Facolta' di Ingegneria dell'Informazione Anno accademico 2009/10 REGISTRO DELLE LEZIONI Docente: SVELTO CESARE 070990 - MISURE OTTICHE (Monodisciplinare) Codice incarico: 480453 Sede: MI Periodo: 1° semestre CFU: 5.0 Mix forme didattiche: ore lezione: ore esercitazione: ore laboratorio: ore progetto: 28 20 6 0 Totali delle ore svolte per ciascuna forma didattica: lezione esercitazione laboratorio progetto seminario altre attività 34 20 0 0 0 0 0 0 Numero delle squadre attivate per ciascuna forma didattica: 1 1 Stampato il 08/10/2010 19:02 0 0 Docente: SVELTO CESARE Insegnamento: MISURE OTTICHE Codice incarico: 480453 Anno accademico: 2009/10 mercoledì 30 settembre 2009 aula: D.2.4 orario: 08:15 - 10:15 2:00 ore di lezione Argomento Introduzione al corso. Note Scopi e struttura del corso, materiale didattico e laboratori, modalità d'esame. Cenni storici sulle sorgenti laser, spettro e.m., e dualismo della luce (onda/corpuscolo). Assorbimento, emissione, emissione stimolata. Amplificazione coerente. lunedì 05 ottobre 2009 aula: D.0.1 orario: 08:15 - 10:15 2:00 ore di lezione Argomento Richiami sul funzionamento delle sorgenti laser. Note Componenti di un oscillatore laser. Inversione di popolazione e amplificazione ottica a 3 e 4 livelli. Metodi di pompaggio. Guadagno lineare e logaritmico in un materiale attivo. Risonatori ottici di Fabry-Perot. Guadagno critico e condizione di soglia laser. Caratteristica ingresso-uscita di una sorgente laser. mercoledì 07 ottobre 2009 aula: D.2.4 orario: 08:15 - 10:15 2:00 ore di lezione Argomento Tipi di laser e caratteristiche d'uso. Note Struttura di un oscillatore laser e modi di oscillazione (trasversali e longitudinali). Esempi pratici e considerazioni. Tipi di laser e classificazioni possibili. Tipi di laser a gas (CO2 e He-Ne). Tipi di laser a stato solido (Nd:YAG). Diversi tipi di pompaggio: longitudinale e trasversale, a lampade e a diodi. Esempi numerici sulle differenze tra il pompaggio a lampada e a diodo. Selezione del singolo modo longitudinale. Esempi numerici. Laser a semiconduttore in singolo modo. Laser a riga stretta a 1.5 um. lunedì 12 ottobre 2009 aula: D.0.1 orario: 08:15 - 10:15 2:00 ore di lezione Argomento Laser impulsati per misure con impulsi ottici brevi. Note Generazione di impulsi ottici brevi: laser impulsati in regime di Q-switching e modelocking. Applicazioni degli impulsi brevi e/o energetici per misure e/o applicazioni industriali. Proprietà del laser a Nd:YAG e del Nd:YAG impulsato: esempio di calcolo della durata degli impulsi in mode-locking. Caratteristiche dei laser di impiego comune. Esempi e fotografie di laser a Nd:YAG-2x e laser a He-Ne. Qualità peculiari della radiazione laser ed esempi di applicazione delle misure ottiche. venerdì 08 ottobre 2010 19:02 Registro con firma digitale pag. 2/14 Docente: SVELTO CESARE Insegnamento: MISURE OTTICHE Codice incarico: 480453 Anno accademico: 2009/10 mercoledì 14 ottobre 2009 aula: D.2.4 orario: 08:15 - 10:15 2:00 ore di lezione Argomento Profilo trasversale (Gauss-Hermite) di ampiezza e intensità. Cenni al rumore di ampiezza e frequenza nei laser e misure ottiche. Definizioni e misure di potenza ottica. Richiami sui fotorivelatori e loro sensibilità spettrale. Note Proprietà spaziali del modo fondamentale TEM00: profilo trasversale di campo e di intensità; beam waist; integrazione della Gaussiana; relazione tra potenza e intensità e frazione di potenza attraverso un'apertura circolare. Rumore di ampiezza per un oscillatore laser, valori tipici di RIN, metodi di stabilizzazione (passiva e attiva). Rumore di frequenza per un oscillatore laser, cause di instabilità, esempi numerici, metodi di stabilizzazione (passiva e attiva). Potenza ottica: definizione e metodi di misura; accorgimenti nell'impiego di attenuatori ottici calibrati; caratteristiche di un Optical PowerMeter. Richiami sui rivelatori fotovoltaici: fotodiodi con uscita in corrente e valori tipici di sensibilità (responsivity); fotorivelatori con uscita in tensione e banda passante dell'amplificatore a transimpedenza. lunedì 19 ottobre 2009 aula: D.0.1 orario: 08:15 - 10:15 2:00 ore di lezione Argomento Rivelazione diretta e rivelazione coerente. Sicurezza laser. Note Rivelazione diretta per misure sulla potenza del segnale ottico. Battimento tra due fasci laser e rivelazione coerente per misure sulla frequenza e fase dei segnali ottici. Interferenza ottica e misure ottiche coerenti. Apparato sperimentale per la misura di sfasamenti e deviazioni di frequenza ottica. Esempi di misure con rivelazione di fase/frequenza ottica. Sicurezza laser: precauzioni per le classi 1,2,3A, 3B, 4; diagramma delle classi al variare della potenza e lunghezza d'onda. Applicazioni dei