GLI ANTICHI ROMANI FURONO UN POPOLO FORMIDABILE CAPACE DI CREARE UN IMPERO IMMENSO. ALLA TESTA DELL’IMPERO VI FU PROPRIO LA CITTÀ DI ROMA… DI QUI IL DETTO “ROMA CAPUT MUNDI”, CIOÈ ROMA CAPITALE DEL MONDO. TUTTO EBBE INIZIO INTORNO AL X SECOLO A.C. QUANDO I LATINI, POPOLO DI PASTORI E CONTADINI, SI STABILIRONO VICINO ALLE RIVE DEL FIUME TEVERE. COSTRUIRONO VILLAGGI DI CAPANNE DI PAGLIA 27 E ARGILLA IN CUI SI CONDUCEVA UNA VITA SEMPLICE. CON IL TEMPO QUESTI VILLAGGI SI INGRANDIRONO E SI FUSERO INSIEME, DANDO VITA ALLA CITTÀ DI ROMA. LA DATA DI NASCITA DI ROMA RISALE AL 753 A.C. LA LEGGENDA RACCONTA CHE LA CITTÀ FU FONDATA DA UN CERTO ROMOLO, CHE FU ANCHE IL SUO PRIMO RE. INFATTI, ROMA ALL’INIZIO FU UNA MONARCHIA: UNA SOLA PERSONA, IL RE, AVEVA IL DIRITTO DI GOVERNARE E PRENDERE LE DECISIONI IMPORTANTI. I RE DI ROMA, PERÒ, NON POTEVANO FARE PROPRIO TUTTO CIÒ CHE VOLEVANO, PERCHÉ ERANO CONSIGLIATI E CONTROLLATI DAL SENATO, UN’ASSEMBLEA FORMATA DAI PERSONAGGI PIÙ INFLUENTI DELLA CITTÀ. 28 COMPRESO ROMOLO (PRIMO RE), SECONDO LA TRADIZIONE I RE DI ROMA FURONO SETTE: DIEDE MOLTA IMPORTANZA ALLE QUESTIONI RELIGIOSE. SOTTO IL SUO REGNO I ROMANI EBBERO IL LORO PRIMO CALENDARIO. FU UN RE GUERRIERO E CONQUISTÒ LA CITTÀ DI ALBALONGA, IL PIÙ IMPORTANTE CENTRO DEI LATINI. FU UN SOVRANO PACIFICO E PROMOSSE IMPORTANTI OPERE PUBBLICHE COME LE PRIME MURA DELLA CITTÀ E IL PRIMO PONTE SUL TEVERE. FU IL PRIMO RE DI ORIGINE ETRUSCA. FECE BONIFICARE LE VALLI TRA I COLLI E LÌ FECE COSTRUIRE IL FORO E LA PIAZZA PRINCIPALE DELLA CITTÀ. FU IL SECONDO RE ETRUSCO. FECE COSTRUIRE NUOVE PODEROSE MURA E SI OCCUPÒ MOLTO DI POLITICA. DI ORIGINE ETRUSCA, FU L’ULTIMO 29 RE DI ROMA. GLI ETRUSCHI AVEVANO CAPITO CHE ROMA ERA COLLOCATA IN UN PUNTO STRATEGICO PER I COMMERCI. INOLTRE, IL FIUME TEVERE ERA UNA VERA E PROPRIA STRADA NAVIGABILE CHE COLLEGAVA LE POPOLAZIONI APPENNINICHE AL MAR TIRRENO. TUTTAVIA, MENTRE GLI ETRUSCHI SI ARRICCHIVANO CON IL MERCATO DEL SALE, I ROMANI NON STETTERO CERTO A GUARDARE. NEL 509 A.C. CACCIARONO VIA RE TARQUINIO IL SUPERBO, CHE AVEVA GOVERNATO CON ARROGANZA, E FONDARONO LA REPUBBLICA. LA PAROLA REPUBBLICA SIGNIFICA “COSA PUBBLICA”, CIOÈ DI TUTTI. LA REPUBBLICA ERA UNA NUOVA FORMA DI GOVERNO IN CUI 30 LO STATO NON ERA PIÙ UNA PROPRIETÀ PRIVATA, MA UN BENE COMUNE DI TUTTI I CITTADINI. IN CIRCA DUECENTO ANNI, ROMA SI TRASFORMÒ IN UNA POTENZA