terremoti - einaudi

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I.I.S. “MATTEI-EINAUDI”
Via Don Torello, 38 - 04100 Latina
CORSO DI FORMAZIONE
Art. 37, comma 2, D.Lgs . 81/08 e s.m.i.
e Accordo Stato-Regioni del 21/12/2011
Piazza Manuzio,
Manuzio, 10 - 04100 Latina
Ing. Antonio Giorgi
RSPP
IIS “MATTEI-EINAUDI
Via Don Torello, 38 - 04100 Latina
D.Lgs. 81/08 e D.Lgs. 106/2009
PROGRAMMA DI INFORMAZIONE INERENTE
ALLA SICUREZZA DEI LAVORATORI
IL TERREMOTO
Genesi, effetti e comportamenti
Ing. Antonio Giorgi
DEFINIZIONE
In geofisica i terremoti (dal
latino terrae motus, cioè
"movimento della terra"),
detti anche sismi o scosse
telluriche (dal latino Tellus,
dea romana della Terra),
sono vibrazioni o
oscillazioni improvvise,
rapide e più o meno potenti,
della crosta terrestre,
provocate dallo
spostamento improvviso di
una massa rocciosa nel
sottosuolo.
L’ORIGINE DEL TERREMOTO
Nel terremoto, le forti spinte che si
sviluppano in seguito ai movimenti delle
placche inducono un accumulo di sforzi e
quindi di energia in profondità. Le rocce
soggette a piccoli sforzi si deformano in
modo elastico (come, ad esempio, una
mensola su cui sono poggiati dei libri); se
lo sforzo aumenta si fratturano. Quando gli
sforzi in profondità superano il limite di
resistenza della roccia, si verifica un
rapido scorrimento delle parti di roccia a
contatto lungo superfici di rottura (faglie) e
la liberazione dell’energia accumulata
sotto forma di onde elastiche (onde
sismiche): è il terremoto.
L’ORIGINE DEL TERREMOTO
EPICENTRO
Il volume di roccia
dove ha origine il
terremoto è detto
ipocentro. La sua
proiezione in superficie
è l’epicentro, ovvero
l’area che, trovandosi
più vicina all’origine del
terremoto, subisce
anche i maggiori effetti.
FAGLIA
IPOCENTRO
L’ORIGINE DEL TERREMOTO
L’ORIGINE DEL TERREMOTO
LA STRUTTURA TERRESTRE
La Terra ha una struttura
interna simile ad un uovo:
un guscio esterno sottile e
rigido (la litosfera), uno
strato intermedio plastico (il
mantello) ed un nucleo
solido.
La
parte
più
superficiale, la litosfera, è
suddivisa in una dozzina
di placche principali in
movimento relativo tra di
loro, il cui spessore varia
da 15 km sotto gli oceani a
più di 200 km sotto le aree
continentali più antiche,
come il Nord America.
LA STRUTTURA TERRESTRE
La superficie terrestre è
schematizzata con una
serie di placche a
comportamento rigido
(ovvero zolle, considerate
indeformabili per poterne
studiare il movimento), che si
muovono una
relativamente alle altre
determinando diversi tipi di
confini o margini nelle aree di
contatto. Il movimento
relativo delle placche
(allontanamento, scorrimento
parallelo e compressione)
genera i terremoti.
LE PLACCHE TERRESTRI
LA STRUTTURA TERRESTRE
L’ENERGIA DEI TERREMOTI
I movimenti delle zolle
determinano in profondità
condizioni di sforzo e di
accumulo
di
energia.
Quando lo sforzo cui sono
sottoposte le rocce supera il
loro limite di resistenza,
esse si rompono formando
profonde
spaccature
chiamate faglie, l’energia
accumulata si libera e
avviene il terremoto.
L’energia liberata viaggia attraverso la terra sotto forma di onde, che,
giunte in superficie, si manifestano come movimenti rapidi del terreno che
investono le persone, le costruzioni e tutto il territorio con effetti più o meno
severi.
LE ONDE SISMICHE
Onde di compressione o
longitudinali (P = primarie)
Onde di taglio o trasversali
(S = secondarie)
Onde superficiali (R = Rayleigh e
L = Love): combinazione di onde
PeS
LE ONDE SISMICHE
Onde P
Le Onde P (o Primarie) sono le più veloci. Esse
si propagano come le onde sonore nell'aria.
Sono infatti anche dette "longitudinali" perché
fanno oscillare le particelle di roccia che
attraversano parallelamente alla loro direzione di
propagazione. In sostanza, al loro passaggio, le
rocce
si
comprimono
e
si
dilatano
continuamente
Onde S
Le Onde S (o Secondarie) viaggiano più
lentamente delle "P". L'oscillazione delle
particelle di roccia che attraversano avviene
trasversalmente rispetto alla loro direzione di
propagazione. A differenza delle Onde P, le
Onde S non causano variazioni di volume al loro
passaggio e non si propagano nei fluidi.
