IPNOTISMO E MAGNETISMO INDU’ Guida teorico-pratica secondo i metodi indiani di ipnomagnetismo La materia mentale dell'uomo si estende sino a 384.000 chilometri dalla superficie fisica, oltrepassa di molto la distanza lunare e di altri pianeti. La materia mentale è molto più fine e sottile di quella astrale e le vibrazioni più rapide. Il pensiero dà luogo a due effetti: prima una forma vibratoria del pensiero stesso, poi una colorata, le immagini che danno vita e forma al pensiero; le forme di pensiero attirano vibrazioni dello stesso contenuto di tale pensiero. L'uomo che entra coscientemente in questo concetto di forma e pensiero può notare un grande alleggerimento, si sente inebriante di felicità, chiarezza di idee e di pensieri,sembra fluttuare in un oceano di benessere. Fondamentale per chi intraprende un percorso spirituale è la coscienza, è capire il senso dell'UNIONE UNIVERSALE, un elemento fondamentale e predominante dell'espansione della coscienza, l'amore e la beatitudine. I VEICOLI VIBRATORI DELL’UOMO DURANTE IL SONNO Quando il corpo fisico si trova in quella condizione di riposo definita sonno, la coscienza non è annullata ma agisce nei veicoli vibratori. Durante il periodo di distensione, di sonno, l'uomo usa il corpo astrale anziché quello fisico anche se nell'altra dimensione appare la forma e la fisionomia della persona. Se si tratta di una persona primitiva si sposta solo di alcuni centimetri e questo doppio appare nebuloso, è incapace di allontanarsi, molto spesso se incontra qualche entità si sveglia subito in preda alla paura. Invece l'uomo evoluto fluttua nell'astrale e si lascia influenzare da altre correnti vibratorie, può incontrare altre persone conosciute e non conversare con loro oppure prestare aiuto, elaborare idee che durante il giorno lo hanno occupato, se vuole spostarsi, ecco che si muove con grande rapidità e passa da un luogo all'altro con il semplice sforzo mentale. Su questo piano l'uomo può portare un valido aiuto ai suoi simili, specialmente quando succedono catastrofi le vittime morte vengono rincuorati e soccorse nell'astrale. Molto spesso dal sogno si apprende la vera sapienza; il primo gradino della sapienza è imparare per mezzo dei sogni. Quante volte si sente dire “ecco mi venuta in mente questa cosa”, oppure “ ho avuto questa intuizione”, oppure “ ho agito per istinto”. Ma quando ciò avviene nel sonno, cioè dormendo, si ricevono pur sempre tramite immagini simboliche, delle profonde conoscenze; quando si pensa che il sogno non ha senso è perché ancora non siamo consapevoli che il sonno è il ponte che dà la possibilità al viandante di confrontarsi con altre entità. Non prestando attenzione o non considerando questa forte ipotesi non si permette al sogno l'opportunità di farci da guida. L'autosuggestione è uno strumento che noi possediamo dalla nascita e questo strumento, o meglio questa forza, è dotata di una potenza inaudita, incalcolabile, che secondo le circostanze produce i migliori o i peggiori effetti. Citazione di Emilio Covè: “ il dominio di se stessi per mezzo dell'autosuggestione cosciente” bisogna fare quindi una distinzione: l'autosuggestione può essere volontaria o involontaria; - volontaria quando è provocata di proposito, - involontaria quando si tratta di un processo subcosciente provocato all’insaputa e contro la nostra volontà; questo genere di autosuggestione è frequentissimo. COME PROVOCARE L'AUTOSUGGESTIONE Non tutte le idee generano delle suggestioni nel senso più profondo, ma solo quelle che sono unite a certi stati mentali. La convinzione è il primo stato mentale, l'idea deve inoltre presentarsi isolata da altre. Possiamo riassumere così: 1. CONVINZIONE 2. CONCENTRAZIONE 3. IMMAGINAZIONE 4. CALMA MENTALE CONVINZIONE Nell'autosuggestione volontaria la convinzione è un fattore fondamentale, essenziale ed indispensabile. Coloro che sono pienamente sicuri di sé riescono meglio, anche se sono in sufficientemente preparati. CONCENTRAZIONE MENTALE La concentrazione sta alla base di ogni sviluppo occulto. L'uomo che desidera sviluppare poteri psichici deve assolutamente imparare a disporre della concentrazione; per arrivare a ciò occorre un metodico e costante allenamento, una continua ginnastica mentale. Non è semplice però a dominare la mente così irrequieta e facilmente distraibile; tanto per cominciare, per tenere la mente sotto il proprio dominio bisogna imparare a controllare pensieri, soprattutto quelli negativi, cambiando percezione con pensieri positivi. Se ciò ci riesce difficile possiamo farci aiutare dai mantra: in questo modo si tengono sotto controllo la collera, la gelosia, l'odio ecc. ecc. Bisogna praticare la disciplina del pensiero; sappiamo che la mente è strumento per la conoscenza dell'IO. L'uomo comune, non sapendolo, si identifica con essa e lascia che questa divaghi e si sbizzarrisca senza freno alcuno credendo di avere la più piena libertà, mentre al contrario ne è schiavo. IMMAGINAZIONE L'immaginazione colora il pensiero e qui troviamo riscontro nelle meditazioni, facendo sì che possiamo cercare la calma interiore anche semplicemente pensando ad un albero, o alla natura stessa LA VOLONTÀ E IL SUO SVILUPPO “ La