CAPACE DI ESTENDERE IL PROPRIO DOMINIO. TUTTO QUESTO COMPORTÒ LO SCONTRO ANCHE CON ALTRI POPOLI. ATTRAVERSO LE TRE GUERRE PUNICHE, COMBATTUTE TRA IL 264 E IL 146 A.C. CONTRO CARTAGINE, POTENTE COLONIA FENICIA, E QUELLE INTRAPRESE TRA IL 146 E IL 133 A.C. CONTRO I REGNI ELLENISTICI, NATI DALLA DISSOLUZIONE DELL’IMPERO DI ALESSANDRO MAGNO, ROMA DIVENNE PADRONA DEL MEDITERRANEO. CONQUISTA DOPO CONQUISTA, TUTTO ANDÒ BENE, FINCHÉ LA REPUBBLICA NON ENTRÒ SERIAMENTE IN CRISI E NEI TERRITORI CONTROLLATI DA ROMA SI SCATENARONO 31 SANGUINOSE GUERRE CIVILI. INFATTI, FIN DAI SECOLI DELLA MONARCHIA, LA SOCIETÀ ROMANA ERA DIVISA IN DUE CLASSI SOCIALI: PATRIZI E PLEBEI. I PATRIZI POSSEDEVANO MOLTE TERRE ED ERANO RICCHI; I PLEBEI, CHE ERANO LA MAGGIORANZA DELLA POPOLAZIONE, ERANO ARTIGIANI E CONTADINI CON POCHE TERRE. DOPO UN LUNGO PERIODO DI PREPOTENZE, I PLEBEI SCATENARONO DURE LOTTE SOCIALI PER OTTENERE MAGGIORI DIRITTI E, ALLA FINE, I PATRIZI FURONO COSTRETTI AD ACCETTARE LE LORO CONDIZIONI. NACQUERO I TRIBUNI DELLA PLEBE, MAGISTRATI CHE AVEVANO IL COMPITO DI TUTELARE IL POPOLO DAGLI ABUSI DEI PATRIZI. ESSI POTEVANO APPROVARE O RESPINGERE UNA LEGGE QUALORA 32 L’AVESSERO RITENUTA INGIUSTA. COSÌ, DOPO PIÙ DI UN SECOLO DI LOTTE, LA REPUBBLICA EBBE LA SUA ORGANIZZAZIONE DEFINITIVA, CON LE SUE ASSEMBLEE E I SUOI MAGISTRATI, CHE RIMASERO PIÙ O MENO GLI STESSI ANCHE NEL PERIODO IMPERIALE. LE MAGISTRATURE ERANO APERTE A TUTTI, PATRIZI E PLEBEI, MA PER RAGGIUNGERE CIASCUNA CARICA ERA NECESSARIO AVER RICOPERTO LE PRECEDENTI. UNA 33 VOLTA CONSOLI, NON SI POTEVA CHE ASPIRARE AD ENTRARE A FAR PARTE DEL SENATO E DIVENTARE GOVERNATORI DI QUALCHE RICCA PROVINCIA. COME DETTO PRIMA, NEL I SECOLO A.C. INIZIÒ UN PERIODO DIFFICILE E DI GRANDE TRAMBUSTO. I CONTRASTI FRA PATRIZI E PLEBEI PORTARONO ALLA PRIMA GUERRA CIVILE TRA CAIO MARIO, CONSOLE RAPPRESENTANTE DEL PARTITO POPOLARE E LUCIO CORNELIO SILLA, CAPO DEL PARTITO SENATORIO. ALLA FINE PREVALSE SILLA, CHE MORÌ, PERÒ, POCHI ANNI DOPO. SI APRIRONO DURE LOTTE TRA I GENERALI DI ROMA PER IL POTERE, FINCHÉ NEL 60 A.C. POMPEO, LICINIO CRASSO E CAIO GIULIO CESARE STRINSERO UN TRIUMVIRATO, CON IL QUALE SI DIVISERO IL POTERE E LE TERRE DA GOVERNARE. FRA I TRE, A SEGUITO DELLA SECONDA GUERRA CIVILE TRA CESARE E POMPEO, CHE SI CONCLUSE CON LA VITTORIA DI 34 CESARE A FARSALO (TESSAGLIA) NEL 48 A.C., EMERSE LA FIGURA DI