laser: industriali; nelle telecomunicazioni; nel medicale; nella ricerca di base. Riferimenti bibliografici. venerdì 08 ottobre 2010 19:02 Registro con firma digitale pag. 3/14 Docente: SVELTO CESARE Insegnamento: MISURE OTTICHE Codice incarico: 480453 Anno accademico: 2009/10 mercoledì 21 ottobre 2009 aula: D.2.4 orario: 08:15 - 10:15 2:00 ore di lezione Argomento I grandi successi della strumentazione elettroottica. Allineamento ottico. Note Importanza e "mercato" della strumentazione elettroottica. Principali misure elettroottiche: telemetria; interferometria; velocimetria Doppler; giroscopi; etc.. Esempi di applicazioni scientifiche (LURE e MOLA), militari, civili, industriali, e commerciali della telemetria laser. Interferometri per misure dimensionali. Interferometria per la rivelazione di onde gravitazionali (progetti LIGO, LISA, VIRGO). Giroscopi ottici e unità di navigazione inerziali. Applicazioni commerciali dei FOG. Giroscopi ottici e unità di navigazione inerziali. Applicazioni commerciali dei FOG. Particle Image Velocimetry a tempo di volo o di tipo Doppler. Analisi ottica di particolato e misura del diametro di particelle e fili sottili. Allineamento/puntamento e misure dimensionali. Importanza della collimazione e strumenti per allineamento nelle costruzioni. lunedì 26 ottobre 2009 aula: D.0.1 orario: 08:15 - 10:15 2:00 ore di lezione Argomento Allineamento ottico. Note Propagazione del fascio gaussiano e raggio di curvatura del fronte d'onda. Trasformazione attraverso una lente. Collimazione con un telescopio e valore ottimo per il beam waist del fascio collimato. Dimensione di macchia dopo il telescopio e magnificazione. Esempio di collimazione per un laser a He-Ne da allineamento. Telescopio per allineamento e sistema di canalizzazione marino. Allineamento su un piano con la livella laser e sistemi ottici per la "messa in bolla" della livella. Trasformazione da coordinata angolare a coordinata spaziale attraverso la distanza focale della lente di raccolta. venerdì 08 ottobre 2010 19:02 Registro con firma digitale pag. 4/14 Docente: SVELTO CESARE Insegnamento: MISURE OTTICHE Codice incarico: 480453 Anno accademico: 2009/10 mercoledì 28 ottobre 2009 aula: D.2.4 orario: 08:15 - 10:15 2:00 ore di lezione Argomento Sensori di posizione e misure dimensionali. Note Centratura del fascio laser e fotorivelatori sensibili alla posizione: fotodiodo a 4 quadranti (principio di funzionamento e tensioni fotorivelate; caratteristiche d'uso ed esempi di applicazione). Centratura del fascio laser e fotorivelatori sensibili alla posizione: fotodiodo PSD (analisi dei segnali di fotocorrente ed estrazione dei segnali analogici di posizione); sensori a reticolo (disco rotante 0/1, rising sun semplice e modificato). Misura del diametro di fili mediante la diffrazione: profilo angolare e spaziale del campo/intensità diffratto dallo stop rettangolare; struttura e caratteristiche dello strumento di misura. Misura ottica del diametro di fili dal profilo di diffrazione. lunedì 02 novembre 2009 aula: D.0.1 orario: 08:15 - 10:15 2:00 ore di lezione Argomento Misure ottiche di particolato e polveri mediante analisi della luce diffusa (scattering). Telemetri a triangolazione. Note Misura del diametro (distribuzione di diametri) di particolato: profilo del campo/intensità diffratto dal singolo stop circolare e intensità ottica rivelata in funzione della distribuzione di particelle (diametri); regimi di scattering in funzione di r/lambda: Rayleigh, Mie, intermedio; diversi metodi di analisi/"inversione" del segnale di luce diffusa. Misura dei profili PDF(D) e CDF(D). Telemetri ottici: sommario. Principi di misura nella telemetria: metodi per triangolazione; a tempo di volo, interferometrici; caratteristiche e campi di applicazione. Esempi d'uso dei telemetri e caratteristiche di misura. Metodo di misura per triangolazione. Triangolatore ottico passivo: risoluzione dimensionale e dimensionale; caratteristiche del goniometro; esempi di calcolo in una applicazione pratica. venerdì 08 ottobre 2010 19:02 Registro con firma digitale pag. 5/14 Docente: SVELTO CESARE Insegnamento: MISURE OTTICHE Codice incarico: 480453 Anno accademico: 2009/10 mercoledì 04 novembre 2009 aula: D.2.4 orario: 08:15 - 10:15 2:00 ore di lezione Argomento Telemetri a triangolazione. Note Triangolatore ottico attivo: schema a blocchi e funzionamento dell'apparato sperimentale con un CCD in ricezione; calcolo della dimensione di macchia sul bersaglio e al ricevitore; immagine da una lente sottile in ottica geometrica (richiami) e applicazioni alla propagazione dello spot ottico nel telemetro laser. Triangolatore ottico attivo: dimensionamento della macchia laser; risoluzione assoluta e