LE ONDE SISMICHE
Onde di Rayleigh
Le Onde di Rayleigh assomigliano a quelle che
si propagano quando un sasso viene lanciato in
uno stagno. Esse fanno vibrare il terreno
secondo orbite ellittiche e retrograde rispetto alla
direzione di propagazione dell'onda
Onde di Love
Le Onde di Love fanno vibrare il terreno sul
piano orizzontale. Il movimento delle particelle
attraversate da queste onde è trasversale e
orizzontale
rispetto
alla
direzione
di
propagazione delle onde
L’ENERGIA DEI TERREMOTI
Per definire la “forza” di un
Intensità Mercalli
terremoto
vengono
Magnitudo Richter
Modificata
utilizzate due grandezze
all'epicentro
differenti: la magnitudo e
l’intensità macrosismica.
1,0 - 3,0
I
La magnitudo è l’unità di
3,0 - 3,9
II - III
misura che permette di
4,0 - 4,9
IV - V
esprimere
l’energia
5,0 - 5,9
VI - VII
rilasciata dal terremoto
6,0 - 6,9
VII - VIII
attraverso
un
valore
numerico
della
scala
7,0+
IX o maggiore
Richter.
L’intensità macrosismica è l’unità di misura degli effetti provocati da
un terremoto e viene espressa attraverso i gradi della scala Mercalli
EQUIVALENZA MERCALLI-RICHTER
VALORI DI ENERGIA NELLASCALA RICHTER
Magnitudo
Energia (joule)
< 3.5
< 1.6 × 107
3.5
1.6 × 107
4.2
7.5 × 108
4.5
4.0 × 109
4.8
2.1 × 1010
5.4
5.7 × 1011
6.1
2.8 × 1013
6.5
2.5 × 1014
6.9
2.3 × 1015
7.3
2.1 × 1016
8.1
> 1.7 × 1018
≥ 8.1
→∞
Lo zero della
scala
equivale a
una energia
liberata di
105 joule; il
massimo
valore
registrato
finora è
stato di
magnitudo
8.6.
EQUIVALENZA MAGNITUDO-TNT
magnitudo Richter
-1.5
1
1.5
2
2.5
3
3.5
4
4.5
5
5.5
6
6.5
7
7.5
8
8.5
9
10
12
TNT equivalente
6 ounces
30 ounces
320 pounds
1 ton
4.6 tons
29 tons
73 tons
1000 tons
5100 tons
32000 tons
80000 tons
1 milion tons
5 milion tons
32 milon tons
160 milion tons
1 bilion tons
5 bilion tons
32 bilion tons
1 trilion tons
160 trilion tons
Trattandosi
di una scala
logaritmica
decimale,
l'aumento di
una unità di
grado indica
un aumento
dell‘energia
liberata di
circa
30 volte
maggiore.
L’ENERGIA DEI TERREMOTI
Una
magnitudo
4,0
è
analoga
all'esplosione nel raggio di 100 km di
una piccola bomba atomica (1000
tonnellate di tritolo), inferiore a quella
della bomba di Hiroshima (pari a circa
13000 tonnellate di tritolo, ovvero circa
55
terajoule).
Un
raddoppio
dell'energia rilasciata è rappresentato
da un aumento di magnitudo pari a
0,2.
1 grammo di TNT
= 4,184 joule
1 ton di TNT
= 4,184 gigajoule
1000 ton di TNT
= 4,184 terajoule
TERREMOTO IRPINIA (1980)
Magnitudo
Durata
Profondità
6.5 scala Richter
90 s
30 km
TERREMOTO L’AQUILA (2009)
Magnitudo
Durata
Profondità
5.9 scala Richter
23 s
7 km
TERREMOTO A LATINA (LUGLIO 2011)
Magnitudo
Durata
Profondità
Epicentro
3.5 scala Richter
breve
7.5 km Latitudine 41.495° Longitudine 12.938°
6 km ad est di Latina in zona Tor Tre Ponti
NUMERO E INTENSITÀ DEI TERREMOTI A LATINA
Dal 2007 a oggi
36 scosse di cui 18 da marzo 2011 a marzo 2012
Nel 2007
3 scosse di intensità <2.0 gradi Richter
Nel 2008
11 scosse (8 di intensità <2.0 gradi Richter e 3 di
intensità >2.0 gradi Richter)
Nel 2009
2 scosse di intensità <2.0 gradi Richter
Nel 2010
2 scosse di intensità <2.0 gradi Richter
Nel 2011
11 scosse (3 di intensità <2.0 gradi Richter e 7 di
intensità >2.0 gradi Richter con il massimo di 3.5 gradi
Richter del 23 luglio 2011)
Nel 2012
7 scosse (2 di intensità <2.0 gradi Richter e 5 di
intensità >2.0 gradi Richter con il massimo di 3.8 gradi
Richter del 15 febbraio 2012)
Servizio sismico
nazionale
MAPPA DEL
RISCHIO AL 1999
Dipartimento della
protezione civile
CLASSIFICAZIONE
SISMICA DELL’ITALIA
Al 2006
CLASSIFICAZIONE SISMICA DEL LAZIO
LATIN
A
CLASSIFICAZIONE SISMICA DI LATINA
ZONA SISMICA
3A
Delibera Giunta Regione Lazio DGR n. 387/09 e n. 835/09.
