Il virus BK e la diagnosi di infezione - Policlinico S.Orsola

MICRO
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U.O. di Microbiologia, Policlinico S.Orsola-Malpighi, Università di Bologna
Direttore: Prof. Maria Paola Landini
Vol. 2. n.8, Settembre 2009, a cura di Maria Paola Landini e Marialuisa Zerbini.
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Il virus BK e la diagnosi di infezione.
Il virus BK ( isolato nel 1971 da una paziente trapiantata di rene che aveva queste iniziali),
appartiene alla famiglia Polyomaviridae, virus a DNA di 50 nm di diametro, a simmetria
icosaedrica. Il virus è ubiquitario e l’ infezione viene acquisita presto nella vita, tant’è vero che
all’ età di cinque anni quasi tutti i bambini presentano anticorpi specifici. La maggior parte delle
infezioni primarie è totalmente asintomatica, mentre in rari casi può tradursi in malattia respiratoria acuta o cistite. Le
modalità di trasmissione non sono ancora certe, ma sembra che possa essere trasmesso sia per via aerea (aerosol), che
per ingestione di materiali contaminati da urine di soggetti eliminatori. Come molti altri virus a DNA, anche BK, dopo la
prima infezione, rimane latente e saltuariamente si riattiva. La latenza ha luogo nelle cellule del tratto urogenitale ed in
altri siti (uretere, cervello, milza, linfociti B). La riattivazione (spesso asintomatica) è stata documentata nelle donne in
gravidanza (5-10%) dove lo si ritrova nelle urine, ma la possibile trasmissione al feto non è certa e nei soggetti
immunodepressi. In questi soggetti l’ infezione da BKV è stato associata a diverse patologie, tra le quali cistite
emorragica, stenosi ureterali, vasculopatie e quadri di multi-organ failure. La nefropatia interstiziale associata
all’infezione da BKV (PVAN) è emersa recentemente come causa importante di disfunzione renale dopo trapianto di
rene. La maggior parte dei casi di PVAN si presenta entro il primo anno post-trapianto ed
è dovuta alla massiccia moltiplicazione del virus nell’ epitelio tubulare; La perdita del
rene trapiantato in seguito a PVAN varia dal 10% all’80% dei casi, ed è più bassa nei
centri che hanno attivato programmi di sorveglianza e di intervento. Casi aneddotici di
interessamento renale da BKV sono stati riportati in pazienti con immunodeficienze
ereditarie o acquisite, in riceventi di trapianti d’organo diversi dal rene ed anche in
bambini immunocompetenti. Nei riceventi una trapianto allogenico di midollo osseo il
problema serio causato da BKV è la a cistite emorragica con inizio ritardato (HC)
che si presenta nel 20-30% dei casi. La viruria precede, accompagna la cistite e può
prolungarsi dopo la sua risoluzione. Si è visto che il carico virale nelle urine e nel sangue dei pazienti è significativamente
più elevato che negli episodi di riattivazione asintomatica della stessa infezione.
Diagnosi di infezione: Presso la UO di Microbiologia, viene condotta la ricerca e la quantificazione del DNA di BKV su
campioni di plasma, mediante la tecnica Real Time PCR quantitativa. Il riscontro di elevate cariche virali nel sangue di
trapiantati renali e di midollo può consentire di porre in essere le misure atte a prevenire lo sviluppo di patologie associate
al virus BK e prevenire il danneggiamento dell’organo trapiantato
(riduzione/modulazione della terapia
immunosoppressiva). Non esistono ad oggi terapie antivirali mirate per combattere le infezioni causate da questo virus,
pertanto una diagnosi precoce di infezione ed un attento follow up della carica virale nel sangue risultano essenziali.
Materiale da inviare: Provetta con tappo viola contenente 10 cc di sangue periferico (3 cc se in età pediatrica) con EDTA.
Trasporto: A temperatura ambiente
U.O. autorizzate all’invio dei campioni: Nefrologie, Ematologia, Pediatrie
Per ogni chiarimento in merito, si faccia riferimento ai seguenti numeri telefonici:
051-4290930, 051-6364512
e-mail: [email protected]