GIULIO CESARE, UOMO MOLTO COLTO, INTELLIGENTE E ANCHE GENERALE MOLTO ASTUTO. CESARE APPROVÒ MOLTE LEGGI CHE AIUTAVANO I POVERI E MIGLIORAVANO LA GESTIONE DEGLI ORMAI VASTISSIMI TERRITORI ROMANI. MA CESARE NON STAVA SIMPATICO A TUTTI. FU COSÌ CHE IL 15 MARZO (IDI DI MARZO) DEL 44 A.C. VENNE ASSASSINATO DA UN GRUPPO DI SENATORI. CON LA MORTE DI CESARE, PERÒ, I TERRITORI CONTROLLATO DAI ROMANI RIPIOMBARONO NEL CAOS. A RISTABILIRE L’ORDINE PENSÒ OTTAVIANO, IL NIPOTE DI CESARE. LA REPUBBLICA NON ESISTEVA PIÙ ED INIZIÒ IL PERIODO DELL’IMPERO. L’IMPERATORE CESARE OTTAVIANO AUGUSTO TRASFORMÒ L’ANTICA REPUBBLICA IN UN NUOVO REGIME. DURANTE IL SUO REGNO, CHE DURÒ CIRCA QUARANT’ANNI, EGLI SEPPE PORTARE 35 LA PACE E IL BENESSERE CHE I ROMANI CERCAVANO. FECE REALIZZARE IMPONENTI OPERE PUBBLICHE E INCORAGGIÒ L’ARTE E LA LETTERATURA. CREÒ UNO STATO FORTE E AUTOTITARIO, MA RISPETTOSO DEI BISOGNI DEL POPOLO. NEL PERIODO IMPERIALE ROMA ERA UNA GRANDE CITTÀ ABITATA DA CIRCA UN MILIOPNE DI PERSONE. I CITTADINI PIÙ POVERI ABITAVANO NELLE “INSULAE”, PALAZZONI A TANTI PIANI DOVE VIVEVANO PIÙ FAMIGLIE INSIEME. LA TIPICA ABITAZIONE DEI RICCHI ERA, INVECE, LA “DOMUS”: SPAZIOSA E CONFORTEVOLE, ESSA ERA ANCHE FORNITA DI ACQUA CORRENTE E SERVIZI IGIENICI. IN REALTÀ, PERÒ, I ROMANI PASSAVANO LA MAGGIOR PARTE DEL LORO TEMPO FUORI CASA. 36 AMAVANO IN MODO PARTICOLARE GLI SPETTACOLI, AI QUALI PARTECIPAVANO IN TEATRO A MIGLIAIA. NELL’ANFITEATRO (IL COLOSSEO È IL PIÙ FAMOSO), SIMILE AL NOSTRO STADIO, INVECE, ASSISTEVANO AI COMBATTIMENTI DEI GLADIATORI. ESSI ERANO PRINCIPALMENTE SCHIAVI ADDESTRATI A COMBATTERE FINO ALLA MORTE. I PIÙ FORTI DIVENTAVANO GLI IDOLI DEL PUBBLICO. I ROMANI, INOLTRE, TRASCORREVANO IL LORO TEMPO LIBERO ALLE TERME, DOVE SI DEDICAVANO AL RELAX E ALLA CURA DEL PROPRIO CORPO. LE TERME ERANO SERVITE DA CENTINAIA DI SCHIAVI, RESTAVANO APERTE DALL’ALBA AL TRAMONTO E POTEVANO FREQUENTARLE TUTTI I CITTADINI. COME LA MAGGIOR PARTE DEI POPOLI ANTICHI, I ROMANI VENERAVANO 37 NUMEROSI DÈI. INIOLTRE, AI ROMANI NON DAVA ALCUN FASTIDIO CHE AI PROPRI DÈI SE NE AGGIUNGESSERO DI NUOVI, PRESI IN PRESTITO DA ALTRI POPOLI. COSÌ, ALLE PRIME DIVINITÀ AGRICOLE, SE NE UNIRONO ALTRE PROVENIENTI SOPRATTUTTO DALLA RELIGIONE GRECA. L’INSIEME DI TUTTI GLI DÈI SI CHIAMAVA “PANTHEON”. TRA QUESTI UN DIO VENERATISSIMO ERA ESCULAPIO, PROTETTORE DELLA MEDICINA. ACCANTO A QUESTI DÈI