relativa della misura; ottiche di lancio e ricezione; esercizio sul dimensionamento delle ottiche del telemetro attivo per operare a una data distanza; esempi di calcolo in una applicazione pratica e paragone con il telemetro passivo. Risoluzione del telemetro attivo a CCD e interpolazione su più pixel. Esercizio di calcolo sul triangolatore laser con rivelazione a CCD. lunedì 09 novembre 2009 aula: D.0.1 orario: 08:15 - 10:15 2:00 ore di lezione Argomento Telemetri a tempo di volo. Power budget per i telemetri ottici. Telemetri: attenuazione ed esempi di calcolo. Note Telemetri a tempo di volo: principio e equazioni di funzionamento; risoluzione spaziale e temporale; misura di intervallo di tempo; discriminazione a soglia e rumore. Telemetri a onda continua: principio e equazioni di funzionamento; risoluzione, accuratezza, e problemi di ambiguità. Power budget nei telemetri ottici con bersaglio cooperativo: guadagno d'antenna per bassa divergenza; potenza al ricevitore. Power budget nei telemetri ottici: bersaglio non cooperativo coefficiente di diffusività e angolo solido di vista dal ricevitore al bersaglio; potenza al ricevitore. Power budget con divergenza e perdite aggiuntive: trasmissione non unitaria delle ottiche (riflessione alle interfacce e assorbimento/diffusione nel substrato) e dell'atmosfera (coefficiente di assorbimento e picchi di risonanza molecolari). venerdì 08 ottobre 2010 19:02 Registro con firma digitale pag. 6/14 Docente: SVELTO CESARE Insegnamento: MISURE OTTICHE Codice incarico: 480453 Anno accademico: 2009/10 mercoledì 11 novembre 2009 aula: D.2.4 orario: 08:15 - 10:15 2:00 ore di lezione Argomento Telemetri: attenuazione atmosferica, rumore al ricevitore, accuratezza, ambiguità. Note Attenuazione atmosferica nei telemetri ottici: cause, equazioni, ed esempi numerici. Lunghezza equivalente e diagrammi esemplificativi. Equazioni di sistema e SNR nel telemetro: rapporto segnale/rumore al ricevitore; potenza equivalente del telemetro; esempio con un telemetro impulsato; esempio con un telemetro a onda continua. Contributi di rumore al ricevitore: rumore shot associato alla potenza ottica di segnale e a quella della luce di fondo; rumore dell'elettronica di rivelazione. Calcolo della luce di fondo dalla radianza spettrale della scena (cielo). MI SONO FERMATO QUI... C.S. Accuratezza del telemetro pulsato. Accuratezza del telemetro a modulazione sinusoidale. Ambiguità nei telemetri a tempo di volo e considerazioni generali di progetto. Sistemi e misure LIDAR. lunedì 16 novembre 2009 aula: D.0.1 orario: 08:15 - 10:15 2:00 ore di esercitazione venerdì 08 ottobre 2010 19:02 Argomento (Attività svolta da: Randone Enrico) Esercizi sul filtro Fabry-Perot. Registro con firma digitale Note Fabry-Perot. Richiami teorici ed esempi numerici (dall' O. Svelto) di dimansionamento. Rapporto tra la lunghezza del filtro e la lunghezza d'onda trasmessa. Uso dell'interferometro come analizzatore di spettro ottico: dimensionamento per l'analisi spettrale della radiazione emessa da un laser a ioni di Ar. Uso del filtro come selettore di singolo modo longitudinale in cavità laser. Dimensionamento nel caso di laser Nd:YAG e Ar+ (da O. Svelto). Dipendenza della frequenza di trasmissione del filtro FP dalla temperatura del corpo del filtro: esempio numerico con Al e INVAR. pag. 7/14 Docente: SVELTO CESARE Insegnamento: MISURE OTTICHE Codice incarico: 480453 Anno accademico: 2009/10 mercoledì 18 novembre 2009 aula: D.2.4 orario: 08:15 - 10:15 2:00 ore di esercitazione Argomento (Attività svolta da: Randone Enrico) Esercizi su telemetria laser. Note Power budget in presenza di bersaglio cooperativo e non cooperativo: esempi numerici, importanza dell'attenuazione atmosferica in presenza di bersaglio cooperativo, attenuazione nella misura di distanza terra-Luna. Telemetro a triangolazione: schema con in ricezione PSD lineare. Campo di misura: valori di Lmax per avere un certo errore dato il dx del PSD o per avere un certo rapporto segnale rumore ipotizzando di ricevere la radiazione con uno schema a transimpedenza. Ripasso regime quantico e regime termico. Telemetro sinusoidale: campo di frequenze possibili per una certa Lmax e una certa risoluzione assoluta. Telemetro pulsato: precisione assoluta costante e precisione relativa. Esercizio da temi esame C. Svelto. lunedì 23 novembre 2009 aula: D.0.1 orario: 08:15 - 10:15 2:00 ore di esercitazione Argomento (Attività svolta da: Randone Enrico) Interferometria Laser Note venerdì 08 ottobre 2010 19:02 Registro con firma digitale Introduzione. Concetto di interferenza di due campi ottici alla stessa frequenza. Campo di misura e campo di riferimento. Spostamento di un bersaglio ricavabile dallo sfasamento