Persinsala Teatro
Emanuele Marconi
giugno 4, 2013
Al Teatro Libero di Milano, Corrado Accordino affascina
con Mozart – uno spettacolo suggestivo con doppio
protagonista.
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«Troppe note, Mozart! Troppe note!», urla in scena Corrado Accordino
dando voce a una delle maggiori critiche che al tempo venivano mosse al
grande compositore. Sono molte – e mai troppe! – le note che gli spettatori
della pièce Mozart in scena al Teatro Libero possono ascoltare: dei veri e
propri assaggi dell’arte del musicista austriaco, sufficienti per gustarne la
meraviglia ma mai approfonditi, in modo da far crescere nell’ascoltatore il
desiderio di correre a casa e proseguire l’ascolto delle varie composizioni.
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Mozart, tuttavia, non è il vero – o quantomeno l’unico – protagonista dello
spettacolo. Il personaggio principale è un uomo contemporaneo che
racconta la sua vita – dalle passioni adolescenziali fino all’età adulta
passando per le prime esperienze amorose – segnata da una atto di
violenza che gli cambierà la vita. Prima di esso, infatti, il ragazzo è un
appassionato di punk-rock, veste con borchie e catene (ma non si vedono
mai in scena), ascolta gli Iron Maiden e gli Slayer; dopo quel momento
cambia tutto: si innamora di una musica dove non ci sono chitarre
elettriche o batterie, ma pianoforti, violini e flauti. È la musica di Mozart
che lo accompagnerà per tutta la vita. Non solo: l’uomo terrà un vero e
proprio dialogo immaginario con l’artista – rappresentato in scena da
una bianca parrucca settecentesca e da una sorta di scimmietta di
peluche, simbolo della manipolazione subita da parte del padre in giovane
età.
Corrado Accordino è eccezionale nell’interpretare il personaggio e nel
rievocare l’essenza della vita e delle opere di Mozart – il genio, la
sregolatezza, la malattia, l’insofferenza verso i potenti e le imposizioni – in
un lungo, memorabile monologo. Veste abiti del Settecento – a
dimostrazione della simbiosi che vive col compositore e dell’attaccamento
a quel mondo – sfrutta intensamente la gestualità e tiene elevato il ritmo
grazie a un discorso veloce e ricco di parole e a un linguaggio forbito ma
incredibilmente semplice, quasi a voler imitare proprio la musica
complicata ma estremamente armonica di Mozart.
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giugno 4, 2013
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L’interprete si muove in una scenografia dominata da numerose tende
appese al soffitto e agitate, a tratti, da ventilatori posizionati ai lati della
scena. Luci e buio rendono l’atmosfera suggestiva. In particolare, il finale è
travolgente: le note della Messa da Requiem nel buio completo della
sala non possono non toccare e trascinare l’animo dello spettatore. È il
momento di più intensa riflessione dell’intero spettacolo. L’incompiutezza
dell’opera – dovuta all’improvvisa morte di Mozart – diventa privilegio per
la fantasia e il genio di ciascuno ascoltatore, il quale può immaginare e
sognare con quale nota il compositore avrebbe chiuso il Requiem. Il tema
dell’ispirazione e del genio sono proprio il nucleo della pièce: cos’è il
genio? Dove nasce? Si tratta del talento di generare bellezza? Impossibile
rispondere in maniera univoca e certa. Dalle parole di Accordino, tuttavia,
risulta evidente che il genio non è solo quello che riconosciamo nei grandi
artisti e nelle eccellenze (cita, tra gli altri, Leonardo, Bach, Einstein e
Beethoven), ma risiede in ognuno di noi e si manifesta nelle nostre azioni,
nelle nostre parole, nei nostri pensieri.
Lo spettacolo tocca le diverse composizioni di Mozart dandone un quadro
appena accennato ma completo. I concerti, le sonate, le opere diventano
la colonna sonora della vita del protagonista: la Sonata K 309 per
pianoforte è consigliata dall’uomo al “collerico” superiore mentre lo sta
licenziando, Le Nozze di Figaro lo accompagnano nella disastrosa prima
uscita con la ragazza della quale è innamorato – in una scena spassosa e
tutta da gustare – mentre l’Aria della Regina della Notte de Il Flauto
Magico rappresenta la scoperta quasi epifanica del genio e della musica
classica, in una scena estremamente suggestiva, con le tende mosse dal
vento, luci basse e l’attore di spalle con parrucca bianca a simulare la
direzione di un’orchestra.
Spettacolo fantasioso ma aderente alla realtà, intenso, divertente,
affascinante, dalle mille evocazioni e dalle mille note. Non troppe. Quelle
di Mozart non lo sono mai.
Lo spettacolo continua:
Teatro Libero
via Savona, 10 – Milano
fino a venerdì 7 giuno
orari: da lunedì a sabato, ore 21.00 – domenica, ore 16.00
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Mozart
scritto, diretto e interpretato da Corrado Accordino
scene e costumi Maria Chiara Vitali
assistente alla regia Valentina Paiano
produzione La Danza Immobile
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