VE N’ERANO ALTRI A CUI I ROMANI ERANO MOLTO AFFEZIONATI: I LARI E I PENATI. I LARI AVEVANO IL COMPITO DI PROTEGGERE LA CASA E LA FAMIGLIA E I PENATI DOVEVANO FARE IN MODO CHE LA DISPENSA FOSSE SEMPRE PIENA E LA FAMIGLIA SEMPRE UNITA. GLI ANTICHI ROMANI PARLAVANO IL LATINO E PORTARONO LA LORO LINGUA 38 IN TUTTE LE TERRE CONQUISTATE. IL LATINO È LA LINGUA DA CUI DERIVA ANCHE L’ITALIANO CHE PARLIAMO OGGI. MOLTE PAROLE SONO CAMBIATE, MA ALTRE SONO RIMASTE UGUALI (BIS, GRATIS, LAPSUS, REBUS, …). ANCHE LA PAROLA CALCOLO DERIVA DAL LATINO “CALCULUM”, LA PIETRUZZA CON CUI FACEVANO I CONTI SU UNA SPECIE DI PALLOTTOLIERE. INOLTRE, SCRIVEVANO I NUMERI IN UN MODO TUTTO LORO, UTILIZZANDO SETTE LETTERE DELL’ALFABETO VARIAMENTE COMBINATE. SEMPRE PER RIMANERE IN TEMA DI NUMERI, I ROMANI CONTAVANO GLI ANNI A PARTIRE DALLA DATA IN CUI ERA STATA FONDATA ROMA. OGNI ANNO ERA COMPOSTO DA DODICI MESI, LE SETTIMANE ERANO FORMATE, COME OGGI, DA SETTE GIORNI, DETTI “DIES” E I MESI DA VENTINOVE-TRENTA GIORNI. 39 I GIORNI DELLA SETTIMANA PRENDEVANO IL NOME DALLA LUNA E DAI SEI PIANETI PIÙ VICINI ALLA TERRA. COSÌ, IL “DIES LUNAE”, OGGI LUNEDÌ, (GIORNO DELLA LUNA) ERA IL PRIMO GIORNO DELLA SETTIMANA, IL “DIES MARTIS”, MARTEDÌ, (GIORNO DI MARTE) ERA IL SECONDO E VIA DICENDO. I ROMANI FURONO UN POPOLO DI GUERRIERI. LE GRANDI CONQUISTE FURONO POSSIBILI GRAZIE ALL’EFFICIENZA DELL’ESERCITO, CHE ESTESE I CONFINI DELL’IMPERO E LI DIFESE PER PIÙ DI CINQUE SECOLI. OGNI CITTADINO ROMANO TRA I 17 E I 60 ANNI ERA UN SOLDATO. CON IL TEMPO QUELLO DI SOLDATO DIVENNE UN VERO E PROPRIO MESTIERE. I ROMANI, PERCIÒ, GRANDI GENI MILITARI, PENSARONO CHE UNA RETE DI STRADE DRITTE E PAVIMENTATE AVREBBE AIUTATO IL LORO ESERCITO A SPOSTARSI PIÙ FACILMENTE DA UNA ZONA ALL’ALTRA. 40 DAL FORO DUNQUE, CHE ERA LA PIAZZA PRINCIPALE DELLA CITTÀ, PARTIVANO TUTTE LE VIE PRINCIPALI. QUESTE STRADE SEGUIVANO PERCORSI MOLTO FURBI E BEN TRACCIATI: LA VIA APPIA ANDAVA DA ROMA A CAPUA (IN CAMPANIA), LA VIA AURELIA DA ROMA A GENOVA E LA VIA FLAMINIA ARRIVAVA FINO ALL’ODIERNA RIMINI. LA RETE STRADALE ROMANA NEL MOMENTO DELLA MASSIMA ESTENSIONE DELL’IMPERO ERA LUNGA BEN 120 000 KM. DI QUI DERIVA IL DETTO “TUTTE LE STRADE PORTANO A ROMA”. NEL 14 D.C., ALLA MORTE DI OTTAVIANO, L’IMPERO PASSÒ NELLE MANI DI SUO FIGLIO TIBERIO ED EBBE INIZIO PER ROMA UN PERIODO DI GRANDE SPLENDORE CHE DURÒ CIRCA DUE SECOLI. DOPO DI LUI VI FURONO MOLTI ALTRI IMPERATORI TRA I QUALI È IMPORTANTE RICORDARNE ALCUNI. 