volontà fa gli uomini giganti” “La prima cosa che si richiede per disciplinare la volontà è di abituarla a resistere e a rinunciare. In questo modo essa si fortificherà” “ L'uomo non è stato gettato nella vita senza armi, ha ricevuto in dono la volontà per mezzo di essa è padrone del proprio destino” Napoleone disse: “ sono sempre riuscito in qualunque cosa perché ho voluto” Quello che è la volontà, è una questione che dopo tutta l'attenzione dedicata all'argomento, i metafisici non sono stati capaci di risolvere. Sappiamo però che la volontà si manifesta attraverso tre forme,3 stadi: 1. desiderio 2. decisione 3. azione E’ però il desiderio che conduce all'azione ed è con il movimento che si manifesta la volontà. Effettivamente dal desiderio all'azione notiamo uno scalino da salire che è quello della decisione. Una delle peggiori abitudini che l'uomo può avere è quella di rimanere nella indecisione. CANALI PSICHICI Nello yogi la spina dorsale appare come un tubo di materia incandescente e attiva, per l'ascesa di una nuova formidabile energia che salendo verso l'alto provoca l'attività vibratorie a di vortici psichici. Questi vortici sono chiamati dagli indiani chakras, mentre l'energia che si scarica e fluisce attraverso il canale fluido centrale è la “ forza del serpente”, “ La madre del mondo”, la DEA KUNDALINI. I due tubi psichici, IDA e PINGALA partono anch’essi dalla base sacrale, ma si attorcigliano da sinistra a destra intrecciandosi sei volte sotto, o al disopra, dei chakras. IDA è il principio femminile, lunare (Cakti) negativo, centrifugo, si orienta al lato sinistro. PINGALA è il principio mascolino, solare (Civa) positivo, centripeto è in relazione al lato destro. KUNDALINI è il potere o la forza che si muove secondo una traiettoria curva. È il principio di vita universale che si manifesta ovunque in natura. Questa forza e include le due grandi gozze della trazione e della repulsione; l'elettricità e il magnetismo non sono altro che due delle sue manifestazioni. Questo è il potere che produce quel “continuo adattamento dalle relazioni interne alle relazioni esterne” che è la base della trasmigrazione delle anime (Rinascita). Secondo lo yoga la vita è in relazione a queste due correnti di forza, Ida e Pingala, una positiva e l'altra negativa, una lunare e l’altra solare. Quando queste due correnti sono in equilibrio il meccanismo vitale funziona bene, se invece vi è discordanza la vitalità diminuisce. GINNASTICA OCULARE PER DONARE UNO SGUARDO POSSENTE E MAGNETICO Di tutte le vie fisiche, dell'espressione dello stato mentale interno, l'occhio è quella che più si avvicina all'anima. Gli occhi sono stati giustamente definiti: “la finestra dell'anima”; essi ci danno più di qualsiasi altra cosa un'idea dell'uomo interno. La pratica migliore, insegnano i saggi indiani, per rendere vivo e magnetico l'occhio è di far TRATAKA, ossia tenere fisso e immobile lo sguardo senza battere ciglio. Gli occidentali focalizzano quasi sempre a breve distanza e ottengono così un notevole affaticamento della vista. L'esercizio oculare consigliato dagli indiani è una speciale ginnastica degli occhi, i quali vengono concentrati e focalizzati a lungo raggio, mentre altre pratiche rinforzano i vari muscoli che controllano gli spostamenti dei globi visivi. Ecco alcuni esercizi TRATAKA: ¾ meditazione e fissazione sul sole (tramonto e alba) ¾ spesso processo sulla luna ¾ fissazione dell'acqua ¾ fissazione del fuoco ¾ concentrazione fra le sopracciglia ¾ fissazione della punta del naso ¾ fissazione della spalla destra ¾ fissazione della spalla sinistra Naturalmente l'esercizio della meditazione del sole va fatto all'alba e al tramonto, quando i raggi solari sono tenui; questo esercizio quale tanico dell'occhio, sembra sia basato sulla scoperta, molto importante, che i raggi solari hanno sugli occhi non solo un effetto benefico ma anche curativo; ovviamente il periodo di fissazione sarà di alcuni secondi in principio e gradualmente si passerà ai minuti. Il sole e la focalizzazione a lungo raggio produrranno buoni risultati; l'azione svolta verso l'astro solare, agirà particolarmente sull'occhio destro che è per natura più solare e positivo per l'influenza di Pingala. La concentrazione sulla negativa luna risulterà più facile e i pericoli minori; l'azione della luna si ripercuoterà principalmente sull'occhio sinistro, il quale è sotto la femminile e negativa influenza di Ida. Le fissazione dell'acqua del fuoco: l’elemento liquido dà all'occhio trasparenza e un effetto sedativo generale, mentre per il fuoco avviene il contrario. Lo sforzo degli occhi dev'essere sapientemente regolato ed ogni eccesso va evitato. A seguire si fisserà lo sguardo fra le sopracciglia e lo si terrà per alcuni secondi che con la pratica aumenteranno; dopo 1 minuto o due di riposo lo sguardo andrà sulla punta del naso e vi rimarrà alcuni minuti, aumentabili. Di seguito si fisserà la clavicola destra e poi la clavicola sinistra. Questi esercizi andrebbero preferibilmente svolti di mattino, renderanno l'occhio vivo, rinforzeranno i muscoli e i nervi ottici. Si potranno abbinare altri esercizi, fissando il riflesso nell'acqua di una candela accesa.