dei due campi. Concetto di frange interferometriche. Albero di Donati: possibilità di applicare una misura interferometrica in moltissime discipline. Principali applicazioni. Principali configurazioni dell'interferomatro e loro caratteristiche: Michelson - Mach/Zehnder - Sagnac. Interferometro di Michelson: semplice schema di elaborazione del segnale per conteggio di frange e risoluzione dell'interferometro pari a lambda mezzi. Possibilità di utilizzare l'interferometro per misurare spostamenti inferiori a lambda quarti: aggancio a mezza frangia. L'interferometro di Twymam/Green: vantaggi e svantaggi rispetto allo schema di Michelson. Ambiguità sulla determinazione del verso dello spostamento del bersaglio. Interferomatro a doppio fascio: configurazione, segnale coseno e segnale seno. Schema di elaborazione per squadratura dei segnali e delle derivate analogiche degli stessi segnali. Recupero dell'informazione sul verso dello spostamento del bersaglio. Risoluzione migliore che nei casi precedenti: lambda ottavi. Sensibilità pari a 1e-6. Misura di spostamenti di 1m con risoluzione di 100nm. Problemi dello schema: taglio delle componenti in bassa frequenza (a causa della derivata dei segnali), errore sulla misura nel caso d'interruzione del fascio ottico, problema nella scelta del valore di tensione dei comparatori, sensibilità alle EMI, misura praticamente in banda base. pag. 8/14 Docente: SVELTO CESARE Insegnamento: MISURE OTTICHE Codice incarico: 480453 Anno accademico: 2009/10 mercoledì 25 novembre 2009 aula: D.2.4 orario: 08:15 - 10:15 2:00 ore di esercitazione Argomento (Attività svolta da: Randone Enrico) Interferometria Laser Note lunedì 30 novembre 2009 aula: D.0.1 orario: 08:15 - 10:15 2:00 ore di esercitazione Argomento (Attività svolta da: Randone Enrico) Interferometria Laser Note venerdì 08 ottobre 2010 19:02 Registro con firma digitale Seconda soluzione per rimuovere l'ambiguità sul verso dello spostamento: interferometro a due frequenze. Sorgente HeNe Zeeman e principio di funzionamento. Segnale di fase interferometrico non più in banda base ma sovrapposto ad una portante alla frequenza f = f1 -f2. Elaborazione dei segnali di misura e riferimento mediante squadratura e conteggio. Vantaggi: possibilità di filtrare il segnale eliminando la continua e conseguente minor criticità di progetto dei comparatori, minor sensibilità alle EMI rispetto all'interferometro a doppio fascio, minor sensibilità ai disturbi ambientali. Svantaggi: risoluzione pari a lambda mezzi (quarti), banda di misura di pochi MHz (inferiore ai 5MHz). Possibilità di migliorare la risoluzione fino a lambda 2centesimi: battimento con un segnale if a 10-100kHz. Schemi per misure su tre assi, di planarità e di ortogonalità. Prestazioni limite dell'interferometro. Grafico spostamento e frequenza e limitazioni legate al rumore elettronico, di fase e di quantizzazione (per il minimo spostamento misurabile) e limitazioni alla velocità del bersaglio in funzione della banda di osservazione della misura. Errore legato alla propagazione non parallela al fascio del bersaglio. Minimo spostamento misurabile in relazione alla larghezza di riga non nulla del laser: coerenza temporale. Segnale interferometrico in forma generale: visibilità delle frange V e responsività dell'interferometro R. Minima distanza misurabile legata al rumore elettronico: rumore quantico. Confronto numerico nei due casi precedenti: limitazione maggiore legata alla larghezza di riga del laser nel caso sm diverso da sr. Contributi a V legati alla sovrapposizione spaziale dei segnali di misura e riferimento, e allo stato di polarizzazione degli stessi. Dipendenza dell'indice di rifrazione dell'aria dalla temperatura e dalla pressione, possibili correzioni sul valore di lambda. Dimostrazione dell conservazione dell'Accettanza e, in assenza di perdite o guadagno ottico, della Brillanza. Calcolo dalla potenza ricevuta tramite la brillanza della sorgente e l'accettanza del ricevitore. Speckle Pattern: sorgente laser incidente su una superficie diffondente. Perché si formano gli speckle e principali caratteristiche, speckle intensi e speckle bui (esempio pratico con il puntatore laser rosso!). Dimensioni trasversali e longitudinali esatte degli speckle generati da una superficie diffondente circolare. Calcolo dell'accettanza di radiazione laser a singolo modo longitudinale, a partire da un HeNe. Calcolo dei valori approssimati delle dimensioni degli speckle usando la conservazione dell'accettanza. Esempio numerico della potenza complessivamente ricevuta da un fotodiodo a distanza z da un diffusore ed esempio numerico dell'effettiva potenza utile associata al singolo speckle. Schema interferometrico simil Michelson