L'Italia è suddivisa in zone sismiche con 4 classi di pericolosità:
zona 1 (alta): PGA ≥ 0,25g
zona 2 (media): 0,15 ≤ PGA < 0,25g
zona 3 (bassa): 0,05 ≤ PGA < 0,15g (3A e 3B)
zona 4 (molto bassa): PGA < 0,05g
dove PGA (Peak Ground Acceleration) indica il picco di accelerazione
del suolo registrato o atteso durante un terremoto.
Zona 3A 0.10 ≤ ag ≤ 0.15g
Zona 3B 0.062 ≤ ag ≤ 0.10g
VULNERABILITA’ SISMICA DEGLI EDIFICI
La vulnerabilità sismica è la propensione di una
struttura a subire un danno di un determinato
livello a fronte di un evento sismico di una data
intensità.
Il danno che si può verificare dipende dal
tipo di struttura dell'edificio (muratura,
calcestruzzo armato, acciaio), dall’età, dalla
configurazione della struttura, dai materiali di
costruzione, dalle condizioni del luogo dove è
stato costruito, dalla vicinanza con altre
costruzioni.
SICUREZZA DEGLI EDIFICI
Vulnerabilità
sismica
elevata
Sicurezza
bassa
Vulnerabilità
sismica
bassa
Sicurezza
elevata
La vulnerabilità aumenta con la
pericolosità sismica della zona
EFFETTI DEL TERREMOTO SUGLI EDIFICI (L’AQUILA 2009)
EFFETTI DEL TERREMOTO SUGLI EDIFICI (L’AQUILA 2009)
EFFETTI DEL TERREMOTO SUGLI EDIFICI (L’AQUILA 2009)
EFFETTI DEL TERREMOTO SUGLI EDIFICI (L’AQUILA 2009)
COMPORTAMENTI PRIMA DEL
TERREMOTO
• Informati sulla classificazione sismica del comune in cui risiedi.
Devi sapere quali norme adottare per le costruzioni, a chi fare riferimento e quali
misure sono previste in caso di emergenza
• Informati su dove si trovano e su come si chiudono i rubinetti di gas, acqua e gli
interruttori della luce. Tali impianti potrebbero subire danni durante il terremoto.
• Evita di tenere gli oggetti pesanti su mensole e scaffali particolarmente alti.
Fissa al muro gli arredi più pesanti perché potrebbero caderti addosso.
• Tieni in casa una cassetta di pronto soccorso, una torcia elettrica, una radio a
pile, un estintore ed assicurati che ogni componente della famiglia sappia dove
sono riposti.
• A scuola o sul luogo di lavoro informati se è stato predisposto un piano di
emergenza. Perché seguendo le istruzioni puoi collaborare alla gestione
dell’emergenza
COMPORTAMENTI DURANTE IL TERREMOTO
(1)
• Se
sei in luogo chiuso cerca riparo nel vano di una porta
inserita in un muro portante (quelli più spessi) o sotto una trave.
Ti può proteggere da eventuali crolli
• Riparati sotto un tavolo. E’ pericoloso stare vicino ai mobili,
oggetti pesanti e vetri che potrebbero caderti addosso
• Non precipitarti verso le scale e non usare l’ascensore.
Talvolta le scale sono la parte più debole dell’edificio e
l’ascensore può bloccarsi e impedirti di uscire
COMPORTAMENTI DURANTE IL TERREMOTO
(2)
Se sei in auto, non sostare in prossimità di ponti, di terreni franosi o di spiagge.
Potrebbero lesionarsi o crollare o essere investiti da onde di tsunami
•
• Se sei all’aperto, allontanati da costruzioni e linee elettriche. Potrebbero crollare
• Stai lontano da impianti industriali e linee elettriche. È possibile che si verifichino
incidenti
• Stai lontano dai bordi dei laghi e dalle spiagge marine. Si possono verificare onde
di tsunami
• Evita di andare in giro a curiosare e raggiungi le aree di attesa individuate dal
piano di emergenza comunale. Bisogna evitare di avvicinarsi ai pericoli
• Evita di usare il telefono e l’automobile. È necessario lasciare le linee telefoniche e
le strade libere per non intralciare i soccorsi
COMPORTAMENTI DOPO IL
TERREMOTO
• Assicurati dello stato di salute delle persone attorno a te. Così aiuti chi si trova in
difficoltà ed agevoli l’opera di soccorso
• Non cercare di muovere persone ferite gravemente. Potresti aggravare le loro
condizioni
• Esci con prudenza indossando le scarpe. In strada potresti ferirti con vetri
rotti e calcinacci
• Raggiungi uno spazio aperto, lontano da edifici e da strutture pericolanti.
Potrebbero caderti addosso
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