41 NERONE, IMPERATORE DAL 54 AL 68 D.C., FU SENZA DUBBIO UN PERSONAGGIO PARTICOLARE E STRAVAGANTE. GLI STORICI ANTICHI LO DIPINSERO COME CRUDELE E SANGUINARIO. IN REALTÀ, MOLTI DELITTI A LUI ATTRIBUITI FURONO INVENTATI E SICURAMENTE È FALSA L’ACCUSA DI AVER ORDINATO IL FAMOSO INCENDIO DI ROMA DEL 64 D.C. EGLI FECE COSTRUIRE UNA REGGIA BELLISSIMA, LA COSIDETTA “DOMUS AUREA” CHE SIGNIFICA CASA D’ORO E SI PUÒ AMMIRARE ANCORA OGGI. NATO IN SPAGNA, TRAIANO, IMPERATORE DAL 98 AL 117 D.C., FU IL PRIMO DI ORIGINE NON ITALICA. FU UN ECCEZIONALE CONQUISTATORE E, PER CELEBRARE LE SUE IMPRESE DI GUERRA, FECE INNALZARE AL CENTRO DEL FORO ROMANO LA FAMOSA “COLONNA TRAIANA”. SAGGIO E MODERATO, MARCO AURELIO FU IMPERATORE DAL 161 AL 180 D.C. UOMO COLTO E RAFFINATO, AMAVA LA PACE, MA FU SPESSO 42 COSTRETTO ALLA GUERRA. DURANTE IL SUO REGNO, INFATTI, SI VERIFICARONO I PRIMI ATTACCHI STRANIERI AI CONFINI DELL’IMPERO. FU VINTO, PERÒ, DA UN AVVERSARIO SCONOSCIUTO: LA PESTE, UNA TERRIBILE MALATTIA CHE DECIMÒ CIRCA METÀ DEI CITTADINI DELL’IMPERO. UN TERRITORIO GRANDE COME QUELLO DELL’IMPERO ROMANO ERA DIFFICILE DA TENERE SOTTO CONTROLLO. FU COSÌ CHE, DOPO SECOLI DI PACE E BENESSERE, A PARTIRE DAL III SECOLO D.C., L’IMPERO ENTRÒ IN CRISI. A PEGGIORARE LA SITUAZIONE CONTRIBUIRONO LE INVASIONI DEI BARBARI, POPOLAZIONI NOMADI CHE VENIVANO DALL’ASIA E DAL NORD EUROPA. UNO DEGLI ULTIMI GRANDI IMPERATORI FU COSTANTINO, AL POTERE DAL 306 AL 337 D.C. EGLI EREDITÒ UN IMPERO GIÀ IN CRISI E PROFONDAMENTE CAMBIATO. TRASFERÌ LA CAPITALE DA ROMA A BISANZIO (CITTÀ AI CONFINI TRA EUROPA E ASIA CHE RIBATTEZZÒ COSTANTINOPOLI). NEL 313 D.C. EMISE UNA LEGGE 43 CHIAMTA “EDITTO DI TOLLERANZA”, IN CUI PERMETTEVA A TUTTI DI SCEGLIERE LIBERAMENTE LA PROPRIA RELIGIONE. VENNE RICONOSCIUTA, DUNQUE, LA LIBERTÀ DI CULTO AD UN GRANDE “MOVIMENTO RELIGIOSO” CHE SI STAVA AFFERMANDO SEMPRE PIÙ NELL’IMPERO ROMANO: IL CRISTIANESIMO. L’IMPERO FU SCOMBUSSOLATO DAI BARBARI PER CIRCA DUE SECOLI. ROMA NON ERA PIÙ IN GRADO DI RESISTERE E L’ULTIMO IMPERATORE (FLAVIO ROMOLO AUGUSTO, NOTO ANCHE COME AUGUSTOLO), VENNE ALLONTANATO DAL POTERE NEL 476 D.C. IN QUESTA DATA L’IMPERO ROMANO CADDE DEFINITIVAMENTE E CON ESSO TERMINÒ UN LUNGO PERIODO DI STORIA CHE OGGI CHIAMIAMO STORIA ANTICA ED EBBE INIZIO IL MEDIOEVO. 44