su superficie diffondente in presenza di una lente di focalizzazione del fascio ottico sul diffusore. Apertura numerica della lente ed apertura numerica effettiva del fascio, dimensione della macchia sul diffusore. Dimensione trasversale e longitudinale degli speckle che si possono sovrapporre al segnale di riferimento. Calcolo numerico della dimensione trasversale dello speckle: il sistema ottico "autofiltra" gli speckle. Problemi in configurazioni a Speckle Pattern: fading del campo elettrico e possibili soluzioni. Utilizzo dello schema per la realizzazione di vibrometri per misure di spostamenti tra qualche nanometro e qualche centinaio di micron. pag. 9/14 Docente: SVELTO CESARE Insegnamento: MISURE OTTICHE Codice incarico: 480453 Anno accademico: 2009/10 mercoledì 02 dicembre 2009 aula: D.2.4 orario: 08:15 - 10:15 2:00 ore di esercitazione Argomento (Attività svolta da: Randone Enrico) Interferometria Laser Note mercoledì 09 dicembre 2009 aula: D.2.4 orario: 08:15 - 10:15 2:00 ore di esercitazione Argomento (Attività svolta da: Randone Enrico) Interferometria Laser Note venerdì 08 ottobre 2010 19:02 Registro con firma digitale Ulteriori commenti sul problema del fading in presenza di speckle pattern. Accenno alla NED relativa al caso di superficie diffondente: per avere un'elevata sensibilà nel vibrometro a speckle occorre avere una dimensione longitudinale dello speckle molto maggiore dello spostamente che si vuole misurare. Se si esce da uno speckle e si entra nel successivo c'è la possibilità di perdere il segnale. Funzione densità di probabilità dell'intensità degli speckle. Possibilità di realizzare uno strumento a speckle pattern per la misura di spostamenti con dinamimca da 50cm ad un 1 m: Bright Speckle Tracking. Errore di lambda nel passaggio da uno speckle all'altro. ESPI: introduzione, schema di principio e idea. Interferometria su più canali in parallelo dove ogni canale è rappresentato da uno speckle generato dalla superficie diffondente. Vantaggi e svantaggi della tecnica "Time Averaging": misure per analisi modale di superfici in vibrazione. Vantaggi e svantaggi della tecnica "Frame Subtraction": misura quantitativa del profilo di variazione s(x,y). Frange interferometriche quando si esegue la sottrazione di due immagini della superficie prima e dopo una deformazione Tecnica statica o real-time a seconda delle necessità. Problema ambiguità sul segno della variazione s(x,y): soluzioni software (phase unwrapping) e hardware (generazione del segnale sin e cos). Limitazioni dinamiche legate sempre alla dimensione longitudinale dello speckle. Trade-off tra dimensione dello speckle e risoluzione spaziale e visibilità degli stessi. Tema esame Cesare e discussione sensibilità di misura con confronto NED rumore quantico e NED di riga per un laser a semiconduttore. Riepilogo proprietà interferometri in configurazione esterna: informazione sullo spostamento dall'intensità della radiazione. Configurazione interna: funzionamento della sorgente su 2 modi longitudinali, uno di riferimento ed uno di misura. L'informazione sullo spostamento si ottiene dalla variazione di frequenza del modo di misura. Elevata responsività della configurazione e limitata dinamica (lambda mezzi) dello spostamento del bersaglio. Interferometria a retro-iniezione. Schema di principio. Interferenza fra campo elettrico presente in cavità e la frazione del campo elettrico re-iniettato nel laser dopo propagazione nella cavità laser-bersaglio. Risultato: campo enmesso modulato in ampiezza e in frequenza: cos(2ks) e sin(2ks). Schema di rivelazione coerente: prestazioni al limite quantico di rivelazione. Necessità di controllare la retro-iniezione ottica nella sorgente laser. Schema Donati di interferometro a retro-iniezione con sorgente laser HeNe Zeeman splitted: principio di funzionamento, modo di riferimento e modo di misura. Recupero della modulazione di frequenza grazie al battimento fra il modo di misura ed il modo di riferimento: l'informazione passa su una portante ad un centinaio di kHz. Recupero, tramite demodulazione, dei segnali cos(2ks) e sin(2ks) e due possibili schemi di elaborazione: digitale come nell'interferometro a doppio fascio ed analogica, con conseguente recupero anche dell'informazione sulla v(t) del bersaglio e successivo ricavo di s(t) per integrazione. L'elaborazione analogica elimina anche la discretizzazione della misura: si può realmente lavorare al limite di sensibilità della NED legata al regime quantico di rivelazione. Risultati ottenuti con bersaglio diffondente applicato ad un altoparlante. Funzionamento in regime di speckle-pattern, dimensione della macchia laser sul bersaglio e dimensione trasversale dello speckle sul laser. Limite