato che passa anche da programmi di antibiotic stewardship e di sorveglianza microbiologica. Bibliografia 1.Kollef MH, Shorr A, Tabak YP, et al. Epidemiology and outcomes of health-care-associated pneumonia: results from a large US database of culture-positive pneumonia. Chest 2005;128:3854–62. 2.Aliberti S, Cilloniz C, Chalmers JD, et al. Multidrug-resistant pathogens in hospitalised patients coming from the community with pneumonia: a European perspective. Thorax. 2013; 68: 997-999. 3.Shorr AF, Zilberberg MD, Micek ST, et al. Prediction of infection due to antibiotic-resistant bacteria by select risk factors for health care-associated pneumonia. Arch Intern Med 2008;168:2205–10. 4.Aliberti S, Di Pasquale M, Zanaboni AM, et al. 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