dello schema su superficie diffondente: range dinamico limitato alla dimensione longitudinale dello speckle. Esercizio da tema esame per quantificare quanto detto. Vantaggi e svantaggi della configurazione rispetto agli interferometri "classici". Interferometro a retro-iniezione con sorgente a semiconduttore (LS). Uso del fotodiodo di monitor di cui sono generalmente dotati i LS per la misura del segnale interferometrico. Inizio confronto tra LS e laser HeNe (collimazione, riflettività degli specchi, larghezza di riga). Necessità di introddurre un attenuatore variabile nelle cavità laser-bersaglio per controllare l'intensità della retro-iniezione. Impossibilità di recuperare la modulazione di frequenza legata con un diodo laser: possibilità di utilizzare il solo il canale d'ampiezza. Equazioni di Lang&Kobayashi (ELK): parametro di retro-iniezione epsilon e tempo di volo della cavità laser bersaglio laser. Conseguenza delle ELK: I = I0(1 + mF(2ks)). Dipendenza di F(2ks) dalla quantità di radiazione reiniettata in cavità: parametro C e classificazione dei quattro regimi di retro-iniezione. Confronto tra diodi laser e laser HeNe in termini di possibili valori del parametro C (alfa, lunghezza della cavità, ecc...). Esempi della forma di F nei diversi regimi e fenomeno dell'isteresi per C > 1: salti positivi, quando 2ks diminuisce, e salti negativi, quando 2ks aumenta, nella funzione F. Frange interferometriche corrispondenti a variazione di 2ks pari a 2pi. Segnali di modulazione indotta osservati per spostamenti del bersaglio sinusoidali. pag. 10/14 Docente: SVELTO CESARE Insegnamento: MISURE OTTICHE Codice incarico: 480453 Anno accademico: 2009/10 lunedì 14 dicembre 2009 aula: D.0.1 orario: 08:15 - 10:15 2:00 ore di esercitazione venerdì 08 ottobre 2010 19:02 Argomento (Attività svolta da: Randone Enrico) Interferometria Laser Registro con firma digitale Note Schema di lettura del segnale a modulazione indotta nel caso di laser a semiconduttore e C > 1. Derivata e conteggio di frange. Grazie alle caratteristiche dei diodi laser (alfa, lunghezza cavità, ecc) dalla sola modulazione di ampiezza e dal funzionamento a C > 1 è possibile realizzare uno strumento per la misura di spostamento e verso di un bersaglio con risoluzione pari a lambda mezzi. Banda di misura di qualche MHz e velocità massime del bersaglio più che accettabili: prestazioni vicine agli interferometri "classici". Vantaggi e svantaggi della configurazione a modulazione indotta. Realizzazione di un misuratore di distanza assoluta in configurazione a modulazione indotta: si sfrutta la possibilità di modulare la lunghezza d'onda tramite la corrente di alimentazione del diodo laser. Frange interferometriche, sempre ogni 2pi, anche in presenza di bersaglio fermo. Risoluzione del sistema dipendente dall'ampiezza della modulazione di corrente. Onde gravitazionali. Principali interazioni esistenti in natura: l'interazione gravitazionale è la meno forte. Teoria della gravitazione Newtoniana: l'informazione sulla variazione di posizione di una massa si trasmette a velocità infinita. Lo stesso Newton resta molto turbato da questa supposizione! Teoria della gravitazione di Einstein: concetto di spaziotempo, deformazione dello spaziotempo, formazione delle onde gravitazionali che si propagano alla velocità della luce, non a velocità infinita. Prova indiretta dell'esistenza delle onde gravitazionali: sistema binario di stelle di neutroni e diminuzione dell'orbita a spirale misurata in perfetto accordo con le previsioni della teoria di Einstein: le onde gravitazionali esistono. Una rivelazione diretta è però molto difficile a causa della bassissima interazione delle onde con la materia. Interazone che garantisce che le onde si propaghino nello spazio senza essere attenuate. Interazione quadrupolare fra l'onda gravitazionale e masse. Ipotesi di misura per mezzo dell'interferometro di Michelson. Parametro h per le onde gravitazionali. Ordini di grandezza della variazione di fase da risolvere: confronto con NED di riga e quantico. Interferometri VIRGO, LIGO, AIGO ecc... Interferometro di Michelson con bracci a Fabry-Perot. Specifiche del progetto VIRGO, molto simili a quelle del progetto LIGO: ordini di grandezza e tolleranze, sorgenti laser ad hoc, super-attenuatori di vibrazioni ambientali, purezza degli specchi, vuoto da assicurare all'interno dei bracci dell'interferometro ecc... Limiti di prestazione e banda di misura di VIRGO-LIGO. Estensione dell'osservazione in bassa frequenza e lontano dalle fonti di rumore terrestri: laser interferometer space antenna (LISA). Idea e principio di funzionamento. La misura riguarda sempre la variazione di posizione relativa di masse di sonda, ma ogni astronave dell'interferometro è dotata di due sorgenti laser e due masse sonda. Video sul posizionamento delle astronavi nella costellazione a triangolo e orbita dell'interferometro. Principio di misura sempre a partire dall'interazione quadrupolare tra onde e le masse sonda. Misura vera e propria in due parti: mantenimento delle masse sonda all'interno dell'astronave in assenza di onde gravitazionali e misura interferometrica all'interno di ogni astronave in presenza di onde gravitazionali. Motivazioni relative allo sforzo della comunità scentifica per la rivelazione e lo studio di tali onde. pag. 11/14 Docente: SVELTO CESARE Insegnamento: MISURE OTTICHE Codice incarico: 480453 Anno accademico: 2009/10 mercoledì 16 dicembre 2009 aula: D.2.4 orario: 08:15 - 10:15 2:00 ore di esercitazione Argomento (Attività svolta da: Randone Enrico) Sensori in Fibra Ottica Note lunedì 21 dicembre 2009 aula: D.0.1 orario: 08:15 - 10:15 2:00 ore di lezione Argomento Strumentazione per misure ottiche. (optical power meter; CCD and beam profile analysis, wave-meter) Note venerdì 08 ottobre 2010 19:02 Registro con firma digitale Introduzione, schema, differenze tra sensori intrinseci ed estrinseci. Schemi di lettura d'intensità, polarimetrici, interferenziali. Sorgenti e fibre per i tre possibili schemi di lettura e prestazioni. Vantaggi e svantaggi dei sensori in fibra rispetto ai sensori elettronici. Esempio di sensore di strain realizzato con tutte e tre le possibilità di lettura. Sensibilità relativa crescente: prestazioni migliori nel caso di lettura interferometrica. Esempio di sensore d'intensità, il sensore di pressione per riflessione ed il sensore di temperatura per assorbimento con fibra drogata a Nd: schemi, principi di funzionamento e circuiti di lettura. Lettura polarimetrica: birifrangenza circolare e lineare. Esempio di sensore in fibra di corrente: birifrangenza circolare indotta nella fibra di misura per Effetto Faraday e associato schema di lettura. Principio di funzionamento e scomposizione del campo elettrico in due componenti. Rapporto tra differenza e somma dei segnali di corrente associati alle due componenti del campo. Segnale proporzionale al sin dell'angolo da misurare. Ambiguità per angoli maggiori di 2pi. Necessità di un segnale cos: schema di principio. Schema tutto fibra, differenze fra fibre hbl, hbc, lb. Schema analogico di elaborazione del segnale. Limite inferiore di banda!. Schema di lettura polarimetrico per birifrangenza lineare: principio e segnali sin e cos dello sfasamento da misurare, proporzionale al misurando che induce la birifrangenza lineare. Sensori in fibra a lettura interferometrica: M, MZ, FP e S tutto fibra. Differenze, ripasso su responsività e vantaggi/svantaggi dal punto di vista dell'utilizzo come Sensori in Fibra. Interferometria a luce bianca: principio di funzionamento e lunghezza di coerenza. Differenze sorgenti Laser SLED LED e utilizzo SLED per tali interferometri. Modularità ed esempio in configurazione Michelson. Strumentazione per misure ottiche: tipi di strumenti da laboratorio, campi di applicazione. Optical power meter: definizioni e metodi di misura della potenza/energia ottica; struttura di un power meter ottico; effetti dei filtri spaziali e attenuatori/diffusori; rivelatori termici e a semiconduttore; funzionamento della termopila; curve di calibrazione per i PD a semiconduttore; teste per la lettura in aria o in fibra; commenti e considerazioni sulle specifiche tecniche di un power meter commerciale. Rivelatori CCD e loro impiego per la misura del profilo spaziale di intensità di un fascio laser. Misura della dimensione di macchia, della divergenza e del fattore di qualità M^2 di un fascio ottico. Misure di astigmatismo e fit per ricavare i parametri di propagazione. Misure di lunghezza d'onda: tecnica interferometrica di misura a due lunghezze d'onda; wave-meter "doppio Michelson" da laboratorio; prestazioni e limiti di misura; incertezza strumentale; caratteristiche di misura di un wave-meter per sistemi D-WDM. pag. 12/14 Docente: SVELTO CESARE Insegnamento: MISURE OTTICHE Codice incarico: 480453 Anno accademico: 2009/10 lunedì 11 gennaio 2010 aula: D.0.1 orario: 08:15 - 10:15 2:00 ore di lezione Argomento Strumentazione per misure ottiche. (monocromatore; OSA; OTDR; misure di PMD e BER.) Rumore di ampiezza e frequenza negli oscillatori ottici. Note mercoledì 13 gennaio 2010 aula: D.2.4 orario: 08:15 - 10:15 2:00 ore di lezione Argomento Rumore di frequenza negli oscillatori ottici. Spettroscopia laser. Note Cause di instabilità di frequenza per un oscillatore ottico. Esempi di variazioni della frequenza ottica con le variazioni di temperatura. Importanza dei sistemi di stabilizzazione passiva e soprattutto attiva: esempi. Laser monolitici intrinsecamente stabili e in singola frequenza. Esempi di anelli di controllo optoelettronici per la soppressione del rumo re di frequenza. Misure delle fluttuazioni di frequenza ottica con un discriminatore di FabryPerot, sfruttando la conversione frequenza--->potenza sul fianco della risonanza; misure attraverso il battimento e downconversion tra due oscillatori ottici. Analisi del rumore di frequenza con digrammi temporali, analisi spettrale, con la varianza di Allan. Spettroscopia laser di righe di risonanza atomiche e molecolari. Cause e tipi di allargamento di riga, con profili spettrali Lorentziano, Gaussiano, e di Voigt. Considerazioni. lunedì 18 gennaio 2010 aula: D.0.1 orario: 08:15 - 10:15 2:00 ore di lezione Argomento Laser stabilizzati su Fabry-Perot o riferimenti molecolari. Orologi atomici alle frequenze ottiche. Velocimetria laser. Note FARE venerdì 08 ottobre 2010 19:02 Registro con firma digitale Spettrometro e monocromatore: schemi di principio con configurazioni a prisma e a reticolo di diffrazione; risoluzione spettrale, rapporto S/N e velocità della misura. Analizzatore di spettro ottico (OSA): principio di funzionamento; modalità d'impiego; caratteristiche metrologiche; esempi di misure su segnali DWDM e rumore da ASE; OSA da laboratorio e OSA da campo; esempio di analizzatore ultracompatto - "PCcard" per l'analisi parallela dello spettro ottico. Domain Reflectometry (OTDR). OTDR: potenza di backscattering in funzione del tempo/distanza; estensione tempo/spaziale dell'impulso e conseguente risoluzione della misura; effetto dei giunti a fusione e dei connettori per fibre ottiche; misura del coefficiente di attenuazione (da scatter); saturazione e ripristino della linea di base; riflessioni multiple e artefatti di misura. Misure di insertion loss. Misure di Polarization Mode Dispersion (PMD): cause ed effetti della PMD; tecniche di misura a singola e multilunghezza d'onda; analisi statistica. Misure diagrammi a occhio e misura indiretta di BER dall'apertura dell'occhio. Rumore di ampiezza e frequenza nelle sorgenti laser: importanza e metodi per una stabilizzazione attiva/passiva. Rumore di ampiezza (RIN) per le sorgenti laser e sua eliminazione con anelli di controreazione. pag. 13/14 Docente: SVELTO CESARE Insegnamento: MISURE OTTICHE Codice incarico: 480453 Anno accademico: 2009/10 mercoledì 20 gennaio 2010 aula: D.2.4 orario: 08:15 - 10:15 2:00 ore di esercitazione venerdì 08 ottobre 2010 19:02 Argomento (Attività svolta da: Randone Enrico) Esercizi su Interferometri, LDV e stabilità. Registro con firma digitale Note Esercizi su interferometri. Schema michelson a specchi fermi: sfasamento interferometrico in presenza di una variazione della lunghezza d'onda della sorgente con la temperatura. Caso Lm = Lr e Lm diverso da Lr. Interferometro con bersaglio vibrante (altoparlante). rifelttività specchio di R e altoparlante diverse: calcolo del massimo e del minimo valore di potenza orrica incidente sul fotodiodo. Forma analitica del segnale in uscita dal transimpedenza in funzione del tempo. Fase interferometrica accumulata nello spostamento picco-picco dell'altoparlante. Numero di frange interferometriche dalla fase o dallo spostamento del bersaglio. Come realizzare la misura di vibrazioni inferiori a lambda mezzi: aggancio a mezza frangia e prestazioni limite considerando la NED di riga (fase) e la NED elettronica. Piezoceramica al posto dell'altoparlante. Velocità di spostamento della PZT per un dato segnale di comando e requisiti di banda per risolvere correttamente il segnale interferometrico. Pregi e difetti dell'interferometro di Michelson. LDV. Ripasso, distanza D fra due frange interferometriche nella zona di misura dell'LDV, sensibilità dell'LDV e relazione frequenza/velocità. Sorgente ottimale per un LDV. Dimensionamento dell'LDV per un certo D. Campo di lavoro in velocità dell'LDV e associato campo di frequenze da misurare. Risoluzione in frequenza per una data risoluzione di velocità. Scelta del fotorivelatore e scelta dello strumento adatto al campo di frequenze. LDV con lettura da AS a FFT. Uso di un oscillatore locale e di un mixer per riportare la frequenza da misurare nel campo di misura dell'AS a FFT. AS a FFT con fADC = 200kSa/s e 1024 punti. Risoluzione sulla misura di velocità in queste condizioni. Stabilità. Laser Nd:YAG e seconda armonica stabilizzata sulla componente a1 della riga spettrale R(85)33-0 della molecola di Iodio. Stabilità assoluta e relativa. Stabilità assoluta e relativa per la fondamentale (I armonica). Varianza di allan nel caso di rivelazione di un segnale di battimento delle armoniche (I e II) di due laser di questo tipo. pag. 14/14